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- Domenico -

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  1. Siamo smisuratamente forti. Non ce n'è per nessuno!
  2. Danilo Cataldi Nome: Danilo Cataldi Nato a: Roma, il 6 agosto 1994 Nazionalità: Italiana Passaporto: comunitario Altezza: 1,80 cm Peso: 75 kg Piede: destro Ruolo: centrocampista / trequartista / mezz'ala Club: Lazio Scadenza contratto: 30 giugno 2017 Profilo by Sakon: Di lui ne avrete già sentito parlare sicuramente, varie le etichette che gli sono state affibbiate nel corso di questi mesi da “Nuovo Marchisio” a “erede di Nesta come icona biancoceleste”. Ma chi è questo Danilo Cataldi? Conosciamolo meglio. Danilo Cataldi nasce a Roma il 6 Agosto 1994, tifoso della Lazio fin da quando inizia a tirare i primi calci al pallone, sono proprio i biancocelesti nel 2006 a prelevarlo dalla squadra della sua zona, l’Ottavia, a credere in lui e a tesserarlo per farlo crescere nel proprio vivaio. A livello giovanile, con la Lazio, dopo tutta la trafila compresi gli allievi e la primavera, conquista proprio il titolo di Campione d’Italia primavera nel 2013, sotto la guida di Bollini in una rosa che, oltre a lui, comprendeva anche gli altri due golden boy Keita e Tounkara. Dopo quell’annata strabiliante la Lazio decide che è ora di mandarlo in prestito al Crotone per far maturare ulteriormente il ragazzo e per dar lui la prima esperienza tra i professionisti. In un primo anno ricco di soddisfazioni Danilo diventa immediatamente titolare con i calabresi e colleziona 38 presenze in serie B e ben 4 gol (alcuni di pregevolissima fattura) conditi da 2 assist. Con una stagione di debutto così sorprendete, a Formello decidono di credere nel ragazzo facendogli fare tutto il ritiro con la prima squadra. La nuova stagione inizia nel migliore dei modi con il neo tecnico Pioli che decide di puntare su di lui come alternativa a centrocampo, purtroppo però il ragazzo è vittima di un infortunio alla coscia che lo tiene fuori quasi tutto il girone d’andata. Il suo debutto ufficiale avviene, complice l’infortunio di Lulic, alla prima di ritorno contro il Milan dove Cataldi sforna una prestazione di una maturità allucinante per un ragazzo classe ’94. Schierato come intermedio nel centrocampo a 3 può ricoprire indifferentemente i ruoli di metodista davanti alla difesa, trequartista o mezz’ala dinamica, quando si osserva giocare il ragazzo si nota la diligenza e la “pulizia” tecnica e tattica con la quale si muove nel rettangolo verde, ha un modo di stare in campo tipico dei grandi centrocampisti, quelli che vedono due battute di gioco avanti agli altri, proprio per questo raramente fa cose banali e gioca basandosi sull'enorme intelligenza tattica della quale dispone. Proprio grazie a questa intelligenza, riesce a gestire molto bene la fase di non possesso, permettendo alla squadra di praticare un gioco propositivo pur mantenendo l’equilibrio. Il miglior indicatore di questa sua caratteristica, sta nei numeri, infatti analizzando i dati statistici riguardanti la fase difensiva possiamo notare l’altissima percentuale di contrasti vinti e l’alto numero di duelli che l’ha visto uscire favorito, segno che nonostante la giovane età sto ragazzo fa più legna che un boscaiolo canadese in estate. Non cadete nell’errore di confonderlo con un interditore qualunque però… poiché ha due piedi ottimi che si sposano a meraviglia con le sue qualità mentali, notate la percentuale di passaggi fatti e riusciti in appena undici presenze in serie A, 330 su 394 passaggi RIUSCITI, una media dell’OTTANTATRE PERCENTO di passaggi riusciti dei quali 1/3 sono passaggi in avanti, verticalizzazioni, non retropassaggi o passaggi orizzontali di “Poulseniana” memoria ma parliamo di 13 occasioni create in 630 minuti tra i professionisti, quasi più di una a partita in una squadra che schiera gente come Anderson, Candreva e Biglia. Tutte queste caratteristiche messe insieme e mixate per bene danno origine ad un prototipo di centrocampista TOTALE quale potrebbe diventare questo ragazzo. In Primavera e in nazionale minore si è contraddistinto anche come ottimo tiratore di punizioni e di calci piazzati in generale. Non disdegna la soluzione da fuori area e anche in proiezione offensiva è dotato di un ottima tempistica negli inserimenti, arma molto preziosa per Pioli che in coppa Italia contro Milan e Napoli lo ha schierato in quella posizione. Sotto l’aspetto mentale è da sottolineare come, in tutte le squadre dove ha giocato abbia vestito la fascia di capitano almeno una volta e lo sapete, la fascia di capitano non te la prendi, la fascia di capitano te la danno, te la guadagni e guadagnarsi una fascia di capitano importante come quella della Lazio alla settima presenza e a soli 20 anni, ditemi voi se non è da predestinato… Da quel Lazio-Milan, partita del suo debutto, raramente Pioli ha poi rinunciato al ragazzo che piano piano si è guadagnato il posto da titolare. Lucidità, mezzi tecnici di qualità, grinta e cuore. Danilo Cataldi si è conquistato la Lazio, con un occhio alla Nazionale. Per noi che difficilmente potremo godercelo con la maglia bianconera, non ci resta che osservare e tifare anche per lui con la maglia azzurra addosso, sulle orme di Marchisio e Nesta. by Sakon
  3. Oliver Torres Nome: Oliver Torres Nato a: Navalmoral de la Mata, il 10 novembre 1994 Nazionalità: Spagnola Passaporto: comunitario Altezza: 1,75 cm Peso: 63 kg Piede: sinistro Ruolo: centrocampista / regista avanzato Club: Atletico Madrid (in prestito al Porto) Scadenza contratto: 30 giugno 2015 Profilo by ilpa: Il bello del calcio è che non esiste mai un solo modo per interpretare ogni ruolo, e quelli veramente bravi sono quelli che fan discutere su dove sia meglio farli giocare. Nasce nel cuore della penisola iberica Oliver Torres, il quale fin da piccolo dava filo da torcere ai ragazzini più grandi di lui grazie al suo talento che già si vedeva che c'era ed era pure parecchio. Va così a giocare a Barcellona, alla Fùndacion Marcet, scuola di giovani talenti dove ancora una volta sto ragazzo si fa notare pur giocando contro avversari molto più grandi di lui. Aveva 10 anni. Stranamente il Barcellona se lo fa sfuggire, è l'Atletico di Madrid che riesce ad accaparrarselo nel 2008, consentendogli di riavvicinarsi anche a casa e ai genitori che a causa delle ristrettezze economiche non potevano andare a trovarlo spesso. Il talento c'è, ma il ragazzino non cresce. E' gracilino. Infatti i medici dell'Atletico lo sottopongono a visite specialistiche per valutarne la futura crescita. I primi anni a Madrid non sono certo facili, ma dopo un periodo buio incomincia ad ingranare, gioca bene nelle giovanili e nel 2012 Simeone lo porta in prima squadra a volte e lo fa esordire. Nel contempo va a giocare nell'Atletico B, seconda squadra dei Colchoneros e strumento indispensabile per monitorare la crescita dei giovani talento di ogni squadra... chissà quando lo capiremo anche in Italia. "El chaval", il ragazzo, va poi nel gennaio 2013 in prestito al Villareal dove rende poco per questioni soprattutto tattiche (lo fan giocare da esterno). Ma nell'estate del 2014 viene prestato al Porto con la possiblità di giocare da inizio stagione in una nuova realtà. L'Atletico si è cautelato naturalmente prima di mandare il giovane in giro per la Spagna e per l'Europa. Rinnovandogli il contratto inserendo una clausola rescissoria di 24 milioni. E' un fantasista puro, un regista avanzato, giocatore capace di giocate illuminanti e ha il dono di riuscire a guardare i compagni prima di ricevere il pallone, velocizzando la giocata. Ama arretrare il suo raggio d'azione per giocare più palloni possibili, in Spagna lo considerano un mix fra Xavi e Fabregas... giocatori diversi ma sul cui talento penso non si possa discutere. Dotato di una buonissima visione di gioco e di un lancio lungo eccezionale, pecca un po' dal un punto di vista fisico che comunque è migliorato notevolmente rispetto ai dubbi che si avevano su di lui quando era più giovane. Nella Juventus di Allegri posso immaginarlo (con Marchisio davanti la difesa) arretrare il suo raggio d'azione per fare gioco dando più occasioni alle mezz'ali, alle punte o a Lichtsteiner di buttarsi nello spazio e imbeccarli con lanci lunghi sempre molto precisi. Ama avere la palla tra i piedi (forse un po' troppo), ama prendersi le responsabilità e non ha paura di scontrarsi contro armadi a 8 ante perchè lo fa da sempre. Sarà interessante vederlo nella doppia sfida contro il Bayern Monaco. by ilpa
  4. Davy Klaassen Nome: Davy Klaassen Nato a: Hilversum, il 21 febbraio 1993 Nazionalità: Olandese Passaporto: comunitario Altezza: 1,81 cm Peso: 77 kg Piede: destro Ruolo: trequartista Club: Ajax Scadenza contratto: 30 giugno 2018 Profilo by ilpa: Entrato nel mostruoso vivaio dell'Ajax dal 2004, questo ragazzo si è fatto tutta la trafila vivendo un rapporto quasi simbiotico con il suo attuale allenatore, Frank de Boer. Che lo ha allenato prima in quella che è la primavera dei lancieri e poi in prima squadra. Ha letteralmente seguito passo passo le orme di Eriksen, prendendone il posto ogni qual volta che il danese del Tottenham ha fatto un passo in avanti nella propria carriera. E' un trequartista solido, fisico, gran corsa e inserimenti. In molti infatti dicono che potrebbe fare anche la punta ma in realtà è grazie alla sua capacità di buttarsi negli spazi che segna la maggior parte dei gol che fa. Alcuni lo considerano il nuovo Bergkamp ma secondo me è meno punta... anche se segna veramente tanto. Elegante e "pulito" nel suo gioco come tradizionalmente viene inteso il fantasista nei Paesi Bassi, grazie al suo fisico e alla disciplina tattica rende e bene anche nel ruolo di mezz'ala, offensiva naturalmente. Dispone di una grande visione di gioco ma non c'è da aspettarsi la giocata "che nessun altro avrebbe pensato"... è più il tipo di giocatore che fa e bene le cose ordinarie, la cosa giusta al momento giusto. Frenato da un infortunio abbastanza serio nel 2012 che ne ha un po' rallentato la sua esplosione è tornato più forte e più determinante di prima. E non è un caso che le big europee (soprattutto le inglesi) lo stiano monitorando con costanza. Nella Juventus di Allegri me lo immagino che si scambia la posizione con Tevez, Morata si allarga, dialoga nello stretto e poi son cavoli amari per gli avversari. by ilpa
  5. E quando dice: "Martial DEVE segnare, è solo davanti alla porta!"
  6. Grandi tutti, bene così. Non era facile vincere, per di più senza subire goal. Ora completiamo l'opera.
  7. SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ANDIAMOOOOO SEEEEEEEEEEEEEEEEEE !!!!!!!!!!!!!!!
  8. Generalmente sì. Questo è il sito web: http://www.jetlagbar.com/ La sala che vedi nell'immagine è dove la vidi io. Hanno anche un calendario con tutte le partite in programma: http://www.jetlagbar.com/index.php/football-bars-london Così puoi accertarti evitando di fare buchi nell'acqua
  9. Sì vai tranquillo, non ci sono scalmanati Si mangia anche bene.
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