Vai al contenuto

Marmas

Tifoso Juventus
  • Numero contenuti

    7623
  • Iscritto

Tutti i contenuti di Marmas

  1. Sullo Stadio della Roma volano stracci Il Comune (finalmente) trasmette in Regione il dossier della Roma Ma dalla Pisana avvisano: manca il parere sulla pubblica utilità Un’euforia durata pochi minuti quella dei tifosi della Roma: alla notizia dell’avvenuto trasferimento in Regione da parte degli uffici capitolini delle carte relative al progetto definitivo dello Stadio della Roma di Tor di Valle, i social network sono letteralmente esplosi. Neanche il tempo di assaporare la fine del limbo in cui il progetto era finito negli ultimi 3 mesi che dalla Regione arriva, attraverso una nota, la doccia fredda: «Il Comune di Roma Capitale ha trasmesso il progetto del nuovo Stadio della Roma presentato dalla Società Euronova il 30/5/2016. Nella nota di presentazione del progetto manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell’opera e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti ed elaborati. Nella nota di accompagno al progetto, a firma del Direttore del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale e a seguito del lavoro svolto dal gruppo interdipartimentale, sono allegate inoltre, le relazioni dei dipartimenti interessati. Nei prossimi giorni gli Uffici della Regione esamineranno l’intera documentazione pervenuta». In sostanza, nel trasmettere la documentazione, l’assessorato all’Urbanistica guidato da Paolo Berdini - che, secondo quanto si apprende, avrebbe gestito tutta la pratica in splendida solitudine - avrebbe omesso di inserire una dichiarazione con la quale si certifica che il progetto rispecchia tutti i dettami della delibera di pubblico interesse del dicembre 2014, ribadendone, quindi, la pubblica utilità. Una certificazione che potrebbe anche essere considerata ridondante: il semplice fatto di aver trasmesso il progetto, senza accompagnarlo (come avvenne nel 2015 con la prima lacunosa versione) da una lettera che lo identifichi come non idoneo a entrare in Conferenza di Servizi, dovrebbe sottintendere che, questa volta, esso sia completo in ogni sua parte. Anche perché la richiesta della Regione va a contraddire lo spirito della «legge stadi» che è quello di semplificare e snellire le procedure. Tuttavia dalla Regione, che avrà ora 5 giorni di tempo per esaminare i documenti spediti dal Campidoglio e chiedere le integrazioni che riterrà necessarie a partire proprio da questa «dichiarazione di conformità», trapela una lettura che va al di là del formalismo burocratico: si vuole evitare, in sostanza, che sia la Regione a sostituirsi al Campidoglio in un atto di competenza comunale e, contemporaneamente, mettersi al riparo dal rischio di cambi di parere in corso di Conferenza di Servizi e da eventuali future inchieste giudiziarie. Uno scoglio che, tutto sommato, sarebbe possibile superare in pochi minuti: si tratta di redigere una semplice lettera con la quale il Campidoglio ribadisce che il progetto presentato dalla Roma rispecchia quanto stabilito nella delibera del dicembre 2014. Un atto che, se c’è la volontà politica, si può redigere in un quarto d’ora. Dal Campidoglio, però, parte l’ennesimo giro di parole: di fronte all’obiezione avanzata dalla Regione, la Giunta Raggi si limita a dichiarare: «Roma Capitale ha trasmesso il progetto dello stadio dell'A.S.Roma, presentato dalla società Euronova, alla Regione Lazio. Ogni parere nel merito verrà espresso in sede di Conferenza dei servizi, che sarà occasione di confronto limpido e trasparente tra le parti». Nella nota, il Campidoglio ribadisce «la volontà, da parte dell'amministrazione capitolina, di realizzare lo stadio nel pieno rispetto delle regole». Un mantra del rispetto delle regole che sembra solo un modo per prendere tempo. A stretto giro, parte una velina ufficiosa del Campidoglio: «Il parere di conformità non è in alcun modo vincolante all’apertura della Conferenza dei servizi. Se fosse confermato che della Pisana sono pronti a bloccare l’iter naturale del progetto rinviando l’apertura della Conferenza sarebbe molto grave. Ci auguriamo e vogliamo sperare che la Regione Lazio non si metta di traverso. L’iter del progetto deve andare avanti». La Roma e Parnasi, intanto, esprimono comunque soddisfazione per l’avanzamento dell’iter. Il presidente del club giallorosso Pallotta ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti per l’avanzamento della procedura, un ulteriore passo verso la realizzazione di una delle opere più importanti in Italia», mentre Luca Parnasi, presidente di Eurnova, ha dichiarato: «Desidero esprimere, da imprenditore che opera nella nostra città, un sentito ringraziamento a tutti gli uffici coinvolti e confermare la nostra disponibilità ad un constante dialogo durante la prossima fase dell'iter amministrativo». Cosa succede a questo punto? La Regione, da quanto si apprende, non intende convocare e aprire la Conferenza di Servizi decisoria in mancanza di questo parere e, trascorsi i prossimi 5 giorni, da via Cristoforo Colombo dovrebbe partire alla volta del Campidoglio una richiesta formale per ottenere questo documento. Il Comune, oltre guadagnare 5 giorni con questa melina, si troverà a dover poi fornire il documento mancante o ad assumersi la responsabilità politica di non far aprire la Conferenza regionale. Con la Roma, i suoi tifosi e un investimento da 1,7 miliardi di euro messi in mezzo in una partita a tennis fra Ponzio e Pilato. (31.08.2016) iltempo.it
  2. Stadio della Roma, dossier in Regione ma è polemica con il Comune Conferenza dei servizi bloccata fino all’arrivo delle integrazioni Per lo stadio della Roma, ora la palla è alla Regione. L'ultimo step burocratico prima dell'apertura dell'avvio della Conferenza dei servizi è stato fatto ieri dal Campidoglio, che ha trasmesso il faldone del progetto alla Pisana dopo averlo vagliato per due mesi. La Regione ha però subito fatto notare la mancanza, nella nota di presentazione, del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale, con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell'opera, evidenziando il permanere di alcune carenze di documenti ed elaborati. Senza i quali non sarebbe possibile aprire la Conferenza dei servizi. Immediata la risposta della giunta Raggi, che considera implicito il parere di conformità con l'invio della documentazione. Parere politico già espresso, tra l'altro, dalla giunta di Marino. Il Comune precisa poi in una nota che "ogni parere nel merito verrà espresso in sede di Conferenza dei servizi, che sarà occasione di confronto limpido e trasparente tra le parti, ribadendo la volontà, da parte dell'amministrazione capitolina, di realizzare lo stadio nel pieno rispetto delle regole". La Regione però non considera corretta l'interpretazione della giunta Raggi e si prepara a chiedere nei prossimi 5 giorni le integrazioni sulle osservazioni -Metro B, parcheggi, flussi di traffico - che il Comune stesso considera critiche nel progetto. Ottenute queste integrazioni e la conferma che il progetto mantiene la pubblica utilità, potrà partire la Conferenza dei servizi che dovrà chiudersi entro 180 giorni con un voto in Consiglio Comunale per approvare la variante al Piano regolatore da un milione di metri cubi. In quel momento la maggioranza a Cinque stelle del Campidoglio dovrà esprimersi sul progetto. "È un ulteriore passo- dice il presidente della Roma James Pallotta - verso la realizzazione di una delle opere più importanti d'Italia. Siamo convinti che il progetto possa contribuire allo sviluppo e al rilancio della Capitale, oltre a regalare alla città uno stadio nuovo di cui i tifosi possano essere orgogliosi". (31.08.2016) repubblica.it
  3. Stadio Roma, arrivato in Regione il progetto. "Ma manca il parere di conformità" Trasmesso dal Campidoglio il fascicolo sulla struttura: manca però il parere di conformità alla deliberà del consiglio comunale che ne dichiarava la pubblica utilità Il Campidoglio ha trasmesso alla Regione Lazio il progetto del nuovo Stadio della Roma ma non il parere di conformità alla deliberà del consiglio comunale che ne dichiarava la pubblica utilità. Lo comunica la Regione Lazio precisando però che "il Comune ha trasmesso il progetto del nuovo Stadio della Roma: manca nella nota il parere di conformità alla delibera del Consiglio comunale che ne dichiarava la pubblica utilità e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti e elaborati". Nella nota di accompagno al progetto, a firma del Direttore del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale e a seguito del lavoro svolto dal gruppo interdipartimentale, precisa la Regione Lazio, "sono allegate inoltre, le relazioni dei dipartimenti interessati". Nei prossimi giorni gli Uffici della Regione esamineranno l'intera documentazione pervenuta. L'assessore all'urbanistica del Campidoglio Berdini aveva precisato pochi giorni fa che "la documentazione è stata approvata dagli uffici comunali e quindi il dossier è stato formalmente trasmesso alla Regione Lazio per l'avvio della conferenza dei servizi". La mancanza del parere di conformità impedirebbe la possibilità da parte della Regione Lazio di far partire la Conferenza dei servizi sul nuovo Stadio della Roma. Per questo, a quanto si è appreso, potrebbero presto essere richieste al Comune delle integrazioni, tra cui appunto il parere di cui oggi è stata sottolineata la mancanza. La Regione ha infatti adesso cinque giorni per esaminare i dettagli dei documenti inviati dal Campidoglio, al termine dei quali dovrà decidere se chiedere ulteriori integrazioni. Una ipotesi che, alla luce del documento mancante, sembra oggi molto concreta. La Conferenza dei servizi convocata dalla Regione, una volta aperta, avrà 180 giorni per svolgere il suo lavoro, che dovrebbe produrre come atto conclusivo il cosiddetto permesso a costruire. Per il quale però servirebbe anche una variante al Piano regolatore di Roma, che il Campidoglio dovrebbe approvare. "Il parere di conformità non è in alcun modo vincolante all'apertura della conferenza dei servizi. Se fosse confermato che dalla Pisana sono pronti a bloccare l'iter naturale del progetto rinviando l'apertura della conferenza sarebbe molto grave. Ci auguriamo e vogliamo sperare che la Regione Lazio non si metta di traverso. L'iter del progetto deve andare avanti", fanno sapere dal Campidoglio. (30.08.2016) repubblica.it
  4. Stadio della Roma, il progetto arriva in Regione tra le polemiche Secondo via della Pisana manca la pubblica utilità. Il Comune: «Se ne parlerà in Conferenza dei Servizi» Il progetto dello Stadio della Roma è approdato martedì in Regione. Esattamente alla scadenza dei 180 giorni previsti dalla Legge 147/2013, gli uffici tecnici del Comune di Roma hanno trasmesso alla Regione Lazio tutti i documenti e le integrazioni relative al progetto del nuovo impianto che dovrà sorgere a Tor di Valle. Entro pochi giorni, quindi, la Regione Lazio dovrebbe avviare la Conferenza di Servizi che dovrà dare l’ok definitivo alla realizzazione della nuova casa romanista. L’uso del condizionale è obbligatorio perché il passaggio dei documenti è stato accompagnato da un “giallo” relativo alla pubblica utilità del progetto. Il giallo della pubblica utilità Secondo la Regione, infatti, nella nota di presentazione del progetto manca l’espressione del parere di conformità alla delibera votata dal Consiglio comunale con la quale si dichiarava la pubblica utilità dell’opera, e si evidenzia esclusivamente il permanere di alcune carenze di documenti ed elaborati. Una carenza che potrebbe portare ad una nuova richiesta di documentazione prima di dare il via alla Conferenza dei Servizi da parte dei tecnici della Regione, che hanno cinque giorni di tempo per esaminare il progetto e richiedere eventuali integrazioni. La risposta del Comune Nel pomeriggio di martedì è arrivata la risposta da parte del Comune. «Roma Capitale - si legge in una nota - ha trasmesso il progetto dello stadio dell’A.S.Roma, presentato dalla società Eurnova, alla Regione Lazio. Ogni parere nel merito verrà espresso in sede di Conferenza dei servizi, che sarà occasione di confronto limpido e trasparente tra le parti. La volontà, da parte dell’amministrazione capitolina, è di realizzare lo stadio nel pieno rispetto delle regole». In pratica secondo il Comune non c’è bisogno di nessuna integrazione perché il riconoscimento della pubblica utilità è implicito nella trasmissione della documentazione. Se ci fossero state delle mancanze o se i proponenti non avessero soddisfatto le richieste, il progetto non sarebbe arrivato in Regione. La soddisfazione della Roma La vedono allo stesso modo la Roma ed Eurnova, che hanno registrato il passaggio di documenti come un evento positivo. James Pallotta, Presidente dell’AS Roma, ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti per l’avanzamento della procedura, un ulteriore passo verso la realizzazione di una delle opere più importanti in Italia. Siamo convinti che il progetto Stadio della Roma - Tor di Valle possa contribuire allo sviluppo e al rilancio della Capitale, oltre a regalare alla città un nuovo stadio di cui i tifosi giallorossi possano essere orgogliosi». 30.08.2016 corriere.it
  5. Pure Parnasi è contento come una Pasqua... ...manca solo Unicredit all'appello...
  6. E già... sembra proprio che nessuno voglia prendersi la responsabilità (per qualcuno bisognerebbe parlare di merito ) di dare il via libera definitivo ad un progetto fondamentale per il futuro della Capitale. Chissà perchè...
  7. Suvvia, le si chiede solo di esprimere un’opinione, mica una perizia certificata davanti a un notaio. Se solo chi è “del mestiere” fosse legittimato ad esprimere il proprio pensiero potremmo pure chiudere il forum perchè non credo che qui dentro siamo tutti calciatori o comunque addetti ai lavori in ambito calcistico. Le soluzioni ipotizzate per il trasporto su ferro sono sempre state soltanto due (diramazione metro B e potenziamento Roma-Lido) e non è mai esistita una terza soluzione. Ma sì, una soluzione si troverà. Alle brutte si può pensare di sostituire il ferro con l’acqua e di raggiungere lo stadio via fiume istituendo punti di raccolta dove flotte di navi romane con le gloriose insegne dell’Impero e della “Magggica” possano salpare al ritmo di una ogni trenta secondi cariche di tifosi riommici festanti per poi scaricarli sotto gli spalti del Nuovo Colosseo alias Pallotta Stadium. D’altra parte anche il progetto di rendere davvero navigabile il Tevere è un progetto antico (un po’ come l’ammodernamento della Roma-Lido) e Roma non potrà che essere eternamente riconoscente nel vedere realizzata un’opera così importante grazie a capitali interamente privati. Se lo dice lei... E vabbè ma la delibera non l’ho mica fatta io. Fosse stato per me il problema che lei pone non ci sarebbe per il semplice fatto che non ci sarebbe mai stata la “pubblica utilità” per una porcheria del genere. Detto questo che vogliamo fare? Oltre che far pagare ai cittadini opere che servono solo alla Roma, a Parnasi e a Unicredit dobbiamo anche prepararci a vedere quel 50% ridursi drasticamente? ps: se dopo la Champions vi salta pure il Pallotta Stadium forse è la volta buona che comincia a venire giù tutto. Allora si che ci sarà da divertirsi
  8. Non avevo dubbi D'accordissimo con lei, mai mischiare calcio e politica. Ho fatto quella sottolineatura solo perchè (ne sarà a conoscenza anche lei) a Roma sta prendendo forma un movimento trasversale fatto di "politici" e "giornalisti" con la casacca giallorossa pronti a mobilitare masse di tifosi qualora l'amministrazione Raggi si dimostrasse coerente con quanto detto in passato a proposito del Pallotta Stadium. Immagino che anche tutto ciò le procuri la giusta nausea
  9. Avremo modo di verificarlo Lei non immagina nemmeno quante altre prove dovrà superare la sua incrollabile fede in quella banda di speculatori Guardi, per un attimo voglio assecondarla nella sua "ingenua" attesa di vedere realizzata la megaspeculazione a TdV e le faccio una domanda: è davvero convinto che una volta portato a termine (a spese dei contribuenti romani/italiani) il potenziamento/adeguamento della Roma-Lido ciò sia sufficiente a consentire il trasferimento su ferro di almeno il 50% dei tifosi che si recheranno allo stadio? 1. e certo, mica sò tutti INATTACCABILI come il magliaro o come il suo amico blogger 2. meglio infantile/ridicolo che "mafioso". O no? E inoltre le ricordo che Virginia Raggi è stata eletta con il 67% delle preferenze, e che coloro che l'hanno votata erano perfettamente a conoscenza della posizione del M5S in merito al Pallotta Stadium e annessa megaspeculazione edilizia a TdV (o viceversa, faccia lei )
  10. Pallotta tifa Raggi ma sullo stadio a Tor di Valle è ancora rebus LA REPUBBLICA (M. FAVALE) - James Pallotta è entusiasta, almeno a leggere la trascrizione delle parole che ha consegnato all’emittente radiofonica statunitense Sirius XM: «Il nuovo stadio? Il nuovo sindaco è stato grande, speriamo di poter iniziare i lavori a marzo, ci vorranno 24/28 mesi». Il proprietario della Roma prova quasi a blandire Virginia Raggi che, al momento, sul dossier dell’arena che il magnate vuole costruire a Tor di Valle di passi avanti ne ha fatti ben pochi. «Entro il 28 agosto consegneremo la documentazione in Regione», ha spiegato due giorni fa Daniele Frongia, vicesindaco e assessore allo sport. Una “non-notizia”, visto che entro domenica prossima scade l’iter avviato con la consegna del dossier in Campidoglio da parte della Roma. La “trasmissione” della carte, insomma, avverrà giusto in tempo per evitare il commissariamento da parte del Tar. Come si orienterà la nuova giunta, però, non è dato sapere. Così come per la candidatura della capitale alle Olimpiadi del 2024, anche sullo stadio della società giallorossa la questione è avvolta quasi da un’aura di mistero. Nessuno in giunta è disponibile a dire come andrà a finire. È nota la contrarietà dell’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini all’opera pubblica: «Sarebbe uno scempio», ha detto più volte in passato. «Noi vogliamo lo stadio purché si rispetti la legge», sono state, invece, le parole di Frongia in un’intervista al Tempo di venti giorni fa. La sostanza è che tra pochi giorni l’istruttoria portata avanti in questi tre mesi dagli uffici del Campidoglio arriverà finalmente in Regione. Un anno fa, quando venne trasmesso il primo progetto, i dipartimenti del Comune si premurarono di segnalare diverse criticità presenti nel piano della Roma. La società fu costretta a una serie di miglioramenti, passati ora nuovamente al vaglio del Campidoglio. In Regione attendono di leggere gli appunti prima di dare seguito all’iter previsto dalla legge con l’apertura della conferenza dei servizi. Eppure, anche se filasse tutto liscio in questa fase, la maggioranza dei 5Stelle è attesa da una decisione cruciale: la delibera con la quale Ignazio Marino e il Pd decretarono la “pubblica utilità” dell’opera dovrà ritornare in Aula Giulio Cesare portandosi dietro una variante al piano regolatore che autorizzi la costruzione di circa un milione di metri cubi. Una scelta non da poco per il Movimento e senza la quale la conferenza dei servizi (che dovrebbe durare circa 6 mesi, preliminare all’avvio dei lavori) non potrà chiudersi. Nel frattempo bisognerà vedere se verrà avviata una trattativa con la Roma per una modifica del progetto su spinta del Comune. A fine luglio, il consigliere M5s Enrico Stefàno ha fatto presente l’intenzione di dirottare la totalità dei fondi destinati al cosiddetto “tronchino” della metro B per raggiungere lo stadio al potenziamento della Roma-Lido. Soltanto un’ipotesi, finora, al vaglio del dipartimento mobilità, l’ultimo che ancora deve dare il suo parere prima di chiudere tutto e inviare le carte in Regione. Non è detto, dunque, che l’ottimismo e le parole entusiaste di Pallotta diano poi seguito a un’accelerazione della giunta a 5Stelle per la realizzazione dello stadio. Anzi. Dietro l’angolo, nel caso di uno stop definitivo al progetto, resta sempre lo spettro di una possibile causa milionaria da parte della Roma contro il Comune per risarcimento danni. 20.08.2016
  11. Nuovo stadio, la Roma prepara il ricorso Impasse della giunta Raggi Il Comune rassicura, ma non risponde. Pallotta attende la scadenza del 28 agosto, poi si rivolgerà al Tar (IL TEMPO.) La grande impasse: è il titolo dell'aria che tira nei corridoi dei dipartimenti capitolini sul dossier Stadio della Roma di Tor di Valle. La data del 28 agosto - scadenza dei 90 giorni di tempo che la legge (241/90) assegna alla Pubblica Amministrazione per rispondere a una qualsiasi istanza presentatale e, quindi, dire se il progetto può andare in Regione o meno - si avvicina a grandi passi e, pubblicamente, si ostenta grande tranquillità. È il caso del vicesindaco, Daniele Frongia che, l'altro ieri ancora rassicurava: «Stiamo lavorando, siamo nei tempi stabiliti dalla legge e siamo in procinto di mandare la documentazione in Regione per la conferenza dei servizi. La data fissata, anche se dovrei parlarne con l’assessore competente (Berdini n.d.r.), credo sia fine mese». Se non che, in realtà, l'esame delle carte è praticamente fermo a fine luglio. Da allora, più o meno a turno, tutti i funzionari sono andati in ferie - compreso lo stesso Berdini che rientrerà lunedì 22 - e molti di loro sono ancora al mare o in montagna. E tutto, appunto, è fermo a quanto già, bene o male, si sapeva. L'esame delle carte da parte dei diversi dipartimenti capitolini, riuniti in un apposito gruppo di lavoro interassessorile dall'epoca di Caudo e Marino, è terminato. E anche da un bel po'. Talmente da tanto tempo che alla fine, i funzionari, hanno iniziato anche a «prenderci gusto» e ad entrare nel merito delle soluzioni progettuali adottate. Cosa che, però, compete alla Conferenza di Servizi regionale. Al Comune, a questo punto dell'iter, spetta un unico compito: verificare se il dossier presentato sia completo a termini di legge (DPR 207/2010) e adempia agli obblighi previsti dalla delibera di pubblico interesse del 22 dicembre 2014. Un compito riassumibile in una specie di spunta della «lista della spesa». Invece, le incertezze e i tentennamenti della Giunta Raggi che, oramai, sul tema è passata dal «low profile» al «no profile», hanno spinto i funzionari comunali a temporeggiare e ingannare il tempo, diciamo così, entrando nel merito, quasi si fosse già giunti in Conferenza di Servizi decisoria. E le relazioni prodotte fin qui, relazionano sì ma non decidono. In sostanza, da quanto si apprende, nessun ufficio si è voluto assumere la responsabilità di dire «no, il progetto è incompleto e non può andare in Regione», né di dire «sì, per noi è a posto, mandatelo pure». Siamo nel limbo, dunque, legato, secondo radio Campidoglio, proprio alla sostanziale indecisione dell'Amministrazione. Le posizioni espresse in campagna elettorale dal sindaco Virginia Raggi («revocheremo il pubblico interesse»), dall'assessore all'Urbanistica, Paolo Berdini («uno scempio»), e - al di là di parole di circostanza - anche dal vicesindaco Daniele Frongia («non è una nostra priorità») sembrano pesare come macigni. Insomma, tanto non si sa che pesci prendere, che dall'Urbanistica stavano lavorando a una ipotesi di lettera da spedire a tutti i vari Dipartimenti capitolini più o meno del tenore: «vista la vostra relazione, qual è la vostra conclusione? Avete bisogno di ulteriori integrazioni documentali o possiamo mandare le carte in Regione?». Attenzione: qualora qualche ufficio chiedesse, oramai a ridosso della scadenza, ulteriori carte, si aprirebbe un fronte di potenziale attrito con la Roma. Arrivare sotto la scadenza dei 90 giorni e scoprire che manca qualcosa - in special modo se fosse qualche carta non fondamentale - farebbe intendere solo una tattica dilatoria, quasi ai limiti di una possibile impugnabilità. Dallo staff della Raggi viene ribadita grande serenità: «Non c'è nessun ritardo sull'iter procedurale. La scadenza è fissata al 28 agosto. L'Amministrazione si è insediata questa estate e gli assessorati di competenza sono al lavoro sul progetto. Già nei prossimi giorni potranno esserci sviluppi e, come ribadito più volte, c'è tutta la volontà che lo Stadio si faccia nel pieno rispetto delle regole». Dal lato Roma, inizia a trapelare un po' di preoccupazione per questo limbo in cui il progetto è precipitato dall'insediamento della Raggi lo scorso 7 luglio. Un punto fermo dei proponenti è quello che il progetto vada in Conferenza regionale e che sia quella la sede per eventuali «trattative» sul merito e, contemporaneamente, trapela la disponibilità a confrontarsi purché si annodi un dialogo ad oggi inesistente. Resta da capire se, qualora la data del 28 agosto trascorresse senza che vi siano novità, ci sia la volontà di attendere ancora le decisioni del Comune e per quanto, oppure ricorrere al Tar per la nomina del commissario ad acta. FERNANDO MAGLIARO 20/08/2016 ------------------------------
  12. Parole sante. E d'altra parte stiamo parlando di una società che vive grazie ai soldi di una banca da almeno quindici anni .
  13. E' ufficiale, siamo già a 1 miliardo e 700 milioni. Lo dice pure er nibbio de noantri
  14. Confesso che mi rimane davvero difficile stabilire se lei sia più ingenuo o in malafede. In ogni caso non posso che ringraziarla per i continui assist che continua a fornire citando una fonte di informazione sicuramente molto approfondita e ben circostanziata ma altrettanto certamente interessata a vedere realizzato il progetto TdV. Nel caso specifico le segnalo : 1. che i documenti ufficiali che il suo amico blogger porta a supporto della propria tesi (e che lei considera inattaccabili) in realtà non fanno che confermare, per chi abbia voglia di coglierla, la portata criminogena del progetto TdV sin dalla sua genesi. 2. come la chiosa finale con cui il suo amico blogger liquida l’argomento in questione ( “Allo Stadio della Roma, dunque, è possibile imputare “soltanto” il merito di aver contribuito a rendere improcrastinabile quanto rimasto inottemperato per anni benché necessario” ) ricalchi pari pari il concetto da me espresso qualche post indietro a dimostrazione del fatto che una medesima realtà pupò essere rappresentata in maniera diametralmente opposta a seconda dei punti di vista. Per lei e per il suo amico blogger quella realtà si chiama "merito", io preferisco chiamarla con l'appellativo che merita.
  15. Ma insomma era lei o no ad affermare che qualora avesse appreso dell'utilizzo di soldi pubblici avrebbe immediatamente preso le distanze dal progetto? ps: semmai riuscissero a portare a termine il Pallotta Stadium dovrebbero riservarle un posto in tribuna d'onore per l'impegno e la caparbietà profusi nel difendere la porcheria del secolo ps2:
  16. La diramazione della metro B da Magliana a TdV non si fa. Le serve il disegnino per prenderne atto?
  17. Sono davvero basito. Sta dicendo che se la "mafia" non mette nero su bianco i propri intrallazzi allora è tutto a posto?
  18. Quindi almeno 30.000 persone allo stadio senza potenziamento della Roma-Lido e senza diramazione della metro B da Magliana a TdV...
  19. Quindi partendo dall’assunto incontrovertibile che il trasporto pubblico romano è letteralmente e completamente allo sfascio (treni, metro, tram, bus) secondo lei per ammodernarlo/adeguarlo ad uno standard da capitale europea basta costruire un milione di metri cubi e un Pallotta Stadium in ogni quadrante di Roma? Ma si rende conto di quello che dice? I fatti non possono essere stravolti. E i fatti dicono che finora le istituzioni locali e nazionali non hanno speso un euro per ammodernare una linea ferroviaria in cui i pendolari viaggiano come bestie da almeno dieci anni, e che quei soldi verrebbero spesi solo nel momento in cui il potenziamento/adeguamento di quella linea ferroviaria è funzionale alla speculazione di TdV e dopo un paio d’anni in cui i disservizi e le inefficienze su quella linea hanno raggiunto livelli impensabili con un risalto mediatico mai avuto prima (quando si dice la provvidenza ). Tutto questo a casa mia si chiama “mafia”. No guardi, io direi che è vero il contrario e cioè: non è che siccome la speculazione a TdV con annesso Pallotta Stadium abbisognano di opere infrastrutturali necessarie a renderne possibile la realizzazione/fruizione e a decretarne la pubblica utilità quelle opere possano essere caricate in grandissima parte sulle spalle dei cittadini romani e dei contribuenti in genere. Ancora con ‘sti 50 milioni ? Mi perdoni se insisto ma le ripeto che a Roma con 50 milioni non si costruisce nemmeno un km di ferrovia e inoltre debbo informarla che Atac non ha semplicemente storto il naso ma ha categoricamente scartato l’ipotesi di diramazione della metro B . Detto questo, e pur dando per acquisiti quei 50 milioni, lei non ha risposto alla mia domada: gli ulteriori 300 milioni (ma saranno di più, mi creda) li paghiamo noi? ps: ma poi scusi..non era lei ad affermare che qualora avesse appreso dell’utilizzo di soldi pubblici non avrebbe esitato a prendere le distanze dal progetto? Beata coerenza
  20. Indipendenti un par di palle (scusi la brutalità). Piuttosto direi che il progetto criminoso stia prendendo forma anche agli occhi dei più sprovveduti e che finalmente sia possibile affermare che : 1. le opere infrastrutturali in un'area abitata da zero cittadini e utili solo alla banda Unicredit-Parnasi-Pallotta le pagheranno in grandissima parte i cittadini romani/italiani 2. è da tre anni che il Nibbio de noantri dice e scrive s********e E che problema c'è? Diamogli due milioni di metri cubi a compensazione e passa la paura. I benefattori di Roma meritano questo e altro, e il grandioso progetto vedrebbe comunque la luce. ps: ma non prova un po’ di imbarazzo dopo che per tre anni ci avete sconquassato i co*****i con la grandiosità di un "progetto interamente a carico dei proponenti"? Se come mi sembra di capire lei è di Roma sa bene che a Roma con 50 milioni non si costruisce nemmeno un km di metro e inoltre l'Atac ha escluso categoricamente la possibilità di realizzare una diramazione della line B della metro sul tratto Magliana-Tor di Valle per cui la pregherei di lasciare certi spot al valoroso cronista E certo…e gli altri 300 ce li mettiamo noi Mi dispace contraddirla ma allo stato attuale gli scavi di cui parla il Nibbio de noantri semplicemente non esistono.
  21. Che poi dico... 1. il Nibbio de noantri si sarà sicuramente confuso (sono tre anni e mezzo che ci racconta/raccontano la grandezza del progetto TdV anche e soprattutto in relazione al fatto che le spese necessarie alla realizzazione delle infrastrutture saranno INTERAMENTE a carico dei proponenti) e dunque i fondi per l'ammodernamento della Roma-Lido non potranno arrivare dal governo (cioè dalle NOSTRE tasche) ma arriveranno necessariamente dalla coppia Pallotta-Parnasi O no? 2. il Nibbio de noantri forse non lo sa ma nei giorni scorsi l'area di Tor di Valle (proprio quella dove sorgeva il vecchio ippodromo e dove dovrebbe sorgere il Pallotta Stadium) è stata devastata da una serie di incendi (per i quali non è esclusa la natura dolosa) e nessuno ma proprio nessuno si è accorto di presunti "lavori preliminari alle fondazioni dello stadio vero e proprio"
  22. e mentre noi giochiamo a fare i disfattisti questi lavorano sodo e prima ancora del via libero definitivo di Comune e Regione sono già partiti gli scavi... Nuovo stadio a Tor di Valle Partono i primi scavi. AEG partner di Pallotta Anche la AEG entra nell’affare Stadio della Roma di Tor di Valle. Con un comunicato stampa rilasciato ieri sul sito della Roma e su quello della società americana, corredato del reciproco entusiasmo del presidente giallorosso, James Pallotta, e di Bob Newman, presidente di AEG, si annuncia l’avvio delle attività operative per la fornitura di servizi pre-apertura e gestionali dello Stadio della Roma. La AEG è fra le più importanti aziende a livello internazionale nella gestione degli stadi e delle arene e fra queste: la Mercedes-Benz Arena di Berlino e quella di Manchester, la Türk Telekom Arena del Galatasaray e impianti per basket e volley, passando per un gran numero di strutture negli Stati Uniti. La compagnia americana, con le sue controllate, fornirà servizi prima all’apertura dell’impianto, durante le fasi di progettazione e costruzione, più quelli relativi alla programmazione degli eventi e ai servizi di vendita dei biglietti. Intanto, mentre nell’area di Tor di Valle, già da alcune settimane sono iniziati alcuni lavori preliminari alle fondazioni dello stadio vero e proprio, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti cinguetta su Twitter: «Arrivano i fondi del governo per la Roma-Lido: nuova linea e nuovi treni». In attesa che il Campidoglio sblocchi l’iter del progetto, può essere una interessante novità da valutare in ottica Stadio. F.M.M. LINK
×
×
  • Crea Nuovo...