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Socrates

Stefano Beltrame

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgSTEFANO BELTRAME  1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   

 

St Mirren 'launch ambitious move' to take Juventus forward Stefano Beltrame  on a season-long loan as Nicolai Brock-Madsen move edges closer

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Beltrame_(calciatore)

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Biella
Data di nascita: 08.02.1993
Ruolo: Attaccante
Altezza: 183 cm
Peso: 73 kg
Nazionale Italiano B
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 2012 al 2013 e dal 2019 al 2020 alla Juventus U23

Esordio: 26.01.2013 - Serie A - Juventus-Genoa 1-1

 

1 presenza - 0 reti

 

1 scudetto

 

 

Stefano Beltrame (Biella, 8 febbraio 1993) è un calciatore italiano, attaccante o centrocampista del Marítimo.

 

 

Stefano Beltrame
Stefano beltrame-1470758641.jpg
Beltrame al Den Bosch nel 2016
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 183 cm
Peso 73 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Attaccante, centrocampista
Squadra   Marítimo
Carriera
Giovanili
2010-2011   Novara
2011-2013   Juventus
Squadre di club
2013   Juventus 1 (0)
2013-2014    Bari 23 (1)
2014-2015    Modena 20 (0)
2015-2016    Pro Vercelli 9 (0)
2016    Pordenone 6 (2)
2016-2017    Den Bosch 28 (3)
2017-2018    Go Ahead Eagles 32 (5)
2018-2019    Den Bosch 36 (14)
2019-2020   Juventus U23 12 (1)
2020   CSKA Sofia 21 (3)
2021-   Marítimo 19 (2)
Nazionale
2011-2012 Italia Italia U-18 2 (2)
2012 Italia Italia U-19 13 (3)
2013-2014 Italia Italia U-20 5 (2)
2014 Italia B Italia 1 (1)

 

Caratteristiche tecniche

È un calciatore dotato di tecnica e velocità, nonché di un'innata intelligenza tattica, che eccelle nel puntare l'uomo. Emerso agli esordi come seconda punta, in seguito durante le stagioni trascorse nei Paesi Bassi è stato arretrato con successo a mezzala.

Carriera

Club

220px-S._beltrame_%28crop%29.jpg
 
Beltrame in azione per il CSKA Sofia nel 2020

 

Cresciuto nelle giovanili del Novara, nel 2011 viene acquistato diciottenne dalla Juventus. Con i bianconeri gioca prevalentemente nella squadra Primavera di Marco Baroni, in un gruppo che vede talenti quali Mattiello, Rugani e Spinazzola, e con cui vince il Torneo di Viareggio 2012 (siglando un gol nella finale contro i pari età della Roma) e la Coppa Italia Primavera 2012-2013. Riesce comunque a esordire in prima squadra il 26 gennaio 2013, subentrando a Marchisio nei 10' finali della partita casalinga di Serie A pareggiata 1-1 contro il Genoa: una presenza che, al termine del campionato, gli permette di fregiarsi da comprimario della vittoria dello Scudetto.

L'annata successiva viene mandato in prestito al Bari, in Serie B, dove scende in campo in 24 occasioni segnando anche la sua prima rete da professionista, il 30 maggio 2014, fissando il punteggio sul 4-1 proprio contro la squadra in cui è cresciuto, il Novara; ciò nonostante, in una squadra «composta perlopiù da giocatori di grande esperienza, mi sono ritrovato in una situazione completamente differente rispetto al [...] calcio giovanile. Non ero pronto per la B. Il salto è dei più notevoli e, se non sei preparato mentalmente, ti fai male». Nel gennaio 2014 la Juventus lo cede in compartecipazione alla Sampdoria, nell'ambito di uno scambio che vede Fiorillo seguire la strada opposta.

Per la stagione seguente passa in prestito al Modena, ancora tra i cadetti, con cui colleziona 23 presenze andando tuttavia a segno solamente in Coppa Italia, in un'annata in cui è frenato per vari mesi dalla pubalgia. Scaduto il prestito fa rientro alla Juventus, che nel frattempo ha risolto la compartecipazione con la Sampdoria a proprio favore: nell'estate 2015 viene quindi ceduto in prestito alla Pro Vercelli, in Serie B. Questa esperienza si rivela tuttavia negativa, essenzialmente a causa dello scarso rapporto con il tecnico dei bianchi; sicché dopo poche presenze a Vercelli, nella sessione invernale di mercato passa sempre con la formula del prestito al Pordenone, in Lega Pro, dove con 6 presenze e 2 reti contribuisce al raggiungimento dei play-off, poi persi dai neroverdi in semifinale contro il Pisa.

Tornato alla Juventus a fine stagione, nell'estate 2016 viene ceduto ancora in prestito al Den Bosch, nella seconda serie olandese. Resta nei Paesi Bassi per il biennio seguente, sempre a titolo temporaneo, con il club torinese che per la stagione 2017-2018 lo dirotta al Go Ahead Eagles, e poi per la successiva nuovamente al Den Bosch. L'annata a 's-Hertogenbosch, in particolare, si rivela positiva, tant'è che nell'estate 2019 il club biancazzurro è inizialmente intenzionato a riscattare il giocatore: tuttavia un sopravvenuto cambio di proprietà porta a rivedere i piani di mercato della società, facendo saltare l'accordo.

Rientra quindi alla Juventus, che lo inserisce nei ranghi della seconda squadra militante in Serie C. In avvio di campionato deve fermarsi temporaneamente, a causa dell'insorgere di un'aritmia cardiaca che lo costringe a sottoporsi a un intervento correttivo; torna all'attività dopo circa un mese, e trova quello che rimane il suo unico gol juventino il 30 ottobre 2019, decidendo la trasferta di campionato contro la sua ex Pro Vercelli. Dopo un semestre a Torino, nel gennaio 2020 viene ceduto a titolo definitivo ai bulgari del CSKA Sofia, in cui milita per un anno prima di rescindere il proprio contratto nel dicembre seguente.

Nel gennaio 2021 si accasa al club portoghese del Marítimo.

Nazionale

Con la nazionale Under-19 ha preso parte a 5 gare di qualificazione al Mondiale Under-19 2011. Il 26 novembre 2014 ha segnato 1 rete con la maglia della B Italia.

Palmarès

Club

Competizioni giovanili

Competizioni nazionali

 

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgSTEFANO BELTRAME  1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   

 

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Una sola presenza in bianconero per Stefano Beltrame, sostituendo Marchisio nel match casalingo del 26 gennaio 2013 contro il Genoa. Una sola partita, abbiamo detto, per il talentuoso attaccante ma abbastanza per esordire in Serie A e per potersi fregiare dello scudetto tricolore conquistato dalla Vecchia Signora al termine di quella stagione. Poi il trasferimento a Bari, dove si farà valere e voler bene.
 
FABIO ELLENA, “HURRÀ JUVENTUS” DEL GENNAIO 2013
È partito da Biella, si è fatto conoscere a Novara ed è esploso definitivamente a Vinovo. Oltre che della Primavera bianconera, Stefano Beltrame può essere considerato un simbolo del calcio piemontese, una realtà che negli ultimi anni sta regalando sempre nuovi talenti. E quando si parla di talento, Beltrame ha validi argomenti da proporre. Come dimostrato tante volte nell’ultima stagione e mezza trascorsa in forza alla squadra di Marco Baroni.

E in attesa di un 2013 che tutti (lui in primis) si attendono come l’anno del grande salto, Stefano si racconta per “Hurrà Juventus”. A partire dai primi passi di una carriera iniziata quasi per caso. «Ricordo ancora il mio primo giorno – inizia il suo racconto – avevo cinque anni e ho accompagnato un amico che già giocava nella Pro Candelo, la squadra del mio paese. Mancava un bambino per completare le squadre e l’allenatore ha chiesto se volevo giocare anch’io. Da lì ho iniziato e non mi sono più fermato».
Quali sono state le tappe che ti hanno portato alla Juventus? «È stato un crescendo, in società sempre più grandi. Dalla Pro Candelo sono passato alla Cossatese, poi alla Biellese e infine al Novara, dove sono approdato nel 2008, l’anno in cui hanno aperto il centro sportivo di Novarello. Lì c’erano le migliori condizioni per farmi crescere e un allenatore, mister Manzo, con cui sono trovato molto bene. E nel primo anno di Primavera ho anche avuto la possibilità di fare un goal contro la Juventus».
Il bianconero ha quindi cominciato allora a entrare nel tuo destino. «Intanto devo dire che della Juve sono stato tifoso fin da bambino. Quindi aver la possibilità di poterci giocare è stata una cosa straordinaria, un grande onore. Sono arrivato qui nell’estate 2011 e mi sono subito integrato bene nella squadra».
Se diciamo Villar Porosa cosa ti viene in mente? «Nella classica partita in famiglia ho potuto fare il mio esordio e, pochi minuti dopo il mio ingresso in campo, ho fatto goal a Manninger. Non mi sembrava vero di segnare contro la Prima Squadra. Ricordo ancora che ci fu l’invasione di campo e quattro tifosi volevano la mia maglia, ma noi avevamo avuto l’ordine da Guido (il magazziniere, ndr) di riportare indietro il completo altrimenti avremmo pagato la multa. E, sebbene a fatica, sono rientrato negli spogliatoi ancora vestito».
Come sono stati i primi mesi nella nuova realtà? «All’inizio ho fatto un po’ di fatica, perché ero in ritardo di preparazione. Ho capito subito che avrei dovuto darmi una mossa, soprattutto per adeguarmi ai nuovi ritmi. Fortunatamente sono riuscito in fretta a entrare nei meccanismi della squadra e il mister mi ha subito dato fiducia».
Una stagione sicuramente importante per la Primavera. «È stata un’annata fantastica, in cui siamo riusciti ad andare in fondo a tutte le competizioni. La vittoria a Viareggio è stata una gioia enorme. Le finali di campionati non sono andate come avremmo voluto, abbiamo pagato un po’ troppo la stanchezza. E in Coppa Italia abbiamo perso all’ultimo atto, ma avendo la possibilità di giocare la doppia finale con la Roma in due stadi veri».
A proposito, cosa significa per un ragazzo di diciannove anni giocare allo Juventus Stadium e all’Olimpico? «Sono state due esperienze incredibili. All’andata, a Torino, ero schierato titolare e quando sono entrato in campo mi è venuto un po’ di panico, era la prima volta che giocavo davanti a così tanta gente e in uno stadio del genere. Ho sentito la pressione e purtroppo non è andata benissimo. Nel ritorno a Roma, in uno stadio che ha fatto la storia del calcio italiano, sono entrato nel secondo tempo. All’inizio avevo ancora più tensione, però poi ho pensato che sono quelle le gare che bisogna fare per crescere, quindi non ci ho più pensato. E ho iniziato a giocare proprio come se fossi stato al Chisola».
Veniamo alla stagione in corso. La musica non è cambiata. «Con mister Baroni giochiamo per imporre sempre il nostro gioco, in ogni partita. In Italia, ma anche in NextGen, dove affrontiamo squadre più attrezzate e in grado di metterci in difficoltà. La nostra mentalità però ci impone di dare sempre il massimo, contro chiunque».
Per rendere ancora più speciale questa esperienza manca solo l’esordio con la Prima... «Vicino allo spogliatoio della Primavera sono appese le maglie dei ragazzi del Settore Giovanile che hanno avuto questa possibilità. Ogni volta che le vedo penso a loro che ce l’hanno fatta, ai meriti che hanno avuto per riuscirci e l’emozione fantastica che hanno provato».
Al futuro pensi ogni tanto? «Al momento non tanto. Sto pensando solo a lavorare e a crescere, soprattutto dal punto di vista fisico che è l’aspetto su cui devo migliorare di più. C’è ancora una stagione da finire e continuare come stiamo facendo finora, cercando di vincere più trofei possibili».
Ma un sogno ricorrente l’avrai sicuramente. «Certo, come ho detto prima io della Juve sono sempre stato tifoso. Quindi la speranza è quella di poter giocare un giorno con la Prima Squadra. L’anno prossimo andrò via a fare esperienza, ma con l’obiettivo di tornare. E per farlo farò di tutto, lotterò in tutti i modi».
 

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