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Socrates

Stefano Sturaro

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Afbeeldingsresultaat voor stefano sturaro JUVENTUS

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SPORTWEEK 20-06-2015

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgSTEFANO STURARO  1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   

 

Calciomercato Juventus: Sturaro torna al Genoa, è fatta

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Sturaro

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Sanremo (Imperia)
Data di nascita: 09.03.1993
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 181 cm
Peso: 79 kg
Nazionale Italiano
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 2015 al 2018

Esordio: 14.03.2015 - Serie A - Palermo-Juventus 0-1

Ultima partita: 19.05.2018 - Serie A - Juventus-Verona 2-1

 

90 presenze - 3 reti

 

4 scudetti

4 coppe Italia

1 supercoppa italiana

 

 

Stefano Sturaro (Sanremo, 9 marzo 1993) è un calciatore italiano, centrocampista e capitano del Genoa.

 

 

Stefano Sturaro
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 181 cm
Peso 79 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Centrocampista
Squadra   Genoa
Carriera
Giovanili
2002-2008   Sanremese
2008-2012   Genoa
Squadre di club
2012-2013    Modena 8 (0)
2013-2015   Genoa 29 (1)
2015-2018   Juventus 90 (3)
2018-2019    Sporting Lisbona 0 (0)
2019-2021   Genoa 27 (3)
2021    Verona 10 (0)
2021-   Genoa 25 (0)
Nazionale
2011 Italia Italia U-18 4 (1)
2011-2012 Italia Italia U-19 6 (0)
2014-2015 Italia Italia U-21 6 (1)
2016 Italia Italia 4 (0)

 

Biografia

Nato da padre diabetologo e madre veterinaria, ha due fratelli, uno dei quali, Fabio, ha tentato assieme a lui la strada del calcio nel vivaio del Genoa. Alle superiori aveva iniziato a studiare agraria con l'intenzione di divenire floricoltore, prima di cambiare obiettivo e provare la carriera di calciatore una volta entrato nel settore giovanile genoano.

Caratteristiche tecniche

Giocatore di quantità e sostanza, in campo punta soprattutto su corsa, carattere e spirito di sacrificio, vantando comunque una discreta tecnica di base.

Destro naturale, ma a suo agio anche con il sinistro, predilige giocare davanti alla difesa poiché abile sia a recuperare palla sia ad avviare l'azione. Nato mezzala, è stato impostato come centrocampista puro da Ivan Jurić, suo tecnico nelle giovanili del Genoa, adattandosi indifferentemente a giocare in un reparto a 3, 4 o 5 elementi; questa duttilità gli permette di essere impiegato in ogni zona della metà campo.

All'occorrenza può venire arretrato in difesa, come centrale o terzino, o ancora avanzato a esterno d'attacco, in quest'ultimo caso sfruttando la sua propensione a cercare l'inserimento in area per concludere a rete.

Carriera

Club

Sanremese, Genoa e Modena

Cresciuto nella Sanremese, nella cui formazione Giovanissimi entra all'età di 9 anni, dopo falliti provini con Reggina e Torino approda a 15 anni nel vivaio del Genoa. Nonostante un difficile impatto alla prima esperienza lontano da casa, nonché a frequenti malanni fisici – «avevo un osso in più all'attacco della tibia in entrambi i piedi, che dopo una ventina di minuti di partita si gonfiavano tanto da costringermi a smettere» – risolti con due operazioni e un anno passato sulle stampelle, con la squadra Primavera del grifone vince nel 2010 la supercoppa di categoria, iniziando a farsi notare come uno dei migliori elementi dei liguri.

Nell'estate 2012, a 19 anni, è ceduto in prestito al Modena, in Serie B. Complici due gravi infortuni, ottiene solo 8 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia con la maglia dei canarini. Tornato in rossoblù per volontà di Gian Piero Gasperini, il quale decide di puntare su di lui nonostante l'annus horribilis da cui è reduce, esordisce in Serie A il 25 agosto 2013, a 20 anni, subentrando all'89' di Inter-Genoa (2-0). Il 2 marzo 2014 segna il suo primo gol in Serie A, quello del definitivo 2-0 per il grifone nella vittoria casalinga sul Catania. Complice l'infortunio del compagno di squadra Matuzalém, si ritaglia sempre più spazio nel girone di ritorno, chiudendo il campionato con 16 presenze e 1 gol.

Nel luglio 2014 viene ceduto a titolo definitivo alla Juventus per 5,5 milioni di euro (più 3,5 di bonus); contestualmente viene sottoscritto un prestito annuale gratuito in favore del club ligure. Gioca la sua ultima partita con il Genoa il 31 gennaio 2015, nell'1-1 contro la Fiorentina, propiziando l'autogol del portiere avversario Tătărușanu che sblocca il risultato. In questa prima parte di stagione gioca 15 partite tra campionato e Coppa Italia. In tutto, con la maglia rossoblù mette insieme 31 presenze e 1 gol.

Juventus

A differenza degli accordi estivi, nel febbraio 2015 si trasferisce a Torino con un semestre di anticipo. Debutta con i bianconeri il 14 marzo seguente, giocando da titolare nella vittoriosa trasferta (0-1) di campionato contro il Palermo, mentre il 14 aprile esordisce nelle coppe europee, entrando nel secondo tempo della partita di andata dei quarti di Champions League tra Juventus e Monaco (1-0); il 5 maggio seguente gioca poi la sua prima partita da titolare nella massima competizione europea per club, la semifinale di andata vinta 2-1 sul Real Madrid. Il 23 dello stesso mese trova anche il primo gol in maglia juventina, in campionato, nel 3-1 casalingo al Napoli.

La stagione 2014-2015, in cui Sturaro si divide tra Genova e Torino, si conclude con la conquista in bianconero dello scudetto e della Coppa Italia, i primi trofei della sua carriera professionistica; con i piemontesi prende inoltre parte, senza scendere in campo, alla finale di Champions League persa contro il Barcellona. L'8 agosto 2015 gioca da titolare a Shanghai la Supercoppa di Lega vinta 2-0 contro la Lazio, servendo l'assist a Mandžukić per la rete che sblocca il risultato. Tuttavia da qui in avanti Sturaro non riesce più a confermare le positive impressioni che aveva destato nel semestre d'esordio in bianconero, finendo relegato tra le seconde linee della squadra.

Nel prosieguo dell'annata 2015-2016 trova comunque il suo primo gol in Champions League, il 23 febbraio a Torino, siglando il definitivo 2-2 nell'andata degli ottavi di finale contro il Bayern Monaco. Chiude la sua seconda annata a Torino bissando il double nazionale. Nella stagione successiva disputa da titolare il match di Supercoppa italiana contro il Milan, che vede i bianconeri sconfitti ai tiri di rigore. Alla fine dell'annata conquista il suo terzo scudetto (il sesto consecutivo per la squadra piemontese) e la sua terza Coppa Italia; raggiunge inoltre la sua seconda finale di Champions League, anche stavolta senza tuttavia scendere in campo, dove la Juventus viene sconfitta dal Real Madrid.

Nell'ultima stagione a Torino, 2017-2018, mette in bacheca il quarto double di fila, ma vede anche ridursi ulteriormente il suo minutaggio, finendo definitivamente ai margini della rosa bianconera.

Sporting Lisbona, ritorno al Genoa, Verona

Nell'estate 2018 Sturaro si trasferisce in Portogallo, ceduto in prestito allo Sporting Lisbona. Alle prese con la riabilitazione da un serio infortunio, tuttavia, Sturaro non riesce a scendere mai in campo per tutta la durata dell'esperienza lusitana.

Nel gennaio 2019 rientra quindi anzitempo alla Juventus, che contestualmente lo cede in prestito oneroso per 1,5 milioni di euro al Genoa, dove il centrocampista fa ritorno dopo quattro anni; il febbraio seguente, benché il giocatore non abbia ancora disputato una gara con il nuovo club, scatta l'obbligo di riscatto per 16,5 milioni di euro. Fa il suo secondo debutto con i liguri il 17 marzo 2019, nella vittoria di campionato a Marassi proprio contro la Juventus (2-0), trovando nell'occasione la rete che apre le marcature.

Tuttavia nelle settimane seguenti un nuovo infortunio, stavolta al legamento crociato anteriore del ginocchio destro, lo relega nuovamente in infermeria per lungo tempo, chiudendo anzitempo la stagione e potendo tornare a giocare solo nell'autunno seguente. Il 25 novembre 2019, nella trasferta di campionato sul terreno della SPAL (1-1), bagna il suo ritorno in campo segnando il gol del definitivo pareggio.

Rimane a Genova fino al gennaio 2021, quando si trasferisce al Verona con la formula del prestito con diritto di riscatto a 10 milioni di euro. Nel semestre in Veneto raggiunge la salvezza con la formazione scaligera, prima di fare ritorno in pianta stabile al Genoa per la stagione 2021-2022, senza tuttavia riuscire a evitare la retrocessione rossoblù in Serie B. Dall'estate 2022, stante la partenza di Domenico Criscito, diventa il nuovo capitano genoano.

Nazionale

Il 24 aprile 2014 viene convocato per la prima volta nell'Italia Under-21 dal commissario tecnico Luigi Di Biagio. Fa il suo esordio con la maglia degli azzurrini il successivo 4 giugno, nell'amichevole vinta 4-0 a Castel di Sangro contro i pari età del Montenegro, mentre il 9 settembre dello stesso anno va in gol nel 7-1 a Cipro, nella gara valida per le qualificazioni europee giocata sempre a Castel di Sangro. Prende poi parte nel 2015 all'Europeo Under-21 in Repubblica Ceca: un torneo condotto sottotono da Sturaro rispetto alle premesse della vigilia, ricevendo un'espulsione per un fallo di reazione nella prima partita del girone, persa 2-1 contro la Svezia, che gli costa tre giornate di squalifica e pone fine anzitempo al suo torneo continentale, data l'eliminazione degli italiani nella fase a gironi.

In precedenza, il 14 novembre 2014 aveva ricevuto la prima convocazione nell'Italia da parte del commissario tecnico Antonio Conte, per l'amichevole contro l'Albania disputata quattro giorni dopo a Genova, senza debuttare. Pur non prendendo parte alle qualificazioni europee, il 31 maggio 2016 viene inserito da Conte nella rosa dei 23 convocati per il campionato d'Europa 2016 in Francia. Il 6 giugno seguente fa il suo esordio in nazionale A, nel corso dell'amichevole di Verona vinta 2-0 sulla Finlandia, subentrando al 64' a Giaccherini. Il 17 dello stesso mese, debutta nell'Europeo giocando gli ultimi minuti della sfida del primo turno vinta 1-0 contro la Svezia. Cinque giorni dopo scende in campo per la prima volta da titolare in maglia azzurra, nell'ininfluente sconfitta 0-1 contro l'Irlanda; per via delle assenze di De Rossi e Thiago Motta, è schierato nuovamente dal primo minuto nella gara dei quarti di finale contro la Germania, conclusasi con l'eliminazione azzurra ai tiri di rigore.

Palmarès

Club

Competizioni giovanili

Competizioni nazionali

 

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1947398563_Juve2017.jpg.deced29b2cf9e3431d7268c59c8dcc63.jpgSTEFANO STURARO  1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg   

 

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Il mercato di gennaio, detto anche di “riparazione”, difficilmente offre opportunità convenienti. Va da sé che anche Marotta-Paratici abbiano sempre trovato qualche difficoltà di troppo a reperire giocatori validi. Da acquisti boom (come Barzagli e Cáceres, Matri e Padoin) a veri e propri flop (su tutti Bendtner e Anelka, Borriello e Osvaldo oppure Rincón). Difficilmente collocabile fra i primi o fra i secondi, troviamo Stefano Sturaro da Sanremo, dove è nato il 9 marzo del 1993. Approda sulle rive del Po nel febbraio del 2015, proveniente dal Genoa, dove si è messo in luce con ottime prestazioni.

«Sono andato via da casa a diciassette anni, ho avuto un sacco di guai fisici fin da ragazzino. Avevo un osso in più all'attacco della tibia in entrambi i piedi, che dopo una ventina di minuti di partita si gonfiavano tanto da costringermi a smettere. Avevo dolore, ero spaventato e arrabbiato. È passata quando mi hanno operato. Prima a un piede e poi a un altro, altrimenti sarei dovuto stare su una sedia a rotelle per mesi, e non volevo. Così ho passato un anno sulle stampelle, ma almeno ero in piedi. Sono esperienze che ti cambiano e ti rendono più duro. Devo ringraziare il Genoa, mister Gasperini che mi volle con sé. Se non fossi tornato nella società dove ero cresciuto, ora sarei a lavorare da qualche parte».
Giocatore di quantità e di sostanza, che fa del sacrificio e della corsa il suo punto di forza, viene richiesto da Allegri per aumentare la fisicità del centrocampo bianconero.
«Il mio piede è il destro, ma anche con il sinistro me la cavo – dice il giorno della presentazione – corro volentieri per i compagni e posso adattarmi a più sistemi di gioco se l'allenatore me lo chiede. Mi adatto a vari moduli. Non ho un ruolo fisso, posso giocare ovunque a metà campo. E non ho nemmeno un solo modello: ho preso spunto da tanti giocatori del passato e del presente. Il mio obiettivo? Ora voglio entrare bene in questo gruppo e in questa società per partire alla grande il prossimo anno e poter dare il mio contributo».
Una quindicina di presenza sono il suo bottino condito con un bellissimo goal al Napoli, nell’ininfluente partita vinta dalla Juventus per 3-1. E, soprattutto, una sontuosa partita contro il Real Madrid a Torino. Infatti, un suo clamoroso salvataggio su James Rodríguez a porta spalancata, permette alla compagine bianconera di battere le Merengues per 2-1 e approdare, dopo l’1-1 al Bernabéu, alla finale di Champions League. «Avevo capito che avrei giocato alla vigilia – racconta al fischio finale – però non avevo la certezza. Io il nuovo Gattuso? Paragone lusinghiero, ma io sono Sturaro e basta».
È la stagione successiva quella della consacrazione. Allegri gli concede spesso e volentieri fiducia e il sanremese lo ripaga con ottime prestazioni. Soprattutto in campo internazionale, dove fa spicco il goal realizzato al Bayern Monaco, rete che fissa il punteggio sul 2-2, dopo il doppio svantaggio bianconero. «Non mi aspettavo di certo il goal – spiega nelle interviste del dopo partita – ma io in partita cerco sempre di dare il massimo e a volte capita di avere fortuna. È il mio primo goal in Champions ed è un’emozione che mi porterò per sempre».
Qualche gioia anche con la Nazionale, con la quale disputa la sfortunata semifinale contro la Germania a Euro 2016.
Nel campionato 2016-17 comincia un lento declino. Sballottato in diversi ruoli (da centrocampista a esterno a terzino), colleziona prestazioni mediocri e sono tante le volte che guarda i compagni giocare. Fino ad arrivare all’inevitabile separazione, che avviene nell’estate del 2018.
Per il buon Stefano, comunque, la soddisfazione di aver vinto quattro scudetti e quattro Coppa Italia e l’aver indossato per una novantina di volte la gloriosa casacca bianconera.
«Fino alla fine ho dato tutto per i colori bianconeri, ormai parte del mio DNA. Orgoglioso di aver sudato e gioito insieme. Importante continuare a crescere. Un grazie particolare va a tutti ragazzi della curva, porterò sempre con me il vostro affetto e sostegno», il suo saluto finale.
 

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