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gaba

Tifoso Juventus
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  1. Qui dobbiamo capirci bene e sapere bene di cosa parliamo, ragazzi: perci? massima attenzione e, se non siete ben svegli e ricettivi, rimandate questa lettura ad un altro momento. Innanzi tutto: abbiamo idea, quando nominiamo con tanta facilit? la SIM Card, di cosa si tratti? In altre parole, la "carta d'identit?" attraverso la quale siamo riconosciuti da un determinato operatore telefonico. Materialmente, quel pezzetto di plastica con alcuni contatti dorati, che se manca... il nostro cellulare non funziona. Il numero del nostro cellulare NON SI TROVA MEMORIZZATO NELLA SIM CARD. La SIM ? un semplice "microcontroller" , ovvero un minuscolo computer, con tanto di microprocessore e... memoria. S?, memoria, tant'? vero che avete ormai sentito dire delle "SIM da 64, SIM da 32, da 128", eccetera. Quei numeri stanno a significare la quantit? di memoria di cui la SIM dispone: essa ha ben precise ragioni d'essere. Serve esattamente come la memoria di un computer e la SIM vi appoggia dati temporanei o di nostro interesse (come ad esempio numeri telefonici e SMS: ecco perch? dobbiamo ogni tanto cancellarli se non vogliamo che se ne blocchi la ricezione). Per prima cosa, ogni SIM card ha un "numero di targa", unico. Un p? come le schede di rete dei nostri computer. Tale numero ? quello che viene stampigliato sull'esterno della SIM e, per i gestori telefonici italiani, inizia con 8939 ed ha una marea di cifre. L'apparecchio che dialoga con la SIM card pu? chiederlo alla SIM stessa (che lo conserva nella sua memoria) e questa glielo fornir?. La stessissima cosa avviene nel cellulare, il quale ha anche lui il "suo" numero di targa, che gi? conoscete: il famoso IMEI (International Manufacturer Equipment Identification, che significa Identificativo Internazionale del Fabbricante dell'Apparecchio). Lo potete conoscere (anzi lo DOVETE conoscere e TRASCRIVERE IN UN LUOGO SICURO) digitando su qualsiasi cellulare: *#06# Averlo trascritto comporta, infatti, la possibilit? di comunicarlo alle Autorit? in caso di furto o smarrimento del cellulare, che a quel punto potr? essere bloccato dai gestori, rendendolo di fatto inutilizzabile (o quasi, vedremo perch?). Orbene, quando accendiamo il cellulare, avviene questa sequenza di fatti - che vi riporto in modo discorsivo ed estremamente semplificato, solo per farvi capire: PROCESSO DI IDENTIFICAZIONE: Accensione: il microcomputer del cellulare si avvia e fa il "boot", proprio come un computer. Ci mette solo molto meno tempo. A sistema avviato, il cellulare interroga la SIM card: se non risponde, vi dice "Inserire SIM", altrimenti chiede subito il numero di serie della SIM e questa glielo fornisce (insieme ad altri valori sui quali sorvoliamo per semplicit?). Presi questi dati, cellulare e SIM eseguono insieme un particolare calcolo di cifratura che fornisce come risultato un determinato numero che chiameremo zzz; fatto questo, il cellulare va a "presentarsi" via radio al gestore predefinito (che conosce in quanto scritto sulla memoria della SIM) e gli dice: "Sono il cellulare con l'IMEI xxx, ho la SIM con numero yyy ed il mio calcolo di cifratura vale zzz: posso entrare in rete?". Il gestore apre il proprio database clienti e, se trova il numero di serie di quella SIM, esegue lo stesso calcolo di cifratura; se il risultato che ottiene ? lo stesso rispetto a quanto ha gi? fatto il cellulare (cio? "gli viene" zzz), risponde al cellulare "Ok, sei in rete" e apparir? l'abituale scritta "VODAFONE IT", oppure "3 ITA", oppure "I TIM" o "I WIND". Posto che i due calcoli coincidano, il gestore (dopo aver detto al cellulare "OK sei in rete"), aprir? il database nazionale dei numeri telefonici cellulari e controller? che, accanto al numero di serie della SIM a cui ha fornito accesso, vi sia un numero di telefono. Su questo archivio c'? anche scritto se il numero ? in portabilit? o se ? un numero appartenente al proprio intervallo - nella lezione successiva trovate cenni sulla portabilit? dei numeri. Preso il numero e predisposte le procedure per l'accoglimento delle chiamate entranti in accordo al fatto che il numero sia o meno in portabilit?, aggiorna il proprio archivio di utenze "online" e ci scrive che quel numero, dalle ore oo:mm:ss del giorno gg/mm/aaaa "? raggiungibile" tramite la stazione radio base (la "cella") numero kkk - S?, anche le singole "celle" hanno ognuna un proprio identificativo. Tale informazione ? soggetta, ovviamente, ad essere aggiornata man mano che il cellulare si dovesse spostare da una cella al'altra, con il nuovo identificativo della cella che "lo prende in carico". Nel momento in cui il cellulare viene spento o si allontana eccessivamente dall'ultima cella disponibile, la stessa procedura lo dichiara "spento o non raggiungibile" e manterr? tutte le informazioni per un periodo di tempo prestabilito (in genere qualche minuto) in modo da velocizzare il rientro in rete se esso si dovesse trovare di nuovo sotto copertura; se invece la condizione di "non raggiungibilit?" permane, le informazioni di autenticazione viste dal punto 4 in poi vengono rimosse e il cellulare dovr? nuovamente ripeterle per ottenere accesso. Direte voi: a cosa mi serve conoscere tutto questo poema? Risposta semplice: a capire il funzionamento del PIN! Tale codice viene chiesto tra la fine della fase 2 e l'inizio della fase 3. Non solo: il microprocessore della SIM card ? programmato in modo che, se viene offerto un PIN errato per pi? di tre volte, la SIM si rifiuter? di avviare qualsiasi calcolo per l'autenticazione. In tal caso, occorrer? utilizzare il PUK (Personal Unlock Key = Chiave Personale di Sblocco) di cui parleremo dopo. Ecco perch? il PIN ? sicuro: non ? una semplice "password" bens? un "cancello" che protegge l'ingresso alla "stanza dei calcoli", in assenza dei quali non ? possibile accedere alla rete, indipendentemente dal cellulare. Cambiare il codice pin: Supponiamo di avere un PIN originale del gestore che sia 1234 e di volerlo cambiare con 3532 . Seguendo la procedura del cellulare, si avr? sempre: Richiesta del VECCHIO PIN, a cui digiteremo 1234 e confermeremo; Richiesta del NUOVO PIN, a cui digiteremo 3532 e confermeremo; Subito dopo, avremo una richiesta di ridigitare il nuovo PIN, a cui di nuovo digiteremo 3532 e confermeremo. Il cellulare chiede due volte il nuovo PIN per evidenti ragioni di sicurezza: se la prima o la seconda volta il numero inserito ? diverso, il cellulare non avvia la procedura di cambio. Il vantaggio consiste nel fatto che questo controllo preliminare viene fatto dal cellulare anzich? dalla SIM, con evidente riduzione del rischio di blocco. Se, invece, il controllo lo fa la SIM e ci sbagliamo pi? di tre volte, come gi? abbiamo visto non potremo pi? utilizzare la SIM stessa finch? non procediamo allo sblocco tramite PUK. Purtroppo il cellulare non pu? "mediare" se quel che sbagliamo ? il vecchio PIN: sar? costretto a presentare la richiesta con un vecchio PIN errato e a quel punto, se insistiamo, la SIM card "se la prender? a male" ugualmente: facciamo quindi comunque molta attenzione. Tuttavia, in alcuni (rari) casi il cellulare o non dispone di questa procedura o, magari, ? impostato in una lingua diversa che non conosciamo: possiamo ugualmente cambiare PIN ma dobbiamo attenerci rigorosamente e senza errori (rileggete bene, quindi, prima di inviare il comando) alla seguente sintassi, basata su asterischi e cancelletti, con il codice 04: ** 04 * VECCHIO_PIN * NUOVO_PIN * NUOVO_PIN # Sostituendo i numeri dell'esempio, il comando sar?: ** 04 * 1234 * 3532 * 3532 # Non verr?, in questo caso, dato alcun messaggio specifico da parte del cellulare, ma un semplice "eseguito", o altra parola simile. Non resta che incrociare le dita, spegnere e riaccendere e verificare che il nuovo PIN sia entrato in funzione. Qualora, per malaugurata sorte, le cose non dovessero andare per il giusto verso, la SIM card si bloccher?: dovremo a quel punto fare ricorso al PUK, attraverso il quale possiamo "imporre" la sovrascrittura del PIN con un nuovo PIN a nostra scelta, a prescindere da quale sia quello vecchio. Capite da voi che, utilizzando il PUK, ancor di pi? non dobbiamo commettere errori: se ci sbagliamo anche qui pi? di tre volte, infatti, la SIM card si rifiuter? del tutto di "avviarsi" (? previsto dalla fabbrica) e dovr? necessariamente essere gettata via. Detto quanto, occhi aperti perch? nessun cellulare possiede una "procedura guidata" per il PUK (contrariamente a quella del PIN): l'unico modo di usare il PUK ?... a suon di asterischi e cancelletti. Perci?, aprite la busta o il foglio nel quale l'operatore vi ha riportato il PUK (che ? un numero abbastanza lungo), tenetelo davanti e, con calma, agite come segue: ** 05 * PUK * NUOVO_PIN * NUOVO_PIN # Ammesso che il PUK sia 12345678912345 e volendo imporre il nuovo PIN 3532, digiteremo, quindi: ** 05 * 12345678912345 * 3532 * 3532 # Data conferma, attendete sempre una decina di secondi, dopodich? spegnete e riaccendete il cellulare. Se tutto ? andato bene, digitando il nuovo PIN riuscirete ad "entrare in rete". Se ancora non ci riuscite... o non siete stati abbastanza attenti, o avete usato un PUK sbagliato. Siate, pertanto, estremamente diligenti e accurati nella gestione e conservazione del codice PUK, altrimenti potreste trovarvi in difficolt?. Nulla di irrisolvibile, ? chiaro: ma sono grattacapi, perdite di tempo e denaro, traffico, code... tutto per non metterci quel minimo di cura? Direi che non vale la pena di essere superficiali, no? Ecco una tabellina dei codici; in essa, salvo dove necessario, sono indicate solo le sequenze di attivazione: se avete... studiato, gi? sapete che verifica e disattivazione si ottengono combinando asterischi e cancelletti nel corrispondente metodo, associato al relativo codice. Ovviamente, NON ? possibile e NON ha senso usare le sintassi di verifica e disattivazione con le procedure relative a PIN e a PUK. Di certo la tabella non ? esaustiva ma relativa a parametri in genere di uso universale: Operazione Sintassi Cambio PIN **04*vecchio_pin*nuovo_pin*nuovo_pin# Cambio PIN2 **042*vecchio_pin2*nuovo_pin2*nuovo_pin2# Impiego PUK (*) **05*puk*nuovo_pin*nuovo_pin# Impiego PUK2 (*) **052*puk2*nuovo_pin2*nuovo_pin2# Cambio codice blocco chiamate **03**vecchio_codice*nuovo_codice*nuovo_codice# Blocco chiamate Tutte le uscenti *33*codice*servizio#((**) Tutte le uscenti internaz. *331*codice*servizio#(**) " tranne che verso il proprio paese *332*codice*servizio#(**) Tutte le entranti *35*codice*servizio#(**) Tutte le entranti quando si ? all'estero *351*codice*servizio#(**) Cancellazione di tutti i blocchi chiamate #330*codice# Deviazione chiamate Incondizionato **21*Numero(oppure**21*Numero*servizio)(***) Su mancata risposta **61*Numero# (oppure **61*Numero*servizio#)(***) Su spento/non raggiungibile **62*Numero# (oppure **62*Numero*servizio#)(***) Su occupato **67*Numero# (oppure **67*Numero*servizio#)(***) Avviso di chiamata (eccezione: usare un solo asterisco o cancelletto) *43# (*) PIN2 e PUK2 sono esattamente come il PIN e il PUK, ma servono per altre funzioni e, di solito, non si usano o si usano su specifica indicazione dell'operatore telefonico. (**) Vedi tabella servizi per scegliere il servizio su cui agire. Non sempre accettato dai gestori. (***) E' indicato un solo parametro di servizio ma, come abbiamo gi? appreso, ove il comando lo consenta, i parametri possono essere anche pi? di uno, compresi tra asterischi; l'ultimo parametro sar?, invece, seguito dal cancelletto. Per completare la tabellina, ecco i servizi gestibili: Codice Servizio 10 Tutti i tipi 11 Chiamate voce 12 Chiamate dati 13 Chiamate FAX 16 SMS 18 Tutte quelle dati tranne gli SMS 19 Tutte tranne gli SMS 25 Come 12 Ad esempio, supponiamo di voler deviare incondizionatamente le sole chiamate fax verso il numero di rete fissa 029876543 ma di lasciare che arrivi tutto il resto. Utilizzeremo il codice 21 (trasferimento incondizionato) e il servizio 13 nel seguente modo: ** 21 * 029876543 * 13 # L'operazione potr? essere annullata con ## 21 # , come facilmente intuibile. Al riguardo degli specifici servizi, teniamo presente che: non tutti gli operatori li accettano o, quantomeno, non accettano tutti i tipi. Ad esempio, spessissimo impostare trasferimenti specifici per i soli SMS non viene accettato e d? luogo a messaggi di errore. Non si tratta di sviste, bens? di una ben precisa volont? commerciale. alcuni operatori hanno ulteriori servizi: ad esempio l'operatore 3 (H3G) ha servizi specifici di deviazione da usarsi con gli stessi codici (21, 61, 62 e 67) ma relativi a ulteriori servizi; nella fattispecie essi sono relativi, ad esempio, alle video chiamate. In altre parole, potremmo voler deviare le chiamate voce ma non quelle video. Al momento c'? un p? di confusione anche tra gli stessi operatori, anche in virt? della recente introduzione dell'UMTS a livello pi? generale e non esclusivo dell'operatore H3G; torneremo su questi argomenti in futuro. CENNI SULLA PORTABILITA' DEL NUMERO(MNP) Recentemente, come sappiamo, ? stata introdotta la possibilit? di mantenere il proprio numero anche quando si cambia operatore; e questo non solo per la telefonia mobile, ma anche per quella fissa. Qui ci occuperemo di alcuni aspetti del principio di funzionamento inerente la MNP in ambito telefonia mobile. Come ? possibile, qualcuno si chieder?, come faccio a sapere se un numero di cellulare appartenga o meno a un determinato gestore? Cosa accade effettivamente, quando un cliente di un certo operatore smette di essere tale e passa ad un altro, pur mantenendo il numero? Nel caso Vodafone significa che quei prefissi (340, 341 343, 346, 347, 348 e 349) sono stati assegnati a Vodafone. Ci? in modo inamovibile ed incontrovertibile. Altrettanto vale per gli altri operatori, se scorrete quel foglio elettronico lo rileverete facilmente. Ora, ragionando, se noi siamo titolari del 347/2345678 che ? un abbonamento Vodafone e vogliamo passare ad un altro operatore (per esempio TIM) mantenendo il nostro numero, com'? possibile che questo si verifichi se il prefisso 347 ? inamovibilmente di Vodafone? Giusta osservazione: infatti, il numero ? di Vodafone e resta di Vodafone, anche se cambiamo gestore. Con la differenza che: Non lo paghiamo. Non viene fatto risultare come tale (chi ci chiama non si accorge che ? in atto di un trasferimento). Non viene fatto alcun annuncio del tipo "Operatore X: la chiamata ? stata trasferita...". Se il numero ? e resta del nostro operatore originario, come pu? il nuovo operatore prenderlo in carico? Semplice: in effetti non lo fa. Riprendendo l'esempio di cui sopra, quando (mantenendo il nostro numero) saremo passati a TIM, in realt? noi avremo anche un numero specifico di TIM dedicato per la MNP (guardate il foglio elettronico sotto TIM, esattamente come per Vodafone sono i prefissi 341 e 343 che vedete sopra), ma... non lo sapremo mai. E' su quel numero che Vodafone attiver? il trasferimento permanente di chiamata. Infatti, come ? facile capire, se il nostro numero originario ? di Vodafone, chi ci chiama necessariamente verr? instradato verso le centrali Vodafone, altrimenti instradare una telefonata verso un numero in MNP comporterebbe ogni volta una consultazione dell'archivio centrale. Sar? poi Vodafone che, avendo attiva la MNP, trasferir? la chiamata a TIM. Ottimo. Ma allora quando faccio una telefonata, chi riceve la mia chiamata vede il mio numero originario (347 ...) o vede il numero TIM che io non conosco? Domanda intelligente. La risposta ? scontata: certo che vede il nostro vecchio numero e non quello TIM. Perch? nella tabella utenti di TIM c'? scritto che noi siamo in MNP e, quando la centrale TIM ci fa "uscire", esegue una "transcodifica" sostituendo l'ID chiamante reale con quello in MNP. Io ho un tipo di tariffa che mi permette di risparmiare se chiamo cellulari del mio stesso operatore. Ora con la MNP dal prefisso non ho pi? la certezza che chi chiamo sia effettivamente un cliente dello stesso operatore: come faccio? Se chiamo convinto di chiamare un cliente dello stesso operatore e invece ? di un altro, rischio di spendere un sacco di soldi. Osservazione acuta. Risposta altrettanto acuta: esistono codici specifici per ogni operatore (vedi tabella seguente) utilizzando i quali si pu? conoscere l'effettivo operatore del cliente che stiamo per chiamare. Sempre ammesso e concesso che ancora abbiate voglia di fare queste distinzioni e che non vogliate convincervi dell'estrema inopportunit?, della solo apparente convenienza e della capziosit? di tali tariffe, sulla base della quale molti operatori ci sguazzano... spesso le tariffe agevolate di quel tipo sono solo leggermente pi? economiche nelle chiamate tra clienti dello stesso operatore ma molto, molto pi? sconvenienti (al limite dell'estorsione, direi) quando sono verso clienti di altri operatori. La cosa pi? razionale e ragionevole rimane solo quella di optare per l'adozione di un piano tariffario che, a prescindere da accessori vari (scatto / non scatto alla risposta, tariffazione a secondi / a minuti / a bicchieri...) non faccia distinzione sui numeri chiamati (a parte se nazionali o internazionali). Il risparmio rispetto al rischio e alla scomodit? di dover verificare ? garantito. Ed ecco, per i recidivi, la tabella (ancora una volta non tutti gli operatori sono allineati) dei codici da anteporre al numero per farsi dire l'effettivo operatore: Operatore Codice da anteporre TIM 456 oppure 4884 Vodafone 456 (*) WIND 456 3 (H3G) 456 (*) Oppure un SMS contenente il numero da indagare, inviato al numero speciale 4563. Consultando i rispettivi siti degli operatori potrete scoprire anche altre modalit? di questo servizio: ad esempio l'operatore 3 (H3G) mette a disposizione una modalit? di preannuncio permanente, da impostarsi con *110*11 # e da disattivarsi con *110*00# -------------------------------------------------------------------------------- Indietro
  2. UNA SPY STORY, E SE FOSSE LA NOSTRA VITA QUOTIDIANA? Attraverso strumenti e tecniche particolari, ma non irraggiungibili da hacker e specialisti, il telefono cellulare Gsm pu? essere intercettato Quando si pass? dal mondo Etacs a quello Gsm chi temeva di essere spiato tir? un sospiro di sollievo. Per parecchie persone il salto dall'analogico al digitale era sufficiente per non pensarci pi?. I meccanismi di cifratura delle comunicazioni davano garanzia di grande riservatezza, ma gi? da qualche tempo gli esperti dicono che quella sicurezza ? come evaporata. Gli algoritmi (ovvero complesse formule matematiche), che blindavano i messaggi audio scambiati da chi conversava con il cellulare, sono considerati di burro. Due spettri non hanno faticato a metter paura a chi invece sperava di star tranquillo: i loro nomi sono ?Eavesdropping? (intercettazione ?classica?, passiva) e ?Man-in-the-middle attack? (tecnica attiva di attacco dell' ?uomo di mezzo?, basata sulla frapposizione di un apparato ricevente pirata tra il telefonino da ascoltare e il ponte radio che garantisce a questo la connessione alla rete telefonica). Quando viene effettuata una chiamata con un apparato Gsm, il gestore dei servizi di telefonia mobile riconosce un utilizzatore sulla base della sua scheda Sim (sigla ormai quotidiana che sta per ?Subscriber Identity Module?, ossia modulo di identit? del sottoscrittore del rapporto di fornitura di servizi) e lo autorizza all'uso della rete solo dopo aver verificato la regolarit? della sua condizione di utente. Ma se qualcuno riesce a installare un piccolo ponte radio fasullo (? qualcosa che sta in una valigetta ventiquattrore), pu? ?agganciare? fraudolentemente una chiamata e ascoltarla. Questi sistemi portatili funzionano proprio come i ponti radio che, distribuiti sul territorio, costituiscono l'epicentro di ogni singola ?cella? del grande reticolo del sistema telefonico mobile e permettono al cellulare di rimanere rintracciabile da eventuali chiamate in arrivo e di effettuare le proprie telefonate in uscita. I malintenzionati sfruttano la dinamica di dialogo tra telefonino e ponti radio che normalmente consentono che una telefonata possa continuare senza alcuna interruzione anche se l'utente mobile, spostandosi, passa da una cella all'altra. Le apparecchiature in questione si intromettono nella comunicazione ?tecnica? tra cellulare e ponte, facendo credere al ponte (in gergo chiamato Bts, o stazione base) di essere il telefonino e viceversa a quest'ultimo di essere il ponte radio. Chi si dedica a queste attivit? illegali sa bene che per poter tradurre in pratica quanto appena detto bisogna trovarsi nelle immediate vicinanze del soggetto da spiare. Considerato il contesto urbano di una grande citt? dove le celle hanno dimensione che non supera mai quella del quartiere, chi spia illecitamente non si deve trovare a pi? di cento metri dalla sua ?preda?. Una distanza maggiore potrebbe determinare, infatti, il posizionamento in una cella diversa da quella in cui avviene la chiamata da ascoltare. Non si tratta in realt? di una intercettazione mirata, ma ? di fatto ? del controllo del traffico telefonico di una certa zona. E' come utilizzare un aspirapolvere per raccogliere qualcosa che ci pu? essere caduto e finito sotto il letto: dopo aver risucchiato tutto, ? necessario ?setacciare? e trovare quel che davvero serve. Le modalit? di selezione possono fare perno su una serie di elementi identificativi che individuano in maniera inequivoca la persona presa di mira. La via pi? frequentemente adoperata ? quella di rintracciare il cosiddetto codice Imsi (International Mobile Subscriber Identity) che ? correlato alla Sim e quindi al numero dell'utenza. Chi intercetta sa bene che il suo ?bersaglio? potrebbe cambiare la scheda all'interno del telefonino e allora occorre puntare sul Dna di quest'ultimo, ovvero il codice Imei (International Mobile Equipment Identity) che rimane invariato a prescindere dal gestore e dal numero utilizzato. Altra possibilit? si basa sull'acquisizione del codice Tmsi (Temporary Mobile Subscriber Identity) vale a dire il numero temporaneo che viene assegnato al telefonino dal ponte che lo ha in carico. Le contromisure al rischio di intercettazione sono ?coetanee? delle stesse insidie che sono chiamate a contrastare. La cifratura ? fin che non cade vittima dei sempre pi? celeri sistemi di decodifica ? rende incomprensibile quel che viene detto tra i due interlocutori telefonici. Quindi identificazione e autenticazione (quest'ultima ? una sorta di ?convalida? dell'identit? di chi ? all'altro telefono) garantiscono che lo scambio di informazioni avvenga e tecnicamente possa avvenire soltanto tra i soggetti autorizzati. Tra i metodi di difesa ci sono le chiavi di sessione, ovvero dei codici segreti di individuazione temporanea di chi dialoga: quelle identit? sono certificate e valide soltanto per quella chiamata e ne occorrono di nuove per la successiva conversazione. Anche se un hacker riuscisse a carpire quelle chiavi per sostituirsi a uno degli interlocutori intercettati, la bravata non gli servirebbe a nulla perch? la validit? di quelle sequenze numeriche identificative finisce alla conclusione di quella singola chiamata. Queste soluzioni hanno frenato l'intrusione sistematica dei malintenzionati nella privacy degli utenti di cellulare, ma la loro efficacia ha avuto vita breve e non ? mai risultata adeguata a difendere dai cosiddetti ?attacchi attivi?. Trasparenti le chiamate, d'accordo, ma i ?messaggini?? Molti sottovalutano che i brevi messaggi di testo, gli Sms per intenderci, non danno alcuna garanzia di riservatezza. La soluzione tecnica utilizzata da questo sistema prevede il trasferimento ?in chiaro? (e quindi in regime di totale comprensibilit?) dei messaggi inviati. Oltre al rischio che qualcuno ottenga indebite copie degli Sms in carta carbone, le conseguenze pi? spiacevoli possono derivare dal furto e dal successivo uso improprio del numero mittente, che potrebbe spedire (senza esserne l'effettiva origine) messaggi di minaccia o ingiurie che un domani ? difficile giustificare. Esistono cellulari che possono ricevere particolari Sms che non contengono solo informazioni, ma che mandano in esecuzione vere e proprie procedure analoghe a quelle che l'utente pu? attivare agendo sulla tastiera del telefonino. L'esempio pi? banale ? quello dei biglietti da visita digitali che, spediti con metodo analogo a quello dei ?messaggini?, vanno a scrivere nella rubrica del cellulare del destinatario nome, qualifica e numero del mittente secondo le indicazioni che ? andato a impostare chi ha proceduto all'invio. Che effetto pu? fare trovarsi tra gli amici pi? cari qualche camorrista il cui numero ? inspiegabilmente memorizzato sulla Sim o nell'apparecchio? E' poi facile comprendere che analoghi Sms redatti, con codici informatici che il telefonino riconosce come ordini legittimi cui dare corso, possono cancellare o modificare irrimediabilmente nomi e numeri oppure far partire chiamate internazionali o a costosissimi servizi ?a valore aggiunto?: la perdita delle informazioni e traumatizzanti bollette sono il prezzo molto alto che deve pagare chi non adopera tutte le cautele necessarie. Bisogna infine tener conto che i telefonini si stanno immedesimando nei computer e i Pc portatili cambiano natura rapidamente con una scheda Umts/Gprs. Il cellulare sempre pi? informatizzato comincia, per?, ad accusare i primi malanni del cugino computer e sono gi? numerosi i virus che mandano in tilt i telefonini o ne stravolgono le funzionalit?. Le istruzioni malefiche possono rendere trasparenti le informazioni pi? delicate che abbiamo sul cellulare: dati riservati e notizie che ? preferibile non far circolare possono finire nelle mani di chi pu? utilizzare in proprio vantaggio e, naturalmente, a discapito di chi ? stato infettato. Commenta queste news sul nostro Blog: http://www.datamanageronline.it/index.php?...11&blogId=1 Spot! Vuoi ricevere il meglio delle nostre news e degli approfondimenti nella tua casella di posta elettronica? 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  3. si sono un po cotto per? insomma fa vedere arbitri preclusi e no per le partite quelli inseriti nelle griglie come facevi a pilotarli.. sono documenti ufficiali..
  4. 213.92.78.200/italiano/comunicati_stampa_aia/pdf_designazioni_04_05/280105_arbitri_2a_giornata_a_2a_b_rit.pdf guarda come era fatta la griglia... figc
  5. pisacreta ivaldi e 4 uomo gabriele... che coincidenze...
  6. (23 maggio 2006) giornalaccio rosa dello Sport Foti rassicurato su Racalbuto Bergamo: ?Stai tranquillo, tutto ok?. E lui: ?Fagli un' altra telefonata?. ?E anche il numero uno poi... ? a posto il numero due ? un amico insomma... ? un bel, bel sodalizio eh...? ROMA Non solo Moggi. Le intercettazioni delle telefonate col designatore Bergamo tirano in ballo anche la Reggina e il suo presidente Lillo Foti. Una circostanza, cio?, che se da una parte conferma come il patron delclub calabrese non fosse legato a filo doppio con il ?sistema Moggi? per la gestione degli arbitri (visto come era ?costretto? a muoversi direttamente), fa trasparire che arrivare ai due designatori non era privilegio solo bianconero. TELEFONATA CALDA La conversazione intercettata risale al 4 dicembre 2004, ? tra Bergamo e Lillo Foti. Gli inquirenti la incastonano nel discorso inerente Racalbuto, ma l' utilizzano comunque per confermare anche come la Reggina sia vicina al Pianeta Gea. Bergamo e Foti iniziano parlando, in modo scherzoso, della vertenza sui due giocatori dell' Est Boudianski e Zeytulaev, che erano ricorsi alla Caf per vedersi svincolati contrattualmente dalla Juventus (un intervento di Ghirelli avrebbe indirizzato il verdetto della Caf in favore del club bianconero). Poi si va al sodo. Foti chiede lumi sulla terna che diriger? Reggina-Brescia. PAURA RACALBUTO Cos? Lillo Foti: ?... Senti tutto a posto?... Per domani tutto preparato s? s???. Bergamo, riferendosi a Racalbuto, lo spinge a essere sereno. ? Stai tranquillo stai tranquillo! ...?. Ma a Foti non basta, chiede altre rassicurazioni al designatore. ? Ti raccomando fagliela n' altra telefonata a questo qua perch?... se no l' ammazzo domani io! ...? con tono vagamente scherzoso ma preoccupato. La scelta di Racalbuto l' aveva messo in preallarme, tanto da spingerlo a raccomandarsi ancora alla vigilia del match. Bergamo sottolineava come la terna fosse affiatata, a prova di scherzi e tiri mancini: ? Eh...! E anche il numero uno poi... ? apposto il numero due ? un amico insomma... ? un bel, bel sodalizio eh...? facendo cenno ai due guardalinee: Ayroldi e Ambrosino. FOTI E IL SISTEMA MOGGI Va detto per?, che la posizione di Foti e della Reggina, tra la prima e la seconda informativa dei carabinieri, s' ? ?alleggerita?: traspare, infatti, che i rapporti col ?sistema Moggi? sono pi? legati ad aspetti elettoralistici che altro. Resta per? il dato delle intercettazioni: qualora fosse provato, la telefonata a Bergamo rappresenterebbe di per s? un illecito. LOTITO S' INFORMA Appare, invece, pi? palpabile la posizione di ?club amico? per la Reggina, comunque non avversario nelle varie battaglie per equilibri in Lega e Federcalcio. Nell' impianto accusatorio, quindi, sono da chiarire solo alcuni aspetti che, per esempio, compaiono in una telefonata tra Lotito e l' ex d.g. Juve inerente le votazioni per la presidenza di Lega. Il dirigente romano ? un po' scettico sull' affidabilit? di alcuni colleghi. Ma Moggi lo rassicur?: ?il gruppo Della Valle - gli disse - prender? pochi voti...?, mentre il nome di Foti fin? tra i sicuri votanti per Galliani. La cosa non ? reato, ma solo la conferma di una gestione completa del ?sistema? calcio da parte di Moggi. FOTI E MOGGI ?Un gol annullato? Mi spiace Lillo? Non solo Paolo Bergamo, nel cellulare di Lillo Foti. Ma anche rapporti estremamente stretti e amichevoli con Luciano Moggi, come si pu? evincere dallo stralcio di questa intercettazione fra l' ex d.g. della Juve e il presidente del club amaranto, registrata dopo che si era giocata Chievo-Reggina. Nel rapporto dei carabinieri si spiega come ?Foti e di conseguenza la sua squadra, del legame, o meglio dello schieramento con Moggi, ne beneficia di riflesso anche nel rapporto con la categoria arbitrale, con contatti diretti con i designatori?. FOTI: ?... mi sento massacrato, aho??. MOGGI: ?... che ...cosa ti ? successo??. F.: ?Mi hanno annullato un rigore, un goal...?. M.: ?... ah s?? Ma... era un rigore grosso??. F.: ?No, un goal, goal, goal...?. M.: ?Ah, t' hanno annullato un goal??. F.: ?...a 10 minuti dalla fine!?. M.: ?... mi dispiace Lillo!?. F.: ?eh lo so... lo so caro! ...io soffro in silenzio!?. M.: ?... ehm ...ehm bisogna soffrire in silenzio!?. F.: ?... sperando che qualche voce... da lontano... arrivi?. F.: ?Senti ' na cosa, casomai va' , ci vediamo dopo la partita con la Fiorentina, mercoled? gioco in casa con la Fiorentina, e poi vengo a Torino gioved? o venerd?, va!?. M.: ?Vabbuono!! ... Ok! ... Ciao!?. racalbuto ambrosino facile attribuire schede eh?
  7. L' ESPULSIONE DI OKAN La moviola smentisce Racalbuto La ?Domenica Sportiva? ha messo in evidenza immagini inedite legate all' espulsione di Okan in Chievo-Inter. Da queste immagini si nota che le spiegazioni date da Racalbuto ai nerazzurri nell' intervallo non hanno riscontro. La moviola chiarisce che Okan tocca leggermente l' arbitro, mentre Racalbuto, gi? nel momento in cui scende le scale per rientrare nello spogliatoio, spiega a Cannavaro di essere stato colpito dalle due mani di Okan. Una versione ribadita nell' intervallo anche ai dirigenti interisti, mentre ? evidente che Okan tocca soltanto l' arbitro sulla spalla sinistra con una sola mano e in modo veniale. Pagina 41 (17 febbraio 2003) - Corriere della Sera facchetti?
  8. CENNI STORICI La Primavera (Vivaldi) Il primo sistema telefonico radiomobile della storia nacque negli USA nel 1964 e funzionava nella gamma di frequenza dei 160/450 mhz con soli 23 canali bidirezionali. Nel nostro paese il sistema radiomobile, detto di prima generazione, venne introdotto nel 1974 e funzionava a 160 mhz, ma era molto limitato nel numero dei canali e nelle prestazioni, richiedeva l'intervento degli operatori di centrale, ed era molto ingombrante per il peso e per la lunghezza dell'antenna. Nel 1984 nacque invece il sistema radiomobile RTMI (Radio Telefono Mobile Integrato), funzionante a 450 mhz, detto di seconda generazione per via delle prestazioni di gran lunga migliori del precedente, era, infatti, direttamente connesso con la rete telefonica nazionale ed era pi? leggero e meno ingombrante, anche se oggi ? stato completamente superato. Sempre in Italia, nel 1990 abbiamo l?analogico ETACS (Extended Total Access System), funzionante a 900 mhz, di prestazioni di gran lunga migliori del precedente soprattutto per copertura del territorio, per numero di canali disponibili, ma utilizzabile solo sul territorio nazionale, perch? ogni nazione scelse allora uno standard diverso. Per superare questo problema, finalmente, nacque nel 1995 il digitale GSM (Global System for Mobile communication = Sistema Globale per Comunicazioni Mobili) funzionante nella stessa gamma dei 900 mhz ma di caratteristiche concordate con tutte le nazioni principali europee in vista della unificazione di tutti i sistemi radiotelefonici mondiali. Gli ultimissimi nati sono infine il DCS (Digital Cellular System) 1800, anch?esso un GSM, ma funzionante sulla gamma dei 1800 mhz anzich? sui 900 mhz, e il DECT 1900 (Digital Extended Cordless Telephone), nato come telefono senza fili di uso limitato all?ambito casalingo e poi esteso all?ambito di tutta la superficie urbana. CARATTERISTICHE COMUNI A ETACS E GSM Trascurando adesso di trattare quelli ormai superati come prestazioni e, comunque non pi? in uso, descriviamo le caratteristiche comuni dei pi? diffusi cellulari, e cio?, l?analogico ETACS ed il digitale GSM. Pi? in avanti dettaglieremo alcune loro caratteristiche peculiari. La superficie geografica della nazione italiana ? stata suddivisa in tante aree a forma di celle, di solito esagonali. Da qui il nome di telefoni cellulari, con al centro una SRB (Stazione Radio Base), talora detta BTS (Base Transceiver Station), che ha il compito di collegarsi a mezzo di onde elettromagnetiche con i cellulari presenti nella sua area d?azione. Il singolo telefono cellulare ? in collegamento via radio con la SRB pi? vicina, quella che si trova al centro della sua cella. La configurazione monocellulare, con SRB al centro, ? usata molto nelle zone poco abitate e con celle molto grandi. Nelle grandi citt? si preferisce invece la configurazione clover dove una SRB ? posta all?incrocio fra tre celle, ed i gruppi di celle sono disposti come in figura. Esempio di SRB in configurazione CLOVER montata su traliccio Tante SRB disposte su celle adiacenti sono collegate di norma a stella con cavi in fibra ottica con un centro di servizio e commutazione digitale, detto MSC (Mobile service Switching Center) che ha il compito di ricevere le chiamate dei cellulari che le SRB gli inviano, e di commutarle, cio? inviarle alla RTN (Rete Telefonica Nazionale) o alla rete ISDN (Integrated Service Digital Network) cui sono collegati direttamente. Nel disegno qui accanto si vede un esempio di una MSC cui fanno capo 7 SRB in configurazione monocellulare ad essa collegate tramite fibra ottica In questo modo ogni singolo cellulare pu? messere messo in collegamento con qualsiasi apparecchio telefonico della rete telefonica nazionale ma anche con qualsiasi altro cellulare o con un PC. SISTEMA ETACS 900 Nato, come gi? detto, nel 1990, l?ETACS ? un sistema radiomobile di seconda generazione di tipo analogico funzionante nella gamma dei 900 mhz precisamente: 890 ? 915 mhz in UPLINK, cio? dal cellulare alla SRB 935 ? 960 mhz in DOWNLINK, cio? dalla SRB al cellulare. Il sistema dispone quindi di una gamma di 25 mhz, in quanto: 915 ? 890 = 25 mhz, che viene divisa in 1000 canali da 25 KHz. Non tutti i 1000 canali sono per? utilizzati, in quanto le stesse frequenze sono condivise dallo standard GSM che occupa circa la met? della gamma di frequenze. Alcuni di questi canali sono impiegati per la trasmissione vocale in modulazione di frequenza (FM), altri, invece sono di servizio e di controllo in modulazione digitale FSK. ? stato gradualmente sostituito dal GSM fino a scomparire dopo il 2004. SISTEMA GSM Questo ? il primo sistema cellulare radiomobile completamente digitale che sia entrato in funzione in Italia. I vantaggi del sistema GSM di tipo digitale sull?ETACS di tipo analogico sono molti, di questi, i principali sono i seguenti: Possibilit? di individuare e correggere gli errori di trasmissione via etere. Quasi totale immunit? ai disturbi, per cui la trasmissione ? pi? pulita. Ne discende la necessit? di un minore rapporto segnale/disturbo (S/N) che comporta la possibilit? di trasmettere con potenza inferiore e il riutilizzo delle frequenze a breve distanza e quindi, in ultima analisi, la possibilit? di avere nello stesso territorio un maggior numero di utenti. L?uso delle modulazioni digitali consente di utilizzare il sistema GSM, oltre che per le trasmissioni telefoniche, anche per la trasmissione dati, per il FAX, per il collegamento fra computer, con INTERNET e con le banche dati per realizzare un grandissimo numero di servizi. Si garantisce la riservatezza delle trasmissioni telefoniche perch? queste avvengono in codice e non in chiaro come nell?ETACS. Pertanto se si intercetta la trasmissione di un ETACS, la si ascolta integralmente in chiaro, mentre se si intercetta la trasmissione di un GSM si ascolta solo una sequenza di bit codificati, senza alcun nesso logico apparente anche perch? il codice ? noto solo al trasmettitore e al ricevitore e la frequenza cambia continuamente. Possibilit? di personalizzare la scheda con la carta SIM (Subscriber Identity Module) in cui vengono memorizzati i dati del proprietario e che pu? essere utilizzata con qualsiasi altro cellulare di tipo GSM. STRUTTURA DI UN CELLULARE SCHEMA A BLOCCHI APPROFONDIMENTI: PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO POTENZE DUAL BAND FREQUENZE WAP UMTS CODIFICA E TRAMA DEL GSM DCS 1800 DECT Alcune delle fotografie presenti in questa lavoro, sono state tratte dal sito: www.gsmworld.it SEGNALI LINEE A R.F. ANTENNE FIBRE OTTICHE GUIDE D'ONDA RADIO PROPAGAZIONE PONTI RADIO E SATELLITI MODULAZIONI RADAR TELEVISIONE TRASMISSIONE DATI INFORMAZIONE GPS CELLULARI LABORATORIO LASER CARTA DI SMITH ESERCIZI Informazioni sul sito www.ilmondodelletelecomunicazioni.it/cellulari_file/cellulari.htm - 52k
  9. ed ecco perch? hanno scelto dattilo (7 febbraio 2006) giornalaccio rosa dello Sport ?Mio figlio ? un ragazzo perbene? La mamma di Dattilo: ?Lui non ? suddito di nessuno?. Tutta Gioiosa difende l' arbitro dal nostro inviato GIOIOSA JONICA (Reggio Calabria) ?Gi? le mani da mio figlio?. Potesse, prenderebbe a schiaffi chi ha osato metterne in discussione la buona fede. Potesse, Lina Coluccio, la mamma di Antonio Dattilo, l' arbitro delle polemiche, farebbe vedere ai ?signori del calcio? come lei e suo marito Giuseppe hanno messo su, con grandi sacrifici, l' officina-negozio di famiglia, quaggi?, a 20 chilometri da Locri: un' avviata rivendita di cicli, motocicli e motoricambi con quell' insegna, ?Piaggio?, prestigiosa e luccicante nel grigiore delle strade e delle piazze di Gioiosa Jonica e Siderno, il regno di Tot? nostro. ?Mio figlio non c' ?, ? rimasto a Torino dai parenti, ma ieri al telefono mi ha detto: "Mamma, stai tranquilla". Il problema ? che certa gente se la prende sempre coi pi? deboli: da quando Collina non arbitra, la categoria ? pi? esposta agli attacchi. Mio figlio ? un ragazzo perbene. Adesso scusate, devo andare a un funerale...?. Sono le 15.30. Arriva il fratello Luca: ti offre un caff? e spiega come Antonio si sia fatto da solo. E va via, anche lui, come se una parola in pi? potesse nuocere alla persona con cui ? cresciuto e che ogni domenica vede, orgoglioso, alla tv. Lei, Lina, cuore di mamma, nega l' evidenza quando racconta che il figlio ? lontano, chiuso in chiss? quale fortezza. Antonio, fantasma sceso tra le strade di Calabria per ore, ? l?, a Siderno, chiuso s?, ma in casa, con la moglie Cinzia e i figli Roberta, 4 anni, e Alessio, 2. E' arrivato domenica notte, su un volo Torino-Lamezia Terme dopo la partita della discordia: un panino e via, in auto verso i familiari. L?, ieri, ha trascorso una giornata infernale, nell' impossibilit? di rispondere al telefono surriscaldato dalle chiamate di giornalisti, parenti e superiori. Da una parte il designatore Maurizio Mattei e il presidente della Aia Tullio Lanese, inflessibili nel diktat. Dall' altra, chi vorrebbe chiedergli se ha paura di Luciano Moggi e se avverte sudditanza nell' arbitrare la Juve. Attraverso una parete, ma col telefono, lui avvisa i parenti: ?Non posso dir nulla?, rischierebbe 6 mesi di squalifica. Comprensibile. L' arbitro di Gioiosa ? tra i papabili per diventare internazionale e le vicende di Juve-Udinese potrebbero comprometterne il futuro. Lui vorrebbe parlare, ma la sua deve restare un' amarezza muta. A esternare, con veemenza e sdegno, sono gli amici del cuore, riuniti al Bar Gatto: ?Non toccate Antonio, lo attaccano perch? ? meridionale. Lui non ? suddito di nessuno, ? solo stato tradito dal guardalinee sul gol di Del Piero. Che calcio avvelenato: l' hanno visto una volta stringere la mano a un amico, il figlio di Pairetto, l' ex designatore, hanno pensato chiss? cosa e l' hanno fermato per 2 mesi...?. Antonio rimbalza sulla bocca dei passanti e degli amici, come il suo ex presidente Pasquale Gatto, con cui Antonio cominci? a giocare a calcio nel Gioiosa, dai Pulcini alla prima squadra, in Promozione: ?Non era un fuoriclasse, ma subito ha capito di avere la vocazione per l' arbitraggio. Un predestinato?. L' idea fissa del fischietto ? stata pi? forte degli studi al liceo Scientifico e all' Isef. E Antonio ce l' ha fatta: mille sacrifici sotto la pioggia, nel pantano del campo sportivo di Siderno, tutto casa, palestra e sezione arbitri, quella di Locri, chiusa a riccio in difesa del suo gioiello. L' estate scorsa, a Polistena, ha partecipato a un convegno sul calcio pulito, nel quale sono stati raccolti fondi mettendo all' asta il suo completo. Antonio Dattilo in queste ore ha rivissuto mille volte i precedenti con Udinese e Inter, e darebbe volentieri un colpo di spugna alla cultura del sospetto. La Juve, per lui e per i gioiosani, ? soltanto una delle venti squadre di A. Alessio D' Urso DATTILO SETTE PARTITE MEDIA VOTO 5,7 Antonio Dattilo ? nato il 28 giugno 1971 e risiede a Gioiosa Jonica, in provincia di Reggio Calabria. Di professione, ? agente di commercio. LA CARRIERA Appartenente alla sezione arbitrale di Locri, Dattilo fa parte della Can da cinque anni. Ha debuttato in serie A il 28 aprile 2002 dirigendo Venezia-Torino 1-1. In quell' occasione concesse un rigore al Venezia e due al Torino (entrambi falliti), che pareggi? nei minuti di recupero. Il suo arbitraggio fu valutato positivamente: voto 7 sulla pagella della giornalaccio rosa. QUEST' ANNO Nelle prime quattro stagioni, Dattilo ha arbitrato 16 partite in serie A. In questa stagione ha diretto sette partite in serie A. La sua media voto nelle pagelle della giornalaccio rosa ? 5,7. D' Urso Alessio ARCHIVIOcronologico
  10. Ciao, Gaba, tutto bene! Abbronzato e rilassato, finalmente... La questione delle ricariche ? fondamentale... E' proprio per l'incapacit? di bergamo di ricaricare il cell svizzero che i cc intercettarono la telefonata delle griglie.... Quella telefonata si chiude con Moggi che detta a bergamo una serie di numeri che, a suo dire, gli serviranno per ricaricare la sua scheda.... (escludo che Moggi e bergamo sapessero dell'esistenza di internet.... ) Insomma, usavano dei codici... Secondo te cos'altro ci pu? far capire, questa questione beh per ricaricare con la scheda bisogna digitare un numero ho copiato dal sito ma non ? venuto per? puoi controllare.. come funziona secondo tutti dovrebbero avere avuto un altro telefono abbinato alla scheda.. altrimenti sarebbe scattato il codice che identifica il telefono penso che la chiamamta della ricarica..sia fondamentale per risalire alla cella.. come penso sono state affibiate dopo andando a vedere qualche partita o qualche incrocio.. gli arbitri? beh abbiamo i figli d'arte e quindi padri nella can e arbitri a fine carriera.. che cercavano un posto.. da qualche parte o una spinta come osservatori aiia nucini e ra scarso ha arbitrato poco in A molto in B probabilmente voleva arbitrare un po pi? in A per aumentare la pensione un arbitraggio inA erasno circa 6000euro mi pare..
  11. ciao mario,come va? hai visto qunate belle cose ho trovato? ma secondo te per ricaricare le schede come hanno fatto? con la ricarica penso che devi ricaricare per forza quel telefono con quella scheda.. a meno che non lo fai via internet con carta di credito...
  12. Non sar? una rivoluzione, ma dal primo luglio, data d'inizio della stagione 2005-'06, dovremo abituarci alle nuove regole: in Germania le stanno gi? applicando, in occasione della Confederations Cup. Da noi saranno adottate in occasione della Coppa Italia (Tim Cup), che avr? inizio gi? il 7 agosto. Ecco le regole nuove. Tackle: cartellino rosso per i fallacci, da qualsiasi posizione. Perdita di tempo: ammonizione per i giocatori che trattengono o allontanano la palla a gioco fermo prima che gli avversari battano punizioni, corner, rimesse con le mani. Vale anche dopo i gol (per evitare liti). Fuorigioco: Blatter l'aveva promesso: "Chiariremo la norma". Sparisce quindi il concetto di attivo e passivo: ora conter? soltanto l'interferenza con il gioco. Si interferisce (in posizione di offside) quando si gioca o si tocca il pallone passato o toccato da un compagno. Si interferisce inoltre con l'avversario quando gli si impedisce di giocare o poter giocare ostruendogli la visuale, o compiendo gesti o movimenti che ingannano o distraggono l'avversario. Inoltre avvantaggiarsi da una posizione di fuorigioco, significa giocare il pallone che rimbalza dal legno della porta o da un avversario. Scompare anche il concetto di "luce": per stabilire il fuorigioco adesso baster? avere una parte qualsiasi del corpo (dal naso alla punta del piede) pi? avanti dell'avversario, braccia escluse. Perch? braccia escluse? Semplice: perch? ? una parte del corpo che il giocatore non pu? usare. Non so, sinceramente, se le nuove regole sul fuorigioco eviteranno meno problemi. Dipender? soprattutto dagli assistenti: avranno pi? coraggio? O alzeranno sempre la bandierina per evitare grane? Qualche dubbio esiste. E la moviola? In ambito Fifa non ne vogliono nemmeno sentire parlare: ? un problema solo italiano, anzi di qualche commentatore tv che cerca disperatamente di spingere. Sar? meglio non insistere troppo con Blatter... Solo 4 arbitri bocciati: via Nucini, ma si salva Preschern Il 29 giugno il consiglio federale decider? se andare avanti con gli attuali designatori (Bergamo e Pairetto) o scegliere altre soluzioni. Una, vede Collina ai vertici (ma lui pare pare poco propenso...). L'altra affidare tutto a Lanese, capo di una maxicommissione in attesa, appunto, che Collina si stanchi di arbitrare. Ma intanto entro fine mese, i due designatori attuali devono scegliere gli organici per la prossima stagione. Scelte delicate perch? dovranno mandare a casa un paio di arbitri. Quanti? Secondo voci, quattro. Solo quattro: a mio modesto avviso, dovrebbero essere molti di pi?, ma l'obiezione dei vertici ? quella che manca un ricambio all'altezza dalla serie C. Ancora adesso non si sa chi sar? promosso. Una situazione che crea non poco imbarazzo. I migliori della C pare siano Orsato di Schio e Marelli di Como: ma le scelte saranno meritocratiche? Lo speriamo. Fra i quattro bocciati della serie A due sono sicuri: Nucini (45 anni ad agosto) e Castellani (44 anni, negli ultimi 4 campionati di A ha diretto 4 partite!). Un altro a fortissimo rischio taglio ? Carlucci (non ha ancora debuttato dopo due anni nella Can A-B). Che fare poi di Racalbuto e Tombolini? Soprattutto il primo ? reduce da un'annata pi? che infelice, ma forse non verr? mandato via. Verr? salvato sicuramente Preschern: per i designatori ? utile soprattutto in serie B. Rosetti a fine anno intanto verr? promosso Top Class Fifa. Di sicuro Bergamo e Pairetto diranno a Carraro: "Caro presidente, con questo sorteggio qui non si pu? pi? andare avanti". Poi lo ringrazieranno perch? li ha tenuti l? sei anni, difendendoli da tutti gli attacchi. Beckham-Milan: ecco perch? salt? l'accordo Tutta colpa dei telefonini se oggi David Beckahm non gioca con la maglia del Milan. Vi possiamo rivelare il retroscena. Nei giorni scorsi Moggi jr, figlio del Boss Luciano, ha raccontato alla giornalaccio rosa che il fuoriclasse inglese aveva raggiunto un accordo con un importante club, italiano. Anche la moglie Victoria era felice, solo che poi tutto salt? per una "questione di sponsor". Moggi jr, boss della Gea, l? si ? fermato. Senza aggiungere altro. Possiamo completare il retroscena: Beckham e il Milan erano praticamente d'accordo su tutto, il problema nacque per colpa dei telefonini. S?, perch? David era (ed ?) legato alla Vodafone: e il Milan aveva un altro sponsor telefonico. Cos? la linea salt?, e David fin? al Real. G14-Fifa, braccio di ferro sui nazionali Il G 14 aspetta una risposta da un tribunale svizzero poi dar? battaglia alla Fifa: i principali club europei (per l'Italia ci sono Juventus, Milan e Inter) hanno fatto causa perch? vogliono essere indennizzati quando danno i giocatori alle Nazionali. Blatter invece non ne vuole sapere. Presto potrebbere esserci la sentenza: in caso di successo, il G 14 avrebbe un potere forte e aprirebbe subito un negoziato con la Fifa. Con la speranza di venirne a capo prima dei Mondiali 2006. Catrical?: perch? indaghiamo sul mondo del pallone "Un primo settore sul quale stiamo concentrando l'attenzione ? quello del calcio professionistico e degli agenti dei calciatori": parole di Antonio Catrical?, presidente dell'autorit? garante della concorrenza del mercato (l'Antitrust). "L'autorit? - continua Catrical? - ritiene infatti opportuno analizzare, attraverso un'apposita indagine, i vari mercati coinvolti nel settore del calcio professionistico, esaminando gli elementi che ne determinano o viceversa limitano le spinte competitive, nonch? il ruolo svolto dai vari attori in essi presenti: dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e Lega Nazionale Professionisti, alle societ? sportive, dagli agenti dei calciatori alle societ? da questi costituite. L'analisi sar? quindi concentrata sulla ricerca delle cause che hanno condotto alla presenza di varie anomalie che potrebbero risultare non idonee ad agevolare lo sviluppo dei rapporti realmente concorrenziali. In questo senso, sembrano meritevoli di attenzione le previsioni normative e i regolamenti di settore, in particolare laddove sono previsti obblighi potenzialmente in grado di limitare gli spazi competitivi". Cos? ha concluso il n.1 dell'Antitrust: "Un altro profilo riguarda le modalit? di fornitura dei servizi di intermediazione inerenti le prestazioni sportive di calciatori professionisti, nonch? l'impatto di eventuali legami tra tali societ? e gli operatori attivi in ambiti diversi". In piazza Verdi, a Roma, gi? c'? stata la prima sfilata di dirigenti (Petrucci, Galliani, ecc.), procuratori e calciatori. Carraro ha garantito la massima disponibilit?: anche a rivedere regolamenti della Figc in contrasto con le norme concorrenziali. Ad esempio, per quanto riguarda le percentuali che spettano ai procuratori. (18 giugno 2005) L'indice della rubrica Invia questo articolo Siti sponsorizzatiUn servizio Yahoo! Search MarketingNuovi, emozionanti incontri in Italia Scopri amicizia e amore in un incontro Eliana Monti. www.elianamonti.itHotel Londra: Cerca qui Oltre 500 Alberghi a Londra Prenota online ora e risparmia. Londra.Migliori-Offerte-V... 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  13. CONFERMATO LANESE SI VA VERSO NUOVI LIMITI D'ETA', UN FUTURO "ROSA" Roma 26/07/2004 Il Presidente uscente Tullio Lanese con l'86% dei voti rimane a capo dell'AIA per il prossimo quadriennio. (253 preferenze su 296, con 38 schede bianche e 5 annullate). A coaudiuvarlo ci sar? il vice-presidente Cesare Sagrestani ed il capo del settore tecnico arbitrale Boschi, in sostituzione di Romeo Paparesta che non si ? ricandidato. Il Comitato nazionale con presidente Pietro Biasizzo e vice Fiorenza, sar? rappresentato per il nord da Celli (Trieste) e Curti (Milano), per il centro da Carrubba (Pesaro) e D'Alascio (Pisa), mentre per il sud da Esposito (Torre del Greco) e da Di Cola (Avezzano). Il primo impegno in agenda per Lanese sar? quello di concertarsi con il presidente Carraro per la scelta dei designatori: anche per la prossima stagione appare sempre pi? probabile la conferma di Bergamo e Pairetto. Nei due giorni di lavoro a Tivoli, Lanese ha espresso perplessit? sull'attuale sistema di sorteggio per le designazioni arbitrali, richiamandosi anche al parere delle organizzazioni internazionali Uefa e Fifa, ed ? per questo che probabilmente alcune modifiche verrano apportate al sistema rendendolo maggiormente flessibile per favorire la crescita degli arbitri pi? giovani. Anche per lo statuto dell'AIA sono previste delle innovazioni riguardo il limite d'et? (ad oggi di 45 anni) perch? verr? attribuita agli Organi tecnici la facolt? di stabilire se ci saranno ancora le condizioni psico-fisiche per consentire ad un arbitro di continuare a fischiare come avviene, ad esempio, nel campionato inglese. Confermata la disponibilit? a far intervenire i rappresentanti degli arbitri a trasmissioni radio televisive che garantiscano spazi adeguati per esprimere i loro pareri tecnico-regolamentari. Lanese vede un futuro "rosa" per la categoria auspicando l'arrivo in serie A di una terna esclusivamente femminile considerato che la presenza delle donne-arbitro al momento ? ancora esigua, ma in costante crescita.
  14. (7 novembre 2000) giornalaccio rosa dello Sport Elezioni presidente Aia: si ritira Tedeschi ?Ho capito ormai che molte hanno scelto Lanese?. Tutto lascia quindi supporre che sar? il messinese il primo presidente eletto dalla base, sabato a Roma Elezioni presidente Aia: si ritira Tedeschi ?Ho capito ormai che molte hanno scelto Lanese?. Tutto lascia quindi supporre che sar? il messinese il primo presidente eletto dalla base, sabato a Roma Stefano Tedeschi di Bologna ha deciso di ritirare la candidatura per l' elezione a presidente dell' Associazione italiana arbitri. Tullio Lanese di Messina resta l' unico candidato e tutto lascia supporre che sar? lui il primo presidente eletto dalla base degli arbitri nell' assemblea che si terr? sabato a Roma. La carica durer? 4 anni. Gi? prima del ritiro di Tedeschi le preferenze raccolte da Lanese nel giro elettorale delle regioni compiuto dai due (ricordiamo che ogni candidato deve presentare almeno 60 firme dei 348 aventi diritto al voto in rappresentanza delle 212 sezioni di tutt' Italia) erano in netta maggioranza. E Tedeschi parlando del suo ritiro lo conferma, ma non nasconde una vena di polemica: ?Ho capito ormai che molte delle regioni, e tra le pi? importanti, hanno scelto Lanese, ma non mi ritiro per evitare una bocciatura nell' assemblea di sabato. Mi ritiro perch? deluso da un regolamento elettorale che a mio giudizio non ? democratico e da comportamenti che mi aspettavo pi? lineari. I presidenti dei comitati regionali che avrebbero dovuto fare da garanti, da super partes, invece si sono schierati apertamente e quindi hanno dato un indirizzo ben preciso. I Cra hanno un potere molto forte sugli associati anche perch? da loro dipendono molte scelte tecniche ed ? chiaro che il loro pronunciamento diventa quello di grandi elettori. Ho aderito all' invito del presidente del sindacato arbitri, Cerina, di ritirare la candidatura per protestare contro questa situazione, nella speranza che l' assemblea di sabato sia nulla per mancanza di candidati?. Oggi alle 16 a Cagliari Tedeschi e Cerina, ricorso inutilmente anche al Tar, terranno una conferenza stampa. Non ha aderito all' invito di Cerina, invece, Lanese: ?Ogni competizione elettorale ha regole precise e quelle emanate per questa prima elezione diretta da parte della base dei presidenti di sezione (gi? avvenuta due settimane fa) e del presidente dell' Aia sono frutto di un lungo lavoro all' interno dell' Aia e della Federazione. Lavoro democratico che io rispetto. D' altro canto ormai dall' estate scorsa tutti conoscevamo i punti cardine del regolamento elettorale. E dall' estate scorsa il collega Tedeschi, che stimo molto, ed io siamo scesi in campo. Continuo a credere nel confronto democratico (e questo lo ?) che coinvolge tutti i 33 mila arbitri e i delegati per l' assemblea?. Antonello Capone Scarsa affluenza alle urne dell' Aic per l' elezione Figc FIRENZE - Affluenza scarsissima, con una percentuale al di sotto del 10%, nel seggio allestito dall' Aic (Associazione Italiana Calciatori) all' Hotel Sheraton di Firenze, in contemporanea con Cagliari e Bari, per l' elezione dei 26 delegati che rappresenteranno l' intera categoria, nell' elezione dei vertici della Figc, in programma il prossimo 20 novembre a Roma. ?Hanno votato per lo pi? giocatori dilettanti - ha affermato il rappresentante dell' Aic, Sartori -. Questa scarsa affluenza non ci sorprende, considerando che, per serie A, B e molta serie C, il meccanismo di elezione ? avvenuto a domicilio?. Capone Antonello
  15. Ricaricare il cellulare prepagato all?estero Siete in ferie e non avete con voi una ricarica per il cellulare? Nei negozi elencati ? possibile ricaricare in tutta semplicit? il credito di conversazione acquistando una ricarica estera. Ecco come funziona Acquistate all?estero la ricarica di uno dei partner elencati sotto Sulla ricarica troverete un codice di ricarica* Digitare dal cellulare la seguente combinazione di tasti codice di ricarica e confermare digitazione con il tasto chiamata Esempio: *Se sono riportati 2 codici di ricarica: immettere il codice 1 e 2 uno di seguito all?altro, separati da un asterisco (*) Esempio: codice1 codice2 Paese Richiedete la ricarica dei seguenti operatori Nome della ricarica nel rispettivo paese Germania O2 O2 Loop-up Karte Italia Wind Ricarica Wind Spagna Orange Tarjeta de recarga Orange Inghilterra O2 O2 top-up voucher Danimarca Sonofon SONOFON Taletidskort Norvegia Telenor Telenor Ladekort Ungheria Pannon Pannon felt?lt?kartya Irlanda O2 O2 top-up voucher Tenete presente che le ricariche dei nostri partner esteri consentono la ricarica unicamente nel rispettivo paese di acquisto. Il credito di conversazione ricaricato pu? tuttavia essere consumato anche in altri paesi.
  16. nucini inter.....???? Fernando Meira foi titular, jogando os 90 minutos, no ?ltimo jogo de prepara??o do VfB Estugarda, com vista ? nova ?poca, em que defrontaram o Inter, em Bolzano, e sairam derrotados por 0-2. J? sem S?rgio Concei??o, a equipa italiana venceu por 2-0, num jogo que ficou marcado pela p?ssima actua??o do ?rbitro italiano Danielo Nucini, que prejudicou imenso o clube alem?o, com os golos do conjunto milan?s a surgirem de lances irregulares. Ali?s, o central portugu?s, est? directamente envolvido no lance do segundo golo "interista", ao ser-lhe assinalada, de forma errada, uma grande penalidade sobre Vieri. Meira jogou sem o seu habitual parceiro de centro de defesa, o brasileiro Bordon, que foi poupado por F?lix Magath. O central portugu?s Rui Marques, que tamb?m actua no Estugarda, n?o foi convocado para esta partida. mah??? un sito portoghese...
  17. infatti dovrebbe essere quello che ha fatto paparesta..padre ma gli altri a cui sono state attribuite le schede???? poi nella pagina precedente avevo postato le tariffe svizzere le schede svizzere vengono sostituite da quelle del liecthestein perch? non pagano il roaming con la svizzera tra l'altro poi sembra cue queste schede da un po di tempo possono essere ricaricate con la wind..
  18. Case Study. Ultime evoluzioni dell'indagine Calciopoli - di Mobile Privacy. Premessa La portata devastante dei dati in possesso degli Operatori di Rete Che tipo di strategia utilizzavano Moggi ed il gruppo di persone indagato Come ? stata fatta cadere la strategia Gli strumenti impiegati per fare cadere la strategia Che tipo di errori sono stati commessi Il primo errore fatale Il secondo errore fatale Le contromisure A proposito di cellulari criptati Soluzioni alternative Premessa Per le analisi sulla sicurezza delle comunicazioni, Mobile Privacy fa sempre riferimento a dei casi "reali". Per casi reali, si intendono fatti di cronaca giudiziaria, oppure fatti riportati dai media. Questo per diverse ragioni. La prima, ? che tutti possono verificare in maniera indipendente di cosa si stia parlando. Un'altra, ? che i Sistemi di Sicurezza Mobile Privacy vengono sviluppati soprattutto in relazione ad episodi gi? avvenuti e studiati in profondit? da pi? parti, e non solo rispetto a delle ipotesi teoriche. Infine, e questa ? la ragione pi? preoccupante, perch? ? ormai chiaro che strutture tecnologiche ed organizzative impiegate per indagini che dovrebbero rimanere di pertinenza esclusiva della Giustizia, oppure che dovrebbero essere impiegate per fornire servizi agli utenti, finiscono sempre pi? spesso per essere utilizzate in indagini illegali, a danno di cittadini che non hanno commesso alcun fatto di rilevanza penale. Purtroppo, ? bene abituarsi a questa tendenza, dal momento che non si intravede alcuna volont? collettiva per cambiare lo stato delle cose. A tal proposito, ci piace ricordare le parole di Bruce Schneier in merito alle azioni del governo degli Stati Uniti seguite all'attacco alle torri gemelle: <<...La vera scelta ? fra libert? e controllo. La tirannia, sia che emerga sotto la minaccia di un attacco fisico straniero, sia che derivi da un'autorevole sorveglianza domestica, resta comunque tirannia. La libert? richiede sicurezza senza intrusione, sicurezza abbinata alla privacy. Una sorveglianza generalizzata da parte della polizia ?, per definizione, uno stato di polizia. Ed ? per questo che dobbiamo essere paladini della riservatezza anche quando non abbiamo nulla da nascondere...>> Il potenziale devastante dei dati in possesso degli Operatori di Rete In questa breve analisi non interessa evidentemente discutere gli aspetti morali e penali della vicenda "Calciopoli". Per usare una frase molto in voga in questi anni, saranno la Magistratura Penale e Sportiva a definire le responsabilit? e a comminare le eventuali pene. Gli ultimi sviluppi dell'indagine denominata "Calciopoli", possono invece essere utili per acquisire consapevolezza in merito ad alcuni importanti aspetti legati alla violazione della privacy delle comunicazioni mobili. Prendendo spunto da questi fatti di cronaca giudiziaria, si possono ricavare delle conclusioni valide a livello generale. Per un momento mettiamo da parte il contesto specifico dell'indagine e sostituiamo i protagonisti con persone immaginarie. La parte dei "cattivi", Moggi e gli arbitri, potrebbe essere interpretata da dei "buoni", per esempio un gruppo di imprenditori che hanno necessit? di avviare un nuovo importante progetto industriale. Le possibilit? di successo potrebbero essere fortemente influenzate dalla riservatezza nella fase preliminare. Mantenere riserbo assoluto sulle relazioni e sulle comunicazioni fra gli individui protagonisti, potrebbe essere di importanza vitale per la riuscita dell'impresa. Dall'altra parte, possiamo sostituire la Magistratura e le Forze dell'ordine (i "buoni") con degli avversari in questo scenario immaginario. Gli avversari potrebbero essere un gruppo di imprenditori concorrenti, in questo caso i "cattivi". Per potere giungere ai loro obiettivi, gli avversari non dovrebbero necessariamente disporre in maniere diretta delle infrastrutture investigative e tecnologiche utilizzate sempre pi? frequentemente dalla Magistratura. Sarebbe comunque loro possibile venire a conoscenza delle relazioni e delle comunicazioni del gruppo concorrente, attraverso la violazione dei dati sulle comunicazioni telefoniche. Per fare questo, una o poche figure corrotte all'interno delle Istituzioni, un Magistrato, oppure qualche rappresentante delle Forze dell'Ordine potrebbero essere ampiamente sufficienti. Questa ipotesi, per rimanere nel campo di ci? che ? validato da indagini penali, si ? verificata, per esempio, nel caso Fassino. In quelle circostanze, i risultati delle indagini che hanno portato alla luce il coinvolgimento del segretario di partito sono stati trafugati illecitamente e, su questo aspetto, ? tutt'ora aperta una indagine della Magistratura. Dunque, possiamo concludere che, con la disponibilit? di una o poche persone in posti chiave, in Italia ? possibile mettere al proprio servizio la forza devastante delle Strutture Istituzionali, strutture che utilizzano la violazione della privacy delle comunicazioni mobili per raggiungere i loro leciti obiettivi. Fatte queste considerazioni, ci si pu? poi domandare se possono essere messi in campo strumenti di difesa leciti, efficaci ed economicamente accettabili, attraverso cui tutelare gruppi di persone che, esercitando attivit? perfettamente lecite, intendono mantenere una forte riservatezza su alcune (ma non tutte) loro relazioni e comunicazioni (ricordando che in Italia sono vietate le associazioni segrete). Che tipo di strategia utilizzavano Moggi ed il gruppo di persone indagato Luciano Moggi e le altre persone indagate hanno utilizzato un numero di SIM internazionali (svizzere) anonime. Hanno utilizzato queste SIM secondo le modalit? di una VPN - Rete Privata Virtuale, nel senso che le SIM chiamavano, divise per gruppi, esclusivamente altre SIM della rete. La Strategia impiegata da Luciano Moggi assomiglia molto alla Strategia MPS2.1, dal momento che impiegava almeno uno degli stessi componenti base, cio? delle SIM internazionali anonime. Facciamo l'ipotesi che siano state prese una serie di altre precauzioni, per esempio che siano stati impiegati con le SIM dei telefoni cellulari nuovi, mai utilizzati in precedenza. Ipotizziamo poi che questi cellulari siano stati impiegati esclusivamente con le rispettiva SIM svizzere le quali, a loro volta, non sono mai state inserite in nessun altro terminale. Come ? stata fatta cadere la strategia Una Rete Privata Virtuale cos? strutturata pu? essere estremamente efficace. E' semplice da costituire ma, per contro, pu? essere anche questione delicata mantenerne il massimo livello di sicurezza. La strategia infatti, non ? crollata completamente, dal momento che - pare - non sono state acquisite le registrazioni delle conversazioni (non ? stato raggiunto quello che Mobile Privacy definisce l'obiettivo Contenuti). Per? gli obiettivi Contatti (numeri chiamati e chiamanti, orari e durata delle chiamate) ed Identit?/Numero (assegnazione per induzione delle numerazioni anonime agli utilizzatori effettivi), sono stati sufficienti per determinare l'esito positivo delle indagini (vedere l'articolo di Repubblica per i dettagli sulle modalit? dell'indagine) Notiamo che il raggiungimento del primo obiettivo Identit?/Numero (identificazione di Moggi e del suo interlocutore come utilizzatori effettivi delle prime due numerazioni anonime), ? stato conseguito con il metodo di attacco definito Presenza Geografica e Temporale. In altri termini, a partire dall'analisi del traffico delle celle nei pressi delle quali si trovavano due degli indagati nel momento in cui effettuavano chiamate sulle loro numerazioni "pubbliche" intercettate, sono state per prima cosa individuate due numerazioni anonime. Non deve essere stato un compito difficile. Nella stessa Stazione Radio Base (Cella) agganciata da Moggi, subito dopo la prima chiamata intercettata, ? comparsa una numerazione svizzera. Lo stesso vale per l'interlocutore. Altre analisi avranno evidenziato che, dove erano Moggi ed il suoi telefoni "pubblici", di tanto in tanto si accendevano le stesse numerazioni svizzere. Probabilmente poi, analizzando i tabulati completi di queste due numerazioni svizzere (modalit? di attacco del tipo Presenza Geografica e Temporale e Numeri Chiamati e Chiamanti) e cercando altri numeri anonimi che impegnavano le stesse celle a cui si sono agganciati sia i telefoni "pubblici" che quelli anonimi dei due indagati e dei loro interlocutori, si ? arrivati ad identificare un insieme di altre numerazioni anonime e cos? via, fino ad identificare tutte le reti anonime ed i loro presunti utilizzatori. Gli strumenti impiegati per fare cadere la strategia La Rete Privata Virtuale ? stata dunque ricostruita grazie alla possibilit? di identificare e sottoporre ad analisi software tutti i dati (tabulati) dei numeri GSM che agganciavano le stesse Stazioni Radio Base impegnate dalle due numerazioni "pubbliche" dei due indagati. Notiamo infatti che, se un utilizzatore possiede due cellulari, uno noto ed l'altro anonimo, e ha l'abitudine di portarli con se accesi, accenderli contemporaneamente e negli stessi luoghi, utilizzarli negli stessi luoghi, ecc., pu? essere banale attribuirgli anche la disponibilit? effettiva della numerazione anonima. Questo, partendo semplicemente dai dati in possesso degli Operatori di Rete ed elaborandoli con un software opportuno. Per approfondire questo aspetto, si pu? vedere il lavoro descritto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Milano dott.sa Chiara Nobili, nell'Ordinanza di Custodia Cautelare emessa nei confronti degli agenti CIA coinvolti nel sequestro Abu Omar. Oppure, l'interessante esperimento condotto negli USA nel quale, a partire dai dati degli Operatori - una serie di numerazioni ed i tabulati telefonici, nulla di pi? - con l'uso di un software di analisi ? stato possibile risalire al fatto che gli utilizzatori erano amici, oppure colleghi di lavoro, dove si incontravano, in che orari, quante ore di sonno spendevano, ecc., con un margine di errore praticamente nullo. Che tipo di errori sono stati commessi Dalle informazioni riportate dalla stampa (1), (2), gli investigatori hanno inizialmente intuito l'esistenza di numerazioni anonime straniere in possesso agli indagati effettuando delle intercettazioni sulle linee telefoniche direttamente riconducibili agli indagati stessi, linee cio? intestate a loro, oppure a persone fisiche o giuridiche a loro direttamente riconducibili. Gli investigatori avrebbero ascoltato uno dei protagonisti chiedere a Luciano Moggi di accendere il telefono cellulare con la SIM anonima svizzera utilizzando la parola: "Apri". La prima considerazione che viene in mente, ? che questi due protagonisti del gruppo di indagati erano consapevoli di almeno una delle Norme d'Uso da rispettare quando si impiegano Reti Private Virtuali costituite di Terminali GSM e cio?, tenerli accesi il meno possibile. Il primo errore fatale La seconda considerazione ? che uno dei limiti della strategia, la necessit? di comunicare all'interlocutore di accendere il cellulare anonimo, ha indotto uno dei protagonisti a commettere il primo errore fatale. La richiesta inoltrata con la parola "Apri" ha dato la prima evidenza dell'esistenza di una Rete Privata Virtuale, che poi gli investigatori hanno cominciato a cercare nei dati in possesso degli Operatori di Rete. A quel punto, ? stato possibile ricostruire la Rete Privata Virtuale per quanto riguarda numerazioni, date e orari delle chiamate, durata delle chiamate e dedurre gli effettivi utilizzatori delle numerazioni anonime. Il secondo errore fatale Se i due protagonisti avessero rispettato un'altra delle Norme d'Uso della Strategia, e cio? effettuare le chiamate riservate da una localit? diversa da quella in cui viene impiegato il cellulare "pubblico", allora sarebbe stato forse impossibile per gli investigatori identificare la Rete Privata Virtuale. Questo nonostante la consapevolezza della sua esistenza, almeno con gli strumenti effettivamente impiegati. Lo spostamento per effettuare la chiamata riservata, avrebbe permesso ai Terminali anonimi di agganciare altre Stazioni Radio Base e ne avrebbe impedito l'assegnazione agli utilizzatori effettivi. Le contromisure Torniamo ora al nostro gruppo di persone immaginarie, i promotori del nuovo progetto industriale. Come potrebbero evitare di incorrere negli stessi errori ed eludere l'attacco dei loro avversari? Se impiegassero anch'essi una Strategia simile a MPS2.1, dovrebbero cercare di evitare di comunicare con le loro linee "pubbliche" la necessit? di passare a colloquiare con le numerazioni anonime. Se un Operatore ? all'ascolto, come visto, egli realizza immediatamente l'esistenza di una Rete Privata Virtuale. Evidentemente questo non ? sufficiente per la soluzione del problema. Se, giustamente, i cellulari della Rete Privata Virtuale sono generalmente spenti, la necessit? ? ineluttabile. Non esistono facili soluzioni per questo problema. Tuttavia una semplice precauzione potrebbe essere il ricorso ad una frase comune a cui attribuire un significato diverso. Per esempio la frase "Ci sentiamo pi? tardi", alla quale fare seguire effettivamente una breve chiamata sulle numerazioni "pubbliche", subito dopo avere concluso la comunicazione sulle linee riservate, potrebbe essere pienamente efficace. Per quanto riguarda il secondo errore invece, la soluzione c'?, anche se ? impegnativa. Chiaramente le contromisure, lo sforzo da mettere in campo per tutelare le proprie comunicazioni, dipendono dalla posta in gioco. Se questa ? elevata, pu? essere giustificato spostarsi dalla sede in cui ? stata effettuata la chiamata "in chiaro" per andare ad agganciare un'altra Stazione Radio Base per la chiamata sulla Rete Privata Virtuale. Quanto siano verosimili queste due modalit? per evitare errori, lo testimonia il fatto che, almeno per ora, non tutte le schede SIM svizzere coinvolte nell'indagine sono state attribuite al rispettivo utilizzatore, in maniera del tutto simile a quanto accaduto nel caso Abu Omar. Evidentemente, qualcuno dei protagonisti aveva ben chiare le modalit? d'uso pi? opportune dei cellulari della Rete Privata Virtuale. A proposito di cellulari criptati E' interessante notare che se il gruppo di indagati fosse ricorso a cellulari cifrati (criptati) le conclusioni delle indagini non cambierebbero di una virgola. In questo caso ? stato determinante e sufficiente conseguire gli obiettivi Identit?/Numero e Contatti e non l'obiettivo Contenuti (delle conversazioni). In altre parole, l'accertamento che i soggetti coinvolti disponessero di cellulari anonimi che utilizzavano per comunicare fra loro, ? stato sufficiente per dimostrare che avevano in corso delle relazioni, senza la necessit? di ascoltare e capire cosa si siano effettivamente detti. Soluzioni alternative Vale la pena fare una premessa: se ? importante evitare che i membri di un gruppo di persone siano messi in relazione fra di loro attraverso l'analisi delle loro comunicazioni mobili, allora per prima cosa sarebbe bene che ciascuno si dotasse in maniera autonoma del proprio Apparato anonimo (telefono e SIM). Non a caso, questo ? uno dei due criteri che Mobile Privacy indica per la scelta dello Scenario Operativo in cui poi attuare una delle strategie di difesa. Non va trascurata la possibilit? di passare ad altre Strategie. Se ? importante difendere gli obiettivi Identit?/Numero, Contatti e Localizzazione, nel senso che ? fondamentale evitare di mettere in relazione fra loro un gruppo di persone, allora la soluzione potrebbe essere l'impiego della Strategia MPS2.2. Il ricorso a Terminali Satellitari con schede SIM acquistate da Service Provider Internazionali, risolverebbe pienamente il problema. Ricordiamo che in tal caso i dati relativi alle chiamate effettuate, gli orari, le durate, ecc., vengono si raccolti, ma sono in possesso di un Operatore Satellitare e del suo Service Provider Internazionale, il primo con sede negli Emirati Arabi Uniti e con il quale non esistono Accordi Bilaterali in materia di Assistenza Giudiziaria. Tradotto in termini pratici, almeno formalmente, nessun Magistrato potr? entrare in possesso dei tabulati telefonici. Ricordiamo poi che i dati sulla posizione geografica dei Terminali Satellitari non sono normalmente disponibili, a meno (ma questa ? solo una ipotesi) di un interessamento diretto e pressioni di una delle potenze militari sull'Operatore Satellitare. Notiamo anche che la necessit? di avere l'antenna del Terminale Satellitare libera da ostacoli, impone alternativamente di uscire all'aperto per effettuare la chiamata, oppure di impiegare accessori per l'uso in auto o in ufficio. Nel primo caso si aprirebbe il problema della possibile identificazione dell'esistenza di un Terminale Satellitare in uso all'obiettivo dell'indagine, se questi fosse pedinato a vista. In questo caso per? ci si avvicina al limite degli attacchi portati con "Altri Metodi" e cio? alle intercettazioni ambientali. Tutta un'altra storia. -------------------------------------------------------------------------------- Copyright ? Mobile Privacy 2007. Tutti i diritti riservati. Termini d'Uso
  19. questa somiglia alle sim dal lichtenstein??? che ne pensate? La carta RiiiNG ? una carta SIM telefonica ricaricabile che offre un servizio alternativo mirato e competitivo per le comunicazioni in entrata e in uscita con il vostro cellulare. La carta SIM RiiiNG non deve essere acquistata in sostituzione di una carta prepagata Svizzera, sia essa Sunrise, Swisscom oppure Orange, in quanto le tariffe di conversazione non sono competitive per le chiamate interne Svizzera?Svizzera. Lo stesso discorso vale anche per gli altri Paesi, ad esempio Italia? Italia, Germania?Germania ecc? All?interno di un Paese, potrebbe entrare in considerazione solamente nel caso in cui l?utente abbia bisogno di una carta SIM, che gli consenta di non essere vincolato ad un solo Operatore e gli permetta cos? di essere sempre raggiungibile. (Se non c?? un segnale di ricezione es. Swisscom ce n?? un altro, esempio Sunrise o Orange e viceversa). Si risparmia in modo vistoso (vedi confronto tariffe) quando a utilizzare RiiiNG MOBILE ? chi opera a cavallo delle frontiere di tutto il mondo visto che a differenza di tutti gli altri Operatori, le tariffe internazionali sono decisamente inferiori e non ci sono costi telefonici per chiamate in entrata (Roaming). Da non dimenticare che, trattandosi di numeri telefonici assegnati dal Lichtenstein, anche per le chiamate che si ricevono in Svizzera non si paga il Roaming visto che il Principato ? considerato, per quanto riguarda i costi del traffico telefonico, come se fosse un Cantone Svizzero. Un numero del Cliente (076, 079, 078) non pu? essere trasferito a RiiiNG. La SIM RiiiNG ? da considerarsi alla stregua di una PRONTO Sunrise, NATEL EASY di Swisscom e Prepay Orange, con le differenze evidenti nei costi di comunicazioni a cavallo delle frontiere di tutto il Mondo.
  20. beh no l'ho torvato in rete io ho una scheda 1 2 3 call thailandese
  21. comparis.ch in merito alle tariffe roaming Chiamate con cellulare dall'estero, costi esorbitanti Chi chiama casa con il proprio telefonino durante le ferie continua a pagare caro. In particolare i clienti di Sunrise e Orange, poich? ambedue gli operatori, al contrario di Swisscom, non hanno ridotto le proprie tariffe roaming per le chiamate dai Paesi europei verso la Svizzera durante gli ultimi anni. Oltre a ci?, ci si stupisce dell'aumento esorbitante delle tariffe per l'invio di SMS negli ultimi anni. Questi i dati emersi da un'attenta analisi condotta del servizio di confronto internet comparis.ch. Risparmiare sulle chiamate dall'estero? Possibile grazie ad alcune opzioni dedicate. Zurigo, 21 maggio 2008 ? I clienti delle reti di telefonia mobile svizzere che chiamano casa durante le loro ferie all'estero, continuano a sborsare fior di quattrini. Negli ultimi dodici mesi, infatti, soltanto Swisscom, Coop e Migros hanno ribassato le tariffe roaming standard. Nonostante Swisscom non sia l'operatore pi? conveniente per le chiamate nazionali, all'estero i suoi clienti telefonano a tariffe relativamente buone. In altre parole: coloro che in Svizzera chiamano con operatori convenienti come Sunrise, Yallo o Aldi, all'estero pagheranno decisamente di pi? rispetto a coloro che effettuano chiamte con il leader sul mercato, eccezion fatta per le offerte prepagate di Coop e Migros, che permettono di chiamare dall'estero alla stessa tariffa di Swisscom. Queste ultime offerte sono relativamente convenienti sia a livello nazionale che a livello internazionale. Ciononostante ci sono sostanziali differenze da Paese a Paese: oggi ? Coop ad offrire la tariffa pi? conveniente per chiamare la Svizzera dalla Turchia (85 centesimi al minuto), mentre fino a due anni lo stesso operatore chiedeva 3 franchi al minuto. Con M-Budget costava invece 5 franchi al minuto, mentre ora il prezzo si ? ridotto a ?soli? 2.60 franchi. Sunrise e Orange, prezzi esorbitanti per le chiamate dall'estero Gli abbonati Sunrise e Orange che chiamano la Svizzera da Paesi come Spagna e Grecia pagano decisamente pi? dei clienti Swisscom. Questi ultimi, infatti, pagano 85 centesimi al minuto mentre i clienti Sunrise 1.70 franchi e quelli Orange adirittura 2 franchi al minuto. ?I prezzi di Sunrise e Orange non possono essere giustificati in nessun modo e sono un vero e proprio furto nei confronti dei clienti?, sostiene Ralf Beyeler, esperto telecom presso comparis.ch. ?Un prezzo adeguato sarebbe superiore di 10 centesimi al prezzo per le chiamate nazionali e si aggirerebbe sui 40 centesimi e non a 2 franchi?, questa la stima di Ralf Beyeler. Lo scorso anno, Swisscom, Migros e Coop hanno ribassato i prezzi per le conversazioni dai Paesi europei verso la Svizzera, un po' per reazione al nuovo regolamento europeo relativo alle tariffe in roaming all'interno della Comunit? Europea. Con questi tre operatori svizzeri, quindi, ? possibile chiamare la Svizzera in Europa a prezzi ?europei?. Sunrise e Orange, invece, non hanno pi? ribassato le tariffe per le chiamate internazionali dai pi? importanti Paesi europei a partire dal 2003. Che Sunrise e Orange siano pi? care rispetto a Swisscom non ? certamente una novit? dell'ultimo minuto: questo dato emerge anche dal confronto dei panieri di chiamate dall'estero verso la Svizzera. Proprio per questo motivo, anche quest'anno comparis.ch ha stabilito per la sesta volta un confronto delle tariffe roaming. Il primo paniere include conversazioni telefoniche dai pi? importanti Paesi europei verso la Svizzera (Germania, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna). Per queste conversazioni, gli abbonati Swisscom pagano il 38, e i clienti del servizio prepagato addirittura il 54 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il secondo paniere include, invece, conversazioni telefoniche da Paesi extraeuropei (Egitto, Tunisia e Turchia). Per quest'ultimo paniere, i clienti Swisscom pagheranno lo stesso che per il primo paniere. Nonostante Swisscom abbia ridotto le tariffe al minuto anche per questi Paesi, nel frattempo ? stato cambiato anche il conteggio degli scatti, che annulla il possibile risparmio. A partire da subito, le conversazioni saranno conteggiate al minuto; ci? significa che chi effettuer? una chiamata di 2 minuti e 2 secondi, dovr? pagare 3 minuti interi e non pi? 2 minuti e 30 secondi. trovate pi? o meno...
  22. pu? interessare? Se a qualcuno puo' interessare, sono andato in Svizzera ed ho acquistato una sim card prepagata della Diax-Sunrise. L' ho pagata 45 franchi(58000 lire) con altrettanto credito, non c'? stato bisogno di nessun documento, la tariffa ? unica a 0.69 franchi(circa 900 lire al minuto ed ? la piu' conveniente) ovviamente per le sole chiamate da e per la Svizzera. Ha il sistema di roaming internazionale senza carta di credito cio? in Italia si puo' telefonare benissimo senza alcun problema e spedire sms. Non ci sono costi di ricarica (come Wind) e per ogni telefonata ricevuta da un telefono svizzero si ha una autoricarica di 0.05 franchi al minuto per un massimo di 15 minuti per telefonata. La tariffazione ? a secondi per un minimo di 10 secondi senza scatti alla risposta. Se dalla sim non si effettuano o si ricevono telefonate per un anno scade. Altrimenti la scadenza se non si ricarica ? di 2 anni. Spero che la mia esperienza sia utile mancano le tariffe estere e come si ricarica..
  23. eh si il post che ho scritto sotto lo confemerebbe 3 schede..+1 quattro paresta istruttore arbitri a coverciano.. mattei lanese..nicchi ne avevo trovati anche altri 2.. come osservatori uefa.. adesso mi sfuggono
  24. in ordine a Salvatore Racalbuto, le indagini gli attribuiscono l?utilizzo di tre SIM estere in relazione alle quali le celle agganciate pi? spesso si trovano in Gallarate, luogo di residenza del deferito. Anche per lui, poi, la localit? di ubicazione delle celle corrisponde per orario e localizzazione a luoghi ove si trovava il Racalbuto per partecipare ai raduni periodici di Coverciano, o di Milano ovvero ove il deferito svolgeva funzione di arbitro o di 4? uomo. Inoltre da tali schede risultano chiamati i tesserati Bergantino Pietro e Tombolini Daniele che hanno confermato di aver parlato in tali occasioni proprio con il Racalbuto, cos? come molti altri arbitri e assistenti della CAN A-B o tesserati FIGC interrogati dalla Procura Federale (Rubino, Herberg, Niccolai, Marelli, Russomando, Trefoloni, D?Aguanno, Mitro, Foschi, Carabell? etc.). La produzione documentale del Racalbuto ? priva di qualsiasi garanzia di autenticit? e provenienza ed ? di nessun valore probatorio anche questa sembra pi? uncapo degli arbitri che un arbitro.. tre schede poi...
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