Homer_Simpson 9990 Joined: 01-Jan-2009 62508 messaggi Inviato Mercoledì alle 22:03 Il 24/11/2025 alle 11:00 , zì robe ha scritto: binaghi con la storia del 5° slam sta anche diventando stucchevole pensasse a organizzare qualche 250-500, che in italia abbiamo solo Roma come evento riconosciuto O a rendere i biglietti più accessibili… Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
silver1981 5486 Joined: 22-Oct-2009 18906 messaggi Inviato Giovedì alle 13:00 diventa legge l'obbligo di trasmettere semifinali e finali slam e Master1000 se presenti italiani. questo obbligo scatterà soltanto al termine degli attuali diritti tv, 2028 per Atp e 2030 per Wimbledon e Roland Garros 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Alexnumero10 4812 Joined: 01-Jun-2006 8502 messaggi Inviato Giovedì alle 22:49 Scusate mi sono svegliato solo ora dal coma: come è andata la Coppa Davis? Italia e Spagna senza Sinner e Alcaraz hanno beccato mazzate da tutti? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
devilman82 1879 Joined: 31-Aug-2008 11162 messaggi Inviato 11 ore fa https://x.com/federtennis/status/1995408568707666309?ref_src=twsrc^google|twcamp^serp|twgr^tweet Riposa in pace Nicola 2 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
andrea 1771 Joined: 01-Jun-2005 4623 messaggi Inviato 5 ore fa Quando Nicola Pietrangeli fece il pallonetto a Zoff. Il campione a Torino: la vittoria su Laver, le partitelle con la Juve e la profezia su Sinner: «Sarà numero 1» Rod Laver e Nicola Pietrangeli nel 1961 di Timothy Ormezzano 1 dic 2025 Il mito del tennis italiano lavorò nel Capoluogo sabaudo come consulente della Lancia. L'amicizia con Causio, le Atp Finals e l'ultimo bagno di folla: «Se fossimo a Roma, non sarebbe venuto nessuno» «Che fine ha fatto la nebbia?», chiedeva Nicola Pietrangeli due anni fa, quando tornò a Torino per le Nitto Atp Finals. Incontrò i suoi tifosi a Casa Tennis, nella cupola di piazza Castello. Quel bagno di folla lo lasciò di stucco: «Se fossimo a Roma, non sarebbe venuto nessuno». Nik, come lo chiamava il grande Gianni Clerici, tra una battuta e l'altra si fece serissimo per vaticinare un fatto poi accaduto: «Sinner per me è un predestinato, uno che fa tutto meglio degli altri. Diventerà il numero 1 al mondo». Detto, fatto. Nicola Pietrangeli e la Mole Il legame con la città della Mole della leggenda della racchetta, mancato a 92 anni, è molto datato. Risale a una sua vittoria contro Rod «Rocket Man» Laver: «In questa città ottenni il successo più bello della mia carriera, agli Internazionali d'Italia del 1961, contro l'australiano Rod Laver. A Torino ci ho poi vissuto per alcuni periodi, dopo il ritiro. Lavorai come consulente della Lancia». Il torneo in quel 1961 traslocò per una volta da Roma a Torino, per festeggiare con un grande evento il Centenario dell'Unità d'Italia. «Non voglio assolutamente ricordare quella finale a Torino – scherzò tanti anni dopo Laver -: io ero molto giovane e Nicola mi impartì una grande lezione». Quella partita al Circolo della Stampa Si giocò al campo stadio del Circolo della Stampa – Sporting. Dopo aver perso il primo set (6-8), Pietrangeli prese le misure al rivale che di lì a poco sarebbe diventato l'unico tennista della storia capace di completare due volte il Grande Slam (1962 e 1969), vincendo i successivi tre set (6-1, 6-1, 6-2). «A premiarmi fu l’allora moglie di Umberto Agnelli, Antonella Bechi Piaggio. E ricordo anche che, siccome i giocatori della Juve erano tutti soci dello Sporting, durante il torneo giocai con loro a pallone nel campo da calciotto. Perché il calcio è sempre stata una passione fortissima per me». Il suo legame con i calciatori bianconeri si irrobustì, tra il campo e la tavola. Lo raccontò lo stesso Pietrangeli, cliente fisso del ristorante Tre Lampioni, dove mangiava spesso e volentieri con lo juventino Franco Causio. Il pallonetto «Come no, il proprietario era Carlo – ricorda «il Barone» -. Nicola chiese e ottenne di allenarsi qualche volta al campo Combi con noi, al giovedì, quando giocavamo la partitella. Non era affatto male, aveva un buon mancino. E spesso azzeccava le giocate». Una su tutte, come ricordò lo stesso Pietrangeli: «Una volta Zoff uscì dai pali e segnai con un pallonetto. Nello spogliatoio, sotto la doccia, tutti a prendere in giro Zoff: “Ammazza, t’ha fatto il pallonetto!”. Un mese dopo capito di nuovo a Torino e chiedo e ottengo di giocare ancora. Francesco Morini si mette attaccato a me dal primo minuto. Praticamente mi mena. E io: “Ma Francesco, che stai a fa?”. E lui: “Eh, me l’ha detto Zoff...”. Dino lo incontrai in seguito, più di una volta. Gli chiesi se era tutto vero: “Tu ti eri permesso di farmi il pallonetto...”, rispose ridendo». Un decennio dopo, Pietrangeli incontrò Causio su un terreno molto più congeniale al primo, i campi di tennis di Milano Marittima: «Per molti anni giocammo i tornei riservati ai master, a volte anche insieme in doppio, anche se spesso lui preferiva restare a bordo campo a guardare – aggiunge Causio -. Conservo dei bellissimi ricordi con il mio amico Nicola, il primo grande campione italiano di tennis. Anzi, molto di più: una leggenda». Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti