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Socrates

Filippo Inzaghi

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Happy Birthday To Juventus and Milan Goal Machine Filippo Inzaghi |  Football | TheSportsman
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1997-98: Zidane - Del Piero - Inzaghi @@ (per me quella stagione, ancora oggi a distanza di quindici anni, è speciale).

Non aveva classe, non aveva dribbling, ma Inzaghi mi è sempre piaciuto, anche quando se ne andò al Milan.

In proporzione ha segnato più alla Juventus che al MIlan; in 4 stagioni, 165 presenze e 89 gol in bianconero.

A Milano, in 11 stagioni, 300 presenze e 126 gol.

Con la Juve in Champions, 16 partite, 17 gol!! Alcuni anche molto belli.

Però avrebbe dovuto passare quel pallone a Venezia.

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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png   FILIPPO INZAGHI

 

SportMob – Filippo Inzaghi Biography

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Inzaghi

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Piacenza
Data di nascita: 09.08.1973
Ruolo: Attaccante
Altezza: 181 cm
Peso: 74 kg
Nazionale Italiano
Soprannome: Pippo - Superpippo

 

 

Alla Juventus dal 1997 al 2001

Esordio: 23.08.1997 - Supercoppa Italiana - Juventus-Vicenza 3-0

Ultima partita: 17.06.2001 - Serie A - Juventus-Atalanta 2-1

 

165 presenze - 89 reti

 

1 scudetto

1 supercoppa italiana

1 trofeo intertoto

 

Campione del mondo 2006 con la nazionale italiana

 

 

 

Filippo Inzaghi, detto Pippo (Piacenza, 9 agosto 1973), è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

 

Soprannominato Superpippo, è stato campione del mondo e vicecampione d'Europa con la nazionale italiana rispettivamente nel 2006 e nel 2000. A livello di club, ha vinto, con il Milan, la UEFA Champions League nel 2003 e nel 2007, il mondiale per club sempre nel 2007, e lo scudetto nel 2003-2004 e nel 2010-2011; con la Juventus, lo scudetto 1997-1998.

 

Nella classifica dei gol segnati nelle competizioni UEFA per club è sesto a quota 70 reti alle spalle di Cristiano Ronaldo (137), Lionel Messi (121), Robert Lewandowski (81), Raúl (77) e Karim Benzema (73) ed è il miglior marcatore italiano in Champions League con 50 gol realizzati. Inoltre, è il calciatore che ha segnato più reti (2) in una finale di UEFA Champions League (edizione 2006-2007) a pari merito con Daniele Massaro, Karl-Heinz Riedle, Hernán Crespo, Diego Milito, Cristiano Ronaldo e Gareth Bale. Per quanto riguarda la nazionale, ha segnato sia in un'edizione del campionato mondiale (Germania 2006), che in una del campionato europeo (Belgio-Paesi Bassi 2000).

 

Filippo Inzaghi

208px-Filippo_Inzaghi_2011.jpg

Inzaghi nel 2011

     
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 181 cm
Peso 74 kg
Calcio 25px-Football_pictogram.svg.png
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Squadra   Reggina
Termine carriera 1º luglio 2012 - giocatore
Carriera
Giovanili
1982-1985 20px-600px_Nero_con_stella_Bianca.svg.png San Nicolò
1985-1992   Piacenza
Squadre di club
1991-1992   Piacenza 2 (0)
1992-1993    Leffe 21 (13)
1993-1994    Verona 36 (13)
1994-1995   Piacenza 37 (15)
1995-1996   Parma 15 (2)
1996-1997   Atalanta 33 (24)
1997-2001   Juventus 165 (89)
2001-2012   Milan 202 (73)
Nazionale
1993-1995 Bandiera dell'Italia Italia U-21 14 (3)
1997-2007 Bandiera dell'Italia Italia 57 (25)
Carriera da allenatore
2012-2013   Milan Allievi Naz.
2013-2014   Milan Primavera
2014-2015   Milan  
2016-2018   Venezia  
2018-2019   Bologna  
2019-2021   Benevento  
2021-2022   Brescia  
2022-   Reggina  
Palmarès
 
10px-Coppa_mondiale.svg.png Mondiali di calcio
Oro Germania 2006
10px-UEFA_European_Cup.svg.png Europei di calcio
Argento Belgio-Paesi Bassi 2000
1px-Transparent.png Europei di calcio Under-21
Oro Francia 1994

 

Biografia

È il fratello maggiore di Simone, anche lui ex calciatore e allenatore di calcio. I due hanno anche condiviso una presenza in nazionale.

 

 

È legato sentimentalmente ad Angela Robusti e la coppia ha due figli, Edoardo, nato il 24 ottobre 2021 ed Emilia, nata il 21 marzo 2023.

Caratteristiche tecniche

Giocatore

«Non è Inzaghi ad essere innamorato del gol, è il gol ad essere innamorato di Inzaghi.»

(Emiliano Mondonico)

 

Attaccante puro, estremamente rapido, pur non essendo molto dotato tecnicamente, era noto per la grande abilità nell'approfittare delle disattenzioni degli avversari e per il grande senso della posizione e fiuto del gol, doti che ne hanno fatto uno dei più prolifici attaccanti della sua generazione. Poco avvezzo ai ripiegamenti difensivi, agiva spesso sul filo del fuorigioco.

Carriera

Giocatore

Club

Gli esordi nel calcio professionistico
220px-Filippo_Inzaghi_-_Piacenza_FC.jpg
 
Un giovane Inzaghi in azione con la maglia del Piacenza nella stagione 1994-1995

 

Si avvicina al calcio tramite il padre, tifoso del Milan, che lo conduce per la prima volta al Meazza di Milano a vedere il Mundialito per club 1983. Cresce calcisticamente nelle giovanili del Piacenza, che lo aveva prelevato dodicenne dal San Nicolò, formazione del suo paese natale. Con gli emiliani debutta tra i professionisti il 28 agosto 1991, a 18 anni, nella partita di ritorno del primo turno della Coppa Italia 1991-1992 Piacenza-Modena (1-1). Successivamente esordisce anche in Serie B nel corso della stagione 1991-1992 giocando due partite, la prima delle quali il 1º dicembre 1991 contro la Casertana nella quale subentra nei minuti finali, senza riuscire ad andare in rete.

 

Nella stagione seguente è ceduto in prestito in Serie C1 al Leffe, dove inizialmente è riserva di Maffioletti e Bonazzi. Segna il suo primo gol in carriera il 20 dicembre 1992 contro il Siena e a fine stagione totalizza 21 presenze e 13 reti.

 

Nel 1993, a 20 anni, passa in prestito in Serie B al Verona, dove i tifosi lo ribattezzano Superpippo. Con i gialloblù scaligeri colleziona 36 presenze e 13 reti.

 

Nella stagione 1994-1995 ritorna al Piacenza, dove gioca con continuità realizzando 15 gol in 37 presenze, che consentono al club emiliano di passare in Serie A.

Parma
170px-Filippo_Inzaghi_-_Parma_FC.jpg
 
Inzaghi al Parma nella stagione 1995-1996

 

Nell'estate 1995 è acquistato dal Parma per 5,9 miliardi di lire. L'allenatore parmense Nevio Scala, dà subito fiducia al calciatore, inserendolo nel giro dei titolari, seppur non in pianta stabile. Con i gialloblù ducali esordisce in Serie A il 27 agosto 1995 in Atalanta-Parma (1-1), prima giornata del campionato 1995-1996.

 

Nel mese di novembre, con la riapertura della sessione autunnale di calciomercato, il Napoli trova l'accordo con il Parma per il prestito con diritto di riscatto di Inzaghi, ma per vari motivi (tra cui alcune dichiarazioni dell'allenatore partenopeo Vujadin Boškov poco lusinghiere nei confronti dello stesso giocatore) la ratifica dell'accordo slitta di qualche giorno, consentendo a Inzaghi di giocare la partita di ritorno di Coppa delle Coppe contro l'Halmstad (l'andata era finita 3-0 per gli svedesi), in una sorta di partita d'addio alla squadra emiliana. In quella gara Inzaghi segna dopo un solo minuto e il Parma vince per 4-0, riuscendo così a passare il turno. Quella stessa sera Inzaghi diventa un idolo dei tifosi gialloblu e così il giorno seguente la famiglia Tanzi decide di bloccare il trasferimento dell'attaccante per tenerlo a Parma.

 

Il 29 ottobre 1995 segna il suo primo gol in Serie A nella vittoria per 3-2 contro la sua ex squadra, il Piacenza. Pochi mesi più tardi, durante un'amichevole contro i dilettanti del Collecchio, subisce un infortunio al piede sinistro, in seguito ad un urto contro il ginocchio di un avversario; Inzaghi rimane comunque in campo anche dopo lo scontro e segna anche un gol prima che l'allenatore lo obblighi a uscire. La diagnosi rileva la frattura del quinto metatarso e Inzaghi è costretto a circa tre mesi di stop.

Atalanta
220px-Filippo_Inzaghi_-_Atalanta_BC_1996
 
Inzaghi in azione all'Atalanta nella stagione 1996-1997

 

Nell'estate del 1996 passa all'Atalanta di Ivan Ruggeri e Maurizio Radici; quest'ultimo era già stato presidente del Leffe nel periodo in cui il centravanti ne aveva difeso i colori. Si aggiudica, primo atalantino a riuscire nell'impresa, il titolo di capocannoniere del campionato di Serie A 1996-1997 con 24 marcature, andando a segno contro 15 delle 17 squadre rivali: eguaglia così, dal punto di vista numerico, il primato di Platini, che nel 1983-1984 marcò almeno una rete ad altrettante avversarie (in un torneo con 16 partecipanti).

 

Il 9 marzo 1997 realizza la prima tripletta in A, risultando protagonista nella vittoria per 4-0 contro la Sampdoria.

Juventus

Nell'estate del 1997 è acquistato dalla Juventus per 20 miliardi di lire. La sua prima stagione in bianconero inizia tra lo scetticismo generale: si dice che lui e Del Piero formerebbero una coppia d'attacco troppo leggera. I due rispondono con i fatti: Inzaghi segna 27 gol (18 in campionato, 6 in Champions League, uno in Coppa Italia e 2 in Supercoppa italiana) e Del Piero 32. In quella stagione Inzaghi vince la Supercoppa italiana (3-0 al Vicenza con una sua doppietta nella prima partita ufficiale in bianconero) e lo scudetto, conquistato alla penultima giornata grazie alla vittoria casalinga per 3-2 contro il Bologna, partita nella quale Inzaghi mette a segno una tripletta. In Champions League, invece, la Juventus perde in finale ad Amsterdam contro il Real Madrid per 0-1 grazie alla rete di Mijatović, con Inzaghi due volte vicino al gol.

 

Nella stagione 1998-1999, in un'annata nella quale i risultati per la Juventus non arrivano e l'allenatore bianconero Marcello Lippi si dimette a febbraio sostituito da Ancelotti, Inzaghi non fa comunque mancare il suo apporto di gol in tutta la stagione, segnando 20 reti e risultando il miglior marcatore della propria squadra. In Champions League i bianconeri sono eliminati in semifinale dal Manchester Utd: Inzaghi segna due reti nei primi 10 minuti della semifinale di ritorno, ma gli inglesi rimontano e vincono per 2-3. In questa annata Inzaghi realizza 6 gol nella massima competizione europea, fra cui una spettacolare rovesciata contro il Galatasaray il 16 settembre 1998 al Delle Alpi. In campionato invece la Juventus si piazza al settimo posto dopo aver perso lo spareggio per l'accesso alla Coppa UEFA contro l'Udinese, accedendo così alla Coppa Intertoto.

 

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Inzaghi esulta per la Juventus nella stagione 1997-1998, dopo una rete siglata al Feyenoord nella fase a gironi di Champions League

 

La stagione 1999-2000 si apre con la vittoria della Coppa Intertoto anche grazie ai numerosi gol di Inzaghi, autore di 5 reti in semifinale contro il Rostov e 2 nella doppia finale contro il Rennes. In campionato la Juventus riesce a rimanere in testa alla classifica per quasi tutto il torneo e Inzaghi segna 15 gol fino a marzo, ma all'ultima giornata i bianconeri perdono in casa del Perugia per 1-0 sotto una pioggia incessante e lo scudetto va alla Lazio. Inoltre nel corso dell'annata nascono presunti dissapori con Del Piero, che non riesce a segnare su azione dopo il suo ritorno dall'infortunio.

 

Nella stagione seguente Inzaghi non fa mancare i suoi gol in Serie A (11 reti), dove, dopo una rimonta, la Juventus si classifica al secondo posto dietro alla Roma, e anche in Champions League (5, tra cui una tripletta all'Amburgo) dove però la Juve è eliminata nella prima fase a gruppi. In totale nel corso della stagione realizza 16 gol risultando il miglior marcatore bianconero per il terzo anno consecutivo.

Milan
2001-2007

Al termine della stagione Inzaghi è acquistato dal Milan per 70 miliardi di lire (40 in contanti più Cristian Zenoni). Esordisce con la maglia della squadra milanese alla prima giornata di campionato in Brescia-Milan (2-2) del 26 agosto 2001 e segna il suo primo gol con i rossoneri nella giornata successiva contro la Fiorentina (9 settembre 2001, 5-2). Disputa una prima stagione con alti e bassi a causa di un grave infortunio al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro occorsogli a dicembre in uno scontro con il portiere del Chievo Lupatelli. Chiude la stagione con sole 10 reti in campionato, ma molte delle quali fondamentali per la rincorsa alla qualificazione alla Champions League dell'anno successivo.

 

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Inzaghi festeggia la vittoria della UEFA Champions League 2002-2003 con il Milan

 

Molto meglio va nella stagione 2002-2003, quando scende in campo 30 volte in campionato mettendo la palla in rete in 17 occasioni. Determinante inoltre il suo apporto in Champions League, dove con i suoi 12 gol trascina la squadra fino alla vittoria finale. Un centro per lui anche nella finale di ritorno di Coppa Italia, vinta contro la Roma, dove segna il gol del definitivo 2-2. In totale nell'intera stagione realizza 30 reti.

 

Una serie di infortuni alla schiena, al ginocchio, al gomito, ma soprattutto alla caviglia gli precludono la titolarità nelle due annate successive, in cui si deve sottoporre a due delicate operazioni chirurgiche e si deve accontentare di 43 partite totali con soli 8 gol.

 

Nella stagione 2005-2006, dopo aver recuperato dagli infortuni patiti, porta a termine un finale di stagione eccezionale, segnando con i rossoneri 12 gol in campionato e 4 in Champions League, tra cui una doppietta all'Olympique Lione nel ritorno dei quarti di finale, grazie alla quale i rossoneri passano il turno. Le prestazioni convincenti in Italia e in Europa gli valgono la convocazione da parte di Marcello Lippi nella Nazionale vittoriosa al Mondiale di Germania 2006, dove riesce ad andare a segno, contro la Rep. Ceca, pur avendo giocato solo 33 minuti.

 

Nella stagione 2006-2007 è decisivo con il Milan in Champions League, dove segna i gol con i quali la squadra rossonera supera il preliminare con la Stella Rossa e soprattutto la doppietta con cui vince la finale di Atene contro il Liverpool, deviando una punizione di Pirlo e scattando sul filo del fuorigioco su assist di Kaká. Al termine dell'incontro Inzaghi è nominato "man of the match". La maglia preparata per tale partita e autografata da Inzaghi viene messa all'asta per beneficenza nei giorni seguenti. Il ricavato dell'asta, 17.335 euro, viene devoluto alla Fondazione Milan per il progetto di costruzione del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva dello Holy Family Hospital di Nazaret.

2007-2012

Grazie alla vittoria della Champions League 2006-2007, il 31 agosto 2007 i rossoneri disputano la Supercoppa europea contro il Siviglia. La partita termina 3-1 per il Milan e il momentaneo pareggio arriva proprio per opera di Inzaghi che segna con un colpo di testa su cross di Gattuso. Dopo la doppietta segnata allo Shakhtar Donetsk il 6 novembre 2007, Inzaghi raggiunge Gerd Müller a quota 62 gol nella classifica dei marcatori nelle competizioni UEFA. Supera il tedesco nella successiva partita europea disputata, segnando il suo 63º gol europeo contro il Celtic il 4 dicembre 2007. Inzaghi si rivela decisivo anche nella finale del Mondiale per club, giocata contro il Boca Juniors il 16 dicembre 2007: in questa partita realizza due delle quattro reti (entrambe su assist di Kaká) grazie alle quali il Milan si impone sulla formazione argentina con il risultato di 4-2.

 

Il 24 febbraio 2008 Inzaghi, segnando contro il Palermo la rete del 2-1 finale, realizza il 90º gol con la maglia del Milan, che diventa così la squadra con cui Inzaghi ha segnato di più, essendosi fermato a 89 reti con la Juventus. Dopo la gara di ritorno di Champions League contro l'Arsenal del 4 marzo 2008, un'ernia inguinale lo tiene fermo per un mese. Torna nuovamente in campo il 5 aprile 2008 realizzando 10 gol in 7 partite: 2 reti contro il Cagliari (3-1), un'altra doppietta a Torino contro la Juventus (3-2 per i bianconeri), un gol contro la Reggina (5-1), una tripletta al Picchi contro il Livorno (4-1), un gol nel derby contro l'Inter (2-1) e un gol contro l'Udinese (4-1). Quest'ultima è la sua centesima marcatura con la maglia del Milan.

 

220px-Pippo_Inzaghi.jpg
 
Inzaghi con la maglia del Milan nel campionato 2007-2008

 

Dopo essere stato raggiunto il 5 marzo 2008 in vetta alla classifica dei marcatori nelle competizioni UEFA per club a quota 63 reti da Raúl, stacca lo spagnolo il 23 ottobre 2008 realizzando il terzo gol rossonero contro gli olandesi dell'Heerenveen, 64º personale in Europa e 100º dei rossoneri in Coppa UEFA. Più volte raggiunto da Raúl, Inzaghi supera nuovamente l'allora capitano madridista il 15 settembre 2009 segnando il 68º gol nelle competizioni UEFA per club con una doppietta contro l'Olympique Marsiglia. Il 15 marzo 2009, segnando una doppietta nel 5-1 in casa del Siena, realizza il 300º gol in carriera (272 con squadre di club e 28 in Nazionale), festeggiato mostrando una maglia celebrativa rossonera recante il numero 300. Il 26 aprile 2009 realizza il 150º gol personale in Serie A, segnando la seconda rete dei rossoneri nella vittoria per 3-0 contro il Palermo a San Siro.

 

Nella stagione 2009-2010 Inzaghi segna la prima rete in campionato nel turno infrasettimanale contro il Napoli al San Paolo e dopo un lungo periodo passato in panchina torna al gol il 21 marzo 2010 nella gara casalinga del Milan sempre contro il Napoli, segnando la rete del pareggio di testa su assist di Ronaldinho. Il 21 maggio 2010 Inzaghi prolunga il contratto con il Milan, in scadenza nel giugno seguente, di un anno, fino al 30 giugno 2011.

 

Inzaghi inizia la stagione 2010-2011 segnando il gol del definitivo 4-0 a San Siro contro il Lecce nella prima giornata di campionato. Dopo essere stato superato da Raúl come miglior marcatore nelle competizioni UEFA per club il 20 ottobre 2010 (doppietta all'Hapoel Tel Aviv), il 3 novembre 2010 anche Inzaghi, nella partita del 4º turno della fase a gironi di Champions League 2010-2011 contro il Real Madrid, segna una doppietta che gli consente di raggiungere nuovamente lo spagnolo a quota 70 gol nelle competizioni UEFA per club e di superare Gerd Müller (69 reti) come primatista di reti nelle coppe europee. Allo stesso tempo raggiunge e supera Marco van Basten nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi del Milan e diventa anche il più anziano giocatore a realizzare un gol in Champions League a 37 anni e 85 giorni, superando il precedente record del capitano interista Javier Zanetti. Successivamente è a sua volta superato da Ryan Giggs, che il 26 aprile 2011 nella semifinale di andata contro lo Schalke 04 segna in Champions League a 37 anni e 148 giorni. Il 10 novembre 2010, in occasione dell'incontro casalingo contro il Palermo valido per l'11ª giornata di campionato, si infortuna procurandosi la lesione del legamento crociato anteriore e del menisco esterno del ginocchio sinistro per le quali viene operato a Barcellona dal professor Ramon Cugat il 23 novembre seguente. Il 15 febbraio 2011 viene superato come migliore marcatore nelle competizioni UEFA per club da Raúl, che lo appaia anche in vetta alla classifica dei capocannonieri delle coppe europee. Il 7 maggio 2011 vince il suo secondo scudetto con i rossoneri a due giornate dal termine del campionato grazie allo 0-0 contro la Roma e una settimana più tardi, il 14 maggio 2011, a 185 giorni di distanza dall'infortunio, ritorna in campo contro il Cagliari, sostituendo Pato all'81º minuto di gioco.

 

Il 18 maggio 2011 rinnova il contratto con il Milan, in scadenza a fine stagione, fino al 30 giugno 2012. Dopo 11 anni passati con la maglia rossonera, l'11 maggio 2012 comunica ufficialmente che la stagione 2011-2012 è stata l'ultima con la maglia del Milan, come concordato con la società. Due giorni dopo, il 13 maggio, gioca la sua 300ª e ultima partita in rossonero a San Siro contro il Novara; entrato in campo nel corso del secondo tempo, segna anche la sua ultima rete (156º gol in Serie A e unico stagionale) che vale la vittoria finale per 2-1. Quel pomeriggio Inzaghi diventa anche il quarto giocatore per anzianità nella storia del Milan, essendo sceso in campo all'età di 38 anni, 9 mesi e 4 giorni: fino ad allora, soltanto Alessandro Costacurta, Paolo Maldini ed Enrico Albertosi avevano disputato una partita ufficiale con il Milan avendo un'età maggiore della sua.

 

Con il Milan ha vinto due Champions League, una Coppa del mondo per club, due Supercoppe europee, due scudetti, una Coppa Italia e due Supercoppe italiane. In totale con la maglia dei rossoneri ha collezionato ben 300 presenze e 126 gol.

Nazionale

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Inzaghi (in piedi, secondo da destra) in nazionale maggiore a Bologna nel 1999, per la gara contro il Galles valevole per le qualificazioni al campionato d'Europa 2000

 

Inzaghi esordisce nella nazionale italiana Under-21 il 22 dicembre 1993 nell'amichevole Italia-Israele, conclusasi 0-0. L'anno seguente prende parte alla fase finale dell'europeo Under-21, vinto dagli azzurrini, giocando il ritorno dei quarti di finale contro la Cecoslovacchia e la finale contro il Portogallo. Nel biennio successivo disputa le qualificazioni per l'europeo Under-21 del 1996 (7 partite e 2 gol) ed è convocato per la fase finale in Spagna, ma viene poi sostituito da Francesco Totti per un infortunio alla caviglia. In totale con la Nazionale Under-21 ha giocato 14 partite e ha realizzato 3 gol.

 

Debutta con la nazionale maggiore l'8 giugno 1997, con il CT Cesare Maldini, nell'amichevole Italia-Brasile 3-3, valida per il Torneo di Francia.

Partecipa ai Mondiali di Francia '98, regalando un assist a Roberto Baggio per il secondo gol azzurro nella partita contro l'Austria (2-1).

 

Il 18 novembre 1998 segna le prime reti con la maglia della Nazionale azzurra grazie alla doppietta realizzata nell'amichevole di Salerno contro la Spagna. Al campionato d'Europa 2000, che gioca da titolare, realizza due reti: prima trasforma il rigore decisivo contro la Turchia al debutto (2-1), poi segna nei quarti contro la Romania (2-0). È il capocannoniere azzurro nelle qualificazioni al campionato del mondo 2002 con 7 reti: l'attaccante segna - tra l'altro - tre doppiette contro Ungheria, Romania e Lituania. Nella fase finale disputa due partite, vedendosi annullare un gol (parso regolare ai più) contro la Croazia.

 

Nelle qualificazioni agli Europei 2004 è il miglior marcatore azzurro con 6 reti e secondo assoluto alle spalle dello sloveno Ermin Šiljak (8 gol), ma il tecnico Trapattoni non lo convoca per la fase finale della manifestazione, anche a causa di una stagione in cui aveva giocato poco con il Milan per via di alcuni infortuni, preferendogli Marco Di Vaio.

 

Convocato dal CT Marcello Lippi nella Nazionale partecipante al Mondiale 2006, Inzaghi scende in campo in una sola occasione, entrando a partita in corso, riuscendo comunque a mettersi in evidenza: il 22 giugno contro la Rep. Ceca, finalizzando un veloce contropiede, mette a segno il gol del 2-0 con cui l'Italia chiude la partita e ipoteca il passaggio agli ottavi di finale come prima classificata nel girone E. Il 9 luglio 2006, a quasi 33 anni, festeggia con i suoi compagni la vittoria della Coppa del Mondo.

 

Dopo il Mondiale, è impiegato in 6 partite di qualificazione agli Europei 2008, nelle quali segna 3 reti, di cui 2 alle Fær Øer il 2 giugno 2007, ma il tecnico Roberto Donadoni non lo convoca per la fase finale della manifestazione. La sua ultima partita in Nazionale è stata quella dell'8 settembre 2007 disputata contro la Francia a Milano (0-0).

 

In totale con la Nazionale italiana ha disputato 57 partite segnando 25 reti, grazie alle quali è al sesto posto nella classifica dei marcatori dell'Italia: lo precedono solo Gigi Riva (35), Giuseppe Meazza (33), Silvio Piola (30), Roberto Baggio e Alessandro Del Piero (27).

Allenatore

Milan

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Inzaghi a San Siro nel prepartita di Milan-Lazio del 31 agosto 2014, gara che segnò il suo esordio da allenatore in Serie A

 

Dopo il ritiro, accetta l'incarico di allenatore degli Allievi Nazionali rossoneri: il contratto sarà valido per le stagioni 2012-13 e 2013-14. Il 10 dicembre 2012 inizia il corso di Coverciano, per ottenere l'abilitazione a tecnico professionista. La stagione si conclude con il raggiungimento della fase finale del Campionato di categoria, in cui la squadra è eliminata dall'Empoli in semifinale. Il 7 giugno 2013 diviene allenatore della formazione Primavera, che condurrà a vincere il Torneo di Viareggio nel febbraio 2014.

 

Il 9 giugno 2014 viene promosso a tecnico della prima squadra. Esordisce da professionista alla prima giornata del campionato di Serie A 2014-2015, con i rossoneri vittoriosi per 3-1 sulla Lazio. La posizione finale sarà il decimo posto (13 vittorie, 13 pareggi, 12 sconfitte), che comporta l'esclusione dalle coppe europee della squadra per il secondo anno consecutivo, fatto che non avveniva dalla stagione 1997-1998. A giugno viene così esonerato, nonostante il contratto fosse valido per un'altra stagione.

Venezia

Il 7 giugno 2016 viene scelto come nuovo allenatore del Venezia, club neopromosso in Lega Pro, in sostituzione di Giancarlo Favarin. Il 15 aprile 2017, il Venezia vince il campionato e viene promosso in Serie B con tre giornate di anticipo, grazie al pareggio interno col Fano. Il 26 aprile seguente, Inzaghi ottiene anche il trofeo della Coppa Italia Lega Pro ai danni del Matera, vincendo la doppia finale con il punteggio complessivo di 3-2.

 

Nel campionato di Serie B 2017-2018 raggiunge i play-off con tre giornate di anticipo, posizionandosi in quinta posizione nella classifica generale; la squadra lagunare si ferma in semifinale, eliminata dal Palermo dopo aver pareggiato per 1-1 in casa e perso per 1-0 in trasferta.

Bologna

Dopo essersi dimesso da tecnico del Venezia, il 13 giugno 2018 diventa il nuovo allenatore del Bologna. Il club felsineo aveva infatti ufficializzato, pochi giorni prima della disputa dei play-off da parte del Venezia, l'ingaggio di Inzaghi come tecnico per la nuova stagione, in sostituzione di Roberto Donadoni.

 

Alla sua seconda esperienza da allenatore in Serie A, ottiene 2 vittorie, 7 pareggi e 10 sconfitte: la squadra chiude la prima parte di campionato al 18º posto e con 13 punti. In Coppa Italia, invece, il Bologna riesce a qualificarsi agli ottavi di finale, dove viene eliminato dalla Juventus. Il club rossoblù inizia il 2019 con un pareggio e una sconfitta per 4-0 contro il Frosinone, diretta concorrente per la salvezza, disfatta che causa il 28 gennaio l'esonero di Inzaghi, sostituito da Siniša Mihajlović.

Benevento

Il 22 giugno 2019 viene nominato nuovo tecnico del Benevento, in Serie B. Dopo una stagione condotta saldamente al primo posto della classifica, battendo numerosi record per la categoria (promozione con maggiore anticipo sulla fine del campionato, numero di punti nella B a 20 squadre, miglior attacco e difesa) la squadra campana ottiene, con sette turni di anticipo (record per la categoria), il 29 giugno 2020, l'aritmetica promozione in Serie A da capolista (la seconda della sua storia), vincendo la Coppa Ali della Vittoria. Termina il campionato con sole 4 sconfitte in 38 partite e un distacco di 18 punti sul Crotone, secondo.

 

Nel campionato di Serie A 2020-2021, dopo un girone di andata fruttuoso, il Benevento ha un crollo di rendimento nel girone di ritorno, in cui raccoglie solo una vittoria (sul campo della Juventus) in diciannove partite, retrocedendo in Serie B al termine della penultima giornata di campionato.

Brescia e Reggina

Il 9 giugno 2021 viene nominato nuovo tecnico del Brescia, in Serie B. A lungo in lizza per il primo posto della classifica nel campionato cadetto, la squadra ottiene 3 punti in 4 partite prima della sosta per le nazionali di metà marzo, scivolando al quinto posto. Il bilancio delle ultime settimane, unito al deterioramento dei rapporti con il presidente Massimo Cellino (andato vicino a esonerarlo già a febbraio), causano l'esonero del tecnico piacentino, ufficializzato il 23 marzo 2022.

 

Il 12 luglio 2022 diventa il nuovo allenatore della Reggina, nel campionato cadetto; dopo una prima parte di campionato condotta ai vertici della classifica, conduce la squadra al settimo posto finale con cinque punti di penalizzazione, con qualificazione ai play-off, da cui i calabresi vengono eliminati dal Südtirol al primo turno. Inzaghi e il suo staff vengono poi confermati per la stagione seguente nonostante i problemi finanziari del club.

Statistiche

Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Inzaghi ha giocato globalmente 695 partite segnando 316 reti, alla media di 0,45 gol a partita.

Record

  • Unico calciatore della sua generazione ad essere riuscito a segnare in tutte le competizioni UEFA per club all'epoca vigenti.
  • Calciatore italiano che ha segnato più gol nelle competizioni UEFA per club (70).

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni nazionali
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Inzaghi e Antonio Conte festeggiano con il trofeo della Supercoppa italiana 1997 vinta dalla Juventus
Competizioni internazionali

Nazionale

Individuale

Allenatore

Club

Competizioni giovanili
Competizioni nazionali

Individuale

Onorificenze

Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere Ordine al merito della Repubblica italiana
  — Roma, 12 luglio 2000. Di iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana.
Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria Collare d'oro al merito sportivo
  — Roma, 23 ottobre 2006.
Ufficiale Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale Ordine al merito della Repubblica italiana
  — Roma, 12 dicembre 2006. Di iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana.
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55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png   FILIPPO INZAGHI

 

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Il più forte giocatore scarso di tutti i tempi. Potrebbe essere questo l’identikit di Filippo Inzaghi, detto Pippo. Scarso tecnicamente, goffo nei dribbling, costantemente a testa bassa, egoista come pochi. Eppure, riesce a sopperire alle mancanze grazie a un istinto e a un fiuto del gol da autentico killer. Nessuno come lui sa giocare sul filo del fuorigioco, nessun avversario può dormire sonni tranquilli, perché Pippo è letale come un cobra, basta un istante di distrazione e la palla è in rete. «Non è Inzaghi a essere innamorato del gol, è il gol a essere innamorato di Inzaghi», sentenzia Emiliano Mondonico.
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Si potrebbe persino pensare che si tratti di un predestinato – scrive Stefano Salandin su “Hurrà Juventus” del giugno 1997 –: arriva da una terra che ha il cuore bianconero: l’Emilia; da una citta la cui squadra è gemellata con la Juve: Piacenza; da una stagione che lo ha consacrato re dei bomber con 24 gol, uno dei quali segnato anche a Peruzzi e proprio nella partita che ha dato lo scudetto numero 24 alla Signora. Insomma, a saperla leggere, c’era molto nella vicenda calcistica di Filippo “Pippo” Inzaghi che aveva il profumo di Juventus. Adesso quel vago sentore è diventato realtà bella e concreta, adesso che gli strateghi del mercato bianconero lo hanno strappato alla concorrenza internazionale (Atletico Madrid) e italiana (il Parma, ancora loro) spendendo 20 miliardi e facendogli firmare un contratto di 5 anni. E chissà che numero sceglierà Inzaghi per la sua nuova maglia bianconera? Chiederà ancora il 9, come quello che aveva quest’anno a Bergamo, nella sua stagione più bella, oppure punterà sul 24: i gol che ha segnato, lo scudetto della Signora, gli anni che compirà giusto il 9 di agosto: che sia il suo numero fortunato? Dettagli: non è il tipo, Inzaghi, che fa troppo affidamento sulla sorte: «Nessuno mi ha mai regalato nulla – spiega a chi gli chiede se non tema la concorrenza degli altri bianconeri – mi sono sempre guadagnato tutto sul campo, con il lavoro».
Una filosofia di vita semplice, efficace, sana, che ha respirato sin da bambino, da quando mamma Marina lo portava sul campetto dell’oratorio di San Niccolò, il piccolo centro alle porte di Piacenza dove è nato e dove ancora vive la sua famiglia. Volevano che facesse il portiere e lui ha ubbidito, per un po’, come educazione e buona creanza impongono, ma poi, diamine, all’istinto non si può fare violenza per sempre e lui ha cominciato a giocare in attacco e a segnare valanghe di gol. Qualche volta, nel San Niccolò, ha fatto coppia col fratello Simone, tre anni più giovane: si somigliano come due gocce d’acqua e si vogliono un bene dell’anima, altro che fratelli-coltelli. A Bergamo dividono anche la casa perché Simone, quest’anno, giocava nel Lumezzane dove ha vinto il campionato di Cl, un bis dopo quello dell’anno scorso con il Novara. Il fratellino Simone, papà Giancarlo e mamma Marina: ecco il vero segreto di Pippo Inzaghi, il mondo piccolo e semplice che gli dà rifugio nei momenti bui e che lo riporta alla realtà quotidiana in quelli felici, che potrebbero rischiare di diventare persino troppo esaltanti.
Perché può persino succedere di perderti se vinci due campionati d’Europa con l’Under 21, se il Parma ti fa esordire in serie A e in Coppa Coppe e poi tutto crolla per una botta al piede, se Maldini ti chiama in Nazionale e, mentre sei lì, a 24 anni, che aspetti di sfidare il Brasile, ti dicono che ti ha comprato la Juve per 20 miliardi. E invece tutto diventa più gestibile se qualcuno ha pensato a insegnarti il senso della misura e se è ancora lì a ricordartelo come quando ti ricordava che quel benedetto diploma da ragioniere bisognava proprio prenderlo e ad ascoltarti. Gli atteggiamenti di Inzaghi, del resto, sono un’efficace miscela di educata umiltà (nella stagione più bella per lui, ad esempio, non dimentica di esaltare Lentini: «Un fenomeno, avessi io la sua tecnica») e di consapevole sicurezza; «Lippi fa in turnover? Penso di presentarmi con buone credenziali».
Quelle dei gol, ma non solo: a Piacenza lo chiamavano “Peter Pan” per quella sua aria da eterno bambino che fa impazzire le ragazzine (non è fidanzato e riceve decine di lettere al giorno dalle ammiratrici); a Bergamo è diventato SuperPippo, qualcuno dice che ricorda Paolo Rossi, Cesare Maldini è convinto che sia il giocatore più promettente del calcio italiano. Insomma, sulla scommessa della Juve sono in molti pronti a puntare. Il primo, però, è proprio Inzaghi, che vorrebbe imitare la carriera di un altro bomber che, come lui, e partito da Leffe ed è passato da Piacenza: Beppe Signori: «Diventare la bandiera di una squadra – confessa Pippo – sapere che i ragazzini si identificano in te: sì, questo mi piacerebbe proprio».
Cinque anni di contratto sono un tempo sufficiente per riuscirci, per diventare uno degli idoli di questa Juventus decisa a restare in cima al calcio mondiale e che, per farlo, ha puntato sui “ragazzi italiani”. Si ambienterà presto, a Torino, Pippo Inzaghi: a due ore di autostrada dalla sua Piacenza e dai tiramisù della mamma, dalle colline verdi e ancora selvagge della Valtrebbia dove lui va a pescare, dal mare della Costa Azzurra dove ha comprato casa per ricaricare le pile al sole tiepido dell’inverno. Quando ha detto alla mamma che l’aveva comprato la Juve, lei ha tirato fuori dal cassetto una vecchia foto in cui lui, bambino che tifava Inter, stava tutto impettito in un completo della Juve (difficile, a Piacenza, che i bambini non ce l’abbiano). Quasi un sogno, ma adesso Peter Pan è diventato grande ed è volato in cima al mondo, alla Juve: ora sì che sogno e realtà sono la stessa cosa.
〰.〰.〰
La Juventus di Lippi decide di privarsi di un giovane molto promettente e atleticamente esplosivo come Christian Vieri per puntare su Superpippo. La decisione è presa unicamente per motivi di bilancio. Luciano Moggi spiega che la Juventus cede Vieri all’Atletico Madrid, «perché la società spagnola si è presentata nella sede di Piazza Crimea con una valigia piena di quattrini e che, nello stesso tempo, ingaggiamo il capocannoniere del campionato italiano, approfittando del fatto che l’Atalanta si accontentata di una valigia più piccola».
La sua prima stagione in bianconero inizia tra lo scetticismo generale: si dice che lui e Del Piero formino una coppia di attacco troppo leggera. «La Juve è una macchina perfetta – dichiara – lo sapevo, altrimenti non l’avrei scelta. Se ho cominciato segnando, proprio come avevo smesso, il merito è soprattutto dei compagni. Nella Juve l’individualismo non esiste. Per questo non penso al titolo di capocannoniere, né al numero dei gol che potrò realizzare. Io e Del Piero non andiamo d’accordo? Siamo sereni, non c’è il minimo problema, è solo una questione di forma. Penso che la nostra scommessa sarà vincente: un attacco veloce, tecnico, agile. Non conta come si segna, ma quanto. Qui pare che nessuno abbia mai vinto nulla. È incredibile come i vecchi riescano a contagiare i nuovi. Tra tutti i rischi possibili, l’appagamento non lo vedo».
I due rispondono con i fatti: Inzaghi segna 18 gol in campionato e 6 in Champions League, Del Piero fa ancora meglio di lui, con 32 realizzazioni. La Juventus vince la Supercoppa italiana (3-0 al Vicenza, con una sua doppietta alla prima gara ufficiale in bianconero) e lo scudetto (grazie a una sua tripletta nella decisiva partita contro il Bologna), al termine di un appassionante duello con l’Inter. In Coppa dei Campioni, invece, dopo un cammino entusiasmante, la Juventus perde la finale ad Amsterdam contro il Real Madrid (0-1, rete decisiva di Mijatović, in netto fuorigioco). Superpippo segna a raffica: contro il Feyenoord, il Manchester United, in casa contro la Dinamo Kiev e una tripletta in Ucraina, sempre contro la compagine di Andrij Sevchenko. Adalberto Bortolotti, sulle pagine del “Guerin Sportivo”, annuncia che questo Inzaghi appartiene al filone dei Paolo Rossi, magari con maggior potenza di tiro.
Il 1998-99 è piuttosto negativo: Del Piero si fa male a Udine e perde tutta la stagione. Lippi si dimette a febbraio e lo sostituisce Ancelotti. Inzaghi non fa, comunque, mancare il suo apporto di gol, ma i risultati sono deludenti. In Coppa Campioni, la Juventus è eliminata in semifinale dal Manchester United, nonostante la doppietta di Pippo nei minuti iniziali della partita. Nella massima competizione europea, Inzaghi realizza 6 gol, di cui uno meraviglioso, con una spettacolare rovesciata, contro i turchi del Galatasaray. In campionato, le cose vanno ancora peggio. La squadra bianconera finisce fuori dalla zona Champions League e perde la possibilità di accedere alla Coppa Uefa, perdendo lo spareggio con l’Udinese. Comunque sia, le realizzazioni del cecchino bianconero sono 19 in 42 partite. 
La stagione 1999-2000 si apre con la vittoria della Coppa Intertoto, anche grazie ai numerosi gol di Inzaghi (7 in 4 partite). La Juventus disputa un ottimo campionato, rimanendo in testa per quasi tutto il torneo, poi perso nella “piscina” di Perugia. Inzaghi segna 15 gol fino a marzo, poi si blocca dopo una doppietta al suo Piacenza. Il suo innato ed eccessivo egoismo comincia a creare qualche problema, soprattutto con Del Piero. Pinturicchio è ritornato dopo il grave infortunio e stenta a trovare la via della rete su azione, mentre è infallibile dagli undici metri. A Venezia la situazione precipita: la squadra bianconera è in vantaggio per 3-0, grazie al rigore di Ale e alla doppietta di Superpippo. Manca una manciata di secondi alla fine: Inzaghi è lanciato solo davanti al portiere. Alza la testa e vede Del Piero; sarebbe facile appoggiare al compagno e permettergli di segnare la prima rete su azione della stagione. Invece, Pippo salta il portiere e mette la palla in rete. Negli spogliatoi succede di tutto. Ale è furioso con il bomber piacentino, si racconta che i due vengano alle mani. Ci vorrà tutta la capacità dei dirigenti bianconeri (Moggi in primis) per ristabilire la calma. Dirà Pippo qualche mese dopo: «Di questa storia dei litigi non voglio parlare mai più». Risponde Ale: «Chi ci conosce, sa qual è la verità».
Qualcosa si è rotto. La società juventina acquista David Trézéguet, giovane bomber francese, e Inzaghi comincia a capire che il suo tempo a Torino sta per finire. La Juventus comincia la stagione malissimo. Eliminata al primo turno di Coppa dei Campioni (anche grazie alle espulsioni di Davids e Zidane e alle “papere” di Van der Sar), nonostante le 5 realizzazioni di Superpippo (di cui 3 ad Amburgo). La Juve esce anche dalla Coppa Italia, per mano del Brescia di Darione Hübner. In campionato, la squadra bianconera segue a distanza la Roma, non riuscendo quasi mai ad avvicinarla. Pippo segna 11 gol, ma fallisce un rigore contro il Lecce, spegnendo quasi definitivamente le speranze di aggancio della compagine giallorossa. Dopo il pareggio per 2-2 contro la stessa Roma, Inzaghi vede il campo sempre più raramente. La società ha deciso di puntare su Trézéguet e Pippo deve accontentarsi di guardare le partite dalla panchina. Il suo bottino finale è di 16 reti in 34 partite.
Durante l’estate del 2001 l’alleanza politico-economica-calcistica fra Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi porta Inzaghi al Milan, in cambio del via libera per Thuram. Il vecchio Diavolo che, per rifondare la squadra si è affidato al profeta Terim, punta decisamente sul ritorno al gol dell’ex bianconero. A fornirgli le munizioni ci penserà il portoghese Rui Costa. Quando ritrova Ancelotti, rinasce il vecchio feeling e saranno scudetti e Coppe Campioni.
 

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