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Corrado Grabbi - Calciatore E Allenatore Giovanili
Socrates ha creato un topic in Tutti Gli Uomini Della Signora
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AC Milan join Roma in race for Juventus' Claudio Marchisio The Italy international has previously been linked with Roma and AC Milan have now shown an interest in signing the midfielder. Jul 3, 2011 Italy international Claudio Marchisio could be set for a Juventus exit this summer as AC Milan have joined Roma in the race for the midfielder's signature, La giornalaccio rosa dello Sport reports. The reigning Italian champions are eager to add some fresh impetus to their midfield in the summer transfer window because of the departure of Andrea Pirlo to Juventus, and they see the 25-year-old as a valuable addition to their squad. Marchisio has also attracted the interest of Roma, as the Stadio Olimpico side are hopeful that Juve will include the highly-rated creator in the proposed deal that would see striker Mirko Vucinic move to Turin. Marchisio signed a new contract until 2016 with Juventus back in May, but his future at the club is in doubt following the arrival of new head coach Antonio Conte. The tactician reportedly prefers the likes of Pirlo and Felipe Melo, while Conte has also asked general director Giuseppe Marotta to make a move for Bayer Leverkusen midfielder Arturo Vidal, thus further reducing Marchisio's chances of getting regular playing time.
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Antonio Conte - Calciatore E Allenatore
Socrates ha creato un topic in Tutti Gli Uomini Della Signora
ANTONIO CONTE Inizia nella Juventina, una squadretta di Lecce, sognando Tardelli e la Juventus. A lanciarlo in serie A è Eugenio Fascetti, allenatore spigoloso ma vero, con un breve passato juventino, che negli anni Ottanta allena un Lecce sempre invischiato nella lotta per la salvezza. Conte ha diciassette anni e disputa un paio di partite sul finire di stagione. È lanno del ventiduesimo scudetto bianconero e, proprio il Lecce, espugnò lo stadio Olimpico con un clamoroso 3-2 sulla Roma, che in pratica consegnò lo scudetto alla Juventus. In serie B e poi ancora in serie A, con il Lecce passato sotto la guida di Mazzone, Conte si segnala come uno dei più forti centrocampisti della nuova generazione, che saffacciano al calcio degli anni Novanta. Ma proprio quando i grandi club si interessano a lui, un gravissimo infortunio ne blocca lattività: la frattura di tibia e perone mette in pericolo la carriera e rischia di cancellare per sempre i sogni del ragazzo di Lecce. «Purtroppo è vero», racconta, «mi fratturai la tibia della gamba destra, giocavo nel Lecce. Fu un lungo e doloroso recupero». Il recupero fu travagliato ma completo; nel 1988/89, a poco più di un anno dallinfortunio, disputa, sempre con la maglia giallorossa, diciannove partite. Merito dei medici, ma anche di un carattere forte e della ferrea volontà che Antonio mette, per vincere la partita contro la sfortuna. Le stagioni successive segnano il costante progresso di questo giocatore ormai diventato lidolo dei tifosi leccesi. La Juventus lo acquista nel 1991, in autunno. Trapattoni cerca un mediano, un incontrista capace anche di impostare il gioco, come Furino prima e Bonini dopo; purtroppo, la squadra bianconera, in quegli anni, non riesce a trovare una identità definitiva e lattesa per lo scudetto si fa sempre più lunga. «Ricordo bene il giorno che arrivai a Torino; per lemozione non spiaccicai una parola. Cerano campioni come Roberto Baggio, mi venne istintivo dare del lei a tutti. Anzi, del voi, perché sono leccese e dalle mie parti si usa così. Pensai: qui non duro a lungo, sono di passaggio, non posso permettermi un salto così lungo, dalla B in Puglia alla squadra più forte dItalia». Arriva Lippi e con lui arrivano alcune insofferenze tattiche, poiché lo impiega in più ruoli, non sempre graditi. Ciò nonostante accompagna la Juventus verso grandi successi, come la Champions League conquistata a Roma, contro lAjax. Lippi gli consegna anche la fascia di capitano: «È un grande onore, oltre che una responsabilità di cui vado fiero. Me la passò Gianluca Vialli, su volere di Marcello Lippi. Questa fascia è anche simbolica, in squadra ci sono infatti più capitani !!!» Ancora un grave infortunio, nel 1996: «Il secondo incidente serio, invece, mi capitò con la Nazionale, durante la partita Italia-Georgia. In quella occasione mi ruppi i legamenti del ginocchio sinistro. È stata davvero dura! Sono esperienze che segnano». Con Ancelotti la situazione personale di Conte migliora, tanto che viene anche riscoperto dalla Nazionale. Tutto il mondo applaude questo centrocampista di spinta dotato di due polmoni che pompano aria allinfinito. «Lo dico con sincerità e onestà. Tutto ciò che ho ottenuto me lo sono guadagnato con sudore ed impegno. Non ho mai goduto di favori particolari, per questo motivo ho imparato appieno e sulla mia pelle il significato della parola sacrificio». I tifosi gli regalano una fascia di capitano personalizzata: Senza di te non andremo lontano, Antonio Conte è il nostro capitano cè scritto. «Penso che i tifosi apprezzino il mio modo di essere dentro e fuori dal campo. Con me sono sempre stati davvero fantastici. Nei momenti più difficili mi sono stati vicini, dimostrandomi calore e simpatia». Partecipa ai Campionati Europei del 2000, segna un bellissimo goal in rovesciata contro la Turchia, ma unentrata assassina del rumeno Hagi lo costringe allennesimo stop per infortunio. Come sempre, ritorna più forte che prima, contribuendo alla conquista di altri due scudetti, sotto la gestione Lippi-bis; riesce a raggiungere lennesima finale di Champions League, quella della beffa di Manchester, durante la quale colpisce una clamorosa traversa. «La mia carriera è stata segnata da infortuni importanti che mi hanno penalizzato, perché non sono mai il primo a togliere la gamba. Ricordo per tutti quello patito quello patito nella finale di Champions League, a Roma nel 1996, che mi costrinse ad uscire dal campo alla fine del primo tempo ma, soprattutto, mi impedì di andare in Nazionale. Quella sera, provai la soddisfazione più grande e lamarezza più intensa. Pochi giorni dopo, i miei compagni partivano per gli Europei ed io ero in un letto dospedale con una coscia gonfia e dolorante». Appende gli scarpini al chiodo al termine della stagione 2003/04, per intraprendere la carriera di allenatore, suo grande sogno; infatti, in tempi non sospetti, aveva dichiarato: «Nel dicembre 1998, qui a Torino ho conseguito il patentino di terza categoria. Sono arrivato primo su quarantadue partecipanti iscritti al corso regionale. Laltro di seconda categoria ho intenzione di prenderlo non appena avrò smesso lattività di calciatore; vorrei vedermi sempre in un campo di calcio, con un fischietto in mano ad allenare una grande squadra. Penso di avere le caratteristiche giuste per allenare, anche se è un mestiere più difficile rispetto al calciatore. Quando giochi, devi pensare soltanto a te stesso, dopo hai la responsabilità e le prospettive cambiano totalmente». Antonio Conte, 419 presenze, 44 goals, 5 scudetti, una Coppa Italia, 1 Coppa Campioni, 1 Coppa Uefa, 2 Supercoppe Italiane ed 1 Intertoto. «Voglio terminare la mia carriera con due sole maglie, quella della Juventus e del Lecce. Mi rendo comunque conto che sarà alquanto difficile, visto come è cambiato il calcio», aveva dichiarato. Missione compiuta, capitano. UN ANEDDOTO RACCONTATO DA STEFANO DISCRETI, SU I NOSTRI CAMPIONI: Personaggio dotato di unironia fuori dal comune. In una testimonianza scritta rivelata al sottoscritto, mi raccontò questo episodio: «Era un periodo in cui Mister Lippi mi faceva giocare mediano sulla destra, ruolo che non gradivo troppo. Fui intervistato proprio in quei giorni ed evidentemente il giornalista fu bravo ad estrapolare questo mio leggero malumore. Sai come fanno poi i giornali. Il giorno dopo il titolo fu: Conte: vinco ma non mi diverto. Successivamente, al mio ingresso negli spogliatoi trovai, attaccato al mio armadietto, questo messaggio: Se vuoi divertirti, vai alluna park. All apostrofo una! Ti rendi conto che cosa provocò in me quella frase scritta da quellignorantone di Angelo? (scrivi pure ignorantone, tanto è in senso affettuoso). Ancor oggi, quando rincontro Di Livio, lo prendo in giro».