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bidescu

Matteo Paro

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Joined: 07-Oct-2007
900 messaggi

bravo ragazzo,certamente nn un campione da juve,per

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Joined: 22-May-2006
17118 messaggi

A suo modo

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Joined: 23-Jul-2006
29092 messaggi

Lo ricorder

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Joined: 01-Jun-2005
4318 messaggi

se non avesse avuto quella serie di infortuni ai legamenti la sua bella carriera poteva farla

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Joined: 07-Oct-2007
900 messaggi

centrocampista senza lode ne infamia,nella stagione in B ha dato il suo contributo,mi spiace per la serie di infortuni

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Joined: 01-Jun-2005
2375 messaggi

Non era da Juve ma nella stagione di B ha dato un gran bel contributo e se non avesse avuto infortuni sarebbe stato un buon centrocampista al livello di un Daniele Conti od Omar Milanetto, insomma da serie A.

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Joined: 23-Jan-2007
1408 messaggi

rientrato da poco nel vicenza

nell'anno della b sinceramente mi faceva inca**are,cmq guardando i bidoni soppravvalutati che sono venuti dopo va rivalutato come ha scritto andrea

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Joined: 26-May-2007
896 messaggi

peccato per il grave infortunio

avrebbe potuto essere un giocatore importante

non un campione ma importante

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Joined: 04-Apr-2006
130805 messaggi
Inviato (modificato)

55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png   MATTEO PARO 1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg

 

Che fine ha fatto Matteo Paro? L'uomo del primo gol in B della Juve

 

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Matteo_Paro

 

 

Nazione: Italia 20px-Flag_of_Italy.svg.png
Luogo di nascita: Asti
Data di nascita: 17.03.1983
Ruolo: Centrocampista
Altezza: 179 cm
Peso: 71 kg
Nazionale Italiano Under-20
Soprannome: -

 

 

Alla Juventus dal 2002 al 2003 e dal 2006 al 2007

Esordio: 13.11.2002 - Champions League - Dinamo Kiev-Juventus 1-2

Ultima partita: 10.04.2007 - Serie B - Juventus-Napoli 2-0

 

35 presenze - 1 rete

 

1 scudetto

1 campionato di serie B

 

 

Matteo Paro (Asti, 17 marzo 1983) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, vice allenatore del Torino.

 

Matteo Paro
Matteo Paro Rimini-Juventus 2006.jpg
Paro con la maglia della Juventus nel 2006
     
Nazionalità Italia Italia
Altezza 179 cm
Peso 71 kg
Calcio Football pictogram.svg
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Squadra   Torino Vice
Termine carriera 1º luglio 2016 - giocatore
Carriera
Giovanili
19??-19?? non conosciuta Torretta
1991-1994   Asti
1994-2000   Juventus
2000-2001  600px Bianco e Azzurro.svg Volpiano
2001-2002   Juventus
Squadre di club
2002-2003   Juventus 5 (0)
2003-2004   Chievo 0 (0)
2004-2005    Crotone 54 (5)
2005-2006   Siena 28 (0)
2006-2007   Juventus 30 (1)
2007-2009   Genoa 20 (0)
2009-2010    Bari 0 (0)
2010    Piacenza 4 (0)
2010-2012   Vicenza 45 (4)
2013-2014   SPAL 14 (0)
2014-2015   Mantova 29 (2)
2015-2016   Crotone 13 (0)
Nazionale
2003 Italia Italia U-20 6 (1)
Carriera da allenatore
2017   Genoa Coll. tecnico
2018   Genoa Coll. tecnico
2019-2021   Verona Vice
2021-   Torino Vice

 

Caratteristiche tecniche

Giocatore

Giocava come regista, sia in un centrocampo a 4 che a 3 giocatori; era dotato di senso della geometria del gioco e di buone capacità tecniche.

Carriera

Giocatore

Club

Dopo aver militato nelle giovanili del Torretta e dell'Asti, passa undicenne alla Juventus, dove rimane fino al 2003 con una parentesi di una stagione al Volpiano, in Serie D. Con i bianconeri vince il Torneo di Viareggio 2003, e nella stessa stagione debutta in prima squadra: prima in Champions League, sul campo della Dinamo Kiev, e quindi in Serie A, il 17 maggio 2003 in Reggina-Juventus 2-1.

 

Nella stagione successiva viene ceduto in comproprietà al Chievo (insieme con Sculli e Gastaldello) nell'operazione che porta Legrottaglie alla Juventus. Con la formazione clivense non viene mai impiegato e nel gennaio 2004 la Juventus trasferisce il giovane centrocampista al Crotone, in Serie C1, dove contribuirà alla promozione dei calabresi in Serie B con 15 presenze e 2 reti. Nella stagione 2004-2005 rimane a Crotone, dove disputa 39 gare e realizza 3 reti nella formazione allenata da Gian Piero Gasperini, già suo allenatore nella Primavera juventina, che lo schiera regolarmente come titolare.

 

L'anno successivo la Juventus ne riscatta la comproprietà dal Chievo e lo cede, sempre con questa formula, al Siena, con cui debutta in Serie A. In Toscana totalizza 28 presenze in campionato, e a fine stagione rientra definitivamente alla Juventus, nel frattempo retrocessa in Serie B per i fatti di Farsopoli. Schierato abitualmente dal tecnico Didier Deschamps come regista al fianco di Giuliano Giannichedda o Cristiano Zanetti, giocherà 28 partite con la Juventus, delle quali 22 da titolare. Nella seconda parte della stagione, complice un infortunio, cede il posto da titolare a Claudio Marchisio, altro prodotto delle giovanili della Juventus.

 

È lui a realizzare il primo gol della Vecchia Signora nel campionato di Serie B, il 9 settembre 2006 sul campo del Rimini. Dopo la promozione, tuttavia, non viene riconfermato: inizialmente destinato all'Empoli come parziale contropartita per Sergio Almirón, il 27 giugno 2007 la Juventus lo cede in comproprietà al Genoa allenato da Gasperini, per 1,5 milioni di euro. Titolare nella prima parte di stagione, il 27 febbraio 2008 durante l'incontro Genoa-Napoli, a seguito di un contrasto di gioco, subisce la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro che lo tiene fermo fino a fine campionato.

 

Il 24 giugno 2008 viene ceduto definitivamente alla squadra ligure, che riscatta per 2 milioni di euro l'altra metà del cartellino del giocatore. All'inizio della stagione 2008-2009 un nuovo infortunio in una delle sue prime apparizioni costringe il giocatore a saltare l'intero campionato.

 

Il 2 luglio 2009 passa in prestito al Bari, neopromosso in Serie A. Anche l'esperienza pugliese viene condizionata da un grave infortunio al legamento crociato del ginocchio, nel corso di un'amichevole estiva contro il Lumezzane; torna in campo il 3 gennaio 2010, in amichevole contro il Barletta disputando 30 minuti nel ruolo di terzino destro.

 

Rientrato al Genoa, il 29 gennaio 2010 si trasferisce in prestito al Piacenza fino alla fine della stagione. A causa dei continui infortuni a Piacenza gioca solo 4 partite e a fine anno torna al Genoa, che nella sessione estiva del calciomercato lo gira nuovamente in prestito al L.R. Vicenza; dopo la prima stagione con i veneti, viene acquistato a titolo definitivo il 22 luglio 2011.

 

Al termine del campionato 2011-2012, concluso con la retrocessione dei berici, rimane svincolato, e dopo un'intera annata di inattività nel settembre 2013 firma per la SPAL, militante in Lega Pro Seconda Divisione.

 

Dopo una sola stagione agli estensi, si trasferisce al Mantova, nel campionato di Lega Pro dove ottiene la fascia da capitano dal club virgiliano. Nel luglio 2015 segue l'allenatore Ivan Jurić e fa ritorno al Crotone, a distanza di 10 anni, ritornando a giocare in Serie B.

Nazionale

Ha fatto parte della Nazionale Under-20, con la quale ha collezionato 6 presenze e una rete (contro il Messico) nel 2003.

Allenatore

A luglio 2017 lascia il calcio giocato ed entra nello staff tecnico di Jurić al Genoa come match analyst.

 

Il 10 luglio 2019 entra a far parte dello staff del Verona come vice di Ivan Jurić seguendolo due anni dopo al Torino.

 

Nel settembre del 2022 viene ammesso al corso UEFA Pro, il massimo livello di formazione per un allenatore.

 

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni giovanili
Competizioni nazionali

 

 

Modificato da Socrates

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Joined: 04-Apr-2006
130805 messaggi

55062307_juve1989.png.0e751d8b023348d650bcfe17bd167d22.png   MATTEO PARO 1675541255_Juventus2004-2017.jpg.83e3431016e175d8bac0dc7167a12c81.jpg

 

37070937ebab1eb1e86058d99567ee87.jpg

 

 

 

Nato ad Asti il 17 marzo 1983, compie tutta la trafila nelle giovanili bianconere, fino a debuttare in Serie A il 17 maggio 2003, in Reggina-Juventus 2-1. Nella stagione successiva è ceduto in prestito, insieme a Sculli e Gastaldello, al Chievo, nell’operazione che porta Legrottaglie in bianconero. Ritorna alla Juventus tre anni dopo: la società e il tecnico Deschamps puntano molto su di lui; effettivamente, Matteo è un centrocampista con ottime qualità, sia in fase difensiva sia in fase di costruzione del gioco.
Disputa trentadue partite con la Juventus, delle quali ventisette da titolare, sfruttando i soventi problemi fisici di Giannichedda e di Cristiano Zanetti; nella seconda parte della stagione, complice un infortunio, cede il posto di titolare a Claudio Marchisio, altro prodotto delle giovanili della Juventus. Matteo Paro entra di diritto nella storia della Juventus; è proprio lui, infatti, a realizzare il primo goal della Vecchia Signora nel campionato di Serie B, il 9 settembre 2006 nella partita di esordio contro il Rimini. L’estate successiva, non rientrando nei piani del nuovo allenatore Ranieri, è ceduto in comproprietà al Genoa, dove ritrova il suo mentore Gasperini.

FABIO ELLENA, DA “HURRÀ JUVENTUS” DELL’OTTOBRE 2006
“Largo ai giovani!”: il motto di John Elkann e della nuova dirigenza al momento dell’insediamento. “Largo ai giovani” e i giovani si sono fatti largo. Ben diciannove i ragazzi provenienti dal vivaio che hanno preso parte alle due fasi del ritiro estivo, ad Acqui Terme e a Pinzolo. E di questi, otto rimasti nella rosa definitiva allestita da Didier Deschamps per affrontare il campionato 2006-07. Un campionato che, per un gioco del destino, è nato proprio sotto il segno della gioventù. Sabato 9 settembre, esordio a Rimini e primo goal del torneo juventino firmato da Matteo Paro. Proprio da colui che può vantare una delle militanze più lunghe in bianconero. Arrivato dalla vicina Asti all’età di dieci anni, a Torino ha conosciuto tutte le categorie del Settore Giovanile, a parte una parentesi in Serie D, nel Volpiano allora allenato da Massimo Storgato. Una lunga militanza, contrassegnata da uno scudetto Giovanissimi con la squadra di Domenico Maggiora e un Torneo di Viareggio con Giampiero Gasperini in panchina. Prima del peregrinare in giro per l’Italia a fare esperienza. Dai sei mesi di Verona, sponda Chievo, alla più lunga parentesi di Crotone (ancora con Gasperini) con una promozione dalla C1 alla B e un’intera annata nella cadetteria. Fino al salto nella massima divisione, conosciuta con il Siena.
Ora il grande ritorno e il sogno finalmente realizzato. Per la verità, un doppio ritorno: nella società che lo ha cresciuto, ma anche alla Prima Squadra. Già, perché nell’ultima annata vissuta sotto la Mole, da leader della Primavera, Matteo seppe conquistare anche la fiducia di Marcello Lippi. Era l’annata 2002-03, una delle più indimenticabili della storia recente, finita con uno scudetto e una Champions sfumata sul fino di lana dopo un cammino da favola. Come oggi, il Mondiale lasciava il segno sulla preparazione e senza i reduci dalla rassegna iridata, per il ritiro estivo il tecnico viareggino fece man bassa di promesse della Primavera, molti dei quali richiamati anche per le gare che contano. Paro fu tra questi e alla fine, centrò un tris non da poco: esordio in Serie A, Champions League e Coppa Italia.
Quattro anni dopo, rieccolo dunque qui. E il viaggio riparte proprio da allora e… da “Hurrà Juventus”. Sì, dalla nostra rivista e da un servizio dedicato a Matteo, allora promettente talento ma con le idee già chiare. Matteo, quattro anni eppure non sembra cambiato niente… «Invece da allora credo siano cambiate molte cose. Sono stato per tre stagioni in giro per l’Italia e ho fatto tanta esperienza, umana e soprattutto professionale. Sono partito dalla C1 e sono arrivato fino alla A e in ogni categoria ho avuto modo di imparare e crescere».
Ora il ritorno in Serie B, ma non si può parlare di passo indietro. «Vero, quando mi è stata proposta l’opportunità di rimanere qui non ci ho pensato un momento. Per me, nato e cresciuto calcisticamente nella Juventus, poter indossare la maglia della Prima Squadra è un sogno che si realizza».
Doppio, vista la prodezza di Rimini. «Sì, quello di realizzare un goal con questa maglia era un altro sogno che avevo fin da bambino, è stata un’emozione fortissima».
Torniamo per un attimo indietro nel tempo, a quattro anni fa. «Con mister Lippi, presi parte al ritiro estivo. Ma era una situazione diversa da questa. Allora era un’esperienza importante e l’obiettivo era cercare di imparare il più possibile da tanti campioni. Ora sono partito con l’intenzione di mettermi a disposizione e dare qualcosa in più. Spero di poter ripagare la fiducia che è stata riposta in me».
Anche i tuoi compagni più grandi ti guarderanno in maniera diversa. «Devo essere sincero, il gruppo è stato fantastico e tutti si sono sempre prodigati per aiutare noi giovani, dandoci i consigli giusti, sul campo e fuori. La differenza rispetto ad allora è che divido con loro anche lo spogliatoio, ma la sensazione è sempre quella di una squadra molto unita e compatta. Stando con loro si capisce perché hanno vinto tanto in questi anni».
L’estate più brutta della storia della Juventus può diventare, paradossalmente, l’occasione giusta per tanti giovani. «Tutti i ragazzi che crescono nel Settore Giovanile hanno l’obiettivo di arrivare un giorno alla Prima Squadra. Fino ad oggi, non è stato facile inserirsi in un gruppo che lottava al massimo in tutte le competizioni. Ora credo che ci saranno più opportunità e noi ragazzi dovremo essere bravi a farci trovare pronti e conquistare spazi».
Per te, quindi, potrebbe essere la stagione del definitivo decollo? «Indossare questa maglia dà una bellissima sensazione ma comporta anche dei doveri quali impegno e serietà. So che devo ancora crescere, soprattutto dal punto di vista dell’esperienza, e prendermi maggiori responsabilità sul campo».
A ventitré anni, però, puoi già permetterti di passare come un veterano, specie con ragazzi più giovani. Uno su tutti: Claudio Marchisio. «Mi rivedo un po’ in lui. Claudio è molto promettente ma, ovviamente, manca della giusta esperienza, proprio come quando avevo vent’anni io. Spero di aiutarlo e renderlo partecipe delle mie esperienze passate».
Da possibile maestro ad allievo. L’anno scorso avevi Antonio Conte a Siena, ora Didier Deschamps, due che il tuo ruolo lo conoscono bene. «Con Conte ho lavorato molto a Siena, lui mi ha fatto crescere molto, soprattutto dal punto di vista tecnico. Ora conto di migliorare ancora grazie ai consigli di Deschamps, uno che nel suo ruolo ha vinto tutto. Non mi resta che ascoltare e imparare».
Finalmente tanti giovani in rosa. E finalmente anche dei ragazzi piemontesi. Che effetto fa a te, astigiano, indossare la maglia bianconera? «La Juventus è da sempre legata al Piemonte e giocare nella Juventus, per un piemontese, è sempre motivo d’orgoglio. Credo che un giocatore si senta maggiormente legato alla squadra della propria terra. Io simbolo di Asti? Mi piace pensare, e far capire a tanti miei concittadini, che anche un ragazzo nato in provincia può farcela a raggiungere traguardi importanti».
La vita del Paro calciatore è cambiata in questi anni, quella del Paro ragazzo? «No, resto una persona normale, a cui piace stare insieme agli amici e ai propri familiari. Dopo tre anni in giro per l’Italia avrò finalmente modo di passare più tempo con loro e di questo sono molto contento».
Ultima cosa. Nell’intervista del 2002 avevi parlato di Università. Come procede? «Bene, sono ancora iscritto alla Facoltà di Scienze Politiche e proseguo nel mio cammino. La laurea è un obiettivo a cui tengo».
 

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