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Socrates

Hernanes

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Juventus v Inter: Hernanes wary of opening title race up to chasing pack |  beIN SPORTS

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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   HERNANES       

 

Chiellini to Dybala - Who were Paul Pogba's teammates in his last game for  Juventus? | Goal.com Singapore

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Hernanes

 

 

Nazione: Brasile Brasile
Luogo di nascita: Recife
Data di nascita: 29.05.1985
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 180 cm
Peso: 75 kg
Nazionale Brasiliano
Soprannome: O Profeta (Il Profeta)

 

 

Alla Juventus dal 2015 al 2017

Esordio: 12.09.2015 - Serie A - Juventus-Chievo 1-1

Ultima partita: 11.01.2017 - Coppa Italia - Juventus-Atalanta 3-2

 

35 presenze - 2 reti

 

2 scudetti

2 coppe Italia

 

Confederations Cup 2013 con la nazionale brasiliana

 

 

Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, meglio noto come Hernanes (Recife, 29 maggio 1985), è un ex calciatore brasiliano, di ruolo centrocampista.

 

Durante la sua carriera ha vinto 2 Campionati brasiliani (2007 e 2008), 2 Campionati italiani (2015-2016 e 2016-2017) e 2 Coppe Italia (2015-2016 e 2016-2017). Con la Nazionale brasiliana ha vinto la Confederations Cup 2013 e preso parte alla rassegna mondiale di Brasile 2014. Nel 2007 e nel 2008 si è aggiudicato la Bola de Prata, premio assegnato dalla rivista Placar ai migliori undici giocatori per ruolo del campionato brasiliano. Nel 2009 è stato definito il miglior calciatore Under-23 del mondo dal Times.

 

Hernanes
Hernanes (2010).JPG
Hernanes con il San Paolo nel 2010
     
Nazionalità Brasile Brasile
Altezza 180 cm
Peso 75 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 2 maggio 2022 - giocatore
Carriera
Giovanili
1996-1998   Santa Cruz
1998-2001   Unibol
2001-2005   San Paolo
Squadre di club
2005   San Paolo 18 (3)
2005-2006    Santo André 23 (6)
2006-2010   San Paolo 99 (15)
2010-2014   Lazio 118 (33)
2014-2015   Inter 42 (7)
2015-2017   Juventus 35 (2)
2017   Hebei CFFC 6 (1)
2017-2018    San Paolo 19 (9)
2018   Hebei CFFC 13 (3)
2018-2021   San Paolo 46 (5)
2021-2022   Sport Recife 17 (0)
Nazionale
2008 Brasile Brasile olimpica 7 (1)
2008-2014 Brasile Brasile 28 (2)
Palmarès
 
Olympic flag.svg Olimpiadi
Bronzo Pechino 2008
Transparent.png Confederations Cup
Oro Brasile 2013

 

Biografia

Nel 2006 si sposa con Erica Lima dalla cui unione nascono Ezequiel, Lucia, Maximo e Angelica (nel 2015).

È soprannominato Il Profeta (O Profeta in portoghese): il soprannome gli fu affibbiato da Leifert Tiago, presentatore di una tv brasiliana colpito dal fatto che il giocatore, durante le interviste, citasse sempre qualche versetto della Bibbia.

A Montaldo Scarampi in provincia di Asti ha aperto prima un'azienda vinicola nel 2016 e poi un resort con ristorante segnalato tra i migliori ristoranti d'Italia dalla Guida Michelin. I suoi vini vengono presentati al Vinitaly di Verona ed il 29 maggio 2022 partecipa per la prima volta alla Festa della Barbera di Castagnole delle Lanze.

Caratteristiche tecniche

È un centrocampista di media fisicità, ambidestro e molto dotato sul piano tecnico. Non particolarmente veloce, si distingue per dinamismo ed efficacia nel pressing, offrendo un buon contributo alla fase difensiva. La sua dote migliore è il tiro, pur essendo abile anche nell'effettuare l'ultimo passaggio. È in grado di ricoprire vari ruoli a centrocampo: trequartista, interno o regista. È stato accostato a Kaká, Andrea Pirlo e Deco. Sebbene sia un sinistro naturale, il suo preciso destro gli consente l'esecuzione dei calci da fermo con entrambi i piedi. All'Inter ha espresso la preferenza a essere impiegato da trequartista, concetto ribadito anche nella conferenza stampa di presentazione alla Juventus.

Carriera

Club

Gli inizi

La prima squadra di Hernanes è stata l'Unibol Pernambuco, un piccolo club della sua città in cui ha militato tra i 14 ed i 15 anni.

Nel 2001 viene tesserato dal San Paolo, entrando a far parte del settore giovanile. Nel corso di un incontro disputato mentre militava nel settore giovanile, fu in grado di segnare due gol su punizione, l'uno col piede destro e l'altro col sinistro.

 

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Hernanes in azione con la maglia del San Paolo durante una gara di campionato.

 

Esordisce in prima squadra nel 2005, disputando sedici partite impreziosite da tre gol, giostrando da esterno sinistro di centrocampo. L'anno successivo viene girato in prestito al Santo André. Tornato al club Tricolor nel 2007, viene impostato come centrocampista centrale dall'allenatore Muricy Ramalho e riesce a conquistare un posto da titolare, complice anche la cessione dei mediani Josué e Mineiro. In stagione gioca 39 partite, segna 4 gol e vince il campionato Brasileirão. Nel 2008 si aggiudica per la seconda volta consecutiva sia il campionato che la Bola de Prata.

Lazio

Il 6 agosto 2010, all'indomani dell'eliminazione del San Paolo dalla Copa Libertadores, viene ufficializzato il suo trasferimento in Italia, dove viene acquistato dalla Lazio per 13,5 milioni di euro. Firma un contratto quinquennale da 1,6 milioni più un bonus di 100000  annui (fino a raggiungere i 2 milioni nell'ultimo anno di contratto), lasciando la squadra paulista dopo 216 partite e 35 gol segnati in totale.

Al San Paolo il suo cartellino era diviso fra vari proprietari: il fondo di investimento Traffic (che deteneva il 17% del cartellino), la Kirin Sport cin (che deteneva l'8% del cartellino), la società del San Paolo (che deteneva il 70% del cartellino) e Augustino Penha, ex calciatore brasiliano (che deteneva il 5% del cartellino), suo amico che funge da procuratore. L'allenatore Edoardo Reja gli affida sin dall'inizio il ruolo del titolare. Segna la prima rete con la Lazio su calcio di rigore nella seconda giornata di campionato, chiudendo la partita col Bologna (3-1) all'ultimo minuto. Nel dicembre 2010 viene eletto come secondo miglior calciatore brasiliano d'Europa, alle spalle dell'interista Maicon, dalla stampa brasiliana. Il 19 gennaio realizza, con un calcio di rigore, la sua prima rete in Coppa Italia, nonché la sua prima rete in un derby di Roma, vinto dai rivali giallorossi per 2-1. Il 14 maggio realizza la sua prima doppietta in Serie A (Lazio-Genoa 4-2), portando ad 11 i suoi gol in campionato (eguagliando il record di Pavel Nedvěd di marcature per un centrocampista laziale in Serie A, superato nella stagione 2013/2014 da Antonio Candreva) e a 12 i suoi gol totali con la maglia della Lazio.

Esordisce in campo europeo il 18 agosto 2011, segnando una rete nella vittoria per 6-0 contro il Rabotnicki: va a segno anche nella partita di ritorno, vinta 3-1 dai romani. Il 16 ottobre realizza il momentaneo pari nella stracittadina con la Roma: vincendo 2-1, i biancocelesti centrano un successo che mancava da due anni. Il 1º febbraio 2012 segna la prima rete nella vittoria per 2-0 contro il Milan: dal 1998 la Lazio non sconfiggeva i rossoneri in Serie A. Va poi in rete nel derby del 4 marzo, vinto per 2-1: era dal campionato 1997-98 che la Lazio non trionfava in entrambe le stracittadine.

Il 23 agosto, segna una rete in Europa League contro il Mura 05: in campionato segna invece tre reti nelle prime giornate, contro Atalanta e Chievo.

Il 9 febbraio 2013 gioca la centesima gara in maglia laziale, nell'incontro pareggiato 1-1 col Napoli: solo pochi giorni prima, durante la semifinale di Coppa Italia con la Juventus, era uscito dal campo dopo aver rimediato una botta alla tempia. Nella stracittadina dell'8 aprile, porta in vantaggio la Lazio ma sbaglia poi un rigore e provoca il tiro dagli undici metri con cui i giallorossi pareggiano. In Inter-Lazio dell'8 maggio, festeggia con una rete la centesima gara in Serie A (i biancocelesti vincono per 3-1). Il 26 maggio conquista il primo trofeo con la società romana battendo in finale la Roma, la Coppa Italia.

Il 18 agosto apre la stagione con la sconfitta in Supercoppa italiana contro la Juventus (per 4-0). Il 19 settembre segna la sua prima rete in campo europeo (turni preliminari esclusi) contro il Legia Varsavia. Il 19 gennaio 2014 segna la sua ultima rete in maglia biancoceleste contro l'Udinese. Rimarrà celebre il suo saluto ai tifosi laziali mentre esce per l'ultima volta dal centro sportivo di Formello, in lacrime.

Inter

Il 31 gennaio 2014, proprio alla chiusura della finestra invernale, viene ceduto per 13 milioni più 2 di bonus all'Inter. Con i nerazzurri segna il primo gol nella partita contro il Livorno, terminata 2-2. Il 10 maggio è invece autore di una rete all'ex squadra, contro cui - esattamente un anno dopo - marca l'unica doppietta interista. Gioca le sue ultime due partite con l'Inter all'inizio del campionato 2015-16.

Juventus

Il 31 agosto 2015 viene acquistato dalla Juventus per 11 milioni di euro pagabili in tre anni, più ulteriori due milioni di bonus possibili, firmando con la società bianconera un contratto triennale. Sceglie di indossare la maglia numero 11. Debutta in bianconero il 12 settembre 2015, nel pareggio casalingo contro il Chievo (1-1). Tre giorni dopo effettua invece il suo esordio assoluto in Champions League, nella vittoriosa trasferta in casa del Manchester City (1-2). Il 25 aprile 2016 vince il primo Scudetto della sua esperienza italiana. Il 1º maggio seguente segna invece il suo primo gol con i bianconeri nella vittoria per 2-0 contro il Carpi. Il 21 maggio conquista con la compagine bianconera anche la Coppa Italia, superando il Milan ai tempi supplementari (1-0), match che il brasiliano gioca da titolare. Si tratta del suo secondo successo in questa competizione, dopo quello del 2013 con la Lazio.

Hebei China Fortune e di nuovo San Paolo

Il 9 febbraio 2017 passa a titolo definitivo all'Hebei China Fortune per 8 milioni di euro più 2 milioni di bonus. Durante quello stesso anno verrà poi girato in prestito al San Paolo, dove segnerà 9 gol in 19 partite di campionato. Finito il prestito ritorna in Cina per un breve periodo prima di firmare, il 29 dicembre 2018, un contratto triennale con il San Paolo con cui vince un campionato Paulista.

Il 17 luglio 2021 viene annunciata la sua separazione dal club.

Recife

Il 3 agosto 2021 passa al Sport Recife, club della sua città natale.

Nazionale

Nel marzo del 2008 è stato convocato dalla nazionale brasiliana, esordendo nell'amichevole vinta 1-0 contro la Svezia il 26 marzo.

 

220px-Brazil_and_Croatia_match_at_the_FI
 
Hernanes e Neymar con la nazionale brasiliana al Mondiale 2014.

 

Ha conquistato la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Pechino, segnando il gol decisivo nella partita d'esordio del torneo contro il Belgio. Il Brasile è stato eliminato in semifinale dall'Argentina.

Torna a giocare con la nazionale due anni dopo, il 10 agosto 2010 contro gli Stati Uniti. Nella partita contro la Francia del 9 febbraio 2011, giocata a Parigi, viene espulso al 40' per gioco pericoloso (entrata in ritardo che lo porta a colpire Karim Benzema al petto). Il 10 novembre 2011, nel match amichevole contro il Gabon, vinto per 2-0 dai brasiliani, segna il primo gol con la maglia della Seleção.

Il 14 maggio viene inserito, dal CT Luiz Felipe Scolari, nella lista dei 23 convocati per la FIFA Confederations Cup 2013, programmata in Brasile dal 15 al 30 giugno come preludio del Mondiale 2014. Il 2 giugno nella sfida contro l'Inghilterra sfiora il primo gol nel nuovo e ristrutturato Maracanã: un suo tiro centra l'incrocio dei pali e consente a Fred di realizzare il tap-in vincente. Il 9 giugno segna il gol del momentaneo 2-0 contro la Francia (3-0 finale).

In occasione della Confederations Cup, scende in campo in tutte le cinque gare senza però segnare: il 30 giugno, dopo il 3-0 inflitto alla Spagna, conquista il suo primo trofeo con la Seleção. È presente al Mondiale 2014, che il Brasile chiude al quarto posto.

Palmarès

Club

Competizioni statali

Competizioni nazionali

Nazionale

Individuale

 

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1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   HERNANES       

 

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Hernanes saluta la maglia della Juve numero undici – si legge sulla pagina Facebook de “Lamagliadellajuve” del 10 febbraio 2017 – il brasiliano si è accasato all’Hebei China Fortune, che per assicurarselo ha versato nelle casse bianconere otto milioni di euro più due di eventuali bonus. In questo, caso, la Cina ci è stata vicina: bene così. La tifoseria non lo rimpiangerà, poco ma sicuro. Il suo acquisto, avvenuto all’ultimo respiro del mercato estivo 2015, non generò alcun entusiasmo: ai tempi del suo passaggio in neroazzurro si era lanciato in dichiarazioni un po’ ardite nei confronti dell’Inter, che aveva definito «Un club onesto, mai sceso in Serie B e mai coinvolto in scandali»... (soprassediamo). Dichiarazioni indirettamente poco intonate con un suo ipotetico futuro in bianconero: un futuro che nemmeno lui aveva potuto immaginare.
La storia del calcio, del resto, è piena di atleti pronti a tutto per ingraziarsi i nuovi fan: Lucio, approdato sotto la Mole dopo aver militato da protagonista nel club meneghino, benedì la liceità dei titoli juventini cancellati dalla Federcalcio con un atteggiamento palesemente ammiccante. Sul campo, Hernanes poteva illustrarsi e rendersi utile alla causa, perché il campo conta più delle parole di convenienza. Il campo ha emesso il verdetto sul centrocampista di Recife, e lo ha bocciato.
Lontanissimo parente del giocatore che si mise in mostra con la maglia della Lazio, il Profeta non è riuscito a ritagliarsi un posto importante nelle gerarchie di Allegri, e quando è stato impiegato non è risultato all’altezza (nemmeno come tiratore: a fronte dei due goal segnati, troppi gli errori, anche in quella che doveva essere la sua specialità). Hernanes ha confezionato giocate suicide, severamente vietate anche ai bambini delle scuole calcio: errori di concetto e non solo tecnici, i suoi avventati disimpegni in orizzontale hanno generato tanti, troppi pericoli per la Vecchia Signora.
Paradossalmente, ha giocato la miglior partita della sua parabola juventina contro una delle squadre più forti e in una delle partite più importanti: il 23 febbraio 2016, da subentrato di Marchisio, disputò un buon tempo contro il Bayern, nell’andata degli ottavi di Champions League.
Buon viaggio, Profeta.
 
VALERIA ARENA, DA JUVENTIBUS DEL 10 FEBBRAIO 2017
Se ne va così, con una plusvalenza di oltre 2 milioni di euro, che, in tutta sincerità, era ed è il migliore regalo di addio che potesse farci. Perché quella tra Hernanes e i tifosi bianconeri, e dunque la Juventus, ha il sapore amaro di una relazione sentimentale improvvisata e sgangherata, priva del trasporto emotivo necessario alla sua sopravvivenza. Voi direte: va bene, ma non mica è la prima volta che la società compra giocatori non voluti e decisamente poco amati, oltre che sottostimati, considerati gli obiettivi stagionali (il periodo precedente a Marotta e Paratici ne è l’esempio più esaustivo), per non parlare delle dichiarazioni infelici relative al passato bianconero in Serie B di cui si è “macchiato” tempo fa il calciatore brasiliano; ed io vi darei anche ragione, se non fosse che non mi era mai capitato di vedere in ambiente Juventus, almeno negli ultimi anni, un giocatore così dedito all’impresa di farsi in qualche modo volere bene da quegli stessi tifosi che, sin da giorni precedenti all’acquisto, non hanno mai nascosto il loro disappunto per la sua presenza. Ma si sa, chi meno ama è più forte si sa, per cui mentre Hernanes saluta Torino e l’Italia, i tifosi, mediamente felici, sono distratti e presi da altre questioni (accuse interiste, un classico oramai, recuperi di campionato, ottavi di Champions che si avvicinano, ecc). 
L’asimmetria di questo strano rapporto a senso unico è sintetizzata sul profilo Instagram del giocatore. Lo scorso 5 febbraio, per esempio, giorno in cui si è giocato il posticipo serale di campionato tra Juventus e Inter, mentre la trattativa con l’Hebei Fortune era già in dirittura di arrivo (con tanto di mancata convocazione), Hernanes si è preso la briga di pubblicare un’ultima foto da giocatore, almeno ancora ufficialmente, juventino, in cui insieme alla moglie incitava i compagni alla vittoria contro l’ex squadra, seguita dall’immancabile hashtag #forzajuventusfinoallafine, come se per l’ennesima volta volesse mostrarci un affetto che non ci siamo mai disturbati di ricambiare.
Scrivo immancabile perché lo stesso Hernanes è un fervente appassionato dell’utilizzo di questo hashtag, in tutte le sue varianti, con un trasporto che, almeno secondo una mia recente ricerca random, non arrivano a dimostrare neanche i calciatori più amati e idolatrati (anche dalla sottoscritta) come Dybala, Higuaín o Barzagli (che il Signore ce li lasci sempre in gloria). Un appunto comunicativo paragonabile solo a quelli di Bonucci e Marchisio, pilastri fondamentali di questa Juventus, e bianconero dentro dalla nascita.
Ed è stato in quel momento che ho avuto una folgorazione sulla via dello Juventus Stadium e ho capito che, in questo anno e mezzo, Hernanes era l’uomo della prima strofa di “Teorema” di Ferradini, quello che prendeva una donna e le diceva che la amava, a cui mandava rose, poesie e spremute di cuore, a cui tentava di dare il meglio e con cui aveva cercato di essere un tenero amante e, per contro, veniva preso a pesci in faccia. Lo stesso che durante la sua presentazione da giocatore bianconero ha tentato di ricucire un rapporto appena cominciato giustificando goffamente la frase “Mai stato in Serie B” (ché lui non ce l’aveva mica con la Juve, no, lui era orgoglioso del suo percorso da calciatore, del fatto che aveva sempre lottato per grandi obiettivi e per evitare di retrocedere in B e cose così...) e che, a conclusione di un’intervista a JTV, ha esclamato con quasi imbarazzo “Forza Juve sempre”, dopo aver ringraziato Allegri e i compagni per il loro affetto e la loro strenua difesa. 
Certo, Hernanes non è Pirlo, non è Vidal, non è Pogba, a cui il cuore lo abbiamo proprio regalato e spedito a un indirizzo nuovo, e non è neanche Draxler o Witsel, che invece sono i protagonisti della seconda strofa di Ferradini (prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore). È un giocatore nella media che ha tentato in ogni modo di espiare un passato neroazzurro fuori e dentro il campo, con risultati (ahi lui) davvero scarsi. Se è vero che “Teorema” è un po’ diventato il manifesto delle relazioni sentimentali, l’ago della bilancia di chi si fiuta e annusa, è altrettanto vero che questa volta, in questo epilogo, la situazione è capovolta: questa estate, quando divorata e logorata dal ping–pong tra Raiola, Pogba e la stampa, in attesa di un qualunque gesto o dichiarazione d’amore e aggrappata al più microscopico spiraglio, al colore della maglia firmata a un tifoso, agli sguardi e commenti su foto, video e profili social, speravo che il piccolo grande Paul ci confermasse che il nostro incontro e i nostri cinque anni fossero il più grande spettacolo dopo il Big Bang, anziché tenerci sulle spine per due mesi. Non sapevo mica che la risposta l’avrei trovata in Hernanes, quello per cui imprecavo davanti alla TV, piuttosto che dal gioiellino di cui avrei comprato persino la maglia, che per un tifoso è la prova d’amore definitiva.
Un oramai ex giocatore bianconero che avrebbe potuto scegliere il silenzio o quanto meno vendicarsi di tutti quei fischi ricevuti, che nel giorno della Partita delle partite lascia il suo ultimo messaggio (andiamo, e non andate, a vincere contro l’Inter) e che pochi minuti dopo l’ufficialità della sua cessione dedica un lungo e sentito messaggio di ringraziamento alla società, ai compagni e ai tifosi con tanto di chiusura “Forza Juve sempre”, lo stesso che elemosinavamo da Pogba durante le ore più calde. E allora ho capito che Hernanes si merita davvero un grande grazie. Chissà, magari lo abbiamo reso pure juventino. Davvero.
 
Anderson Hernanes saluta i tifosi della Juventus con una lettera pubblicata sul suo profilo Instagram. Il centrocampista brasiliano ha ringraziato i bianconeri e non solo: «Ho fatto un bel percorso in Italia. Vestire questa maglia per un anno e mezzo è stato un grande piacere, è stato motivo di orgoglio. Vorrei ringraziare tutti per questa opportunità! Dal presidente ai dirigenti, passando per staff tecnico, medico, fisioterapico, i magazzinieri, gli addetti stampa, il personale Marketing e del ristorante. Ringrazio tutti per la cortesia e la gentilezza nei miei confronti! Ringrazio i tifosi che mi hanno dato supporto in questi diciotto mesi! Grazie a tutti di cuore e forza Juve sempre e comunque!».
 

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