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Bianconero dentro

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  1. Torino, 12 agosto 2022 – Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto l’accordo con la società Eintracht Frankfurt Fußball AG per l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Filip Kostić a fronte di un corrispettivo di € 12,0 milioni, pagabili in tre esercizi; oltre ad oneri accessori, incluso il contributo di solidarietà previsto dal regolamento FIFA, fino ad un massimo di € 1,5 milioni. Inoltre sono previsti premi fino ad un massimo di € 3,0 milioni al verificarsi di determinati obiettivi sportivi e/o condizioni. Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva fino al 30 giugno 2026.
  2. Beh, stavolta le cifre mi sembrano buone...e infatti siccome non ci si può lagnare non commenta (quasi) nessuno.
  3. E vabbè, ma un po' di accoglienza e di benvenuto ci vuole. Poi spero si riveli il Di Livio degli anni 2020
  4. Ma quale hype che non lo sta cagando nessuno
  5. In ritardo a causa di un bocco all'aeroporto di Francoforte: secondo me @roamermelo si è incatenato all'imbarco per non farlo arrivare (a proposito, ma che fine ha fatto che è da ieri che non scrive più?)
  6. Questo aveva detto che a ora di pranzo era tutto risolto, mo' se ne esce che ha rischiato di saltare tutto. Bah.
  7. Kostic ha risolto all’ora di pranzo gli ultimi dettagli con l’Eintracht assistito dall’ex attaccante della Lazio Djordjevic, ora collaboratore di Lucci. Attesa per sapere l’ora dello sbarco a Torino. Marco Guidi. Cacca rosa.
  8. Quando Rabiot se ne andrà, gli dedicherò di tutto cuore le ultime parole di questa clip.
  9. A me Depay non fa impazzire (principalmente per motivi caratteriali) ma ho appena scoperto che gli mancano 8 gol per diventare il miglior marcatore di sempre della nazionale olandese
  10. Io Kostic non so manco chi sia, ma onestamente giudicare un calciatore da una partita di agosto mi sembra un esercizio inutile e dannoso.
  11. A dire il vero, il mio motto era: "Se rinasco, voglio essere Pinsoglio". Però Cucurella mi ha stregato, l'anima e il portafogli.
  12. Il primo anno – coinciso con la vittoria del campionato e della Coppa Italia, nonché della prima finale in Champions League – la Juventus si schierava con una linea difensiva a 4, tre centrocampisti, un trequartista e due punte. Un 4-3-1-2 che esaltava il gruppo e il singolo, permettendo ai vari Pogba, Vidal e Tevez di diventare i cardini offensivi della squadra. Il secondo anno, invece, complici proprio le cessioni di due dei suoi pilastri, Vidal e Tevez, Massimiliano Allegri ha ridisegnato la squadra, ritornando al 3-5-2 di Contiana concezione. Nell’anno della seconda finale di Champions League, invece, Massimiliano Allegri ha puntato su un modulo che esaltasse le individualità dei singoli, sia offensive che difensive. La costruzione del 4-2-3-1 permetteva ai bianconeri di essere coperti ma di poter sfruttare tutta la potenza degli attaccanti. Cuadrado (all’occorrenza Dani Alves schierato più alto), Dybala, Mandzukic ed Higuain, tutti in campo nello stesso momento. Con Cristiano Ronaldo in rosa, invece, non ha disdegnato l’utilizzo del 4-3-3, sacrificando anche Paulo Dybala.
  13. Prende uno per non metterlo nel suo ruolo? Così da averne 2 fuori ruolo?
  14. Pogba, niente operazione: i medici suggerivano l’intervento, il ruolo del fisioterapista di Massimiliano Nerozzi Il francese della Juventus Paul Pogba ascolta il fisioterapista personale. Ora 5 settimane di terapie conservative pensando a Juventus e Mondiale Le vie della medicina, e della guarigione, sono infinite, ma quella scelta da Paul Pogba per aggiustare il suo ginocchio destro ha vagamente l’aria di una scommessa: cinque settimane di protocollo conservativo, tra tre di fisioterapia, esercizi, piscina; e altre due di allenamenti differenziati, sul campo. Va da sé, nel tentativo, il giocatore sarà supportato in tutto e per tutto dalla Juventus e dallo staff medico bianconero: sapendo però che, in caso di mancata risoluzione del problema, si renderebbe comunque necessario l’intervento. Quello che, a sbirciare i pareri medici degli ultimi giorni, pareva forse l’opzione dai risultati risolutivi statisticamente più certi, nell’ordine del 99 per cento. L’altra strada dunque, che ieri ha illustrato anche Bertrand Cottet-Sonnery nel consulto di Lione. Alla fine del quale, il chirurgo ortopedico ha spiegato a Pogba ciò che ha ripetuto chissà quante volte a sciatori, rugbisti e calciatori, da ultimo Zlatan Ibrahimovic, rivoltisi a lui (con successo) per le loro ginocchia scricchiolanti: «Caro Paul, ti dovresti operare, ma è giusto che decida tu, percorso e tempi di recupero». Da quasi dieci giorni, quando Pogba s’era lesionato il menisco laterale, questo era diventato il dilemma interiore del giocatore: operarsi o no? Un quesito cui tutti i medici interpellati finora, dall’esperto negli Stati Uniti ai colleghi dello staff juventino e del J Medical, avevano già dato risposta: consigliando un intervento di meniscectomia, in artroscopia, i cui tempi di recupero dipenderebbero dalle dimensioni del frammento rotto nel menisco esterno. Garantendo però un timing dalle 4 alle 6 settimane, compatibile con gli oneri del campionato e gli onori del Mondiale in Qatar, che Pogba — come tutti i giocatori del pianeta — non vorrebbe perdere. Che l’opzione consigliata fosse l’intervento, il dottor Cottet-Sonnery l’aveva già anticipato al telefono, dopo che i medici juventini gli avevano subito inviato esami e check up del ginocchio. Non del tutto convinto — anzi, pochissimo — il centrocampista francese ha voluto farsi vedere dal chirurgo, che è da tempo un luminare del ramo. Il fatto è che in questa storia c’è un altro mago, il personalissimo fisioterapista che sta seguendo Pogba da tempo, e con il quale il giocatore ha intrapreso la terapia conservativa, che gli sta alleviando il dolore. Cosa comprensibile, stando lontano dall’attività: ma con l’inizio del campionato — è il timore — senza operazione il dolore potrebbe rispuntare, bloccando l’articolazione e boicottando la stagione. Nell’attesa, Pogba sceglie l’ironia, di fronte ai telefonini spianati dei cronisti, appena rientrato a Torino dal controllo, su aereo privato: s’è messo a zoppicare, salvo poi ridersela («paparazzi»). In realtà è preoccupato, come ha confidato l’altro giorno a qualche amico d’adolescenza di Le Havre. Del resto, in ballo c’è pure la coppa del Mondo di novembre, motivo per cui appesi ai referti, e alla sua decisione, ci sono anche i medici della Nazionale. Sullo sfondo traspare un clima di apprensione, come testimoniano questi giorni di attesa: come se gli infortuni di Manchester avessero lasciato il segno, più nella testa che nei tessuti. Ma adesso ha deciso: e, si sa, il primo passo per una guarigione cammina nella testa di ogni paziente. Fonte: Corriere.it
  15. Prendo atto delle decisione e sono felice di rivederlo (relativamente) a breve. Tuttavia, eviterei toni eccessivi sia in positivo che in negativo: vediamo come va e speriamo sia stata la scelta giusta.
  16. È il giorno della verità per Paul Pogba, volato a Lione per il consulto con Bertrand Sonnery-Cotter, il luminare del ginocchio dal cui parere dipende la scelta terapeutica per modalità e tempi di recupero dalla lesione al menisco del ginocchio destro riportata dal francese nel corso della tournée negli Stati Uniti. Decollato dallo scalo torinese di Caselle attorno alle 11.30 con destinazione Francia, il Polpo è ripartito da Lione attorno alle 15 per atterrare dopo una mezzora a Torino, sbarcato in aeroporto col passo leggermente zoppicante e un sorriso tirato, senza rilasciare dichiarazioni. Fonte: cacca rosa
  17. Insomma, pure per questi infortuni si deve trovare PER FORZA un colpevole, qualcuno da lapidare o quanto meno da mettere al rogo.
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