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andrea

Tifoso Juventus
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  1. Senza Champions cambierà tutto Yildiz, Cambiaso e prestiti a rischio Non solo Vlahovic: se fallirà il 4º posto il club dovrà cedere i gioielli Si allontanano Kolo Muani e Conceiçao di Fabiana Della Valle TORINO · 19 mar 2025 L’estate scorsa è stata rivoluzione, con 9 giocatori arrivati alla corte della Signora (a cui se ne sono aggiunti altri 4 a gennaio). La prossima si rischia il bis, più per necessità che per volontà. Tutto dipenderà dal piazzamento finale: nei piani della Juventus a fine stagione basterà aggiungere due-tre giocatori di ottimo livello per aumentare il livello di competitività e tornare a sognare lo scudetto, ma lo scenario è destinato a cambiare drasticamente nel caso in cui la squadra fallisse la qualificazione alla prossima Champions League. In ballo ci sono 60 milioni che sono vitali per il club, anche per impostare la prossima annata. Senza Europa più importante si rischia di andare incontro a un ridimensionamento significativo, con cessioni illustri per sostenere il mercato in entrata e riscatti molto più difficili. Sacrificio Yildiz In cima alla lista dei partenti c’è Dusan Vlahovic: l’attaccante serbo ha il contratto in scadenza nel 2026 e non ha intenzione di rinnovarlo. La Juventus non può permettersi di perderlo a zero e gli ha già fatto capire con i fatti (mettendolo ripetutamente in panchina) che senza prolungamento finirà fuori dal progetto. A maggior ragione senza Champions, con uno stipendio da 12 milioni già difficilmente sostenibile adesso, che diventerebbe impossibile senza gli introiti garantiti dalla competizione più importante. L’attacco è il reparto dove si rischia di cambiare di più, perché senza Coppa Kenan Yildiz diventerebbe ancora più sacrificabile. Il numero 10 turco sta bene a Torino e non vorrebbe andarsene, ma il club potrebbe essere costretto a utilizzarlo per fare cassa, essendo uno dei giocatori con più mercato: Yildiz è arrivato a zero e sarebbe una plusvalenza pura per la Signora, che conta di incassare 70-80 milioni. Infine Arek Milik, ancora ai box dopo l’infortunio estivo: per lui zero minuti finora e un contratto fino al 2026, difficile immaginare che il club punti su di lui. Diversa la situazione di Randal Kolo Muani, che è in prestito: l’idea iniziale di Giuntoli era quella di provare a trattenerlo con un nuovo prestito con riscatto nel 2026, ma senza Champions la Juventus diventerebbe molto meno appetibile per il francese e il club farebbe fatica a impegnarsi per un riscatto da 40-45 milioni. I prestiti Kolo non è il solo in questa situazione: in prestito sono arrivati anche Francisco Conceiçao (dal Porto), Renato Veiga (dal Chelsea) e Pierre Kalulu (dal Milan) e il terzo è quello che ha più possibilità di essere riscattato (cifra fissata a 14 milioni più bonus) a prescindere dal piazzamento finale. La mancata Champions rimetterebbe in discussione anche l’acquisto di Conceiçao, che sembrava cosa fatta: 30 milioni diventerebbero un investimento impegnativo. Quanto all’ultimo arrivato Veiga, dipenderà dal rendimento e dalla richiesta del Chelsea. Cambiaso e i flop Oltre a Yildiz, tra i sacrificabili c’è Andrea Cambiaso, già a gennaio corteggiato dal City, altro giocatore che potrebbe portare nelle casse bianconere un bel gruzzoletto (circa 60 milioni): senza Champions diventerà impossibile trattenerlo. A rischio ci sono anche alcuni acquisti estivi che hanno deluso le aspettative: primo tra tutti Douglas Luiz, acquistato per 50 milioni dall’Aston Villa. La Juventus proverà a trovare acquirenti in Premier, dove ha avuto un rendimento sicuramente migliore. Stagione flop anche per Nico Gonzalez, 33 milioni pagati alla Fiorentina tra prestito e obbligo di riscatto: come Douglas potrebbe partire, mentre Teun Koopmeiners nonostante le tante prestazioni negative è considerato un investimento da proteggere e su cui insistere. Sotto osservazione Lloyd Kelly, arrivato dal Newcastle a gennaio per una ventina di milioni: con i rientri di Bremer e Cabal senza il doppio impegno in difesa non potranno restare tutti.
  2. https://www.ilnapolista.it/2025/03/pigi-battista-entro-in-sciopero-juventus-finche-ci-sara-thiago-motta-giuntoli-e-un-incompetente-deve-andarsene/
  3. https://www.dagospia.com/sport/stampa-elkann-editoriale-tranchant-marco-tardelli-rifila-calcione-thiago-428189
  4. https://www.dagospia.com/sport/elkann-si-e-rotto-balle-giuntoli-motta-pensa-dare-ruolo-dg-chiellini-vuol-428172
  5. "Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?". Ha scelto una famosa citazione di Cicerone il CEO di Tether Paolo Ardoino per commentare la disfatta della Juventus contro la Fiorentina, arrivata questa sera a una settimana di distanza da quella altrettanto rovinosa patita contro l'Atalanta.
  6. Anche La Stampa scarica Motta https://www.dagospia.com/sport/thiago-motta-avrebbe-dovuto-dimettersi-come-fece-lippi-stampa-elkann-428065
  7. Momblano dice che l'idea di Giuntoli per il prossimo anno è Pioli
  8. https://x.com/JuventuSenegal/status/1898911746900848956?t=o3yLktCR3LhmkAKohxGqpw&s=19
  9. IL POST MOTTA? UNA SIGNORA... ON FIRE TRA GASP E CONTE Thiago sa che potrebbe non bastargli il 4°posto per la conferma: l’emiliano ha giocato nella Juve di Platini e guidato il Milan allo scudetto Di Filippo Cornacchia TORINO · 13 mar 2025 In pole position L’ex rossonero è un armonizzatore e ha nostalgia dell’Italia, può lasciare l’Arabia grazie a una clausola Il passato nella Juventus di Michel Platini e lo scudetto vinto nel 2022 alla guida di un Milan giovane e tutt’altro che favorito. Una Signora “on fire” è molto più che un’idea per il futuro. Stefano Pioli parte da più lontano di tutti, dall’Arabia Saudita, ma sembra tentare ogni giorno di più. La corsa alla sempre più probabile successione di Thiago Motta, a cui potrebbe non bastare il quarto posto per la conferma, sta diventando una sorta di “Gran premio juventino”. Tra i trofei di Antonio Conte, vincente tanto da capitano quanto in panchina, e il dna di Gian Piero Gasperini, cresciuto nel vivaio bianconero e poi maestro delle giovanili, salgono le quotazioni del tecnico di Parma, che nel suo curriculum può vantare anche la staffetta con Gaetano Scirea nella finale di Coppa Intercontinentale del 1985. Pioli, attualmente impegnato con l’AlNassr di Cristiano Ronaldo, conosce la Juventus e l’ha vissuta da dentro, ritagliandosi spazi qua e là (57 presenze in 3 stagioni) tra i campioni degli anni ottanta. Conoscere l’ambiente è tutt’altro che un dettaglio, anzi, ma siccome si parla di allenatori – e non di guide per il J Museum – ovviamente sono anche altri i motivi alla base della candidatura di Pioli. L’ex difensore ha esperienza nei grandi club (ha allenato Inter e Milan) e in questi anni ha saputo ottenere il massimo tanto dai talenti (basti pensare ai primi Leao a Theo) quanto dalle star alle prese con gli ultimi balli: da Ibrahimovic e Giroud al Milan fino a CR7 in Arabia. Pratico e pragmatico, ma allo stesso tempo moderno. E soprattutto carismatico e già vincente in panchina. Al Milan sono diversi i giocatori che lo hanno rimpianto negli ultimi mesi. Un po’ normalizzatore e un po’ armonizzatore degli spogliatoi in cui ha lavorato. Nostalgia dell’Italia Pioli è ripartito dall’Arabia perché l’offerta economica era di quelle irrinunciabili e perché sentiva l’esigenza di una avventura all’estero prima di poter vivere una nuova esperienza su una panchina italiana diversa da quella rossonera. «Voglio portare l’Al-Nassr alle Final 4 di Champions – ha raccontato alla giornalaccio rosa a gennaio - e provare ad alzare la coppa. Ci siamo posti l’obbiettivo di tornare a vincere dopo un po’ di tempo. Abbiamo gettato le basi, se l’anno prossimo vincerò, resterò. Altrimenti, vedremo. Sono entrato nell’anno dei 60, ma mi sento un ragazzo...». Dopo un avvio sprint in campionato, adesso l’Al-Nassr è quarto in classifica, dieci punti sotto l’Al-Ittihad di Karim Benzema. Alla distanza dalla vetta si somma quella per l’Italia: la nostalgia è sempre più forte. In Arabia vorrebbero trattenerlo, ma fin dal primo giorno sono consapevoli della situazione: il contratto prevede una clausola di uscita a favore dell’emiliano. E l’ex milanista, a differenza di Conte (ora al Napoli) e Gasperini (Atalanta), allenando all’estero non avrebbe nemmeno bisogno di una deroga per guidare la Juventus già a partire dal Mondiale per Club di giugno-luglio. L’Arabia sarà rappresentata dall’Al-Hilal — e non dall’Al Nassr di CR7 – ma Pioli in caso di ribaltone potrebbe trovarsi comunque negli Usa. Conte e Gasp Tutto (o quasi) dipenderà dal finale di Thiago Motta, concentrato sulla Fiorentina e sulla corsa Champions ma ben consapevole che eliminazioni (Psv e Supercoppa) e umiliazioni (Empoli e Atalanta) potrebbero pesare anche più del quarto posto, e da eventuali sorpassi o controsorpassi degli altri candidati. Soprattutto Conte e Gasperini, tuttora in corsa.
  10. 🤔 https://x.com/TimelineCR7/status/1899957876028055732?t=xUGDqBQhclbNIC7bBc1DOQ&s=19
  11. Masterclass di c**o ancelottiano
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