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Luigi Sartor

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1990-2004.png.850751e7cab001dc8b4dae58de89c606.png LUIGI SARTOR  

 

Kisah Luigi Sartor, Jawara Piala UEFA yang Diciduk karena Tanam 106 Pohon  Ganja | kumparan.com

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Sartor

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Treviso
Data di nascita: 30.01.1975
Ruolo: Difensore
Altezza: 183 cm
Peso: 77 kg
Nazionale Italiano
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1991 al 1993

Esordio: 29.09.1992 - Coppa Uefa - Anorthosis Famagosta-Juventus 0-4

Ultima partita: 26.10.1994 - Coppa Italia - Reggiana-Juventus 2-1

 

3 presenze - 0 reti

 

1 Coppa Uefa

 

 

Luigi Sartor (Treviso, 30 gennaio 1975) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore.

 

 

Luigi Sartor
   
Nazionalità Italia (bandiera) Italia
Altezza 183 cm
Peso 77 kg
Calcio 40px-Football_pictogram.svg.png
Ruolo Difensore
Termine carriera 1º luglio 2009
Carriera
Giovanili
     
1990-1991   Padova
1991-1992   Juventus
Squadre di club
     
1992-1993   Juventus 3 (0)
1993-1994    Reggiana 5 (0)
1994-1997   Vicenza 64 (2)
1997-1998   Inter 23 (1)
1998-2002   Parma 68 (0)
2002-2004   Roma 12 (0)
2004    Ancona 9 (0)
2004-2005   Roma 7 (0)
2005    Genoa 9 (0)
2005-2006   Roma 0 (0)
2006   Sopron 7 (0)
2006-2007   Verona 7 (0)
2007-2009   Ternana 24 (0)
Nazionale
     
1991 Italia (bandiera) Italia U-17 3 (0)
1992 Italia (bandiera) Italia U-18 2 (0)
1996-1997 Italia (bandiera) Italia U-21 7 (0)
1997 Italia (bandiera) Italia U-23 0 (0)
1996 Italia (bandiera) Italia olimpica 1 (0)
1998-2002 Italia (bandiera) Italia 2 (0)
Palmarès
     
1px-Transparent.png Europei di calcio Under-21
Oro Spagna 1996

 

Caratteristiche tecniche

Terzino destro naturale, si adattava anche a fare il centrale.

Carriera

Club

Cresciuto nelle giovanili del Padova, viene venduto nell'estate del 1992 per un miliardo di lire, cifra record all'epoca per un minorenne, alla Juventus, con cui debutta in Serie A il 6 dicembre 1992 contro la Fiorentina, segnando un autogol e assicurando il risultato per la compagine viola. Disputa inoltre, il 30 settembre 1992, una partita di Coppa UEFA che lo fa diventare il più giovane esordiente della Juventus nelle Coppe europee, edizione poi conclusa proprio con la vittoria del trofeo da parte dei bianconeri.

 

250px-Padova_Giovanissimi_89-90.jpg

 

Sartor (in piedi, quarto da sinistra)

nella formazione Giovanissimi del

Padova campione d'Italia 1989-1990

 

Prestato alla Reggiana, disputa 5 partite, prima di passare nel novembre 1994 al L.R. Vicenza, in Serie B, dove si conquista subito un posto da titolare totalizzando 23 presenze e 2 gol e contribuendo alla promozione nella massima serie della squadra berica. Nella stagione successiva, dopo un paio di partite, problemi fisici lo costringono a saltare gran parte del girone di ritorno, concludendo quindi la stagione con 15 apparizioni. Alla sua terza stagione in biancorosso gioca inizialmente da difensore centrale dopo la partenza dello svedese Joachim Björklund prima di tornare a giocare sulla fascia, ottenendo 26 presenze in campionato. La sua avventura a L.R. Vicenza termina con la vittoria della Coppa Italia 1996-1997, nonostante un infortunio causato da una violenta entrata di Marco Materazzi.

 

Passato all'Inter nella stagione 1997-1998 per 6,4 miliardi di lire, sfiora con la squadra milanese la vittoria dello scudetto, vincendo la Coppa UEFA 1997-1998.

 

Dopo 23 presenze e 1 gol (contro la Sampdoria) con la maglia dei nerazzurri, passa al Parma dove gli infortuni limitano le sue prestazioni (13 presenze), ma il 1999 si dimostra un anno di vittorie: il Parma e Sartor festeggiano la vittoria della Coppa UEFA, della Coppa Italia e della Supercoppa italiana. In totale con la maglia della squadra emiliana gioca quattro stagioni (68 presenze in campionato), nelle quali vince, oltre ai tre trofei sopracitati, un'altra Coppa Italia (2002).

 

Passato alla Roma nella stagione 2002-2003 gioca 12 partite. Anche la stagione successiva è iniziata sempre nella squadra capitolina, fino a che nel gennaio 2004 viene ingaggiato dall'Ancona con cui disputa 9 partite, non riuscendo comunque a evitare la retrocessione della squadra marchigiana. Rientrato alla Roma, disputa 7 spezzoni di partita nella stagione 2004-2005 e 4 partite in Champions League, prima di passare nell'ultimo giorno del mercato di riparazione, nel febbraio 2005 al Genoa, dove un nuovo infortunio ne limita le presenze, 9, ma festeggiando la promozione in Serie A dei grifoni.

 

Nella stagione 2005-2006 è inizialmente nella rosa della Roma, dividendosi tra panchina e tribuna non scendendo mai in campo in incontri ufficiali ma solo in amichevoli, nel gennaio del 2006 accetta la proposta della squadra ungherese del Sopron allenata da Dario Bonetti trovando nella rosa del club anche i connazionali Beppe Signori e Nicola Silvestri. Esordisce in campionato il 25 febbraio, nella vittoriosa trasferta ai danni dell'Honvéd per 3-0. Segna la sua prima ed unica rete con la maglia dell'omonima cittadina magiara nei quarti di finale di Coppa d'Ungheria contro l'Honvéd, chiudendo la stagione con 7 presenze in campionato.

 

La stagione successiva viene ingaggiato dal Verona in Serie B con cui, complice diversi infortuni, scende in campo in 7 occasioni, terminando la stagione, dopo i play-out persi contro lo Spezia, con la retrocessione in Serie C1. Nel marzo del 2008 si trasferisce alla Ternana , ottenendo la salvezza. Nella stagione 2008-2009 gioca 18 gare sulle 34 possibili, diventando un titolare fisso della formazione rossoverde; annata cominciata da titolare, finché il 10 dicembre 2008 si infortuna al ginocchio finendo ai margini della squadra. Terminata la stagione, appende gli scarpini al chiodo all'età di 34 anni.

Nazionale

Titolare inamovibile nell'Italia Under-21 che nel 1996 vince il campionato europeo di categoria, e con cui lo stesso anno partecipa ai Giochi di Atlanta.

 

Nell'aprile 1998 fa il suo esordio nella nazionale maggiore contro il Paraguay. Fa registrare una seconda presenza solo quattro anni dopo, giocando un'amichevole contro gli Stati Uniti.

Procedimenti giudiziari

Calcioscommesse

Il 19 dicembre 2011 viene arrestato a Parma a seguito dell'inchiesta "Last Bet" per irregolarità nel calcioscommesse. Secondo l'accusa Sartor ricopriva il ruolo di intermediario tra il gruppo di Bologna (tra cui spiccherebbe il suo ex compagno di squadra Giuseppe Signori) e quello di Singapore nella gestione dei soldi delle scommesse di vari campionati italiani avvenute nella repubblica asiatica. Gli inquirenti sospettano che Sartor, insieme all'amico Luca Burini, al commercialista Daniele Ragone e a Beppe Signori, tramite la Clever Overseas SA, società con sede a Panama e domiciliata e amministrata dalla società fiduciaria Pieffeci Professional Consulting SA di Lugano, abbia ripulito il denaro (almeno 600.000 euro) proveniente dalle scommesse di Singapore della Raffles Money Change Pte Ltd. Sartor si è difeso dicendo che la società svizzera era stata creata con lo scopo di far comprare una squadra di calcio italiana agli uomini di Singapore. Rilasciato, il 1º giugno 2012 il procuratore federale Stefano Palazzi richiede per lui 5 anni di squalifica più preclusione. Il 18 giugno in primo grado e il 6 luglio in secondo grado gli viene confermata la squalifica. Il 9 febbraio 2015 la procura di Cremona termina le indagini e formula per lui e altri indagati le accuse di associazione a delinquere e frode sportiva.

Nel luglio 2019 il tribunale di Bologna ha dichiarato estinta l'accusa di partecipazione ad associazione a delinquere per Sartor e per altri 25 imputati.

Maltrattamenti

Sartor, gestore di un bar a Parma, nel giugno 2015 per maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna è stato condannato a 9 mesi di reclusione con pena sospesa più il pagamento dei danni e delle spese legali ma è stato assolto invece dall'accusa di stalking perché "il fatto non sussiste"; l'accusa chiedeva 2 anni di reclusione.

Coltivazione di stupefacenti

Il 12 febbraio 2021 viene arrestato dalla Guardia di Finanza di Parma mentre era intento a curare una coltivazione di 106 piante di marijuana insieme a un suo complice in un casolare abbandonato di Lesignano Palmia.

 

 

Palmarès

Club

Competizioni nazionali

Competizioni internazionali

Competizioni giovanili

Nazionale

 

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1990-2004.png.850751e7cab001dc8b4dae58de89c606.png LUIGI SARTOR  

 

sartor.jpg

 

 

Nasce a Treviso, il 30 gennaio 1975. Cresciuto nelle giovanili del Padova, passa alla primavera della Juventus, con cui debutta in Serie A il 6 dicembre 1992 contro la Fiorentina. È una partita sfortunata per Gigi che realizza un’autorete. Disputa inoltre il 30 settembre 1992, una partita di Coppa Uefa, contro l’Anorthtosis (vittoria per 4-0), che lo fa diventare il più giovane esordiente della Juventus nelle Coppe europee. Nell’estate successiva è ceduto alla Reggiana.

Negli ultimi venticinque campionati – scrive Maurizio Tarnavasio su “Hurrà Juventus” del novembre 1992 – soltanto un certo Renato Buso (che, seppur non ancora ventitreenne, ha già alle spalle ben sette stagioni nella massima serie) è entrato a far parte della rosa bianconera di prima squadra in età così verde.
Questo piccolo record, insieme a un buon bagaglio tecnico temperamentale e a potenzialità indubbiamente non indifferenti, fa presagire per il poco più che diciassettenne Luigi Sartor, il più giovane esordiente in Coppa Uefa, una carriera professionistica davvero promettente. Dopo un paio di apparizioni in panchina nel finale dello scorso campionato, le seppur fugaci comparsate del giovane terzino-stopper nel corso del vittorioso quadrangolare Pier Cesare Baretti di agosto hanno palesato quelle che sono le sue caratteristiche migliori, ossia la velocità, la grinta, il colpo di testa e una buona tecnica di base. Il tutto condito da una notevole prestanza atletica.


Di carattere piuttosto taciturno, Gigi è tendenzialmente un solitario, ma quando vuole sa aprirsi manifestando una vivace intelligenza; le due annate trascorse nel settore giovanile juventino si sono rivelate importantissime, non soltanto in un’ottica meramente calcistica. Come definiresti il tuo modo di essere? «Mi ritengo un ragazzo abbastanza tranquillo e non troppo compagnone, per questo talvolta apprezzo la solitudine. Forse sono un po’ permaloso, ma anche incapace di serbare rancore».


Che effetto ti ha fatto, a quindici anni, sapere di essere stato valutato una piccola fortuna? «Allora fui colpito dall’eccessivo rilievo dato dai giornali al mio trasferimento, anche perché gli articoli spesso deformavano nettamente la realtà dei fatti. Grazie al cielo, però, sono riuscito a non farmi coinvolgere troppo da quei discorsi: e se così non fosse stato, a quest’ora mi troverei a convivere con un pesante macigno sulla testa».
Quali sono i tuoi obiettivi a medio e a lungo termine? «Credo di aver capito che il mondo del calcio, condizionato com’è da incognite pericolose quali gli infortuni, non si presti a essere programmato con sufficiente lungimiranza. Per questo cerco di vivere sempre alla giornata».
All’inizio della stagione sei stato aggregato alla prima squadra: quali sono state le tue sensazioni? E come fai adesso a conciliare il calcio con la scuola? «L’inserimento con i big, anche se limitato per ora alla foto ufficiale e agli allenamenti, costituisce per me uno stimolo enorme, anche se sono ben conscio che il mio compito principale sarà quello di dare il massimo con la squadra Primavera. E, in effetti, l’unico inconveniente in tutto questo riguarda proprio la scuola: allenandomi al mattino, sarò costretto a iscrivermi ai corsi serali, per portare a termine gli studi di Ragioneria».
Quali ritieni siano i tuoi margini di miglioramento tecnico e caratteriale? «Per quello che concerne il mio modo di essere, da un po’ di tempo a questa parte mi sento più tranquillo: qui a Torino so di poter contare sulle persone che mi stanno vicino. In un’ottica prettamente tecnica, invece, ho vissuto la passata stagione come un importante rodaggio, che mi ha consentito di accumulare un po’ di esperienza e che mi ha fatto capire di avere ancora ampi margini di miglioramento».
Come giudichi la tua condizione di diciassettenne che si accinge a fare il suo ingresso nel calcio professionistico? «Quello del football è un mondo sicuramente invidiabile per chi lo vede dal di fuori, mentre risulta piuttosto aleatorio per chi lo vive in prima persona prima dei diciotto anni: i sacrifici vengono fatti senza avere alcuna certezza per il futuro. E la scuola è in ogni caso difficilmente conciliabile con i tanti impegni».
Ci risulta che tu non sia l’unico sportivo di casa Sartor. «In effetti, ho una sorella gemella che quest’anno gioca a pallavolo in A2 con il Magliano (Treviso) e che mi prende in giro spesso e volentieri dicendomi che è riuscita ad arrivare in Serie A prima di me. L’altra sorella, invece, è decisamente più posata, e frequenta il secondo anno alla Bocconi di Milano».
C’è un giocatore a cui ti ispiri? «Come tutti i miei coetanei, ho sempre avuto diversi idoli tra i calciatori ma non mi ispiro a nessuno in particolare, per due motivi: il primo è che non intravedo in me delle caratteristiche peculiari e ben definite, assimilabili a quelle di certi grandi. Poi perché spero, se riuscirò a raggiungere il palcoscenico della massima divisione, di riuscire a far vedere qualcosa di autenticamente mio».

 

https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2011/05/luigi-sartor.html

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