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Juan

Disciplinare: Arrivano Altre Sentenze

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Nizzola: ?Arbitri, restituite i Rolex?.

Fifa e Uefa chiederanno alla Federcalcio spiegazioni per l' ennesimo scandalo. I regali della Roma, da 25 e 7 milioni, mettono nei guai i designatori e i fischietti. Sensi: "Ma le altre squadre fanno peggio di me". E adesso e' ora di dimettersi

Nizzola: ?Arbitri, restituite i Rolex? I regali della Roma, da 25 e 7 milioni, mettono nei guai i designatori e i fischietti Bufera sul calcio italiano. Scoppia ?arbitropoli? proprio alla vigilia di una delle domeniche pi? delicate del campionato (Parma-Juve, Milan-Roma, Fiorentina-Inter). I Rolex d' oro, regalati dal presidente della Roma, Sensi, ai due designatori Bergamo e Pairetto e quelli d' acciaio destinati ai tre vice-designatori e ai 36 fischietti di A e B (i 74 guardalinee hanno ricevuto un pi? modesto Philippe Watch) rischiano di travolgere l' intera struttura arbitrale, gi? attraversata da una profonda crisi tecnica e morale. Il presidente della Federcalcio, Luciano Nizzola, appena rientrato dalle vacanze in Kenia, letta sui giornali la notizia dei super-regali ai fischietti e a chi dovrebbe guidarli, ha atteso per l' intera mattinata di ieri le dimissioni dei due designatori, i quali, al contrario, hanno cercato di difendersi, contrattaccando. Nizzola ha anche pensato che fosse venuta l' ora di sollevare dall' incarico Bergamo e Pairetto; poi ha deciso di fermarsi, per non rendere ingestibile una situazione gi? molto tesa, a met? di una stagione nata male (doppio designatore, ultimatum sugli aumenti di stipendio) e proseguita peggio, con una serie infinita di errori in campo e continui sospetti sul sorteggio, dal quale escono le designazioni settimanali. E la decisione di non bruciare Bergamo e Pairetto ? condivisa anche dal presidente della Lega di Milano, Carraro. Per? da Nizzola ? arrivato l' ordine di ?provvedere alla restituzione di quanto non possa configurarsi, per valore o per natura, come regalo d' uso, che normalmente accompagna le festivit? di fine anno. E' stato dato incarico all' associazione arbitri di attivarsi per l' esecuzione del provvedimento?. I toni sdegnati di Nizzola non sono stati recepiti da Bergamo e Pairetto, che hanno trovato all' improvviso l' accordo, dopo aver litigato fra di loro in modo acceso per alcune questioni tecniche venerd? pomeriggio, al raduno di Coverciano, dove ieri mattina ? piombato il segretario della Federcalcio, Petrosino. Pur confermando la disponibilit? a restituire i Rolex (?Tutti noi ci atterremo, come sempre, alle disposizioni impartite dalla Federcalcio?), Pairetto ha spiegato: ?Io e Bergamo ci eravamo ripromessi di informare gli organismi competenti di tutti i regali ricevuti durante il periodo natalizio ed ? quanto abbiamo fatto perch? abbiamo sempre voluto e vogliamo essere chiari con tutto il mondo sportivo. Le nostre comunicazioni sono state verbali con la Lega. Il presidente Nizzola? Non lo abbiamo informato, perch? era all' estero?. E Bergamo: ?L' operato delle societ? dipende dalla Lega?. Ancora Pairetto: ?Le reazioni degli altri non ci interessano; in questa vicenda noi siamo stati fin dall' inizio di una trasparenza totale; tutto quanto detto e fatto ? interamente verificabile?. La ricostruzione di Pairetto, da sempre un noto appassionato di orologi, resta lacunosa. Molti Rolex erano gi? arrivati a destinazione prima del 21 dicembre - il marted? della cena fra presidenti e arbitri a Milano - e qualche fischietto aveva sollevato il caso, presente anche il presidente dell' Aia, Gonella, senza ottenere risposta. La mattina di Natale, Pairetto ha telefonato al segretario della Lega, Marchetti, che, per?, prima di partire per una vacanza negli Stati Uniti, non ha ritenuto opportuno informare il presidente Carraro. Venerd? scorso, al raduno di Coverciano, Pairetto ? stato chiaro con gli arbitri. Si ? assicurato che tutti avessero ricevuto il regalo della Roma e ha garantito che la Lega era stata avvisata per tempo. Di restituire gli orologi non si ? mai parlato, finch? ieri mattina ? esploso lo scandalo ed ? intervenuto Nizzola. Ma la credibilit? degli arbitri ha sub?to un colpo durissimo, anche se in passato Bergamo ha avuto disavventure peggiori, condannato per aver scritto il falso nel referto di Milan-Napoli del 25 novembre ' 79, sospesa per nebbia all' inizio della ripresa. E luned? interverranno Fifa e Uefa. Il calcio italiano aveva bisogno di tutto, tranne che di uno scandalo internazionale. Fabio Monti LA REPLICA Sensi: ?Ma le altre squadre fanno peggio di me? ROMA - Stupito da certo stupore e da non poche reazioni ipocrite, Franco Sensi ha quasi voglia di sorridere. ?Se davvero crediamo che un arbitro si possa corrompere con un orologio, o se davvero pensiamo che un arbitro per un orologio debba essere considerato corrotto, be' , allora ? meglio cambiare mestiere?. Il presidente della Roma risponde senza strepiti e senza nascondersi alle accuse che gli sono piovute addosso per la storia dei Rolex regalati prima di Natale agli arbitri e ai due designatori, Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo. ?Tutto fatto alla luce del sole - spiega Sensi - esattamente come succede ogni anno a tutte le altre societ? italiane di calcio. Senza alcun secondo scopo, altrimenti non ci saremmo rivolti, per la consegna, a una rinomata agenzia nazionale di recapiti; non avremmo telefonato all' Aia, il 17 dicembre scorso, per chiedere gli indirizzi degli arbitri; non avremmo inserito questa spesa, come ogni anno, lo ripeto, nel bilancio della societ?: 120 milioni, Iva compresa?. Il presidente giallorosso entra nel dettaglio: ?I Rolex "semplici", regalo natalizio per gli arbitri, sono costati un milione e mezzo-un milione e 600 mila lire. I Rolex d' oro, per i due designatori, 10 milioni ciascuno. Abbiamo avuto uno sconto del 200 per cento e il totale della spesa, come ho detto, ammontava a 120 milioni, Iva compresa. A Natale del ' 98, invece, regalammo agli arbitri 6 bottiglie di champagne pagate 250 mila lire la bottiglia. Il totale della spesa, per la Roma, regolarmente fatturato e regolarmente finito in bilancio, ? stato di 120 milioni, Iva compresa. Non una lira di pi?, non una lira di meno. I regali, tra l' altro, sono stati inferiori, in quanto a prestigio, rispetto a quelli inviati da certe altre societ?, di cui non voglio fare i nomi?. Sensi ? infastidito per il rumore strumentale che si ? creato intorno alla vicenda, scoppiata all' antivigilia della partita che la Roma giocher? stasera a San Siro contro il Milan senza due titolari della difesa squalificati. E non accetta, in particolare, lo stupore di Franco Carraro, presidente della Lega. ?Il giorno 22 dicembre, cinque giorni dopo la nostra telefonata all' Aia per avere gli indirizzi, la stessa Aia inform? la Lega di Milano che tutti i club stavano cominciando a mandare i regali di Natale agli arbitri. Perci? Carraro non pu? adesso cadere dalle nuvole e sostenere di non essere stato al corrente della cosa?. All' iniziativa di Luciano Nizzola, presidente della Federcalcio, Sensi replica con indifferenza: ?Se gli arbitri vorranno restituire i regali, problemi loro. Io li ho fatti in pieno spirito natalizio. Se torneranno indietro, non mi sogner? minimamente di chiedere che gli arbitri restituiscano anche gli omaggi ricevuti dalle altre societ?. Per me, il problema proprio non esiste?. I problemi veri, semmai, sono altri. Sensi non lo dice neanche sotto tortura, ma forse sospetta che dietro questo bailamme ci sia stato lo zampino del Milan. E per questa ragione, forse, e solo forse, nei prossimi giorni la societ? giallorossa potrebbe dare inizio a un attacco frontale molto violento nei confronti di Adriano Galliani sulla questione del conflitto d' interessi (Galliani, com' ? noto, ? vicepresidente di Mediaset e vicepresidente e amministratore delegato del Milan). Sensi ripete soltanto: ?Non ce l' avevo affatto col Milan, quando ho ricordato, gioved? scorso, che ogni volta a Milano finiamo col giocare in condizioni di emergenza, mai con tutti i titolari. Il mio era un discorso generale. Confortato da dati statistici purtroppo incontestabili?. Giuseppe Toti COME FUNZIONA IL MONDO ARBITRALE LA STRUTTURA Gli arbitri italiani fanno capo all' Aia (Associazione arbitri italiani), presieduta da Sergio Gonella. Per le partite di A e B, l' organo tecnico, che prepara gli arbitri e procede alle designazioni, ? la Can, guidata da Bergamo e Pairetto DOPPIO DESIGNATORE Paolo Casarin ? stato designatore (manuale) per sette anni, dal ' 90 al ' 97. Nel ' 97-' 98, l' incarico ? toccato a Baldas, con l' aiuto del computer, ma dopo lo scandalo di Juve-Inter (1-0, 26 aprile ' 98) ? stato rimosso e sostituito da Gonella, con designazioni effettuate attraverso un sorteggio integrale. Quest' anno la Lega delle societ? di A e B (la confindustria del pallone) non si ? trovata d' accordo sul nome del designatore da proporre al presidente federale. Un gruppo di societ? (Inter, Milan, Juve) e il presidente della Lega, Carraro, volevano Bergamo; il presidente della Roma, Sensi, pi? il presidente della Federcalcio, Nizzola, insistevano per Pairetto. Alla fine, la soluzione rivoluzionaria del doppio designatore SORTEGGIO PILOTATO Bergamo e Pairetto sono stati chiamati a rendere esecutivo un sorteggio pilotato, che prevede partite divise per fasce. Nell' ambito di queste fasce, avviene il sorteggio degli arbitri da accoppiare alle 18 gare di serie A e B IL PUNTO E adesso ? ora di dimettersi Se la Rolex Connection ? un fatto grave, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto devono dimettersi o essere destituiti. Se invece qualcuno ha il coraggio, la forza e il potere per dire che non lo ?, allora significa che questo calcio non ? pi? credibile. E non ? pi? credibile soprattutto perch? i designatori sono due e non uno; perch? si sa che Bergamo ? espressione della Lega e Pairetto della Federcalcio; perch? uno ? gradito a un cartello di societ? forti e l' altro al resto dell' oligarchia: soprattutto perch? gli arbitri non sanno a chi rispondere e come comportarsi. La pedestre gestione di questa vicenda ne ? la conferma pi? avvilente. L' intimazione di Nizzola di restituire ?quanto non possa configurarsi, per valore o per natura, come regalo d' uso che normalmente accompagna le festivit? di fine anno? ? sacrosanta, anche se tardiva. La restituzione, per?, non pu? essere l' atto conclusivo e assolutorio. ? un atto dovuto che tuttavia induce a un' ammissione di gravit? inequivocabile: i due designatori, proprio per la natura del loro ruolo e per la congruit? del loro stipendio (200 milioni netti l' anno), debbono essere, sempre, al di sopra di ogni sospetto. Invece, dalle voci interne al mondo arbitrale di sorteggio pilotato con palline riconoscibili (Corriere della Sera del 14 dicembre) alla ricusazione di Treossi da parte di Roma e Lazio; dalle polemiche dimissioni di Boggi alle inchieste di Guariniello sullo status professionale; dalla nascita del sindacato alle arroganti manovre per reprimerlo, ? stata questa la stagione dell' inadeguatezza e dell' approssimazione. Una situazione che ha generato tensioni ingiustificate e pressioni spesso indebite. Prima che per ragioni tecniche, il crac ? avvenuto per ragioni etiche e ci? rappresenta, oltre a tutto il resto, un attentato all' immagine del calcio italiano, sia sul fronte interno che estero. Infine emerge un conflitto di competenze istituzionali pi? serio, se possibile, dello stesso scandalo: perch? Bergamo e Pairetto hanno informato la Lega e non la Federcalcio da cui dipendono? A Carraro e Nizzola le risposte definitive. Giancarlo Padovan Lo status symbol nato in Germania usato anche da 007 e Paul Newman ? l' orologio di James Bond, Steve McQueen, Paul Newman. Il Rolex, l' orologio status symbol, ha vari modelli: quello in oro ha un valore di circa 25 milioni, quello in acciaio da 3,5 a 7. Padre del Rolex ? un bavarese, Hans Wilsdorf, trasferitosi a Londra ai primi del ' 900. Per imporre il marchio Rolex sul mercato impieg? vent' anni, ma dopo essersi trasferito a Ginevra con la sua azienda, Wilsdorf lanci? nel 1926 la cassa ?Oyster? (sperimentata con successo l' anno dopo da una giovane nuotatrice che travers? La Manica)e nel 1931 l' orologio automatico. Dal 1910 a oggi sono stati venduti oltre dieci milioni di Rolex nel mondo. Alcuni hanno gi? riciclato l' omaggio E quello di Boggi non ? mai arrivato Restituire il Rolex ricevuto da Sensi non sar? facile per tutti gli arbitri. Qualcuno ha usato l' omaggio per fare bella figura, regalandolo ad amici o parenti. Non ha ricevuto nulla Robert Anthony Boggi, l' arbitro di Salerno che si era dimesso ad inizio stagione per dissensi con la riforma e l' apertura al professionismo e che luned? sar? giudicato dalla Disciplinare. ?I regali ci sono sempre stati, ma non di questo valore. Io non censuro e non critico nessuno, dico soltanto che non avrei accettato un Rolex. Con la gestione di Gussoni o di Casarin questo non sarebbe accaduto. Con Casarin era necessario mostrare la fattura anche se avevamo cambiato i pneumatici dell' auto?.

Monti Fabio, Padovan Giancarlo, Toti Giuseppe

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una piccola chicca

guardate data e autore articolo..

(16 ottobre 2004) giornalaccio rosa dello Sport

L' amarcord di Paolo Casarin

Paolo Casarin ? stato un eccellente arbitro ed un ancor pi? eccellente designatore arbitrale. Oggi ? un puntuale e attento osservatore delle cose del calcio, con spiccate inclinazioni statistico-opinionistico-giornalistiche sia sulla carta stampata che in televisione. Mai banale e sempre interessante, Casarin ha la capacit? di bucare lo schermo, grazie a un look sempre elegante e a un eloquio un po' sacerdotale. Si capisce perfettamente, dal tono, dalle pause, dai puntini sospensivi lasciati cadere qua e l?, tutto quello che vuole dire. E non dire. Sabato scorso, Casarin ? stato ospite della Rai. Intervista a tutto campo, ma giustamente focalizzata sui mali e sui problemi del calcio italiano. Primo fra tutti, quello dei cosiddetti ?poteri forti? e della relativa ricaduta sul settore arbitrale. Appassionato difensore della categoria, Casarin ha speso buone parole per gli arbitri, e ne ha spese e soprattutto lasciate intendere di meno buone per gli attuali designatori, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto. Passo successivo dell' intervistatore, il paragone tra il passato del designatore Casarin e il presente dei designatori Bergamo e Pairetto. Casarin non ha opposto resistenza, e in un sussulto di antiche rimembranze ha ricordato i suoi tempi, quando, ?alla mia prima stagione da designatore, nel ' 90-91, lo scudetto fu vinto dalla Sampdoria?. Come a dire, quelli s? che erano giorni in cui i poteri forti potevano solo restare a guardare. Purtroppo, l' intervista, ricca di eloquenti sottintesi, ? finita l?. Senza dare modo a Casarin (del quale si attende ancora una deposizione all' ufficio indagini per meglio spiegare la storia delle presunte ammonizioni pilotate denunciata a suo tempo in una tv privata), di snocciolare gli scudetti dei suoi sei successivi anni da designatore: e cio? Milan, Milan, Milan, Juventus, Milan e Juventus. Nel loro piccolo, Bergamo e Pairetto, che non sono due mammolette e che dovrebbero con questa stagione esaurire il mandato, hanno avuto maggiore fortuna: in cinque anni, sotto la loro giurisdizione, hanno vinto Lazio, Roma, Juventus, Juventus, Milan. Ci manca solo che questa volta vinca l' Inter...

Palombo Ruggiero

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(24 luglio 2004) giornalaccio rosa dello Sport

Carraro difende gli arbitri

Parla di ?indizi impalpabili? su Palanca e Gabriele. E conferma i designatori Il presidente federale ha parlato all' Aia. Bergamo e Pairetto resteranno al loro posto

dal nostro inviato TIVOLI Non date troppa confidenza a certi personaggi. Attenti alle chiacchiere e alle ?cordialit?? sospette. Anche perch? il rischio ? di finire nel girone dei colpevoli pure ?con indizi impalpabili?, questa l' espressione usata dal presidente della Federcalcio, come per Palanca e Gabriele. Franco Carraro saluta l' Associazione Italiana Arbitri all' Hotel Duca D' Este di Tivoli e non si accontenta di un in bocca al lupo formale ai direttori di gara che stamattina confermeranno a schiacciante maggioranza Tullio Lanese alla loro guida per il prossimo quadriennio. Sar? l' ex arbitro messinese, infatti, a raccogliere una grande maggioranza dai 212 presidenti di sezione Aia, dai 90 delegati e dai 5 dirigenti arbitri emeriti, Campanati, Generali, Gussoni, Raule e Roversi. Carraro ha puntato l' indice proprio sul caso della sospensione dei due arbitri nell' ambito dell' inchiesta sul nuovo calcio scommesse. ?In questo momento ci sono due giovani vostri colleghi sospesi perch? sarebbe stato fatto il loro nome in alcune conversazioni. Con tutto il rispetto per le indagini della magistratura, se le cose andranno come vanno, saranno probabilmente interrogati soltanto alla fine dell' anno anche se hanno chiesto di essere sentiti subito. Ma intanto resteranno sospesi?. Il presidente della Federcalcio lancia un monito: ?State attenti perch? spesso si fanno delle confidenze a diverse persone, non tutte per bene come voi. Si creano chiacchiere e cordialit? che incidono sul vostro ambiente?. A chi si riferisce Carraro? Forse chiama in causa quel Franco Dal Cin, che ha firmato le accuse pi? pesanti nell' inchiesta? Il numero uno di via Allegri chiude con un' indicazione: ?Gli errori arbitrali pi? gravi sono quelli che sanciscono i comportamenti: non ? possibile che un giocatore famoso possa protestare vivacemente senza rischiare e uno meno celebre sia punito con un cartellino giallo o addirittura rosso?. La presenza del numero uno della Figc all' apertura della kermesse elettorale degli arbitri (si dice) ? servita a far trapelare la conferma dei due co-designatori della Can A-B, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto (gi? al sesto e ultimo mandato), e di tutti gli organi tecnici dell' Aia (Can C e Can D) sarebbero gi? in proroga fino al 30 giugno 2005. La nomina di Lanese a commissario (che non moriva certo dalla voglia di assumere l' incarico) e l' accantonamento in corsa di Bergamo e Pairetto dalla Can maggiore sarebbe stata una ammissione di omessa vigilanza nel calcio scommesse partenopeo che neanche l' Ufficio indagini federali s' ? sentito finora di cavalcare, dopo aver appreso dai magistrati Beatrice e Narducci dell' avviso di garanzia a carico degli arbitri Marco Gabriele e Luca Palanca. Comunque la decisione della prorogatio arbitrale verr? comunicata da Carraro, sentito Lanese e i due vicepresidenti Abete e Mazzini, al Consiglio Federale di marted? 27. Il salone del mega-albergo di Tivoli, comunque, ? per? pronto per accogliere gli elettori del presidente e della squadra che guider? l' Aia fino al 2008. Lanese ? accreditato di un 90 per cento dei consensi. Pu? solo prendere qualche voto in pi?. Lo sfidante sulla carta Piero Ceccarini, che avrebbe raccolto solo una parte delle 50 firme per presentare la sua candidatura, rappresenta soltanto una espressione di contenuto dissenso. Lanese, favorito incontrastato della sfida elettorale, ha annunciato: ?Con il nuovo Statuto, saremo la sesta componente della Federcalcio?. Cio?: anche gli arbitri voteranno per eleggere il presidente e gli altri organi di governo della Federcalcio. Del Consiglio Nazionale Aia, scontata l' elezione del vicepresidente Cesare Sagrestani, sono probabili almeno un paio di avvicendamenti sui 6 componenti. Sembra anche che non sar? confermata la direzione della scuola arbitrale.(paparesta senior)????mi sembra di ricordare..

Nella continuit? dell' Aia, ovviamente. Gianni Bondini L' INCHIESTA I DUE FISCHIETTI INDAGATI Dopo le prime perquisizioni dell' 11 maggio, la Procura di Napoli il 12 luglio invia altri 14 avvisi di garanzia. LE INTERCETTAZIONI Nel registro degli indagati finiscono anche due arbitri: Marco Gabriele di Frosinone, 30 anni, 29 gare dirette in serie A, e Luca Palanca di Roma, 33 anni, 17 presenze in A. I 2 due vengono subito sospesi. Ad accusarli diverse intercettazioni telefoniche e testimonianze come quella dell' amministratore delegato del Venezia, Dal Cin, che dichiara essere opinione diffusa che il Messina godesse di favori quando ad arbitrarlo c' erano quelli della cosiddetta ?combriccola romana? legata alla Gea di Alessandro Moggi. Tra le partite sotto inchiesta Messina-Venezia arbitrata da Palanca e conclusasi con una mega rissa.

Bondini Gianni

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come faccio a fare eleggere collina..... ecco la risposta

NUOVA BUFERA

Scoppia la sommossa anti-Agnolin ?Sbagliato il nuovo regolamento?

C' ? troppa voglia di litigare fra gli arbitri, per concentrarsi sui problemi etici e tecnici. Il designatore Stefano Tedeschi si ? affrettato a precisare che Pieri, dopo la disastrosa direzione di domenica scorsa in Atalanta-Milan, non ? stato sospeso, n? fermato. Pu? essere designato per le partite del prossimo fine settimana, insieme con l' assistente Alessandro Griselli (di Livorno), pure lui inquisito a Napoli per i rapporti di contiguit? con Moggi. Motivi di opportunit? avrebbero dovuto sconsigliare Tedeschi dal riproporre Griselli in abbinata al Milan, visto quanto aveva combinato il 15 ottobre in Sampdoria-Milan 1-1. Pur essendo in buona posizione, non aveva segnalato all' arbitro Rosetti il fallo da rigore del portiere Castellazzi su Inzaghi. Curioso che domenica a Bergamo abbia pescato la simulazione di Gourcuff a 35 metri dal fatto. Quella di Pieri non ? stata l' unica direzione negativa fra sabato e domenica. Ma quello che conta, al momento, sono le elezioni alla presidenza dell' Aia, fissate per il 25 novembre e in questo scenario si colloca la contestazione al nuovo regolamento dell' associazione, apparso sul sito della Figc. A promuoverla i cinque candidati alla presidenza, l' ex designatore Mattei, Di Cola, Nicchi, Pezzella e Sagrestani, che ieri si sono incontrati a Milano, alla presenza dei padri nobili dell' associazione, Campanati e Gussoni (che votano). Alla fine ? stato deciso di spedire una lettera al commissario straordinario della Figc, Pancalli, per chiedergli un incontro urgente. Ha detto Nicchi: ?Ci sono cose nel regolamento sulle quali non siamo d' accordo e che non stanno in piedi. C' ? un popolo arbitrale che vorrebbe insorgere?. Nel nuovo regolamento i cinque candidati hanno ravvisato ?incongruenze temporali e tecniche; i presidenti delle sezioni non sono stati consultati ed ? deleterio cambiare il regolamento a quindici giorni dalle elezioni?. I punti principali che i cinque candidati contestano riguardano la figura di un comitato di ?garanti?, ma anche ?l' imposizione di Agnolin, che esce dalla porta per rientrare dalla finestra? e l' inserimento di figure provenienti da Fifa e Uefa ?che niente hanno a che fare con il nostro mondo?. Una novit? per la quale sono in molti a vedere un modo per assegnare ad Agnolin (se entrer? nella commissione Fifa) e a Collina (? nell' Uefa), che non sono pi? tesserati, un ruolo di primo piano e di controllo. La presa di posizione dei cinque candidati ? il segnale di un diffuso malessere e di una battaglia contro il commissario dell' Aia, Agnolin. L' incontro, richiesto dai cinque candidati, alcuni dei quali incarnano l' idea di un ritorno al passato per i loro legami con Lanese (presidente uscito di scena per i due anni di squalifica inflittagli dalla Corte federale), si far?. Questo non significa che Pancalli abbia trovato poco cortesi le parole di Nicchi e non abbia per niente apprezzato le conclusioni dell' incontro. Nella forma e nella sostanza. Il mondo arbitrale si muove con una arroganza che non pu? avere. Tantomeno in questo momento.

Monti Fabio

Pagina 57

(8 novembre 2006) - Corriere della Sera

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Aia

Mattei Commissario Can D al posto del dimissionario Apricena

Roma 12/02/2009

Maurizio Mattei assume da oggi la responsabilit? della CAN D, in sostituzione di Matteo Apricena che si ? dimesso dall?incarico dopo aver annunciato l?intenzione di candidarsi alla presidenza dell?AIA, nell?assemblea elettiva gi? convocata per il 6 marzo. La nomina di Mattei -che ha alle spalle una lunga esperienza negli Organi tecnici arbitrali- ? stata decisa dal Comitato nazionale, su proposta del presidente Cesare Gussoni

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Paparesta non torna ad arbitrare

Collina fino a giugno: e poi?

Domani si decide il futuro di Gianluca Paparesta: si riunisce infatti a Roma il comitato nazionale dell'Aia. Che, come chiesto da Tar e Consiglio di Stato, prender? una decisione tecnica: Gussoni non ha alcuna intenzione di reintegrare l'arbitro-commercialista di Bari. La motivazione dell'esclusione (definitiva) dai ranghi, verter? sul fatto che Paparesta, sospeso per Calciopoli, non ha potuto seguire i corsi di aggiornamento per pi? di una stagione, la sua presenza non sarebbe compatibile e nemmeno gradita all'ambiente arbitrale e forse anche ai tifosi, e in pi?, quest'anno, il designatore Collina ha ridotto la "squadra" degli arbitri a soli 39 elementi. Paparesta quindi va ad unirsi a Bertini e Pieri, fatti fuori all'inizio della stagione. Ma a differenza di Bertini e Pieri, Paparesta ? molto pi? combattivo, e minaccioso: una nota del suo avvocato, Gianluigi Pellegrino, ha annunciato una posizione durissima (vedi Spy Calcio del 16 febbraio). Il legale ricorda alcuni colloqui e incontri che Paparesta aveva avuto sia con Gussoni che con Collina. Pare che ci siano anche registrazioni di questi colloqui e incontri (Paparesta evidentemente non si fidava molto dei suoi interlocutori...), e pare anche che l'arbitro di Bari abbia intenzione di presentarsi nuovamente ai pm di Napoli. "Non esiter? a fornire ogni contributo per l'accertamento della verit?...", conclude la nota di Pellegrino. Una minaccia: ma perch? non ha detto tutto gi? prima, la verit? a rate non ? certo bella. Con questo, il caso Paparesta forse andava gestito diversamente dall'Aia, per evitare di arrivare a questa guerra, e visto che ci sono anche altri "reduci" di Calciopoli in squadra forse si poteva reintegrarlo. Ma Gussoni non ne vuole sapere la relazione dell'organo tecnico (cio? Collina) sar? negativa. Aspettiamoci quindi uno scontro senza precedenti. Che certo non fa bene al mondo arbitrale, gi? sempre molto agitato.

A proposito: ? in arrivo un altro appuntamento-chiave, il 6 marzo. Si vota per il presidente dell'Aia, associazione italiana arbitri. Ruolo ambitissimo visto che ci sono due candidati (Marcello Nicchi e Matteo Apricena) alla poltrona di Cesare Gussoni. Gussoni ? un "presidente di garanzia", chiamato dopo il terremoto di Calciopoli: ha lavorato bene in questi ultimi anni, rimettendo in moto una macchina in panne. Ma ora non accetta di ricandidarsi, con il rischio (o la certezza?) di uno scontro durissimo. Si fa da parte e cos? i due schieramenti raccolgono alleati in tutta Italia. Marcello Nicchi potrebbe candidare alla presidenza del settore tecnico Alfredo Trentalange, con lui in squadra ci sono anche D'Elia e Paparesta (padre e figlio). Matteo Apricena, ex designatore della Can-D, ? legato ad amici di Tullio Lanese, a Maurizio Mattei e al settore tecnico potrebbe presentare l'ex designatore-meteora Stefano Tedeschi (uomo di Gigi Agnolin). Una "squadra" davvero curiosa: basta pensare che insieme ci sono Agnolin e Lanese, in passato su due fronti diametralmente opposti. Ma cos? ?. Chi vince? Non si sa: leggermente favorito Nicchi, per? dagli arbitri e dai dirigenti arbitrali c'? da aspettarsi sempre qualche sorpresa. E che succerebbe al designatore Pierluigi Collina? Verrebbe confermato? Probabile se vince Nicchi, improbabile se vince Apricena. La decisione, comunque, si avr? solo a fine stagione: nessuna dimissione di Collina, ? andato avanti quando viveva sotto scorta, figuriamoci se adesso ha intenzione di mollare. Ma, com'? legittimo, vuole sapere se sar? considerato una risorsa (e lo ?, sicuramente) o un problema dal futuro numero1 dell'Aia. Poi star? anche a lui scegliere se andare avanti, e con chi. E' logico che con il clan Lanese, suo nemico giurato, sarebbe assurdo. Si vedr?. Con Collina ci sono comunque Petrucci, Abete e Matarrese. Alleati non da poco. E nei Palazzi (alti) del mondo sportivo, si sta gi? ventilando l'ipotesi di un commissariamento dell'Aia. Vediamo intanto chi vince, e con qualche maggioranza.

(17 febbraio 2009)

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da tuttosport

?Il mio assistito ? solo testimone e non arbitra. Altri sono imputati e vanno in campo?

BARI, 17 febbraio - L'arbitro barese Gianluca Paparesta, ?che non ha mai smesso di allenarsi, si ? visto di fatto escluso dal momento in cui ha deciso di fornire ogni pi? ampio chiarimento alle indagini sportive e penali, mentre sono regolarmente in campo suoi colleghi colpiti da gravi accuse dalla procura antimafia di Napoli nei processi in cui Paparesta ? invece testimone?. Lo afferma il legale dell'arbitro, Gianluigi Pellegrino, che interviene cos? sulle voci relative a un possibile parere negativo sul reintegro di Paparesta da parte del designatore arbitrale Pierluigi Collina. ?Questa ? una circostanza che, ci auguriamo, non sia all'origine di tale accanimento - dice ancora il legale dell'arbitro barese -. Ma Paparesta non esiter? a continuare a fornire ogni contributo per l'accertamento della verit??.

AMNESIE - ?Che cosa ha fatto cambiare idea - chiede Pellegrino - al designatore Collina sulle "qualit? tecniche" dell'arbitro Paparesta, su cui invece pi? volte ha espresso apprezzamenti tanto da proporlo per il suo impiego nei massimi tornei internazionali Fifa?. Non ricorda Collina le parole da lui stesso espresse alla presenza del presidente Gussoni e dello stesso Paparesta il 22 aprile 2008 negli uffici dell'Aia in via Tevere all'indomani della revoca della sospensione cautelare ottenuta dopo l'archiviazione da parte della magistratura napoletana dell'indagine a carico dell'arbitro?. Collina - conclude il legale - non pu? non ricordare, da ultimo la telefonata dallo stesso Collina a Paparesta il 4 luglio scorso, alle ore 19.25, dopo l'esclusione dell'arbitro, nella quale rifer? che per quanto lo riguardava ?non era assolutamente cambiato nulla rispetto all'incontro con Gussoni e che mai avrebbe potuto esprimere un parere negativo in merito alla sua valutazione tecnica?. Circostanze tutte pienamente dimostrabili?.

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una piccola chicca

guardate data e autore articolo..

(16 ottobre 2004) giornalaccio rosa dello Sport

L' amarcord di Paolo Casarin

Senza dare modo a Casarin (del quale si attende ancora una deposizione all' ufficio indagini per meglio spiegare la storia delle presunte ammonizioni pilotate denunciata a suo tempo in una tv privata), di snocciolare gli scudetti dei suoi sei successivi anni da designatore: e cio? Milan, Milan, Milan, Juventus, Milan e Juventus. Nel loro piccolo, Bergamo e Pairetto, che non sono due mammolette e che dovrebbero con questa stagione esaurire il mandato, hanno avuto maggiore fortuna: in cinque anni, sotto la loro giurisdizione, hanno vinto Lazio, Roma, Juventus, Juventus, Milan. Ci manca solo che questa volta vinca l' Inter...

Palombo Ruggiero

e invece l'inter da sola non ? stata in grado di vincere un beneamato casso ed il resto ? stato ed ? anche oggi pura farsa a tutti noi arcinota .bah.bah.bah

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premonizioni

20 gennaio 2007) giornalaccio rosa dello Sport

Il vecchio Gussoni e i (presunti) ladroni

Cesare Gussoni, il vecchio che avanza. Lo hanno descritto anche cos?, il neopresidente dell' Associazione italiana arbitri, forse per i 72 anni di et? che tuttavia non dovrebbero rappresentare una discriminante, visto che Francesco Saverio Borrelli ne ha qualcuno in pi?. Ieri Gussoni ha litigato con Pancalli per questioni di Statuto (e di Borrelli), ma al di l? dello scontro istituzionale il presidente Aia sugli arbitri ha idee molto chiare. Se necessario, i rami secchi o malati vanno tagliati. Occhio attento dunque pi? all' evolversi delle vicende giudiziarie (Procura di Napoli) che al lavoro dell' Ufficio Indagini. C' ? una lettera di Marcello Nicchi, sconfitto con onore alle elezioni Aia, che Gussoni non ha ancora ricevuto, ma che circola. Tre paginette: ?...nel momento in cui nessuno degli arbitri ? mai stato intercettato - scrive Nicchi - non ? giuridicamente possibile e sostenibile un coinvolgimento degli stessi nel meccanismo di alterazione fraudolenta delle gare?. Nel ricordare che gli arbitri (e gli assistenti) indagati a Napoli sono stati gi? sottoposti a indagine, ?ma al termine del processo sportivo tutti sono stati opportunamente reintegrati? Nicchi sostiene che eventuali richieste di rinvio a giudizio o addirittura i rinvii a giudizio stessi non modificherebbero la loro condizione. Conclusione: ?...una eventuale ulteriore loro sospensione che come ti ho dimostrato sarebbe illegittima costituendo un palese abuso del diritto, potrebbe essere immediatamente impugnata dapprima nelle sedi competenti sportive e ' ' se non sar? fatta giustizia' ' nelle sedi ordinarie competenti, nelle quali oltre al ripristino della situazione di diritto non si pu? escludere che i doppiamente sospesi chiedano anche i danni conseguenti?. Non sappiamo come Gussoni reagir? di fronte a cos? affettuose raccomandazioni. Sappiamo per? che la Procura di Napoli sta ancora lavorando. Si pu? essere certi che eventuali richieste di rinvio a giudizio a cura dei sostituto procuratori Beatrice e Narducci non possano contenere elementi nuovi, qualcosa che vada oltre le intercettazioni? A puro titolo esemplificativo: se si scoprisse che qualche arbitro o qualche assistente fossero i beneficiari di schede telefoniche protette (come quelle di Bergamo e Pairetto) direttamente o indirettamente fornite da Moggi, per la giustizia sportiva questo sarebbe o no un reato? Nicchi ci ha pensato? Gussoni, il vecchio che avanza, forse s?.

Palombo Ruggiero

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Paparesta non torna ad arbitrare

Collina fino a giugno: e poi?

Domani si decide il futuro di Gianluca Paparesta: si riunisce infatti a Roma il comitato nazionale dell'Aia. Che, come chiesto da Tar e Consiglio di Stato, prender? una decisione tecnica: Gussoni non ha alcuna intenzione di reintegrare l'arbitro-commercialista di Bari. La motivazione dell'esclusione (definitiva) dai ranghi, verter? sul fatto che Paparesta, sospeso per Calciopoli, non ha potuto seguire i corsi di aggiornamento per pi? di una stagione, la sua presenza non sarebbe compatibile e nemmeno gradita all'ambiente arbitrale e forse anche ai tifosi, e in pi?, quest'anno, il designatore Collina ha ridotto la "squadra" degli arbitri a soli 39 elementi. Paparesta quindi va ad unirsi a Bertini e Pieri, fatti fuori all'inizio della stagione. Ma a differenza di Bertini e Pieri, Paparesta ? molto pi? combattivo, e minaccioso: una nota del suo avvocato, Gianluigi Pellegrino, ha annunciato una posizione durissima (vedi Spy Calcio del 16 febbraio). Il legale ricorda alcuni colloqui e incontri che Paparesta aveva avuto sia con Gussoni che con Collina. Pare che ci siano anche registrazioni di questi colloqui e incontri (Paparesta evidentemente non si fidava molto dei suoi interlocutori...), e pare anche che l'arbitro di Bari abbia intenzione di presentarsi nuovamente ai pm di Napoli. "Non esiter? a fornire ogni contributo per l'accertamento della verit?...", conclude la nota di Pellegrino. Una minaccia: ma perch? non ha detto tutto gi? prima, la verit? a rate non ? certo bella. Con questo, il caso Paparesta forse andava gestito diversamente dall'Aia, per evitare di arrivare a questa guerra, e visto che ci sono anche altri "reduci" di Calciopoli in squadra forse si poteva reintegrarlo. Ma Gussoni non ne vuole sapere la relazione dell'organo tecnico (cio? Collina) sar? negativa. Aspettiamoci quindi uno scontro senza precedenti. Che certo non fa bene al mondo arbitrale, gi? sempre molto agitato.

A proposito: ? in arrivo un altro appuntamento-chiave, il 6 marzo. Si vota per il presidente dell'Aia, associazione italiana arbitri. Ruolo ambitissimo visto che ci sono due candidati (Marcello Nicchi e Matteo Apricena) alla poltrona di Cesare Gussoni. Gussoni ? un "presidente di garanzia", chiamato dopo il terremoto di Calciopoli: ha lavorato bene in questi ultimi anni, rimettendo in moto una macchina in panne. Ma ora non accetta di ricandidarsi, con il rischio (o la certezza?) di uno scontro durissimo. Si fa da parte e cos? i due schieramenti raccolgono alleati in tutta Italia. Marcello Nicchi potrebbe candidare alla presidenza del settore tecnico Alfredo Trentalange, con lui in squadra ci sono anche D'Elia e Paparesta (padre e figlio). Matteo Apricena, ex designatore della Can-D, ? legato ad amici di Tullio Lanese, a Maurizio Mattei e al settore tecnico potrebbe presentare l'ex designatore-meteora Stefano Tedeschi (uomo di Gigi Agnolin). Una "squadra" davvero curiosa: basta pensare che insieme ci sono Agnolin e Lanese, in passato su due fronti diametralmente opposti. Ma cos? ?. Chi vince? Non si sa: leggermente favorito Nicchi, per? dagli arbitri e dai dirigenti arbitrali c'? da aspettarsi sempre qualche sorpresa. E che succerebbe al designatore Pierluigi Collina? Verrebbe confermato? Probabile se vince Nicchi, improbabile se vince Apricena. La decisione, comunque, si avr? solo a fine stagione: nessuna dimissione di Collina, ? andato avanti quando viveva sotto scorta, figuriamoci se adesso ha intenzione di mollare. Ma, com'? legittimo, vuole sapere se sar? considerato una risorsa (e lo ?, sicuramente) o un problema dal futuro numero1 dell'Aia. Poi star? anche a lui scegliere se andare avanti, e con chi. E' logico che con il clan Lanese, suo nemico giurato, sarebbe assurdo. Si vedr?. Con Collina ci sono comunque Petrucci, Abete e Matarrese. Alleati non da poco. E nei Palazzi (alti) del mondo sportivo, si sta gi? ventilando l'ipotesi di un commissariamento dell'Aia. Vediamo intanto chi vince, e con qualche maggioranza.

(17 febbraio 2009)

Mooolto interessante...

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