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super gigi buffon

Tifoso Juventus
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  1. ora hanno messo l'articolo sulla richiesta di riapertura del processo sportivo anche su sport mediaset
  2. Bergamo: "Sono a pezzi per il Milan" Quando si dice un uomo per tutte le stagioni. Paolo Bergamo era il designatore che parlava, rassicurava, alludeva, anticipava, pietiva. Il designatore solidale: preferibilmente con Juve, Inter e Milan. Il bello è che in tutti i verbali, negli interrogatori di Calciopoli, Bergamo lo ha sempre candidamente ammesso. Bergamo non ha mai nascosto di aver parlato costantemente con tanti. Gli telefonavano Moggi, Moratti, Facchetti, Meani, Galliani, pure Cellino, Foti, Pradè. Chissà quanti altri verranno fuori, con la nuova ondata di intercettazioni. Fa specie sentire quello che risponde Bergamo a Moggi, quello che si racconta con Facchetti («La partita la vinciamo insieme»), oppure quando discute di griglie arbitrali con Meani o quando implora una parola d’affetto a Galliani («Mi faccia sentire un po’ il suo calore»). I legali di Moggi non hanno dubbi: tutte questioni inerenti all’articolo 1 (slealtà sportiva), per quel che concerne la giustizia sportiva. Fa sorridere pure come, quasi folgorato, Paolo Bergamo si scopra tifosissimo del Milan. Di più. È addirittura una questione di famiglia. La passione per il Milan, di tutta la famiglia Bergamo, è confermata nella telefonata che riceve da Adriano Galliani, il 17 maggio del 2005. Sono le 10 51'20''. Bergamo: «Pronto?». Galliani: «Sono Galliani, buongiorno». Bergamo: «Buongiorno dottore come va?». Galliani: «L'ho cercata molte volte ieri sera ma era sempre occupato». Bergamo: «Non mi sono ancora ripreso dall'altra domenica (8 maggio 2005 Milan-Juventus 0-1, gol di Trezeguet). E questo purtroppo è stato un trauma che in famiglia ha lasciato il segno. Pensavamo tutto...». Galliani: «Anche noi, anche noi». Bergamo: «Pensavamo tutto fuori che quello, se andava male, male, male potevamo pareggiare ma insomma». Galliani: «E pareggiando avremmo vinto anche a Lecce (finì 2 a 2) perché non avremmo mollato, perché se avessimo pareggiato con la Juve rimanevamo in testa alla classifica e a Lecce vincevamo di sicuro perché la partita era abbordabile». Bergamo: «Ma può darsi che Ancelotti si sia fidato troppo dei suoi uomini non ha considerato che Seedorf e Pirlo non stavano troppo bene». Galliani: «Da oggi parte l'operazione Istanbul... domenica brutto». Bergamo: «Ecco, Lecce. Quando un presidente di una società (Semeraro ndr) si permette di dare una responsabilità ad un arbitro per le intemperanze dei tifosi e le reazioni dei giocatori». Galliani: «Ma poi urla e grida negli spogliatoio, nell'intervallo una vergogna (nell'intervallo padre e figlio vengono aggrediti con insulti ndr)». Bergamo: «Sì, Trefoloni me ne ha parlato ma poi la Domenica Sportiva dove si è detto di tutto e di più». In merito a Lecce-Milan 2-2 è presente agli atti un sms inviato il 13 maggio, alle 11,20, da parte di Martino Manfredi, allora segretario della Can, a Meani, dirigente rossonero. Si legge testuale, in relazione a chi arbitrerà Lecce-Milan: «Trefo
  3. da quest'articolo si capisce che il cosidetto "capo" era Galliani http://www.calcioblog.it/post/12278/calciopoli-intercettazioni-meani-collina-e-cellino-bergamo Collina voleva incontrare Galliani per ottenere il suo appoggio nella corsa per la nomina a designatore, bench
  4. Fine febbraio 2005, Leonardo Meani chiama il suo ex collega, rimasto amico, Pierluigi Collina, all'epoca ancora in attivit
  5. SPORTMEDIASET AGGIORNATA ORA Bergamo: "Inter, vinciamo insieme" Nuova intercettazione con Facchetti La botola di Calciopoli e delle intercettazioni telefoniche si è riaperta e quotidianamente emergono nuove telefonate, nuove conversazioni che rischiano di vedere clamorosamente rovesciati gli esiti del processo penale in corso a Napoli. "La Stampa" ha pubblicato nel giorno di Pasqua il testo di una chiamata effettuata nel gennaio 2005 da Giacinto Facchetti, allora presidente dell'Inter, all'ex-designatore arbitrale Paolo Bergamo prima di una partita a San Siro con la Sampdoria, rimasta nella memoria per l'incredibile rimonta nerazzurra dallo 0-2 al 3-2 nel corso degli ultimi sei minuti. E' una delle intercettazioni alle quali si sta aggrappando la difesa di Luciano Moggi per dimostrare la teoria "tutti colpevoli o tutti innocenti" sostenuta dall'ex direttore generale della Juventus. Massimo Moratti, prima di Inter-Bologna, ha definito "offensivo e vergognoso" il "tentativo di ribaltamento della realtà" in atto a suo parere tramite la ricerca e la diffusione di conversazioni rimaste fino a oggi nei cassetti della Procura. Il testo integrale della conversazione Facchetti: "Pronto Paolo sono Facchetti" Bergamo: "Buongiorno Giacinto" Facchetti: "Sto andando allo stadio l'ho detto con i miei di avere con Bertini un certo tatto, una certa disponibilità. L'ho detto con i giocatori, con Mancini e gli altri" Bergamo: "Vedrai che sarà una bella partita" Facchetti: "Va bene" Bergamo: "Viene predisposto (Bertini ndr) a fare una bella partita" Facchetti: "Sì sì, va bene" Bergamo: "È una sfida che vedrai la vinciamo insieme" Facchetti: "Volevo solo dirti che l'ho fatto" (riferendosi al fatto che ha parlato alla squadra per non tenere un atteggiamento sbagliato nei confronti di Bertini ndr). Bergamo: "Vedrai che le cose andranno per il verso giusto poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i risultati, fa morale..." 4 aprile 201019:05
  6. Gennaio 2005, prima della Samp Facchetti chiama l'ex designatore Il 27 ottobre 2008 il pm di Calciopoli, Giuseppe Narducci, dichiarava all'Ansa che
  7. Calciopoli, Bergamo rassicurava l'Inter sull'arbitro: "Vinciamo insieme" Il 27 ottobre 2008 il pm di Calciopoli, Giuseppe Narducci, dichiarava all'Ansa che «i cellulari erano intercettati 24 ore su 24, e le evidenze dei fatti dicono che non è vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, Pairetto, Mazzei o Lanese». Nell'ultima udienza del 30 marzo scorso, il tenente colonnello Auricchio, responsabile dell'indagini su cui si basa il processo, ribadiva che non gli risultavano telefonate da parte dei presidenti ai designatori. Al centro delle intercettazioni più scottanti, a favore della difesa, ci sarebbero diverse telefonate tra i massimi dirigenti di club e i designatori. Domenica 9 gennaio 2005 l'Inter gioca a San Siro contro la Sampdoria. L'Inter vincerà 3 a 2 con un finale rocambolesco. Alle 12 53'33'' di quel giorno, prima della gara, Giacinto Facchetti, scomparso nel 2006 ed allora presidente dell'Inter, telefona al designatore arbitrale Bergamo. Facchetti: «Pronto Paolo sono Facchetti». Bergamo: «Buongiorno Giacinto». Facchetti: «Sto andando allo stadio l'ho detto con i miei di avere con Bertini un certo tatto, una certa disponibilità. L'ho detto con i giocatori, con Mancini e gli altri». Bergamo: «Vedrai che sarà una bella partita». Facchetti: «Va bene». Bergamo: «Viene predisposto (Bertini ndr) a fare una bella partita». Facchetti: «Si si, va bene». Bergamo: «È una sfida che vedrai la vinciamo insieme». Facchetti: «Volevo solo dirti che l'ho fatto» (riferendosi al fatto che ha parlato alla squadra per non tenere un atteggiamento sbagliato nei confronti di Bertini ndr). Bergamo: «Vedrai che le cose andranno per il verso giusto poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i risultati, fa morale
  8. gooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooollllllllllllllllllll lllllllllllllllllllllllllllllllllllllll
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