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Socrates

Július Korostelev - Calciatore e Allenatore

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Juventus Football Club 1946-1947 - Wikipedia
 
PANINI - CALCIATORI 1970 - 1971 Figurina Julius KOROSTELEV
 
Protagonisti del calcio parte 4 - Julius KOROSTELEV - Memorie del pallone
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lo zio di Zoran Ban sefz

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2140934838_juventus1931.jpg.e74586bfe5d969067cdfaf53cc0af892.jpg JÚLIUS KOROSTELEV 

 

Július Korostelev - Alchetron, The Free Social Encyclopedia

 

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Július_Korostelev

 

 

Nazione: Cecoslovacchia Cecoslovacchia
Luogo di nascita: Martin
Data di nascita: 19.06.1923

Luogo di morte: Torino

Data di morte: 18.10.2006
Ruolo: Attaccante
Altezza: -
Peso: -

Nazionale Cecoslovacco
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 1946 al 1947

Esordio: 06.10.1946 - Serie A - Milan-Juventus 3-3

Ultima partita: 22.06.1947 - Serie A - Venezia-Juventus 0-2

 

30 presenze - 15 reti

 

Allenatore della Juventus dal 1961 al 1962

 

2 panchine - 0 vittorie

 

 

Július Korostelev (Martin, 19 giugno 1923  Torino, 18 ottobre 2006) è stato un allenatore di calcio e calciatore cecoslovacco, di ruolo attaccante.

 

 

Július Korostelev
Július Korostelev.jpg
Korostelev al Parma negli anni cinquanta
     
Nazionalità Cecoslovacchia Cecoslovacchia
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Termine carriera 1957 - giocatore
1979 - allenatore
Carriera
Giovanili
1937-1941   T. S. Martin
Squadre di club
1941-1945   T. S. Martin 14+ (21+)
1945-1946   Bratislava 22 (23)
1946-1947   Juventus 30 (15)
1947-1949   Atalanta 36 (9)
1949-1950   Reggina 34 (17)
1950   Palermo 0 (0)
1950-1951   Reggina 18 (5)
1951-1956   Parma 114 (49)
1956-1957   Ozo Mantova 1 (0)
Nazionale
1946 Cecoslovacchia Cecoslovacchia 1 (0)
Carriera da allenatore
1957-1958   Perugia  
1958-1959   Salsomaggiore  
1959-1961   Piacenza  
1961-1962   Juventus  
1962   Pisa  
1965-1966   Aosta  
1969-1970 Nero e Bianco (Strisce).svg Balangero  
1971-1973 600px Bianco e Rosso.svg Susa  
1971-1974   ACF Juventus Femminile
1979 non conosciuta Mathi

 

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Korostelev era un'ala sinistra, fantasiosa e dotata di buona tecnica individuale. Era in possesso di un tiro potente e preciso, che lo rendeva efficace anche in fase realizzativa, ed era considerato un abile rigorista.

Carriera

Giocatore

Club

Inizia la sua carriera nel Turčiansky Svätý Martin, entrando a far parte delle giovanili all'età di 14 anni; con la formazione della città natale prende parte a tre edizioni del campionato slovacco negli anni della seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto si trasferisce allo Slovan Bratislava, con cui realizza 16 reti in 18 partite nella Státní liga 1945-1946; l'anno successivo inizia il campionato con 7 reti in 4 partite, finché nel settembre del 1946 viene ingaggiato dal club italiano della Juventus, insieme al connazionale Čestmír Vycpálek.

 

220px-J%C3%BAlius_Korostelev_-_Juventus_
 
Korostelev alla Juventus nella stagione 1946-1947

 

Debutta in Serie A il 6 ottobre 1946 in Milan-Juventus (3-3): rimane a Torino per una stagione, in cui totalizza 30 presenze e 15 gol, diventando il secondo miglior cannoniere della squadra e decimo assoluto, e contribuisce al secondo posto in classifica finale dei bianconeri. A fine stagione, tuttavia, non viene riconfermato, e insieme al compagno d'attacco Mario Astorri passa all'Atalanta. Nella formazione orobica non ripete le prestazioni dell'anno precedente, a causa di problemi fisici e caratteriali: pur debuttando con un gol nella vittoria per 3-1 sul Bari del 14 settembre 1947, il suo bottino stagionale è di 5 reti in 18 presenze, e l'Atalanta si classifica al quinto posto in classifica, miglior risultato della propria storia. L'anno successivo, tuttavia, i nerazzurri retrocedono, e anche in questo caso Korostelev non ritrova la vena realizzativa, con 4 reti in 18 partite.

Nel 1949, dopo tre stagioni nella massima serie, accetta di scendere in Serie C, ingaggiato dalla Reggina. Con i calabresi realizza 17 reti nel campionato 1949-1950, concluso al terzo posto dietro Messina e Cosenza: queste prestazioni gli valgono l'ingaggio del Palermo, di nuovo in Serie A, su suggerimento dell'amico Vycpálek. Incluso nella rosa che inizia il campionato, non scende mai in campo a seguito dell'acquisto del turco Şükrü Gülesin che gli preclude il posto da giocatore straniero, sicché in ottobre fa ritorno a Reggio Calabria, di nuovo in Serie C; con gli amaranto disputa 18 partite con 5 reti.

Nel 1951, messo in lista di trasferimento torna al Nord trasferendosi al Parma, sempre in Serie 😄 in Emilia ritrova il connazionale Vycpálek e diventa uno dei giocatori più amati dalla tifoseria gialloblù. Nella prima stagione contribuisce con 11 reti all'ammissione alla Serie C a girone unico, nella quale si mantiene su alte medie realizzative totalizzando 30 reti in due stagioni; nel campionato 1953-1954 contribuisce con 15 reti alla promozione dei ducali in Serie B, realizzando tra le altre la rete decisiva per la matematica promozione, nella vittoria sul Lecco. Riconfermato anche tra i cadetti, è ancora titolare per una stagione, mentre nel campionato 1955-1956 le sue presenze sono limitate a 7, con una rete realizzata contro il Monza. Chiude la sua carriera di calciatore nell'Ozo Mantova, in IV Serie, nel quale disputa un'unica partita infortunandosi di nuovo in modo serio.

Nazionale

Con la Cecoslovacchia vanta una presenza in Nazionale, collezionata il 14 settembre 1946 contro la Svizzera (3-2).

Allenatore

Esordisce come tecnico nelle serie minori sulle panchine di Perugia e Salsomaggiore, alternando l'attività di allenatore a quella di osservatore per conto del Palermo. Nell'estate del 1959 viene nominato allenatore del Piacenza, militante in Serie C. Nella stagione 1959-1960 conduce gli emiliani a un piazzamento di centroclassifica, mentre nella stagione successiva viene esonerato a causa dei negativi risultati ottenuti.

Nel frattempo completa il corso per allenatori a Coverciano, segnalandosi tra i migliori, e nel luglio del 1961 viene chiamato alla Juventus al posto di Carlo Parola, affiancato al direttore tecnico Gunnar Gren. Siede sulla panchina bianconera nelle prime due partite del campionato 1961-1962, il 27 agosto nel pareggio casalingo per 1-1 contro il Mantova, e il 3 settembre nella sconfitta per 2-1 sul campo del Padova, mentre dal 7 settembre 1961 passa al ruolo di allenatore in seconda dei bianconeri, dopo il ritorno in patria di Gren per motivi familiari e la sua sostituzione con il rientrante Parola. L'anno successivo torna ad allenare in Serie C, sulla panchina del Pisa, ma viene esonerato a favore di Mario Nicolini (a sua volta sostituito da Guglielmo Trevisan).

In seguito guida l'Aosta e i dilettanti piemontesi del Balangero e del Susa. Tra il 1971 e il 1974 allena anche l'ACF Juventus di calcio femminile, con cui approda alle finali scudetto nel 1972; prosegue l'attività tra i dilettanti piemontesi sulla panchina del Mathi, in Prima Categoria.

 

Palmarès

Giocatore

Club

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2140934838_juventus1931.jpg.e74586bfe5d969067cdfaf53cc0af892.jpg JÚLIUS KOROSTELEV 

 

korostelev.jpg

 

 

 

Nasce a Pure St.Martin, in Cecoslovacchia, il 19 giugno 1923. Arriva alla Juventus nell’estate del 1946, in compagnia del connazionale Vycpálek, proveniente dall’A.K. Bratislava. Ala di buon talento e in possesso di un tiro tanto forte quanto potente, Korostelev riesce sempre a capire come deve comportarsi, a seconda dello spazio di manovra nell’azione da svolgere.
Quando non trova avversari davanti a sé, la sua direzione di corsa è diritta e veloce, quando è circondato da avversari, si esibisce in arresti, guizzi e serpentine. Al momento del tiro, poi, mostra un’efficacia piuttosto rara per quel ruolo.
Alto, magro, veloce, furbo e tenace, sa non solo concludere, ma anche sfruttare i lanci dei compagni, con tiri al volo o micidiali colpi di testa.
Debutta in Serie A il 6 ottobre 1946 in Milan-Juventus 3-3: rimane a Torino per una stagione, in cui totalizza 30 presenze e 15 goal, diventando il secondo miglior cannoniere della squadra, contribuendo al secondo posto in classifica finale dei bianconeri.
A fine stagione, tuttavia, non viene riconfermato, e insieme al compagno di attacco Mario Astorri passa all’Atalanta.
Ritorna alla Juve nelle vesti di allenatore nel luglio 1961, al posto di Carlo Parola, affiancato da Gunnar Gren come direttore tecnico. Siede sulla panchina bianconera nelle prime due partite del campionato e il 7 settembre, a causa dell’improvviso ritorno in patria di Gren per motivi familiari, diventa il “secondo” del rientrante Parola.
«Non si tratta di uno di quei cambi della guardia diventati normali nel mondo del calcio – precisa Umberto Agnelli – siamo molto spiacenti della partenza di Gren e non pensiamo per ora di affidare a un’altra persona il ruolo di direttore tecnico; se troveremo l’uomo adatto potremo farlo in futuro, come non è neppure da escludere una ripresa di contatto con lo stesso Gren. Ora ci serve un elemento juventino, un amico pieno di entusiasmo, e abbiamo deciso di affiancare a Korostelev Carlo Parola. Con Parola abbiamo avuto di recente un momento di incomprensione, oramai superato; Parola si è ricreduto e ora è pronto a dare alla squadra il contributo del suo impegno».
Alla fine del campionato si trasferisce al Pisa, concludendo la sua breve avventura bianconera.

“IL CALCIO ILLUSTRATO” DEL 2 OTTOBRE 1946
Korostelev è alto m. 1,83 e copre la distanza di ottocento metri nel notevole tempo di due minuti. È uno slovacco, del distretto di Svaltjmartina, ed aveva sempre giocato nella squadra del suo paese, che disputava una specie di campionato locale. Tre anni fa venne chiamato in servizio militare ed incluso, quale ala sinistra, nella squadra del suo reggimento. Ebbe tosi occasione di disputare qualche partita di un torneo tra soldati. Ad assistere ad una partita un giorno capitò l’allenatore del Bratislava, che non se lo lasciò scappare.
Questa, in rapida sintesi, la carriera di Korostelev. Il quale, attraverso l’interprete ha aggiunto che giocarci nel Bratislava era assai piacevole, in quanto la squadra è forte, ed attualmente si trova in seconda posizione nel campionato, alle spalle del Kladno, diabolica squadra di minatori che, per adeguarsi alla situazione progressista-lavoratrice, sta giocando con irresistibilità.
– E poi si gioca bene ala sinistra di fianco ad un autentico campione quale è Harpas. Harpas mi lanciava molto bene a rete, e difatti ero secondo nella classifica dei cannonieri, ad un solo gol di distacco dal famosissimo Hayek, centravanti dello Sparta.
– Hayek è il successore di Braine?
– Precisamente. Braine è tornato in Belgio e gli spartiani hanno trovato allora Hayek il quale è un centravanti che gioca con un sistema totalmente differente da quello di Braine. Braine giocava arretrato e funzionava più da centro-sostegno dell’attacco, che da centravanti di punta. Hayek invece è uno scattatore notevole e la sua presenza è sempre minacciosa nell’area avversaria.
– Ed il Bratislava quale sistema usa?
– Il sistema inglese, con il centrosostegno tra i terzini, ed i laterali alle spalle delle mezzeali. È l’unica squadra in Cecoslovacchia che giochi con il “sistema”. L’ha adottato dopo aver visto giocare il Derby County, allorché questa squadra britannica fece un “giro” in Cecoslovacchia. Fu un giro di buoni successi e soltanto il Bratislava riuscì a battere gli inglesi.
– Allora si troverà bene nella Juventus, la quale gioca pure con il “sistema”.
– Credo che mi troverò bene senz’altro. Sono in forma ed ho molta voglia di giocare. Pensi che per venire in Italia ho rifiutato le offerte dello Sparta che mi voleva con sé nella prossima tournée in Inghilterra!

 

https://ilpalloneracconta.blogspot.com/2008/07/jlius-korostelev.html

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