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gaba

Tifoso Juventus
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  1. beh bertolini mi pare dica che ci sia andato 4 o 5 volte oppure 5 o 6 per prendere sche de e ricariche circa 4 ogni volta.. l'altro dice che ci ? andato 10, 11 volte.. poi se hai notato il rivenditore..avrebbe dovuto interstarle a q ulacuno e la sunrise tranmite messagio ai clienti le avrebbe attivate.. moggi dice di averne avete nove di cui qualcuna non funzionava.... secondo me ne hanno aggiunte in pi? o magari qualcuna ? stata venduta a qualcun'altro
  2. beh l'avvocato d'onofrio dice che il rivenditore di schede dovr? ripetere in tribunale cquello che ha dichiarato sui giornali.. Obbligo di registrazione per i clienti delle offerte prepagate Dal 1? agosto 2004 la legge impone agli operatori di telefonia mobile di poter fornire informazioni sui clienti provvisti di carte prepaid per 2 anni. Le disposizioni del Consiglio federale prevedono anche che gli attuali clienti di offerte prepagate la cui carta SIM ? stata attivata dopo il 1? novembre 2002 debbano effettuare una registrazione a posteriori entro il 31 ottobre 2004. I clienti Sunrise prepaid interessati da queste disposizioni (tutti i clienti Sunrise prepaid che hanno attivato la propria carta SIM Sunrise prepaid dopo il 1? novembre 2002) sono stati contattati da Sunrise via SMS e invitati a registrarsi secondo le disposizioni legali. Non avete effettuato la registrazione a norma di legge? Se non l?ha registrata secondo le disposizioni legali entro il 31 ottobre 2004, la sua carta SIM Sunrise prepaid ? stata bloccata nel corso del mese di novembre 2004. Tuttavia, riattiveremo (1) la vostra carta SIM Sunrise prepaid anche se la registrazione a norma di legge avviene dopo il 1? novembre 2004 (dopo il blocco). Ecco come funziona Portate con voi il vostro cellulare e la carta SIM Sunrise prepaid. Non dimenticate di portare un documento d'identit? legalmente riconosciuto. Cercate un Sunrise center o un punto vendita Sunrise (esclusi gli uffici postali). Fate registrare la carta SIM Sunrise prepaid a norma di legge. Dopo la registrazione della vostra carta SIM Sunrise prepaid bloccata presso , la vostra carta sar? riattivata entro circa 15-20 minuti. Inoltre, il credito di conversazione che avevate prima del blocco ? nuovamente a vostra disposizione. Passaporti e documenti d identit? legalmente riconosciuti Tenete presente che per la registrazione e / o la registrazione posticipata della vostra carta SIM Sunrise prepaid vengono accettati esclusivamente i seguenti passaporti e documenti d?identit?: passaporto svizzero; carta d?identit? svizzera; passaporto straniero; carta d?identit? straniera*; libretti per stranieri B, C, Ci, G, L
  3. sunrise...sito schede le schede erano una trentina??? Obbligo di registrazione per i clienti delle offerte prepagate Dal 1? agosto 2004 la legge impone agli operatori di telefonia mobile di poter fornire informazioni sui clienti provvisti di carte prepaid per 2 anni. Le disposizioni del Consiglio federale prevedono anche che gli attuali clienti di offerte prepagate la cui carta SIM ? stata attivata dopo il 1? novembre 2002 debbano effettuare una registrazione a posteriori entro il 31 ottobre 2004. I clienti Sunrise prepaid interessati da queste disposizioni (tutti i clienti Sunrise prepaid che hanno attivato la propria carta SIM Sunrise prepaid dopo il 1? novembre 2002) sono stati contattati da Sunrise via SMS e invitati a registrarsi secondo le disposizioni legali. Non avete effettuato la registrazione a norma di legge? Se non l?ha registrata secondo le disposizioni legali entro il 31 ottobre 2004, la sua carta SIM Sunrise prepaid ? stata bloccata nel corso del mese di novembre 2004. Tuttavia, riattiveremo (1) la vostra carta SIM Sunrise prepaid anche se la registrazione a norma di legge avviene dopo il 1? novembre 2004 (dopo il blocco). Ecco come funziona Portate con voi il vostro cellulare e la carta SIM Sunrise prepaid. Non dimenticate di portare un documento d'identit? legalmente riconosciuto. Cercate un Sunrise center o un punto vendita Sunrise (esclusi gli uffici postali). Fate registrare la carta SIM Sunrise prepaid a norma di legge. Dopo la registrazione della vostra carta SIM Sunrise prepaid bloccata presso , la vostra carta sar? riattivata entro circa 15-20 minuti. Inoltre, il credito di conversazione che avevate prima del blocco ? nuovamente a vostra disposizione. Passaporti e documenti d identit? legalmente riconosciuti Tenete presente che per la registrazione e / o la registrazione posticipata della vostra carta SIM Sunrise prepaid vengono accettati esclusivamente i seguenti passaporti e documenti d?identit?: passaporto svizzero; carta d?identit? svizzera; passaporto straniero; carta d?identit? straniera*; libretti per stranieri B, C, Ci, G, L.
  4. curiosando.... curiosando Quel pozzo senza fondo delle intercettazioni Pubblicato il 19/11/2008 | da Francesco Polimeni Senza limite di spesa. Il ?grande orecchio? ascolta, il ministero paga. ? il mercato delle intercettazioni. Un pozzo senza fondo. Senza limite di spesa. Il ?grande orecchio? ascolta, il ministero paga. ? il mercato delle intercettazioni. Un pozzo senza fondo. Nel quale il fondo, per?, non ? uguale per tutti. Nel labirinto delle intercettazioni, in pochi fanno affari. Agli altri, le briciole. E gli affari - per chi vende tecnologia alla Giustizia - si fanno a Milano. Un cartello di aziende. Sono quattro a spartirsi una torta da 35 milioni di euro l?anno. Ottime credenziali e qualche ?spintarella?. Un canale preferenziale per aggiudicarsi il contratto su molte delle indagini svolte dalla Procura del capoluogo lombardo. Formalmente in concorrenza tra loro, le quattro ditte sono di fatto allineate sulla stessa offerta. Un listino prezzi che ? fino a cinque volte pi? salato che in altri distretti omogenei. A Roma o Napoli, registrare una telefonata costa cinque euro al giorno. A Milano, anche 25. Non c?? partita. Nella capitale, per ridurre i costi la Procura ha stilato un tariffario. Ottiene l?incarico solo chi resta entro i limiti di spesa: 9 euro e 50 centesimi al giorno per un?intercettazione ambientale su un veicolo, 19,50 per un localizzatore gps, da 44 a 129 per la videosorveglianza, e - appunto - 5 euro per una linea telefonica. Niente di tutto questo a Milano, dove la tabella dei prezzi la fanno quattro aziende: ?Radiotrevisan?, ?Sio?, ?Area?, ?Rcs?. Il Giornale ha letto i contratti sottoposti agli uffici della Procura. Risultato, la gara al ribasso ? pressoch? inesistente. ?Radiotrevisan?, infatti, offre servizi di registrazione di utenze telefoniche fisse, mobili o internazionali e registrazioni ambientali a 17 euro al giorno pi? Iva a ?bersaglio?, definizione tecnica per indicare le utenze messe sotto intercettazione. ?Rcs? vende i propri servizi per le utenze intercettate in ascolto locale e remoto a un canone giornaliero di 18 euro Iva esclusa. ?Area?, come proposta riservata agli uffici giudiziari milanesi, si attesta sui 19 euro e 90 giornalieri (pi? Iva) per ogni bersaglio. ?Sio?, per il sistema chiamato ?Integra?, vende a 19 euro a intercettazione, ?incluse remotizzazioni?. Offerte standardizzate e nessun vantaggio in termini di riduzione della spesa pubblica. La scelta ? affidata alla sensibilit? del sostituto procuratore, tenuto a firmare l?incarico. ? il magistrato, quindi, che decide se accettar o andare a ?caccia? di un listino pi? vantaggioso tra le pieghe di un mercato che almeno in Lombardia ha messo all?angolo le imprese pi? piccole. A Roma, Catania e Torino per risparmiare la Procura affitta a sue spese le schede Sim che fanno funzionare le cimici. A Milano no.Si parla di decine di migliaia di intercettazioni ogni anno. Spesso fondamentali per venire a capo di complicate inchieste, ma pagate anche quando - ? il caso, ad esempio, di alcune telefonate contenute nelle inchieste Hdc e Antonveneta - sono state distrutte perch? considerate ?non utilizzabili? o ?non penalmente rilevanti?. Una spesa che a Milano ? in crescita, nonostante il ministero della Giustizia abbia imposto un giro di vite per ridurre i costi. Cos?, dai 31 milioni del 2006 si ? passati a quasi 36 milioni del 2007, incluso il noleggio delle apparecchiature. Una tendenza in contrasto con l?andamento di altri distretti considerati omogenei rispetto a quello meneghino. A Napoli, ad esempio, si ? passati da oltre 14 milioni a meno di 12. A Roma, da 7 milioni e mezzo a 4 milioni e 800mila euro. Solo a Palermo, con 46 milioni per 4.800 intercettazioni telefoniche e 9.785 ?bersagli? ambientali, ? andata peggio. Ma Palermo, ? noto, fa storia a s?. L?anomalia milanese non si spiega. Ancora di meno, tenendo conto che se fossero stati applicati i tariffari di Roma la Procura lombarda avrebbe potuto risparmiare - nella migliore delle ipotesi - anche 25 milioni per il 2007. Non si tratta di spiccioli. In un tribunale in cui manca la carta, si fa a gara per una stampante che funzioni, e un magistrato su due non ha un codice aggiornato, si tratta di ossigeno. Link: Intercettazioni spiare
  5. Dunque, io penso che questi vogliono dimostrare la messa in pericolo del bene protetto dalla norma, e dare anche una sola sim straniera al padre di un arbitro, non ? molto buona come cosa, perch? nella mente perversa dei magistrati potrebbe voler significare che ? comunque ? Moggi abbia cercato ? anche mediante mero tentativo infruttuoso ? di inquinare a proprio vantaggio il sistema calcio. E potrebbe essere una prova contro di noi. beh inoltre l'ha data sicuramente a uno dei due designatori... il bergamo il padre dovrebbe essere un testimone funzionale all'accusa..come il figlio.. comunque nel rito abbreviato ci sono tre arbitri presunti titolari di schede.. vediamo che salta fuori
  6. beh si purtroppo non sono riuscuto a scaricare se parlava di un soggetto o no.. do sentenze di cassazione ultimamente ve ne sono tante.. sempre forza juve..
  7. Introduzione Alle Intercettazioni Telefoniche, Ambientali ed Informatiche Pubblicato il 10/10/2008 | da Lou Camporesi Nel linguaggio comune, ma anche in quello giornalistico, vi ? una diffusa mancanza di chiarezza circa il termine intercettazioni. Questo documento fornisce una definizione generale del termine ed una classificazione dei vari tipi di intercettazioni e delle tecniche d?indagine correlate. Inoltre, illustra come e perch? vengono impiegate certe tecniche, da quali enti, individui ed istituzioni, con quali costi ed i principi di base per la difesa dalle intercettazioni telefoniche, informatiche ed ambientali. Il documento originale con numerosi link a documenti, filmati ed interviste ? disponibile alla pagina: http://www.mobileprivacy.net/ Introduzione 1 Definizioni 2 Classificazione 3 Linguaggio Comune 4 Intercettazioni Telefoniche Standard 4.1 Praticit? e Costi 5 Tecniche di Intercettazione e loro Impiego 5.1 Soggetto che Esegue le Intercettazioni 5.1.1 Istituzioni Private 5.1.2 Istituzioni Estranee 5.2 Rischi per la Segretezza Delle Captazioni 5.2.1 Funzionari Coinvolti Nelle Operazioni a Titolo Professionale 5.2.2 Funzionari Infedeli 5.3 Impiego di Contromisure 5.4 Mancato Impiego di un Mezzo di Comunicazione 5.4.1 Variabili nel Mezzo di Comunicazione 5.5 Contromisure 6 Intercettazioni Ambientali 6.1 Tecniche 6.2 Contromisure 7 Intercettazioni Informatiche 7.1 Tecniche di Intercettazione e Loro Impiego 7.1.1 Cifratura 7.1.2 Modello di Attacco alle Conversazioni Skype 7.1.3 Internazionalizzazione Interconnessioni e Localizzazione Chiamate 7.2 Contromisure Conclusioni Introduzione Negli anni recenti la vita sociale e politica ? stata fortemente influenzata dal fenomeno delle intercettazioni telefoniche. Questo potente strumento d?indagine ? sempre di pi? impiegato (almeno in termini numerici assoluti) in indagini penali ed ? citato dai media in modo ricorrente. A fianco delle intercettazioni legali, esiste anche un mercato per le intercettazioni illegali, probabilmente molto meno sviluppato rispetto alla percezione comune. A dispetto della presenza massiccia sui media, vi ? una diffusa mancanza di chiarezza, se non addirittura confusione, sul significato di termini come intercettazione, tabulato telefonico, localizzazione. Altrettanto pu? dirsi per termini e tecniche relativi alle intercettazioni telefoniche, ambientali ed informatiche. Questo documento offre una panoramica sull?argomento delle intercettazioni nel contesto specifico italiano, storicamente diverso, anche per quanto concerne le tecniche impiegate, da quello di altre nazioni. Vengono proposte alcune definizioni e delle classificazioni di termini specifici e sono presenti riferimenti ad articoli di cronaca e documenti audio-video, interviste a professionisti del settore, letteratura e documenti scientifici. Il tutto, con l?intento di approfondire e contestualizzare l?argomento nell?ambiente nazionale rimanendo lontani da speculazioni puramente teoriche. Qualunque sia la ragione per volere approfondire il fenomeno delle intercettazioni, ? bene avere riferimenti teorici, ma soprattutto informazioni dirette ed affidabili sulla pratica quotidiana, piuttosto lontana dall?immaginario collettivo. Infine, vi sono valide e fondate ragioni per tutelare le proprie comunicazioni per quanti vivono nella legalit?. Il punto di vista anglosassone, per esempio, ? molto diverso da quello nazionale. Se nel nostro paese si sentono spesso affermazioni del tipo ?Mi intercettino pure, tanto non ho nulla da nascondere?, purtroppo anche da personaggi di rilievo, quello tipicamente anglosassone ? invece ?Se non ho fatto nulla di male perch? mi vuoi sorvegliare??. Non dovrebbero esservi dubbi su quale sia l?approccio pi? civile alla questione. Per mettere in sicurezza le proprie comunicazioni, occorre avere un?idea di chi pu? essere un potenziale avversario, quali tecniche di attacco possono essere impiegate e quali contromisure sono disponibili. Questo documento, anche se solo a livello introduttivo, fornisce una visione generale sull?argomento ed un numero di riferimenti utili. 1 Definizioni Mobile Privacy adotta una definizione di Glauco Giostra, ordinario di procedura penale presso l'Universit? La Sapienza di Roma. L'intercettazione ? definita come ?captazione segreta, ad opera di un terzo e con strumenti tecnologici, delle comunicazioni tra due o pi? persone?. Questa definizione comprende tutte le forme di acquisizione delle comunicazioni, intercettazioni telefoniche, intercettazioni ambientali, intercettazioni informatiche, ecc. ed anche i diversi tipi di dati scambiati, siano essi conversazioni vocali, oppure testo (e-mail, chat) o anche file. 2 Classificazione Negli Stati Uniti d'America i fondi stanziati per la difesa nazionale hanno fatto si che un ammontare enorme di ricerca sia stato svolto nel settore dell'intelligence. Di conseguenza negli USA sono state anche sviluppate la maggior parte delle applicazioni teoriche e pratiche nel settore delle intercettazioni. L?attivit? di intelligence svolta da organizzazioni, Forze di Polizia, agenzie investigative, privati, imprese, criminali, ecc., ha molti punti in comune con le forme di intelligence praticate dal governo degli Stati Uniti. Mobile Privacy preferisce quindi le definizioni e le classificazioni del Dipartimento della Difesa Americano (DoD). Le tre categorie di intercettazioni - telefoniche, informatiche ed ambientali - sono considerate ciascuna come un sottoinsieme dell?insieme pi? ampio dell?Intelligence delle Comunicazioni, in lingua originale Communication Intelligence (COMINT). 3 Linguaggio Comune Anche nel linguaggio comune, il termine intercettazioni comprende i metodi di ascolto delle conversazioni pi? frequentemente impiegati dalle Forze di Polizia, dalle agenzie investigative, dalle societ? e dai privati. Nell?ordine, le intercettazioni telefoniche, le intercettazioni ambientali e le intercettazioni informatiche. Nel linguaggio comune tuttavia, spesso si parla di intercettazioni anche per l?analisi dei tabulati telefonici. Questa in realt? pu? essere ricondotta nell?insieme delle tecniche dell?Analisi del Traffico, a sua volta un sottoinsieme dell?Intelligence delle Comunicazioni. 4 Intercettazioni Telefoniche Standard Numericamente parlando, in Italia le intercettazioni telefoniche sono realizzate nella quasi totalit? dei casi dalle Forze di Polizia con l?assistenza tecnica degli operatori di telefonia. La struttura tecnologica privilegiata in cui viene captato il segnale vocale ? rappresentata dai centri di commutazione (Centrali Telefoniche o MSC) degli operatori di telefonia, strutture presso le quali le linee telefoniche obiettivo vengono fisicamente interconnesse alle linee degli altri utenti di telefonia. Le linee captate vengono deviate quasi sempre con connessioni sicure, ossia criptate, verso i centri di ascolto delle Procure della Repubblica che ne fanno richiesta. Mobile Privacy definisce questo tipo di intercettazione Intercettazioni Telefoniche Standard. 4.1 Praticit? e Costi Le Intercettazioni Telefoniche Standard sono il metodo pi? efficace, economico e sicuro per effettuare captazioni delle conversazioni nel corso di indagini legali, quando applicabile. Il costo unitario per il singolo obiettivo ? calato drasticamente negli anni, parallelamente all'adozione di sistemi informatici sempre pi? performanti (nel 2003 il costo giornaliero per singola linea intercettata era di circa 25 euro, ridotti ulteriormente negli anni successivi). Questo grazie alla rimozione di regimi di monopolio e alle politiche di standardizzazione dei sistemi per le intercettazioni legali (Lawful Interception), introdotte dall'ETSI sulla spinta dell'industria delle telecomunicazioni. Una richiesta di intercettazione di una numerazione segue ormai un flusso operativo standard ed il costo giornaliero ? di poche decine di euro, da paragonare alle migliaia di euro necessari per un'intercettazione ambientale. Questa infatti prevede, evidentemente, l'installazione di un dispositivo di ascolto in un ambiente estraneo da parte di agenzie specializzate, agli ordini della Polizia Giudiziaria. 5 Tecniche di Intercettazione e Loro Impiego Tutti i tipi di intercettazione citati, telefoniche, ambientali ed informatiche, possono essere realizzati impiegando varie tecniche, con diversit? di costi, accessibilit? e complessit?. La tecnica impiegata varia prevalentemente in funzione di quattro variabili - (1) il tipo di soggetto che esegue le intercettazioni, (2) l'adozione o meno di contromisure da parte del soggetto obiettivo, (3) la presenza di rischi per la segretezza delle captazioni e (4) l'impiego o meno di un particolare media per le comunicazioni da parte dell'obiettivo. 5.1 Soggetto che Esegue le Intercettazioni Le Forze di Polizia hanno accesso immediato e regolamentato giuridicamente alle strutture tecniche ed organizzative predisposte per legge dagli operatori di telefonia, mentre le agenzie investigative private o anche le istituzioni straniere, ad esempio le agenzie di intelligence di altri stati, non possono averlo.5.1.1 Istituzioni Private Le agenzie investigative private per la mancanza di accesso alle strutture tecnologiche degli operatori di telefonia, fanno quasi sempre ricorso alle intercettazioni ambientali. Delle eccezioni sono rappresentate dall?impiego di IMSI Catcher, di dispositivi di ascolto remoto installati sulle linee di telefonia fissa in prossimit? degli edifici, oppure negli apparecchi telefonici e di cellulari spia. Un discorso a parte merita il traffico illecito di tabulati telefonici ad opera delle agenzie investigative private. Vi sono state numerose inchieste della Magistratura che lo hanno portato alla luce, ed indagini giornalistiche che riportano anche i "listini" dettagliati per ciascun operatore di telefonia, con i prezzi necessari per ottenere le informazioni da operatori infedeli. 5.1.2 Istituzioni Estranee Organizzazioni dotate di competenze e di fondi adeguati, per esempio i servizi di intelligence di paesi stranieri, possono fare ricorso a tecniche pi? raffinate, attaccando direttamente i centri di commutazione degli operatori di rete e manomettendo i sistemi tecnologici dedicati alle intercettazioni legali, come si ipotizza sia accaduto nel famoso caso di Vodafone Grecia. 5.2 Rischi per la Segretezza delle Captazioni Vi sono un numero di situazioni particolari in cui la segretezza delle indagini della Magistratura pu? essere compromessa, invalidandole definitivamente, situazioni gi? accadute in episodi passati. In questi ed in casi analoghi, per superare gli ostacoli tecnici e per non compromettere la segretezza delle captazioni, le Forze di Polizia ricorrono a tecniche diverse, fra cui l?impiego di IMSI Catcher, oppure alle intercettazioni ambientali. 5.2.1 Funzionari Coinvolti a Titolo Professionale nelle Intercettazioni Telefoniche Pu? verificarsi il caso in cui il soggetto obiettivo sia impiegato presso una struttura dedicata alla gestione delle intercettazioni degli operatori di rete, o presso il centro di ascolto della Procura della Repubblica che fa richiesta di intercettazione. In tal caso la segretezza delle captazioni potrebbe essere irrimediabilmente compromessa, visto che l'obiettivo gestirebbe delle pratiche che lo riguardano. Nel caso Telecom, nel cui contesto ? maturata la morte per presunto suicidio di Adamo Bove, pare che questi abbia fornito supporto alla Magistratura per intercettare le linee di alcuni indagati bypassando la struttura principale dedicata allo scopo ed utilizzandone una particolare accessibile esclusivamente allo stesso Bove. 5.2.2 Funzionari Infedeli Pu? accadere che vi siano operatori infedeli all'interno delle strutture organizzative che operano nei processi di intercettazione. Un caso eclatante ? venuto alla luce nelle indagini sull'attivit? di spionaggio Telecom. Pare che la Security Telecom arrivasse ad apporre un Flag su numerazioni selezionate, in modo di poterne avvisare l'utilizzatore, se nella struttura tecnica preposta un operatore avesse aggiunto il numero alla lista delle utenze intercettate a seguito di un ordine della Magistratura. Il consulente tecnico dell?Autorit? Giudiziaria Gioacchino Genchi, parla esplicitamente di casi di fuga di notizie a favore di uomini politici che verrebbero avvisati di indagini in corso con l'uso di intercettazioni, da personale addetto alle strutture degli operatori telefonici. Angelo Iannone, ex capo della sicurezza Telecom Brasile, parla della mancata rimozione di un addetto Telecom impiegato presso la struttura dedicata alle intercettazioni. Pare che, nonostante fosse emerso in almeno un paio di inchieste che il soggetto fornisse informazioni ad esponenti della mafia sulle numerazioni poste sotto controllo, questi non sia mai stato rimosso dal suo incarico.5.3 Impiego di Contromisure L?utilizzo da parte del soggetto obiettivo di contromisure quali numerazioni anonime GSM. costringe gli investigatori all'impiego di altre tecniche, per esempio l'utilizzo, almeno in una fase iniziale, di dispositivi del tipo IMSI Catcher per identificare le numerazioni anonime, da sottoporre poi alla tecnica di Intercettazione Standard, se applicabile. Non vi sono ancora, al meglio della nostra conoscenza, casi di cronaca giudiziaria che evidenziano l'uso di crittografia su linee telefoniche PSTN o GSM per la tutela della segretezza delle conversazioni, da parte di obiettivi di indagine. Considerazioni sostanzialmente analoghe possono essere fatte per il sistema americano delle intercettazioni legali, dove sono segnalati pochi sporadici casi. 5.4 Mancato Impiego di un Mezzo di Comunicazione Alcuni soggetti evitano l'uso della telefonia fissa e mobile per non rischiare di essere ascoltati. Uno dei casi pi? famosi ? quello del capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano, latitante per pi? di quaranta anni, che ha sempre impiegato i pizzini per comunicare con gli affiliati alla cosca. Per la sua cattura, sono stati quindi fondamentali attivit? di intelligence, pedinamenti estenuanti e le intercettazioni ambientali, in particolare l'impiego di videocamere a distanza. 5.4.1 Variabili nel Mezzo di Comunicazione Tutti i mezzi di comunicazione anche telefonici, che non vengono gestiti dai sistemi di Intercettazione Standard degli operatori di rete, pongono dei problemi alle Forze di Polizia. In questi casi vengono predisposti dei sistemi ad hoc, oppure si ricorre alle intercettazioni ambientali. Nel tempo poi, gli operatori telefonici aggiornano i loro sistemi di intercettazione - IMS - (Interception Management System) per risolvere problemi particolari. Un caso di cui si ha notizia, ? quello del sistema Push To Talk di TIM. Essendo una tecnologia relativamente nuova e di limitata diffusione, non ? gestita dall'IMS di TIM, dunque non ? intercettabile (o almeno non era) a livello di centrale di commutazione (MSC). Anche le utenze in Roaming, oppure in Roaming Internazionale, hanno causato (e probabilmente ancora oggi in alcuni casi causano), dei problemi per l'esecuzione delle intercettazioni, come evidenziato dal Prefetto Alessandro Panza nella sua audizione dinnanzi alla commissione del Senato "Indagine Conoscitiva sul Fenomeno delle Intercettazioni Telefoniche". Per le modalit? con cui vengono manualmente inseriti i numeri di telefono nel database delle numerazioni deviate alle Procure della Repubblica e per gli aspetti tecnici del Roaming Internazionale, in passato vi sono stati sicuramente dei problemi in tal senso. Per esempio, nelle famose indagini sulle scalate alla Banca Antonveneta e al Corriere della Sera, organi di stampa riportano la non intercettabilit? di numerazioni svizzere in Roaming Internazionale sulle reti italiane. La situazione attuale per questo aspetto ? in mutamento. Probabilmente alcuni, se non tutti gli operatori di telefonia mobile, hanno chiesto aggiornamenti ai loro sistemi IMS per potere intercettare anche le numerazioni in Roaming Internazionale. Vodafone Italia, attraverso il proprio Amministratore Delegato Pietro Guindani, dichiara davanti alla commissione del Senato "Indagine Conoscitiva sul Fenomeno delle Intercettazioni Telefoniche" che la propria azienda ? in grado di intercettare anche questo tipo di numerazioni. L'impiego di GSM Box, combinato all'instradamento delle chiamate fisso-mobile su protocollo IP per una parte del percorso, ? diffuso in tutto il mondo. Questo ha causato e pu? causare gravi difficolt? per la localizzazione delle chiamate in partenza. In un caso di omicidio, studiato da Gioacchino Genchi, non ? stato possibile risalire al mandante nonostante fosse disponibile l'elenco delle chiamate ricevute dal killer.5.5 Contromisure In generale le contromisure per mettere in sicurezza le proprie telecomunicazioni sono due, la cifratura e l'anonimato. Meglio ancora, una combinazione delle due. Per effettuare chiamate fortemente sicure si pu? ricorrere, per esempio, a dei cellulari GSM con software di cifratura di un produttore affidabile, impiegando contestualmente delle numerazioni anonime. Questa soluzione comporta l'utilizzo di terminali dotati dello stesso software da parte dei due o pi? interlocutori. Nel caso in cui si vogliano mettere in sicurezza le chiamate effettuate verso utenti dotati di normali telefoni fissi o mobili, si pu? far leva esclusivamente sull'anonimato del chiamante, dando per scontato che il destinatario della chiamata pu? essere obiettivo di intercettazioni. Un'ulteriore contromisura per rafforzare l'anonimato ? rappresentata dalla modifica della voce del chiamante, realizzabile con appositi dispositivi elettronici. Vi sono poi altri importanti aspetti relativi alla sicurezza per entrambi i casi considerati. Questi si possono riassumere nelle definizioni di Contatti (chi chiama chi, quando, con che frequenza, con che durata, ecc.) e Localizzazione (i luoghi da cui sono originate e verso cui sono dirette le chiamate). Anche per mettere in sicurezza questi due importanti aspetti vi sono delle contromisure, come l'impiego di particolari reti progettate per la gestione della sicurezza e l'utilizzo di telefoni satellitari specifici. Per mettere in sicurezza le telecomunicazioni non sono raccomandabili metodi che fanno affidamento sull'impossibilit? di intercettazione per l'arretratezza temporanea dei sistemi disponibili. L'esperienza insegna che il panorama tecnologico cambia con rapidit? e la disponibilit? di informazioni aggiornate non ? mai quella necessaria. Mobile Privacy propone dei Sistemi di Sicurezza Anti Intercettazioni che coprono tutti gli aspetti sopra discussi e molti altri ancora. Nella sicurezza in generale, ed allo stesso modo in quella delle telecomunicazioni, sono i dettagli che fanno la differenza. La sicurezza ha pi? a che fare con ci? che non bisogna fare piuttosto con quello che si pu? fare. Per questa ragione Mobile Privacy supporta i propri Sistemi di Sicurezza con Manuali Utente dettagliati e, quando richiesto, con corsi di formazione. 6 Intercettazioni Ambientali In tutti i casi sopracitati pu? rendersi necessario il ricorso a metodi di intercettazione diversi dall'Intercettazione Telefonica Standard. Il metodo privilegiato da Forze di Polizia, agenzie investigative private, organizzazioni e privati ? senza dubbio quello delle intercettazioni ambientali. 6.1 Tecniche Nella quasi totalit? dei casi ? prevista l'intrusione in un ambiente frequentato (o un ambiente in prossimit?) dall'obiettivo. A volte pu? essere estremamente difficile realizzare le captazioni, specie quando gli obiettivi sono appartenenti alla criminalit? organizzata. Fra i casi aneddotici, quello narrato dal dottor Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia. Nella sua audizione dinnanzi alla commissione del Senato "Indagine Conoscitiva sul Fenomeno delle Intercettazioni Telefoniche" riporta di un caso in cui gli investigatori hanno applicato delle microspie ad un albero nel bel mezzo di un campo. L'operazione si era resa necessaria perch? gli indagati, per evitare le microspie che sospettavano piazzate nei loro ambienti, si recavano all'aperto in un campo per potere conversare al sicuro. Le intercettazioni ambientali sono realizzate in una moltitudine di modi, impiegando le pi? svariate tecnologie. Prevalentemente vengono utilizzati microspie, microregistratori, microfoni direzionali, videocamere, microcamere, tracciamento GPS, ecc. 6.2 Contromisure La sorveglianza elettronica pu? essere contrastata con un numero di contromisure, che sono all'origine all'industria della controsorveglianza elettronica, o TSCM (Tecnical Surveillance Counter-Measures). Fondamentalmente per ciascun metodo o tecnologia di Sorveglianza, esiste ed ? applicabile il relativo metodo di Controsorveglianza. La difficolt? risiede nell'applicare tutte le innumerevoli contromisure disponibili per gli altrettanti modi di attacco. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti definisce un'analisi TSCM (una bonifica ambientale) come: "Un servizio fornito da personale qualificato, per rilevare la presenza di dispositivi tecnologici di sorveglianza e pericoli, e per identificare punti deboli che potrebbero facilitare la penetrazione tecnologica degli ambienti esaminati. Una bonifica ambientale consiste in una valutazione professionale della sicurezza tecnica degli ambienti esaminati e normalmente avviene con ispezione visiva, elettronica e fisica all'interno ed in prossimit? dell'ambiente in esame". Per una prima rapida e semplice auto analisi nel caso di sospetti di intercettazioni ambientali, Mobile Privacy propone una Check List di controllo. Sul mercato esistono diverse societ? che forniscono prodotti e servizi per la sorveglianza e la controsorveglianza. 7 Intercettazioni Informatiche Le telecomunicazioni, a causa dell'evoluzione tecnologica e della riduzione dei costi correlata, stanno progressivamente migrando verso la tecnologia VoIP - Voice Over Internet Protocol, letteralmente voce su protocollo Internet. Le telecomunicazioni voce sempre di pi? transitano sulla rete Internet anzich? sulle reti telefoniche. Dal punto di vista concettuale, non vi sono grandi differenze fra le intercettazioni di conversazioni telefoniche tradizionali e conversazioni VoIP. In Entrambi i casi, la captazione pu? avvenire sia in prossimit? dell'obiettivo, sia presso i centri di commutazione degli operatori telefonici (che forniscono anche accesso alla rete Internet) e presso le strutture tecnologiche di semplici fornitori di accesso Internet (Service Provider). Nella pratica, al momento le Forze di Polizia realizzano le intercettazioni con una combinazione di accessi presso i vari punti della rete Internet. 7.1 Tecniche di Intercettazione e Loro Impiego Gli operatori di rete mobile e di rete fissa offrono la deviazione dei flussi di dati (contrapposti alla deviazione delle linee voce) ai server delle Procure della Repubblica, come per esempio dichiarato dall'Amministratore Delegato di Vodafone Italia Pietro Guindani. A livello internazionale vi ? la tendenza ad andare nella direzione di applicare anche alle comunicazioni VoIP la captazione presso i centri di commutazione dei vari operatori. L'ETSI, organizzazione che gestisce lo standard GSM, raccomanda agli operatori uno standard in proposito. Le tecnologie VoIP hanno per? introdotto ulteriori variabili che complicano le operazioni di intercettazione e di Analisi del Traffico, se raffrontate alle tecnologie telefoniche tradizionali. 7.1.1 Cifratura Il programma software per chiamate VoIP pi? diffuso al mondo ? Skype. Da un PC, ma anche da un telefono cellulare, consente di fare chiamate verso altri PC e cellulari dotati di Skype. Inoltre consente di fare chiamate anche verso numerazioni di rete fissa (PSTN) e mobile (GSM, UMTS). In questo caso si parla di chiamate SkypeOut. Il programma ? stato sviluppato da informatici estoni cresciuti sotto il governo sovietico, che davano per scontato che qualcuno ascoltasse le conversazioni telefoniche. Per questo, come parte del pacchetto software, hanno inserito l'algoritmo AES, quanto di pi? avanzato e sicuro disponibile pubblicamente in fatto di cifratura. Ad oggi, l'algoritmo AES, standard adottato dal Governo degli Stati Uniti, non ? violabile. Probabilmente non lo sar? per un ventennio. Quando le Forze di Polizia si imbattono in indagati che conversano con due PC utilizzando Skype, non riescono ad ascoltare le conversazioni pur intercettando (ricevendo in copia dall'operatore telefonico o fornitore di accesso) il flusso di dati, che risulta incomprensibile. Per ovviare a questo ostacolo, si ? ricorsi ad un altro modello di attacco, che non prevede pi? l'assistenza tecnologica degli operatori che forniscono accesso alla rete. Il modello ? applicabile non solo a Skype, ma a tutti i software VoIP che fanno uso di algoritmi di cifratura, come per esempio un client VoIP con protocollo SIP che utilizzi Zfone di Philip Zimmermann. 7.1.2 Modello di Attacco alle Conversazioni Skype Il punto debole dei software VoIP cifrati ? il sistema operativo del computer o telefono cellulare su cui sono installati. Questo ? un problema che non solo non trover? soluzione, ma ? destinato a peggiorare con l'aumento della complessit? dei sistemi operativi. Per esempio ? possibile introdurre un software di tipo Trojan in un PC con sistema operativo Windows non rilevabile dai programmi antivirus commerciali. Il modello di attacco messo a punto dalle forze di polizia europee ? progettato proprio in questo modo. Progettisti software scrivono dei codici di tipo Trojan che possono essere installati sia con accesso fisico al computer obiettivo (intrusione nei locali come per il piazzamento di microspie ambientali) oppure in modalit? remota, per esempio con l'invio in allegato ad una e-mail (per un caso di furto di dati ? stato attaccata in questo modo la rete del Corriere della Sera, dal Tiger Team Telecom). Una volta installato, il software spia si occupa di captare la voce dell'utilizzatore del computer su cui ? installato prima che venga cifrata dall'algoritmo AES e quella dell'interlocutore dopo che ? stata decifrata. Il software verosimilmente agisce fra la scheda audio del computer ed il software VoIP, captando le conversazioni digitalizzate ma in chiaro. Una copia della conversazione pu? cos? essere inviata presso la destinazione desiderata. 7.1.3 Internazionalizzazione Interconnessioni e Localizzazione Chiamate Skype, ma anche altri tipi di servizi VoIP, offrono la possibilit? di fare chiamate verso le normali reti fisse e mobili. Questo significa che una chiamata partita da un PC ed instradata sulla rete Internet, in un certo punto deve essere deviata sulla rete fissa o mobile. Questo punto, nella maggior parte dei casi, fisicamente si trova nel territorio in cui risiede la numerazione cui ? destinata la chiamata. Per esempio, se un PC italiano effettua una chiamata SkypeOut su una numerazione americana di rete fissa, il dispositivo di instradamento della chiamata dalla rete Internet alla rete fissa si trover? quasi certamente sul territorio americano. Questo parch? il fornitore di accesso alla rete fissa che si trova negli USA pu? acquistare una chiamata di tipo urbano, al pi? basso costo possibile. Vengono cos? evitati i costi delle chiamate internazionali, ragione per cui il VoIP ? tanto conveniente per questo tipo di telecomunicazioni. A volte per? le cose possono complicarsi ulteriormente. Skype pu? decidere di acquistare il traffico da un rivenditore qualunque, con una struttura tecnologica residente in un paese qualsiasi. La stessa chiamata SkypeOut diretta verso gli USA pu? per esempio essere acquistata da un rivenditore in Inghilterra, il quale la ridizioner? sempre attraverso la rete Internet, verso gli USA. Negli USA la chiamata verr? instradata dalla rete Internet alla rete fissa, come nel caso precedente. Se non vengono messe in atto strategie particolari dal fornitore di servizi VoIP, in questo caso Skype, l'elemento che determina l'identit? della chiamata in partenza ? l'indirizzo IP. Il rivenditore inglese per?, per ragioni tecniche e commerciali, pu? cambiare l'indirizzo IP del chiamante, assegnandone uno nuovo. Il fornitore di accesso americano vedr? un indirizzo IP diverso da quello del PC da cui ? partita la chiamata in origine, e la correlazione fra i due indirizzi IP sar? conosciuta solo al rivenditore inglese. Nel caso Roveraro, verosimilmente ? accaduta una cosa simile. I rapitori del finanziere utilizzavano Skype per effettuare chiamate SkypeOut, le quali per loro natura non portano l'identificativo del chiamante. Non solo, ma le chiamate SkypeOut, pur partendo dall'Italia dirette verso un numero di rete fissa o mobile italiana, transitavano per una struttura tecnologica di interconnessione australiana. Gli investigatori hanno rilevato chiamate anonime per la richiesta del riscatto ed anche il fornitore di accesso alla rete fissa o mobile di casa Roveraro, non ? stato in grado di indicare l'indirizzo IP del PC da cui sono state effettuate le chiamate. Secondo le notizie di stampa, gli investigatori hanno dovuto rivolgersi direttamente ad E-Bay, proprietaria di Skype, per chiedere collaborazione. L'esplosione nel numero di fornitori di servizi VoIP non far? che peggiorare questo tipo di problema. Nel caso in cui il fornitore di servizi sia una piccola o media societ? residente in uno stato con cui l'Italia non ha un accordo bilaterale in materia di assistenza giudiziaria, potrebbe essere impossibile per le Forze di Polizia localizzare il luogo di partenza delle chiamate, oppure semplicemente, farlo con ritardo rispetto alle esigenze delle indagini. 7.2 Contromisure Per mettere in sicurezza le comunicazioni VoIP valgono gli stessi principi fondamentali considerati per le comunicazioni telefoniche. La cifratura delle conversazioni va sempre utilizzata e non ? difficile farlo. E' sufficiente utilizzare Skype, oppure, per coloro che giustamente diffidano della sua sicurezza, utilizzare un qualsiasi client VoIP che faccia uso del protocollo SIP ed integrarlo con Zfone di Philip Zimmermann. L'anonimato assume un ruolo ben pi? importante nelle comunicazioni informatiche rispetto a quelle telefoniche. E' l'unica contromisura efficace rispetto al modello di attacco che prevede l'installazione di software di tipo Trojan capaci di aggirare la cifratura delle comunicazioni, modello non applicabile alle normali comunicazioni telefoniche. Fino a che l'indirizzo IP dell''obiettivo ? sconosciuto, non ? evidentemente possibile installare in modalit? remota un software spia. La messa in sicurezza dei Contatti (chi chiama chi, quando, con che frequenza, con che durata) ? fortemente dipendente dall'anonimato, visto che per una qualsiasi conversazione VoIP, vi sono comunque una moltitudine di dispositivi intermedi lungo la rete Internet che registrano in file di log un numero di dati. Per la Localizzazione (i luoghi da cui sono originate e verso cui sono dirette le chiamate) ? possibile ricorrere alle stesse contromisure descritte per le intercettazioni telefoniche, prevalentemente a connessioni di tipo satellitare che, per loro natura, sono difficili da localizzare con precisione utile. Conclusioni La letteratura e la conoscenza sviluppate negli USA, prevalentemente in ambito militare, consentono di definire e classificare secondo schemi esistenti le intercettazioni telefoniche, ambientali ed informatiche. La tecnica di intercettazione privilegiata dalle Forze di Polizia ? quella telefonica, che prevede l?assistenza diretta degli operatori di telefonia. Nel mondo delle intercettazioni legali, esistono per? un numero impensato di casi di fuga di notizie, generalmente a vantaggio di politici, funzionari e criminali. Questa ed altre ragioni, spingono spesso gli investigatori ad utilizzare altre tecniche, fra cui le intercettazioni ambientali. Le intercettazioni ambientali sono anche il mezzo preferito dalle agenzie investigative private per raccogliere informazioni sulle conversazioni dei loro obiettivi. Solo in alcuni specifici casi, ? possibile per le agenzie realizzare delle intercettazioni telefoniche. Le intercettazioni informatiche, rese difficili dalla diffusione di Skype, il client VoIP pi? popolare al mondo, sono ora alla portata delle Forze di Polizia e, in tempi brevi, lo saranno anche per gli hacker. Per individui ed enti che operano nella legalit?, vi sono una serie di valide ragioni per difendere le proprie comunicazioni da attacchi esterni. Fra queste, il traffico illecito di tabulati telefonici e le intercettazioni illegali. Allo scopo, sono disponibili una serie di contromisure da integrare in Sistemi di Sicurezza. Una sola contromisura generalmente mal si adatta a situazioni di rischio, ed ? quindi necessario disporre il giusto mix di contromisure. Link: Documento in formato pdf
  8. Cassazione: intercettazioni con ascolto remotizzato? Sono lecite Scritto da Francesco Polimeni ? Venerd?, 6 marzo 2009 ? Categoria: Intercettazioni La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. n. 8578/2009) ha stabilito che sono utilizzabili le intercettazioni, con ascolto remotizzato, scaricate su dvd presso gli uffici della polizia giudiziaria. La Corte ha quindi ribadito che sono legittime e utilizzabili le intercettazioni nel caso in cui ?le operazioni di ascolto avvengano in luogo diverso da quello in cui sono eseguite la captazione e la registrazione delle conversazioni, atteso che l?art. 268, co. 3, c.p.p. si limita a disporre che le operazioni di intercettazione vengano effettuate presso gli uffici della Procura della Repubblica, ma in alcun modo vieta che l?ascolto delle conversazioni possa avvenire, ove gli strumenti tecnici disponibili lo consentano, anche in un altro luogo?. Gli Ermellini hanno poi aggiunto che ?l?attivit? di ?redazione del verbale? delle operazioni intercettate con la contestuale sommaria trascrizione del contenuto delle conversazioni intercettate, pu?, a sua volta, essere effettuata negli uffici della P.G. anche quando l?indagine venga condotta mediante impianti installati nei locali della Procura della Repubblica, posto che l?art. 268 c.p.p., nei primi due commi, distingue nettamente l?esecuzione delle operazioni dalla relativa verbalizzazione, e, nel comma successivo, prescrive uno speciale provvedimento del P.M. nella ricorrenza di determinati presupposti, solo quando le ?operazioni? ? e non altre attivit? ? debbano essere svolte in locali non pertinenti alla Procura stessa In alcuna parte della norma si vieta per? che l?ascolto delle conversazioni possa essere effettuato, ove gli strumenti tecnici disponibili lo consentano, anche in un altro luogo eventualmente pi? prossimo alla localit? dove viene posta in essere la condotta criminosa per consentire un pi? agevole e rapido intervento, dovendo anzi considerarsi l?evidente opportunit? di istituire un collegamento diretto ed immediato tra l?autorit? di P.G. che segue l?indagine e gli sviluppi delle intercettazioni in atto?. Fonte Studiocataldi MASSIME E SENTENZE Si alle intercettazioni con ascolto remotizzato che sono solo di passaggio in Procura MERCOLEDI' 04 MARZO 2009 Stampa questa pagina Via libera alle intercettazioni che in Procura sono solo di passaggio. Sono infatti pienamente utilizzabili quelle, con ascolto remotizzato, scaricate su dvd presso gli uffici della polizia giudiziaria. Con una decisione che cerca di agevolare le indagini la Corte di cassazione, con la sentenza n. 8578 del 25 febbraio 2009, ha respinto il ricorso di un indagato, sottoposto a carcere preventivo, che aveva chiesto l?inutilizzabilit? delle intercettazioni fatte nei locali della Procura e l? raccolte su un server ma subito ?remotizzate? presso la polizia che le aveva scaricate su cd e dvd. www.cassazione.net/si-alle-intercettazioni-con-ascolto-remotizzato-che-sono-solo-di-passaggio-in-procura-p666.html - 20k si pu? scaricare la sentenza
  9. Cassazione: intercettazioni con ascolto remotizzato? Sono lecite Scritto da Francesco Polimeni ? Venerd?, 6 marzo 2009 ? Categoria: Intercettazioni La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. n. 8578/2009) ha stabilito che sono utilizzabili le intercettazioni, con ascolto remotizzato, scaricate su dvd presso gli uffici della polizia giudiziaria. La Corte ha quindi ribadito che sono legittime e utilizzabili le intercettazioni nel caso in cui ?le operazioni di ascolto avvengano in luogo diverso da quello in cui sono eseguite la captazione e la registrazione delle conversazioni, atteso che l?art. 268, co. 3, c.p.p. si limita a disporre che le operazioni di intercettazione vengano effettuate presso gli uffici della Procura della Repubblica, ma in alcun modo vieta che l?ascolto delle conversazioni possa avvenire, ove gli strumenti tecnici disponibili lo consentano, anche in un altro luogo?. Gli Ermellini hanno poi aggiunto che ?l?attivit? di ?redazione del verbale? delle operazioni intercettate con la contestuale sommaria trascrizione del contenuto delle conversazioni intercettate, pu?, a sua volta, essere effettuata negli uffici della P.G. anche quando l?indagine venga condotta mediante impianti installati nei locali della Procura della Repubblica, posto che l?art. 268 c.p.p., nei primi due commi, distingue nettamente l?esecuzione delle operazioni dalla relativa verbalizzazione, e, nel comma successivo, prescrive uno speciale provvedimento del P.M. nella ricorrenza di determinati presupposti, solo quando le ?operazioni? ? e non altre attivit? ? debbano essere svolte in locali non pertinenti alla Procura stessa In alcuna parte della norma si vieta per? che l?ascolto delle conversazioni possa essere effettuato, ove gli strumenti tecnici disponibili lo consentano, anche in un altro luogo eventualmente pi? prossimo alla localit? dove viene posta in essere la condotta criminosa per consentire un pi? agevole e rapido intervento, dovendo anzi considerarsi l?evidente opportunit? di istituire un collegamento diretto ed immediato tra l?autorit? di P.G. che segue l?indagine e gli sviluppi delle intercettazioni in atto?. Fonte Studiocataldi
  10. 16 Luglio 2006 Prof. Coppi: ?Mai visto niente di simile. Giustizia strozzata? (TuttoSport) Il difensore del Coni, parte lesa di Calciopoli, non condivide la sentenza: ?Rito pilotato dalla fretta? Il prof. Coppi: ?Non credo che la Corte federale accetter? questo verdetto? ?Mai visto niente di simile: nemmeno un contraddittorio, intercettazioni ascoltate in segreto, nessun teste. E?una giustizia strozzata? di ALVARO MORETTI ROMA. Comincia piano, il pro?fessor Franco Coppi, in una pausa del lavoro in difesa del ca?po dei Sismi, Nicola Pollari. E? l?ultimo di una serie di presti?giosi incarichi, con puntate fre?quenti nel diritto sportivo: so?sterr? le tesi del Coni come par?te offesa nei procedimenti pena?li di Calciopoli, ma il suo rap?porto con la giustizia sportiva ? dopo le polemiche del caso Ge?noa- Venezia, in cui contest? vi?vacemente per l?uso delle inter?cettazioni - resta conflittuale. E il processo Ruperto lo digerisce davvero poco. Professore, sembra perples?so dopo la sentenza della Caf? ?S?, qualche perplessit? ce l?ho. Da giorni ce l?ho, a partire dalla condanna sportivamente pi? si?gnificativa, quella di Carraro?. Quattro anni e sei mesi per illecito: le telefonate a Ber?gamo in favore di Lotito. ?Ecco, proprio quello: non mi convince per niente. Non ce lo vedo uno come Franco Carraro che si mette a fare queste cose, la telefonata che gli si addebita. Ripeto: non li vedo proprio que?sti quattro anni e mezzo di pu?nizione per l?ex presidente della Figc?. Andiamo avanti: la B con 30 punti di penalizzazione per la Juve. Se la sono cavata o no i bianconeri? ?Non si ? avuto il coraggio di mandare la Juve in C, cos? la si sanziona due volte, per due an?ni. La Juve giocher? un campio?nato inutile. Falsando la prossi?ma stagione in B dei biancone?ri: corrono per salvarsi. E? come condannare qualcuno a fare due anni la B: con che motivazione scende in campo una squadra che parte da meno 30? Eppoi a sanare quella sanzione devono essere i danneggiati veri: gioca?tori, tifosi. Poi gli azionisti. Tut?ta gente che s?? impegnata one?stamente e onorevolmente e che non c?entra niente?. La Juve aveva praticamente patteggiato la B, rischiando la C: un esempio da seguire in Corte federale? ?Non penso proprio che Della Valle e Lotito siano disposti a patteggiamenti, patteggiare per cosa, poi? Per una B senza pun?ti in meno. Se la vanno a gioca?re tutta, Lazio e Fiorentina?. Sembra che qualcosa di questo processo non le vada proprio gi?: ne ha viste tan?te, professore, dal Calcio?scommesse del 1980 a Ge?noa- Venezia. ?Ecco, appunto, visto tutto, non avevo mai visto quello che ? ca?pitato all?Olimpico: prima le ri?chieste di condanna, poi l?as?sunzione di prove, poi gli inter?venti a discolpa. Neanche un contraddittorio, le intercettazio?ni ascoltate nel segreto della ca?mera di consiglio, quando sa?rebbe stato giusto e utile farlo in contraddittorio, discutendo. Neanche un teste ammesso. Mi fermo qui, sa, difendo il Coni co?me parte lesa sui casi di Calcio?poli, mah?? E del Milan salvo per re?sponsabilit? e anche per l?Uefa che dice? ?Che per me la responsabilit? oggettiva va rivista, ma fin che c?? prevede un trattamento di?verso. Magari che non diventi un esempio sopportare un pro?prio dipendente che fa certe co?se, perch? quello di Meani pu? diventare un precedente perico?loso: sa, c?? chi studia i codici per individuarne le smagliature e infilarci comportamenti non consoni. Sui punti tolti credo non si tratti di qualcosa di vo?lontario. La buona fede ? certo fatta salva?. Dall?appello cosa ci dobbia?mo aspettare? ?Non credo che la Corte federa?le accetter? supinamente que?sto verdetto e questa sentenza?. La giustizia sportiva, per?? ?La fermo subito: chiamiamo pomposamente Codice di giusti?zia sportiva il nostro punto di ri?ferimento, quando sappiamo che l?esigenza di celerit? co?manda il rito. Ma stavolta mi pare di aver visto una giustizia strozzata. C?? un senso di soffo?camento che s?avverte. Magari, con Calciopoli, s?? anche fatta giustizia sostanziale, per?, non posso evitare di pensare alle in?tercettazioni ascoltate in came?ra di consiglio, senza spiegazio?ni degli interessati. Un insieme di scorciatoie imboccate per ar?rivare alla fine del percorso ob?bligato da un codice da rivedere profondamente?. Cosa cambierebbe subito del processo sportivo, pro?fessore? ?Chiarire il rapporto tra fonti di prova penali e quelle ottenute nel processo sportivo, una re?sponsabilit? oggettiva che non leda gli interessi generali. Se un direttore generale impazzisce e commette reati sportivi a go-go, si deve pensare ad una norma paracadute per atleti, tifosi e azionisti?. Parliamo di riduzioni di pe?na? ?Di atti di clemenza, come la commutazione delle pene, in?fliggendo squalifiche durissime ai dirigenti. Questo processo ha un grande merito: ci ha fatto ca?pire cosa succedeva, ora diamo la possibilit? al calcio italiano campione del mondo di voltare pagina?
  11. 16 Luglio 2006 Prof. Coppi: ?Mai visto niente di simile. Giustizia strozzata? (TuttoSport) Il difensore del Coni, parte lesa di Calciopoli, non condivide la sentenza: ?Rito pilotato dalla fretta? Il prof. Coppi: ?Non credo che la Corte federale accetter? questo verdetto? ?Mai visto niente di simile: nemmeno un contraddittorio, intercettazioni ascoltate in segreto, nessun teste. E?una giustizia strozzata? di ALVARO MORETTI ROMA. Comincia piano, il pro?fessor Franco Coppi, in una pausa del lavoro in difesa del ca?po dei Sismi, Nicola Pollari. E? l?ultimo di una serie di presti?giosi incarichi, con puntate fre?quenti nel diritto sportivo: so?sterr? le tesi del Coni come par?te offesa nei procedimenti pena?li di Calciopoli, ma il suo rap?porto con la giustizia sportiva ? dopo le polemiche del caso Ge?noa- Venezia, in cui contest? vi?vacemente per l?uso delle inter?cettazioni - resta conflittuale. E il processo Ruperto lo digerisce davvero poco. Professore, sembra perples?so dopo la sentenza della Caf? ?S?, qualche perplessit? ce l?ho. Da giorni ce l?ho, a partire dalla condanna sportivamente pi? si?gnificativa, quella di Carraro?. Quattro anni e sei mesi per illecito: le telefonate a Ber?gamo in favore di Lotito. ?Ecco, proprio quello: non mi convince per niente. Non ce lo vedo uno come Franco Carraro che si mette a fare queste cose, la telefonata che gli si addebita. Ripeto: non li vedo proprio que?sti quattro anni e mezzo di pu?nizione per l?ex presidente della Figc?. Andiamo avanti: la B con 30 punti di penalizzazione per la Juve. Se la sono cavata o no i bianconeri? ?Non si ? avuto il coraggio di mandare la Juve in C, cos? la si sanziona due volte, per due an?ni. La Juve giocher? un campio?nato inutile. Falsando la prossi?ma stagione in B dei biancone?ri: corrono per salvarsi. E? come condannare qualcuno a fare due anni la B: con che motivazione scende in campo una squadra che parte da meno 30? Eppoi a sanare quella sanzione devono essere i danneggiati veri: gioca?tori, tifosi. Poi gli azionisti. Tut?ta gente che s?? impegnata one?stamente e onorevolmente e che non c?entra niente?. La Juve aveva praticamente patteggiato la B, rischiando la C: un esempio da seguire in Corte federale? ?Non penso proprio che Della Valle e Lotito siano disposti a patteggiamenti, patteggiare per cosa, poi? Per una B senza pun?ti in meno. Se la vanno a gioca?re tutta, Lazio e Fiorentina?. Sembra che qualcosa di questo processo non le vada proprio gi?: ne ha viste tan?te, professore, dal Calcio?scommesse del 1980 a Ge?noa- Venezia. ?Ecco, appunto, visto tutto, non avevo mai visto quello che ? ca?pitato all?Olimpico: prima le ri?chieste di condanna, poi l?as?sunzione di prove, poi gli inter?venti a discolpa. Neanche un contraddittorio, le intercettazio?ni ascoltate nel segreto della ca?mera di consiglio, quando sa?rebbe stato giusto e utile farlo in contraddittorio, discutendo. Neanche un teste ammesso. Mi fermo qui, sa, difendo il Coni co?me parte lesa sui casi di Calcio?poli, mah?? E del Milan salvo per re?sponsabilit? e anche per l?Uefa che dice? ?Che per me la responsabilit? oggettiva va rivista, ma fin che c?? prevede un trattamento di?verso. Magari che non diventi un esempio sopportare un pro?prio dipendente che fa certe co?se, perch? quello di Meani pu? diventare un precedente perico?loso: sa, c?? chi studia i codici per individuarne le smagliature e infilarci comportamenti non consoni. Sui punti tolti credo non si tratti di qualcosa di vo?lontario. La buona fede ? certo fatta salva?. Dall?appello cosa ci dobbia?mo aspettare? ?Non credo che la Corte federa?le accetter? supinamente que?sto verdetto e questa sentenza?. La giustizia sportiva, per?? ?La fermo subito: chiamiamo pomposamente Codice di giusti?zia sportiva il nostro punto di ri?ferimento, quando sappiamo che l?esigenza di celerit? co?manda il rito. Ma stavolta mi pare di aver visto una giustizia strozzata. C?? un senso di soffo?camento che s?avverte. Magari, con Calciopoli, s?? anche fatta giustizia sostanziale, per?, non posso evitare di pensare alle in?tercettazioni ascoltate in came?ra di consiglio, senza spiegazio?ni degli interessati. Un insieme di scorciatoie imboccate per ar?rivare alla fine del percorso ob?bligato da un codice da rivedere profondamente?. Cosa cambierebbe subito del processo sportivo, pro?fessore? ?Chiarire il rapporto tra fonti di prova penali e quelle ottenute nel processo sportivo, una re?sponsabilit? oggettiva che non leda gli interessi generali. Se un direttore generale impazzisce e commette reati sportivi a go-go, si deve pensare ad una norma paracadute per atleti, tifosi e azionisti?. Parliamo di riduzioni di pe?na? ?Di atti di clemenza, come la commutazione delle pene, in?fliggendo squalifiche durissime ai dirigenti. Questo processo ha un grande merito: ci ha fatto ca?pire cosa succedeva, ora diamo la possibilit? al calcio italiano campione del mondo di voltare pagina?
  12. con la solita inesattezza della chiusura nello spogliatoio (ormai diventata una leggenda metropolitana), poi per? arriva il bello. In sostanza, Paparesta dice che secondo lui ? stato fatto fuori (nonostante sia stato prosciolto) perch? davanti i pm di Napoli ha collaborato, segnalando alcune anomalie. Gli viene chiesto un esempio e lui dice, pi? o meno testualmente: "Ad esempio che Moggi veniva ad inizio anno al raduno degli arbitri dove potevano presenziare solo gli arbitri, e veniva premiato dagli arbitri stessi e dall'allora vice-presidente figc Abete. Evidentemente a qualcuno che ? ancora ai vertici della federazione piace avere gente funzionale al sistema. Preferiscono far arbitrare chi ? stato rinviato a giudizio per frode sportiva piuttosto che io che sono stato prosciolto". a proposito di anomalie o di cose da dire potrebbe dire cosa ha detto all'ufficio indagini quando ha patteggiato.. una parola per il suo amico bertini forse poteva spenderla.. pag 9 sentenza schede sim in ordine a Paolo Bertini, la scheda SIM a lui attribuita risulta aver agganciato con maggiore frequenza celle localizzate nel Comune di Arezzo ove vive il deferito. Inoltre vi ? corrispondenza tra localizzazione ed orari delle chiamate e presenza dal Bertini per partecipare a convegni tecnici (Coverciano e Milano) o per arbitrare gare del Campionato Italiano. In significativa coincidenza con gli arbitraggi internazionali del Bertini, le indagini hanno riscontrato il silenzio della scheda SIM in questione sul territorio nazionale. Infine il Gianluca Paparesta nel corso dell?audizione del 10.3.2008 ha ammesso di aver parlato con il Bertini in data 8.11.2004 dopo le ore 17:30, e dai tabulati risulta effettivamente un contatto in tale data tra la SIM estera attribuita al Bertini e quella attribuita al Paparesta.
  13. questo ? quello che sostiene l'avvocato di paparesta... Paparesta: ?Aspetto che Collina ora mi chiami? BARI ? Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Figc e della Associazione italiana arbitri, confermando la decisione con la quale il Tar del Lazio ha accolto il ricorso dell?arbitro barese Gianluca Paparesta, 39 anni, contro la dismissione dei ruoli arbitrali decisa all?inizio della stagione calcistica. ?Aspetto serenamente quanto andr? a decidere il designatore Pierluigi Collina in merito alle valutazioni tecniche necessarie, valutazioni che pi? volte lo stesso designatore mi ha espresso?. Lo ha detto Gianluca Paparesta dopo il pronunciamento a lui favorevole del Consiglio di Stato. ?Da un punto di vista tecnico ? ha aggiunto ? la valutazione ? relativa alle partite effettuate sul campo prima che ci fosse la sospensione cautelativa?. Il giudizio ai tempi era ottimale, dal momento che Paparesta fu inserito nella designazione preliminare per i mondiali Fifa under 20 in Canada e per le Olimpiadi di Pechino. Il legale di Paparesta, Gianluigi Pellegrino, spiega nei dettagli la questione: ?Ora che anche il massimo organo della giustizia amministrativa ha confermato l?illegittimit? dell?estromissione di Paparesta ? ha detto l?avvocato ? attendiamo la sua immediata reintegrazione. Come abbiamo evidenziato nel ricorso accolto da Tar con la decisione confermata oggi dal Consiglio di Stato, Paparesta dopo che ? stato prosciolto in ogni sede giudiziaria deve essere valutato da Collina esclusivamente per le sue capacit? tecniche, come ? avvenuto per tutti gli altri arbitri?. Il legale ha sottolineato che la sospensione di Paparesta nella scorsa stagione calcistica, ?come ha evidenziato lo stesso Gussoni, ? avvenuta solo per attendere l?esito del giudizio penale e a tutela dello stesso arbitro?. Dal momento che il processo penale si ? concluso con il completo proscioglimento, sottolinea Pellegrini ?Paparesta non poteva e non pu? essere dismesso n? essere penalizzato da quella sospensione disposta anche nel suo interesse?. A questo punto conclude il legale ?attendiamo il pronto reintegro, ponendosi fine a una ingiusta e odiosa penalizzazione, come i giudici hanno apprezzato intervenendo anche in via d?urgenza?. LA POSIZIONE DI ABETE - ?Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Figc e della Federazione italiana arbitri, confermando la decisione con la quale il Tar del Lazio aveva valutato come carente la procedura di dismissione fatta dall?Aia nei confronti di Gianluca Paparesta. Ma siamo di fronte non a una valutazione di merito, bens? a una valutazione collegata alla carente procedura utilizzata?. Cos? si ? espresso il presidente della Figc, Giancarlo Abete. ?? quindi un invito all?Aia ad adottare la procedura evidenziata dal Tar ? ha spiegato Abete a margine del vertice tenuto al Coni sul caso Mannini-Possanzini ?. Possibile reintegro da parte del designatore Collina? Non c'? un rapporto diretto tra le decisioni assunte da Tar e Consiglio di Stato con quanto richiesto dal legale di Paparesta. La decisione infatti non attiene al merito, ma alla carente procedura utilizzata dall?Aia, che adesso valuter? cosa fare?. LA RISPOSTA DEI LEGALI DI PAPARESTA - La risposta a quanto dichiarato da Abete arriva immediatamente: ?Come gi? evidenziato non c?? dubbio che ora la parola ? a Collina e alla CAN. E per? ? evidente che la valutazione dell?organo tecnico dovr? applicare i medesimi criteri che Collina ha utilizzato per valutare gli altri arbitri. E cio? esclusivamente le loro prestazioni tecniche che come previsto dal regolamento AIA sono quelle relative a tutte le ultime stagioni. In nessun modo, l?organo tecnico pu? assumere ad elemento negativo la circostanza che Paparesta non ha arbitrato nell?ultima stagione, essendo ci? derivato, come ha dichiarato espressamente Gussoni, da provvedimenti di cautela emessi a tutela dello stesso arbitro. Ricordo per tutti che mai la sospensione temporanea anche assai lunga ? stata assunta quale elemento per la dismissione (caso Altomare). Attendiamo quindi serenamente la parola di Collina che del resto gi? in pi? occasioni ha manifestato il suo pieno apprezzamento per Paparesta?. ?Ci sorprenderebbe il contrario - conclude Pellegrino - in un contesto in cui si ? persino applicata una deroga per mantenere arbitri anche molto pi? anziani di Paparesta (Farina) e sono pienamente utilizzati arbitri che al contrario di Paparesta non sono stati prosciolti dal giudice penale. Per queste ragioni ci aspettiamo da Abete parole di saggezza e non gi? foriere di nuove odiose determinazioni e nuovo contenzioso; e che paleserebbero un inaccettabile accanimento proprio nei confronti dell?unico arbitro che ha notoriamente collaborato con la giustizia sportiva e ordinaria e che pertanto risulterebbe odioso continuare a penalizzare con scelte e atteggiamenti propri di una fase che speravamo e speriamo di aver lasciato alle spalle?. 4/2/2009
  14. e questa ? l'ordinanza del tar di revoca sopsensione E' illegittimo il provvedimento di avvicendamento dell'arbitro P. in assenza del parere dell'organo tecnico. E' questo il principio con cui il TAR Lazio ha accolto l'istanza cautelare connessa al ricorso principale con cui l'arbitro P. ha impugnato la decisione emessa dall'A.I.A. di ?avvicendamento? dello stesso; decisione confermata dalla Camera di Conciliazione e Arbitrato del CONI cui l?arbitro si era in precedenza rivolto. Il Collegio, in particolare, ha dapprima rilevato che l'approfondimento sull'eccezione di difetto di giurisdizione sar? affrontata nella fase di merito, pur apparendo, allo stato, la questione dedotta non configurabile come "tecnica" stricto sensu, assumendo il problema dell'organico esuberante un valore precipuamente organizzatorio con conseguente giurisdizione del GA. Quanto al merito, poi, per il TAR Lazio il ricorso appare sostenuto da sufficienti elementi di fumus boni iuris, richiedendosi, ai fini dell'avvicendamento dell'arbitro, sia ai sensi dell'art. 7 delle Norme di funzionamento degli organi tecnici dell'A.I.A., che ai sensi dell'art. 47 del Regolamento A.I.A., una proposta del competente organo tecnico che, nel caso di specie, non vi ? stata avendo il Comitato Nazionale provveduto in assenza di proposta, tale non potendosi qualificare la generica richiesta di valutazione dell'opportunit? di riduzione dell'organico proveniente dal Responsabile CAN. Il TAR Lazio - Sezione Terza Ter - accogliendo la domanda cautelare ha ordinato la rinnovazione del procedimento. (Altalex, 7 gennaio 2009. Nota di Alfredo Matranga) Mappa di Altalex | Sportivo T.A.R. Lazio ? Roma Sezione III ter Ordinanza 18 dicembre 2008 REPUBBLICA ITALIANA TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER IL LAZIO - ROMA SEZIONE TERZA TER nelle persone dei Signori: ITALO RIGGIO Presidente STEFANO FANTINI Cons. , relatore DIEGO SABATINO Primo Ref. ha pronunciato la seguente ORDINANZA nella Camera di Consiglio del 18 Dicembre 2008 Visto il ricorso 11301/2008 proposto da: P. G. rappresentato e difeso da: PELLEGRINO AVV. GIOVANNI PELLEGRINO AVV GIANLUIGI con domicilio eletto in ROMA CORSO RINASCIMENTO, 11 presso PELLEGRINO AVV. GIOVANNI contro FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO - FIGC rappresentato e difeso da: MAZZARELLI AVV. LETIZIA MEDUGNO AVV. LUIGI con domicilio eletto in ROMA VIA PANAMA, 58 presso MEDUGNO AVV. LUIGI ASSOCIAZIONE ITALIANA ARBITRI - AIA rappresentato e difeso da: GALLAVOTTI AVV. MARIO MEDUGNO AVV. LUIGI con domicilio eletto in ROMA VIA PANAMA, 58 presso MEDUGNO AVV. LUIGI CAMERA DI CONCILIAZIONE ARBITRATO PER LO SPORT PRESSO CONI per l'annullamento, previa sospensione dell'esecuzione, - della decisione del Comitato Nazionale della Associazione Italiana Arbitri (AIA) appartenente alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) del 4 luglio u.s. per come confermata con il lodo della Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport trasmesso con nota 12.11.08 unitamente alla relativa delibera di approvazione del lodo medesimo (atti tutti pure impugnati); - nonch? di ogni altro atto indicato nell'epigrafe del ricorso. Visti gli atti e i documenti depositati con il ricorso; Vista la domanda di sospensione della esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dal ricorrente; Visto l'atto di costituzione in giudizio di: ASSOCIAZIONE ITALIANA ARBITRI - AIA FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO - FIGC Udito il relatore Cons. Stefano FANTINI e uditi altres? per le parti gli avvocati come da verbale di udienza. Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della Legge 6 dicembre 1971, n. 1034, e l'art. 36 del R.D. 17 agosto 1907, n. 642; Ritenuto, ad una sommaria delibazione, propria della fase cautelare (riservato alla cognizione di merito l'approfondimento sull'eccezione di difetto di giurisdizione, pur apparendo, allo stato, la questione dedotta non configurabile come "tecnica" stricto sensu, assumendo il problema dell'organico esuberante un valore precipuamente organizzatorio), che il ricorso appare sostenuto da sufficienti elementi di fumus boni iuris, richiedendosi, ai fini dell'avvicendamento dell'arbitro, sia ai sensi dell'art. 7 delle Norme di funzionamento degli organi tecnici dell'A.I.A., che ai sensi dell'art. 47 del Regolamento A.I.A., una proposta del competente organo tecnico; Ritenuto che, nel caso di specie, il Comitato Nazionale ha invece provveduto in assenza di proposta, tale non potendosi qualificare la generica richiesta di valutazione dell'opportunit? di riduzione dell'organico proveniente dal Responsabile CAN; P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Sezione Terza Ter accoglie la suindicata domanda cautelare ai fini della rinnovazione del procedimento. La presente ordinanza sar? eseguita dalla Amministrazione ed ? depositata presso la Segreteria del Tribunale che provveder? a darne comunicazione alle parti. ROMA , li 18 dicembre 2008 Il Presidente: Italo RIGGIO __________________ L'Estensore: Stefano FANTINI __________________
  15. questa era la sentenza E? legittima la decisione dell?AIA di escludere Paparesta dai quadri tecnici. La camera arbitrale del Coni ha respinto il ricorso del direttore di gara, Gianluca Paparesta, contro la decisione dell'Aia (Associazione italiana arbitri) di escluderlo dai quadri tecnici. Il Collegio composto dagli avvocati Ferruccio Auletta, presidente - si legge in una nota - da Angelo Piazza e da Dario Buzzelli in qualit? di arbitri, ha deliberato all'unanimit? il lodo relativo alla controversia arbitrale tra Gianluca Paparesta e l'Associazione italiana arbitri/Federazione italiana giuoco calcio. Il Collegio ha quindi rigettato le richieste di Paparesta ritenendo, in sintesi che, le caratteristiche dell?avvicendamento degli arbitri P. Bertini, T. Pieri e G. Paparesta escludono che trattasi, in particolare quanto a G. Paparesta, di determinazione organica non conforme al dovere di lealt? e buona fede nell? attuazione del rapporto associativo poich?: a) non appare odiosamente data contra personam; b) risponde a un criterio tecnico di normalit? predeterminato in sede normativa (art. 47 Reg. A.I.A.); c) risulta coerente con l?indirizzo dell?organo associativo cui le pertinenti valutazioni sono rimesse secondo l?ordinamento di settore; d) le stesse modalit? attuative si presentano come ulteriormente e individualmente conformi all?indirizzo in parola; e) si presenta in linea di continuit? con un dato positivamente emergente dall?esperienza pi? recente. Pertanto, per il Collegio la determinazione sub judice appare connotata dalla piena rispondenza alle regole, oltre che di competenza, di ragionevolezza, proporzionalit?, coerenza, compiutezza informativa e paritario trattamento, onde alcun vizio di sviamento finalistico del potere attribuito all?organo che ne ? autore pu? rilevarsi. (Altalex, 4 dicembre 2008. Nota di Alfredo Matranga) Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport Lodo 13 ottobre 2008 Stadio Olimpico COLLEGIO ARBITRALE Prof. avv. Ferruccio Auletta Presidente Prof. avv. Angelo Piazza Arbitro Avv. Dario Buzzelli Arbitro nominato in data 31 luglio 2008 ai sensi del Regolamento della Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport (?Regolamento?), ha deliberato il seguente LODO nel procedimento di arbitrato (prot. n. 1453 del 24.7.2008) promosso da: Dr Gianluca Paparesta, rapp.to e difeso dagli Avv.ti Giovanni Pellegrino e Gianluigi Pellegrino attore contro Associazione Italiana Arbitri, in persona del legale rapp.te p.t., rappresentata e difesa dagli Avv.ti Maurizio Lascioli, Luigi Medugno e Mario Gallavotti convenuta e nei confronti di Federazione Italiana Giuoco Calcio, in persona del legale rapp.te p.t., con sede in Roma, Via G. Allegri n. 14. altra convenuta FATTO E SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO ARBITRALE 1. In data 4 luglio 2008 il Comitato Nazionale dell?A.I.A. ha approvato all? unanimit? la relazione di fine stagione della Commissione arbitri per i campionati nazionali di serie A e B (C.A.N.) e le relative proposte dei nuovi ruoli arbitrali di specifica competenza, disponendo la dismissione, per normale avvicendamento tecnico, tra gli altri, dell?associato arbitro effettivo Gianluca Paparesta. 2. Appresa la notizia, Gianluca Paparesta, ritenendo la determinazione dell?A.I.A. caratterizzata da illegittimit?, ha attivato la prescritta procedura di conciliazione, all?esito infruttuoso della quale, in data 24.7.2008, ha proposto istanza di arbitrato chiedendo alla Camera arbitrale di ?dichiarare illegittima, annullandola e comunque privandola di efficacia, per come adottata, la dismissione dai ruoli C.A.N. dell?istante con ogni determinazione consequenziale? ed instando affinch? si disponesse da parte del Presidente l?abbreviazione dei termini e -comunque- in sede cautelare la sospensione della predetta determinazione. Ha contestualmente nominato arbitro il prof. avv. Angelo Piazza. A sostegno delle richieste avanzate l?istante premette di essere ?arbitro effettivo internazionale di primissimo rilievo, unanimemente stimato in Italia e all?estero? (p.3, domanda di arbitrato) e di essere risultato, non solo del tutto estraneo al sistema di potere che gli accertamenti svolti in relazione alle vicende cosiddette di ?calciopoli? hanno consentito di far emergere, ma anzi ?gravemente osteggiato da quel medesimo sistema di potere? (pp. 3 e 4, domanda di arbitrato). Prova ne sarebbe il fatto che ?peraltro marginali episodi di ?calciopoli? che lo hanno riguardato e che (solo per uno) hanno condotto ad un peraltro limitato accertamento di responsabilit? con relativa sanzione, sono tutti connessi a atti di conclamata ostilit? effettuati dagli esponenti di quel sistema di potere in danno dell?istante dott. Paparesta? (p. 4, domanda di arbitrato). Mentre, infatti, l?indagine relativa alla c.d. ?calciopoli uno? si concludeva con una sanzione di tre mesi di inibizione, l?A.I.A. per il tramite dei suoi organi disciplinari avrebbe cercato di doppiare le stesse precedenti incolpazioni, giungendo ad infliggergli la sanzione dell?inibizione per otto mesi, di poi annullata dalla Corte Federale (pp. 5 e 6, domanda di arbitrato). Nell?aprile 2007, allorquando l?istante era tornato pienamente nei ranghi (dirigendo uno dei quarti di finale di Coppa Uefa e risultando designato ad arbitrare la partita decisiva per l?assegnazione dello scudetto 2006-2007), si concludevano le indagini della Procuradella Repubblica presso il Tribunale di Napoli sulle c.d. ?schede svizzere? e, bench? gi? allora fosse assai difficile ipotizzare una sua responsabilit? (come poi acclarato dal successivo provvedimento di archiviazione del 21.2.2008), egli -per rispetto delle istituzioni calcistiche- si sarebbe indotto a non contestare la sospensione che cautelativamente gli era stata applicata in data 19.4.2007 e successivamente rinnovata di quattro mesi in quattro mesi (pp. 6 e 7, domanda di arbitrato). Dopo aver ottenuto dalla Corte di giustizia federale l?annullamento di una ulteriore sanzione di inibizione che gli era stata irrogata in data 19.3.2008, l?istante ?veniva convocato dal Presidente dell?AIA Gussoni e dal designatore Collina che lo esortavano a rientrare nei ranghi non gi? nell?ormai scampolo di stagione 2007-2008 bens? in quella successiva (2008-2009)?, ma ci? non prima di aver chiuso ?se del caso anche con un patteggiamento? l?ulteriore e nuovo addebito disciplinare che nel frattempo gli era stato rivolto sulla base delle indagini che, almeno sul piano penale, avevano invece condotto all?archiviazione della sua posizione (p. 8, domanda di arbitrato). E poich? obiettivo primario dell?istante era quello di rientrare comunque nei ranghi degli effettivi egli si induceva a definire il procedimento ?con l?accettazione di una minima sanzione di due mesi di sospensione? (p. 9, domanda di arbitrato). Tuttavia, dopo che l?istante aveva diffidato l?A.I.A. dal fare applicazione del testo novellato dell?art. 20 delle Norme di funzionamento degli organi tecnici che avrebbe determinato la sua estromissione dai ruoli della C.A.N. (impedendo agli arbitri effettivi, non in possesso della qualifica di internazionale al termine della stagione sportiva, di permanere nel ruolo della C.A.N. per un periodo superiore a 10 stagioni sportive), la medesima A.I.A. avrebbe assunto l??inusitato quanto ingiusto provvedimento espulsivo? oggetto di impugnazione (p. 11, domanda di arbitrato). Al riguardo, osserva il dr G. Paparesta che le dismissioni e gli avvicendamenti sono disposti dal Comitato Nazionale dell?A.I.A., su proposta dell?organo tecnico, sulla base delle valutazioni conseguite dagli arbitri, onde egli ritiene che non avrebbe potuto mai subire avvicendamenti tecnici atteso che le valutazioni ottenute ?sotto il versante tecnico sono tutte di assoluta eccellenza. Le stesse ovviamente sono relative all? utilizzazione tecnica del Paparesta che poi per 11 mesi ? stata resa impossibile da una sospensione disposta sulla base di addebiti che hanno invece condotto ad una sanzione peraltro accettata al fine di chiudere il procedimento, di appena 2 mesi di inibizione, di gran lunga inferiore ai gi? (ingiustamente) sofferti 11 mesi che hanno dato luogo alla inutilizzazione tecnica? (p. 12, domanda di arbitrato). L?istante avrebbe avuto, quindi, ?pieno diritto di essere valutato tecnicamente rispetto alle prestazioni da lui offerte sino a quando ? stata possibile la sua utilizzazione? e ?ove mai si nutrissero dubbi sulla conservazione della idoneit? tecnica (fisica e psichica) dell? arbitro lo stesso doveva gi? per procedura ordinaria essere sottoposto agli appositi test e poteva comunque essere collaudato con tutti gli strumenti di cui il settore arbitrale dispone a cominciare dalla utilizzazione in partite di livello inferiore, come del resto era avvenuto dopo la prima sospensione dovuta alle prime vicende c.d. di ?calciopoli?? (p. 13, domanda di arbitrato). Anche dal punto di vista formale ? osserva ancora l?istante ? ?sulla base delle norme tecniche, le dismissioni si operano su proposta del designatore che nel caso invece non ha potuto proporre alcuna dismissione in danno del Paparesta?. Ed ?il Comitato nazionale non pu? certo effettuare scelte autonome prive di qualsivoglia supporto nella proposta del designatore, organo tecnico? (p. 14, domanda di arbitrato). La determinazione assunta dal Comitato nazionale A.I.A. non costituirebbe, pertanto, ?un non sindacabile esercizio di valutazioni tecniche? bens? ?un atto espressamente e sostanzialmente disciplinare assunto in contrasto con le risultanze disciplinari e senza le connesse necessarie garanzie? (p. 13, domanda di arbitrato). Il che condurrebbe ad un ulteriore profilo di illegittimit? costituito da abnorme disparit? di trattamento tra esso istante, ?prosciolto da ogni addebito con il provvedimento di archiviazione della Procura di Napoli e la posizione di numerosi suoi colleghi che pur in presenza di una pesantissima, in termini tecnici, comportamentali e di immagine per un giudice di gara, accusa dei P.M. formulata con la richiesta di rinvio a giudizio per frode sportiva, continuano ad essere utilizzati dall?A.I.A. in sede nazionale ed internazionale? (p. 13, domanda di arbitrato). In definitiva, secondo Paparesta, si ? di fronte ?ad un abuso del potere degli organi dell? A.I.A., in violazione di norme di lealt?, correttezza, regolamentari e statutari? (p. 14, domanda di arbitrato). 3. Con memoria depositata in data 31 luglio 2008 si costituiva l?A.I.A. contestando in primo luogo la ricorrenza dei presupposti per lo svolgimento del giudizio con procedura d?urgenza, considerato che il dr G. Paparesta era ancora soggetto sino al 18 agosto 2008 alla sanzione interdittiva irrogatagli dalla Commissione Disciplinare Nazionale a seguito di patteggiamento dela stessa. In via pregiudiziale l?A.I.A. poneva questioni in ordine alla individuazione delle parti del procedimento, osservando, sotto un primo profilo, che ove esse fossero individuate soltanto nell?istante e nell?A.I.A., sarebbe stata revocabile un dubbio la stessa arbitrabilit? della controversia poich? avrebbe difettato una clausola compromissoria attributiva della cognizione al Collegio arbitrale. Sotto altro aspetto, ove le parti del procedimento fossero, invece, individuate, oltre che nell?A.I.A., anche nella F.I.G.C., la controversia sarebbe divenuta assoggettabile alle regole previste per i procedimenti con pluralit? di parti. Nel merito l?A.I.A. contestava la domanda osservando che l? avvicendamento dell?istante dai ruoli della C.A.N. ? derivato da una scelta tecnica legittimamente compiuta dagli organi a cui la normativa federale assegna il compito di formare gli organici arbitrali e organizzare l?attivit? dell?associazione. Pi? in particolare al termine della stagione sportiva 2007/2008 la Commissione Nazionale Arbitri, sulla base di precisi obiettivi, esigenze e parametri di valutazione avrebbe ?fatto le sue proposte per le promozioni e gli avvicendamenti, evidenziando la particolare posizione di tre arbitri, tra cui l?odierno istante, per i quali, non avendo i medesimi ?svolto attivit? nel corso dell?intera stagione? e, dunque, nella pratica impossibilit? di giudicarne le prestazioni ha rimesso la valutazione finale circa l?opportunit? della loro utilizzazione nella prossima stagione sportiva al Comitato Nazionale. Recependo le proposte pervenutegli dalla CAN, il Comitato Nazionale dell?A.I.A. nella seduta del 4 luglio 2008 ha ridotto di nove elementi l?organico degli arbitri, avvicendando i sei arbitri proposti dalla CAN, unitamente a quelli che erano rimasti inattivi per tutta la precedente stagione, e ha immesso nuova linfa, mediante la promozione di cinque elementi provenienti dalla CAN C: in tal modo raggiungendo il risultato di ridurre gradualmente l?organico, portando a 39 il numero degli arbitri effettivi? (pp. 10 e 11, memoria di costituzione 31.7.2008). Si sarebbe trattato, pertanto, secondo l?A.I.A., di una scelta tecnico-organizzativa, come tale sottratta al sindacato della Camera arbitrale. Osserva ancora l?A.I.A. che l?inattivit? del dr G. Paparesta, derivando da provvedimenti di sospensione cautelare, non potrebbe che ?riverberarsi in suo danno? e ci? sia perch? l?inattivit? ?va considerata oggettivamente (o c?? o non c??), a nulla rilevando l?eventuale sussistenza di ragioni giustificative?, sia soprattutto perch? ?i provvedimenti di sospensione cui fa riferimento la controparte (non soltanto di natura cautelare) sono tutti legittimi, essendosi verificati i presupposti per la loro adozione da parte dei competenti organi: il che ?, d?altronde, comprovato dalla loro omessa impugnazione a cura dell?interessato? (p. 12, memoria di costituzione 31.7.2008). Trattandosi, infine, di avvicendamento per motivi tecnici e non per ragioni disciplinari nessun profilo di disparit? di trattamento sussisterebbe tra l?istante e altri arbitri che sarebbero stati coinvolti in procedimenti giudiziari dinanzi al giudice penale. L?A.I.A. rassegnava pertanto le seguenti conclusioni ?Voglia l?adito Collegio, ferma restando la inammissibilit? della procedura d?urgenza e delle invocate misure cautelari, dichiarare in via preliminare la propria incompetenza a decidere la controversia e comunque rigettare ogni avversa domanda perch? inammissibile e, comunque, infondata nel merito?. Nominava quale arbitro l?avv. Dario Buzzelli. Il Collegio arbitrale veniva quindi integrato con la designazione, per opera del Presidente della Camera, del prof. avv. Ferruccio Auletta. 4. Costituito il Collegio e fissata la sede in Roma presso la medesima Camera di conciliazione e arbitrato per lo sport del C.O.N.I. si teneva la prima riunione con le parti costituite in data 3 settembre 2008, nel corso della quale dopo il deposito ad opera del ricorrente di note d?udienza, il Collegio invitava le parti a discutere le questioni pregiudiziali sollevate e ne riservava la soluzione. Con ordinanza in data 4 settembre 2008 il Collegio, a scioglimento della riserva assunta e ?rilevato che la domanda di arbitrato in data 24 luglio e il provvedimento di nomina degli arbitri in data 31 luglio uu.ss. risultano gi? comunicati alla Federazione Italiana Giuoco Calcio?, invitava quest?ultima ?a comunicare ? entro la data della successiva riunione del Collegio e delle parti ? l?eventuale suo ?accordo? sopra la deliberata nomina degli arbitri e/o sulla nomina dello ?stesso arbitro? gi? designato dall? altra parte convenuta?. Si riservava di decidere sulla propria competenza nell?ulteriore corso del procedimento e fissava la successiva riunione del procedimento per il giorno 15 settembre 2008. All?udienza indicata il Collegio dava preliminarmente atto che nella stessa giornata era pervenuta una comunicazione del Presidente della F.I.G.C., dott. Giancarlo Abete, con la quale, riservata al prosieguo la formalizzazione della propria eventuale costituzione nel procedimento, dichiarava ?nella qualit? indicata dall?istante nella domanda di arbitrato, di non avere obiezione alcuna sulla composizione del Collegio?. Perdurando l?impossibilit? di pervenire ad una soluzione negoziale della controversia, il Collegio invitava le parti alla discussione, assegnando altres? alle stesse termini per memorie conclusive e repliche. Entrambe le parti, nel termine loro assegnato, hanno depositato scritti difensivi. Il Collegio si ? successivamente riunito e ha deliberato, a maggioranza dei voti espressi dai componenti, il presente lodo. MOTIVI DELLA DECISIONE 1. La controversia ? arbitrabile a norma dell?art. 30, comma 3, Statuto F.I.G.C., stante che ?gli arbitri sono tesserati della F.I.G.C. e associati dell?A.I.A.? (art. 38 Reg. A.I.A.) onde ?pi? di due parti s[o]no vincolate dalla stessa convenzione di arbitrato? e, in concreto, la controversia risulta promossa nei confronti di A.I.A. e di F.I.G.C. 2. La attuale composizione del Collegio, titolato dal Regolamento a rendere una conclusiva ?determinazione contrattuale?, ?, pertanto, legittimata dall?art. 816-quater, 1? comma (in combinazione con l?art. 808-ter, 1? comma, 2? periodo) c.p.c., dato ?l?accordo di tutte le parti? sulla ?nomina degli arbitri?: accordo registrato all? esito della nota della F.I.G.C. in data 12.9.2008 (prot. n. 1972 del 15.9.2008) ove si ?dichiara [?] di non avere obiezione alcuna sulla composizione del Collegio?, gi? integrato con le nomine degli arbitri designati dal dr G. Paparesta e dall? A.I.A. (altre parti del giudizio ?vincolate dalla stessa convenzione di arbitrato?). 3. Premesso che la domanda ? ammissibile e l?arbitrato procedibile, il Collegio deve esaminare il merito della controversia, anche perch?, a dispetto dell?assunto difensivo dell?A.I.A., il dovere della parte attrice di ?accettare [?] la piena e definitiva efficacia di qualsiasi provvedimento adottato [?] dall?A.I.A.? nonch? ?il principio dell?assoluta insindacabilit? delle decisioni di natura tecnica? (art. 40, comma 3, lett. e) ? f) Reg. A.I.A.) non pu? escludere, rispettivamente, la rimediabilit? in sede arbitrale della determinazione contro cui il dr G. Paparesta ? insorto (atteso che il presente rimedio ? esso stesso previsto dall?ordinamento di settore), n? impedire il sindacato di conformit? della stessa determinazione alle regole diverse da quelle propriamente tecniche (la cui applicazione soltanto rimane riservata agli organi associativi). N? altro da quest?ultimo pu? essere il significato anche dell?art. 47, comma 1, Reg. A.I.A., in base al quale ?non soggetta a ricorso? ? la disposizione assunta ?dal Comitato Nazionale su proposta del competente Organo Tecnico? di porre ?fuori quadro? l?arbitro effettivo che, come accade per G. Paparesta, abbia almeno 28 anni di et? e compiuto 10 anni di attivit?. 4. In definitiva, nel presente arbitrato si d? concretamente il dovere di accertare la legittimit? o meno del potere esercitato dall?A.I.A. nei confronti di G. Paparesta ferma l? insindacabilit? della determinazione sub judice sotto il profilo del merito di ?natura tecnica? (ammettendosi, dunque, almeno un sindacato giudiziale del tipo c.d. ?debole?). 5. In data 4 luglio 2008 il Comitato Nazionale dell?A.I.A. ha ?approva[to] all?unanimit? la relazione di fine stagione della C.A.N. e le relative proposte dei nuovi ruoli arbitrali di specifica competenza, disponendo la dismissione, per normale avvicendamento tecnico, degli associati: A) Arbitri Effettivi [?] Paparesta Gianluca?. 6. Il dr G. Paparesta, quale arbitro in organico per la stagione 2007/2008, viene individualmente considerato dalla suddetta ?relazione di fine stagione sportiva? predisposta dall? Organo Tecnico (c.d. Designatore); ne risulta, in particolare, che egli ha un? et? superiore di 5 anni alla media (che ?, invero, ?di poco superiore ai 34 anni?: pg. 8), che ? in organico da 11 anni (al pari di R. Rosetti, arbitro c.d. internazionale) tenendo dietro, per anzianit?, soltanto a S. Farina (in organico da 14 anni, ma suscettibile di ?conferma? in considerazione di altro singolare status soggettivo) e precedendo P. Bertini (10 anni) e T. Pieri (8 anni). Proprio in relazione a questi ultimi tre arbitri -G. Paparesta, P. Bertini e T. Pieri- la relazione attesta ?che non hanno svolto attivit? nel corso dell?intera stagione?, sicch? la ?la CAN non ? in grado di esprimere alcun giudizio? (pg. 55). L?Organo Tecnico, perci?, rileva che occorre ?lascia[re] al Comitato Nazionale dell?AIA la valutazione della situazione?, di cui evidenzia, pi? in generale, il carattere ?assolutamente sovradimensionato? dell? organico siccome riflesso ulteriore degli ?eventi accaduti nel corso dell?estate 2006?, che ?avevano portato alla necessit? di inserire nell?organico della CAN un maggior numero di arbitri? (ibidem). Peraltro, la relazione si conclude rilevando come proprio la suddetta ?inattivit? di tre Arbitri abbia di fatto ridotto l?organico della CAN [?] limitando, in parte, la portata negativa di un organico sovradimensionato? (pg. 56). Essa propone, in sintesi, la ?diminuzione dell? organico della CAN?, da attuare ?in maniera graduale anche nelle prossime stagioni? (ibidem). 7. Osserva il Collegio che dagli atti menzionati emerge che: a) l?avvicendamento ha riguardato G. Paparesta non individualmente; b) ha riguardato il medesimo nell? ambito di un preciso criterio tecnico: assicurare il c.d. ?giusto ritmo? che altrimenti la ?rotazione a cui l?O[rgano] T[ecnico] ? obbligato in virt? di un organico sovradimensionato non permette di dare? (pg. 55 della ?relazione di fine stagione sportiva?), dovendosi designare ciascun arbitro per un numero minore di gare e a maggiore intervalli temporali; c) l?avvicendamento di G. Paparesta si inscrive in un ?processo? che, intendendo favorire ?l?utilizzo continuativo dei pi? giovani? (pg. 56), prende perci? avvio dalla ?dismissione? di soggetti con maggiore anzianit? nel ruolo; d) l?avvicendamento del genere che ha interessato G. Paparesta (cio? compiuto attraverso ?un numero di dismissioni superiore a quello delle promozioni dalla CAN C?: ibidem) ? suscettibile di essere proseguito (in misura non inferiore a quanto gi? attuato) nella stagione sportiva ancora successiva poich? la riduzione programmata dell?organico ? indicata complessivamente e finalmente in n. 6 unit? (43 > 37); e) l?inattivit? dei menzionati arbitri -tra i quali G. Paparesta- ha determinato, per la stagione sportiva 2007/2008, un risultato positivamente apprezzabile in guisa di attuazione ante diem del suddetto ?processo?, come detto avendo ?limita[t]o, in parte, la portata negativa di un organico sovradimensionato?. 8. In breve, le caratteristiche dell?avvicendamento degli arbitri P. Bertini, T. Pieri e G. Paparesta escludono che trattasi, in particolare quanto a G. Paparesta, di determinazione organica non conforme al dovere di lealt? e buona fede nell? attuazione del rapporto associativo poich?: a) non appare odiosamente data contra personam; b) risponde a un criterio tecnico di normalit? predeterminato in sede normativa (art. 47 Reg. A.I.A.); c) risulta coerente con l?indirizzo dell?organo associativo cui le pertinenti valutazioni sono rimesse secondo l?ordinamento di settore; d) le stesse modalit? attuative si presentano come ulteriormente e individualmente conformi all?indirizzo in parola; e) si presenta in linea di continuit? con un dato positivamente emergente dall?esperienza pi? recente. Pertanto, la determinazione sub judice appare connotata dalla piena rispondenza alle regole, oltre che di competenza, di ragionevolezza, proporzionalit?, coerenza, compiutezza informativa e paritario trattamento, onde alcun vizio di sviamento finalistico del potere attribuito all?organo che ne ? autore pu? rilevarsi. 9. Non giova alla difesa della parte attrice neppure prospettare (di talch? ogni profilo probatorio, in realt? carente, rimane irrilevante) alcunch? abbia riguardo alle cause della c.d. inattivit? di G. Paparesta; infatti, ? incontroverso che la sospensione donde egli ? rimasto impedito dall?esercizio dell?attivit? arbitrale (ai sensi dell?art. 8, comma 6, lett. h) Reg. A.I.A.) non ? ingiusta (cio? data non jure) siccome neppure contestata in giudizio, n? pu? essere altrimenti apprezzata in comparazione con la sanzione che in ultimo ? stata irrogata al medesimo G. Paparesta (peraltro col consenso dello stesso). Invero, di l? della natura cautelare del provvedimento sospensivo (di per s? eterogenea rispetto alla determinazione sanzionatoria finale), vi ? nella fattispecie un elemento che ulteriormente inibisce ogni suggestione voglia trarsi, come invece fa la difesa di parte attrice, dalla commisurazione della durata del primo rispetto alla assai inferiore durata della seconda, vale a dire l?elemento per cui il provvedimento cautelare ? riferibile esclusivamente al rapporto ?associativo? da G. Paparesta intrattenuto con l? A.I.A. mentre la sanzione da quest?ultimo sopportata risulta di diretta inerenza al rapporto di ?tesseramento? con la F.I.G.C.. In altre parole: ? escluso qualsivoglia significato inferibile dalla eventuale divergenza dei tempi di rispettiva durata delle inibizioni (cautelare e definitiva) poich? ? privo di senso comparare determinazioni che, oltre a essere manifestazioni di funzioni distinte, provengono da enti diversi. 10. In ogni caso, a evitare che la determinazione di c.d. dismissione dell?arbitro effettivo G. Paparesta possa ritenersi affetta da violazione di principi o norme comunque connesse alla previa inibizione cautelare dallo svolgimento dell?attivit? occorre osservare, di l? della gi? rilevata assenza di ogni carattere di ingiustizia della situazione soggettiva, che in linea di principio ?se ? pur vero che il venir meno della sospensione cautelare d? luogo alla piena reintegrazione? e che -per conseguenza- ?il periodo di servizio non prestato non possa essere valutato in modo deteriore e quindi come demerito?, tuttavia ?non pu? attribuirsi allo stesso, di per s?, un valore tale da renderlo rilevante ai fini di una positiva valutazione di funzioni, che, di fatto, non sono state svolte, rispondendo una tale diversificazione degli effetti della reintegrazione a differenti esigenze? (Cons. Stato, IV, 7 dicembre 2006, n. 7210). Dunque, non ? illegittima la considerazione che, ai fini della eventuale ?reintegrazione?, viene riservata al periodo di inattivit? anche dell? arbitro G. Paparesta, tanto pi? considerando il carattere non ingiusto della previa determinazione cautelare e la sicura possibilit? di farne valutazione adeguata, pur dopo la sua cessazione, ai fini della restituzione nell?organico degli arbitri effettivi (come indirettamente si ricava pure dall?art. 41 Reg. A.I.A. in materia di ?congedi?). 11. Esclusa ogni altra patologia sostanziale della determinazione assunta dal Comitato nazionale dell?A.I.A. a norma dell?art. 11, comma 6, lett. a), Reg. A.I.A. (?provvede all? inquadramento annuale degli arbitri [?] a disposizione degli Organi Tecnici nazionali relativamente alle promozioni e alle dismissioni?), occorre verificarne la conformit? al giusto procedimento convenzionalmente stabilito, sopra il quale si ? progressivamente incentrato il fuoco delle censure di parte attrice. 12. Deve a tal fine premettersi che, in base alla normativa dell?Associazione, compete all? Organo Tecnico ?redigere la graduatoria di merito di fine stagione? e ?indica[re] il numero delle dismissioni richieste? (art. 25, comma 2, lett. f) Reg. A.I.A.). Le ?Norme di funzionamento degli organi tecnici dell?A.I.A.? prevedono, in ispecie, che ?le proposte relative alla conferma, promozione o avvicendamento di A(rbitri) E(ffettivi) [risultino] corredate, per gli avvicendati e i promossi, da dettagliate relazioni illustrative comprensive dei risultati dei test atletici e da una tabella riassuntiva schematica della media dei voti conseguiti anche negli anni precedenti? (art. 7, lett. f). Sennonch?, G. Paparesta, e con lui gli altri arbitri effettivi di cui si ? disposto unanimente il ?normale avvicendamento tecnico?, ?non risulta inserit[o] nella graduatoria di merito predisposta dalla C.A.N.? appunto per non aver ?svolto attivit? per un lungo periodo? (A.I.A. ? Comitato Nazionale, verbale della seduta del 4 luglio 2008, pg. 11), il che -se appare circostanza legittimamente valutabile, come si ? sopra convenuto- ? di per s? anche assorbente del previo dovere di corredare il dato ?dei test atletici e da una tabella riassuntiva schematica della media dei voti conseguiti anche negli anni precedenti? poich? gli uni (i test atletici, siccome disgiunti dall? esercizio dell?attivit? arbitrale che non si risolve in una prova esclusivamente fisica) e l?altra (la media dei voti conseguiti, siccome naturalmente alterata dalla non valutabilit? di prestazioni nella stagione pi? recente e la cui effettuazione ? viceversa il presupposto implicito del giudizio che il voto aritmetico esprime) obiettivamente appaiono incapaci di superare il complessivo apprezzamento della inattivit? operato, unitamente alle altre circostanze oggettive gi? evidenziate [supra, ? 6.] e alla situazione anagrafica e di ruolo dell? associato, al fine della normale dismissione dal novero degli ?effettivi?, considerando che in via preventiva il Regolamento dell?A.I.A. presume la regolarit? dell? avvicendamento in presenza di dati anagrafici e di carriera di gran lunga posseduti da G. Paparesta (art. 47, comma 1). Dunque, il deficit procedimentale da quest?ultimo denunciato, da un lato, non sussiste siccome un? interpretazione coordinata delle norme associative induce a ritenere che per gli arbitri normalmente ?avvicendabili?, di cui all?art. 47, comma 1, cit., la valutazione dei test atletici e della media dei voti gi? conseguiti sia necessaria solo a corredo di una eventuale proposta di conferma nell?organico degli arbitri effettivi, non anche quando il potere associativo si venga svolgendo nel verso dell? avvicendamento poich? la discrezionalit? astrattamente ammissibile in tal senso appare gi? consunta nella positio della norma interna secondo cui ?dopo dieci anni di attivit? gli arbitri effettivi che abbiano compiuto i 28 anni possono altres? essere transitati nella categoria degli arbitri fuori quadro con decisione, non soggetta a ricorso, assunta dal Comitato nazionale su proposta del competente Ortano Tecnico?; dall?altro, il preteso deficit ? comunque incapace di assumere, nelle circostanze che occupano, alcun rilievo determinante il contenuto della decisione, la cui sostanziale indipendenza dagli elementi eventualmente deficitari assume caratteri di assoluta evidenza, tanto pi? in assenza di un potere di sindacato sopra l? applicazione delle norme tecniche che necessariamente presiedono alla (eventuale) valutazione delle performances individuali. 13. La complessit? delle questioni, alcune delle quali non gi? decise da alcun collegio di questa Camera, giustifica la sopportazione delle spese del procedimento in pari misura tra le parti costituite. P.Q.M. Il Collegio, definitivamente pronunciando nella controversia promossa con ?domanda di arbitrato? pervenuta in data 24 luglio 2008, prot. n. 1453, cos? provvede: ? rigetta le domande proposte dal dr Gianluca Paparesta; ? dichiara interamente compensate tra le parti le spese del procedimento e per assistenza difensiva; ? dichiara le parti costituite tenute in egual misura, con vincolo di solidariet?, al pagamento dei diritti dell?arbitro, come separatamente liquidati, nonch? dei diritti della Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport; ? manda alla Segreteria di comunicare alle parti il presente provvedimento. Cos? deliberato, a maggioranza dei voti espressi dagli arbitri riuniti in conferenza personale, in Roma, via Pasubio n. 15, in data 13 ottobre 2008, e sottoscritto in numero di tre originali nel luogo e nel giorno di seguito indicati. F.to Ferruccio Auletta F.to Angelo Piazza F.to Dario Buzzelli
  16. premonizioni 20 gennaio 2007) giornalaccio rosa dello Sport Il vecchio Gussoni e i (presunti) ladroni Cesare Gussoni, il vecchio che avanza. Lo hanno descritto anche cos?, il neopresidente dell' Associazione italiana arbitri, forse per i 72 anni di et? che tuttavia non dovrebbero rappresentare una discriminante, visto che Francesco Saverio Borrelli ne ha qualcuno in pi?. Ieri Gussoni ha litigato con Pancalli per questioni di Statuto (e di Borrelli), ma al di l? dello scontro istituzionale il presidente Aia sugli arbitri ha idee molto chiare. Se necessario, i rami secchi o malati vanno tagliati. Occhio attento dunque pi? all' evolversi delle vicende giudiziarie (Procura di Napoli) che al lavoro dell' Ufficio Indagini. C' ? una lettera di Marcello Nicchi, sconfitto con onore alle elezioni Aia, che Gussoni non ha ancora ricevuto, ma che circola. Tre paginette: ?...nel momento in cui nessuno degli arbitri ? mai stato intercettato - scrive Nicchi - non ? giuridicamente possibile e sostenibile un coinvolgimento degli stessi nel meccanismo di alterazione fraudolenta delle gare?. Nel ricordare che gli arbitri (e gli assistenti) indagati a Napoli sono stati gi? sottoposti a indagine, ?ma al termine del processo sportivo tutti sono stati opportunamente reintegrati? Nicchi sostiene che eventuali richieste di rinvio a giudizio o addirittura i rinvii a giudizio stessi non modificherebbero la loro condizione. Conclusione: ?...una eventuale ulteriore loro sospensione che come ti ho dimostrato sarebbe illegittima costituendo un palese abuso del diritto, potrebbe essere immediatamente impugnata dapprima nelle sedi competenti sportive e ' ' se non sar? fatta giustizia' ' nelle sedi ordinarie competenti, nelle quali oltre al ripristino della situazione di diritto non si pu? escludere che i doppiamente sospesi chiedano anche i danni conseguenti?. Non sappiamo come Gussoni reagir? di fronte a cos? affettuose raccomandazioni. Sappiamo per? che la Procura di Napoli sta ancora lavorando. Si pu? essere certi che eventuali richieste di rinvio a giudizio a cura dei sostituto procuratori Beatrice e Narducci non possano contenere elementi nuovi, qualcosa che vada oltre le intercettazioni? A puro titolo esemplificativo: se si scoprisse che qualche arbitro o qualche assistente fossero i beneficiari di schede telefoniche protette (come quelle di Bergamo e Pairetto) direttamente o indirettamente fornite da Moggi, per la giustizia sportiva questo sarebbe o no un reato? Nicchi ci ha pensato? Gussoni, il vecchio che avanza, forse s?. Palombo Ruggiero
  17. da tuttosport ?Il mio assistito ? solo testimone e non arbitra. Altri sono imputati e vanno in campo? BARI, 17 febbraio - L'arbitro barese Gianluca Paparesta, ?che non ha mai smesso di allenarsi, si ? visto di fatto escluso dal momento in cui ha deciso di fornire ogni pi? ampio chiarimento alle indagini sportive e penali, mentre sono regolarmente in campo suoi colleghi colpiti da gravi accuse dalla procura antimafia di Napoli nei processi in cui Paparesta ? invece testimone?. Lo afferma il legale dell'arbitro, Gianluigi Pellegrino, che interviene cos? sulle voci relative a un possibile parere negativo sul reintegro di Paparesta da parte del designatore arbitrale Pierluigi Collina. ?Questa ? una circostanza che, ci auguriamo, non sia all'origine di tale accanimento - dice ancora il legale dell'arbitro barese -. Ma Paparesta non esiter? a continuare a fornire ogni contributo per l'accertamento della verit??. AMNESIE - ?Che cosa ha fatto cambiare idea - chiede Pellegrino - al designatore Collina sulle "qualit? tecniche" dell'arbitro Paparesta, su cui invece pi? volte ha espresso apprezzamenti tanto da proporlo per il suo impiego nei massimi tornei internazionali Fifa?. Non ricorda Collina le parole da lui stesso espresse alla presenza del presidente Gussoni e dello stesso Paparesta il 22 aprile 2008 negli uffici dell'Aia in via Tevere all'indomani della revoca della sospensione cautelare ottenuta dopo l'archiviazione da parte della magistratura napoletana dell'indagine a carico dell'arbitro?. Collina - conclude il legale - non pu? non ricordare, da ultimo la telefonata dallo stesso Collina a Paparesta il 4 luglio scorso, alle ore 19.25, dopo l'esclusione dell'arbitro, nella quale rifer? che per quanto lo riguardava ?non era assolutamente cambiato nulla rispetto all'incontro con Gussoni e che mai avrebbe potuto esprimere un parere negativo in merito alla sua valutazione tecnica?. Circostanze tutte pienamente dimostrabili?.
  18. Paparesta non torna ad arbitrare Collina fino a giugno: e poi? Domani si decide il futuro di Gianluca Paparesta: si riunisce infatti a Roma il comitato nazionale dell'Aia. Che, come chiesto da Tar e Consiglio di Stato, prender? una decisione tecnica: Gussoni non ha alcuna intenzione di reintegrare l'arbitro-commercialista di Bari. La motivazione dell'esclusione (definitiva) dai ranghi, verter? sul fatto che Paparesta, sospeso per Calciopoli, non ha potuto seguire i corsi di aggiornamento per pi? di una stagione, la sua presenza non sarebbe compatibile e nemmeno gradita all'ambiente arbitrale e forse anche ai tifosi, e in pi?, quest'anno, il designatore Collina ha ridotto la "squadra" degli arbitri a soli 39 elementi. Paparesta quindi va ad unirsi a Bertini e Pieri, fatti fuori all'inizio della stagione. Ma a differenza di Bertini e Pieri, Paparesta ? molto pi? combattivo, e minaccioso: una nota del suo avvocato, Gianluigi Pellegrino, ha annunciato una posizione durissima (vedi Spy Calcio del 16 febbraio). Il legale ricorda alcuni colloqui e incontri che Paparesta aveva avuto sia con Gussoni che con Collina. Pare che ci siano anche registrazioni di questi colloqui e incontri (Paparesta evidentemente non si fidava molto dei suoi interlocutori...), e pare anche che l'arbitro di Bari abbia intenzione di presentarsi nuovamente ai pm di Napoli. "Non esiter? a fornire ogni contributo per l'accertamento della verit?...", conclude la nota di Pellegrino. Una minaccia: ma perch? non ha detto tutto gi? prima, la verit? a rate non ? certo bella. Con questo, il caso Paparesta forse andava gestito diversamente dall'Aia, per evitare di arrivare a questa guerra, e visto che ci sono anche altri "reduci" di Calciopoli in squadra forse si poteva reintegrarlo. Ma Gussoni non ne vuole sapere la relazione dell'organo tecnico (cio? Collina) sar? negativa. Aspettiamoci quindi uno scontro senza precedenti. Che certo non fa bene al mondo arbitrale, gi? sempre molto agitato. A proposito: ? in arrivo un altro appuntamento-chiave, il 6 marzo. Si vota per il presidente dell'Aia, associazione italiana arbitri. Ruolo ambitissimo visto che ci sono due candidati (Marcello Nicchi e Matteo Apricena) alla poltrona di Cesare Gussoni. Gussoni ? un "presidente di garanzia", chiamato dopo il terremoto di Calciopoli: ha lavorato bene in questi ultimi anni, rimettendo in moto una macchina in panne. Ma ora non accetta di ricandidarsi, con il rischio (o la certezza?) di uno scontro durissimo. Si fa da parte e cos? i due schieramenti raccolgono alleati in tutta Italia. Marcello Nicchi potrebbe candidare alla presidenza del settore tecnico Alfredo Trentalange, con lui in squadra ci sono anche D'Elia e Paparesta (padre e figlio). Matteo Apricena, ex designatore della Can-D, ? legato ad amici di Tullio Lanese, a Maurizio Mattei e al settore tecnico potrebbe presentare l'ex designatore-meteora Stefano Tedeschi (uomo di Gigi Agnolin). Una "squadra" davvero curiosa: basta pensare che insieme ci sono Agnolin e Lanese, in passato su due fronti diametralmente opposti. Ma cos? ?. Chi vince? Non si sa: leggermente favorito Nicchi, per? dagli arbitri e dai dirigenti arbitrali c'? da aspettarsi sempre qualche sorpresa. E che succerebbe al designatore Pierluigi Collina? Verrebbe confermato? Probabile se vince Nicchi, improbabile se vince Apricena. La decisione, comunque, si avr? solo a fine stagione: nessuna dimissione di Collina, ? andato avanti quando viveva sotto scorta, figuriamoci se adesso ha intenzione di mollare. Ma, com'? legittimo, vuole sapere se sar? considerato una risorsa (e lo ?, sicuramente) o un problema dal futuro numero1 dell'Aia. Poi star? anche a lui scegliere se andare avanti, e con chi. E' logico che con il clan Lanese, suo nemico giurato, sarebbe assurdo. Si vedr?. Con Collina ci sono comunque Petrucci, Abete e Matarrese. Alleati non da poco. E nei Palazzi (alti) del mondo sportivo, si sta gi? ventilando l'ipotesi di un commissariamento dell'Aia. Vediamo intanto chi vince, e con qualche maggioranza. (17 febbraio 2009)
  19. Aia Mattei Commissario Can D al posto del dimissionario Apricena Roma 12/02/2009 Maurizio Mattei assume da oggi la responsabilit? della CAN D, in sostituzione di Matteo Apricena che si ? dimesso dall?incarico dopo aver annunciato l?intenzione di candidarsi alla presidenza dell?AIA, nell?assemblea elettiva gi? convocata per il 6 marzo. La nomina di Mattei -che ha alle spalle una lunga esperienza negli Organi tecnici arbitrali- ? stata decisa dal Comitato nazionale, su proposta del presidente Cesare Gussoni
  20. come faccio a fare eleggere collina..... ecco la risposta NUOVA BUFERA Scoppia la sommossa anti-Agnolin ?Sbagliato il nuovo regolamento? C' ? troppa voglia di litigare fra gli arbitri, per concentrarsi sui problemi etici e tecnici. Il designatore Stefano Tedeschi si ? affrettato a precisare che Pieri, dopo la disastrosa direzione di domenica scorsa in Atalanta-Milan, non ? stato sospeso, n? fermato. Pu? essere designato per le partite del prossimo fine settimana, insieme con l' assistente Alessandro Griselli (di Livorno), pure lui inquisito a Napoli per i rapporti di contiguit? con Moggi. Motivi di opportunit? avrebbero dovuto sconsigliare Tedeschi dal riproporre Griselli in abbinata al Milan, visto quanto aveva combinato il 15 ottobre in Sampdoria-Milan 1-1. Pur essendo in buona posizione, non aveva segnalato all' arbitro Rosetti il fallo da rigore del portiere Castellazzi su Inzaghi. Curioso che domenica a Bergamo abbia pescato la simulazione di Gourcuff a 35 metri dal fatto. Quella di Pieri non ? stata l' unica direzione negativa fra sabato e domenica. Ma quello che conta, al momento, sono le elezioni alla presidenza dell' Aia, fissate per il 25 novembre e in questo scenario si colloca la contestazione al nuovo regolamento dell' associazione, apparso sul sito della Figc. A promuoverla i cinque candidati alla presidenza, l' ex designatore Mattei, Di Cola, Nicchi, Pezzella e Sagrestani, che ieri si sono incontrati a Milano, alla presenza dei padri nobili dell' associazione, Campanati e Gussoni (che votano). Alla fine ? stato deciso di spedire una lettera al commissario straordinario della Figc, Pancalli, per chiedergli un incontro urgente. Ha detto Nicchi: ?Ci sono cose nel regolamento sulle quali non siamo d' accordo e che non stanno in piedi. C' ? un popolo arbitrale che vorrebbe insorgere?. Nel nuovo regolamento i cinque candidati hanno ravvisato ?incongruenze temporali e tecniche; i presidenti delle sezioni non sono stati consultati ed ? deleterio cambiare il regolamento a quindici giorni dalle elezioni?. I punti principali che i cinque candidati contestano riguardano la figura di un comitato di ?garanti?, ma anche ?l' imposizione di Agnolin, che esce dalla porta per rientrare dalla finestra? e l' inserimento di figure provenienti da Fifa e Uefa ?che niente hanno a che fare con il nostro mondo?. Una novit? per la quale sono in molti a vedere un modo per assegnare ad Agnolin (se entrer? nella commissione Fifa) e a Collina (? nell' Uefa), che non sono pi? tesserati, un ruolo di primo piano e di controllo. La presa di posizione dei cinque candidati ? il segnale di un diffuso malessere e di una battaglia contro il commissario dell' Aia, Agnolin. L' incontro, richiesto dai cinque candidati, alcuni dei quali incarnano l' idea di un ritorno al passato per i loro legami con Lanese (presidente uscito di scena per i due anni di squalifica inflittagli dalla Corte federale), si far?. Questo non significa che Pancalli abbia trovato poco cortesi le parole di Nicchi e non abbia per niente apprezzato le conclusioni dell' incontro. Nella forma e nella sostanza. Il mondo arbitrale si muove con una arroganza che non pu? avere. Tantomeno in questo momento. Monti Fabio Pagina 57 (8 novembre 2006) - Corriere della Sera
  21. (24 luglio 2004) giornalaccio rosa dello Sport Carraro difende gli arbitri Parla di ?indizi impalpabili? su Palanca e Gabriele. E conferma i designatori Il presidente federale ha parlato all' Aia. Bergamo e Pairetto resteranno al loro posto dal nostro inviato TIVOLI Non date troppa confidenza a certi personaggi. Attenti alle chiacchiere e alle ?cordialit?? sospette. Anche perch? il rischio ? di finire nel girone dei colpevoli pure ?con indizi impalpabili?, questa l' espressione usata dal presidente della Federcalcio, come per Palanca e Gabriele. Franco Carraro saluta l' Associazione Italiana Arbitri all' Hotel Duca D' Este di Tivoli e non si accontenta di un in bocca al lupo formale ai direttori di gara che stamattina confermeranno a schiacciante maggioranza Tullio Lanese alla loro guida per il prossimo quadriennio. Sar? l' ex arbitro messinese, infatti, a raccogliere una grande maggioranza dai 212 presidenti di sezione Aia, dai 90 delegati e dai 5 dirigenti arbitri emeriti, Campanati, Generali, Gussoni, Raule e Roversi. Carraro ha puntato l' indice proprio sul caso della sospensione dei due arbitri nell' ambito dell' inchiesta sul nuovo calcio scommesse. ?In questo momento ci sono due giovani vostri colleghi sospesi perch? sarebbe stato fatto il loro nome in alcune conversazioni. Con tutto il rispetto per le indagini della magistratura, se le cose andranno come vanno, saranno probabilmente interrogati soltanto alla fine dell' anno anche se hanno chiesto di essere sentiti subito. Ma intanto resteranno sospesi?. Il presidente della Federcalcio lancia un monito: ?State attenti perch? spesso si fanno delle confidenze a diverse persone, non tutte per bene come voi. Si creano chiacchiere e cordialit? che incidono sul vostro ambiente?. A chi si riferisce Carraro? Forse chiama in causa quel Franco Dal Cin, che ha firmato le accuse pi? pesanti nell' inchiesta? Il numero uno di via Allegri chiude con un' indicazione: ?Gli errori arbitrali pi? gravi sono quelli che sanciscono i comportamenti: non ? possibile che un giocatore famoso possa protestare vivacemente senza rischiare e uno meno celebre sia punito con un cartellino giallo o addirittura rosso?. La presenza del numero uno della Figc all' apertura della kermesse elettorale degli arbitri (si dice) ? servita a far trapelare la conferma dei due co-designatori della Can A-B, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto (gi? al sesto e ultimo mandato), e di tutti gli organi tecnici dell' Aia (Can C e Can D) sarebbero gi? in proroga fino al 30 giugno 2005. La nomina di Lanese a commissario (che non moriva certo dalla voglia di assumere l' incarico) e l' accantonamento in corsa di Bergamo e Pairetto dalla Can maggiore sarebbe stata una ammissione di omessa vigilanza nel calcio scommesse partenopeo che neanche l' Ufficio indagini federali s' ? sentito finora di cavalcare, dopo aver appreso dai magistrati Beatrice e Narducci dell' avviso di garanzia a carico degli arbitri Marco Gabriele e Luca Palanca. Comunque la decisione della prorogatio arbitrale verr? comunicata da Carraro, sentito Lanese e i due vicepresidenti Abete e Mazzini, al Consiglio Federale di marted? 27. Il salone del mega-albergo di Tivoli, comunque, ? per? pronto per accogliere gli elettori del presidente e della squadra che guider? l' Aia fino al 2008. Lanese ? accreditato di un 90 per cento dei consensi. Pu? solo prendere qualche voto in pi?. Lo sfidante sulla carta Piero Ceccarini, che avrebbe raccolto solo una parte delle 50 firme per presentare la sua candidatura, rappresenta soltanto una espressione di contenuto dissenso. Lanese, favorito incontrastato della sfida elettorale, ha annunciato: ?Con il nuovo Statuto, saremo la sesta componente della Federcalcio?. Cio?: anche gli arbitri voteranno per eleggere il presidente e gli altri organi di governo della Federcalcio. Del Consiglio Nazionale Aia, scontata l' elezione del vicepresidente Cesare Sagrestani, sono probabili almeno un paio di avvicendamenti sui 6 componenti. Sembra anche che non sar? confermata la direzione della scuola arbitrale.(paparesta senior)????mi sembra di ricordare.. Nella continuit? dell' Aia, ovviamente. Gianni Bondini L' INCHIESTA I DUE FISCHIETTI INDAGATI Dopo le prime perquisizioni dell' 11 maggio, la Procura di Napoli il 12 luglio invia altri 14 avvisi di garanzia. LE INTERCETTAZIONI Nel registro degli indagati finiscono anche due arbitri: Marco Gabriele di Frosinone, 30 anni, 29 gare dirette in serie A, e Luca Palanca di Roma, 33 anni, 17 presenze in A. I 2 due vengono subito sospesi. Ad accusarli diverse intercettazioni telefoniche e testimonianze come quella dell' amministratore delegato del Venezia, Dal Cin, che dichiara essere opinione diffusa che il Messina godesse di favori quando ad arbitrarlo c' erano quelli della cosiddetta ?combriccola romana? legata alla Gea di Alessandro Moggi. Tra le partite sotto inchiesta Messina-Venezia arbitrata da Palanca e conclusasi con una mega rissa. Bondini Gianni
  22. una piccola chicca guardate data e autore articolo.. (16 ottobre 2004) giornalaccio rosa dello Sport L' amarcord di Paolo Casarin Paolo Casarin ? stato un eccellente arbitro ed un ancor pi? eccellente designatore arbitrale. Oggi ? un puntuale e attento osservatore delle cose del calcio, con spiccate inclinazioni statistico-opinionistico-giornalistiche sia sulla carta stampata che in televisione. Mai banale e sempre interessante, Casarin ha la capacit? di bucare lo schermo, grazie a un look sempre elegante e a un eloquio un po' sacerdotale. Si capisce perfettamente, dal tono, dalle pause, dai puntini sospensivi lasciati cadere qua e l?, tutto quello che vuole dire. E non dire. Sabato scorso, Casarin ? stato ospite della Rai. Intervista a tutto campo, ma giustamente focalizzata sui mali e sui problemi del calcio italiano. Primo fra tutti, quello dei cosiddetti ?poteri forti? e della relativa ricaduta sul settore arbitrale. Appassionato difensore della categoria, Casarin ha speso buone parole per gli arbitri, e ne ha spese e soprattutto lasciate intendere di meno buone per gli attuali designatori, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto. Passo successivo dell' intervistatore, il paragone tra il passato del designatore Casarin e il presente dei designatori Bergamo e Pairetto. Casarin non ha opposto resistenza, e in un sussulto di antiche rimembranze ha ricordato i suoi tempi, quando, ?alla mia prima stagione da designatore, nel ' 90-91, lo scudetto fu vinto dalla Sampdoria?. Come a dire, quelli s? che erano giorni in cui i poteri forti potevano solo restare a guardare. Purtroppo, l' intervista, ricca di eloquenti sottintesi, ? finita l?. Senza dare modo a Casarin (del quale si attende ancora una deposizione all' ufficio indagini per meglio spiegare la storia delle presunte ammonizioni pilotate denunciata a suo tempo in una tv privata), di snocciolare gli scudetti dei suoi sei successivi anni da designatore: e cio? Milan, Milan, Milan, Juventus, Milan e Juventus. Nel loro piccolo, Bergamo e Pairetto, che non sono due mammolette e che dovrebbero con questa stagione esaurire il mandato, hanno avuto maggiore fortuna: in cinque anni, sotto la loro giurisdizione, hanno vinto Lazio, Roma, Juventus, Juventus, Milan. Ci manca solo che questa volta vinca l' Inter... Palombo Ruggiero
  23. Nizzola: ?Arbitri, restituite i Rolex?. Fifa e Uefa chiederanno alla Federcalcio spiegazioni per l' ennesimo scandalo. I regali della Roma, da 25 e 7 milioni, mettono nei guai i designatori e i fischietti. Sensi: "Ma le altre squadre fanno peggio di me". E adesso e' ora di dimettersi Nizzola: ?Arbitri, restituite i Rolex? I regali della Roma, da 25 e 7 milioni, mettono nei guai i designatori e i fischietti Bufera sul calcio italiano. Scoppia ?arbitropoli? proprio alla vigilia di una delle domeniche pi? delicate del campionato (Parma-Juve, Milan-Roma, Fiorentina-Inter). I Rolex d' oro, regalati dal presidente della Roma, Sensi, ai due designatori Bergamo e Pairetto e quelli d' acciaio destinati ai tre vice-designatori e ai 36 fischietti di A e B (i 74 guardalinee hanno ricevuto un pi? modesto Philippe Watch) rischiano di travolgere l' intera struttura arbitrale, gi? attraversata da una profonda crisi tecnica e morale. Il presidente della Federcalcio, Luciano Nizzola, appena rientrato dalle vacanze in Kenia, letta sui giornali la notizia dei super-regali ai fischietti e a chi dovrebbe guidarli, ha atteso per l' intera mattinata di ieri le dimissioni dei due designatori, i quali, al contrario, hanno cercato di difendersi, contrattaccando. Nizzola ha anche pensato che fosse venuta l' ora di sollevare dall' incarico Bergamo e Pairetto; poi ha deciso di fermarsi, per non rendere ingestibile una situazione gi? molto tesa, a met? di una stagione nata male (doppio designatore, ultimatum sugli aumenti di stipendio) e proseguita peggio, con una serie infinita di errori in campo e continui sospetti sul sorteggio, dal quale escono le designazioni settimanali. E la decisione di non bruciare Bergamo e Pairetto ? condivisa anche dal presidente della Lega di Milano, Carraro. Per? da Nizzola ? arrivato l' ordine di ?provvedere alla restituzione di quanto non possa configurarsi, per valore o per natura, come regalo d' uso, che normalmente accompagna le festivit? di fine anno. E' stato dato incarico all' associazione arbitri di attivarsi per l' esecuzione del provvedimento?. I toni sdegnati di Nizzola non sono stati recepiti da Bergamo e Pairetto, che hanno trovato all' improvviso l' accordo, dopo aver litigato fra di loro in modo acceso per alcune questioni tecniche venerd? pomeriggio, al raduno di Coverciano, dove ieri mattina ? piombato il segretario della Federcalcio, Petrosino. Pur confermando la disponibilit? a restituire i Rolex (?Tutti noi ci atterremo, come sempre, alle disposizioni impartite dalla Federcalcio?), Pairetto ha spiegato: ?Io e Bergamo ci eravamo ripromessi di informare gli organismi competenti di tutti i regali ricevuti durante il periodo natalizio ed ? quanto abbiamo fatto perch? abbiamo sempre voluto e vogliamo essere chiari con tutto il mondo sportivo. Le nostre comunicazioni sono state verbali con la Lega. Il presidente Nizzola? Non lo abbiamo informato, perch? era all' estero?. E Bergamo: ?L' operato delle societ? dipende dalla Lega?. Ancora Pairetto: ?Le reazioni degli altri non ci interessano; in questa vicenda noi siamo stati fin dall' inizio di una trasparenza totale; tutto quanto detto e fatto ? interamente verificabile?. La ricostruzione di Pairetto, da sempre un noto appassionato di orologi, resta lacunosa. Molti Rolex erano gi? arrivati a destinazione prima del 21 dicembre - il marted? della cena fra presidenti e arbitri a Milano - e qualche fischietto aveva sollevato il caso, presente anche il presidente dell' Aia, Gonella, senza ottenere risposta. La mattina di Natale, Pairetto ha telefonato al segretario della Lega, Marchetti, che, per?, prima di partire per una vacanza negli Stati Uniti, non ha ritenuto opportuno informare il presidente Carraro. Venerd? scorso, al raduno di Coverciano, Pairetto ? stato chiaro con gli arbitri. Si ? assicurato che tutti avessero ricevuto il regalo della Roma e ha garantito che la Lega era stata avvisata per tempo. Di restituire gli orologi non si ? mai parlato, finch? ieri mattina ? esploso lo scandalo ed ? intervenuto Nizzola. Ma la credibilit? degli arbitri ha sub?to un colpo durissimo, anche se in passato Bergamo ha avuto disavventure peggiori, condannato per aver scritto il falso nel referto di Milan-Napoli del 25 novembre ' 79, sospesa per nebbia all' inizio della ripresa. E luned? interverranno Fifa e Uefa. Il calcio italiano aveva bisogno di tutto, tranne che di uno scandalo internazionale. Fabio Monti LA REPLICA Sensi: ?Ma le altre squadre fanno peggio di me? ROMA - Stupito da certo stupore e da non poche reazioni ipocrite, Franco Sensi ha quasi voglia di sorridere. ?Se davvero crediamo che un arbitro si possa corrompere con un orologio, o se davvero pensiamo che un arbitro per un orologio debba essere considerato corrotto, be' , allora ? meglio cambiare mestiere?. Il presidente della Roma risponde senza strepiti e senza nascondersi alle accuse che gli sono piovute addosso per la storia dei Rolex regalati prima di Natale agli arbitri e ai due designatori, Pierluigi Pairetto e Paolo Bergamo. ?Tutto fatto alla luce del sole - spiega Sensi - esattamente come succede ogni anno a tutte le altre societ? italiane di calcio. Senza alcun secondo scopo, altrimenti non ci saremmo rivolti, per la consegna, a una rinomata agenzia nazionale di recapiti; non avremmo telefonato all' Aia, il 17 dicembre scorso, per chiedere gli indirizzi degli arbitri; non avremmo inserito questa spesa, come ogni anno, lo ripeto, nel bilancio della societ?: 120 milioni, Iva compresa?. Il presidente giallorosso entra nel dettaglio: ?I Rolex "semplici", regalo natalizio per gli arbitri, sono costati un milione e mezzo-un milione e 600 mila lire. I Rolex d' oro, per i due designatori, 10 milioni ciascuno. Abbiamo avuto uno sconto del 200 per cento e il totale della spesa, come ho detto, ammontava a 120 milioni, Iva compresa. A Natale del ' 98, invece, regalammo agli arbitri 6 bottiglie di champagne pagate 250 mila lire la bottiglia. Il totale della spesa, per la Roma, regolarmente fatturato e regolarmente finito in bilancio, ? stato di 120 milioni, Iva compresa. Non una lira di pi?, non una lira di meno. I regali, tra l' altro, sono stati inferiori, in quanto a prestigio, rispetto a quelli inviati da certe altre societ?, di cui non voglio fare i nomi?. Sensi ? infastidito per il rumore strumentale che si ? creato intorno alla vicenda, scoppiata all' antivigilia della partita che la Roma giocher? stasera a San Siro contro il Milan senza due titolari della difesa squalificati. E non accetta, in particolare, lo stupore di Franco Carraro, presidente della Lega. ?Il giorno 22 dicembre, cinque giorni dopo la nostra telefonata all' Aia per avere gli indirizzi, la stessa Aia inform? la Lega di Milano che tutti i club stavano cominciando a mandare i regali di Natale agli arbitri. Perci? Carraro non pu? adesso cadere dalle nuvole e sostenere di non essere stato al corrente della cosa?. All' iniziativa di Luciano Nizzola, presidente della Federcalcio, Sensi replica con indifferenza: ?Se gli arbitri vorranno restituire i regali, problemi loro. Io li ho fatti in pieno spirito natalizio. Se torneranno indietro, non mi sogner? minimamente di chiedere che gli arbitri restituiscano anche gli omaggi ricevuti dalle altre societ?. Per me, il problema proprio non esiste?. I problemi veri, semmai, sono altri. Sensi non lo dice neanche sotto tortura, ma forse sospetta che dietro questo bailamme ci sia stato lo zampino del Milan. E per questa ragione, forse, e solo forse, nei prossimi giorni la societ? giallorossa potrebbe dare inizio a un attacco frontale molto violento nei confronti di Adriano Galliani sulla questione del conflitto d' interessi (Galliani, com' ? noto, ? vicepresidente di Mediaset e vicepresidente e amministratore delegato del Milan). Sensi ripete soltanto: ?Non ce l' avevo affatto col Milan, quando ho ricordato, gioved? scorso, che ogni volta a Milano finiamo col giocare in condizioni di emergenza, mai con tutti i titolari. Il mio era un discorso generale. Confortato da dati statistici purtroppo incontestabili?. Giuseppe Toti COME FUNZIONA IL MONDO ARBITRALE LA STRUTTURA Gli arbitri italiani fanno capo all' Aia (Associazione arbitri italiani), presieduta da Sergio Gonella. Per le partite di A e B, l' organo tecnico, che prepara gli arbitri e procede alle designazioni, ? la Can, guidata da Bergamo e Pairetto DOPPIO DESIGNATORE Paolo Casarin ? stato designatore (manuale) per sette anni, dal ' 90 al ' 97. Nel ' 97-' 98, l' incarico ? toccato a Baldas, con l' aiuto del computer, ma dopo lo scandalo di Juve-Inter (1-0, 26 aprile ' 98) ? stato rimosso e sostituito da Gonella, con designazioni effettuate attraverso un sorteggio integrale. Quest' anno la Lega delle societ? di A e B (la confindustria del pallone) non si ? trovata d' accordo sul nome del designatore da proporre al presidente federale. Un gruppo di societ? (Inter, Milan, Juve) e il presidente della Lega, Carraro, volevano Bergamo; il presidente della Roma, Sensi, pi? il presidente della Federcalcio, Nizzola, insistevano per Pairetto. Alla fine, la soluzione rivoluzionaria del doppio designatore SORTEGGIO PILOTATO Bergamo e Pairetto sono stati chiamati a rendere esecutivo un sorteggio pilotato, che prevede partite divise per fasce. Nell' ambito di queste fasce, avviene il sorteggio degli arbitri da accoppiare alle 18 gare di serie A e B IL PUNTO E adesso ? ora di dimettersi Se la Rolex Connection ? un fatto grave, Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto devono dimettersi o essere destituiti. Se invece qualcuno ha il coraggio, la forza e il potere per dire che non lo ?, allora significa che questo calcio non ? pi? credibile. E non ? pi? credibile soprattutto perch? i designatori sono due e non uno; perch? si sa che Bergamo ? espressione della Lega e Pairetto della Federcalcio; perch? uno ? gradito a un cartello di societ? forti e l' altro al resto dell' oligarchia: soprattutto perch? gli arbitri non sanno a chi rispondere e come comportarsi. La pedestre gestione di questa vicenda ne ? la conferma pi? avvilente. L' intimazione di Nizzola di restituire ?quanto non possa configurarsi, per valore o per natura, come regalo d' uso che normalmente accompagna le festivit? di fine anno? ? sacrosanta, anche se tardiva. La restituzione, per?, non pu? essere l' atto conclusivo e assolutorio. ? un atto dovuto che tuttavia induce a un' ammissione di gravit? inequivocabile: i due designatori, proprio per la natura del loro ruolo e per la congruit? del loro stipendio (200 milioni netti l' anno), debbono essere, sempre, al di sopra di ogni sospetto. Invece, dalle voci interne al mondo arbitrale di sorteggio pilotato con palline riconoscibili (Corriere della Sera del 14 dicembre) alla ricusazione di Treossi da parte di Roma e Lazio; dalle polemiche dimissioni di Boggi alle inchieste di Guariniello sullo status professionale; dalla nascita del sindacato alle arroganti manovre per reprimerlo, ? stata questa la stagione dell' inadeguatezza e dell' approssimazione. Una situazione che ha generato tensioni ingiustificate e pressioni spesso indebite. Prima che per ragioni tecniche, il crac ? avvenuto per ragioni etiche e ci? rappresenta, oltre a tutto il resto, un attentato all' immagine del calcio italiano, sia sul fronte interno che estero. Infine emerge un conflitto di competenze istituzionali pi? serio, se possibile, dello stesso scandalo: perch? Bergamo e Pairetto hanno informato la Lega e non la Federcalcio da cui dipendono? A Carraro e Nizzola le risposte definitive. Giancarlo Padovan Lo status symbol nato in Germania usato anche da 007 e Paul Newman ? l' orologio di James Bond, Steve McQueen, Paul Newman. Il Rolex, l' orologio status symbol, ha vari modelli: quello in oro ha un valore di circa 25 milioni, quello in acciaio da 3,5 a 7. Padre del Rolex ? un bavarese, Hans Wilsdorf, trasferitosi a Londra ai primi del ' 900. Per imporre il marchio Rolex sul mercato impieg? vent' anni, ma dopo essersi trasferito a Ginevra con la sua azienda, Wilsdorf lanci? nel 1926 la cassa ?Oyster? (sperimentata con successo l' anno dopo da una giovane nuotatrice che travers? La Manica)e nel 1931 l' orologio automatico. Dal 1910 a oggi sono stati venduti oltre dieci milioni di Rolex nel mondo. Alcuni hanno gi? riciclato l' omaggio E quello di Boggi non ? mai arrivato Restituire il Rolex ricevuto da Sensi non sar? facile per tutti gli arbitri. Qualcuno ha usato l' omaggio per fare bella figura, regalandolo ad amici o parenti. Non ha ricevuto nulla Robert Anthony Boggi, l' arbitro di Salerno che si era dimesso ad inizio stagione per dissensi con la riforma e l' apertura al professionismo e che luned? sar? giudicato dalla Disciplinare. ?I regali ci sono sempre stati, ma non di questo valore. Io non censuro e non critico nessuno, dico soltanto che non avrei accettato un Rolex. Con la gestione di Gussoni o di Casarin questo non sarebbe accaduto. Con Casarin era necessario mostrare la fattura anche se avevamo cambiato i pneumatici dell' auto?. Monti Fabio, Padovan Giancarlo, Toti Giuseppe
  24. beh gussoni ha detto che sa benissimo che la sudditanza psicologica gli arbitri la subiscono mi pare l'abbia detto in undiscorso.. beh non ? altro che ammettere che le squadre non sono tutte uguali e qualcuna ? avvantaggiata nelle decisoni arbitrali.. quindi queste si trasformano in punti.. credo vedremo se lo rieleggeranno...
  25. chi ha abolito il sorteggio integrale??? quanto la menano che l'unico campionato con sorteggio lo vinse il verona? ? tutto cambiato..? LA CANDIDATURA / L' ex fischietto ha sciolto la riserva: il 25 novembre sar? eletto presidente dell' Aia Torna Gussoni, l' uomo che abol? i regali agli arbitri MILANO - Cesare Gussoni, 72 anni, milanese, ex internazionale (106 presenze di serie A), arbitro benemerito, industriale, laureato in Medicina, ha sciolto la riserva ieri mattina, accettando di candidarsi alla presidenza dell' Aia. L' elezione del presidente degli arbitri ? fissata per il 25 novembre, all' assemblea di Tivoli. Dovr? battere la concorrenza di Marcello Nicchi, che ha deciso di restare in corsa, pur sapendo di non avere speranze di successo. A tutti Gussoni appare come un presidente di garanzia, un dirigente con un passato importante e rigoroso alle spalle, chiamato a svolgere per diciotto mesi un compito difficilissimo: ridare credibilit? all' Aia, dopo i veleni di Calciopoli e l' incredibile gestione della vicenda da parte degli organi della giustizia sportiva e dei vertici arbitrali. Dopo la presidenza di Lanese (due anni e sei mesi di squalifica) e il commissariamento di Agnolin, che ha voluto far la guerra al mondo (e redigere un regolamento pieno di aspetti indecifrabili), Gussoni trova le macerie, ma ha l' esperienza per avviare una complessa fase di ricostruzione. Con poche parole, ha chiarito il senso di una candidatura super partes, lontano dalle tristi logiche di spartizione, che hanno tenuto banco nell' ultimo mese fra i candidati in corsa, accettata attraverso la condivisione del ?forte messaggio di coesione rivolto a tutti i colleghi arbitri da Di Cola, Mattei, Pezzella e Sagrestani, con la loro responsabile rinuncia a candidarsi singolarmente alla presidenza Aia, ed accogliendo le sollecitazioni prevenute da molte sezioni e arbitri di varie regioni?. Gussoni era stato scelto come designatore della Can di A e B dall' ex presidente della Figc, Sordillo, il 12 luglio ' 85. Del suo quinquennio su una delle poltrone pi? calde del calcio italiano, concluso nell' estate ' 90 fra le polemiche per lo storico caso di Verona-Milan (arbitro Lo Bello), con il passaggio di consegne a Casarin, si ricorda il clamore suscitato nel primo raduno, quando prima vennero espulsi i direttori sportivi, poi usc? la lista dei regali destinati ogni domenica agli arbitri, con ampia propensione per i Rolex, oggetto che ? sempre piaciuto ai fischietti. E Gussoni, che aveva subito abolito il sorteggio dell' 84-' 85, non aveva perso tempo ad intervenire con un richiamo alla questione morale, che aveva choccato l' ambiente. In queste ore la candidatura ha raccolto unanimi consensi, anche da parte dei vertici delle tre Leghe, a cominciare da Matarrese. Dal 26 novembre parte la verifica, per capire quanta voglia avr? il mondo del calcio di cambiare e di seguire le indicazioni di Gussoni. Monti Fabio Pagina 67 (17 novembre 2006) - Corriere della Sera
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