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I Presidenti

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1

Eugenio Canfari

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(Dal 1897 Al 1898)

Biografia:

Eugenio Canfari, Enrico Canfari: la prima Juventus è legata ai nomi dei suoi due primi presidenti, convertiti al calcio che stava nascendo dai giovani entusiasti studenti del “Massimo d’Azeglio” che, sulla mitica panchina, avevano posto le basi della squadra bianconera. I due Canfari amavano la ginnastica ed il ciclismo (il padre era il proprietario di un negozio-officina di vendita e riparazione di biciclette in corso Re Umberto 42 a cento metri dal “d’Azeglio”), ma si appassionano presto al “football”. Nel 1897, la loro bottega diventa la primissima sede della neonata Juventus, Eugenio assume la presidenza con un’impegnativa dichiarazione:

Il primo passo di Eugenio Canfari come presidente provocò un vero e proprio terremoto: la sua richiesta di una lira, come tassa, provocò alcune partenze. Qualche tempo dopo, essendo troppo stretta la bottega, dovette sborsare lui le sei lire dell’affitto di quattro camere e servizi che qualcuno chiamò allora: «poco più di una stalla».

Segretario fu eletto Enrico Piero Molinatti; era lui che doveva firmare le tessere, tenere la modesta cassa, provvedere all’acquisto del primo pallone scovato in un piccolo negozio di via Barbaroux, nel cuore della città, dove un certo Jordan vendeva stoffe e vestiti “principe di Galles”.

La presidenza di Eugenio Canfari durò un anno: il passaggio di consegne al fratello Enrico fu indolore, una semplice successione fra due persone che avevano sempre lavorato, sia per il negozio, sia per la società bianconera, fianco a fianco.

«Chi indossa la nostra divisa, le rimarrà fedele malgrado tutto e la terrà come prezioso ricordo. »

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2

Enrico Canfari

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(Dal 1898 Al 1901)

Biografia:

Enrico Francesco Canfari (Torino, 1879 – 1915) è stato un calciatore e dirigente sportivo italiano. Insieme al fratello Eugenio è uno dei fondatori della società calcistica Sport Club Juventus (attualmente nota come Juventus Football Club), la più titolata d'Italia ed una delle più vittoriose al mondo.

Canfari era studente del Liceo Classico "Massimo D'Azeglio" di Torino quando, nel 1897, insieme ad alcuni compagni di scuola fondò la società, destinata a diventare la più amata dai tifosi italiani.

Canfari giocò anche nella Juve nel campionato del 1900 e del 1901, prima di divenire a tutti gli effetti il secondo Presidente del club, dopo il fratello, Eugenio Canfari, che occupò il ruolo a partire dalla fondazione della Vecchia Signora.

Nonostante i suoi trascorsi bianconeri, nel 1903 si trasferì in Lombardia dove fu tesserato dal Milan, squadra con la quale fu eliminato nella semifinale del campionato del 1904 proprio dalla Juventus.

Morì nel 1915 nella Terza battaglia dell'Isonzo durante la Prima guerra mondiale.

« L'anima juventina è un complesso modo di sentire, un impasto di sentimenti, di educazione, di bohemien, di allegria e di affetto, di fede alla nostra volontà di esistere e continuamente migliorare. »

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3

Carlo Favale

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(Dal 1901 Al 1902)

Biografia:

Come nuovo presidente della Juventus fu eletto Carlo Favale che come prima cosa dovette fronteggiare una situazione finanziaria e tecnica decisamente grave. Inutile dire che la rivalita

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4



Giacomo Parvopassu

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(Dal 1903 Al 1904)



Biografia:

Due anni dopo la nomina di Carlo Favale, prese il posto di quest'ultimo il già allora dirigente Giacomo Parvopassu, che comincio a preparare il terreno circa l'ingresso, che avverrà l'anno seguente, dello svizzero Alfred Dick.

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5

Alfred Dick

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(Dal 1905 Al 1906)

Biografia:

Nato in Svizzera, trasferitosi molto presto a Torino, contribuì in maniera determinante a creare la Juventus Football Club assieme ai fratelli Canfari nel 1897.

Successivamente si dissociò dalla tenuta di condotta della società stessa ed in una famosa birreria torinese fondò, assieme ad un gruppo di dissidenti della Juventus, il Torino Football Club 1906.

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6

Carlo Vittorio Varetti

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(Dal 1907 Al 1910)

Biografia:

Sappiamo poco di lui se non che si muove nel club piemontese della Juventus il 3 novembre tra 1900 e 1907, con il quale team sar

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7

Attilio Ubertalli

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(Dal 1911 Al 1912)

Biografia:

Poco prima del primo conflitto mondiale la Juventus dal 1911 al 1912 cambia ancora presidenza, dopo l'ultimo scossone ai vertici, facendo insediare il gi

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8

Giuseppe Hess

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(Dal 1913 Al 1915)

Biografia:

Con la presidenza dell'avvocato Giuseppe "Bino" Hess, ex giocatore juventino e poi dirigente della società bianconera, nel 1913, la Juventus (considerata ormai dopo la crisi come una squadra di secondo piano rispetto alle potenze calcistiche dell'epoca come la Pro Vercelli ed il Casale), aprì un nuovo ciclo con un tipo di mentalità manageriale diversa rispetto al periodo precedente: dopo il citato "ripescaggio", la squadra torinese disputò un campionato sorprendente, piazzandosi seconda dietro l'Inter nel girone lombardo e finendo quarta nella fase finale del Campionato Alta Italia (uno dei due gruppi del campionato nazionale), prendendosi lo sfizio di battere il Casale (poi Campione d'Italia) per 1-0.

Nel 1914 il Campionato iniziò ad ottobre, quando la Prima Guerra Mondiale non aveva ancora coinvolto l'Italia, ma il precipitare degli eventi e la decisione (presa il 22 maggio 1915) del Governo italiano di entrare in guerra a fianco delle potenze dell'Intesa, costrinse la Federazione alla sua sospensione. Nel settembre 1919 la vittoria venne assegnata al Genoa in quanto squadra capolista ad una giornata dal termine, mentre la Juventus terminò seconda nel gruppo semifinale.

Gli anni della Prima Grande Guerra portarono lutti in casa bianconera e delle altre società sportive italiane. All'inizio di quel conflitto furono 24 gli juventini sotto le armi: 6 soldati semplici e 18 tra allievi ufficiali, sottufficiali o addetti sanitari. La presidenza della società torinese fu così assegnata, provvisoriamente in primis e poi, fino a 1918, al Comitato Presidenziale di Guerra: il triumvirato composto dal pionere Gioacchino Armano, il dirigente Sandro Zambelli e l'ex calciatore Fernando Nizza. Nel 1916 saranno ben 170 i soci e giocatori della Juventus a prendere parte al conflitto bellico, con varie mansioni che partivano dal soldato semplice fino all'ufficiale.

Allo scopo di mantenere saldi i contatti con i propri associati e con i tifosi bianconeri lontani a causa della guerra, il 10 giugno 1915, venne pubblicato per la prima volta il giornale ufficiale della società, intitolato Hurrà Juventus, il primo del suo genero in patria.

Il 26 dicembre di quell'anno, sulla neonata rivista venne pubblicata la memoria autografa di Enrico Canfari, caduto nella Terza battaglia dell'Isonzo insieme a Giuseppe Hess e molti altri componenti della Juventus il precedente 23 ottobre 1915. Questo testo rappresenta tutt'oggi, nella storia bianconera, l'unica testimonianza scritta delle sue origini.

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Gioacchino Armano

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(Dal 1915 al 1918)

Biografia:

ll periodico ufficiale della società bianconera, il più antico d'Italia, venne stampato per la prima volta il 10 giugno 1915, grazie alla iniziativa del Comitato Presidenziale di Guerra al fronte della Vecchia Signora, il 'triumvirato' composto dal pionere Gioacchino Armano, il dirigente Sandro Zambelli e il ex calciatore Fernando Nizza, come notiziario mensile con l'intento di tenere i collegamenti tra la società ed i suoi soci sparsi sui vari fronti di battaglia della prima guerra mondiale, tra loro 6 soldati semplici e 18 tra allievi ufficiali, diventarono ben 170 un anno dopo. Il suo primo direttore fu il dirigente bianconero Corrado Corradini, poi presidente della società.

« Gli juventini sono fratelli, non avvertono l'affetto che nel distacco. Sbandati da turbine, cercano ora di tessere una trama, sia pure sottile, che li leghi e li renda presenti gli uni agli altri. Vi riusciranno, perché tutto riesce nella Juventus! Detto fatto. Si fonda un Bollettino, un passe-par-tout, che dovrà raggiungere il fronte, insinuarsi nelle trincee e, richiedendolo il bisogno, finire nelle retrovie... »

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Fernando Nizza

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(Dal 1915 al 1918)

Biografia:

ll periodico ufficiale della società bianconera, il più antico d'Italia, venne stampato per la prima volta il 10 giugno 1915, grazie alla iniziativa del Comitato Presidenziale di Guerra al fronte della Vecchia Signora, il 'triumvirato' composto dal pionere Gioacchino Armano, il dirigente Sandro Zambelli e il ex calciatore Fernando Nizza, come notiziario mensile con l'intento di tenere i collegamenti tra la società ed i suoi soci sparsi sui vari fronti di battaglia della prima guerra mondiale, tra loro 6 soldati semplici e 18 tra allievi ufficiali, diventarono ben 170 un anno dopo. Il suo primo direttore fu il dirigente bianconero Corrado Corradini, poi presidente della società.

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Sandro Zambelli

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(Dal 1915 al 1918)

Biografia:

ll periodico ufficiale della società bianconera, il più antico d'Italia, venne stampato per la prima volta il 10 giugno 1915, grazie alla iniziativa del Comitato Presidenziale di Guerra al fronte della Vecchia Signora, il 'triumvirato' composto dal pionere Gioacchino Armano, il dirigente Sandro Zambelli e il ex calciatore Fernando Nizza, come notiziario mensile con l'intento di tenere i collegamenti tra la società ed i suoi soci sparsi sui vari fronti di battaglia della prima guerra mondiale, tra loro 6 soldati semplici e 18 tra allievi ufficiali, diventarono ben 170 un anno dopo. Il suo primo direttore fu il dirigente bianconero Corrado Corradini, poi presidente della società.

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12

Corrado Corradini

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(Dal 1919 al 1920)

Biografia:

L'imprenditore Edoardo Agnelli, presidente della Juventus dal 1923 al 1935.Con la fine della Grande Guerra una Juventus rinata grazie ai suoi presidenti Giovanni Hess e Corrado Corradini, tra 1914 e 1920, migliorò il suo piazzamento in campionato fornendo anche alcuni giocatori alla Nazionale maggiore, tra loro il portiere Giovanni Giacone.

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13

Gino Olivetti

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(Dal 1920 al 1923)

Biografia:

Fondamentale si rivel

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14

Edoardo Agnelli

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(Dal 1923 al 1935)

Biografia:

Edoardo Agnelli (Verona, 2 gennaio 1892

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15

Enrico Craveri

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(Dal 1935 al 1936)

Biografia:

Dopo la fine del quinquennio d'oro, Enrico Craveri, uomo di fiducia degli Agnelli, dopo la morte di Edoardo assunse assieme al suo collaboratore Giovanni Mazzonis, la carica di Presidente cercando di guidare la squadra verso nuovi successi.

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16

Giovanni Mazzonis

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(Dal 1935 al 1936)

Biografia:

Dopo la fine del quinquennio d'oro, come detto sopra per Enrico Craveri, anche Giovanni Mazzonis, altro braccio destro di Edoardo Agnelli, venuto a mancare dopo l'incidente aereo del 1935, assunse la carica di Presidente cercando di guidare la squadra verso nuovi successi.

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17

Emilio De La Forest De Divonne

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(Dal 1936 al 1941)

Biografia:

Emilio de la Forest de Divonne (1899

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18

Piero Dusio

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(Dal 1941 al 1947)

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Piero Dusio, conosciuto anche come Pietro Dusio (Scurzolengo, 1899

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19

Giovanni Agnelli

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(Dal 1947 al 1954)

Biografia:

Giovanni Agnelli (Torino, 12 marzo 1921 – Torino, 24 gennaio 2003) fu un imprenditore e industriale italiano, principale azionista e massimo dirigente della FIAT.

La figura di Gianni Agnelli fu anche intimamente legata alla storia della Juventus, la squadra di calcio del capoluogo piemontese di cui fu nominato presidente nel 1947. Le sue quotidiane telefonate delle 6 del mattino al celebre capitano della squadra prima ed a sua volta Presidente poi, Giampiero Boniperti, effettuate da dovunque fosse, sono quantomeno leggendarie.

Conosciuto anche come l'Avvocato, pur senza mai avere avuto rapporti con la carriera forense, Agnelli rappresentò la figura più importante, ed insieme più prestigiosa, dell'economia italiana, un simbolo del capitalismo durante la seconda metà del XX secolo, e da alcuni fu guardato come il vero "Re d'Italia".

Un uomo colto, dotato di un senso dell'umorismo sui generis, fu probabilmente l'italiano più noto all'estero, legato da relazioni di profondo spessore con banchieri e politici internazionali (alcuni dei quali, come Henry Kissinger, divennero anche suoi amici personali).

Fu uomo di grande eleganza: nel 2002 lasciò alla città di Torino un patrimonio in quadri, devolvendo così la sua straordinaria pinacoteca alla fruizione dei cittadini.

Il 24 gennaio 2003 Gianni Agnelli si spegne a Torino nella sua storica residenza collinare Villa Frescòt (al confine con Pecetto Torinese) per carcinoma prostatico. La camera ardente viene allestita nella Pinacoteca del Lingotto, secondo il cerimoniale del Senato. Il funerale, trasmesso in diretta su Rai Uno, si svolge nel Duomo di Torino seguito con commozione da un'enorme folla. La moglie con una lettera aperta al direttore del quotidiano la Stampa ringrazierà poi tutte le importanti figure nazionali e internazionali, ma anche tutti i cittadini presenti a recare un ultimo saluto a suo marito.

È sepolto nella monumentale cappella di famiglia presso il piccolo cimitero di Villar Perosa.

« Nei momenti difficili, c'è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, e questo è il motivo per cui la Juventus ha vinto anche oggi. »

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20

Nino Cravetto

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(Dal 1954 al 1955)

Biografia:

Dopo l'addio alla Presidenza della Juventus da parte di Gianni Agnelli, ma non dal punto di vista Proprietario, la presidenza ad interim venne assunta dal già plenipotenziario nel periodo pre-bellico Cravetto, e anche da Nino Cravetto e Marcello Giustiniani, già uomini Fiat.

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Nino Cravetto

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(Dal 1954 al 1955)

Biografia:

Dopo l'addio alla Presidenza della Juventus da parte di Gianni Agnelli, ma non dal punto di vista Proprietario, la presidenza ad interim venne assunta dal gi

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Umberto Agnelli

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(Dal 1955 al 1962)

Biografia:

Umberto Agnelli (Losanna, 1

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23

Vittore Catella

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(Dal 1962 al 1971)

Biografia:

Vittore Catella (15 giugno 1910 – 16 giugno 2000) è stato un ingegnere, politico e dirigente sportivo italiano, presidente della Juventus dal 1962 al 1971, quando gli successe Giampiero Boniperti.

Partecipo' alla Seconda guerra mondiale come ufficiale pilota e venne piu' volte decorato, ricevendo in tutto due medaglie d'argento, tre medaglie di bronzo e cinque croci al merito [1]. La sua passione per il volo continuo' nel Dopoguerra, tanto da collaudare nel 1951 il Fiat G.80, primo aereo a reazione italiano, che aveva contribuito a progettare [2]. Successivamente divenne anche deputato al parlamento italiano per il PLI. Da presidente del club bianconero Catella dovette rifondare la squadra dopo i successi degli anni precedenti. In un periodo in cui dominava l'Inter vinse una Coppa Italia nel 1965 e lo scudetto nel campionato '66-'67. Uomo di sport e appassionato di molte attivita' sportive, successivamente fu presidente dell'Unione Internazionale di Motonautica [3]. Continuo' a seguire la squadra bianconera da semplice tifoso senza perdersi, fino a 87 anni, una sola partita [4]. Si spense nel 2000 dopo una breve malattia.

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24

Giampiero Boniperti

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(Dal 1971 Al 1990)

Biografia:

Giampiero Boniperti (Barengo, 4 luglio 1928) è un ex calciatore, dirigente sportivo e politico italiano.

Dopo essere stato presidente della Juventus per molti anni, fra il 1994 e il 1999 ha ricoperto il ruolo di deputato al Parlamento europeo.

Poco dopo il suo ritiro dall'attività agonistica Boniperti fu chiamato subito dalla famiglia Agnelli a ricoprire un ruolo dirigenziale all'interno della società. Successivamente venne nominato Presidente, carica mantenuta dal 1971 fino al 1990. Nel 1990, la Juventus non vinceva lo scudetto per 4 anni consecutivi e si decise di sostituire Boniperti con Vittorio di Chiusano. (Nel 1994 Boniperti fu eletto parlamentare europeo con Forza Italia e quindi non poteva ritornare alla presidenza juventina).

Nell'estate del 2006, dopo il coinvolgimento della Juventus nello scandalo Calciopoli, Boniperti è stato richiamato dalla famiglia Agnelli per ricostruire la nuova società; oggi ricopre la carica di Presidente Onorario.

« Boniperti esige di riavere la palla per concludere e fare gol come gli piace sempre. Io sono un suo vecchio amico e me ne rammarico sinceramente. Secondo me converrebbe a lui e alla squadra che si limitasse ad impostare il gioco. » (G. Brera)

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25

Vittorio Caissotti Di Chiusano

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(Dal 1990 al 2003)

Biografia:

Di origini nobili, (era nipote diretto del Vescovo Paolo Maurizio Caissotti di Chiusano citato alla voce Giovanni Battista de Rolandis) nel 1952 si era laureato in Giurisprudenza con una tesi sulla Libertà di stampa e responsabilità penale del direttore di giornale. Iscritto all'Albo degli Avvocati di Torino nel 1954, poco dopo era entrato a lavorare nello Studio Barosio, uno dei principali della città nonché lo studio di riferimento del quotidiano La Stampa.

Chiusano ha seguito, come penalista, alcune tra le cause e le vicende più importanti del paese, compresa la prima Tangentopoli degli anni ottanta (difese l'amministratore delegato della Cogefar Impresit, Enzo Papi), lo scandalo petroli emerso a Torino nel 1981 (difese l'ex comandante generale della Finanza Raffaele Giudice), i bilanci FIAT (difese l' allora numero uno Cesare Romiti). Fu in prima linea anche nel periodo del terrorismo, difendendo, tra gli altri, Marco Donat-Cattin e poi nella Tangentopoli torinese degli anni Ottanta quando difese l' allora ex sindaco socialista di Torino Enzo Biffi Gentili. Nel marzo 1984 condusse anche personalmente le delicate trattative per la liberazione della piccola Federica Isoardi, sequestrata a Cuneo.

Vicino alla famiglia Agnelli fin dalla gioventù, era stato consigliere comunale per il Partito Liberale Italiano dal 1985 al 1992.

Da sempre interessato al mondo sportivo, era anche stato ai vertici del Comitato Olimpico nel 1990 e della società calcistica Juventus attraverso del suo Consiglio d’Amministrazione (C.d.A.) nel 1970 e ricoprì ulteriormente la presidenza dal 1990 al 2003.

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