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Morpheus ©

[ Serie A Tim ] Juventus - Napoli 2-0

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Joined: 21-Jan-2008
1802 messaggi

Chi non salta è un napoletano ooohhhhhhh

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Joined: 23-Sep-2007
57249 messaggi

SALUTATE LA CAPOLISTA SOLITARIA!!!!!

:sventola2::sventola:

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Joined: 21-May-2006
10332 messaggi

Quattordici giocatori in gol, qualcuno l'ha già detto?

QUATTORDICI!!!

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Joined: 04-Apr-2006
130805 messaggi

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Serie A - 8^ Giornata - Andata - 20-10-2012 (ore 18:00)

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Martín Cáceres (80′)

Paul Pogba (82′)

Juventus Stadium - Torino

Arbitro: Antonio Damato

Spettatori: 41000‎

Serie A: La panchina della Juve stende il Napoli

Una partita intensissima è decisa a 10 minuti dalla fine dall'uno-due terrificante

della Juventus: prima Caceres infila di testa, poi Pogba trova l'eurogol al volo.

Bianconeri che proseguono così la loro corsa in vetta alla Serie A e staccano proprio il Napoli.

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Eurosport - Sabato, 20 ottobre 2012

Sono i dettagli a fare la differenza tra il vincere e il perire. E’ questa la massima che si racchiude dietro Juventus-Napoli e che permette ai bianconeri, per la 47esima volta, di proseguire il proprio cammino senza intoppi e rimanere in vetta alla Serie A. Al Napoli – un ottimo Napoli, giusto ricordarlo – è fatale una piccola disattenzione nel momento clou della gara. Martin Caceres infatti, l’uomo che sblocca l’equilibrio con un colpo di testa da calcio d’angolo a 10 minuti dalla fine, viene completamente perso da una difesa partenopea in cui ancora si scorgono i fantasmi di Stamford Bridge mandando così la Juve al settimo cielo. L’opera della panchina bianconera (Caceres era subentrato ad Asamoah da appena 2 minuti) è completata centoventi secondi più tardi dal capolavoro balistico del giovane Paul Pogba che con un sinistro al volo dai 30 metri trova la prima gioia in A e allo stesso tempo regala al campionato, se ancora ci fossero dubbi, il nome della vera squadra da battere.

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LA PARTITA - Che Conte e Mazzarri potessero affrontarsi solo in un certo modo era chiaro alla vigilia e come tale si è confermato in campo il primo tempo. La filosofia base di entrambi – fisicità e intensità – è ampiamente rispettata dai 22 sul rettangolo di gioco ma, ad avere la meglio, almeno nei primi minuti, è il metodo di applicazione di Conte che più che preferire il contropiede, sceglie di tenere il possesso del pallone e schiacciare l’avversario con il pressing. Il Napoli però, pur soffrendo in avvio e chiamando all’intervento De Sanctis dopo soli 60 secondi su un ottimo spunto di Giovinco, rimane sì schiacciato nella propria metà campo ma si difende con ordine e non permette alla Juventus di creare vere occasioni da rete.

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L’ESALTAZIONE DEL RITMO - Il merito dei partenopei è però quello di essere una squadra di grande personalità e, alla prima vera sortita offensiva, trovare l’occasione migliore dei primi 45 minuti. Al 27’ Hamsik trova l’inserimento e Vidal, con troppa foga, interviene in maniera scomposta al limite dell’area: la punizione è da posizione defilata, ma Cavani lascia partire un destro a giro di rara potenza; il pallone supera Storari e l’incrocio dei pali salva la Juventus. Di fatto, da lì in poi, non arrivano più reali chanche ma la partita resta comunque pregevole: lo spettacolo in campo è infatti un’esaltazione del ritmo e di un modulo – il 3-5-2 muscolare di Conte e Mazzarri – che mette in scena una partita che, per velocità soprattutto, da tempo non si vedeva nel campionato italiano.

MENO CALCIO E PIU' CALCI - Il the dell’intervallo placa le gambe di un ritmo francamente insostenibile per entrambe le squadre ma, sicuramente, non è un calmante per i nervi. L’agonismo del primo tempo infatti, mai sfociato in episodi di “violenza”, in avvio di ripresa si trasforma in una serie di falli in mezzo al campo che rendono la partita decisamente meno piacevole rispetto al primo tempo. L’unica vera occasione finisce sui piedi di Giovinco in maniera piuttosto fortuita: Asamoah, probabilmente il migliore in campo, dopo l’ennesima discesa serve al centro un pallone che il numero 12 della Juventus prima non controlla ma poi si ritrova sul destro: palla vicino al palo e De Sanctis immobile.

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MATCH BLOCCATO - Detto questo però la trama tattica non cambia di una virgola. Il Napoli va alla caccia di ripartenze quasi sempre impedite dal lavoro sporco del centrocampo bianconero e la Juve, dal canto suo, fatica a trovare lo spunto in attacco. Il nuovo entrato Matri dopo 6 minuti di nulla conferma ai 41mila dello Juventus Stadium perché sia finito in fondo alle gerarchie non trasformando in rete un lancio delizioso di Pirlo da oltre 40 metri. Il Napoli invece, oltre a essere ben bloccato sugli esterni, fatica a trovare il movimento tra le linee di un Pandev poco ispirato: il risultato è un Cavani commovente per generosità ma praticamente mai pericoloso dalla parti di Storari.

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CAMBI BENEDETTI - La partita sembra a questo punto bloccata ma, gli dei del calcio, apparentemente si schierano contro la Juventus. Al 68’ Asamoah subisce un intervento da dietro che lo costringe 10 minuti più tardi a lasciare il campo proprio a Caceres; Vidal – ancora una volta sottotono – è sostituito per lasciare spazio alla fisicità del prorompente Pogba; Marchisio, steso da dietro da un fallo di Behrami non sanzionato dall’arbitro, si guadagna un corner che sarebbe dovuta essere una punizione. La mescola di questi 3 ingredienti all'apparenza negativi è in realtà un cocktail magico e la Juve, proprio da quel corner, passa. La difesa del Napoli va in tilt con le marcature (Asamoah non era mai salito sui corner) e Caceres stacca da solo in area piccola. 1-0. Passano 120 secondi e su un tentativo di pulizia dell’area dei partenopei Pogba si regala la prima gioia in A con un sinistro di rara bellezza. 2-0. La partita di fatto finisce lì. Sì perché l’ingresso di Insigne arriva ormai a giochi fatti e Pandev riesce anche a sprecare un contropiede 2 contro 1. Episodi, dettagli, sottigliezze... chiamateli come vi pare ma, alla fine di un big match così come di un campionato o una Coppa, una singola marcatura può fare tutta la differenza del mondo. Chiedere al Chelsea per credere…

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Simone Eterno - Eurosport

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