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gaba

Tifoso Juventus
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  1. ah.. ricominciamo... mi arrendo chiamo zaccone ah ricominciamo mi arrendo chiamo zaccone
  2. sembra lo abbano saputo comunque va beh..di mezzaroma me frega na cippa è conte che conta
  3. non mi pare coppola,portiere in forza la milan ha riferito a carobbio
  4. beh non lo so lì il carobbio è testimone diretto dice che il portiere in forza la milan gli disse che un collaboratore di mezzaroma chiese di perdere col varese
  5. si era un de relato cose dette da terzi e riferite e poi ha sbagliato nazionalità ma questo lo hanno deciso i giudici palazzi li aveva defrit lo stesso e chiesto una pena congrua
  6. mah forse non hai capito pazzi ascolta e deferisce.. il giudice valuta nel caso sportivo.. almeno fino a adesso il giudice ha sempre accolto e sanzionato i deferimenti non sono mai andate a defrimento anzi ci è andato denti marci per aver fatto un contrato con preziosi 4 mesi richiesti 4 mesi dati
  7. quello che forse non comprendiamo perchè difficile da comprendere + che il carobbio essendosi autoaccusato è credibile gli altri no questi processi sono basati sul dimmi quello che sai e collabora con quello che so
  8. beh sono parte in causa perchè fanno parte di quella partita quindi da quello che ho capito io il carobbio è credibile perchè si è autoaccusato,non per quella partita però,strano eh ma ha accusato gli altri che lo vogliono deligittimare comunque ribadisco.. speriamo non arrivi il deferimento
  9. beh speriamo non arrivi il deferimento perchè se arriva.. allora è fatta,per il superprocuratore, insomma le sue prove sono le testimonianze dei pentiti chi dice il contrario vuole deligettimare il pentito per salvarsi d'altronde hanno sempre creduto agli accusatori testi a difesa mai..
  10. beh non proprio lui direbbe che è stato il caro cipe comunque il nostro allenatore va da palazzi non in procura
  11. quella l'hanno già fatta i media comunque la mia è solo una considerazione questa scommesopoli è basata sulla collaborazione quindi devi parlare solo così te la cavi
  12. mah. . secondo me il superprocuratore lo deferirà ugualmente e chiederà almeno tre anni poi ci penseranno i giudici a giustificarlo..
  13. ma come?? e tutte le dovizie di particolarri che il carobbio ha detto,a detta dei giornali ma nessuno sa quali siano?? e poi sai in sei ore nell'ultimo interrogatorio quanti altri ancora e poi pippo è pippo mica antonio
  14. scusate ma questo dovete leggerlo per rallegrare la giornata ah da il fattoquotidiano di Giorgio Simonelli Docente di Storia della televisione e di Giornalismo televisivo Per quest’ultimo blog, prima di una pausa di una decina di giorni per un pezzo di vacanza, ho deciso di cercarmi dei guai, di attirarmi la più feroce antipatia di molti lettori. Non che finora abbia avuto solo tenerezze. Ma quello di cui oggi voglio parlare ci porterà ben oltre, perché andrà a toccare uno dei sentimenti più profondi dell’animo umano, il tifo calcistico. Già mi sento fischiare le orecchie per le reazioni di alcuni tifosi illustri come Darwin Pastorin. Ma vado avanti ugualmente, perché la vicenda della nuova maglia della Juventus, squadra – lo dico subito – per cui ho una particolare antipatia – e degli scudetti da appiccicarci, ha dei risvolti così buffi che non riesco a tacere. C’è, dunque un presidente, Andrea Agnelli, che dichiara di non riconoscere l’aritmetica, cioè le classifiche della FIGC, istituzione di cui disputa le competizioni. Quando lo vedo in tv, mi ricorda, un po’ anche somaticamente, Claudio Martelli ai tempi in cui sosteneva che Craxi era un esule e che i tribunali che lo avevano condannato non facevano parte di un sistema democratico (lui era stato ministro della giustizia ma fino a quel momento non se ne era accorto). Poi il presidente rinuncia alle tre stelle e si inventa la scritta “30 sul campo”. Come se quello che succede in campo non c’entrasse nulla con quello che accade fuori, intorno. Per esempio si potrebbe aggiungere: 30 sul campo e sulle tessere telefoniche di Moggi, oppure 30 sul campo e nello spogliatoio di Reggio Calabria, dove il nostro eroe aveva chiuso a chiave un arbitro che non si era comportato bene. Infine l’Agnelli rinuncia alla scritta e se ne inventa un’altra, ancora più scema: “Vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”, che si presta a maliziose interpretazioni, perché se vincere è l’unica cosa che conta, fate in po’ voi…. Poi c’è, come ciliegina sulla torta, anzi sulla maglia, l’immensa scritta che promuove non un marchio ma un modello della casa madre: JEEP. E la cosa mi ricorda una barzelletta che molti anni fa mi raccontò un mio allievo fiero torinista. La racconto? Ma sì! Anche se è un po’ vecchiotta. Per capirla bisogna andare agli anni Ottanta. Allorala Juventus era molto forte, era la squadra di Platini, Tardelli, Scirea con Trapattoni in panchina, ma non disdegnava aiutini arbitrali. E la Fiat, proprietaria della squadra, aveva due modelli di auto, la Ritmo, una media cilindrata, ela Croma, più costosa e prestigiosa. La storiella racconta che durante una partita la Juve va in difficoltà, il centrocampo è lento, un po’ macchinoso. Allora il Trap, com’è suo costume, si alza dalla panchina e comincia a urlare ai suoi ragazzi: “Ritmo! ritmo! ritmo!” L’arbitro lo sente, gli si avvicina e sussurra: “Guardi che eravamo d’accordo per una Croma”. Dai! È solo una barzelletta, la solita vox populi…. Arrivederci a fine luglio!
  15. bah fatevi 2 risate anche voi Juve, come una barzelletta di Giorgio Simonelli | 13 luglio 2012 Commenti (6) di Giorgio Simonelli Docente di Storia della televisione e di Giornalismo televisivo anche docente è . Per quest’ultimo blog, prima di una pausa di una decina di giorni per un pezzo di vacanza, ho deciso di cercarmi dei guai, di attirarmi la più feroce antipatia di molti lettori. Non che finora abbia avuto solo tenerezze. Ma quello di cui oggi voglio parlare ci porterà ben oltre, perché andrà a toccare uno dei sentimenti più profondi dell’animo umano, il tifo calcistico. Già mi sento fischiare le orecchie per le reazioni di alcuni tifosi illustri come Darwin Pastorin. Ma vado avanti ugualmente, perché la vicenda della nuova maglia della Juventus, squadra – lo dico subito – per cui ho una particolare antipatia – e degli scudetti da appiccicarci, ha dei risvolti così buffi che non riesco a tacere. C’è, dunque un presidente, Andrea Agnelli, che dichiara di non riconoscere l’aritmetica, cioè le classifiche della FIGC, istituzione di cui disputa le competizioni. Quando lo vedo in tv, mi ricorda, un po’ anche somaticamente, Claudio Martelli ai tempi in cui sosteneva che Craxi era un esule e che i tribunali che lo avevano condannato non facevano parte di un sistema democratico (lui era stato ministro della giustizia ma fino a quel momento non se ne era accorto). Poi il presidente rinuncia alle tre stelle e si inventa la scritta “30 sul campo”. Come se quello che succede in campo non c’entrasse nulla con quello che accade fuori, intorno. Per esempio si potrebbe aggiungere: 30 sul campo e sulle tessere telefoniche di Moggi, oppure 30 sul campo e nello spogliatoio di Reggio Calabria, dove il nostro eroe aveva chiuso a chiave un arbitro che non si era comportato bene. Infine l’Agnelli rinuncia alla scritta e se ne inventa un’altra, ancora più scema: “Vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”, che si presta a maliziose interpretazioni, perché se vincere è l’unica cosa che conta, fate in po’ voi…. Poi c’è, come ciliegina sulla torta, anzi sulla maglia, l’immensa scritta che promuove non un marchio ma un modello della casa madre: JEEP. E la cosa mi ricorda una barzelletta che molti anni fa mi raccontò un mio allievo fiero torinista. La racconto? Ma sì! Anche se è un po’ vecchiotta. Per capirla bisogna andare agli anni Ottanta. Allorala Juventus era molto forte, era la squadra di Platini, Tardelli, Scirea con Trapattoni in panchina, ma non disdegnava aiutini arbitrali. E la Fiat, proprietaria della squadra, aveva due modelli di auto, la Ritmo, una media cilindrata, ela Croma, più costosa e prestigiosa. La storiella racconta che durante una partita la Juve va in difficoltà, il centrocampo è lento, un po’ macchinoso. Allora il Trap, com’è suo costume, si alza dalla panchina e comincia a urlare ai suoi ragazzi: “Ritmo! ritmo! ritmo!” L’arbitro lo sente, gli si avvicina e sussurra: “Guardi che eravamo d’accordo per una Croma”. Dai! È solo una barzelletta, la solita vox populi…. Arrivederci a fine luglio
  16. un giornalaccio che cerca di orientare l'opinone pubblica scrivendo la storia delle mogli evita di scrivere che il coppola ha smentito il carobbio evidentemente alle loro riunioni tecniche l'allenatore dice a tutti cosa fare..
  17. guarda che lo sanno benissimo anche i media che conte è innocente e probabilmente lo sà anche il superprocuratore solamente voglio la sua condanna tutto qui
  18. beh scontata la squalifica potrebbe diventare un allenatore delle giovanili dalla figc
  19. :upup: :upup:buongiorno e naturalmente buon a i pochi tutti poca fede ma tanti fidi
  20. mah io invece penso che quando i media parlano di colpo di spugna si riferiscano solo alla juve.. il nostro allenatore in particolare
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