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Il Bar Sulla Riva Del Fiume - Parte Diciannovesima
ClaudioGentile ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Rosae Rosarum e ti nominiamo invano lo stesso -
Il Bar Sulla Riva Del Fiume - Parte Diciannovesima
ClaudioGentile ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
vis roboris -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
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[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
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[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
Esatto -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
questa e' la mia f***** paura, il gigioneggiamento esatto -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
La scelta di difendere l'1-0 senza un minimo di spirito propositivo sarebbe sbagliatissima, un boomerang di proporzioni immense... -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
Non mi riferisco al bel gioco, ma credo proprio che noi possiamo addirittura imporlo il gioco, difendendoci meglio in questo modo. A questo punto se 532 deve essere, almeno me la giocherei cosi', fuori Pirlo e: Pereyra Marchisio Vidal Morata Tevez -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
Non so con Pereyra cosi' in forma a cosa ci serve domani il 532? -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
:nono: 31 annni PS: il dannato Hopper mi ha fregato -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
Intendi la strada che scorre???? -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
Avra' anche salvagente, paletta, secchiello e la foto di Mamozio nascosti da qualche parte .asd -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
Pirlo is a little bit impressed this time -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
Era forte, speravo sempre che subentrasse a partita in corso, un po' come speravo per Giovinco, e un po' come spero per Kingsley! Ha rotto il "katzo Miura" pure lui -
[ Uefa Champions League ] Monaco - Juventus 0-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Marv in Stagione 2014/2015
Mai assentarti dalla partita quando il piccolo grande Ben e' in campo, quel minuto la' potrebbe essere quello fatale -
Il Bar Sulla Riva Del Fiume - Parte Diciannovesima
ClaudioGentile ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Sante parole. Ah Gianni, Gianni perche' non ci sei piu'! -
K A L C I O M A R C I O! - Lo Schifo Continua -
ClaudioGentile ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
:sisi: -
K A L C I O M A R C I O! - Lo Schifo Continua -
ClaudioGentile ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
L'accusa è pesante per l'ex capitano del Palermo Fabrizio Miccoli, estorsione aggravata. Avrebbe incaricato il figlio del boss Salvatore Lauricella di recuperare alcuni crediti. Questa mattina, gli investigatori della Dia hanno arrestato Lauricella junior, Mauro, e Gioacchino Alioto. Miccoli è indagato a piede libero nell'ambito dell'inchiesta coordinata dai sostituti Maurizio Bonaccorso, Francesca Mazzocco e dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci. Il credito - dicono gli investigatori della Dia - sarebbe stato vantato da un ex fisioterapista del Palermo calcio e Miccoli avrebbe fatto da tramite con Alioto e Lauricella - di cui era grande amico - per recuperare i soldi che dovevano alcuni soci della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine. Lauricella e Alioto avrebbero incontrato, nel 2010, uno dei soci della discoteca in un locale in piazza Kalsa, alla presenza di altri mafiosi, e con metodi tipici dell'associazione mafiosa, avrebbero estorto migliaia di euro all'imprenditore. "Le accuse - dice la Dia - sono frutto di una minuziosa e articolata attività di riscontro seguitasi negli anni e che continua tuttora al fine di verificare eventuali comportamenti illeciti realizzati dagli indagati". Alioto, detto Zu Gino, venne citato per la prima volta dal pentito Tommaso Buscetta come uomo al soldo delle famiglie mafiose Sinagra, Spadaro e Marchese. Ha un lungo curriculum criminale: traffico di droga, estorsione, porto abusivo di arma. http://palermo.repub...1/?ref=HREC1-17 Ma sul numero 10 che per anni ha fatto sognare i tifosi palermitani e che fino al 30 giugno è sotto contratto con la squadra di Maurizio Zamparini (che non gli rinnoverà il contratto) pendono anche le infamanti affermazioni dell'attaccante, intercettate dagli investigatori quando, in compagnia di Lauricella, ha definito il giudice Giovanni Falcone "un fango". Parole che hanno provocato la reazione indignata di tutti, compresi i tifosi per i quali, fino a quel momento, era il campione di sempre, nonostante lo scivolone sportivo che aveva fatto retrocedere la loro squadra in Serie B. http://palermo.repub...torio-61894799/ Chissa' come mai i telegiornali non ne parlano al contrario invece di come quando la Cassazione ha assolto per prescrizione Moggi e Giraudo, chissa' come mai? -
match preview [ Serie A Tim ] Juventus - Lazio 2-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di FeroceSaladino in Stagione 2014/2015
Quotone, iol nella ripresa proverei anche Coman e/o Pepe... -
match preview [ Serie A Tim ] Juventus - Lazio 2-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di FeroceSaladino in Stagione 2014/2015
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match preview [ Serie A Tim ] Juventus - Lazio 2-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di FeroceSaladino in Stagione 2014/2015
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match talk [ Uefa Champions League ] Juventus - Monaco 1-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2014/2015
UP https://twitter.com/Mau_Romeo/status/588633821261733888 Segno dell’atteggiamento volontario del difensore del Monaco è il fatto che allarghi contestualmente il braccio e costringa così a una torsione l’avversario che si trovava già in equilibrio precario. Spinta che ne forza di fatto la caduta… ..con il contatto che non sembra interrompersi, ma anzi prosegua anche con la spalla fin all’interno dell’area di rigore. A questo punto per comprendere ulteriormente la decisione arbitrale è di aiuto la linea guida 22, in appendice alla regola 12 (Falli e scorrettezze) a pag. 139: Questo esempio relativo alle trattenute, viene infatti esteso ad altri tipi di fallo: se due giocatori iniziano a spingersi all’esterno dell’area di rigore ma la spinta ha effetto dentro l’area viene punito il punto dove si concretizza il fallo. Considerando che la carica irregolare di Carvalho (fallo negligente) inizia poco prima dell’istante in cui si concretizza il fallo precedente, si può tranquillamente affermare che vi sia continuità fra i due interventi a livello arbitrale. Per completezza di informazione va anche detto che considerando la velocità dell’azione è però probabile che il primo contatto (quello fra le gambe) non sia stato colto né dall’arbitro né dai suoi collaboratori che presumibilmente si sono concentrati su quello più evidente (braccio/schiena). http://www.juventibus.com/content/la-micromoviola-del-rigore-su-morata.html -
match preview [ Serie A Tim ] Juventus - Lazio 2-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di FeroceSaladino in Stagione 2014/2015
Ah dimenticavo, non lo avevo ancora scritto: Sabato cerchiamo di rompere il Kulo alla Lazie, grazie! -
match preview [ Serie A Tim ] Juventus - Lazio 2-0
ClaudioGentile ha risposto al topic di FeroceSaladino in Stagione 2014/2015
Palazzi non risponde al generale e l'inchiesta Lotito è scomparsa... Niente da fare: il superprocuratore della Figc, Stefano Palazzi, non ha alcuna intenzione di mandare le carte, passato e recente, del suo ufficio al superprocuratore Coni, il generale (in congedo) dei carabinieri Enrico Cataldi. Ci sono già stati due incontri fra le parti, l'ultimo esattamente un mese fase (il 12 marzo). Ci aveva assicurato, dalla Figc, che era tutto a posto e che i rapporti erano ottimi. Non era verso: Palazzi ha continuato a disattendere le disposizioni del nuovo codice di giustizia sportiva e a Palazzo H non è arrivata nemmeno una carta. Purtroppo, il codice ha una lacuna: non sono previste sanzioni, per cui Giovanni Malagò-almeno al momento-può fare ben poco. Il n.1 del Coni potrebbe cominciare a stancarsi di questa situazione, pur essendo di natura un buono. Gli altri procuratori federali, di tutte le Federazioni, sono collaborativi con il generale: non solo, alcuni hanno chiesto un aiuto. Solo Palazzi non ne vuole sapere: come mai? Bisogna forse cominciare a pensare male? Comunque, vediamo nel dettaglio: la superprocura Figc non funziona. Per un errore di notifica (numero di fax sbagliato) non è stato potuto giudicare Iodice che aveva insultato Macalli. Secondo: archiviato il procedimento su Lotito che aveva strapazzato Stefano Farina (designatore serie B, del tutto incolpevole), in tribuna autorità dell'Olimpica. La procura, ovviamente, non ha spiegato il motivo ma pare fossero scaduti i termini. Terzo: che fine ha fatto la famosa inchiesta su Lotito dopo l'audio di Iodice pubblicato da Repubblica. Vero che Palazzi dispone di 40 giorni, due deroghe (anch'esse di 40 giorni) ma non dovrebbe essere complicato indagare. A meno che preferisca nascondersi dietro l'inchiesta della Procura di Napoli e aspettare che finiscano prima loro. Ma la giustizia sportiva non doveva essere rapida? Palazzi non risponde al generale e l'inchiesta Lotito è scomparsa... Niente da fare: il superprocuratore della Figc, Stefano Palazzi, non ha alcuna intenzione di mandare le carte, passato e recente, del suo ufficio al superprocuratore Coni, il generale (in congedo) dei carabinieri Enrico Cataldi. Ci sono già stati due incontri fra le parti, l'ultimo esattamente un mese fase (il 12 marzo). Ci aveva assicurato, dalla Figc, che era tutto a posto e che i rapporti erano ottimi. Non era verso: Palazzi ha continuato a disattendere le disposizioni del nuovo codice di giustizia sportiva e a Palazzo H non è arrivata nemmeno una carta. Purtroppo, il codice ha una lacuna: non sono previste sanzioni, per cui Giovanni Malagò-almeno al momento-può fare ben poco. Il n.1 del Coni potrebbe cominciare a stancarsi di questa situazione, pur essendo di natura un buono. Gli altri procuratori federali, di tutte le Federazioni, sono collaborativi con il generale: non solo, alcuni hanno chiesto un aiuto. Solo Palazzi non ne vuole sapere: come mai? Bisogna forse cominciare a pensare male? Comunque, vediamo nel dettaglio: la superprocura Figc non funziona. Per un errore di notifica (numero di fax sbagliato) non è stato potuto giudicare Iodice che aveva insultato Macalli. Secondo: archiviato il procedimento su Lotito che aveva strapazzato Stefano Farina (designatore serie B, del tutto incolpevole), in tribuna autorità dell'Olimpica. La procura, ovviamente, non ha spiegato il motivo ma pare fossero scaduti i termini. Terzo: che fine ha fatto la famosa inchiesta su Lotito dopo l'audio di Iodice pubblicato da Repubblica. Vero che Palazzi dispone di 40 giorni, due deroghe (anch'esse di 40 giorni) ma non dovrebbe essere complicato indagare. A meno che preferisca nascondersi dietro l'inchiesta della Procura di Napoli e aspettare che finiscano prima loro. Ma la giustizia sportiva non doveva essere rapida? Il Cagliari nei guai e l'esempio del presidente Giulini:"Niente alibi" "Mi assumo le mie responsabilità, imparo dagli errori e riparto. Niente alibi, arbitri, pali e cattiva condizione fisica". Parole di Tommaso Giulini, 37 anni, amico della famiglia Moratti, e da nemmeno un anno presidente del Cagliari. Parole che gli fanno onore: imparassero da lui altri presidenti (un nome a casa, De Laurentiis) che vedono congiure e cercano solo alibi per nascondere i loro errori. Giulini ha sbagliato: ha sbagliato a prendere Zeman (non era adatto), ha sbagliato a prendere Zola, cacciarlo e ripigliare Zeman. Il Cagliari forse retrocederà, dipende molto da chi gli sta davanti ma l'Atalanta è lontana ormai. Ma il Cagliari sta mettendo basi serie, solide. Giulini ascolti il suo vicepresidente, s. f., che è navigato ormai dopo tanti anni al fianco dei fratelli Moratti. A proposito, f. è stato appena nominato grande ufficiale della Repubblica (complimenti). Chi e' s. f.?????????? La strana storia del dottor f. Venerdì 02 Dicembre 2011 01:46 Un dettaglio del ricorso al TAR presentato dalla Juventus ha colpito l'attenzione dei più solerti interessati. Come rilevato anche da Massimiliano Nerozzi de 'La Stampa', che ha commentato aggiungendo "Cattivi pensieri?" dopo la notizia, un nome presente in quel ricorso attira l'attenzione: s. f.. Nelle ultime pagine del ricorso leggiamo: "La Società ricorrente […] ritiene necessario acquisire le seguenti fonti di prova testimoniale volte ad accertare le ragioni e le modalità del comportamento gravemente colposo ed illegittimo della F.I.G.C e dei suoi Organi coinvolti nella fattispecie in esame. In particolare, si richiede di escutere come testimoni o in sede di interrogatorio formale: [...] 10. il Sig. s. f., quale responsabile per la sicurezza della Società controinteressata Football Club Internazionale Milano s.p.a. All’uopo, si deducono i seguenti capitoli di prova testimoniali: [...] 9. “Vero che il Sig. s. f. nelle stagioni 2004-2005 e 2005-2006 fu dipendente o collaboratore della Società controinteressata Football Club Internazionale Milano s.p.a., in qualità di responsabile per la sicurezza”; 10. “Vero che il Sig. s. f. nelle stagioni 2004-2005 e 2005-2006 ha percepito un compenso notevolmente superiore a quello percepito nelle stagioni successive”. Oltre alle persone note cui la Juventus chiede di fornire spiegazioni in merito alle ben note vicende dell’assegnazione dello scudetto relativo alla stagione 2005-2006, in quanto ritenute responsabili anche di aver omesso prove e provvedimenti nel corso degli ultimi cinque anni, compare un nome nuovo. Quello di s. f., dipendente Inter che, ricorso alla mano, pare abbia percepito proprio nelle due stagioni “incriminate” 2004-05 e 2005-06 un “compenso notevolmente superiore” rispetto ai successivi. Cerchiamo di capire meglio di chi si tratta, senza voler lanciare accuse infondate, senza costruire castelli - abitudine che non ci appartiene e che lasciamo volentieri ad altri - ma facendo emergere le perplessità che hanno fatto storcere il naso ai legali stessi della società bianconera. Nato a Roma il 18 ottobre 1959, è laureato in Giurisprudenza ed ha iniziato la carriera in polizia: nel 1991 è stato inviato a Londra ad indagare sulla morte di Roberto Calvi. Nel 1992 è entrato nei quadri della Direzione investigativa antimafia. Nel 1995 il suo ritorno in Toscana, dove ha lavorato alla Digos, poi nel pool di poliziotti a disposizione di Pierluigi Vigna e indi alla squadra mobile di Lucca, che ha diretto. Sempre nel 1995, segue un corso in FBI. Nel 2000 è diventato inoltre Security manager del Comune di Firenze, voluto dal sindaco Dominici, e consulente dell'Associazione Nazionale Comuni d'Italia. Quindi è ritornato a Roma, come Portavoce del Capo della Polizia De Gennaro. È docente ai Master di specializzazione presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università Cattolica di Milano, nonché consulente ONU per il programma IPO (organizzazione e sicurezza di grandi eventi) e, dal 30 marzo 2010, è il nuovo vice presidente incaricato per le Relazioni esterne, Comunicazione e Marketing dell' Associazione Industriali province della Sardegna meridionale. A Milano arriva il 26 novembre 2003, in qualità di responsabile sicurezza del gruppo Saras (la holding della famiglia Moratti) e, successivamente, come responsabile delle relazioni esterne. Alla carica di Direttore delle Relazioni Esterne che f. ricopre in Saras si è da subito affiancata quella di responsabile per la sicurezza e i rapporti istituzionali all’Inter, come si evince anche da questo articolo della giornalaccio rosa dello Sport datato 15 aprile 2005. Per l’Inter, dunque, prosegue l’abitudine al riciclo interno di dirigenti nelle varie aziende del gruppo. Il settore comunicazione e sicurezza, inoltre, si conferma strategico per la vecchia sede di via Durini: dopo gli anni di Calciopoli, anni caratterizzati da pedinamenti ai danni di tesserati FIGC e da intercettazioni telefoniche, e dopo la scomparsa di Giacinto Facchetti, arriva la promozione a Vice direttore Generale per il dottor f.. L’ex poliziotto, a partire dal 21 novembre 2006, va infatti ad affiancare il DG Ernesto Paolillo, con delega al coordinamento della Comunicazione Societaria e dell’Ufficio Stampa, alla Sicurezza ed alla Protezione del Brand (da fonte Saras, tuttavia, pare che la carica di Vice DG risalga all’anno stesso dell’assunzione da parte della società milanese). s. f., inoltre, a seguito dello stravolgimento dell’organigramma nerazzurro, si ritroverà persino a far parte del Comitato Strategico dell’Internazionale, organismo centrale che sottostà direttamente al solo CDA dell’Azienda milanese, al fianco dei Moratti (Massimo, Angelomario e Milly), di Ghelfi e di Paolillo. Nessun altro. Le sue competenze e la sua attività possono più facilmente essere prese in considerazione da parte dei quadri aziendali, le sue prestazioni hanno un peso nelle scelte decisionali dell’intera società. Un’ascesa sfavillante per un responsabile alla sicurezza, sebbene dal curriculum invidiabile. Che poi la domanda sorge spontanea: ma che diavolo ci fa un responsabile alla sicurezza in una società di calcio? E perché si occupa contemporaneamente di relazioni esterne? Probabilmente l’Inter voleva capire cosa accadeva intorno a sé, temeva qualche attacco, temeva di essere vittima di un intero sistema. Queste considerazioni sono analoghe a quelle fatte riguardo all’affaire Telecom: a cosa servivano quei dossier (Como, Ladroni, spionaggi di tesserati, ecc…)? La storia, del resto, fornisce un prezioso assist alle nostre deduzioni: attività Telecom dal 2002-2003, insediamento di responsabili alla sicurezza dal 2003 e… promozioni nel 2006! Inoltre: quante società calcistiche hanno analoghe cariche deputate alla sicurezza? Con tutta probabilità, per quello che sappiamo noi, l’Inter non solo era l’unica ad averle, ma è stata la prima società italiana a preoccuparsi di istituire un settore apposito. Ma restiamo alla cronaca, ché ancora molto resta da raccontare di questa faccenda. Sì, perché il dottor f., una volta giunto nel mondo del calcio non si è fermato alla Bicocca, il suo cuore lo ha riportato nella sua città natale: Roma. In data 11 luglio 2007, infatti, è stato nominato dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, coordinatore nazionale dei delegati alla sicurezza, grazie al suo notevole background nell’ambito dell’ordine pubblico. In pratica, è l’uomo che coordina l’attività degli stewards, come da accordi tra Ministero degli Interni, CONI e FIGC. Inoltre, f. è indicato nell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive come rappresentante FIGC, insieme ai vertici delle forze dell’ordine, dello sport e della protezione civile. Un ruolo non certo privo di implicazioni “politiche”, grazie ai possibili contatti con il palazzo e le istituzioni calcistiche e non; si può parlare di conflitto di interessi? f. può intervenire nelle decisioni relative alla sicurezza degli stadi, all’organizzazione dei match, e, contemporaneamente, lavora nella security nerazzurra, organo, come abbiamo visto, non defilato e marginale, ma assolutamente centrale nell’organigramma interista. Non è una novità che le "prese di potere" avvengano anche inserendo propri rappresentanti nei posti giusti, quelli che devono esercitare controlli e prendere decisioni. E il tutto all'oscuro di Moggi, che nel frattempo parlava con Baldas e Biscardi. Ma ora, direte voi, cosa c’entra Luciano Moggi con i fatti di quattro anni fa? C’è un episodio curioso, risalente al 2003, che riguarda - manco a farlo apposta - il dottor s. f.: per qualche mese è stato un membro dell’Ufficio indagine della Federcalcio. Nessuna prova su un ruolo attivo del signor f. nelle vicende note come “Calciopoli”, anche perché si è dimesso una volta giunto al cospetto di Moratti: questo atto, tuttavia, conferma il ruolo attivo, alle dipendenze del procuratore Stefano Palazzi, di un dirigente che di lì a poco avrebbe fatto parte dell'organigramma interista. Non conosciamo le reali motivazioni di tale provvedimento (celate dietro la necessità di integrazione di personale), ma la cronologia è curiosa: il 28 aprile 2003 è firmato l’accordo f.-FIGC e a novembre viene assunto dall’Inter, nel pieno dell’attività presso la Procura federale. Sembra che la società di Massimo Moratti, tra il 2002 ed il 2003, sia stata particolarmente interessata alla propria sicurezza: dalla fine del 2002 si può collocare l'attività di Giuliano Tavaroli, altro responsabile della sicurezza, sponda Telecom, rivolto ai dossieraggi illegali di tesserati (come emerso dal processo Telecom in corso a Milano); poi, dalla fine 2003, un altro super-poliziotto giunge in società (f., appunto, sponda Saras-Inter). E ci si chiede come mai, non ancora Vice Direttore Generale nerazzurro, percepisse uno stipendio superiore a quello che avrebbe preso dopo la promozione. Questo è il "cattivo pensiero", citando Nerozzi, che potrebbe essere balenato nella testa dello staff legale bianconero? Se i sospetti si fermano qui, i dubbi e le perplessità avvolgono ogni tifoso di calcio che criticamente si interessa anche di quello che non è calcio giocato, ma che assume un’importanza assoluta se visto in un’ottica attuale fatta di poteri e di tavoli. Rivediamo la cronistoria sportiva di f., dopo la sua “scesa in campo”: - aprile 2003: Ufficio Indagini FIGC; - novembre 2003: responsabile sicurezza e relazioni esterne in Saras e Internazionale; - novembre 2006: promozione a Vice DG dell’Internazionale; - luglio 2007: coordinatore nazionale degli stewards. Vi immaginate cosa sarebbe successo se Moggi o il suo uomo di fiducia fossero stati scelti dalle strutture giudicanti della Federcalcio? Di cosa stiamo parlando ancora? Delle tre telefonate in croce che fanno sorgere dubbi sull’integrità morale dei dirigenti juventini? E su queste vicende non una parola che sia una. Un uomo che segue attivamente Saras, Confindustria, settore sportivo e dirigenziale dell’Inter, che ha rapporti con istituzioni, ruoli in FIGC e persino all’interno di organismi ministeriali. Se non è conflitto di interessi, poco ci manca. E pensare che la guida dovrebbe essere proprio la FIGC. Recita, infatti, lo statuto federale (art.3-m): “Al fine di promuovere e disciplinare il giuoco del calcio, la FIGC esercita, in particolare, le seguenti funzioni:[…] la disciplina delle situazioni di conflitto di interessi; ”. E, ancora, l’art.29 (requisiti e incompatibilità delle cariche federali): “5. Sono altresì incompatibili con la carica che rivestono e devono essere dichiarati decaduti coloro che vengono a trovarsi in permanente conflitto di interesse per ragioni economiche con l’organo nel quale sono eletti o nominati. Qualora il conflitto d’interessi sia limitato a singole deliberazioni o atti, il soggetto interessato non deve prendere parte alle une o agli altri. 6. I regolamenti federali disciplinano gli altri casi di conflitti di interesse e stabiliscono le relative conseguenze o sanzioni.”. Si verifichi il rispetto di queste norme, si verifichi il motivo dello stipendio stranamente elevato tra il 2004 ed il 2006, ma il problema etico rimane: l’etica è il modo di agire secondo coscienza, è il rispetto delle leggi, scritte e non, che dovrebbe essere alla base di ogni ordinamento e istituzione. Ed invece troviamo mani in pasta ovunque, in settori strategici dell’industria, della politica, del calcio, in quel settore, quello della sicurezza, al centro di vicende note, che solo la Federcalcio (si ricordino, a tal proposito, l’archiviazione di Palazzi e la censurabile risposta all’avvocato di Vieri) non ha voluto vedere. Perché, se le vedi, non puoi poi questionare sulle pagliuzze altrui. A proposito, in FIGC l’etica non si prescrive. Anch’essa è stata archiviata da tempo. http://www.ju29ro.co...r-f..html -
Il Film Su Calciopoli
ClaudioGentile ha risposto al topic di Antonio1897Juventus in Calciopoli (Farsopoli)
Palazzi non risponde al generale e l'inchiesta Lotito è scomparsa... Niente da fare: il superprocuratore della Figc, Stefano Palazzi, non ha alcuna intenzione di mandare le carte, passato e recente, del suo ufficio al superprocuratore Coni, il generale (in congedo) dei carabinieri Enrico Cataldi. Ci sono già stati due incontri fra le parti, l'ultimo esattamente un mese fase (il 12 marzo). Ci aveva assicurato, dalla Figc, che era tutto a posto e che i rapporti erano ottimi. Non era verso: Palazzi ha continuato a disattendere le disposizioni del nuovo codice di giustizia sportiva e a Palazzo H non è arrivata nemmeno una carta. Purtroppo, il codice ha una lacuna: non sono previste sanzioni, per cui Giovanni Malagò-almeno al momento-può fare ben poco. Il n.1 del Coni potrebbe cominciare a stancarsi di questa situazione, pur essendo di natura un buono. Gli altri procuratori federali, di tutte le Federazioni, sono collaborativi con il generale: non solo, alcuni hanno chiesto un aiuto. Solo Palazzi non ne vuole sapere: come mai? Bisogna forse cominciare a pensare male? Comunque, vediamo nel dettaglio: la superprocura Figc non funziona. Per un errore di notifica (numero di fax sbagliato) non è stato potuto giudicare Iodice che aveva insultato Macalli. Secondo: archiviato il procedimento su Lotito che aveva strapazzato Stefano Farina (designatore serie B, del tutto incolpevole), in tribuna autorità dell'Olimpica. La procura, ovviamente, non ha spiegato il motivo ma pare fossero scaduti i termini. Terzo: che fine ha fatto la famosa inchiesta su Lotito dopo l'audio di Iodice pubblicato da Repubblica. Vero che Palazzi dispone di 40 giorni, due deroghe (anch'esse di 40 giorni) ma non dovrebbe essere complicato indagare. A meno che preferisca nascondersi dietro l'inchiesta della Procura di Napoli e aspettare che finiscano prima loro. Ma la giustizia sportiva non doveva essere rapida? Palazzi non risponde al generale e l'inchiesta Lotito è scomparsa... Niente da fare: il superprocuratore della Figc, Stefano Palazzi, non ha alcuna intenzione di mandare le carte, passato e recente, del suo ufficio al superprocuratore Coni, il generale (in congedo) dei carabinieri Enrico Cataldi. Ci sono già stati due incontri fra le parti, l'ultimo esattamente un mese fase (il 12 marzo). Ci aveva assicurato, dalla Figc, che era tutto a posto e che i rapporti erano ottimi. Non era verso: Palazzi ha continuato a disattendere le disposizioni del nuovo codice di giustizia sportiva e a Palazzo H non è arrivata nemmeno una carta. Purtroppo, il codice ha una lacuna: non sono previste sanzioni, per cui Giovanni Malagò-almeno al momento-può fare ben poco. Il n.1 del Coni potrebbe cominciare a stancarsi di questa situazione, pur essendo di natura un buono. Gli altri procuratori federali, di tutte le Federazioni, sono collaborativi con il generale: non solo, alcuni hanno chiesto un aiuto. Solo Palazzi non ne vuole sapere: come mai? Bisogna forse cominciare a pensare male? Comunque, vediamo nel dettaglio: la superprocura Figc non funziona. Per un errore di notifica (numero di fax sbagliato) non è stato potuto giudicare Iodice che aveva insultato Macalli. Secondo: archiviato il procedimento su Lotito che aveva strapazzato Stefano Farina (designatore serie B, del tutto incolpevole), in tribuna autorità dell'Olimpica. La procura, ovviamente, non ha spiegato il motivo ma pare fossero scaduti i termini. Terzo: che fine ha fatto la famosa inchiesta su Lotito dopo l'audio di Iodice pubblicato da Repubblica. Vero che Palazzi dispone di 40 giorni, due deroghe (anch'esse di 40 giorni) ma non dovrebbe essere complicato indagare. A meno che preferisca nascondersi dietro l'inchiesta della Procura di Napoli e aspettare che finiscano prima loro. Ma la giustizia sportiva non doveva essere rapida? Il Cagliari nei guai e l'esempio del presidente Giulini:"Niente alibi" "Mi assumo le mie responsabilità, imparo dagli errori e riparto. Niente alibi, arbitri, pali e cattiva condizione fisica". Parole di Tommaso Giulini, 37 anni, amico della famiglia Moratti, e da nemmeno un anno presidente del Cagliari. Parole che gli fanno onore: imparassero da lui altri presidenti (un nome a casa, De Laurentiis) che vedono congiure e cercano solo alibi per nascondere i loro errori. Giulini ha sbagliato: ha sbagliato a prendere Zeman (non era adatto), ha sbagliato a prendere Zola, cacciarlo e ripigliare Zeman. Il Cagliari forse retrocederà, dipende molto da chi gli sta davanti ma l'Atalanta è lontana ormai. Ma il Cagliari sta mettendo basi serie, solide. Giulini ascolti il suo vicepresidente, s. f., che è navigato ormai dopo tanti anni al fianco dei fratelli Moratti. A proposito, f. è stato appena nominato grande ufficiale della Repubblica (complimenti). Chi e' s. f.?????????? La strana storia del dottor f. Venerdì 02 Dicembre 2011 01:46 Un dettaglio del ricorso al TAR presentato dalla Juventus ha colpito l'attenzione dei più solerti interessati. Come rilevato anche da Massimiliano Nerozzi de 'La Stampa', che ha commentato aggiungendo "Cattivi pensieri?" dopo la notizia, un nome presente in quel ricorso attira l'attenzione: s. f.. Nelle ultime pagine del ricorso leggiamo: "La Società ricorrente […] ritiene necessario acquisire le seguenti fonti di prova testimoniale volte ad accertare le ragioni e le modalità del comportamento gravemente colposo ed illegittimo della F.I.G.C e dei suoi Organi coinvolti nella fattispecie in esame. In particolare, si richiede di escutere come testimoni o in sede di interrogatorio formale: [...] 10. il Sig. s. f., quale responsabile per la sicurezza della Società controinteressata Football Club Internazionale Milano s.p.a. All’uopo, si deducono i seguenti capitoli di prova testimoniali: [...] 9. “Vero che il Sig. s. f. nelle stagioni 2004-2005 e 2005-2006 fu dipendente o collaboratore della Società controinteressata Football Club Internazionale Milano s.p.a., in qualità di responsabile per la sicurezza”; 10. “Vero che il Sig. s. f. nelle stagioni 2004-2005 e 2005-2006 ha percepito un compenso notevolmente superiore a quello percepito nelle stagioni successive”. Oltre alle persone note cui la Juventus chiede di fornire spiegazioni in merito alle ben note vicende dell’assegnazione dello scudetto relativo alla stagione 2005-2006, in quanto ritenute responsabili anche di aver omesso prove e provvedimenti nel corso degli ultimi cinque anni, compare un nome nuovo. Quello di s. f., dipendente Inter che, ricorso alla mano, pare abbia percepito proprio nelle due stagioni “incriminate” 2004-05 e 2005-06 un “compenso notevolmente superiore” rispetto ai successivi. Cerchiamo di capire meglio di chi si tratta, senza voler lanciare accuse infondate, senza costruire castelli - abitudine che non ci appartiene e che lasciamo volentieri ad altri - ma facendo emergere le perplessità che hanno fatto storcere il naso ai legali stessi della società bianconera. Nato a Roma il 18 ottobre 1959, è laureato in Giurisprudenza ed ha iniziato la carriera in polizia: nel 1991 è stato inviato a Londra ad indagare sulla morte di Roberto Calvi. Nel 1992 è entrato nei quadri della Direzione investigativa antimafia. Nel 1995 il suo ritorno in Toscana, dove ha lavorato alla Digos, poi nel pool di poliziotti a disposizione di Pierluigi Vigna e indi alla squadra mobile di Lucca, che ha diretto. Sempre nel 1995, segue un corso in FBI. Nel 2000 è diventato inoltre Security manager del Comune di Firenze, voluto dal sindaco Dominici, e consulente dell'Associazione Nazionale Comuni d'Italia. Quindi è ritornato a Roma, come Portavoce del Capo della Polizia De Gennaro. È docente ai Master di specializzazione presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università Cattolica di Milano, nonché consulente ONU per il programma IPO (organizzazione e sicurezza di grandi eventi) e, dal 30 marzo 2010, è il nuovo vice presidente incaricato per le Relazioni esterne, Comunicazione e Marketing dell' Associazione Industriali province della Sardegna meridionale. A Milano arriva il 26 novembre 2003, in qualità di responsabile sicurezza del gruppo Saras (la holding della famiglia Moratti) e, successivamente, come responsabile delle relazioni esterne. Alla carica di Direttore delle Relazioni Esterne che f. ricopre in Saras si è da subito affiancata quella di responsabile per la sicurezza e i rapporti istituzionali all’Inter, come si evince anche da questo articolo della giornalaccio rosa dello Sport datato 15 aprile 2005. Per l’Inter, dunque, prosegue l’abitudine al riciclo interno di dirigenti nelle varie aziende del gruppo. Il settore comunicazione e sicurezza, inoltre, si conferma strategico per la vecchia sede di via Durini: dopo gli anni di Calciopoli, anni caratterizzati da pedinamenti ai danni di tesserati FIGC e da intercettazioni telefoniche, e dopo la scomparsa di Giacinto Facchetti, arriva la promozione a Vice direttore Generale per il dottor f.. L’ex poliziotto, a partire dal 21 novembre 2006, va infatti ad affiancare il DG Ernesto Paolillo, con delega al coordinamento della Comunicazione Societaria e dell’Ufficio Stampa, alla Sicurezza ed alla Protezione del Brand (da fonte Saras, tuttavia, pare che la carica di Vice DG risalga all’anno stesso dell’assunzione da parte della società milanese). s. f., inoltre, a seguito dello stravolgimento dell’organigramma nerazzurro, si ritroverà persino a far parte del Comitato Strategico dell’Internazionale, organismo centrale che sottostà direttamente al solo CDA dell’Azienda milanese, al fianco dei Moratti (Massimo, Angelomario e Milly), di Ghelfi e di Paolillo. Nessun altro. Le sue competenze e la sua attività possono più facilmente essere prese in considerazione da parte dei quadri aziendali, le sue prestazioni hanno un peso nelle scelte decisionali dell’intera società. Un’ascesa sfavillante per un responsabile alla sicurezza, sebbene dal curriculum invidiabile. Che poi la domanda sorge spontanea: ma che diavolo ci fa un responsabile alla sicurezza in una società di calcio? E perché si occupa contemporaneamente di relazioni esterne? Probabilmente l’Inter voleva capire cosa accadeva intorno a sé, temeva qualche attacco, temeva di essere vittima di un intero sistema. Queste considerazioni sono analoghe a quelle fatte riguardo all’affaire Telecom: a cosa servivano quei dossier (Como, Ladroni, spionaggi di tesserati, ecc…)? La storia, del resto, fornisce un prezioso assist alle nostre deduzioni: attività Telecom dal 2002-2003, insediamento di responsabili alla sicurezza dal 2003 e… promozioni nel 2006! Inoltre: quante società calcistiche hanno analoghe cariche deputate alla sicurezza? Con tutta probabilità, per quello che sappiamo noi, l’Inter non solo era l’unica ad averle, ma è stata la prima società italiana a preoccuparsi di istituire un settore apposito. Ma restiamo alla cronaca, ché ancora molto resta da raccontare di questa faccenda. Sì, perché il dottor f., una volta giunto nel mondo del calcio non si è fermato alla Bicocca, il suo cuore lo ha riportato nella sua città natale: Roma. In data 11 luglio 2007, infatti, è stato nominato dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, coordinatore nazionale dei delegati alla sicurezza, grazie al suo notevole background nell’ambito dell’ordine pubblico. In pratica, è l’uomo che coordina l’attività degli stewards, come da accordi tra Ministero degli Interni, CONI e FIGC. Inoltre, f. è indicato nell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive come rappresentante FIGC, insieme ai vertici delle forze dell’ordine, dello sport e della protezione civile. Un ruolo non certo privo di implicazioni “politiche”, grazie ai possibili contatti con il palazzo e le istituzioni calcistiche e non; si può parlare di conflitto di interessi? f. può intervenire nelle decisioni relative alla sicurezza degli stadi, all’organizzazione dei match, e, contemporaneamente, lavora nella security nerazzurra, organo, come abbiamo visto, non defilato e marginale, ma assolutamente centrale nell’organigramma interista. Non è una novità che le "prese di potere" avvengano anche inserendo propri rappresentanti nei posti giusti, quelli che devono esercitare controlli e prendere decisioni. E il tutto all'oscuro di Moggi, che nel frattempo parlava con Baldas e Biscardi. Ma ora, direte voi, cosa c’entra Luciano Moggi con i fatti di quattro anni fa? C’è un episodio curioso, risalente al 2003, che riguarda - manco a farlo apposta - il dottor s. f.: per qualche mese è stato un membro dell’Ufficio indagine della Federcalcio. Nessuna prova su un ruolo attivo del signor f. nelle vicende note come “Calciopoli”, anche perché si è dimesso una volta giunto al cospetto di Moratti: questo atto, tuttavia, conferma il ruolo attivo, alle dipendenze del procuratore Stefano Palazzi, di un dirigente che di lì a poco avrebbe fatto parte dell'organigramma interista. Non conosciamo le reali motivazioni di tale provvedimento (celate dietro la necessità di integrazione di personale), ma la cronologia è curiosa: il 28 aprile 2003 è firmato l’accordo f.-FIGC e a novembre viene assunto dall’Inter, nel pieno dell’attività presso la Procura federale. Sembra che la società di Massimo Moratti, tra il 2002 ed il 2003, sia stata particolarmente interessata alla propria sicurezza: dalla fine del 2002 si può collocare l'attività di Giuliano Tavaroli, altro responsabile della sicurezza, sponda Telecom, rivolto ai dossieraggi illegali di tesserati (come emerso dal processo Telecom in corso a Milano); poi, dalla fine 2003, un altro super-poliziotto giunge in società (f., appunto, sponda Saras-Inter). E ci si chiede come mai, non ancora Vice Direttore Generale nerazzurro, percepisse uno stipendio superiore a quello che avrebbe preso dopo la promozione. Questo è il "cattivo pensiero", citando Nerozzi, che potrebbe essere balenato nella testa dello staff legale bianconero? Se i sospetti si fermano qui, i dubbi e le perplessità avvolgono ogni tifoso di calcio che criticamente si interessa anche di quello che non è calcio giocato, ma che assume un’importanza assoluta se visto in un’ottica attuale fatta di poteri e di tavoli. Rivediamo la cronistoria sportiva di f., dopo la sua “scesa in campo”: - aprile 2003: Ufficio Indagini FIGC; - novembre 2003: responsabile sicurezza e relazioni esterne in Saras e Internazionale; - novembre 2006: promozione a Vice DG dell’Internazionale; - luglio 2007: coordinatore nazionale degli stewards. Vi immaginate cosa sarebbe successo se Moggi o il suo uomo di fiducia fossero stati scelti dalle strutture giudicanti della Federcalcio? Di cosa stiamo parlando ancora? Delle tre telefonate in croce che fanno sorgere dubbi sull’integrità morale dei dirigenti juventini? E su queste vicende non una parola che sia una. Un uomo che segue attivamente Saras, Confindustria, settore sportivo e dirigenziale dell’Inter, che ha rapporti con istituzioni, ruoli in FIGC e persino all’interno di organismi ministeriali. Se non è conflitto di interessi, poco ci manca. E pensare che la guida dovrebbe essere proprio la FIGC. Recita, infatti, lo statuto federale (art.3-m): “Al fine di promuovere e disciplinare il giuoco del calcio, la FIGC esercita, in particolare, le seguenti funzioni:[…] la disciplina delle situazioni di conflitto di interessi; ”. E, ancora, l’art.29 (requisiti e incompatibilità delle cariche federali): “5. Sono altresì incompatibili con la carica che rivestono e devono essere dichiarati decaduti coloro che vengono a trovarsi in permanente conflitto di interesse per ragioni economiche con l’organo nel quale sono eletti o nominati. Qualora il conflitto d’interessi sia limitato a singole deliberazioni o atti, il soggetto interessato non deve prendere parte alle une o agli altri. 6. I regolamenti federali disciplinano gli altri casi di conflitti di interesse e stabiliscono le relative conseguenze o sanzioni.”. Si verifichi il rispetto di queste norme, si verifichi il motivo dello stipendio stranamente elevato tra il 2004 ed il 2006, ma il problema etico rimane: l’etica è il modo di agire secondo coscienza, è il rispetto delle leggi, scritte e non, che dovrebbe essere alla base di ogni ordinamento e istituzione. Ed invece troviamo mani in pasta ovunque, in settori strategici dell’industria, della politica, del calcio, in quel settore, quello della sicurezza, al centro di vicende note, che solo la Federcalcio (si ricordino, a tal proposito, l’archiviazione di Palazzi e la censurabile risposta all’avvocato di Vieri) non ha voluto vedere. Perché, se le vedi, non puoi poi questionare sulle pagliuzze altrui. A proposito, in FIGC l’etica non si prescrive. Anch’essa è stata archiviata da tempo. http://www.ju29ro.co...r-f..html