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Socrates

Tifoso Juventus
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  1. PIETRO ANASTASI UN GRANDE CENTRAVANTI Nel Varese diventa fortissimo e con un suo gol l'Italia conquista la Coppa Europa; poi con la Juventus vince tre scudetti. Passa all'Inter dove delude chiudendo la carriera nell'Ascoli . Un calciatore non altissimo dalla pelle olivastra con un pronunciato ciuffo nero sulla fronte e due occhi svelti e lucidi, che sembrano conoscere già tutte le malizie del calcio. Così si presenta sui campi della piccola squadra della sua città Catania, la Massiminiana, un giocatore leggendario ed importante per il nostro calcio, Pietro Anastasi. Nato nel 1948 a soli diciassette anni diventa protagonista giocando nel Varese, in serie B. Con le sue reti, questo giovane “emigrato” del calcio regala subito la massima divisione alla squadra lombarda. Continua il suo grande periodo segnando ben undici reti nella stagione 1967-68 e portando il Varese ad occupare il settimo posto in campionato. E’ una bella squadra questo Varese che si toglie anche lo sfizio di battere in casa le grandi del nostro campionato come Inter, Milan e Juventus che viene superata per cinque a zero con Anastasi che firma una tripletta! I tifosi lo ribattezzano subito “Pietruzzo”, facendo rivivere il suo sangue siciliano, e diventa l’uomo nuovo del nostro calcio al punto che Valcareggi lo convoca in azzurro. Il suo debutto è leggendario. Infatti gioca nella finale per la Coppa Europa contro la Jugoslavia. Sarà presente nelle due partite ed è suo il mitico gol al volo del 2 a 0 che spiana l’Italia alla storica conquista del titolo continentale. Ormai Pietro è giustamente l’uomo del momento e la Juventus di Boniperti, alla ricerca di nuovi protagonisti per ritornare grande, non si lascia sfuggire l’occasione per acquistarlo. Il prezzo è esorbitante, ben seicento milioni e Anastasi a solo venti anni diventa anche il simbolo di tutti quei suoi conterranei che sono andati a lavorare a Torino in cerca di una vita migliore. Il pubblico e tifosi non solo bianconeri gli dimostrano subito grande affetto che contraccambia diventando subito protagonista; prima stagione in bianconero con quattordici reti ma la Juventus non decolla. L'anno successivo diventa allenatore Armando Picchi, suo compagno di squadra nel Varese, ed Anastasi è sempre a grande livello realizzando quindici reti ma la sua verve non è sufficiente a raddrizzare un attacco di non altissimo livello con Vieri e Zigoni. Intanto i mondiali messicani sono alle porte e lo aspettano come protagonista insieme a Gigi Riva. Un destino strano fermerà la grande avventura del centravanti catanese. Uno scherzo pesante del suo massaggiatore lo porta ad un travaso di sangue nella zona genitale. La notizia non viene diffusa per la sua delicatezza alla stampa alla quale viene comunicato che il calciatore è stato vittima di una violento attacco di appendicite. Inizia un momento delicato nella vita del cannoniere che nella stagione 1970-71 sembra aver perso il fiuto del gol, giocando senza quella forza e vigoria che lo aveva caratterizzato. Picchi non ne fa un dramma conoscendo bene la stoffa di Pietro, intanto la Juventus conclude ad un modesto quarto posto. L’anno dopo arriva Roberto Bettega ma Anastasi entra subito in sintonia con il giocane attaccante e sembra ritornare ai livelli degli anni passati. Lo scudetto é cosa fatta e incomincia un periodo positivo sia per il calciatore che per il club bianconero. Anastasi diventa il giocatore dei gol impossibili, tuffandosi di testa o spiazzando con invisibili tocchi i portieri avversari proprio all’ultimo momento. Due titoli, una finale persa di Coppa Campioni e Anastasi titolare nella nazionale grazie anche ai sedici gol segnati nella vittoriosa stagione 1973-74. Ai mondiali del 1974 però il ruolo di centravanti viene dato a Chinaglia, ma Anastasi entrerà nel secondo tempo del match d’esordio con Haiti, “festeggiato” dal giocatore laziale che manderà a quel paese l’intera panchina azzurra. Sarà una crisi superata al punto che nell’ultimo incontro con la Polonia giocheranno entrambi, creando però una sterile coppia di attacco. Il mondiale tedesco sarà la sua ultima grande manifestazione; Bernardini lo richiamerà per giocare solo due partite in nazionale che ormai lo considera un "protagonista del passato" dopo aver collezionato 25 presenze con otto reti. Nel 1975 la Juventus guidata da Parola vince ancora il campionato ma ormai i leaders dell’attacco bianconero sono Bettega e Causio e il suo gioco sta dimostrando quasi una involuzione. Pietruzzo non sembra più il brillante attaccante degli anni passati al punto che i ”vecchietti” Altafini e Gori mettono in discussione il suo posto da titolare. Anche se il pubblico del Comunale lo osanna in continuazione sottolineando ogni sua azione con valanghe di applausi, la dirigenza bianconera lo accantona in panchina, presagio di una imminente cessione. Il suo destino è all’Inter che lo scambia con il più anziano Boninsegna e i bianconeri chiedono cento milioni in più per compensare il “divario” di età fra i due bomber. Saranno due destini diversi. Da una parte “Bonimba” che vince due scudetti ed una coppa UEFA, dall’altra Anastasi aspettato come salvatore della patria che non riesce più a fare una rete. Ogni domenica per il pubblico di S.Siro è una domenica di attesa, e l’esame per Pietro diventa sembra più crudele. Anastasi segna pochissimo e l'Inter senza i suoi goal attesi diventa solo spettatrice per la lotta al titolo. Sono solo due gli anni con la maglia nerazzurra, due anni di continue delusioni e di soli sette reti in ben 46 partite! Unico piccolo risultato una Coppa Italia che però non allontana le amarezze. A trenta anni viene ceduto all’Ascoli provinciale di belle speranze dove riveste la maglia di titolare ma le reti continuano a mancare. Ormai “Pietruzzo” è solo la leggenda conclusa di se stesso e due baffoni neri sembrano testimoniare il tempo che è passato, cercando di rinverdire, anche se a solo trenta anni, i successi della sua gioventù. Terminerà la sua carriera, sicuramente gloriosa, giocando nel Lugano in Svizzera nel 1981 la sua ultima stagione rimanendo il simbolo di una generazione di calciatori e di tifosi. GolCalcio.it
  2. They've bailed out Fiat, spent
  3. Gianluigi Buffon focused on winning Scudetto with Juventus Days ahead of his wedding to Czech model Alena Seredova, shot stopper Gianluigi Buffon remains focused on claiming the Italian championship next season with Juventus. Jun 14, 2011 Gianluigi Buffon's current focus is on football, despite getting ready to marry Alena Seredova in the next few days. The Juventus goalkeeper also spoke of his relationship with the club's supporters and is eager to bring the Scudetto back to Turin. "There's a lot of love, especially with the fans, who have always had affection for me," he said, according to La giornalaccio rosa dello Sport "I said that I want to win the Scudetto with Juve and that it would be worth more than 1,200,000 championships elsewhere." The 33-year-old veteran, who has racked up 105 caps for Italy, said that he still has a big role to play at Juventus. "Antonio Conte has called me and told me that I'm involved with the project. I will continue for many years to play at my level." Buffon has been with the Turin outfit for 10 years, racking up over 350 appearances in the process.
  4. Giorgio Chiellini hopeful Juventus can recreate former glories in new stadium The powerful centre-back is eager to return to winning ways again as the Turin side move into their new home this summer. Jun 14, 2011 Juventus defender Giorgio Chiellini is keen to forget the club's disappointing 2010-11 campaign and is hopeful that moving into their revamped stadium will give the Turin side a boost ahead of next season. The Serie A giants could only finish in seventh spot in the table last term and missed out on qualification for European football. Chiellini told the club's official website, however, that a return to the Stadio delle Alpi, which has undergone a rebuild since Juve departed in 2006, will help reverse the club's ailing fortunes. He stated: "I understand the disappointment of all fans, because I feel the same. These two years have left their mark. We share the hope to be able to pave a new winning course, like those experienced in our recent past, especially thanks to our new
  5. Gianluigi Buffon: I will not leave Juventus The veteran Italian custodian has pledged his allegiance to the former European champions and is also looking forward to playing under new coach Antonio Conte. Jun 14, 2011 Gianluigi Buffon has confirmed that he will remain at Juventus next season despite reports linking the veteran goalkeeper with a move away from Turin this summer. Buffon, 33, endured a disappointing 2010-11 season for the former Italian champions as he could make only 16 Serie A appearances because of injuries. The Italy international custodian has been linked with a move to Roma in the summer but he has dismissed such a notion, telling La giornalaccio rosa dello Sport: "I will return to be the Buffon I once was. I feel a lot of love for Juve.
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