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Socrates

Abdoulaye Konko

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Abdoulay Konko - Estad. y palmarés - 21/22
 
OM: Abdoulaye Konko en prêt cet hiver ? - Africa Top Sports
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Konko, un fantasma en los vestuarios del Sevilla FC

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Abdoulay_Konko

 

 

Nazione: Francia Francia
Luogo di nascita: Marsiglia
Data di nascita: 09.03.1984
Ruolo: Difensore/Centrocampista
Altezza: 182 cm
Peso: 77 kg
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 2003 al 2004

Esordio: 04.09.2003 - Amichevole - Novara-Juventus 2-3

Ultima partita: 09.10.2003 - Amichevole - Chisola-Juventus 0-7

 

0 presenze - 0 reti

 

 

Abdoulay Konko Faye (Marsiglia, 9 marzo 1984) è un allenatore di calcio ed ex calciatore francese di origini senegalesi e marocchine, di ruolo difensore o centrocampista, tecnico del Genoa U-17.

 

 

Abdoulay Konko
Konko (cropped).jpg
Konko alla Lazio nel 2015
     
Nazionalità Francia Francia
Altezza 182 cm
Peso 77 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex difensore, centrocampista)
Squadra   Genoa (Under-17)
Termine carriera 1º luglio 2017 - giocatore
Carriera
Giovanili
2000   Martigues
2000-2002   Genoa
2002-2004   Juventus
Squadre di club
2001-2002   Genoa 0 (0)
2003-2004   Juventus 0 (0)
2004-2006    Crotone 74 (7)
2006-2007   Siena 14 (1)
2007-2008   Genoa 37 (2)
2008-2011   Siviglia 44 (3)
2011   Genoa 13 (0)
2011-2016   Lazio 92 (1)
2016-2017   Atalanta 10 (0)
Carriera da allenatore
2021-   Genoa Under-17
2022   Genoa Interim

 

Carriera

Giocatore

Club

Inizi, Juventus, Crotone e Siena

Nella stagione 2001-2002 arriva giovanissimo dal vivaio del Martigues a quello del Genoa, per poi tornare in Francia e fare ritorno in Italia tra le file della squadra Primavera della Juventus. Malgrado nella stagione 2003-2004 sia stato spesso aggregato alla prima squadra, il giocatore franco-senegalese non riuscirà mai a debuttare con la casacca della Vecchia Signora.

Nell'annata 2004-2005 passa, insieme ad altri ragazzi del settore giovanile bianconero, in Serie B al Crotone, guidato dall'emergente allenatore piemontese Gian Piero Gasperini, dove totalizza 33 presenze e 3 reti. Nella cittadina calabrese gioca anche la stagione 2005-2006 nella quale disputa 41 partite, realizzando 4 reti.

L'annata successiva vede il suo debutto in Serie A nel Siena, con cui esordisce il 10 settembre 2006 contro il ChievoVerona e disputa 14 partite, realizzando anche un gol nel match del 14 ottobre contro il Messina, vinto proprio dalla squadra toscana col punteggio di 3-1.

Genoa

Nell'estate del 2006 il Siena ne acquista la comproprietà, ma nel gennaio del 2007 la metà detenuta dalla Juventus viene ceduta al Genoa, nell'ambito del riscatto della comproprietà di Domenico Criscito dalla società bianconera.

Durante il mercato estivo del 2007 viene completamente acquistato dal Genoa, nell'ambito dell'operazione che porta l'italo-argentino Fernando Forestieri in Toscana. Al Genoa ritrova proprio Gasperini, che l'aveva già allenato al Crotone.

Siviglia

Il 19 giugno 2008 passa al Siviglia per 9 milioni con una clausola rescissoria di 60 milioni di euro. Il 29 settembre 2009 segna il suo primo goal in Champions League contro i Rangers Glasgow. Con il club andaluso, raccoglie complessivamente in due stagioni e mezzo 67 presenze e 4 reti.

Genoa e Lazio

Il 22 gennaio 2011 Konko torna di nuovo al Genoa per 6 milioni di euro, con un ingaggio annuale di 1,4 milioni.

 

170px-Dnepr-Lazio_%288%29.jpg
 
Konko, nel 2015, con la maglia Lazio.

 

Il 1º luglio 2011 viene acquistato dalla Lazio per una cifra intorno ai 5 milioni di euro. Il franco-senegalese ha firmato un contratto della durata di 4 anni a 1,2 milioni di euro a stagione.

Il 5 gennaio 2013, alla ripresa del campionato dalla pausa invernale, nella partita casalinga contro il Cagliari segna il suo primo gol in Serie A con la maglia della squadra romana, consentendo alla Lazio di pareggiare la gara, poi vinta 2-1 proprio dai biancocelesti. Il 26 maggio 2013 vince la Coppa Italia in finale contro la Roma per 1-0.

Il 20 maggio 2015 perde la finale di Coppa Italia dove la Lazio viene sopraffatta dalla Juventus per 2-1.

L'8 agosto 2015, seppur non scendendo in campo, perde la Supercoppa italiana 2015, per 2-0, contro i Campioni d'Italia della Juventus. Il 22 ottobre successivo gioca la sua 100ª partita con la maglia della Lazio in occasione della vittoria casalinga, per 3-1, contro i norvegesi del Rosenborg.

Atalanta e ritiro

Il 19 agosto 2016 viene ufficializzato l'ingaggio del giocatore francese da parte dell'Atalanta; esordisce con i bergamaschi subentrando a Paloschi nella sfida persa per 2-1 sul campo della Sampdoria, il 28 agosto. Segna il suo primo gol con i bergamaschi negli ottavi di finale di Coppa Italia, contro la Juventus. A fine stagione si ritira all’età di 33 anni.

Nazionale

Nato in Francia da padre senegalese e madre marocchina, Konko avrebbe potuto rappresentare ciascuna delle tre nazionali. Avvicinato più volte dalle federazioni marocchine e senegalesi, Konko ha respinto ognuna di queste offerte per non fare un torto ai genitori.

Allenatore

Nel settembre del 2020 inizia a frequentare a Coverciano il corso UEFA A per poter allenare le prime squadre fino alla Serie C ed essere allenatori in seconda in Serie A e B. Nel gennaio del 2021 torna al Genoa per allenare la sezione Under-17 perdendo a fine giugno la finale del campionato di categoria contro la Roma per 3-1.

Il 15 gennaio 2022 diventa il tecnico ad interim della prima squadra, sostituendo l'esonerato Andrij Ševčenko.

Palmarès

Competizioni giovanili

Competizioni nazionali

 

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2054413304_juve1989.png.0a693cce4e5952df1372cbb04390434b.png   ABDOULAYE KONKO  

 

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MAURIZIO TERNAVASO, “HURRÀ JUVENTUS” DELL’APRILE 2003
È probabilmente una delle grandi rivelazioni della Primavera di quest’anno che, oltre a primeggiare in campionato, si è aggiudicata per la terza volta il torneo di Viareggio, la più prestigiosa vetrina del calcio giovanile del mondo.
Stiamo parlando di Abdoulay Konko, una sorpresa... doppia sia per il rendimento di assoluta eccellenza sin qui messo in mostra, sia per l’inaspettato arrivo a Torino a stagione inoltrata, quando ormai la compagine di Gasperini sembrava aver trovato la propria quadratura.
Le cose hanno presto preso, per lui e per la squadra, una piega insperata: prima partita in panchina, alla seconda uno spezzone di incontro, dalla terza in poi titolare inamovibile come difensore esterno, abile nel gioco di contenimento e nel proporsi in avanti. E i risultati si sono visti.
Ma chi è questo diciannovenne che qualcuno ha addirittura paragonato a Lilian Thuram? Ce lo facciamo raccontare, in un italiano impeccabile, direttamente da lui. «Sono nato a Marsiglia nel marzo ‘84 da madre marocchina e da padre senegalese, e ho sempre avuto una forte passione per il calcio. Anzi, praticamente non ho mai fatto altro che giocare sui selciati delle viuzze e delle piccole piazze vicino al porto della mia città, come un certo Zinedine Zidane. Verso i 10 anni sono entrato a far parte di una squadretta vicino a casa, poi, sino ai 15, ho militato nella ASPTT Marseille, società con una discreta tradizione nel calcio giovanile che mi ha consentito di crescere adeguatamente. Così, dopo una stagione nella formazione juniores del Martigue, squadra che milita nella serie B transalpina, sono approdato al Genoa».
Dove il simpatico francese dallo sguardo intelligente e dagli occhi che parlano quasi da soli ha faticato un po’ ad ambientarsi. «D’accordo, c’era il mare e non ero neanche troppo distante dalla mia città natale: però a 16 anni mi sono ritrovato a vivere da solo in albergo in un paese straniero di cui non conoscevo neppure la lingua. E pensare che il mio procuratore aveva una richiesta anche da Parigi: con il senno di poi posso proprio dire di aver fatto bene a scegliere l’Italia».
A Genova, Konko disputa due ottimi campionati, il primo con gli Allievi professionisti, il secondo con la Primavera. Tra l’altro sul finire della scorsa stagione Abdoulay è andato qualche volta in panchina con la prima squadra, impegnata in Serie B. Poi, all’improvviso, qualcosa si è rotto. «All’inizio dell’estate sono stato per un mese in prova con il Blackburn, quindi, quando la società inglese non ha trovato l’accordo con il Genoa, il mio procuratore mi ha portato a Torino per il provino che è andato a buon fine. E ora eccomi qua, lontano dal mare ma in una società di grande tradizione. La nostalgia l’ho ormai superata: un po’ perché ogni tanto faccio una capatina con l’automobile a Marsiglia, un po’ perché, abitando a casa da solo, ho spesso la possibilità di ospitare genitori, parenti e amici che vengono a tenermi compagnia».
– Ma quali sono le principali caratteristiche di questo elegante e longilineo difensore dal rendimento costante capace di impressionanti volate sulla fascia?
«Mi trovo particolarmente a mio agio come laterale destro, dal momento che quello è il mio piede preferito, anche se me la cavo a sufficienza anche con il mancino. Credo di essere un giocatore piuttosto tecnico e grintoso, per di più dotato di una grande volontà, che ha dalla sua una discreta velocità di base, con o senza palla. Però, visto che milito in Primavera, so nel complesso di avere ancora molto da migliorare. E spero di farlo in fretta».
– Appena arrivato in Juve, la squadra ha consolidato la prima posizione in campionato, poi è arrivato il successo viareggino e qualche allenamento con Del Piero e compagni, a loro volta in piena lotta per scudetto e Champions League. Che effetto ti ha fatto entrare in un meccanismo vincente?
«Sto vivendo un gran bel momento. Per di più le due settimane del torneo di Viareggio mi hanno consentito di integrarmi al meglio con compagni e società, per cui d’ora in avanti tutto dovrebbe essere ancora più facile. I miei obiettivi? Arrivare in serie A, ma in Italia e non altrove: qui ho perfezionato il mio gioco calandomi a poco a poco nella mentalità professionistica, qui vorrei dimostrare quanto ho imparato in questi ultimi 2-3 anni».
– Quali sono i compagni con cui hai legato maggiormente? Cosa pensano i tuoi genitori di quello che stai facendo?
«All’inizio, per ovvie ragioni di lingua, ho stretto un certo rapporto con Bertin e con Bonnefoi. Poi il gruppo mi ha accolto con grande calore: al Viareggio ero in camera con Fumasoli e Boudianski, al di fuori degli allenamenti mi capita di uscire con chiunque di loro. A Marsiglia i miei sono molto felici per il poco che ho fatto sinora, anche perché non ci speravano. Papà mi dice di continuare così, e che quando mi vedrà alla televisione vivrà il giorno più bello della sua vita. Spero davvero di non deluderlo».
 
ROMEO AGRESTI, GOAL.COM DEL 16 LUGLIO 2020 
Gian Piero Gasperini la Juventus la conosce alla perfezione. L’ha prima vissuta da calciatore e, successivamente, da allenatore nelle giovanili. Tanti i talenti lanciati dal tecnico grugliaschese, con una fotografia, tra le altre, a impreziosire un percorso ricco di emozioni: Torneo di Viareggio. Edizione 2003.
Vinto, appunto, dalla Vecchia Signora. Una squadra di livello assoluto, formata dai vari Mirante, Cassani, Paro e Gastaldello. Con un autentico motorino prestato alla fascia dal nome Abdoulay Konko. Classe 1984, nato a Marsiglia, approdato in Italia dalle giovanili del Martigues.
Prima un’esperienza al Genoa, poi la chiamata di Madama. Insomma, un’offerta impossibile da rifiutare. Vuoi per questione di blasone, vuoi per questione di prospettive. Che, per l’appunto, hanno portato il calciatore francese a costruire le basi di una carriera di ottimo livello.
Dalla Juve, passando per il Crotone, il Grifone e l’Atalanta. Da una parte sempre Gasp, dall’altra sempre Konko. Feeling totale, con meccanismi tecnico-tattici assimilati nel tempo. Il tutto, aspetto da sempre apprezzato dall’allenatore piemontese, all’insegna della massima professionalità.
Perché ad Abdoulay, fin dalla tenera età, nessuno ha mai regalato nulla. Tanto sudore, tanta gavetta. Ingredienti, questi, che hanno portato il francese a crescere in maniera esponenziale di partita in partita, tanto da ottenere il massimo tra le fila della Lazio: 92 presenze e 1 goal. Vantando, inoltre, anche un’avventura in Spagna con il Siviglia.
Nitido esempio di abnegazione, a suon di chilometri macinati, Konko ha sempre espresso pareri lusinghiere sul conto di Gasperini. E non potrebbe essere altrimenti, considerando come sotto i suoi insegnamenti il ragazzo sia diventato uomo: «Gasp era bravo già ai tempi di Torino, poi si è completato e lo si vede nel gioco delle sue squadre. Gli anni nel calcio hanno completato il suo bagaglio di esperienza nella lettura della partita».
Gian Piero, ora, si gode un’Atalanta extra lusso. Una delle formazioni più divertenti d’Europa, capace di dare spettacolo nello spettacolo. Un collettivo sontuoso, impreziosito da individualità eccelse, perfettamente plasmate da un mister preposto sempre e costantemente al calcio offensivo ma organizzato.
E Konko, in questa filosofia, ha sempre avuto il suo (ottimo) perché. Solido in fase difensiva, ma con una buona gamba in tono propositivo. Proprio come piace a Gasperini che, infatti, per anni se l’è sempre portato con sé. «È un giocatore duttile che può giocare a tre dietro, nei quattro come esterno e mediano o in fascia a centrocampo». 
Un legame indissolubile, che spiega alla perfezione come esistano pedine perfette per determinati schemi. Musica per le orecchie di Konko che, alla Juve, ha avuto modo di conoscere colui che gli ha cambiato la vita. Nessun debutto con la prima squadra zebrata. Ma poco importa. Conta Gasp. Scusate se è poco.
 

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