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- Domenico -

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Tutti i contenuti di - Domenico -

  1. Poveri Gigi, Camo, Nedved, Del Piero e Trezeguet. Illusi come noi tifosi da questa dirigenza di ******.
  2. "Ci avete rotto i coglion.i, ci avete rotto i coglion.i!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" @@
  3. E' quello che sto facendo anch'io, si sentono solo i cori della curva, bellissimi.
  4. Certo che ci serve, a pulire i cessi dello spogliatoio ci serve...
  5. La faccia di Gigi... completamente schifata.
  6. "Dirigenza vaffangulo, dirigenza vaffangulooOooo!!!"
  7. E lo sapevo, e lo sapevo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Per la cronaca Konan era in fuorigioco.
  8. Giocatore normale che quando ingrana una partita NO diventa scarsissimo.
  9. Volo d'angelo di Amauri ma nulla di fatto.
  10. "Se saltelli, muore Balotelli"
  11. "La Juve siamo NOIIIII, la Juve siamo NOIIII!!!!!"
  12. Punizione che non va del Capitano.
  13. Punizione Juve dalla trequarti.
  14. "Cannavaro uomo di m***a, uomo di *****aaaaaaaaaaa!!!!!!!!" Grande curva
  15. Cori anti-Caccavaro !!!!!!!!!!!!!!!!
  16. SI COMINCIA! FORZA JUVE VINCI PER NOI!
  17. Migliore in campo Vincenzone, gli altri mediocri per la maggior parte.
  18. Ho trovato questa intervista risalente al 2001, la prima stagione alla Juve dove Pavel parla della partita contro la sua ex squadra, la Lazio: Intervista_archivio 2001_ Pavel Nedved - Juventus di Paola Strocchio - 22/11/2001 Archiviata la Champions League e la nebbia del Delle Alpi, torna il campionato con una sfida tra grandi, Lazio-Juventus, che vedr? la prima volta da ex di Pavel Nedved. Difficile credere che per lui sar? una partita come le altre: “Per adesso cerco di vivere l’attesa serenamente, anche se credo che sabato sera sar? molto emozionato. Sar? un po’ la mia gara, anche se dalla tifoseria laziale non so cosa aspettarmi, potr? accadere di tutto, dagli applausi ai fischi”. Pensa che i tifosi biancocelesti serbino rancore? “Non saprei, quando ero a Roma stavo molto bene, ho sempre trovato un ambiente sereno. Ma nel calcio le cose vanno cos?, siamo professionisti e a volte ci tocca cambiare. Sono cose che capitano, non vanno interpretate come dei tradimenti. A Roma ho tanti bei ricordi, soprattutto lo scudetto vinto. Porto nel cuore tante partite, ma soprattutto la finale della Coppa delle Coppe, avevo anche segnato in quell’occasione”. Gol che adesso sembra non arrivare mai: “Nessuno dice che i miei ultimi quattro assist sono valsi quattro gol. ? un periodo difficile, ma sono fiducioso, esattamente come la societ? lo ? nei miei confronti. Anche quando arrivai a Roma all’inizio trovai qualche problema, addirittura, al termine della prima stagione la societ? pensava di cedermi. Non bisogna drammatizzare, anche se onestamente credevo di essere maturato e di dover patire un po’ di meno questa volta”. Si parla insistentemente di un suo possibile ritorno alla Lazio. ( ) “E’ assolutamente falso. Non ? neppure vero che Cragnotti mi abbia telefonato e mi abbia chiesto di tornare a Roma. A forza di scrivere avete fatto preoccupare anche mia moglie, perfino lei mi ha chiesto perch? trovassi Torino cos? invivibile. E invece non ? vero, qui sto benissimo, esattamente come la mia famiglia, ci siamo ambientati alla perfezione”. Da fuori si ha l’impressione che in campo lei sia lasciato un po’ solo dai compagni. “Non saprei, forse ? solo una sensazione che si ha dall’esterno. ? comunque inevitabile che io trovi qualche difficolt? a giocare con un modulo diverso da quello con cui ero abituato a giocare a Roma. Ma ancora una volta credo sia soltanto una questione di tempo”. Come vede la sua Juventus? “Non credo ci siano grossi problemi, la ruota comincia a girare per il verso giusto. A soli due punti dall’Inter, siamo alla seconda fase della Champions League, e siamo ancora in Coppa Italia: tutte competizioni che lo scorso anno erano gi? state abbandonate, quindi penso si debba essere contenti. ? chiaro che c’? ancora molto da lavorare, siamo appena all’inizio, ma credo si possa far bene”. Sabato sera sar? davvero la sua partita. L’augurio sincero ? che ad accoglierlo siano cori festosi e non fischi impietosi. Non li meriterebbe davvero, proprio lui, apparentemente cos? freddo e cos? nordico, ma con un cuore grande e tenero: cos? tenero da aver chiamato i suoi bambini Pavel e Ivana, esattamente come lui e l’adorata moglie. Non per mania di presunzione, come pu? sembrare, ma perch? “un giorno che noi non ci saremo pi?, ci saranno ancora un Pavel e una Ivana che si vogliono davvero bene”.
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