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Tifoso Juventus
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  1. chi chiedeva indicazioni per i sorteggi?? RomaJuventus ? gi? carica di tensioni Carraro dice no a Sensi sugli arbitri Repubblica ? 05 febbraio 2002 pagina 51 sezione: SPORT ROMA - ?Illustrissimo presidente?. Franco Sensi scrive a Franco Carraro: RomaJuventus, per ora, si gioca via fax ma intanto la tensione sale pericolosamente. Il n. 1 della squadra campione d' Italia ha scritto ieri al presidente della Figc: sei righe per chiedere arbitri internazionali, ?o scelti di prima fascia?, da domenica prossima sino al 5 maggio, ultima di campionato. E non solo per la Roma ma anche per Juve e Inter, le altre rivaliscudetto. Carraro, da Salt Lake City, dove si trova come membro Cio, prima telefona a Sensi, poi gli manda una lunga risposta, articolata e anche seccata. Il nuovo presidente della Figc replica che lui non dar? ?alcuna indicazione? ai designatori, Bergamo e Pairetto, ?che gli arbitri si stanno comportando bene?, che tutte le squadre meritano uguale tutela e che gli internazionali vanno quindi destinati anche alla ?gare decisive di zona Uefa, di zona salvezza e di serie B?. La replica non convince per niente Sensi. Che resta della sua idea: cio? che alla Juve, in casa, vadano spesso e volentieri arbitri di primo pelo, a differenza degli internazionali considerati (a torto o a ragione) meno influenzabili. Il presidente della Roma si fa forte delle cifre: Inter 17 internazionali (8 in casa, 9 fuori), Roma 16 (9 e 7) e Juve solo 9 (3 e 6). Al Delle Alpi i bianconeri hanno avuto, tra gli altri, gli esordienti Pieri e Trefoloni (2 volte) e il quasi esordiente Gabriele. Come mai alla Juve capitano cos? pochi internazionali? Nelle griglie i designatori ne avevano inseriti 57 (come l' Inter, 49 invece per la Roma) poi dall' urna ne erano usciti solo 9: capita col sorteggio, a meno che qualcuno dimostri che c' ? qualcosa che non funziona (ma chi ha provato a sostenerlo ? stato portato in tribunale dai designatori...). Seccatissimi, comunque, a Torino per l' uscita di Sensi. ?A noi sta bene qualsiasi arbitro? replica Moggi: ma in ambiente bianconero fanno notare che lo scorso anno Sensi voleva il sorteggio integrale (col rischio di ritrovarsi Dattilo o Cannella all' Olimpico...) e ora chiede solo internazionali, e che gli errori di De Santis hanno pesato pi? di quelli di Bolognino (bocciato, peraltro, dai designatori perch? ha tollerato un FiorentinaRoma con 59 falli!). E' polemica. Ma chi sar? il prescelto di domenica prossima? Dall' urna di Coverciano venerd? uscir? uno fra Braschi, Collina, Farina, Cesari e Borriello. I primi 3 sono internazionali (ma Braschi e Collina sono poco graditi dalla Juve), Cesari lo era sino a dicembre. I designatori non garantiscono tutele speciali a nessuno e non sar? possibile che diano sempre e solo internazionali alle tre rivaliscudetto. Sensi non sar? per nulla contento: oggi intanto va alla Fifa (per risolvere vecchie pendenze) mentre a Roma, davanti al gip, si celebra l' udienza preliminare del caso Cafu. Rischio di rinvio a giudizio per il candidato alla poltrona della Lega? ?Io sono tranquillissimo?, assicura Sensi. Pi? dei magistrati lo preoccupano adesso i venti del Nord. - FULVIO BIANCHI
  2. griglie....arbitrali..per capire Turn over per designatori Il commento di Giorgio Tosatti 18 novembre 2001 di Giorgio Tosatti, Corriere della Sera, 18 novembre 2001 Dopo aver inventato il fallo di squadra (salvo ripudiarlo ed incolparne i giornalisti), dopo aver promosso una crociata contro la violenza verbale (tollerando per? quella fisica) Bergamo e Pairetto hanno dimostrato una preoccupante mancanza di competenza nel valutare l?importanza delle partite e la qualit? degli arbitri. Cio? nel loro compito essenziale. Il quale consiste nel dividere gli incontri secondo fasce (erano 3, ne han volute 4 per lanciare i giovani) di difficolt?, assegnando gli arbitri pi? adatti per ciascuna e procedendo al sorteggio. Molto meno casuale di un tempo, perch?, utilizzando per ogni fascia preclusioni di vario genere, la scelta si riduce a 3 arbitri anzich? 5: uno strisciante ritorno alle designazioni. Ma se Lega e clubs approvano, son faccende loro. N? si pu? chiedere a Petrucci (non vede l?ora di chiudere col 28 dicembre l?esperienza commissariale) di studiare meccanismi cos? specialistici. Anzi sarebbe stato meglio se si fosse astenuto dal chiedere la testa dei bestiammiatori. Penalizzando chi staziona accanto al quarto uomo e gli italiani. In compenso Laursen e Delli Carri possono picchiarsi e la prova Tv viene dimenticata. Veniamo alle malefatte dei designatori. Nessuno pu? avere dubbi sulle tre gare di A pi? importanti: Roma-Inter, Juventus-Parma e Verona-Chievo. Primo derby veronese in A, stadio esaurito, un?enorme attenzione dei media. Tre gare da inserire in prima fascia, completandola con altre due di A o di B. Invece Bergamo e Pairetto separano Verona-Chievo dagli altri big-match sostituendola con Perugia-Brescia(?), aggiungendo Modena-Reggina e Ternana-Empoli. Cos? a queste partite toccano gli arbitri migliori: Braschi, Collina, Rosetti (d?accordo) cui si aggiungono Paparesta e Rodomonti a livello decisamente inferiore. Per non farsi accusare di aver sottovalutato il derby lo collocano in prima fascia, declassando Roma-Inter e Juve-Parma in seconda (ma con gli arbitri da prima). Un clamoroso pasticcio. Fan compagnia a Verona-Chievo, Udinese-Lazio, Milan-Piacenza, Lecce-Bologna e Genoa-Vicenza. Con Trentalange, Bertini, Treossi, De Santis (torna al Milan dopo la disastrosa gara col Bologna) e Messina. Conclusione? I torinesi Rosetti e Trentalange fanno Roma-Inter e Verona-Chievo; Braschi (non amato dall?Inter) fa Modena-Reggina; Collina (non amato dalla Roma) dirige Perugia-Brescia; Juve-Parma finisce al modesto Paparesta. Lo scadente Preschern amministrer? una gara delicata come Fiorentina-Torino. Colpa del sorteggio? No, di chi lo predispone cos? male
  3. tra un po ci saranno elezioni aia lega figci una perla di un tempo una ferita lazio perugia sorteggi taroccati... Ieri in un clima di grande tensione scelti i direttori di gara: all' Olimpico c' ? Borriello Il sorteggio cancella i rischi: Collina a Perugia Ieri in un clima di grande tensione scelti i direttori di gara: all' Olimpico c' ? Borriello Il sorteggio cancella i rischi: Collina a Perugia DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE - Un arbitro, che quando era adolescente tifava Lazio per amore di Pino Wilson, diriger? Perugia-Juventus ultima stazione (forse) di uno strazio diventato campionato. Quell' arbitro si chiama Pierluigi Collina, non tifa pi? per nessuno se non per s? stesso, e ieri mattina al momento dell' estrazione aveva il 33,3 per cento di probabilit? di essere spedito a Perugia. L' altro 33,3 per cento spettava a Stefano Braschi, il rimanente a Gennaro Borriello. Quest' ultimo finir? invece a Roma (Lazio-Reggina), mentre Braschi arbitrer? quel riempitivo che ? diventato Verona-Roma. La designazione di Collina per Perugia-Juventus era quanto i designatori volevano; quella di Braschi per Lazio-Reggina quanto si auguravano. Non hanno avuto fortuna, come domenica non ne ha avuta De Santis, nonostante nella fortuna avessero riposto molte aspettative. Infatti Bergamo e Pairetto, confermando un potere di scelta assai poco apparentabile ad un sorteggio propriamente detto, avevano allestito una griglia di eccellenza (Borriello, Braschi, Collina, Farina) per le partite della Juve e della Lazio. Oltre che per queste due, i nomi dei quattro arbitri sarebbero finiti nell' urna anche per Verona-Roma e per Pescara-Sampdoria (serie B). Per? il sorteggio per la B ? avvenuto gioved? pomeriggio (la partita si ? giocata ieri sera), non ha avuto pubblici testimoni e ha prodotto il seguente risultato: Stefano Farina. Ecco perch? ieri, nell' urna che avrebbe designato il fischietto per Perugia-Juventus e per Lazio-Reggina, le palline erano tre e non quattro. Ed ecco perch? erano sensibilmente aumentate le probabilit? che uno tra Collina e Braschi le dirigesse. Una pallina si ? aperta proprio mentre esse venivano mescolate per l' abbinamento a Perugia-Juventus. Tuttavia neppure il pi? malizioso tra i presenti ha avanzato ironie. In effetti, pi? che il sospetto si coglieva la speranza: che il prescelto fosse il numero 1 o il numero 2. E con la speranza era alta anche la tensione: nessuna apprezzabile reazione tra gli interessati, silenzio assoluto da parte di arbitri e designatori su qualsiasi argomento prima, durante e dopo le operazioni. Clima plumbeo in ogni angolo a Coverciano: nella circostanza per entrare al Centro tecnico non ? stato sufficiente esibire un documento d' identit? personale. Si doveva anche lasciare il numero di targa dell' auto. La sicurezza non ? mai troppa dopo i moti di piazza di gioved?, a Roma. L' ultima volta che Collina ha arbitrato la Juve ? stato nel derby (19 marzo 2000) e se ? vero che assegn? due rigori contro i bianconeri ? altrettanto vero che la sua direzione lasci? spazio alle lamentele del Torino: in occasione del primo episodio non sanzion? con l' espulsione il fallo di Iuliano su Ferrante. Collina non aveva pi? incrociato i bianconeri dall' aprile ' 98. Fu per un tempestoso Lazio-Juve 0-1 con intervento di mano in area, sempre di Iuliano, ignorato. In questa stagione ogni volta che compariva la gara della Juve, Collina restava nell' urna, vittima dei capricci della sorte (? accaduto otto volte). Ieri, invece, ? uscito al primo colpo. Giancarlo Padovan I FISCHIETTI DI DOMANI Gli arbitri dell' ultima giornata di serie A, in programma domani alle 15. Nei fischi di Racalbuto, Cesari e Rodomonti la lotta per la Champions League Bari-Bologna Bertini Cagliari-Inter Racalbuto Fiorentina-Venezia Rossi Lazio-Reggina Borriello Milan-Udinese Cesari Parma-Lecce Rodomonti Perugia-Juventus Collina Torino-Piacenza Cassar? Verona-Roma Braschi Padovan Giancarlo Pagina 42 (13 maggio 2000) - Corriere della Sera
  4. beh bergamo e de santis non riescono avere i tabulati dalla telecom magari rivolgersi a questo genchi...
  5. Grazie, gaba! Qua fanno tutti finta di non sapere che in Italia esiste una legge che ? la 280/03 : ? dentro questa legge che si riconosce l'autonomia della giustizia sportiva ( delegata ad irrogare sanzioni disciplinari in violazione del Codice di Giustizia Sportiva ) e si ammette la possibilit? di poter ricorrere ad un tribunale amministrativo qualora un tesserato ritenga ingiusta l'applicazione del Codice di Giustizia Sportiva. Quindi, esauriti i gradi di giudizio sportivo, non vi ? nessuna violazione della clausola compromissoria a rivolgersi al Tar : basta guardare cosa ha deciso la stessa giustizia sportiva nel caso del ricorso al Tar dell'Arezzo. Ci? indipendentemente dal ricorso in Camera di Conciliazione ed Arbitrato : come la stessa Camera ( si ricorda essere organo del Coni e non della Figc ) ha riconosciuto in tutti gli arbitrati, i percorsi non sono esclusivi : cio?, sempre ultimati i gradi di giudizio sportivo, ci si pu? rivolgere alla Camera, al Tar oppure ad entrambi di nulla..mi ricordavo che i giornali avevano scritto qualcosa..sono riuscito a trovarla forza juve sempre..
  6. Il Tar segna il primo gol per la Juve Il Tribunale amministrativo si dichiara competente. Ma la Fifa minaccia sanzioni ROMA - Sembra paradossale, eppure il ricorso di Antonio Giraudo e Luciano Moggi, rigettato ieri a Roma dalla terza sezione del Tar del Lazio, non ? una sconfitta. O, comunque, potrebbe non esserlo. Soprattutto per la Juventus, che con comprensibile soddisfazione ha letto le motivazioni con le quali il presidente Francesco Corsaro non ha accolto la domanda cautelare avanzata dagli ex dirigenti della societ? bianconera. Giraudo e Moggi sono stati respinti dal Tribunale amministrativo soltanto perch? il danno patrimoniale da loro paventato ?non presenta i connotati dell' attualit??, mentre quello morale ?potr? trovare piena tutela nella successiva fase del merito ove quest' ultima si concluda in senso favorevole?. In parole povere, non ? stato ravvisato il carattere dell' urgenza in queste istanze: i casi Giraudo e Moggi possono essere affrontati nei mesi a venire. Due invece gli elementi fondamentali che ingrossano notevolmente le speranze della Juventus, che entro domani dovrebbe presentare il suo ricorso per poi discuterlo, salvo anticipi nel calendario delle udienze, il 6 settembre. La prima: il Tar si dichiara competente in materia e respinge in toto l' eccezione sull' inammissibilit? dei ricorsi formulata sia dal Coni, sia dalla Federcalcio. Il Tar ? competente e dunque giudica. La seconda: il Tar non prende neanche in esame il fatto che Giraudo e Moggi si siano rivolti al Tribunale prima ancora di attendere l' esito del procedimento sportivo presso la Camera di conciliazione e arbitrato del Coni ?non sussistendo un danno attuale e irreparabile?. E respinge pure questa eccezione di improcedibilit? sollevata ancora dal Coni e dalla Federcalcio. Ecco perch? la Juventus sorride, nonostante proprio ieri sia arrivato un nuovo diktat dalla Fifa che, ?con lettera indirizzata al commissario straordinario della Figc? ribadisce l' intenzione di punire chi esce dalla giustizia sportiva. Oggi la Figc risponder?, sperando fino all' ultimo che i bianconeri recedano dall' idea di rivolgersi al Tar. Ma, grazie alle basi poste ieri, che sembrano ridimensionare l' autonomia dell' ordinamento sportivo, la Juve pu? invece ipotizzare di avere molte pi? chance di vedersi accolto il ricorso. Perch?, nel suo caso, appare infinitamente pi? semplice dimostrare l' attualit? e l' irreparabilit? del danno: societ? quotata in Borsa, migliaia di azionisti da tutelare, squadra retrocessa in B con 17 punti di handicap, due scudetti tolti, Champions League negata, diritti tv e introiti vari andati in fumo. Va da s? che per il calcio italiano significherebbe la paralisi: a tre giorni dal via, la sospensiva eventualmente accordata dal Tar bloccherebbe le sentenze sportive e automaticamente l' inizio dei campionati di A e B. Anche i legali di Giraudo e Moggi si son detti soddisfatti, sebbene il Tar non abbia riconosciuto l' urgenza dell' istanza. L' avvocato Massimo Krogh, che difende Giraudo assieme a Luigi Chiappero e a Franco Gaetano Scoca, ha sottolineato il fatto ?che ? stato riconosciuto il diritto a ricorrere nel merito, al di l? di ci? che vanno dicendo i telegiornali. E sono stati esaltati dei profili costituzionali scarsamente considerati invece nelle sentenze della giustizia sportiva?. Paolo Trofino, uno dei difensori di Moggi (con Fulvio Gianaria, Federico Tedeschini e Pierluigi Giammaria) ha detto che ?il ricorso non ? stato respinto, ? stata rigettata una richiesta cautelare. Ora cercheremo di correggere questa parte del provvedimento che non ci soddisfa andando al Consiglio di Stato?. Oggi, intanto, nuova puntata allo stadio Olimpico: la Lazio e la Federcalcio si presentano davanti alla Camera di conciliazione e arbitrato del Coni (conciliatore l' avvocato Maurizio Benincasa) per tentare di trovare un accordo. I biancocelesti, puniti con 11 punti di penalizzazione in A, vogliono un forte sconto, ma la Figc non ha intenzione di trattare. Alla Cca del Coni ha fatto ricorso anche l' ex presidente federale Franco Carraro contro gli 80 mila euro di multa. Giuseppe Toti 1 *** MOGGI E GIRAUDO Un no solo apparente Ieri il Tar del Lazio ha preso in esame i ricorsi di Moggi e Giraudo. La cosa pi? importante ? che il Tar si ? detto competente a giudicare le ?sanzioni disciplinari sportive? se queste hanno effetti al di fuori dell' ordinamento sportivo, ovvero in presenza di interessi patrimoniali e morali da tutelare. Poi il Tar ha respinto la richiesta di sospensione cautelare delle sentenze perch? non c' ? nessuna urgenza e il danno pu? essere risarcito in un secondo momento 2 *** ECCEZIONI RESPINTE K.o. per la Federcalcio In questo modo viene messa in discussione l' autonomia della giustizia sportiva, che era stata invece sempre sostenuta da Coni e Figc (le loro eccezioni sul tema ieri sono state respinte). Il Tar ieri non si ? pronunciato sul problema della necessit? di concludere l' iter davanti alla giustizia sportiva prima di rivolgersi a quella amministrativa: per Moggi e Giraudo non c' ? urgenza di decidere ora, visto che il danno non ? attuale 3 *** L' ALTRO RICORSO I bianconeri ottimisti La Juve ? autorizzata a sperare: perch? il Tar sar? competente anche per il suo ricorso e perch? ? chiaro che per la societ? bianconera l' urgenza c' ?. La Juve si trova in una situazione di danno ?attuale e irreparabile?: se i campionati dovessero iniziare con la Juve in B, ecco che il danno ?irreparabile? si concretizzerebbe. Dunque il Tar potrebbe anche concedere alla Juve, a differenza di Moggi e Giraudo, di sospendere la sentenza che la fa retrocedere 4 *** GLI SCENARI Campionati a rischio Ecco cosa pu? succedere: se la sentenza viene sospesa in via cautelare, il rischio di bloccare i campionati ? molto alto. A meno che l' udienza del Tar non si tenga prima del 30 agosto, data della compilazione dei campionati. ? anche vero che il Tar potrebbe ancora respingere il ricorso della Juve dichiarandolo inammissibile, perch? non ha completato l' iter alla giustizia sportiva (per Moggi e Giraudo non c' ? stato un vero pronunciamento) Ecco alcuni stralci dell' ordinanza del Tar sui ricorsi di Giraudo e Moggi: ?(...) Non risulta condivisibile l' eccezione sollevata sia dalla Figc che dal Coni di difetto assoluto di giurisdizione del giudice amministrativo (...)?; ?Una diversa interpretazione condurrebbe a dubitare della sua conformit? a principi costituzionali, perch? sottrarrebbe le sanzioni sportive alla tutela giurisdizionale del giudice statale?; ?Considerato infine, sotto il profilo del periculum in mora, che il danno paventato per quanto attiene ai profili patrimoniali (...) non presenta i connotati dell' attualit?, laddove quello morale potr? trovare piena tutela nella fase del merito, il Tar respinge la domanda cautelare? Toti Giuseppe Pagina 47 (23 agosto 2006) - Corriere della Sera
  7. grazie.. non mi ricordavo con le date..anche s eper me il buco rimane carbone o non carbone mi sembra che per fare intercettazione ci voglia un autorizzazione ogni 3 mesi da parte di un superiore quelle che mancano per? oltre ai dirigenti con bergamo e pairetto sono quelle di fabiani,e si ritornerebbe alla eschede..ma poi il campionato 2005/06 bergamo si dimise..rimase solo pairetto..con lanese mi pare,insomma i buchi si sono...
  8. per iniziare? o per continuarla? c'? un buco temporale che riguarda tutto il campionato 2005/06 moggi torna a parlare al telefono..con secco cairo etc..nel 2007..o sbaglio?
  9. da quello che avevo capito dalla discussione con l'ex utenete tot?schillaci furono circa un centinaio di pagine prima che si arrabbiassero le sbobinature furono richieste dalla procura di napoli,nessuno degli imputati le aveve chieste..
  10. beh a me piacerebbe vedere,se questo processo partir?.. un bel controinterrogatorio degli avvocati difensori ai vari nucini paparesta junior e senior...e a quanto ho sentito anche al venditore di schede... anche cannav? e palombo non mi dispiacerebbero...
  11. La 100? di Paolo Bertini?. 1 2 3 4 5 (0 voti) Incredibile ma vero, con la designazione di Udinese-Roma di domani pomeriggio, il nostro arbitro internazionale Paolo Bertini toccher? le 100 presenze in serie A, un record per la sezione AIA aretina che finora vedeva in testa a questa speciale classifica Marcello Nicchi con 97 presenze, il pap? di Paolo anche lui fermo a 97 (come assistente), Cerofolini poco meno (83 anche lui come assistente). Una bella soddisfazione sicuramente per Paolo, che quando frequent? il corso nel 1980/1981 mai avrebbe pensato di superare le gesta di pap? Gianfranco (attuale vicepresidente della sezione aretina). Dal debutto: Perugia-Reggina nel 1999 molte sono state le gare importanti dirette all?Italia ed all?estero, basti pensare l?utima amichevole tra nazionali maggiori Kuwait-Brasile, senza dimenticare che nelle ultime due stagioni ha diretto Juventus-Milan prima e Milan-Juve l?anno successivo. Congratulazioni, aspettando di spengere 150 candeline ! Sezione AIA Arezzo VENERD? 27 OTTOBRE 2006 00:00 - Sezione AIA Arezzo
  12. Nell'Assemblea Generale tenutasi l'11 Novembre p.v. ? stato eletto il Presidente dell'A.I.A. ed i Componenti il Comitato Nazionale che dureranno in carica per il prossimo quadriennio olimpico 2000-2004. Questi gli esiti: PRESIDENTE Nome: Tullio Cognome: Lanese Et?: 53 anni Sezione A.I.A.: Messina Arbitro C.A.N. dal 1985 al 1992 (300 gare) , Internazionale dal 1985 al 1992 (38 gare). Commissario C.A.N. D, Commissario C.A.N. C, attuale delegato Uefa e istruttore degli arbitri europei. Lanese ? stato votato da 312 grandi elettori sui 352 aventi diritto. COMPONENTI COMITATO NAZIONALE Friuli Ven.G. - Liguria - Lombardia - Piemonte/Val d'Aosta - Trentino A.A - Veneto a fabiani un paio di schede le hanno attribuite quando era a messina ma sono sicuri que questo lanese non le avesse? paparesta senior va con lui da moggi... che secondo lui era amico di carraro e questo paparesta sarebbe un teste d'accusa lettera anonima su boggi designatore di c...mah??? sembra un brutto posto l'aia
  13. Arbitri, lettere anonime e dimissioni a catena Non si ? dimesso solo Robert Antonhy Boggi da designatore della Can di serie C. Con una lettera piuttosto pesante si ? fatto da parte anche uno dei suoi vice, Pierpaolo Rossi, ex arbitro di Ciampino. Il mondo arbitrale non trova mai pace. Subito dopo Natale se n'era andato Stefano Tedeschi, designatore della Can A-B: persona per bene, scelta dall'ex commissario Gigi Agnolin per traghettare il settore. Tedeschi non ce l'ha fatta e se ne ? andato, anche in polemiche con la Figc che non l'ha difeso abbastanza. Al suo posto, ad interim, Cesare Gussoni, presidente degli arbitri: come noto, il tentativo di convincere Pierluigi Collina a fare il designatore non ? riuscito e chiss? mai se riuscir? il prossimo giugno. Adesso il crac nella serie C: al posto di Boggi, travolto da una lettera anonima (ma perch? non imparano a cestinarle all'Aia?). Boggi, anche lui era stato scelto da Agnolin. Con Gussoni era entrato subito in rotta di collissione. Sino alla lite decisiva. "Non sono un tuo dipendente", aveva detto il dirigente salernitano al capo degli arbitri. Boggi non sentiva pi? la fiducia, non tutti i suoi vice erano al suo fianco e Gussoni minacciava ispezioni. Giusto, a quel punto, farsi da parte. Senza polemiche. E' la seconda volta che Boggi se ne va. Un bel caratterino, non c'? dubbio. Ma all'interno del mondo arbitrale non c'? mai pace: Gussoni avr? un lavoro delicato davanti. (24 febbraio 2007) L'indice della rubrica
  14. (9 marzo 2007) giornalaccio rosa dello Sport Boggi lancia accuse e Borrelli indaga L' ex designatore della Can di C denuncia pressioni dal presidente dell' Aia Gussoni per ?punire? un assistente MAURIZIO GALDI O ra ? ufficiale: sar? l' Ufficio indagini a dover indagare sulle dimissioni del designatore di serie C Robert Anthony Boggi. La Procura federale lo ha infatti chiesto a Francesco Saverio Borrelli dopo che lo stesso procuratore Palazzi aveva ricevuto dal commissario straordinario Pancalli una lettera che lo stesso Boggi aveva inviato e nella quale erano mosse pesanti accuse al presidente dell' Aia (e designatore) Cesare Gussoni. ACCUSE Boggi accusa Gussoni di ?ripetuti tentativi di sovrapposizione, di interferenza, di violazione dell' autonomia tecnica della Commissione diretta dal sottoscritto; perfino interventi, in presenza di altri Componenti della Can C, con espresse critiche in ordine alle modalit? della gestione tecnico- organizzativa, addirittura con un riferimento, anch' esso fortemente critico, ad un provvedimento tecnico-disciplinare a carico di un associato?. In particolare erano pressioni per ?gravare? di provvedimenti l' assistente Sergio De Santis (omonimo dell' ex arbitro, ma come lui in qualche modo toccato dallo scandalo di questa estate). INCHIESTA L' Ufficio indagini nei prossimi giorni si muover? per sentire i protagonisti della vicenda. Gussoni da parte sua aveva gi? inviato la lettera alla Procura arbitrale, ma il nuovo regolamento dell' Aia ha spostato le competenze e l' inchiesta ? passata d' ufficio a Palazzi. La relazione finale potrebbe essere consegnata presto a Palazzi che potr? inserire tutto tra le pratiche che riguardano il settore arbitrale e che al momento sono ancora in sospeso. LOTITO Anche sul presidente della Lazio si aprir? un' indagine. In particolare l' Ufficio indagini ha ricevuto sollecitazione dalla Procura federale a indagare su alcune telefonate del presidente Lotito con il suo allenatore Delio Rossi e che sono state intercettate dalla Digos. Si parla in particolare di ?ammorbidire? il Lecce. Lotito ai magistrati romani che si occupano delle sue vicenda con gli ultr? ha gi? chiarito (l' oggetto era il mercato e il giocatore Ledesma, allora in forza al Lecce), tanto che la Procura della Repubblica non ha ritenuto di dover andare oltre. SCOMMESSE Ieri trasferta milanese per il vice di Borrelli, Carlo Loli Piccolomini, per raccogliere le dichiarazioni di due calciatori del Milan (Kalac e e Jankulovski) nell' ambito dell' inchiesta sulle scommesse di Udine. Si tratta di uno degli atti finali, entro la prossima settimana anche la relazione conclusiva sulle indagini dovrebbe essere inviata alla Procura federale. DOPING AMMINISTRATIVO E presto ci saranno le prime audizioni anche per la vicenda del doping amministrativo, si lavora sugli atti di Genova e Roma, ma sono in arrivo anche i faldoni da Milano. MAZZOLENI L' ex arbitro Mario Mazzoleni per le dichiarazioni a Striscia la notizia dovr? rispondere di violazione dell' articolo 3 del codice di giustizia sportiva davanti alla Commissione di appello federale (Caf). Nell' autunno scorso la Disciplinare dell' Aia aveva prosciolto Mazzoleni, respingendo la richiesta di 6 mesi di squalifica avanzata dalla Procura Arbitrale; analogo verdetto fu emesso dalla Commissione D' Appello dell' Aia. Ora il deferimento del Procuratore federale. VELENO Antony Boggi, 51 anni, ex designatore Can C Galdi Maurizio
  15. 364) ? DEFERIMENTO DEL PROCURATORE FEDERALE A CARICO DI ROBERT ANTHONY BOGGI (A.B. all?epoca dei fatti Commissario della CAN/C) (nota n. 6107/462pf06-07/SP/blp del 26.6.2008) 1. Il deferimento Con provvedimento del 26 giugno 2008, il Procuratore Federale deferiva a questa Commissione il Signor Robert Anthony Boggi, all?epoca dei fatti Commissario della CAN/ C, per rispondere della violazione di cui all?articolo 3 commi 1 e 4 del CGS vigente all?epoca dei fatti, oggi trasfuso nell?art. 5 commi 1 e 4 del CGS, nonch? della violazione dell?art.40 comma 3 lettera d) del regolamento AIA vigente all?epoca dei fatti, oggi trasfuso nell?art. 40 comma 4 lettera d) del vigente regolamento A.I.A. per aver espresso giudizi lesivi nei confronti del Presidente dell?AIA Cesare Gussoni mediante una lettera inviata a molteplici destinatari, a mezzo e-mail, in data 25 febbraio 2007. 2. Le memorie difensive Nei termini assegnati nell?atto di convocazione degli addebiti, il Signor Robert Anthony Boggi faceva pervenire una propria memoria difensiva. 3. Il dibattimento All?odierna riunione ? comparso il rappresentante della Procura federale, il quale ha insistito nella richiesta di responsabilit? del deferito per i fatti allo stesso contestati con conseguente irrogazione della sanzione dell?inibizione per mesi due. E? comparso altres? personalmente il Signor Robert Anthony Boggi, il quale ha presentato un?istanza istruttoria, mediante la quale richiedeva che venisse sentito nella qualit? di teste il Signor Pierpaolo Rossi, in epoca passata, componente dell?organo tecnico dell?AIA. 4. I motivi della decisione La Commissione, esaminati gli atti, rileva quanto segue. I fatti posti a fondamento della richiesta di deferimento da parte della Procura Federale riguardano una presunta violazione della normativa prevista dal CGS e dal Regolamento AIA, commessa dal Signor Robert Anthony Boggi. L?incolpato mediante una lettera di dimissioni dall?incarico di Commissario della CAN Serie C, inviata in data 25.2.2007 ad una molteplicit? di destinatari, esprimeva giudizi e considerazioni sul Presidente protempore della AIA, Signor Cesare Gussoni, ritenute dalla Procura Federale, lesive della reputazione di quest?ultimo. I fatti contestati al deferito, sono stati dallo stesso confermati in data 25 marzo 2007, con una dichiarazione rilasciata al Vice Capo Ufficio Indagini, Avv. Giorgio Ricciardi. 5 La richiesta istruttoria presentata dal deferito in sede dibattimentale di ascoltare il Signor Pierpaolo Rossi non pu? essere accolta, in quanto non attinente al merito della decisione, e perci? irrilevante. Orbene, dalla disamina dei fatti, dalle prove prodotte dalla Procura Federale, nonch? dall?esito del dibattimento, emerge quanto segue: i giudizi lesivi, espressi dal deferito nei confronti del Presidente dell?AIA Cesare Gussoni a mezzo di lettera e-mail inviata a molteplici destinatari, non essendo nei fatti comprovati in alcun modo, comportano la violazione degli articoli 5 commi 1 e 4 del vigente CGS e 40 comma 4 lettera d) del vigente regolamento AIA. P.Q.M. La Commissione Disciplinare Nazionale, in accoglimento del deferimento, irroga al Sig. Robert Anthony Boggi la sanzione dell?inibizione dallo svolgere ogni tipo di attivit? sino al 25 novembre 2008. Il Presidente della CDN Avv. Sergio Artico ?? Pubblicato in Roma il 25 settembre 2008 IL SEGRETARIO IL PRESIDENTE FEDERALE Antonio Di Sebastiano Giancarlo Abete
  16. Arbitri e designazioni Boggi da Guariniello ----------------------------------------------------------------- Arbitri e designazioni Boggi da Guariniello (g.p.) Non e' strano per nulla che il procuratore aggiunto della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello, ieri mattina abbia convocato l' ex arbitro internazionale Robert Anthony Boggi e con lui si sia trattenuto per un paio d' ore. E' strano, piuttosto, che gli organi istituzionali (dalla Lega alla Federazione e, soprattutto, al presidente dell' Aia Sergio Gonella) abbiano liquidato la lettera di dimissioni del fischietto salernitano con malcelata indifferenza, fastidio e rancore. Esemplari, in questo senso, le avvelenate dichiarazioni di Paolo Bergamo riportate dalla giornalaccio rosa dello Sport. Evidentemente, pero' , ne' Bergamo, ne' Gonella, ne' Adriano Galliani (che in qualita' di vicepresidente del Milan ha parlato come avrebbe parlato il presidente della Lega, Franco Carraro) hanno colto l' essenza della denuncia di Boggi: a parere di quest' ultimo, "la riforma e' stata concepita e voluta in modo non limpido e in sedi non istituzionalmente legittime". Probabile - ma questa e' una nostra supposizione nulla essendo trapelato del colloquio tra l' arbitro e il giudice - che Guariniello si chieda come mai il metodo non sia limpido e la sede non istituzionale. E poi, perche' , nel merito - come scrive ancora Boggi - si pensa di sostituire il criterio della "capacita' delle prestazioni" con quello della "disponibilita' di tempo"? Possibile che il giudice abbia chiesto all' arbitro cosa intenda per poteri forti e chi si nasconda dietro essi. Domande pertinenti se le mettiamo in relazione ad uno dei filoni di inchiesta del pm torinese che in particolare riguarda il meccanismo delle designazioni arbitrali. C' e' , per caso, qualcosa da approfondire che riguardi il controverso sorteggio integrale della scorsa stagione? Sull' argomento, Guariniello ha gia' sentito esponenti del settore. E altri ne sentira' , questo e' certo. Anzi, siamo solo all' inizio. Pagina 36 (20 agosto 1999) - Corriere della Sera
  17. IL CASO / In una lettera durissima contro il sistema, il direttore di gara illustra i motivi delle dimissioni Arbitri, l' atto d' accusa di Boggi "Me ne vado perche' questa riforma e' asservita ai poteri forti". "il professionismo limita la mia liberta' " ----------------------------------------------------------------- IL CASO / In una lettera durissima contro il sistema, il direttore di gara illustra i motivi delle dimissioni Arbitri, l' atto d' accusa di Boggi "Me ne vado perche' questa riforma e' asservita ai poteri forti" Come i piu' smaliziati sapevano e i piu' candidi almeno sospettavano, Robert Anthony Boggi non se n' e' andato per ragioni di lavoro o per stanchezza personale. Se n' e' andato perche' nella stagione calcistica che va ad incominciare - per lui sarebbe stata l' ultima - non voleva sentirsi e non voleva sembrare un arbitro venduto. Venduto dalla Federazione (cui gli arbitri appartengono) e dall' A.i.a. (l' organo cui rispondono dal punto di vista tecnico e disciplinare) alla Lega, presieduta da Franco Carraro, gia' ispiratore del sorteggio integrale dello scorso campionato, padre putativo della riforma rigettata da Boggi e, soprattutto, garante della lottizzazione dei designatori: Paolo Bergamo, il suo candidato, e Pierluigi Pairetto, il prescelto di Luciano Nizzola, presidente della Federcalcio. L' ultimo documento che emerge dalle sempre piu' allentate maglie della riservatezza arbitrale e' , nell' ordine, un poderoso atto di accusa nei confronti del sistema e un deciso richiamo per la resistenza nulla che l' A.i.a. ha opposto al fluire degli eventi. Di piu' : proprio la lettera di dimissioni di Boggi (che pubblichiamo integralmente) potrebbe servire da detonatore alla ribellione che alcuni presidenti regionali pensano di attuare sabato prossimo al comitato nazionale dell' associazione arbitrale. Al momento, una mozione di sfiducia al presidente Sergio Gonella non e' ne' scontata, ne' probabile. Ma e' sempre piu' possibile. Come Boggi, anche altri soprattutto tra i dirigenti, hanno l' intenzione di manifestare il proprio dissenso e contemporaneamente di sottolineare la debolezza dell' A.i.a.. Non c' e' dubbio che, per quanto riguarda il settore arbitrale, il calcio sia alle soglie di una virata decisa, forse irreversibile, inevitabilmente brusca. Proprio per questo la rottura provocata da Boggi, rappresenta un episodio inedito oltre che, per le conseguenze che potrebbero derivarne, addirittura un fenomeno tellurico. Boggi abbandona l' attivita' nazionale e internazionale perche' e' contro una "proposta di programma" e contro chi l' ha accettata. Una presa di posizione politica di peso infinitamente superiore rispetto ai precedenti. Nella lettera scritta a mano, datata 13 agosto, e indirizzata a Gonella, a Bergamo e Pairetto e al presidente della Federazione, Nizzola, l' arbitro salernitano indica vizi di forma e rischi di sostanza. Primo: il programma e' stato imposto. Si tratta di un' imposizione "concepita e voluta in modo non limpido e in sedi non istituzionalmente legittime, nella indifferente acquiescenza degli organi dirigenti dell' A.i.a.". Due gli obiettivi di denuncia: la Lega, sede della lobby delle societa' piu' influenti; Gonella e la disarmante poverta' di interdizione e difesa della categoria arbitrale. Secondo: il professionismo non puo' essere barattato con la liberta' . Spiega Boggi: " + infatti mia convinzione che tale tendenza, mentre da un lato esalta l' importanza dell' elemento economico (...), dall' altro mira a limitare la liberta' della funzione arbitrale...". Nella lettera, l' arbitro dimissionario sottolinea con un tratto di penna, oltre all' espressione "proposta di programma", anche tre altri passaggi: "capacita' delle prestazioni", "disponibilita' di tempo", "poteri forti". Nei primi due casi, Boggi prende le distanze dal metodo di lavoro dei designatori, condannando il criterio di valutazione di ogni singolo arbitro. Quanto ai poteri forti vengono tirati in ballo non a caso a proposito del professionismo: "Con tutte le conseguenze che esso comporta sotto il profilo dell' asservimento della categoria ai poteri forti, economici o gerarchici che siano". + questo il punto piu' alto dell' addio di Boggi. Un arbitro che, forse, insieme al coraggio puo' aver avuto anche molta paura: della vertigine o del precipizio. Giancarlo Padovan ----------------------------------------------------------------- LA LETTERA "Il professionismo limita la liberta" 13 / 8 / 1999 Facendo seguito alla comunicazione espressa verbalmente ai due commissari della Can A e B e al presidente dell' Aia in data 4 agosto ultimo scorso, nel ritiro di Sportilia, confermo in via definitiva le mie dimissioni dai ruoli di arbitro della Can A e B. Ritengo non solo opportuno ma doveroso chiarire e precisare i motivi di tale decisione, che e' frutto di una obiettiva valutazione non soltanto del contenuto della proposta di programma presentata nel menzionato ritiro, ma anche della genesi e delle modalita' nelle quali la proposta stessa e' stata formulata. In proposito e' perfino superfluo sottolineare che la mia personale situazione di anziano appartenente alla categoria arbitrale oramai giunto in prossimita' del capolinea mi salva dal sospetto di essere mosso da interessi personali o di carriera. Pertanto il mio deciso dissenso, e la protesta che ne e' scaturita, sono rapportabili esclusivamente ad una valutazione negativa del nuovo programma tecnico e dei rischi che esso comporta. Anzitutto ritengo che esso non e' frutto di meditata e collettiva valutazione di tutti i lati positivi e negativi che la proposta - innovazione comporta, ma costituisca invece una forma di autocratica imposizione concepita e voluta in modo non limpido e in sedi non istituzionalmente legittime, nella indifferente acquiescenza degli organi dirigenti dell' Aia. Nel merito, essa rappresenta uno svilimento dei valori in base ai quali devono essere operate le scelte, in quanto mira a sostituire al criterio della capacita' delle prestazioni il criterio della disponibilita' di tempo, come affermato pubblicamente dal signor Bergamo commissario della Can A e B, e costituisce altresi' un ulteriore e forse definitivo passo avanti nella marcia fatale verso il professionismo. + infatti mia convinzione che tale tendenza, mentre da un lato esalta l' importanza dell' elemento economico (con tutte le conseguenze che esso comporta sotto il profilo dell' asservimento della categoria ai poteri forti, economici o gerarchici che siano), dall' altro mira a limitare la liberta' della funzione arbitrale nella quale la possibilita' di errori deve trovare la sua invalicabile barriera nella liberta' e buona fede di chi li ha commessi, senza essere mai rapportata ad una precostituita e volontaria determinazione. Distinti Saluti Ecco il testo integrale della lettera di dimissioni inviata da Anthony Boggi. In neretto i punti che l' arbitro ha sottolineato a penna sul testo originale Roberto Boggi Padovan Giancarlo, Boggi Robert qui moggi non c'era...strano???
  18. Nell'Assemblea Generale tenutasi l'11 Novembre p.v. ? stato eletto il Presidente dell'A.I.A. ed i Componenti il Comitato Nazionale che dureranno in carica per il prossimo quadriennio olimpico 2000-2004. Questi gli esiti: PRESIDENTE Nome: Tullio Cognome: Lanese Et?: 53 anni Sezione A.I.A.: Messina Arbitro C.A.N. dal 1985 al 1992 (300 gare) , Internazionale dal 1985 al 1992 (38 gare). Commissario C.A.N. D, Commissario C.A.N. C, attuale delegato Uefa e istruttore degli arbitri europei. Lanese ? stato votato da 312 grandi elettori sui 352 aventi diritto. COMPONENTI COMITATO NAZIONALE Friuli Ven.G. - Liguria - Lombardia - Piemonte/Val d'Aosta - Trentino A.A - Veneto Alberto Curti (Milano) Pietro Biasizzo (Torino) 55 anni, presidente del Comitato arbitri lombardo. Arbitro dal 1964. Ha diretto in serie D (fino al 1978). Ha poi iniziato una lunga attivit? di dirigente. Prima come vice presidente alla sezione di Milano quale organizzatore e istruttore, per un decennio, di corsi arbitro. Osservatore arbitrale fino alla CAN C dal 1990 ? stato chiamato a far parte della CN D come vice commissario. Sempre come vice commissario ? poi passato alla CAN C fino al 1994, quando ? stato chiamato a presiedere il CRA Lombardia. 64 anni, presidente del Comitato regionale Piemonte Valle d'Aosta, Arbitro dal 1962. Ha diretto fino al 1972 nella Lega Semiprofessionisti. Come osservatire arbitrale ha operato fino alla serie A. Dal 1992 ? presidente del CRA Piemonte V.A. Emilia Romagna - Lazio - Marche - Toscana - Sardegna - Umbria Vincenzo Fiorenza (Siena) Cesare Sagrestani (Roma) 48 anni, arbitro dal 1968, ha diretto sino in serie B. Attuale dirigente della Scuola Arbitrale (responsabile formazione dirigenti), ? stato presidente della commissione nazionale di informatica. Per sei anni ? stato presidente del CRA Toscana. Prima di essere promosso alla CAN ? stato sei anni in C, tre all'Interregionale e due nel ruolo Scambi. 56 anni, arbitro dal 1965, ha diretto sino alla C nel 1979. Dall'86 nel Comitato Regionale Lazio del quale ? stato nominato presidente nel 1990. Abruzzo - Campania - Calabria - Puglia - Basilicata - Sicilia - Molise Bruno Di Cola (Avezzano) Liberato Esposito (Torre del Greco) 50 anni, arbitro dal 1970. La sua attivit? arbitrale ? terminata dopo 30 gare di serie A nel 1991. Dall'anno seguente ('92) ? iniziato il suo impegno nell'organo tecnico. Dal 1992 al 1995 alla CAN D come vice commissario. Dal 1996, per due anni, alla CAN C, per tornare poi lo scorso anno alla CAN D, da dove pochi mesi fa si ? dimesso per motivi personali. E' neo eletto anche in qualit? di presidente della sezione di Avezzano. 55 anni. Arbitro dal 1964-65. E' stato arbitro di serie A fino al 1988 (tra A e B ha diretto un centinaio di gare). E' subito passato a far parte dell'organo tecnico alla CAN D, come vice commissario. Dal 1993 ? passato, sempre come vice commissario, alla CAN C. Dal 1995 ? stato nominato presidente del CRA Campania. Nel 1997 ha ricevuto la stella d'argento al merito sportivo
  19. Arbitri 1: le designazioni? Via Sms Si chiama esattamente progetto "Referee On Line-R. O. L." e consentir? alla Federcalcio di risparmiare cinque milioni di euro a stagione, mica poco. Presto partir? a livello sperimentale, in un paio di Regioni-pilota, poi sar? esteso in tutta Italia. Si tratta di un progetto informatico, messo a punto con la Ibm e la Tim: gli arbitri delle Lega Dilettanti e del Settore giovanile e scolastico, che costano alla Figc quasi 30 milioni di euro all'anno (altri cinque vanno per Collina e soci, compresi gli arbitri di serie C), saranno dotati tutti di telefonino e di Sim Card. Riceveranno quindi le designazioni via Sms, dovranno rispondere subito "s?" (o "no, non posso"), sempre via telefonino, e appena finita la gara dovranno comunicare, sempre con un Sms, il risultato. Non solo: questo sistema consentir? anche di risparmiare sulle trasferta, verr? calcolata la distanza fra la sede dove abita l'arbitro e dove dovr? andare a dirigere. "Le partite sono 14.000 ogni week end-spiegano dalla Figc-e se solo risparmiamo un chilometro a partita...". Ancora: col sistema Rol, sar? possibile una maggiore rapidit? nelle pratiche di rimborso: sinora gli arbitri delle categorie minori dovevano aspettare mesi, e qualcuno, disperato, doveva anticipare i soldi di tasca sua mentre altri abbandonavano addirittura l'arbitraggio. Ora questo problema sar? superato e anche Francesco Ghirelli, il direttore generale che si occupa anche del bilancio della Figc, potr? tirare un respiro di sollievo. Risparmiare cinque milioni su 35 non ? poco. Grazie ai telefonini... ... (18 marzo 2004 l'ho ripreso da qui lo avevo postato tempo fa magari ai pm ? sfuggita la continuit? con un altra azienda.. la fgci e l'aia
  20. Non rientra nella giurisdizione del Giudice amministrativo la controversia avente ad oggetto l'impugnazione del provvedimento con il quale si dispone la non ammissione di un arbitro di calcio tra quelli effettivi. E' questo il principio con cui il TAR Lazio con la sentenza in commento - ROMA, SEZ. III TER - 5 novembre 2007 n. 10911 - ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da un arbitro di calcio statuendo che "Esula dalla giurisdizione del Giudice amministrativo, per rientrare nella competenza degli Organi di giustizia sportiva, una controversia avente ad oggetto l'impugnazione, da parte di un arbitro di calcio, del provvedimento con il quale si dispone contestualmente la non ammissione dello stesso tra gli arbitri effettivi, e l'inserimento nella categoria degli arbitri fuori quadro". Per il TAR capitolino, infatti, "tale controversia attiene alla contestazione di un giudizio tecnico espresso dalla Commissione Arbitri Nazionali, e, poich?, ai sensi del D.L. 19 agosto 2003 n. 220, convertito dalla L. 17 ottobre 2003 n. 280, i rapporti tra l'ordinamento sportivo e quello statale sono regolati in base al principio di autonomia, consegue la sottrazione al controllo giurisdizionale del G.A. degli atti a contenuto tecnico-sportivo". (Altalex, 7 gennaio 2008. Nota di Alfredo Matranga) T.A.R. Lazio - Roma Sezione III ter Sentenza 5 novembre 2007, n. 10911 FATTO 1. Con ricorso notificato in date 14 - 23 maggio 2007, e depositato il 15 maggio, il sig. *** impugna gli atti in epigrafe indicati e ne chiede l'annullamento. Espone, in fatto, di essere stato, prima dell'adozione del provvedimento impugnato, arbitro di calcio inserito nei ruoli effettivi della Commissione Arbitri Nazionale per la Serie A e B (CAN) dell'Associazione Italiana Arbitri (A.I.A.). Ricorda che i passaggi tra i livelli gerarchici dell'A.I.A. (id est, CAN, CAN C e CAN D) avvengono per promozione, che si conquista qualora si occupi, nella graduatoria finale della stagione, uno dei primi cinque posti. Aggiunge di aver fatto parte della CAN e di aver guadagnato circa 120.000 euro a stagione, a titolo di gettone di presenza (gettone pari a circa 6.000 euro a partita). Al termine della stagione 2005-2006, con il provvedimento impugnato ? stato collocato al 37? posto della graduatoria finale degli arbitri tesserati per la CAN e, quindi, collocato fuori ruolo e, per l'effetto, ? ritornato ad arbitrare le partite dilettantistiche (con un gettone di presenza pari a circa 31 euro a partita). 2. Avverso i predetti provvedimenti il ricorrente, dopo aver esperito tutti i gradi di giustizia sportiva, ? insorto deducendo: a) Questioni di merito - Violazione artt. 3 e 97 Cost. - Violazione artt. 3 L. n. 241 del 1990, 24 Cost., 3 L. n. 280 del 2003 - Violazione della normativa federale dell'A.I.A. e, in particolare, dell'art. 16 del Regolamento dell'A.I.A. nonch? della prassi consolidata in sede di applicazione di tale norma - Eccesso di potere per manifesta ingiustizia e illogicit?, per contraddittoriet?, per errore sui presupposti di fatto e di diritto e per sviamento di potere. Sono illegittimi sia il provvedimento della Camera di conciliazione che quello dell'A.I.A. Illegittimamente il lodo della Camera di conciliazione ha dichiarato inammissibile l'istanza di arbitrato sul rilievo che il Collegio arbitrale non pu? svolgere alcun sindacato di merito ma solo di legittimit?, avendo il ricorrente chiesto proprio un sindacato di legittimit? del provvedimento che lo aveva posto fuori ruolo. N? rileva la circostanza che l'art. 47, primo comma, del Regolamento dell'A.I.A. ha disposto che le decisioni con le quali gli Arbitri sono posti fuori ruolo non sono soggette a ricorso, dovendo tale prescrizione ritenersi indicativa del fatto che, in relazione a tali provvedimenti, sono esclusi i ricorsi in ambito endo-federale ma non anche eso-federale, e cio? all'interno dell'ordinamento sportivo generale facente capo al C.O.N.I.. Un ordinamento settoriale non pu?, infatti, precludere i ricorsi all'ordinamento superiore, quale ? quello del C.O.N.I. nel quale l'A.I.A. rientra. Pertanto tale norma non preclude il successivo ricorso alla Camera di conciliazione prima e alla giustizia amministrativa poi. In caso contrario tale norma sarebbe chiaramente illegittima per violazione dell'art. 24 Cost e della L. n. 280 del 2003. b) Illegittimit? dei provvedimenti dell'A.I.A. impugnati alla Camera di conciliazione. I provvedimenti impugnati sono illegittimi perch? il ricorrente non avrebbe dovuto essere inserito tra gli arbitri fuori quadro, ad arbitrare partite dei campionati dilettantistici e del settore giovanile, ma al pi? essere retrocesso tra gli arbitri della CAN C. 3. Con atto di motivi aggiunti, notificato il 12 giugno 2007 e depositato il successivo 13 giugno, il ricorrente, oltre a censurare, per profili diversi, i provvedimenti gi? gravati con l'atto introduttivo dei giudizio, impugna la proposta CAN riguardante la sua posizione, depositata agli atti di causa dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Il ricorrente afferma in primo luogo che il giudizio tecnico reso nei suoi confronti ? un atto giuridico inesistente perch? privo di sottoscrizione e di data. Detto giudizio tecnico ? inoltre illegittimo per contraddittoriet? atteso che ha valutato negativamente il ricorrente che, al termine della stagione, aveva riportato un media di giudizio (8,40) che si colloca tra il buono (8,30) e il molto buono (8,60) senza peraltro aver mai avuto, in alcuna delle partite arbitrate (circa 20), un giudizio inferiore alla sufficienza (8,00). Infine, illegittimamente sono stati promossi alla CAN arbitri che nella CAN C hanno ottenuto un punteggio inferiore a quello conseguito dal ricorrente nella CAN. 4. Si ? costituita in giudizio la Federazione Italiana Giuoco Calcio, che ha preliminarmente eccepito il difetto di giurisdizione del giudice adito, nonch? l'inammissibilit? del ricorso sotto diversi profili mentre nel merito ne ha sostenuto l'infondatezza. 5. Si ? costituito in giudizio il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, che ha preliminarmente eccepito il proprio difetto di legittimazione passiva nonch? il difetto di giurisdizione del giudice adito mentre nel merito ha sostenuto l'infondatezza del ricorso. 6. Con memorie depositate alla vigilia dell'udienza di discussione le parti costituite hanno ribadito le rispettive tesi difensive. 7. Nella camera di consiglio del 7 giugno 2007, nell'accordo delle parti, l'esame dell'istanza di sospensione proposta dal ricorrente ? stato abbinato al merito. 8. All'udienza del 25 ottobre 2007 la causa ? stata trattenuta per la decisione. DIRITTO 1. Nell'esame delle diverse eccezioni dedotte dalle parti resistenti il Collegio ritiene di dover dare la priorit? a quella relativa al proprio difetto di giurisdizione, sollevata sul rilievo che l'art. 2, primo comma, lett. b), D.L. 19 agosto 2003 n. 220, convertito dall'art. 1 L. 17 ottobre 2003 n. 280, riserverebbe la competenza a decidere sui comportamenti rilevanti sul piano disciplinare e sull'irrogazione delle relative sanzioni sportive agli organi di giustizia sportiva. La questione relativa alla sussistenza della giurisdizione del giudice adito va infatti esaminata prioritariamente, a prescindere dall'ordine delle eccezioni dato dalla parte, e ci? in quanto la carenza di giurisdizione inibisce al giudice anche di verificare la legittimazione attiva dei ricorrenti o passiva delle parti evocate in giudizio, cos? come la tempestivit? o ammissibilit? dei vizi dedotti. Infatti, le statuizioni sul rito costituiscono manifestazione di potere giurisdizionale, di pertinenza esclusiva del giudice dichiarato competente a conoscere della controversia (Cons.Stato, IV Sez., 22 maggio 2006 n. 3026; T.A.R. Lazio, Sez. III ter, 20 luglio 2006 n. 6180). L'eccezione ? fondata. Ai sensi del D.L. 19 agosto 2003 n. 220, convertito dalla L. 17 ottobre 2003 n. 280, i rapporti tra l'ordinamento sportivo e quello statale sono regolati in base al principio di autonomia, con conseguente sottrazione al controllo giurisdizionale degli atti a contenuto tecnico sportivo. Tale criterio trova una deroga solo nel caso di rilevanza per l'ordinamento giuridico della Repubblica di situazioni giuridiche soggettive connesse con l'ordinamento sportivo; in tale ipotesi, le relative controversie sono attribuite alla giurisdizione dell'Autorit? giudiziaria ordinaria ove abbiano per oggetto i rapporti patrimoniali tra Societ?, Associazioni ed atleti, mentre ogni altra controversia avente per oggetto atti del C.O.N.I. o delle Federazioni sportive nazionali ? devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. In altri termini, la giustizia sportiva costituisce lo strumento di tutela per le ipotesi in cui si discute dell'applicazione delle regole sportive, mentre quella statale ? chiamata a risolvere le controversie che presentano una rilevanza per l'ordinamento generale, concernendo la violazione di diritti soggettivi o interessi legittimi (Cons.Stato, VI Sez., 9 luglio 2004 n. 5025). Con precipuo riferimento al principio, introdotto dal cit. art. 2, di autonomia dell'ordinamento sportivo da quello statale, che riserva al primo la disciplina delle questioni aventi ad oggetto "i comportamenti rilevanti sul piano disciplinare e l'irrogazione ed applicazione delle relative sanzioni disciplinari sportive", questo Tribunale ha gi? pi? volte chiarito che esso, letto unitamente all'art. 1, secondo comma, dello stesso decreto legge, non appare operante nel caso in cui la sanzione non esaurisce la sua incidenza nell'ambito strettamente sportivo, ma rifluisce nell'ordinamento generale dello Stato (T.A.R. Lazio, Sez. III ter, 21 giugno 2007 n. 5645; 22 agosto 2006 n. 7331; 18 aprile 2005 n. 2801 e 14 dicembre 2005 n. 13616). Nella vicenda in esame il sig. ***, arbitro di calcio inserito nei ruoli effettivi della Commissione Arbitri Nazionale per la Serie A e B (CAN) dell'Associazione Italiana Arbitri (A.I.A.), impugna, nella sostanza, i provvedimenti con i quali ? stato inserito nel ruolo degli Arbitri fuori quadro a seguito di un giudizio tecnico espresso dalla Commissione Arbitri Nazionali, secondo il quale, sebbene "al terzo anno di appartenenza all'Organo tecnico, [il sig. ***] ha palesato intrinseche carenze sia tecniche che caratteriali, accentuatesi maggiormente visto anche l'iter di crescita non pi? suscettibile di miglioramenti. Il rendimento ? stato quasi sempre al di sotto delle aspettative". Si tratta dunque di un giudizio basato esclusivamente sulle qualit? tecniche espresse dall'arbitro. Manca nella specie il connotato della rilevanza esterna all'ordinamento sportivo degli effetti dei provvedimento impugnati, che si esauriscono all'interno del predetto ordinamento non avendo alcun riflesso, n? diretto n? indiretto, nell'ordinamento generale il giudizio di scarsa capacit? tecnica resa nei confronti dell'arbitro. Occorre infatti considerare che gli arbitri non sono dipendenti del C.O.N.I. e della F.I.G.C. e non percepiscono, quindi, una retribuzione ma una mera indennit?, a nulla rilevando che questa, in una stagione, possa raggiungere i 120.000 euro e che, proprio in considerazione del suo rilevante ammontare, il ricorrente possa aver deciso di fare dell'attivit? arbitrale l'unica fonte di guadagno. Aggiungasi che l'impugnata determinazione di inserimento nei ruoli degli Arbitri fuori quadro non incide neanche sullo status di tesserato, permanendo in capo al ricorrente il rapporto associativo. Il ricorso deve pertanto essere dichiarato inammissibile per carenza di giurisdizione. Quanto alle spese di giudizio, pu? disporsene l'integrale compensazione fra le parti costituite in giudizio. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio - Sezione III Ter, definitivamente pronunciando sul ricorso proposto, come in epigrafe, dal sig. *** lo dichiara inammissibile. Compensa integralmente tra le parti in causa le spese e gli onorari del giudizio. Ordina che la presente decisione sia eseguita dall'Autorit? amministrativa. Cos? deciso in Roma, nella Camera di consiglio del 25 ottobre 2007. Italo Riggio Presidente Giulia Ferrari Componente - Estensore Depositata in Segreteria in data 5 nov. 2007.
  21. eh mi pareva Apr 07 18Calciopoli, Stagliano "La Juve non rischia nulla" Pubblicato da Sabino Lops alle 07:15 in Calciopoli "La Juve non rischia nulla perch? ? gi? stata sanzionata per il comportamento tenuto nella stagione 2004-2005. E' stato anche non assegnato lo scudetto per quel campionato" L'ex vice dell'ufficio indagini della Figc, l'avvocato Mario Stagliano, esclude che le novit? emerse con la chiusura delle indagini della Procura di Napoli possano avere ripercussioni in termini di sanzioni per il club bianconero. "La Juventus ha pagato dalla prima all'ultima giornata - spiega Stagliano, vice nell'ufficio guidato da Italo Pappa, ospite di radio Anch'io lo Sport - Il fatto che ci siano altre partite non influisce. Il tutto contiene anche i particolari". I fatti nuovi, secondo Stagliano, riguardano "l'acquisto delle schede telefoniche date agli arbitri e usate anche nell'immediatezza delle partite". Questo rende pesante la posizione degli arbitri coinvolti. "L'utilizzo di schede non intercettabili in prossimit? delle partite credo sia sanzionabile in maniera pesante". Quanto ai club, l'unico che da questo secondo filone potrebbe pagare ? il Messina. "Se vengono riscontrate le irregolarit?, dal punto di vista sanzionatorio l'unico a rischiare ? il Messina
  22. CALCIOPOLI - Colpo di scena nel processo a Napoli. Testimone chiave l?arbitro Paparesta ?Fabiani tra gli organizzatori della Cupola? Pasquale Tallarino E? accusato di associazione a delinquere Il dg: ?Sono innocente e lo dimostrer?? Organizzatore di un?associazione per delinquere in coppia con Luciano Moggi. E? questa la nuova accusa contestata ad Angelo Fabiani, direttore generale della Salernitana. Nell?udienza preliminare per il troncone principale dell?inchiesta su Calciopoli ripresa ieri a Napoli davanti al gup De Gregorio, i pm Beatrice e Narducci hanno contestato a Fabiani l?aggravante d?aver messo su con Luciano Moggi l?associazione finalizzata alla frode in competizioni sportive. Fabiani, diesse del Messina all?epoca dei fati contestati, viene inserito nella "cupola" che avrebbe condizionato il calcio e l?andamento dei campionati. I pm, nella modifica del capo di imputazione, riportano la circostanza della consegna avvenuta nel settembre 2004 di una scheda sim e di un telefonino cellulare a Romeo Paparesta, padre dell?arbitro Giancluca Paparesta, nella casa di Moggi dove era presente anche Fabiani. Moggi in quella circostanza - secondo le dichiarazioni fatte da Romeo Paparesta ai pm - gli avrebbe spiegato che la scheda poteva essere usata solo per parlare con lui o con Fabiani. Il fatto ? ritenuto rilevante anche per la competenza territoriale: per i magistrati, resta radicata a Napoli perch? il fatto sarebbe accaduto a casa Moggi. Il gup De Gregorio ha fissato le prossime udienze il 18 e 29 marzo e il 17 aprile. Il 18 marzo dovrebbe pronunciarsi sulle ammissioni delle parti civili. Richieste d?ammissione di Figc, Lega, Atalanta, Brescia, Lecce, Roma, Udinese e Salernitana. Si sono opposti in aula i legali di difesa. Il giudice potrebbe pronunciarsi prima del 18 marzo, depositando l?ordinanza in cancelleria. ?Conservo serenit?, nonch? totale e immutata fiducia nella giustizia - ha detto ieri Fabiani - credo non cambi nulla nella sostanza. E? un fatto di territorialit?, nel senso che in una udienza preliminare dedicata esclusivamente alla questione dell?ammissibilit? in giudizio delle parti civili, ? spuntata la considerazione dell?accusa che ritiene debba cambiare lo scenario. E? pi? una questione di territorialit? che di sostanza: magari si pensava che la titolarit? dell?inchiesta potesse cambiare sede ed ? venuta fuori questa contestazione di "situazione messa su" a Napoli?. Nel merito uno dei legali di Fabiani, l?avvocato Stagliano: ?Continuo a rimanere meravigliato. La Procura di Napoli, nel luglio 2007, ha ascoltato Romeo Paparesta ed il figlio Gianluca. Il 15 dicembre, c?? stata la prima udienza preliminare e nessuno ci ha detto alcunch?. Il giorno prima, il 14 dicembre, era stato sentito Gianluca Paparesta al quale la Procura dice che le precedenti dichiarazioni non convincono pienamente. Oggi, all?improvviso, mentre ci si stava dedicando alla questione dell?ammissibilit? delle parti civili, viene fuori la contestazione dei pm che trasformerebbe Fabiani da partecipe a promotore di un?associazione a delinquere. Ambrosino, Pieri e Cassar?, per il solo fatto che - si dice - avrebbero ricevuto una scheda da qualcuno, diventano oggetto di una richiesta di giudizio. Romeo Paparesta ammette di averla avuta e Gianluca Paparesta dichiara di averla usata. Eppure loro diventano testimoni. Credo che questa nuova contestazione dei pm vada letta solo come la mossa tendente a rafforzare la territorialit? dell?inchiesta. Vogliono che resti a Napoli. Tutto qui. Resto perplesso ma tranquillo. Il 18 marzo, muoveremo tutte le eccezioni del caso, compresa la territorialit??. In serata l?ulteriore chiarimento dell?avvocato Licia Polizio: ?Paparesta non ha attribuito a Fabiani alcun ruolo, n? tantomento lo ha lasciato "intravedere". Ci? premesso appare del tutto immotiva la nuova contestazione sollevata dalla Procura al Fabiani?.(09 febbraio 2008)Torna indietro
  23. SALERNITANA Il procuratore Palazzi: "Inibire Fabiani per 4 anni" La richiesta alla disciplinare per l'inchiesta sulle schede sim date agli arbitri. Nei prossimi giorni la sentenza per il direttore generale dei granata Quattro anni di inibizione per Angelo Fabiani, tre anni e sei mesi per tutti gli ex arbitri, un anno e due mesi "in continuazione" per Luciano Moggi. Le richieste del procuratore federale, Stefano Palazzi, sono finite sul tavolo della Commissione Disciplinare. La sentenza sulle schede svizzere di Calciopoli arriver? la prossima settimana. L'ufficialit? arriva in tarda serata, il resoconto di Palazzi matura con un giorno di ritardo: raccontano di una requisitoria durissima, pronunciata a porte chiuse, nell'aula lasciata vuota da deferiti e avvocati difensori. Dopo il clamoroso abbandono dei banchi da parte di Stagliano e degli altri legali in segno di protesta verso il presidente Artico, il processo su Calciopoli ? proseguito blindatissimo. L'organo di giustizia sportiva si ? dato alcuni giorni di tempo per decidere. Entro questa settimana verranno pubblicate le decisioni sull'ipotizzato illecito in Livorno-Atalanta; la prossima, Fabiani e gli altri deferiti conosceranno il proprio futuro. Se venisse accolta la richiesta di Palazzi - quattro anni di stop - Fabiani scongiurerebbe almeno il baratro della radiazione che scatta dai cinque anni in avanti. Il direttore della Salernitana, digg? del Messina all'epoca dei fatti che gli vengono contestati, ha scelto la linea del silenzio. Ha seguito parte dell'amichevole della Salernitana impegnata a Roccaporena ed ha affidato ogni considerazione sul processo e gli sviluppi all'analisi del legale di fiducia, Mario Stagliano. Cos? l'avvocato romano: ?Ci sono richieste di Palazzi? Non lo so e non me lo chiedete perch? non le voglio sapere. Quello che fa e chiede Palazzi a noi non interessa, soprattutto alla luce di quanto di paradossale ? accaduto il giorno dell'udienza in aula. Ci siamo sentiti inutili ed umiliati nella nostra posizione di tecnici del diritto. A priori sono state rigettate tutte le eccezioni presentate e non sono state ammesse le prove testimoniali dei consulenti che avrebbero dovuto dimostrare l'inaffidabilit? della teoria sulla localizzazione delle cellule telefoniche relative all'uso di schede svizzere. Attendiamo le decisioni della Commissione Disciplinare non prima della prossima settimana. Da calendario, crediamo che la sentenza vada in coda a Livorno-Atalanta. Ma per saperlo monitoriamo costantemente il sito della Figc. E' cos? che si apprendono le cose. Vale anche per noi avvocati?. ma questo stagliano quando era in figc mi sembrava dicesse che sugli arbitri c'erano gravi..indizi... Pasquale Tallarino (24 luglio 2008)
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