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parametrosottozero

Farsopoli, Jacobelli Risponde A Giulemanidallajuve

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Joined: 20-Sep-2006
348 messaggi

Esposto Juve.

L'esposto Juve era un atto dovuto per i tifosi bianconeri. Presentato con troppi anni di ritardo. Naturalmente, non per colpa dell'attuale dirigenza, ma di quella in carica nel 2006. All'epoca, l'errore più clamoroso fu quello di non adire tutte le vie legali a disposizione. Ivi compreso il Tar, s'intende, davanti alla cui soglia la Juve arrivò, salvo fare dietrofront. Sarebbe istruttivo se, un giorno, l'ingegner John Elkann spiegasse le ragioni di quella catastrofica ritirata.

Intercettazioni selezionate e tagliate, prescrizione scattata ad orologeria, scudetto consegnato senza nessun documento ufficiale, baffi rossi disattesi... Tante situazioni e nessun chiarimento; può essere sufficiente per un calcio che si grida migliore? Perché nemmeno le istituzioni sportive si sentono in dovere di chiarire?

Perché l'ipocrisia è il cemento di un Palazzo dove hanno fatto finta di cambiare tutto perché tutto restasse come prima. A questo proposito, credo sia illuminante l'intervista pubblicata nei giorni scorsi dal Corriere dello Sport-Stadio e rilasciata da un investigatore che ha chiesto l'anonimato, al collega Edmondo Pinna. Il non pronunciamento del consiglio federale sul ricorso Juve, addì Roma, 18 luglio 2011, è il manifesto dell'“incompetenza”, messa nero su bianco. Di chi avrebbe dovuto comunque prendere una decisione, in un senso o nell'altro.

Guido Rossi e la sua figura emblematica. Quanta responsabilità ha per le decisioni del 2006 e quanta ne ha ancora oggi ostinandosi a non dare spiegazioni?

Se avesse voluto, Guido Rossi avrebbe potuto non assegnare il titolo 2006, a norma di regolamento e forte di un precedente relativo alla stagione '26-'27. Leggansi queste dichiarazioni rilasciate a Telelombardia il 14 aprile 2010 da Gerhard Aigner, capo della Commissione Saggi ed ex segretario generale Uefa:

Aigner: «Calciopoli? Non sono sorpreso da quello che sta uscendo»

In questi anni, l'uno dopo l'altro i Tre Saggi si sono smarcati dall'ex presidente della Telecom. Per il poco che vale la mia opinione, credo che quel titolo non dovesse essere assegnato a nessuno. La mossa di Rossi, invece, si è rivelata uno dei peccati originali se non il peccato originale che ha portato alla situazione attuale. Aggiungo essere risultata totalmente inaccettabile l'arroganza del medesimo Rossi, oltre al lessico volgare cui ha fatto ricorso nella circostanza in cui un cronista gli ha chiesto conto di Calciopoli. Rossi aveva ed ha il dovere di spiegare per filo e per segno come siano andate le cose. E bisogna non smettere mai di chiederglielo, così, forse, gli si sturano le orecchie.

Giustizia e compromesso. A quale di questi due termini corrisponde secondo lei un “tavolo politico”?

Al compromesso.

È passato un po' di tempo ormai dalla prima seduta al tavolo organizzato da Agnelli e Petrucci, è affiorata qualche indiscrezione ancora inedita?

Dal nulla non può che scaturire il nulla.

Sempre in relazione al tavolo e ai vari commenti precedenti e successivi, spicca la posizione defilata del Milan e del suo AD. Quale idea si é fatto a tal proposito?

Il tavolo della pace, da noi di quotidiano.net ribattezzato con largo anticipo il Tavolo della Pece per quanto vischiosa e oscura fosse la ragione della sua convocazione essendo votato al sicuro fallimento, è stato un tentativo velleitario e inutile di rimettere insieme i cocci del 2006. Anch'io sono rimasto particolarmente colpito dalla posizione defilata del Milan e di Galliani. Così come è stato evidente l'errore politico di avere convocato una cerchia di presunti eletti per dibattere una questione che, invece, riguarda tutto il calcio italiano.

Visto quello che è accaduto nella fase dibattimentale del processo di Napoli, si è fatto un'idea diversa rispetto a quel che si voleva far credere nel 2006? Se sì, qual è?

Che non è stata fatta giustizia a 360 gradi e che il nostro calcio ha perso un'occasione storica per fare pulizia.

La giustizia sportiva è un organismo che garantisce indagini e verdetti credibili?

La giustizia sportiva ha un'anomalia congenita: non è uniforme e, a volte, procede a ritmi tartarugheschi. Altre volte, invece, agisce in fretta e furia, come nell'estate 2006 quando, di fronte alla gravità della situazione che andava profilandosi, invece avrebbe dovuto prendersi tutto il tempo necessario per celebrare i processi. Anche a costo di mandare a quel paese Blatter che voleva chiudere la vicenda in quattro e quattr'otto. Ogni ipotesi di riforma della giustizia sportiva non può prescindere dal radicale rinnovamento dei suoi ranghi. E per radicale intendo tabula rasa.

La reticenza dei media ha permesso una lettura parziale dello scandalo. Dall'interno di questo mondo cosa può raccontarci di quel periodo che non è stato già scritto?

Ognuno risponde delle proprie azioni e del proprio modo di informare l'opinione pubblica. Anche perché il giudizio del lettore è implacabile.

Secondo lei, gran parte dei media, dei giornalisti, opinionisti e uomini di campo, danno l'impressione di voler cancellare ogni discussioni su calciopoli? Si può giustificare solo con il desiderio di guardare avanti?

Chi desse l'impressione di voler cancellare ogni discussione su Calciopoli, commetterebbe un madornale errore. Per guardare avanti bisogna avere la forza e il coraggio di voltarsi indietro e capire che cosa sia esattamente successo.

L'ambiente della giustizia sportiva è così facilmente indirizzabile o c'è qualcosa che all'esterno non possiamo comprendere legato magari a una precisa politica sportiva?

Non frequentando il Palazzo, non ne ho la più pallida idea.

Ci descrive Carraro in quattro aggettivi?

Poltronissimo è il neologismo che, a suo tempo, venne coniato per il personaggio. Non è un aggettivo degno dell'Accademia della Crusca, ma credo che il termine renda bene il soggetto stesso.

Lo dimostra il fatto che, nel luglio 2006, annunciò in diretta tv, urbi et orbi, il suo addio al calcio. Le risulta sia effettivamente avvenuto in questi cinque anni e mezzo?

Lo stesso Carraro è tuttora, e non potrebbe essere altrimenti poiché lo dice la carica stessa, membro a vita del Cio. Dopo essere stato presidente del Milan dal 1967 al 1971,

* dal 1966 al 1968membro del Consiglio direttivo della Lega nazionale professionisti

* dal 1968 al 1972 Consigliere federale

* nel 1971 presidente della Commissione per i rapporti fra la FIGC ed il sindacato calciatori

* dal 1971 al 1973 presidente del settore tecnico

* dal febbraio 1973 vicepresidente della FIGC

* dal 1973 al giugno 1976 presidente della Lega nazionale professionisti

* dal 1º agosto 1976 al maggio 1978 presidente della FIGC ;

* dal luglio 1977 al maggio 1978 commissario straordinario della Lega calcio

* dal 1978 al 1987 presidente del CONI

* dal 9 luglio 1986 al 29 luglio 1987 commissario straordinario della FIGC

* dal 21 febbraio 1997 al 28 dicembre 2001 presidente della Lega nazionale professionisti

* dal 28 dicembre 2001 all'8 maggio 2006 presidente della FIGC

* dal 2004 al 2009 membro del comitato esecutivo dell'UEFA.

* dal 1982 membro del Comitato Olimpico Internazionale

* dal 2011 è commissario straordinario della Federsci.

Ho tratto questo impressionante curriculum da Wikipedia. Mancano tre aggettivi per completare la risposta alla sua domanda. Non ce n'è bisogno.

Se rivendicasse qualcosa e si ritrovasse in mano una serie di “incompetenze”, in Italia come in Europa, in sede sportiva e ordinaria, le sorgerebbe qualche dubbio su ...?

Mi sorgerebbero molti dubbi sul sistema in vigore

Il Colonnello Auricchio disse che, secondo lui, il Milan non possedesse televisioni o comunque non avesse media compiacenti; in virtù anche degli ultimi avvenimenti, che hanno visto due simulazioni (Ibrahimovic a Bologna e Boateng contro il Siena) e una bestemmia (ancora Ibrahimovic, a Cagliari) praticamente ignorate da quasi tutti i commentatori/giornalisti sportivi sia in TV che nei quotidiani, al contrario di quanto accadde poco più di un anno fa con l'ormai famosa simulazione di Krasic sanzionata poi con 3 giornate di squalifica dal giudice sportivo, quali sono le sue impressioni a riguardo?

La prova televisiva dovrebbe essere adottata a 360 gradi e utilizzata sempre, per punire chiunque simuli o bari. Più in generale, la tecnologia dovrebbe essere introdotta subito per aiutare gli arbitri e gli assistenti a sbagliare molto meno. Blatter che, tramite l'Ifab o International Board che dir si voglia, è l'unico deputato a decidere, non ne vuol sentir parlare e le sue recenti aperture al meccanismo che permette di stabilire il gol o il non gol, sono insufficienti, artificiali e surrettizie.

La verità è che avere la moviola in campo significherebbe togliere agli arbitri gran parte del potere di condizionare le partite (come non pensare al furto subito dall'Irlanda di Trapattoni, grazie al colpo di mano di Henry non visto dall'arbitro Ovrebo durante Francia-Eire? E agli errori sesquipedali commessi dagli arbitri durante Sudafrica 2010, immortalati dai maxi-schermi televisivi da centinaia di milioni di telespettatori, ma oscurati dalla Fifa?. La moviola in campo non significherebbe l'azzeramento dei contenziosi: alcuni episodi controversi rimarrebbero comunque, ma il loro numero verrebbe drasticamente ridotto. E non ci sarebbero più nè figli nè figliastri.

Ringraziamo il Dott. Jacobelli per la disponibilità.

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Joined: 18-May-2009
1051 messaggi

Ancora nessuno paga . Ha pagato la società Juventus , hanno pagato quelli che sono scesi in campo , ha pagato la dirigenza pre-farsopoli , abbiamo pagato noi tifosi . Ingiustamente . Mentre chi ha ideato questo COMPLOTTO è ancora impunito e con essi restano impuniti coloro che nel 2006 avrebbero dovuto difenderci e invece hanno agevolato il compito al nemico .

Quindi non sarebbe istruttivo perchè non ci spiegherebbe nulla che non sappiamo già .

Diciamo che sarebbe doveroso . E che sarebbe l'ora ...

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Joined: 05-Jun-2006
1765 messaggi

aggiungo che sarebbe istruttivo se lo spiegasse anche montezemolo.........

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Joined: 18-Dec-2009
1416 messaggi

Questa è un'ottima intervista, invito Jacobelli a dare continuità nel tempo a questa linea.

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Joined: 20-Sep-2006
348 messaggi

aggiungo che sarebbe istruttivo se lo spiegasse anche montezemolo.........

già, soprattutto considerando che all'epoca non ricopriva alcun incarico ufficiale nell'organigramma societario

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Joined: 20-Sep-2006
348 messaggi

Cobolli vs Blatter

Elkann_montezemolo.jpg

“Noi avevamo deciso inizialmente di presentare al Tar una sospensiva, che avrebbe causato il blocco dei campionati. Dopo un po’ di giorni, però, abbiamo avvertito segnali poco incoraggianti da parte dell’Uefa, ovvero che se fossimo andati avanti saremmo stati esclusi da tutte le competizioni internazionali. Così dopo una lunga riunione, a fine agosto, si è deciso all’unanimità di ritirare il ricorso, seppur a malincuore. Montezemolo? Anch’io avevo sentito certe voci, ma sono solo boutades. Assolutamente infondate. Ripeto, la decisione di ritirare il ricorso è stata presa all’unanimità, da tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione. Nessun uomo della Exor o della Fiat ci ha detto come comportarci. E’ stata una scelta condivisa da tutti.”

Giovanni Cobolli Gigli a Calcio GP, aprile 2011.

“Credo sia ora passato abbastanza tempo per poterne parlare. Quando scoppiò Calciopoli nel 2006, Luca di Montezemolo svolse un importantissimo ruolo di moderatore. E’ in gran parte merito suo se la Juventus non si rivolse ai tribunali ordinari dopo le sanzioni conseguenti allo scandalo.”

Josepp Blatter, settembre 2007.

In quasi quattro anni, non c’era mai stata smentita – fino ad ora – delle parole di Blatter. Né alcun giornalista si premurò di chieder conto di tali affermazioni al presidente della FIFA ovvero a quello della Juventus. Tutto ciò non cambia la verità storica: la Juventus non solo poteva, ma DOVEVA continuare nei ricorsi per via amministrativa, checché ne dica Cobolli, anche il senatore Manzione, in un’audizione parlamentare in cui venne ascoltato Francesco Saverio Borrelli, ebbe a dire: ribadisco che per fortuna, come ho detto in premessa, tutto questo non ha dato la stura ad una serie di ricorsi in via amministrativa, altrimenti sarei stato curioso di conoscere come il giudice amministrativo avrebbe valutato una serie di violazioni che obiettivamente esistono e una serie di forzature che obiettivamente sono state consumate.

Né mancano fonti giornalistiche, tra cui la sempre ben informata (fin troppo) giornalaccio rosa che proprio il 31 agosto del 2006, mentre il cda della Juventus decideva autonomamente e senza l’intervento di uomini Exor o Fiat, parlano di fitte telefonate proprio con Montezemolo.

Infine, un’osservazione ictu oculi: chi ha interesse a mentire, Cobolli o Blatter? Noi un’idea ce la siamo fatta, e sappiamo che i retroscena di questa vicenda, che ormai non ha più soluzione (un ricorso ritirato non può più essere presentato), aiutano e di molto a capire quali ingranaggi si siano mossi all’interno della proprietà per far sì che la Juventus, già azzerata a livello societario, accettasse di appoggiare la testa sul ceppo del boia. E risulta assi difficile credere che una decisione come il ritiro del ricorso al Tar, tale da creare conseguenze economiche che paghiamo tuttora, sia stata presa senza il placet della proprietà e degli uomini ad essa vicini.

INGEGNERE, CI ILLUMINI

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Joined: 14-Nov-2006
82253 messaggi

aggiungo che sarebbe istruttivo se lo spiegasse anche montezemolo.........

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