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Ciclismo, Giro D'Italia 2011 - Trionfo di Contador
Socrates ha risposto al topic di Socrates in Archivio Sportivo
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Giuseppe Marotta denies Walter Mazzarri will join the club in the summer The club's director general has rejected claims that the Napoli coach will join the club this summer. May 9, 2011 Juventus director general Giuseppe Marotta has quashed rumours that the club are in talks with Napoli coach Walter Mazzarri, who could leave the third-placed club in the summer. Luigi Del Neri is currently in charge of the Turin giants but could depart at the end of the season with the club struggling to qualify for the Champions League. However Mazzarri will not be joining Juventus, according to Marotta. "I can categorically deny contact in any form with Mazzarri. Actually we find thse rumours a bit annoying. We have an excellent relationship with Napoli chief Aurelio De Laurentiis and we always respect the rules," the official told Italian reporters before Monday's game against Chievo. Despite denying the Mazzarri rumours, Marotta was not willing to give Del Neri the club's full backing. "Del Neri? We speak with him on a daily basis. We, as a club are working for the future and we have clear ideas. At the right time we'll announce them," he added. Marotta was also keen to stress that he believes the club will soon be challenging for the Serie A title, after enduring a tough five years. "In these last five years, Inter and AC Milan have played important roles, while Juve had to deal with the psychological tsunami of Calciopoli. But we are starting to climb the mountain again," he concluded. Juventus currently sit in seventh place, six points behind fourth-placed Udinese who occupy the final Champions League spot, with a game in hand.
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Ciclismo, Giro D'Italia 2011 - Trionfo di Contador
Socrates ha risposto al topic di Socrates in Archivio Sportivo
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MAURO GERMÁN CAMORANESI Mauro Germán Camoranesi nasce in Argentina, a Tandil, il 4 ottobre 1976. Muove i primi passi nelle giovanili del Gymnasia Y Esgrima, in Argentina. Sigla il suo primo contratto da professionista in Messico nel Santos Laguna (1996/97). Condizionato da un problema ad una caviglia, fa un provino in Cile con i Santiago Wanderers senza buon esito, per poi firmare un accordo con i Montevideo Wanderers. Con i Bohemios gioca solo alcune partite di Primera División Uruguaya in quanto, dopo aver subito dieci giornate di squalifica per un pestone ad un arbitro, è costretto ad interrompere l’esperienza. Dopo una parentesi in patria nella stagione 1997/98 al Banfield, torna in Messico ingaggiato dal Cruz Azul, squadra nella quale mette in risalto le sue doti offensive, realizzando trentadue reti in settantotto partite. Ciò attira l’attenzione degli osservatori del calcio italiano: nell’estate del 2000, viene acquistato in comproprietà dal Verona. Con la nuova maglia esordisce in Serie A il 22 ottobre 2000, nella gara vinta contro la Lazio e si fa subito conoscere, proponendosi come uno dei protagonisti del campionato della squadra veneta, che si salva dopo lo spareggio con la Reggina. A livello personale, in quella stagione realizza quattro goal, di cui uno alla Juventus, in ventidue presenze di campionato. «Il mio ringraziamento va ad Attilio Perotti. È stato un personaggio fondamentale per la mia carriera, con me ha usato rispetto e pazienza e gran parte del mio rendimento a Verona lo devo a lui. Una grande persona, al di là del tecnico comunque molto valido». Nella stagione 2001/02, nonostante il Verona retroceda in Serie B, continua a dimostrare ottime doti tecniche attirando l’attenzione degli osservatori della Juventus, che lo acquista in comproprietà per quattro milioni di Euro nell’estate del 2002 per sostituire l’infortunato Zambrotta, dopo che gli scaligeri hanno riscattato l’intero cartellino dal Cruz Azul. A Torino, sotto la guida tecnica di Marcello Lippi, si guadagna subito un posto da titolare; nonostante a Verona fosse schierato come punta esterna, il tecnico viareggino lo piazza sulla fascia destra, valorizzando le grandi doti tecniche ed il suo dribbling secco. Disputa, tra campionato e coppe, 45 partite, mettendo a segno quattro reti e vincendo il suo primo scudetto. Purtroppo, la grande delusione arriva dalla finale di Champions League di Manchester. Pavel Nedved, autentico trascinatore della Juventus di quegli anni, è squalificato e Lippi decide di schierare Mauro al suo posto, come trequartista. La prestazione dell’argentino è deludente e la “Coppa dalle grandi orecchie” è vinta dal Milan. Al termine della stagione è riscattata la seconda metà del cartellino per 4,5 milioni di Euro e Mauro diventa totalmente di proprietà bianconera. Affermatosi come uno dei migliori centrocampisti di fascia del campionato italiano, è, tuttavia, ignorato dallo staff tecnico della Nazionale argentina. Così, grazie alla legge che attribuisce la cittadinanza italiana a chi abbia almeno un ascendente italiano, diventa a tutti gli effetti cittadino italiano e si mette a disposizione del Commissario Tecnico Trapattoni che, nel 2003, lo convoca in Nazionale, quasi quarant’anni dopo il brasiliano Angelo Benedicto Sormani, l’ultimo oriundo a vestire la maglia azzurra. Dopo il suo inserimento nel gruppo viene convocato per l’Europeo 2004 in Portogallo. «La Nazionale argentina non è mai stata una priorità per me. Sono state dette bugie, ma la verità è che Trapattoni mi ha chiamato prima di Bielsa, tutto qui. Non ho mai fatto follie per giocare con la Nazionale argentina, però sono sicuro che avrei potuto giocare tranquillamente in quella squadra. Del resto, c’erano tanti con i piedi quadrati. O no?» Nonostante il suo carattere non certo pacato ed i numerosi addii ventilati nelle stagioni a seguire, rimane un punto fermo della squadra torinese ed il 14 ottobre 2005 prolunga il suo contratto fino al 2009. Con la Juventus conquista altri due scudetti nel 2004/05 e nel 2005/06, giocando ottimi campionati. In azzurro continua a garantire un ottimo rendimento che gli vale la fiducia da Marcello Lippi, diventato Commissario Tecnico nel 2004. Fa parte della squadra che ha vinto il Mondiale 2006 in Germania, giocando stabilmente titolare sulla fascia destra. Nonostante la grandissima soddisfazione del titolo iridato, Camoranesi non evita di lanciare alcune frecciate. «È da tre anni che mi rompono con la storia dell’inno italiano, fanno la solita domanda per provocarmi. Dio mio, i giornalisti italiani. Inizialmente rispondevo che da dieci anni non canto l’inno argentino, figuriamoci quello italiano. Ma loro mi stuzzicano per farmi dire cose che non voglia. Adesso va meglio anche se le critiche ci sono sempre, perché altrimenti non avrebbero niente da scrivere. Ma il primo anno volevano ferirmi, su questo non ho dubbi». Ma la gioia per aver vinto la Coppa del Mondo è enorme. «Materialmente, ho le due magliette della finale incorniciate e dedicate a Leandro ed Augustin, i miei figli. L’immagine che ricordo di più è invece l’ingresso in campo, con la Coppa sul tavolo ed al mio fianco, tra gli avversari, tre amici come Trézéguet, Thuram e Vieira. Ed a fine partita, nella gioia della vittoria, sono andato a consolare sul campo i miei compagni sconfitti. C’è una grande distanza tra la felicità e lo sconforto, tra il vincitore ed il vinto. Ho voluto testimoniare la mia presenza perché sapevo, per esserci passato, che quelli sono momenti bruttissimi. La notte prima della partita con la Francia è stata agitatissima. Non dormiva nessuno, tutti in piedi fino alle tre a camminare per i corridoi dell’hotel. A un certo punto entro nella stanza di Ferrara che mi dice: “Sono al telefono con il Diego” ed io gli rispondo: “Salutamelo, digli che voglio parlargli” e me ne vado, pensando a uno dei soliti scherzi di Ciro. Dieci minuti dopo lo vedo col telefonino in mano e me lo passa. “Stai tranquillo che domani diventi Campione del Mondo, dormi sereno” Era Maradona, non ci potevo credere. Io Diego non lo conoscevo, non gli avevo neanche mai parlato. È stata una dell’emozioni più grandi che abbia provato». Nella stagione 2006/07, nonostante la retrocessione in serie B, rimane nella squadra bianconera, nonostante le tante voci di mercato e le sue richieste di cessione, alternando grandi prestazioni, condite da quattro segnature, a prove deludenti. «Non volevo restare, ma non mi hanno lasciato andare. Ero d’accordo con il Lione, ma sono stato obbligato a restare. Ho trent’anni anni e sto giocando in B, diciamo che non è proprio quello che sognavo a questo punto della carriera. C’è una cosa buona, almeno. Abbiamo tutte le domeniche libere». Dopo numerose vicissitudini durante le quali sembra imminente il suo addio alla squadra bianconera, il 10 luglio 2007, prolunga il suo contratto fino al 2010. Nella nuova stagione in Serie A, riesce a piazzare grandi prestazioni, in particolare al “Sant’Elia” contro il Cagliari, davanti al pubblico juventino dell’ “Olimpico” di Torino contro il Milan e contro l’Inter in cui sigla il goal del pareggio. Spesso,però, è costretto a giocare solo poche partite, condizionato enormemente dagli infortuni. Rientra in campo dopo un lungo stop causato dalla lesione del retto femorale alla fine di gennaio 2008 in Coppa Italia contro l’Inter, partita in cui viene anche espulso pochi minuti dopo l’ingresso in campo. Il 22 marzo si prende una bella rivincita, siglando uno dei due goal con cui la Juventus vince al “Meazza” contro i nerazzurri. Termina la sua sesta stagione in bianconero con ventidue presenze e cinque reti. All’inizio della stagione 2008/09 prolunga di un anno il suo contratto ed è vittima di diversi infortuni: dopo la sconfitta con il Palermo del 5 ottobre, si procura una lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra e ritorna pienamente disponibile solo a novembre inoltrato. Gioca la prima partita da titolare dopo lo stop il 29 novembre nella vittoria 4-0 sulla Reggina, gara in cui si procura un nuovo infortunio dopo soli quattro minuti (lussazione acromion claveare destra di primo grado). Nonostante questo, rimane in campo fino al termine del primo tempo e realizza il goal del vantaggio bianconero, suo primo goal stagionale. È considerato un punto fermo nella Nazionale anche sotto la gestione di Roberto Donadoni, che lo convoca per l’Europeo 2008. Con Lippi, tornato alla guida degli azzurri dopo l’esonero dell’ex giocatore milanista, prende parte alla Confederations Cup 2009 in Sudafrica, dove l’Italia è eliminata nel primo turno. Il 10 ottobre 2009 segna uno dei due goal decisivi nel match con l’Irlanda (2-2) che regalano la qualificazione diretta ai Mondiali 2010 in Sudafrica. Nella stagione successiva, con l’arrivo di Ferrara al posto di Ranieri, è impiegato spesso come esterno nel rombo di centrocampo, in modo da favorire l’inserimento del trequartista brasiliano Diego, e le sue prestazioni tornano quasi a quelle degli anni migliori, aiutato anche da un’ottima resistenza fisica. Realizza il suo primo goal stagionale il 28 ottobre 2009 contro la Sampdoria (5-1) su assist di Giovinco. In Champions League, nel quarto turno della fase a gironi, realizza contro il Maccabi Haifa il goal della vittoria juventina dopo una bella azione corale costruita da Diego e Cáceres. Pochi giorni dopo realizza a Bergamo contro l’Atalanta (5-2) la sua seconda doppietta in Serie A. Il primo giugno 2010 viene selezionato per il Mondiale 2010 in Sudafrica, dove scende in campo nel corso delle prime due partite degli Azzurri. Nella storia della Nazionale italiana è l’oriundo con più presenze, a quota 55. È il settimo oriundo ed unico nel dopoguerra ad aver vinto un Campionato del Mondo con la maglia azzurra (per gli altri bisogna risalire ai Campionati del Mondo 1934 e 1938), quando lo avevano vinto Anfilogino Guarisi, Attilio Demaria, Enrique Guaita, Luis Monti, Raimundo Orsi e Michele Andreolo. Il 31 agosto 2010, non rientrando nei piani del neo allenatore juventino Delneri, è ceduto a titolo definitivo allo Suttgard, in Germania. «Sono felice di essere qui. Lo staff tecnico e i giocatori mi hanno subito accolto alla grande. Sono sicuro che starò molto bene qui. Ci sono alcuni giocatori che ho conosciuto ai mondiali del 2010 e poi c'è Cristian Molinaro, che è stato mio compagno alla Juventus. Lo Stoccarda è una grande squadra ed il fatto che io sia arrivato come rinforzo è una grande cosa. Fisicamente mi sento molto bene, mi alleno dal 18 luglio e sono a disposizione del Mister. Questo per me era il momento giusto per lasciare la Juve. Sono contento di aver colto questa opportunità. La Bundesliga è cresciuta moltissimo negli ultimi anni e sempre più grandi calciatori scelgono di venire a giocare qui. Avevo altre offerte, ma lo Stoccarda aveva la precedenza». I suoi numeri: 288 presenze e 32 reti, tre scudetti e due Supercoppe Italiane. Cifre che lo pongono, senza ombra di dubbio, nell’elenco delle migliori ali destre della storia bianconera.
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
They are right. -
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
Tutto l'impegno ed il lavoro che si fa in questo forum e poi vedere questa squadra che ci rovina la digestione ... oltre che il buon umore. -
[ Serie A ] Juventus - Chievoverona 2-2
Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
Pericolo Andreolli -
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
Grosso -
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Fallo fuori area su Grosso -
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
Ottimo Barzagli -
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Aquilani -
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Sorrentino bovino -
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ALEX 1-0 -
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Rigore Juve -
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Errori da tutte e due le parti -
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
Zuliani ha detto che Melo parla troppo e alla Juve questo non piace. -
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
................................... 1 Gianluigi Buffon 28 Stefano Sorrentino 2 Marco Motta 20 Gennaro Sardo 15 Andrea Barzagli 3 Marco Andreolli 3 Giorgio Chiellini 12 Bostjan Cesar 6 Fabio Grosso 4 Andrea Mantovani 27 Milos Krasic 6 Gelson Fernandes 14 Alberto Aquilani 16 Luca Rigoni 8 Claudio Marchisio 13 Bojan Jokic 23 Simone Pepe 23 Kevin Constant 32 Alessandro Matri 77 Cyril Thereau 10 Alessandro Del Piero 31 Sergio Pellissier 30 Marco Storari 18 Lorenzo Squizzi 43 Frederik S -
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
Vincere per restare sul treno Champions. Ecco la missione di stasera della Juve Il successo dei bianconeri -
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
La Juve ha ancora chance per la Champions: occorre vincerle tutte e sperare... La squadra di Del Neri deve battere Chievo, Parma e Napoli e augurarsi dei passi falsi di Udinese, Lazio e Roma. E' caccia anche al sesto posto che garantirebbe l'Europa League. 09/mag/2011 La Juventus ha ancora una minima speranza di agguantare in extremis il quarto posto, l'ultimo valido per l'accesso in Champions League. I bianconeri dovranno forzatamente battere il Chievo (questa sera) e poi Parma e Napoli, un bottino di 9 punti che comunque alla resa dei conti potrebbe non bastare. Molto dipender -
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
Melo e Martinez out per il Chievo Out anche Martinez, che sta ultimando il suo programma di recupero. Convocato Bonucci, che ha superato il problema alla caviglia. 08/mag/2011 Luigi Delneri ha convocato 19 giocatori, per la partita contro il Chievo, che la Juventus dovr -
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Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
Del Neri: "Mi sento l'allenatore della Juventus per l'anno prossimo al cento per cento" Il tecnico friulano ha comunque espresso grande fiducia sulle possibilit -
[ Serie A ] Juventus - Chievoverona 2-2
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Matri enuncia la percentuale Champions per la Juve: "40%, ma sono fiducioso..." "La Lazio ha avuto il cammino pi -
[ Serie A ] Juventus - Chievoverona 2-2
Socrates ha risposto al topic di Morpheus © in Stagione 2010/2011
Elkann: "Abbiamo in mente un piano superambizioso" Il presidente della Exor parla cos