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05 10 2010 ...Nel frattempo le provinciali si riprovincializzano un pochino e la Lazio gode come non accadeva da una decina d'anni. È la rivincita di Lotito, vedremo se dura. Se funziona, ricordiamoci che comunque il buffo Lotito del latinorum non ha sperperato i denari che ci vollero a Cragnotti per la Real Lazio, con tutti i debiti Cirio collegati. E non stiamo parlando di un'anima bella, riandando alle cose di Calciopoli. Di cui si dice e scrive però malvolentieri: forse perché qualcuno teme che approfondendo la questione si riabiliti Moggi mentre non ha altrettanta paura che salti fuori un marcio generalizzato che non assolverebbe nessuno ma getterebbe una luce fosca su chi da quattro anni ha fatto il "pio" sui bordi della "discarica" di tutti mali del calcio italiano, alias sempre Moggi. Anche per questo, un paio di note a margine della prima udienza di venerdì scorso alla ripresa del processo di Napoli e poi un'esor - tazione. Le note. Intanto il principale accusatore di Moggi, il manager dell'Inghilterra Franco Baldini, lo ha definito in aula "un uomo senza qualità". Moggi ha annunciato querele. Evidentemente nessuno dei due ha letto Musil, altrimenti Baldini saprebbe che così ha elogiato il suo "nemico" e invece la "discarica" se ne sarebbe compiaciuto. E poi, soprattutto, Baldini è stato costretto ad ammettere più volte e a colpi di "non ricordo bene", esattamente come l'ufficiale dei carabinieri Auricchio protagonista dell'indagine sulla base di molta documentazione fornita dal medesimo Baldini, di "essersi sbagliato". Il presidente del Tribunale, Casoria, benevolmente ha concesso "succede". E stavolta qualche giornale ha riportato fedelmente tutto ciò. Come ci è stato raccontato anche che Collina, altro teste importante ma come Baldini convocato in aula udite udite dalla difesa, ha detto "tutto regolare, arbitri e assistenti di linea". E che volevate che dicesse, "mi incontravo nei ristoranti chiusi di notte a Lodi con l'uomo di Galliani, tal Meani"? E suvvia... L'esortazione: che cosa ne deduco? Che siamo un Paese di lotofagi, di mangiatori di loto, di gente senza memoria se avanti negli anni e/o senza informazioni e obnubilata dal tifo pro o contro se si tratta di giovani di primo o secondo pelo. La fiaba per tutti potrebbe iniziare così: "C'era una volta Allodi...", ma sì Italo Allodi maestro o superiore di Moggi al Napoli ma anche e soprattutto uomo di fiducia di Moratti senior, Angelo, quello della grande Inter. Cliccate su Google navigatori del braccio e del dito e vedete un po' che trovate con "Allodi, orologi, Inter ecc. ". L'antico dissidio tra Inter e Juventus E giacché prima del summenzionato buon derby d'Italia sul campo se l'erano dette di santa ragione sia il nuovo Andrea Agnelli che il "vecchio" Massimo Moratti a botte di scudetti di cartone, aggiunti, tolti, rivoluti, rubati ecc. , invito entrambe le nobili prosapie a farsi un esame di coscienza storico, nel Paese dei mangiatori di loto che azzera la memoria perché dà fastidio. Questo è riabilitare Moggi? Non mi pare e comunque non è il punto in discussione, perché Moggi con la giustizia sportiva ha già pagato. La domanda è invece: e gli altri? E coloro che hanno comminato le pene con un occhio aperto e uno chiuso, leggasi la giustizia sportiva? Moggi Al Capone erede di Allodi (prestidigitatore dell'Inter anni '60) sì e gli altri gigli immacolati? Ma via, davvero vogliamo continuare a prenderci per i fondelli? E pensare che all'Inter sono legato per memorie familiari... Ma che c'entra con la ricerca della verità?
