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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Penso che il Pd ? nella cacca, dunque ? cominciata la campagna aquisti. Per? invece di farla all'interno di chi in parlamento c'? gi? stato, si cercano volti nuovi da presentare/vendere all'opinione pubblica. Credo che poi il Montezuma si tuffer? un p? pi? sul morbido, diciamo cos?, nel senso che se si candidano molti imprenditori ecc.... "Bhe avevo detto che non mi candidavo.... per? visto lo sforzo e l'impegno di molti imprenditori Italiani volenterosi, ci ho ripensato. Sono disponibile anche io a mettere il mio impegno e le mie capacit? per il bene del paese. Rottameremo l'Italia. Metteremo un cavallino rampante sul cuore del popolo Italiano. I treni ad alta velocit? uniranno il nord e il sud, e andremo verso il futuro con grandi prospettive. Riformeremo i ministeri mettendoci persone competenti al loro comando.... Metteremo il wireless in senato e alla camera. Faremo di voi dei perfetti cittadini che pagano le tasse onestamente senza evadere. Abasseremo le tasse alle imprese, che si devono risollevare, e nei casi in cui risulter? utile faremo in modo di dare una mano, come in Telecom. Insomma..... fatevi i fatti vostri lasciateci fare e non rompete le balle, altrimenti vi intercettiamo, vi pubblichiamo, vi sputtaniamo, e vi inchiappettiamo. SONO STATO CHIARO BRUTTE CACCHE?" e il popolo: "Si padrone si.... Per carit?. Obbedienti siamo."
  2. Sono triste, gli ominidi sta settimana non hanno rubato come fanno di solito... l'auricolare preventivo si deve essere danneggiato. Appena comincia la Champions ci facciamo quattro risate. Intanto "Luca fave di fuca" gioca a fare l'uomo onesto e affidabile. Bleah!
  3. ? 2008-02-18 13:59 Marchionne, la 500 va bene Ma non ci sara' nessun ampliamento fuori la Polonia (ANSA) - TORINO, 18 FEB - 'La 500 va bene, ma non prevediamo un ampliamento della produzione fuori la Polonia'. Lo ha detto Marchionne, amministratore delegato Fiat. Marchionne ha parlato alla presentazione della sede dell'Abarth, a Mirafiori. 'Abbiamo 154 mila ordini', ha aggiunto, sottolineando che sono stati mantenuti tutti gli impegni assunti nel 2004 per Mirafiori e che a meta' marzo saranno aperti gli uffici direzionali della New Holland, con 200 persone provenienti da Inghilterra e Francia. ------------------------ ? 2008-02-18 15:29 Montezemolo: ok incontro sindacati No a giochetti, serve un nuovo pattriotismo (ANSA) - CREMONA, 18 FEB - L'incontro annunciato per oggi tra Confindustria e Sindacati sulla riforma dei contratti e' segno che 'una stagione nuova e' possibile'.Lo ha detto il presidente di Confindustria Montezemolo. Ma Confindustria - ha precisato - non accettera' 'giochetti o tattiche dilatorie'. 'Gli interessi delle imprese - ha spiegato - e quelli dei lavoratori sono gli stessi. Serve un nuovo patriottismo - ha aggiunto - perche' con tanti italiani in giro per il mondo, rischiamo che 'non ci sia l'Italia'.
  4. ? 2008-02-15 10:04 ELKANN: AUTO, NESSUNA PREOCCUPAZIONE Per il calo delle vendite registrato a gennaio (ANSA) - MILANO, 15 FEB - Il vicepresidente Fiat, John Elkann, dice di non essere preoccupato per l'andamento delle vendite auto a gennaio. ''Assolutamente no'', ha infatti risposto a una domanda in proposito. Dello stesso tenore anche la risposta dell'Ad Sergio Marchionne.
  5. Gli ultimi passetti falsi di Luca Questa volta non gliel?hanno proprio lasciata passare. Il giorno prima Luca Cordero di Montezemolo si ? messo ad amoreggiare con Walter Veltroni, spiegando quanto gli piaceva il programma del Partito democratico. Il giorno dopo sul Corriere della Sera, nella sua rubrica di risposte alle lettere dei lettori, Sergio Romano ha scritto: ?Se fossi un imprenditore non mi piacerebbe ascoltare certe dichiarazioni del presidente di Confindustria e gli ricorderei che ? stato eletto per rappresentare gli interessi della categoria, non per esprimere punti di vista che non rientrano nel suo mandato?. Un giorno e una notte, e sul Sole 24 ore, Montezemolo ha scritto, con stile straordinariamente compunto, che mai e poi mai entrer? in politica finch? sar? presidente di Confindustria. E in un?altra occasione, sempre riportata dallo stesso numero del Sole, ha spiegato che la detassazione improvvisa dei redditi da lavoro invocata da Walter Veltroni ha un sapore demagogico. Affermazione ancora pi? dura del rituale ?non entrer? in politica?. Nello stesso tempo la delegazione della Fiat si ? rifiutata di partecipare al tavolo sulla sicurezza organizzato da Palazzo Chigi, anche in questo caso perch? si avvertivano mossette demagogiche che poi Alberto Bombassei, numero due di viale dell?Astronomia, si ? incaricato di spiegare. Nel frattempo un duo tutto femminile, Emma Margegaglia e Diana Bracco, ha incalzato a nome delle imprese del Nord (almeno di quelle del Nord Ovest) con il decisivo contributo di Marco Tronchetti Provera, il governo per le sue follie anti Malpensa. Si possono dunque leggere i segni di un cambiamento di fase: Francesco Giavazzi pi? cautamente, Eugenio Scalfari con inarrivabile calore si ostinano a sostenere che l?unica salvezza per la modernizzazione dell?Italia deriva da un?alleanza operai-borghesi sotto le ali della sinistra, oggi per di pi? epurata dall?estremismo. Ma l?arietta che si respira ? di cambiamento di umore proprio in alcuni attori fondamentali della cosiddetta borghesia. Da una parte il banchiere Corrado Passera, particolarmente severo verso i comportamenti del governo e in straordinaria sintonia con le imprese del Nord proprio sulla vicenda Malpensa. Vento nuovo si sente anche in quella Fiat che fu il perno del riorentamento a sinistra della Confindustria. Le manovre di Romano Prodi per piegare il Lingotto ai suoi voleri, da quelle sulla rottamazione a quelle su Termini, hanno finalmente fatto comprendere a Sergio Marchionne che il liberalismo della sinistra era una maschera per un dirigismo - come si ? gi? scritto - similputiniano. Al Nord, poi c?? la sensazione crescente che questo tipo di dirigismo sia anche anche rigettato da larghi settori del lavoro dipendente e questo d? ancora pi? convinzione agli imprenditori nel sostenere un cambiamento di rotta. Nel medio periodo la capacit? della sinistra di recuperare in questa area della societ? ? scarsa: a loro rester? il sostegno della pura ala convegnista-politicista del confindustrialismo (gli Aldo Fumagalli, i Matteo Colaninno, le Anna Maria Artoni), tutto il resto punter? su governi meno invadenti, pur con qualche speranza di grande coalizione che come in Germania metta un po? d?ordine. Questo clima dovrebbe consentire a Emma Marcegaglia di fare le correzioni di rotta di cui ? anche lei convinta senza entrare troppo in contrapposizione con ambienti con cui culturalmente e storicamente non vuole litigare. Potr? invocare con questi ultimi lo spirito dei tempi. L?importante ? che usi dell?occasione anche per costruirsi una squadra sufficientemente ?dura? per reggere situazioni che non saranno tutte idilliache (si attende l?ultima carica della Fiom) e soprattutto con la capacit? tecnica di dialogare (senza naturalmente arrendersi) con un esecutivo che molto probabilmente sar? di centrodestra, con cui non ? difficile litigare: chieda ad Antonio D?Amato le scene che gli faceva Giulio Tremonti. Ma dietro i litigi, c?era un vero dialogo, non i trucchetti mascherati da mellifluit? del similputinismo prodiano. http://www.loccidentale.it/node/13147
  6. Non so cosa risponderti. Anzi no, ho avuto un'idea. .read MONTEZEMOLO & VELTRONI, DIO LI FA E POI IL FURBO-POWER LI ACCOPPIA ?A NOI INTERESSA MOLTO IL PROGRAMMA PD "MA ANCHE" GLI ALTRI PROGRAMMI? LUCA-LUCA NON SI SMENTISCE: E? PRONTO A FARE IL MINISTRO ANCHE DI SILVIO 1 ? MONTEZEMOLO VEDE WALTER E ELOGIA IL PROGRAMMA DEL PD Roberto Mania per ?la Repubblica? Non ? un vero e proprio endorsement perch? la Confindustria non li fa. Ma quando il presidente degli industriali, Luca di Montezemolo e il leader del Pd, Walter Veltroni, parlano della sfida elettorale americana e "pensano" - ovviamente - all?Italia, dicono le stesse cose. Dicono che l? c?? la mobilit? sociale e il senso di appartenenza e qui no; dicono che l? non esistono pi? i vecchi steccati ideologici destra-sinistra e qui invece s?; dicono che senza la crescita della produttivit?, com?? accaduto negli States, il Paese non pu? riprendere a correre; dicono che l? la societ? civile interviene nella politica mentre qui ? considerata un?invasione di campo; dicono, infine, che l? c?? stato un cambio generazionale della classe politica, e qui ancora no. Per questo Montezemolo pu? ben dire che ?a noi interessa molto il programma del Pd? salvo aggiungere - davvero veltronianamente - "ma anche" tutti gli altri programmi. Insieme presentano il libro di Maurizio Molinari sui Cowboy democratici, che ? poi una guida per capire come ? cambiata la cultura dei liberal americani che vogliono riconquistare la Casa Bianca dopo gli anni del bushismo. Prima del dibattito pubblico, Montezemolo e Veltroni si fermano tra loro a parlare fitto, complice l?allarme antincendio che continua a suonare nella sala prescelta. E mentre si cambia sala ? Montezemolo a svelare ai cronisti l?oggetto del colloquio: ?Abbiamo parlato del programma del Partito democratico: a noi interessa molto. Siamo interessati a capire i contenuti delle proposte e siamo anche in contatto con il responsabile del programma Enrico Morando?. Dunque si ? parlato di fisco, mobilit? sociale, salari. Veltroni avrebbe accennato alla necessit? di portare ?la vita reale in Parlamento?, candidando operai e imprenditori. Trasparenza, insomma. Perch? Montezemolo l?ha gi? detto: la politica non si fa soltanto stando dentro i partiti. Cos? funziona anche oltreoceano. La societ? civile, le lobby, dicono la loro, ma non solo dietro le quinte. ? cos? - spiega - che si produce ?partecipazione democratica?; ? cos? che la politica si avvicina ?ai problemi reali?. ?Anche con Nicolas Sarkozy - sostiene il presidente della Confindustria - c?? stata una partecipazione straordinaria. Perch? c?era un progetto, un?idea, una leadership. Negli Stati Uniti l?apporto della societ? civile al dibattito politico non viene considerata come da noi un?invasione di campo. No, ? ritenuta un fatto positivo. Si d? per scontato che la societ? civile abbia il dovere di criticare la politica senza cadere in atteggiamenti anti-istituzionali?. Insomma la tesi ? che le svolte nei partiti nascono per "contaminazione" (diremmo in Italia) tra culture diverse, tra soggetti diversi, non per scelta dei ?notabili politici?. Cita il movimento dei neo-green di Al Gore che propongono e non protestano; e poi la clamorosa rincorsa del poco pi? che quarantenne nero Barack Obama e pure il successo, nonostante i suoi 72 anni, del repubblicano John McCain, ?totalmente slegato da Bush? e che ?proviene dal basso, dalla gente, non dai partiti?. ?Un vitalismo - dice - che ? lontano anni luce dalla nostra politica?. eltroni ascolta Luca (cos? lo chiama per due volte), rimarca l?importanza ?dell?autonomia della societ? civile?, poi usa la metafora americana (pur negandolo ripetutamente) per raccontare la sua di sfida all?immobilismo della politica italiana. Di ?palle di collegamento?, per dirla con il direttore della Stampa, Giulio Anselmi, che modera la discussione, ce n?? pi? d?una. C?? Obama ?che solo sei mesi fa davano tutti per sconfitto e ora ? l? a una incollatura?. Perch? dove c?? ?un ascensore sociale costantemente in funzione, nulla ? detto per sempre?. Proprio per questo Veltroni si ? appropriato del ?Yes, we can?. E anche lui - il leader del Pd - vuole confondere ?concretezza e idealit??, rompendo il modello della nostra politica che - dice - ?si agita in una terra di nessuno: la terra delle tattiche e dell?autoreferenzialit??. C??, poi, ?da fare anche del nostro Paese un paese mobile, perch? oggi ? paralizzato, inchiodato nel suo passato. Ma il tempo dei contrasti e delle contrapposizioni deve lasciare il passo a un tempo in cui le visioni consentano passaggi di campo che sono fisiologici e naturali. ? assolutamente necessario in una societ? moderna?. In fondo ? al centro che vinceranno i democratici o i repubblicani, cio? chi intercetter? meglio - come spiega Montezemolo - ?i voti moderati del centro delusi da Bush. E quando parliamo di centro e di moderati parliamo di aria fresca?. ? l? che - si sa - si vince in tutto il mondo. Anche in Italia. Veltroni e Montezemolo, per?, questo non lo dicono. Si chiude: ?Ciao Walter, un abbraccio?. 2 - IN DIFESA DEL ?MA ANCHE?? Da ?La Stampa? - L?altra sera in tv, ieri alla presentazione del libro di Maurizio Molinari. Veltroni torna a difendere il ?ma anche?. ?Senza ?ma anche? non si governa una societ? complessa?, spiega il leader del Pd. L?esempio ? quello delle politiche per l?immigrazione: ?Bisogna accogliere chi viene da noi ma anche garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini. Non si pu? togliere il ?ma anche?, altrimenti si producono i disastri o delle politiche razziste, o delle politiche sconsiderate che non si fanno carico del diritto fondamentale dei cittadini alla sicurezza. E poi - osserva Veltroni - chi non dice ?ma anche?, finisce col dire ?senza se e senza ma??. (dagospia) il succo ?: STA CERCANDO UN PAPPONE CHE NE PROMUOVA LE IMMENSE QUALITA' DI.... (censura)
  7. + +++MONTEZEMOLO NON SI CANDIDA, RESTA IN CONFINDUSTRIA++ ++ ROMA (ANSA) - ROMA, 8 FEB - ''Intendo assolvere il mio compito di Presidente di Confindustria fino all'ultimo giorno. Non ho mai preso in considerazione ipotesi diverse proprio per la responsabilit? che sento nei confronti di tutti gli imprenditori italiani''. E' quanto scrive Luca Cordero di Montezemolo in una lettera che sara' pubblicata domani dal 'Sole 24 Ore'', anticipata dal sito del quotidiano. ''Questo esclude da parte mia l'idea di qualunque impegno e di qualunque scelta di carattere partitico o di schieramento'', aggiunge Montezemolo.''Come ho avuto spesso occasione di dire in questi anni, Confindustria ? dentro la politica per difendere le ragioni dell'impresa e proporre una societ? moderna, civile ed efficiente. Ma ?, e deve restare, fuori dai partiti''.(ANSA). COM-VS/ S0A S91 QBXB
  8. ? 2008-02-07 11:41 INCIDENTI LAVORO: FIAT NO AL TAVOLO Lo ha annunciato il sottosegratario alla Salute Patta (ANSA) - ROMA, 7 FEB - La Fiat-Group non partecipera' al tavolo sulla sicurezza convocato per questa mattina presso il ministero della Salute.E' quanto annuncia, in una nota, il sottosegretario alla Salute, Giampaolo Patta. E questo - aggiunge Patta - nonostante siano state riscontrate 'significative violazioni alla legge 123/2007 negli stabilimenti di Cassino, Melfi, Torino, Pomigliano d'Arco'. Scopo dell'incontro e' verificare la possibilita' di definire un protocollo d'intesa sulla sicurezza. --------------------------- ? 2008-02-07 12:28 FIAT: CALO DEL 3, 4% IN BORSA Scambiato il 2% del capitale (ANSA) - MILANO, 7 FEB - Fiat al centro delle vendite in Piazza Affari cosi' come il comparto a livello europeo (Dj Stoxx di riferimento -2,32%).Il titolo del Lingotto cede il 3,4% a 14,47 euro, a fronte di scambi pari al 2,2% del capitale, ovvero quasi 25 milioni di azioni. Sottotono anche la versione privilegiata (-3,4% a 11,73) e le risparmio (-3,46% a 11,76 euro).
  9. Brasile Fiat sponsor anche del Cruzeiro Dopo Palmeiras di San Paolo e Atletico del Minas Gerais, anche il Cruzeiro apporr? sulla sua maglia il marchio Fiat, nuovo sponsor ufficiale del club di Belo Horizonte. L'annuncio ieri dal presidente del club del Minas Gerais, alla presenza del vicepresidente della Fiat in Brasile, Valentino Rizzioli. Non ? stata invece rivelata l'entit? dell'investimento della casa automobilistica italiana nella sponsorizzazione, che sar? resa nota solo alla presentazione delle nuove maglie con il marchio. Da tre anni la Fiat ? in testa alle vendite di auto sul mercato brasiliano negli ultimi tre anni. ---------------------- Le consultazioni del presidente incaricato Marini ?Senza accordo subito al voto? Montezemolo: ?Meglio non perdere tempo? ROMA - ?La classe politica italiana ha dato un pessimo esempio?. ? severo il giudizio di Luca Cordero di Montezemolo. Il presidente di Confindustria, dopo l'incontro con il presidente del Senato, Franco Marini, nella terza giornata di consultazioni a palazzo Giustiniani (oggi ? infatti la volta delle parti sociali e della societ? civile), ribadisce la necessit? di una nuova legge elettorale. ?Siamo preoccupati - spiega Montezemolo - perch? da troppi anni nel nostro Paese c'? incapacit? di governare e decidere e c'? una frammentazione incredibile. Credo sia impossibile trovare un Paese al mondo - aggiunge - che ha quaranta forze politiche rappresentate. Da mesi chiediamo una nuova legge elettorale, ma in questi mesi la classe politica non ? riuscita ad accordarsi su tre cose: dare ai cittadini la possibilit? di scegliere i propri rappresentanti, ridurre il numero dei partiti, garantire la governabilit??. Montezemolo esprime il suo apprezzamento per Marini, prendendo atto dei ?tempi strettissimi? che si ? dato, e chiarisce per? che in caso di mancato accordo sulla legge elettorale ? inutile indugiare: ?Se non ci sono le condizioni per luned? o marted?, e noi crediamo che non ci siano, non perdiamo tempo. Auspichiamo fin da ora - spiega - che chi vincer? elezioni guardi alla prossima legislatura come costituente?. Stessa linea per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: ?Se ci sono le condizioni per una nuova legge elettorale, bene, altrimenti si vada ad elezioni salvaguardando il filo del confronto che si ? costruito anche per la prossima legislatura?. (...) http://www.corriere.it/politica/08_febbrai...3ba99c667.shtml
  10. Le sirene della "Rosa bianca": ?Sintonia con Montezemolo? Fa discutere la decisione di Baccini e Tabacci di lasciare l'Udc: ?Sarebbe bello avere con noi anche Monti? ROMA - Per Savino Pezzotta, ex segretario della Cisl, si tratta dell'?inizio di un percorso?. Per il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, ? ?un progetto irrilevante?. Per Marco Follini, responsabile delle politiche dell'informazione del Pd, ? ?una scelta che merita comprensione?. Per l'ex ministro Rocco Buttiglione, invece, si tratta di ?un'iniziativa nata morta?. Una cosa ? certa: la decisione di Bruno Tabacci e Mario Baccini di lasciare l'Udc dopo ?il cambiamento di linea adottato da Casini? sta smuovendo ancora di pi? le acque gi? piuttosto agitate della politica italiana, nelle stesse ore in cui il presidente del Senato, Franco Marini, cerca di capire se ? ancora possibile la formazione di un governo che sia in grado di riformare la legge elettorale. ROSA BIANCA - All'orizzonte c'? una nuova formazione politica: la 'Rosa bianca'. Un progetto centrista che, secondo Baccini, ?nascer? tra la gente e tra gli interessi reali, su un progetto reale di Paese. Daremo una mano a quel blocco sociale, culturale ed economico delle imprese a organizzarsi e autorappresentarsi politicamente?. Chi potrebbe farne parte? ?Il premier ideale per me ? Bruno Tabacci - spiega Baccini - Poi mi piacerebbe avere con noi il professor Mario Monti?. E Montezemolo? ?Siamo talmente in sintonia con quanto dice e c'? cos? tanta affinit? con quello che vogliamo fare che ovviamente sarei felicissimo di un impegno diretto del presidente Montezemolo. Detto questo, non facciamo la corte a nessuno?. ?Pi? che una Rosa Bianca mi sembra un crisantemo>, ironizza il leader di An, Gianfranco Fini. ?Non voglio apparire irriguardoso, ma non credo che l'Italia abbia bisogno di un'ulteriore nuova formazione politica?. PEZZOTTA - Di certo, il tentativo di Tabacci e Baccini ? visto con interesse dall'ex segretario della Cisl, Savino Pezzotta: ?L'annuncio della 'Rosa bianca' ? l'inizio di un percorso al quale guardo con attenzione e partecipazione. ? un motivo di speranza e auspico che diventi qualcosa di pi??. Il promotore di "Officina 2007" non nega che il progetto di una nuova forza di centro non pu? prescindere dalla legge elettorale, ma ?lavoriamo in prospettiva? e la scelta di Baccini e Tabacci ?mi sembra l'inizio di un percorso, un motivo di speranza e auspico che diventi qualcosa di pi??. Pezzotta poi critica chi, dopo aver preso posizioni diverse, adesso ? tornato sui suoi passi: ?Mi dispiace che altri abbano fatto la corsa ad accasarsi...?, rimarca. FOLLINI - Per Marco Follini, Baccini e Tabacci ?meritano comprensione?. ?Hanno avuto l'ardire di credere a quello che Casini e lo stato maggiore dell'Udc sono andati propagandando in questi mesi - ha spiegato l'esponente del Partito democratico - hanno spiegato che c'erano due opposizioni e non una sola, che erano fuori dalla Casa delle libert?, che non sarebbero mai pi? tornati ad Arcore, che non avrebbero mai nella vita corso una volta di pi? sotto le insegne di Berlusconi leader del centrodestra. Baccini e Tabacci hanno avuto l'ingenuit? di prendere tutto questo sul serio, le cose hanno preso una piega mi pare esattamente opposta, loro tengono il punto con qualche ragione?. GIOVANARDI E BUTTIGLIONE - E quali sono le reazioni nell'Udc? Intanto il numero dei parlamentari resta identico perch?, di fronte alle defezioni di Baccini e Tabacci, Ferdinando Adornato e Angelo Sanza lasciano Forza Italia per entrare nel partito di Cesa e Casini (l'ufficialit? ? previta sabato 2 febbraio al convegno organizzato proprio da Adornato sul 1968). E proprio il leader Pier Ferdinando Casini va gi? duro: ?Baccini? ? irrilevante, forse ? un problema di candidature?. Anche Carlo Giovanardi non condivide ?la scelta di Baccini e Tabacci?, ma ammette ?che una ragione ce l'hanno: dicono quello che Casini, e Follini prima, hanno detto per un anno e mezzo?. ?Davanti alla svolta repentina di Casini, che ha rinnegato tutto quello che ha sostenuto per un anno e mezzo - ha spiegato l'ex ministro per i Rapporti con il Parlamento -, ? chiaro che il ritorno cos? repentino, magari per convenienza, di Casini nella CdL ha suscitato questa reazione, ma anche la nostra reazione negativa?. ?A questo punto riteniamo che tanto vale contribuire a costruire il Popolo della Libert?, e fare la costola italiana del Ppe - ha concluso Giovanardi - senza continuare con questa frammentazione di partiti, che non si capisce bene che funzione possono avere, nel momento in cui fanno parte in Europa del Ppe?. Rocco Buttiglione lancia invece un appello: ?Tornate indietro, state sbagliando tutto. Un eventuale governo Marini non pu? nascere per due o tre voti raccattati qua e l?. La 'Cosa bianca' ? un progetto serio, ma i fiori che fioriscono fuori stagione intristiscono e appasiscono. Infine, diceva Mao: se cammini un passo avanti il popolo lo guidi, se cammini in mezzo al popolo pensi di guidarlo, invece ne sei guidato. Se poi sei due passi avanti, non ti segue nessuno. Non fate come gli esploratori che perdono il contatto con le truppe e si consegnano al nemico?. http://www.corriere.it/politica/08_gennaio...3ba99c667.shtml
  11. QUANTI EURI COSTA A MONTEZUMA UNA DISCESA IN CAMPO CON WALTER-EGO ? molto probabile che nel weekend Luchino di Montezemolo riunisca la sua famiglia per un incontro di estrema importanza. La moglie Ludovica, le figlie Guia e Maria, e il figlio 31enne Matteo sono stati messi in allarme perch? all?ordine del giorno c?? un tema di enorme delicatezza che pu? mettere in discussione gli assetti patrimoniali. Montezemolone non ? nato povero e non ? mai stato povero. Il padre Massimo e la mamma Clotilda gli hanno insegnato fin da bambino che ogni sputo ? una moneta, e tutta la carriera del ragazzo prodigio ? una collezione di successi ben remunerati. Il volto ossuto del presidente della Fiat non ? scolpito dalla fame perch? le uniche difficolt? le ha trovate a 26 anni quando Enzo Ferrari lo ingaggi? per poche lire alle relazioni esterne della Ferrari. Poi il salvadanaio di Luchino si ? riempito attraverso il sudore e la fatica che lo hanno portato al vertice di Cinzano International (1982), Mondiali di Calcio (1990), Rizzoli Video (1992), Maserati (1997), Fieg (2001), Fiat e Confindustria (2004). ? una sequenza impressionante di stazioni gloriose e lucrose, sicuramente incompleta perch? bisogna ricordare anche il Bologna Calcio, la Fiera di Bologna, la Luiss. Chi lo conosce bene (come Cesarone Romiti che lo ha maltrattato in Fiat) sa che a Luchino, oltre al profumo ?Acqua di Parma?, piacciono soprattutto il colore e il profumo dei soldi, due afrodisiaci ai quali il regista Martin Scorsese e lo scrittore Piero Chiara hanno dedicato opere memorabili. Il Consiglio di famiglia dovr? discutere del ?costo della politica? e di ci? che rappresenta per Luchino in termini finanziari un?eventuale discesa in campo accanto a WalterEgo Veltroni. ? sicuramente un costo altissimo (il calcolo ? vicino ai 10 milioni di euro l?anno) al quale bisogna aggiungere la grana del conflitto di interessi. ? evidente che la nomina del pluripresidente provocherebbe l?abbandono della carica pi? remunerativa in Fiat, mentre non c?? problema per Confindustria che sta per lasciare e dove gli uffici amministrativi conoscono le sue ricche note spese. In pratica, per il 60enne manager bolognese, si propone la stessa problematica del Cavaliere di Arcore che non l?ha mai risolta con il consenso di quella sinistra che sarebbe pronta ad azzannare Montezemolo. A portata di mano c?? il figlio Matteo che potrebbe diventare il custode degli interessi familiari. Il ragazzo ha il naso molto pronunciato del padre e un curriculum privo di macchie. L?unico incidente l?ha avuto anni fa quando la Polizia Stradale gli ritir? la patente mentre correva a 160 km/h sulla Flaminia. Nel Consiglio di famiglia si dovr? discutere anche dell?ipotesi ? annunciata oggi dal settimanale ?Il Mondo? ? relativa alla trasformazione della ?Montezemolo&Partners?, la cabina di regia del Fondo Charme promosso sei anni fa. Si parla della costituzione di un altro fondo dotato di 500 milioni, una dotazione doppia rispetto alla lussemburghese Charme in cui si ritrovano sottobraccio a Luchino e a suo figlio, personaggi come Dieguito Della Valle, Vittorio Merloni, Nerio Alessandri e Gianni Punzo. Per dirla in parole povere la Famiglia Montezemolo cercher? di capire come ? possibile dare a Cesare quel che ? di Silvio e a Luca quel che ? di Luca. http://dagospia.excite.it/articolo_index_37681.html ------------------------------ LUCHINO & DIEGHITO EXPRESS ? PEGASO SFIDA IL PENDOLINO. UN SERVIZIO VIP PER SPARTIRSI UNA TORTA DA 40 MLN DI PASSEGGERI E 4 MLD DI EURO - COS? MONTEZUMA E LO SCARPARO SFIDANO LE FS (DAL 2010) ? CIPOLLETTA PIANGE? Paola Pilati per ?L?espresso? Pegaso sfida Pendolino. Detto cos?, sembra il titolo di un simpatico videogioco per fanciulli. Invece ? lo scontro che si consumer? ben presto sui binari italiani. Quello che Luca di Montezemolo e Diego Della Valle, il primo presidente a fine mandato di Confindustria, il secondo industriale simbolo della scarpa made in Italy, hanno deciso di lanciare alle Ferrovie dello Stato, trasportando passeggeri sulla futura linea ad alta velocit?, un mercato da 40 milioni di passeggeri l'anno, grosso modo 4 miliardi di euro di valore. Nel segno della velocit? i due imprenditori hanno, in poco pi? di un anno, dato vita a una societ?, la Ntv, che ha ottenuto una licenza dal ministero dei Trasporti, trovato un partner come Banca Intesa, e ordinato il nuovo supertreno della francese Alstom, l'Agv, il cui prototipo ? appunto chiamato Pegaso. E si apprestano adesso a svelare i propri progetti, dal piano finanziario che prevede un investimento dell'ordine di 2 miliardi di euro, al servizio, alla livrea dei treni, sebbene l'ora X per il primo viaggio non sia esattamente domani, ma nel 2010, quando peraltro sar? completa tutta la linea Torino-Milano-Roma-Napoli-Salerno. Ma l'evocazione delle meraviglie del treno dei due campioni dell'impresa privata, dal servizio Internet al salottino business, dallo schermo individuale tv alla prenotazione del portabagagli, accompagner? comunque il viaggiatore nella sua attesa. E lo far? ancora di pi? imbufalire delle disfunzioni dell'oggi. Non solo: poich? all'avvio del servizio sull'alta velocit? arriveranno comunque prima le Fs gestite da Mario Moretti, la mossa commerciale di Montezemolo e Della Valle si proietta come il 'benchmark' virtuale con cui fare i conti. Che la scossa ci sia stata, lo dimostra l'umore un po' ombroso che si respira a piazza della Croce Rossa, sede di Fs. Tanto che le malelingue attribuiscono a quelle stanze l'ispirazione del tentativo di imporre a tutti gli operatori ferroviari, e quindi anche ai nuovi entranti, lo stesso contratto applicato dalle Fs. Tentativo andato a vuoto a fine 2007, ma che il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi aveva sulle prime accolto, e che avrebbe dato ulteriore potere ai sindacati dei ferrovieri. Ma soprattutto che avrebbe tolto alla concorrenza parte del suo vantaggio competitivo in termini di costi. Tanto per fare un esempio, in Fs l'orario di lavoro ? di 36 ore, ridotto rispetto all'orario del contratto nazionale, che ? di 40. Ed ? pi? costoso di quello degli autoferrotranvieri applicato attualmente dalle ferrovie locali, che risparmiano il 20-30 per cento. Il primo miracolo dei due uomini d'oro Montezemolo e Della Valle lo si ? visto con il valore acquistato dalla Ntv non appena le ? stata data la licenza con il successivo 'titolo autorizzatorio' firmato da Bianchi: nata con un milione di euro di capitale (gli altri soci sono l'imprenditore campano Giovanni Punzo e l'ex manager delle Fs Giuseppe Sciarrone), oggi che Banca Intesa ? disposta a comprarne il 20 per cento per 60 milioni, ne vale gi? 300. Luca&Diego si sono gi? mossi sia sul fronte flotta sia a occupare le 'tracce' sulla futura linea. Ma i 25 esemplari (per 650 milioni di euro) del nuovo Agv arriveranno in tempo? Per ora, Pegaso si avvia ad affrontare sei mesi di prove su un circuito vicino a Praga. Poi verr? l'omologazione del treno da noi, che ha bisogno di 18 mesi. Infine c'? la produzione. E c'? l'ombra di un piccolo incidente: cio? il fatto che il campione ferroviario di Sarkozy ha dovuto rinviare la consegna dei nuovi Pendolini per le nostre Ferrovie, attesi a fine 2007. Un ritardo che alla Alstom giustificano con il contenuto di innovazione tecnologica "che ha reso necessari una serie di test e prove" supplementari. Cose che capitano, ma quando capitano non fanno piacere. Oltre che sui treni, dove ai 25 Agv di Ntv (pi? altri 11 opzionati) da 360 km all'ora Fs schiera i suoi 84 convogli (di cui 56 Atr500 che vanno a 300 all'ora, gli altri Pendolini), la sfida si gioca sulle tracce. Cio? sull'occupazione degli orari migliori. Quante ne saranno disponibili sull'alta velocit?, una volta completata? Rfi, la societ? che gestisce i binari, ha stabilito che ogni ora possano passare sulla linea otto treni per senso di marcia, quindi 16 totali, distanziati al minimo ogni sette minuti e mezzo. In totale si arriva a 350 treni al giorno, ma le tracce pi? ambite sono quelle negli orari di punta. Ntv ha gi? ottenuto le tracce da Rfi, la societ? che gestisce i binari. Fs, dal canto suo, punta a occupare con un accordo quadro il massimo ottenibile, cio? il 66 per cento delle tracce, blindato per cinque anni (pi? altri cinque). E a far partire sulla Roma-Milano un treno ogni quarto d'ora. A conti fatti, gli esperti prevedono che nel punto pi? frequentato, che ? il tratto Bologna-Firenze dove devono passare tutti i treni, sia da Milano sia da Torino sia da Venezia, resterebbe posto per due treni all'ora (per senso di marcia) che comunque non ? male per un competitor. Quanto al business che i due operatori saranno in grado di generare, la stima ? che di quei 40 milioni di passeggeri una trentina acquisteranno il biglietto di Trenitalia, i restanti dieci quello di Ntv, nonostante i prezzi pi? salati. Un bel giro d'affari. Ma quanto ritorner? allo Stato in termini di rendimento della linea AV, i cui costi sono lievitati tanto negli anni? L'investimento fatto per costruirla verr? ripagato? Il pedaggio pagato a Rfi dovrebbe servire a questo, ma sui dati c'? riserbo. Di certo, oggi sull'alta velocit? Roma-Napoli il pedaggio ? di 13 euro a chilometro, contro i 2-3 euro pagati sulla linea normale. Cos? Sciarrone, l'esperto ferroviario di Ntv, sta tentando una mossa: degradare la tratta Firenze-Roma alla tariffa pi? bassa, con la scusa che l? si pu? andare solo a 250 km l'ora, e non a 300 come nel resto della linea. Cos? si abbatterebbe di molto il pedaggio totale. A vantaggio degli utili privati. n BLOCCATI DALLA CRISI - COLLOQUIO CON INNOCENZO CIPOLLETTA Da ?L?espresso? "Ben venga la concorrenza", dice il presidente delle Ferrovie Innocenzo Cipolletta, "ma ora non si pu? pi? andare avanti con il sistema del finanziamento incrociato delle linee, dove quelle buone ripagano le cattive...". Che cosa intende? "Che il servizio a carattere universale, sia nazionale sia regionale, deve essere separato dalla attivit? di mercato, dove le Fs sceglieranno che cosa fare rispetto alla concorrenza con i privati". Non lo state facendo? "S?: abbiamo identificato con il ministero dei Trasporti quali linee e quali treni configurano il servizio nazionale, sono stati trovati anche i 130 milioni che mancavano al mantenimento del servizio attuale, ma il contratto relativo rischia di non essere firmato a causa della crisi di governo". E con le Regioni? "Tutti i contratti di servizio attuali sono stati prorogati al 31 marzo. Dopo pretendiamo di avere indicazioni precise". Dagospia 01 Febbraio 2008 http://dagospia.excite.it/articolo_index_37694.html
  12. Napoleone dovrebbe scoprirsi SUBITO. Prima della fiducia. (che poi, chi la voterebbe la fiducia? gli spaccano le ossa...) ipotesi papocchio.... Per? sarebbe utile forse. (ne avevamo parlato in MP )
  13. FONTE CORRIERE DELLA SERA Ha sempre incoraggiato la nostra libert?, a volte ci faceva decidere per lui? ?Le prove-coraggio e i film a Parigi? Intervista a John Elkann: ?Io e mio nonno. Vi racconto l?Avvocato a cinque anni dalla sua scomparsa? TORINO ? Ingegner Elkann, qual ? il primo ricordo di suo nonno? ?Fino a cinque, sei anni sono ricordi "costruiti", attorno a racconti, a fotografie. I primi ricordi veri sono legati alla montagna. Mia nonna Marella passava l?inverno nella casa di St. Moritz, e il nonno la raggiungeva spesso. Facevamo colazione insieme, uscivamo a passeggio. Soprattutto, andavamo a sciare. E lui ci stimolava ad affrontare i rischi: scegliere il versante pi? difficile, spingerci in zone che non conoscevamo?. Il coraggio fisico come iniziazione? ?S?. Era appassionato di skeleton, una specie di slittino con cui si scende a testa in gi?. Il nonno lo considerava un?esperienza molto formativa. Bisognava essere maggiorenni, ma si procur? un permesso speciale perch? facessi la prima discesa a sedici anni. Mi divertii tantissimo, scivolare in quel corridoio di ghiaccio d? molta adrenalina; ma devi imparare a controllare la discesa, se vuoi arrivare in fondo?. Com?era con voi bambini? ?Rapido, vitale. Giovane: tra lui e me ci sono 55 anni, come tra il Senatore e lui. Capitava, a marzo o aprile, di svegliarci presto, sciare, poi andare al mare a fare un tuffo nelle acque ancora gelide, e rientrare il pomeriggio a Torino. Era molto curioso e stimolava la nostra curiosit?, voleva che fossimo sempre superinformati sulle cose che pensava dovessimo conoscere?. Vi portava al cinema? ?Spesso, a Parigi, dove vivevamo. Il nonno ha sempre incoraggiato la nostra libert?, e talora ci consentiva di decidere per lui. Spettava a noi scegliere il ristorante; ma se non era buono, ce lo faceva capire. E sceglievamo noi il film. L?indicatore era quanto tempo restava seduto a guardarlo?. E se il film non gli piaceva? ?Si alzava e se ne andava. Noi lo seguivamo, un po? dispiaciuti. Poi abbiamo capito che aveva ragione lui, che se un film non parte bene difficilmente migliora?. Dove andavate insieme, a Parigi? ?Alle mostre. Quelle del Louvre e del Mus?e d?Orsay, e quelle pi? piccole: amava l?atelier di Delacroix, la casa di Moreau; si fermava su un dettaglio, ad esempio il muso di un cavallo che G?ricault aveva dipinto come un ritratto. Si andava dagli antiquari di rue du Faubourg Saint-Honor?. E al Caf? Flore, il suo preferito, perch? si mangiava in fretta?. Non amava indugiare a tavola? ?No. Gli piaceva concentrare le cose, comprimere il tempo per cogliere quel che era importante dagli interlocutori. Non ho mai visto in nessuno la sua capacit? di avere contatti cos? diversi, in ogni campo. E amava informarsi in prima persona per i suoi tanti interessi?. Gli piaceva il rischio anche in barca? ?Non il rischio fine a se stesso. Non ci spingeva a fare cose incoscienti. Voleva che, nel fare, imparassimo a misurare i limiti. Ricordo una traversata a vela dalla Liguria alla Francia: era una giornata bellissima, d?improvviso scoppi? una burrasca, e il nonno insistette per attraversarla, per mantenere la rotta. Ma ricordo anche quando venne a vederci sul lago di Garda: ci impegnammo al massimo, ma la barca scuffi? e finimmo in acqua. Ci prese in giro a lungo?. Quali erano i suoi luoghi preferiti in mare? ?Il Mediterraneo tra Napoli e Marsiglia. In particolare, la Corsica, che amava perch? era facile trovare un buon vento e difficile essere riconosciuto. Gli piacevano molto le Calanques di Cassis, dove incontrava Platini: il nonno era incuriosito da tutte le cose che faceva, il ct della nazionale, l?organizzatore dei Mondiali. Le sue opinioni erano ascoltate. Fu Platini a caldeggiare l?acquisto di Zidane?. Com?era il rapporto con la Juve? ?Era innanzitutto un grandissimo tifoso. Della Juve, ma anche della nazionale: abbiamo visto insieme Italia-Brasile, la finale del Mondiale ?94. Quando Baggio sbagli? il rigore, ci rimase malissimo. Nel calcio apprezzava il talento e anche la disciplina, la tenuta. Mi portava spesso alla partita. Non amava vincere sull?errore altrui, ma il bel gioco, il tocco di genio. La sua Juve ideale doveva mostrare spirito combattivo, mai arroganza. Dello sport apprezzava l?imprevedibilit?, e le rimonte. La vittoria della Ferrari all?ultimo Mondiale gli sarebbe piaciuta moltissimo?. La sua altra grande passione fu l?editoria. ?Era un grande lettore di quotidiani. E amava interpellare direttamente i giornalisti, perch? li trovava informati e sintetici. Era veloce nel porre le domande, capiva subito se l?interlocutore gli stava dando o no informazioni utili. Non parlava solo con il direttore; per sapere del Papa alla Sapienza avrebbe chiamato il vaticanista della Stampa. Era in contatto anche con i tanti corrispondenti esteri?. Chi stimava in particolare? ?Tra i giornali l?avventura di Repubblica rappresentava ai suoi occhi l?impresa editoriale di maggior successo. Emi raccontava che all?inizio nessuno avrebbe scommesso sulla sua riuscita. Mentre il giornalista per eccellenza era Montanelli. Gli piaceva il fatto che avesse un?opinione sempre pronta su tutto, e che fosse un?opinione libera, diversamente dai tanti che gli dicevano quel che credevano lui volesse sentire. Montanelli ad esempio sosteneva che il migliore editorialista italiano era stato Mussolini quando scriveva su l?Avanti?. A diciott?anni lei si trasfer? a Torino, in collegio, per frequentare il Politecnico. Perch?? Glielo chiese l?Avvocato? ?No. Fu una mia scelta, che il nonno approv?. Anche in quella circostanza fu fedele alla sua idea di rispettare la nostra autonomia. Conoscevo Torino, dove ogni anno passavo ? tra la citt? e Villar Perosa?la fine dell?estate; ma avevo sempre abitato all?estero. Cos? ho scelto di studiare in Italia. C?era la possibilit? della Bocconi. Ma io volevo fare ingegneria al Politecnico di Torino?. Qual era davvero il rapporto tra Agnelli e la citt?? ?Strettissimo. Gli piaceva la sua dimensione ideale. Ne apprezzava l?estetica, l?armonia delle piazze, lo sfondo delle montagne, il Po e soprattutto certi luoghi-simbolo: il museo del Risorgimento, il municipio, la cappella della Sindone, il Valentino, la Mole, il Museo egizio. Una volta mi port? con Kissinger nei sotterranei della Cittadella, sui luoghi di Pietro Micca?. Lei si sentiva sottoposto a un tirocinio, a una serie di esami? ?Continuamente. Ma non in senso negativo. Il suo era un insegnamento diretto, per trasmettermi la precisione, l?attenzione alle cose, la responsabilit? delle decisioni. Credeva nella libera scelta anche perch? pensava che, se uno fa quello per cui ? portato, lo fa meglio?. Suo nonno le present? anche Cuccia, vero? ?S?. Io ero molto intimidito. Da quel che avevo letto e sentito, mi aspettavo una persona severa. Invece fu molto amichevole; nello sguardo, oltre che nelle parole di incoraggiamento?. Il rapporto tra Cuccia e Agnelli come le sembr?? ?Al confronto, mio nonno era giovane...?. E il rapporto con Berlusconi, com?era? ?Lo incontrammo molto prima che entrasse in politica. Poi lo rividi altre volte, in circostanze pi? formali. Mi diede l?impressione di una persona che lavorava moltissimo, e che ci teneva a trasmettere simpatia?. A suo nonno era simpatico? Condivise la discesa in campo? ?S?, gli era simpatico. Ma per il nonno era difficile riuscire a conciliare la figura dell?imprenditore, che serve il proprio interesse e, attraverso quello, la collettivit?, e il politico, che deve mettere gli interessi della collettivit? al centro. La sua idea era che, se sai fare bene una cosa, ? importante fare quella. Ci? non toglie che un imprenditore possa far bene anche il politico?. E con i comunisti, da un certo momento in poi ex comunisti? ?I rapporti erano buoni, anche perch? il nonno rispettava molto la loro formazione e la loro preparazione. Considerava il Pci una scuola seria per affrontare la politica?. C?era qualche uomo politico cui si sentiva particolarmente vicino? ?Ciampi. Avevano un rapporto forte perch? avevano vissuto le stesse cose?la guerra, la ricostruzione, gli Anni Settanta?e condividevano la stessa fiducia nel futuro?. La memoria dell?Avvocato ? coltivata in modo diverso, talora capovolto rispetto al passato, a seconda degli orientamenti politici. La sinistra, che lo ebbe come avversario naturale, ne ha ora una concezione irenica, pacificata. Le critiche vengono invece da destra, per vari motivi: l?accordo con Lama; l?immigrazione dal Sud; gli aiuti dello Stato... ?A me pare sia rispettato come persona che aveva a cuore l?interesse del sistema nel suo complesso. Questo gli viene riconosciuto dal mondo della sinistra; come ha fatto di recente il presidente Napolitano, ricordando gli obiettivi comuni di sviluppo e di modernizzazione del paese seguiti da mio nonno. E d?altro canto non mi pare che le critiche vengano dalla destra migliore, quella preponderante e che ha a cuore l?interesse generale, bens? da una parte minore, molto "vocale", che al centro mette l?interesse localistico o corporativo ?. Dopo il Politecnico, lei and? a lavorare in America. Fu suo nonno a richiamarla, quando si ammal?? ?No. Era il maggio 2002. Con mio fratello, decidemmo che la cosa giusta era tornare a Torino. Per stare con lui e lavorare nel gruppo. Lui non ci ha mai detto: fate bene, fate male. Ci ha accolti ?. Come ricorda la sua malattia? ?Per il nonno fu una sorpresa. Non aveva mai pensato a una malattia; aveva sempre creduto di morire di morte violenta. Impar? a conviverci. Era rattristato che coincidesse con una congiuntura negativa per la Fiat. Ma era convinto che nessun problema fosse insormontabile, che la crisi sarebbe passata?. E per s?, cosa presagiva? ?Sapeva di non avere speranza. Continu? fino all?ultimo a fare la vita di sempre, dentro casa, a mangiare le stesse cose, a coltivare gli stessi interessi. Fu lucido sino alla fine. Consapevole. Della malattia non parlava mai. Con la famiglia fingeva di credere in un nuovo ciclo di terapie, per tranquillizzarci?. Come ricorda la sua scomparsa? ?Ero con lui, quella sera. Si ? addormentato e non si ? svegliato pi?. Lui diceva che i funerali sono fatti per chi resta, non per chi se ne va. Era rimasto colpito dal funerale di suo padre, molto affollato, e da quello di suo nonno, quasi deserto. Fu smentito clamorosamente. I suoi funerali furono fatti per lui. La reazione dei torinesi, degli italiani fu straordinaria. Quel giorno noi della famiglia abbiamo cercato di salutare pi? gente possibile. Ci diede un grande conforto vedere quanto affetto lo circondasse?. Cosa significa per lei il ruolo che ha ereditato dal nonno, lui che era il punto di riferimento della famiglia? ?Per me la famiglia ? intesa come nucleo di affetti. Persone che sono unite dal piacere di restare insieme, non da vincoli o da obblighi. In una casa stai bene se puoi uscirne. Deve essere una libera scelta?. Lei ? entrato nel consiglio d?amministrazione della Fiat alla stessa et? dell?Avvocato, 22 anni. Per?, a differenza sua, non ha conosciuto la stagione della Dolce Vita. Non le manca? ?Ognuno vive nel mondo che gli ? dato. Io, a differenza di mio nonno, non ho fatto la guerra, perch? la guerra non c?era. E non ho fatto la Dolce Vita, perch? la Dolce Vita non c?? pi?. Nel dopoguerra, alla fine di un?emergenza, si affacci? una generazione giovane, in una fase di grande crescita. Lavoravano molto, e si divertivano molto?. La dolce vita lei se la sarebbe potuta costruire. Monetizzando, e divertendosi. ?Avrei deviato la rotta, anzich? affrontare la burrasca. Sono contento che con i miei soci dell?Accomandita e con i collaboratori stretti di mio nonno abbiamo fatto questa scelta: affrontare la situazione ? stata la cosa giusta?. Lei ha due figli maschi, ma nessuno si chiama Giovanni. Perch?? ?Con mia moglie, non volevamo nomi legati a un percorso familiare, che li vincolassero. Abbiamo scelto nomi che li identificano, che hanno un significato per noi, a prescindere dal cognome?. Aldo Cazzullo 24 gennaio 2008
  14. Montezemolo: ''Serve un esecutivo istituzionale per riforme rapide'' Siena, 25 gen. - (Adnkronos/Ign) - "Vogliamo dire alle forze politiche pi? avvedute e responsabili di entrambi gli schieramenti che prima di andare al voto serve una nuova legge elettorale che consenta agli elettori di decidere chi mandare in Parlamento e che limiti il potere di veto dei micropartiti". E' questo l'appello che Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Confindustria, ha rivolto ai partiti, all'indomani della crisi di governo, parlando a Siena all'assise regionale dell'industria toscana. "Dopo aver assistito al triste spettacolo da suk di questi giorni e alle scene vergognose di ieri in Senato, desideriamo tutti noi che la parola torni ai cittadini attraverso le elezioni. E' naturale ed ? giusto - ha aggiunto Montezemolo - Tutti vogliamo dire basta e le elezioni ci sembrano l'unico modo per poterlo fare". "Ma attenzione - avverte il leader di viale dell'Astronomia - lo sappiamo per esperienza: con questa legge elettorale la parola non torna ai cittadini ma alle segreterie dei partiti che con liste preconfezionate vogliono consentire altri giri di giostra a chi non vuole un vero rinnovamento!". "Errare ? umano, perseverare ? diabolico. Non possiamo rassegnarci a questa deriva - taglia corto Montezemolo - Non possiamo permettere che i problemi veri del Paese vengano ancora una volta accantonati". "Alle persone pi? avvedute e responsabili dei due schieramenti dico: mettete da parte gli egoismi di partito, ricordate che siete in Parlamento per fare il bene del Paese. Una breve ed efficace stagione di riforme condivise, nell'interesse generale, ? non solo indispensabile ma ? anche possibile. E consentir? poi a chi vincer? le elezioni di poter governare davvero'', scandisce Montezemolo. Secondo il numero uno degli industriali questa stagione di riforme condivise va realizzatata da "un governo di scopo, che si chiami istituzionale o tecnico poco importa", che potrebbe realizzarle "molto rapidamente, trovando un'immediata, necessaria, doverosa e improcrastinabile sintonia con il comune sentire della societ? italiana". E' un appello, ha chiarito Montezemolo, che "in queste ore pu? sembrare disperato, lontano dalle evidenze della cronaca parlamentare ma credo sia giusto rivolgere nell'interesse dei cittadini, delle imprese, delle giovani generazioni a chi ha l'ambizione di rappresentare, a destra e a sinistra, il futuro della politica italiana". http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=1.0.1810214193
  15. PRIMA VITTORIA DEI LUPI: STOP AL PROCESSO AGNELLI ? LA CASSAZIONE DECIDERA? SULLA COMPETENZA TERRITORIALE (TORINO O SVIZZERA?) ? I LEGALI DI MARGHERITA: NON SIAMO PREOCCUPATI? (Ansa) - E' stata sospesa dal tribunale la causa intentata da Margherita Agnelli, figlia dell'avvocato Gianni Agnelli, per conoscere l'esatta entit? del patrimonio del genitore. I giudici della seconda sezione civile hanno deciso lo stop per tutte e quattro le persone chiamate in giudizio, in attesa che la Cassazione si pronunci su una questione di competenza per territorio. La signora Margherita aveva promosso l'azione legale citando in giudizio la madre, Marella Agnelli Caracciolo; Franzo Grande Stevens, l'avvocato di famiglia; Gianluigi Gabetti, presidente dell'Ifil; Siegfried Maron, il commercialista svizzero che curava gli investimenti del padre. I legali dei quattro, prima dell'udienza del 9 gennaio scorso, avevano sollevato in Cassazione il cosiddetto "regolamento di giurisdizione": la causa - ? la loro tesi - non pu? essere celebrata a Torino in quanto Maron ? cittadino elvetico, e donna Marella risiede a Saint Moritz; i beni dell'Avvocato, inoltre, furono divisi nel 2004 con un accordo soggetto al diritto svizzero. Dovr? essere la Suprema Corte, a sezioni unite, a stabilire se il loro ragionamento ? corretto. Nel frattempo - in base alle prime informazioni che trapelano dagli ambienti giudiziari - i giudici subalpini hanno deciso di sospendere il procedimento. Se la Cassazione decider? che il foro competente ? quello di Torino, le parti - dice il codice - dovranno "riassumere il processo entro il termine perentorio di sei mesi". ORDINANZA: NON INFONDATA LA COMPETENZA SVIZZERA Per il giudice Rosso, l'istanza di "regolamento preventivo di giurisdizione" sollevata in Corte di Cassazione per chiedere che la causa non si celebri a Torino, non ? "manifestamente inammissibile e neppure manifestamente infondata"; inoltre non sembra n? "pretestuosa" n? "dilatoria". Donna Marella, nella sua istanza, aveva fatto presente la questione ruotava attorno a un "contratto di transazione concluso tra lei e la figlia Margherita, entrambe residenti e domiciliate in Svizzera, stipulato dalle stesse in Svizzera, contenente specifica clausola di attribuzione della giurisdizione esclusiva al giudice svizzero". In effetti, secondo il giudice, per radicare la causa a Torino non ci si pu? basare sulla legge 218 del 1995 (la riforma del diritto internazionale privato): l'accordo ? "un contratto", quindi "negozio estraneo alla materia successoria", e il convenuto (la persona chiamata in causa) deve avere domicilio o residenza in Italia. Anche dopo avere esaminato la cosiddetta "Convenzione di Lugano" del 1992, il giudice stabilisce che la mossa di donna Marella ha un suo fondamento. Il magistrato torinese, per?, ammette che "la norma pone non pochi problemi sia sotto il profilo della sua interpretazione sia sotto quello della sua operativit?", lasciando che a decidere sia la Cassazione. I LEGALI DI MARGHERITA AGNELLI: NON SIAMO PREOCCUPATI I legali di Margherita Agnelli "non sono preoccupati di questa decisione". Lo annunciano gli avvocati della figlia di Gianni Agnelli in una nota, precisando che "la mossa della richiesta di Donna Marella Caracciolo e Siegfried Maron di far decidere dalla Cassazione la competenza dei giudici italiani era prevista". "Secondo il codice - prosegue la nota - il giudice di Torino deve sospendere il giudizio se la richiesta non ? manifestamente infondata. Il giudice ha ritenuto correttamente opportuno che a pronunciarsi sia la Cassazione. Quasi un atto dovuto. Ci? non toglie che la Cassazione riconoscer? la competenza dei giudici italiani che, peraltro, non ? contestata dai convenuti Gabetti e Grande Stevens". (Dagospia)
  16. 2008-01-22 14:12 Agnelli: eredita', a giorni decisione Indiscrezioni, per Donna Marella giurisdizione svizzera (ANSA)- MILANO, 22 GEN - In settimana la decisione del Tribunale di Torino sulla legittimita' della causa intentata da Margherita Agnelli per l'eredita' del padre. Il Foro torinese potrebbe sancire nel caso di Donna Marella e Sigfied Maron il difetto di giurisdizione del Tribunale italiano, perche' entrambi residenti in Svizzera. Per quanto riguarda invece Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens il giudice potrebbe disporre il proseguimento del giudizio in Italia. http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/it..._122152330.html
  17. I GIORNALISTI DI MIELI FANNO I MORALIZZATORI, MA RCS INCASSA IN UN ANNO UN MALLOPPO DI 23.507.613 EURO - QUANDO ANDATE IN EDICOLA IL CORRIERE PRETENDELO GRATIS, LO AVETE GI? PAGATO IN ANTICIPO CON LE VOSTRE TASSE? Da www.beppegrillo.it 1 - LA CASTA DEI GIORNALI/ IL CORRIERE DELLA SERA Il pesce pi? grosso dello stagno ? quello che non si ? fatto prendere. RCS (Corriere della Sera) ? il primo gruppo, sia per contributi ricevuti dallo Stato che per le prediche sul taglio dei costi della Casta. Paolo Mieli ? meglio di una vecchia carpa. I suoi giornalisti fanno i moralizzatori, ma RCS incassa in un anno un malloppo di 23.507.613 euro. Quando andate in edicola il Corriere pretendelo gratis, lo avete gi? pagato in anticipo con le vostre tasse. "Paolo Mieli, che sul Corriere della Sera (propriet? del ?salotto buono? della finanza italiana) pubblica sempre pi? frequentemente bellissime inchieste e severi interventi sui ?costi della politica?, sa che gli utili della RCS vengono rimpolpati dallo Stato, con provvidenze annue che hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 23.507.613 euro, la pi? alta in assoluto nella classifica delle aziende editoriali assistite. ...sui 60 milioni di euro l?anno di finanziamenti ai ?giornali di partito? si concentravano comprensibilmente, le due autorevoli firme del Corriere della Sera Rizzo e Stella, in tre delle 250 pagine del libro La Casta. Vi si affermava che ?tutto nasce da un ritocco alle norme sulla stampa di partito approvato anni fa per accontentare l?ex sindaco di Torino Diego Novelli, che allora faceva parte del comitato editoriale del settimanale Avvenimenti, organo dell?associazione Altritalia?. Vi si faceva accenno alla norma, perci? introdotta, in base alla quale ?per avere i contributi bastava che un giornale si facesse sponsorizzare da due parlamentari?. Una norma di cui approfittarono in molti e che per questa ragione fu modificata con la Finanziaria del 2001: ?Per rimanere attaccati alla mammella statale bastava trasformarsi in una cooperativa?. E in molti si trasformarono in cooperativa. Rizzo e Stella chiudevano il loro breve excursus sulla questione con l?argomento agitato da Feltri per difendere i 5.371.000 euro percepiti nel solo 2003 dal suo Libero, in quanto organo del Movimento Monarchico Italiano. Sosteneva Feltri: ?Nel 2003 la RCS con tutte le sue testate ebbe per la carta 8,6 milioni di euro, Libero 463.000. Conclusione: ?Mi dici perch? noi dovremmo essere i soli in Italia a non percepire un euro???. Commentavano Rizzo e Stella, chiudendo quelle tre paginette: ?Non proprio i ?soli?, via... ?. ? da escludere che Rizzo e Stella si siano limitati a parlare dei 60 milioni di euro l?anno di finanziamenti ai ?giornali di partito? (?virgolette obbligatorie: non tutti lo sono davvero?) per una qualche inconsapevole forma di autocensura da dipendenti della RCS, percettrice di 23 milioni e mezzo di euro dei 700 milioni che costituiscono l?enorme risorsa di danaro che ha cementato la Casta dei giornali, contribuendo a rendere intoccabile la Casta dei politici italiani, cooptando e assimilando nella complessiva casta del ceto politico quelli che, secondo una vulgata anglosassone pappagallescamente ribadita da noi a parole, dovrebbero essere i ?cani da guardia della democrazia?". Beppe Lopez, La Casta dei giornali, ed. Nuovi Equilibri 2 - LA CASTA DEI GIORNALI/ CARLO DE BENEDETTI Quando ho scoperto che all'ingegner De Benedetti lo Stato d? meno di venti milioni di euro di contributi all'anno ci sono rimasto male. Cos? poco? Per la libert? che ci offre sulle sue testate ? nulla, una miseria. La libert? non ha prezzo, ma quella che ci regala il Gruppo l'Espresso ? valutata troppo poco. Grazie Ingegnere, grazie. Poteva chiedere di pi?, ma non lo ha fatto. Un vero signore. "N? lo Stato poteva dimenticare di prestare soccorso alle encomiabili intraprese editoriali del ?re della finanza? Carlo De Benedetti. Cos?, in un anno, 16.186.244 euro fra quelli prelevati dalle tasche degli italiani finiscono nelle casse dell?Espresso-La Repubblica, gruppo gi? ricco di suo di entrate da vendita di copie, da raccolta pubblicitaria e da ?prodotti collaterali? (libri, dvd, ecc.). Il quotidiano fondato da Scalfari e dal principe Carlo Caracciolo viene anche teletrasmesso in America e in Australia a nostre spese (1.351.640 euro l?anno)." Beppe Lopez, La Casta dei giornali, ed. Nuovi Equilibri Dagospia 20 Gennaio 2008
  18. Volevo darvi un'uppatina ma.... non sono capace. Di chi ? l'auto in doppia fila? Se qualcuno puo spostare la Fiat 127 rossa parcheggiata in doppia fila qui sotto... devo uscire con la mia Corvette. Grazie.
  19. Il pubblico commosso saluta l'Avvocato Un pubblico affettuoso e a tratti commosso, quello che ha visitato nel pomeriggio l'inaugurazione della mostra fotografica ?Il secolo dell'Avvocato?. Tra i politici il sindaco Walter Veltroni, il ministro per le Attivit? e i beni culturali Francesco Rutelli, il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, il presidente del Senato Franco Marini, il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, il ministro per le Politiche giovanili e le attivit? sportive Giovanna Melandri e l'onorevole Piero Fassino. Molto apprezzati i filmati tratti dalle teche Rai da Tonino Farina e da Marco Franzelli, che tracciano in sequenza la storia della Fiat e i momenti significativi delle passioni artistiche, giornalistiche e sportive dell'avvocato, dai gol del ?codino? Roby Baggio a quelli del ?Pinturicchio? Alex Del Piero, alle vittorie in Formula 1 di Michael Schumacher e le medaglie d'oro di Gustavo Thoeni e Alberto Tomba. Molte le foto che ritraggono Gianni Agnelli in momenti intimi di famiglia, da bambino con i genitori e i fratelli, il giorno del matrimonio con Marella, con il figlio Edoardo, con il cane husky Died Eyes a cui, secondo i racconti di Jas Gavronski, dava da mangiare con la forchetta. E poi con l'amatissimo e prematuramente scomparso nipote Giovannino, in tenuta da sci a Saint Moritz, e ancora in barca agli Hamptons con la moglie Marella, John e Jackie Kennedy. E poi quelle istituzionali con i personaggi chiave del novecento, da Paolo VI a Giovanni Paolo II, e poi Kofi Annan, Henry Kissinger, Fidel Castro, Arafat, Michail Gorbaciov, Boris Eltsin, Bill Clinton, George W. Bush, Al Gore. E ancora con Federico Fellini, Claudio Villa, Carlo d'Inghilterra e Renzo Piano, Gae Aulenti, Mario Soldati e Carlo Bo, a testimoniare il costante interesse dell'avvocato per il mondo della cultura e dello spettacolo. Presenti molti vip nel parterre dell'inaugurazione, tra cui Eugenio Scalfari, Vittorio Sgarbi, Lilli Gruber, Roberto D'Agostino, Giovanni Minoli, Amedeo Goria, Claudio Baglioni con la moglie, Eleonora Giorgi e un'elegantissima Marisela Federici. Diversi i componenti della famiglia Agnelli che hanno presenziato anche il vernissage pomeridiano: il nipote dell'avvocato Lapo Elkann, Luca Cordero di Montezemolo con la moglie Ludovica Andreoni e la sorella Maria Sole con il marito Pio Teodorani Fabbri. All'appuntamento non ha voluto mancare Cesare Romiti, a lungo presidente del Consiglio di amministrazione della Fiat e storico braccio destro dell'avvocato Agnelli. In serata si sono presentati anche gli imprenditori Marco Tronchetti Provera, Ugo Brachetti Peretti e l'immobiliarista Stefano Ricucci. La foto pi? emozionante della mostra ? quella del funerale dell'avvocato, un funerale di massa, a cui presero parte centinaia di migliaia di operai emozionati in fila sulla rampa interna del Lingotto per rendere l'ultimo omaggio al ?loro? avvocato, sempre disponibile nei loro confronti e alla portata di tutti ?come una persona normale?. Cos? lo ricorda un distinto signore torinese, ex dipendente Fiat, venuto a Roma per rendere omaggio all'avvocato che conosceva solo di vista, ma che ricorda ?come fosse stato uno di famiglia, che non mancava mai di salutare anche il pi? giovane degli operai, una cosa che non si pu? proprio dimenticare?. http://www.iltempo.it/roma/2008/01/11/8249..._avvocato.shtml
  20. MANCAVANO SOLO JIMMY IL FENOMENO E GEGIA ALLA CENA PER LA MOSTRA DELL?AVV. NON SOLO MARGHERITA AGNELLI, TRATTATO A PESCI IN FACCIA ANCHE CESARE ROMITI NON INVITATO ALLO SHOW-VIP FA LA FILA PER IL TURNO DI SERA: FOLLA, GIRA I TACCHI Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo Mancavano solo Jimmy il Fenomeno e la mitica Gegia alla cena che Marione D?Urso ha apparecchiato in casa per il dopo-Mostra dedicato all?Avvocato. C?erano tutti, propri tutti, eccetto Marpionne, Montezuma, Suni Agnelli ? nemmeno Giovannino Malag? si ? visto. Per non parlare del grande assente Cesarone Romiti. (A proposito: Romitone non ? stato invitato alla mostra al turno presidenziale delle ore 12, in presenza di Napolitano e ministri vari e avariati, ma al ?secondo turno?, quello dedicato al generale. E quando ? arrivato davanti all?ingresso, sotto una pioggia noiosa, nessuno del servizio ha fatto accomodare l?ultra ottantenne capoFiat. No, l?hanno lasciato l?, per la gioia sadica dei soliti rompicoglioni. Cos? Cesare ha preferito dopo un quarto d?ora di tormenti popolari di girare i tacchi e sfanculare tutti, godendosi una bella cena al Bolognese in compagnia della sua amica Riomanazzi) Cos? Marione, il porta-borsetta preferito del fu Agnelli si ? dovuto accontentare dei tre rampolli Elkann e dell?antico Gianluigi Gabetti (entrato da una porta secondaria per svicolare i flash). E chiss? cosa avrebbe pronunciato di sferzante l?Avvocato ? non solo davanti al misero e catacombale luogo dove ? stata allestita la mostra (il Vittoriano) ? davanti alla fila indiana della romanella mondana. Da Stefano Pulsoni a Carlo Giovanelli, compresa Eleonora Giorgi che ha fatto scappare il suo ex marito Angelo Rizzoli. Ecco la lista: Edoardo Teodorani con la fianc?e Francesca Nardi, Alain Elkann e Rosi Greco, Olimpia Torlonia, Bobo Bocca e Benedetta Geronzi, Francesco Rutelli e Barbara Palombelli, Lilli e Fabiano Fabiani, Alfonso Dell?Erario, Amalia Marchini, Mario Pirani, Marcello Sorgi e Anna Chimenti, Ira Furstenberg, Sandra Carraro, Carla Maria Orsi Carboni, Carla Fendi, Giuseppina Caltagirone e Stefano Pulsooni. Ancora: Jacaranda Falk Borghese, Lisa Grilli, Sandra Verusio, Diana De Feo Valeria Licastro e Jean Paul Troili, Giovanni Sanjust, Franco Bassanini, Maria Latella, Carlo Puri e Giulia Clavarino, Ugo Brachetti Peretti, Marta Brivio Sforza, Cristina Ferrari, Gianpaolo e Rosanna Letta, Gianluca Comin e signora. http://dagospia.excite.it/articolo_index_37179.html ----------- Confindustria: Colaninno, eccellente presidenza Montezemolo ROMA (MF-DJ)--"Do un giudizio estremamente positivo della presidenza di Montezemolo", che e' stata una "presidenza eccellente". Lo ha affermato il presidente di Piaggio, Roberto Colaninno, parlando del quadriennio di Luca Cordero di Montezemolo alla guida di Confindustria, alla vigilia dell'avvio del processo di nomina del suo successore. La leadership di Montezemolo e' stata positiva "perche' ha aperto il mercato internazionale alla piccola e media industria", ha aggiunto Colaninno, e perche' il presidente "e' riuscito a gestire con grande intelligenza e grande efficacia momenti politici molto delicati". Colaninno ha poi messo in evidenza come "la prossima presidenza dovra' raccogliere il testimone" e dovra' "affrontare i problemi di una congiuntura non facilissima sia a livello nazionale che internazionale. La prossima presidenza -ha concluso- si trovera' a fronteggiare temi di estrema delicatezza per le imprese italiane". http://www.borsaitaliana.it/bitApp/news.bi...089〈=it
  21. E gi?. Mica ? un caso che vengano messe voci false in giro su questa questione. sarebbe come se io dicessi che la faccenda di Lapo l'ha organizzata Moggi... sarebbe come se io dicessi che Moggi era il capo mafioso assoluto del calcio Italiano.... Chiss? chi sar? che mette in giro ste voci del XXXXXXX.... Che poi alf, non ? che ci vuole tanto a pensarci bene. Basta solo che mi fanno vedere il conto estero e i relativi movimenti in entrata ( ) e in uscita ( ), e a chi ? servita la grana, ed ? tutto risolto. Invece di mettere in giro voci strane basterebbe solo vuotare il sacco. Solo che mi sa che qui il sacco ? pieno di cosette.... interessanti. Altro che buonuscita a Lapo... GLI SWAPPONI CI FACCIANO VEDERE IL CONTO SE NON HANNO NIENTE DA NASCONDERE.
  22. Un'auto al prezzo di un motorino In India la quattro porte da 1700 euro ROMA (10 gennaio) - L'hanno definita l'auto del popolo. Un prezzo stracciato per un'utilitaria a quattro porte. L'Auto Expo di New Delhi presenta sul mercato la nuova auto da 1.700 euro dell'indiana Tata, partner di Fiat. Il lancio della Topolino indiana, fortemente voluta dal patron dell'impero industriale Tata, Ratan Tata, per offrire un'alternativa carrozzata e pi? sicura alle abituali moto inforcate dagli indiani meno abbienti, catalizzer? l'attenzione nel grande stand di oltre 5.000 metri quadri allestito da Tata Motors e Fiat India. Ancora ignoto il nome della utilitaria ultra low-cost destinata unicamente al mercato interno e che avr? motore da 600 cc e 35 cavalli di potenza, con trazione posteriore, in cui potranno prendere posto 4-5 persone. I primi esemplari cominceranno a circolare dall'estate e, come ha precisato l'amministratore delegato di Tata Motors, Ravi Kant, ?non ? un risci? a quattro ruote ma un'auto elegante?. Con sole tre auto ogni 1.000 abitanti, il mercato automobilistico indiano ? in rapidissima crescita: gli 1,2 milioni di vetture vendute nel 2007 diventeranno tre milioni nel 2015, anno in cui ? previsto che il 34 per cento del settore low cost verr? costruito in India. Proprio in previsione della espansione boom della domanda interna, Fiat ha annunciato che sta considerando l'aumento della capacit? dello stabilimento di Ranjangaon (che ha in joint venture con l'indiana Tata), portandolo a 130 mila auto/anno e 300 mila motori e cambi entro il 2010. Inoltre la casa torinese si attende di vendere circa 70 mila vetture nel Paese entro il 2010. Attualmente la Fiat vende in India circa 2.000 Palio all'anno, tutte assemblate a Ranjangaon. Fiat e Tata Motors prevedono anche di lanciare nel Paese quattro nuovi modelli: la Grande Punto e la Linea saranno prodotte a Ranjangaon, mentre la Fiat 500 e la Bravo saranno importate. (...) http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id...ez=HOME_PIACERI ------------------- In piazza contro la Tata Nano rivolta per l'auto da 1700 euro di VINCENZO BORGOMEO Come fa a costare cos? poco - l'equivalente di 1700 euro - la Tata Nano? Forse bisognerebbe andarlo a chiedere agli operai che la dovrebbero fabbricare che da stamattina sono in piazza per protestare contro il loro sfruttamento. "La costruiamo col nostro sangue, senza nessuna garanzia di sicurezza e con salari da fame - spiegano i protestanti - la macchina costa poco non perch? i progettisti sono dei geni ma perch? non pagano gli operai". Operai che hanno semi bloccato gli ingressi della fabbrica di Singur, a 30 chilometri di Kolkata e che - in modo davvero spettacolare hanno incendiato sagome di carta della Nano. La rivolta ? partita dopo la presentazione internazionale della macchina al Salone di New Dheli dove Ratan Tata ? stato celebrato come un benefattore dell'umanit? e la macchina ? stata considerata una specie di svolta epocale per l'India. Altro che svolta: a quelle immagini e a quelle dichiarazioni gli operai sono scesi in piazza. Inscendando una bella manifestazione... Dal punto di vista del marketing un bel disastro: la vicenda della Nano comincia tutta in salita. (11 gennaio 2008) http://www.repubblica.it/2008/01/motori/mo...iamme-nano.html ----------------- Montezemolo predica l?italianit? e compra il Tgv Le due anime di Luca di Montezemolo. Quando veste l?abito di presidente della Confindustria, o della Fiat, raccomanda: ?Comprate italiano?. Ma quando assume il ruolo di futuro ferroviere, seppure ad alta velocit?, dove compra i treni? In Francia. La notizia ? gi? stata anticipata dal Giornale: la Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori) societ? costituita da tre imprenditori italiani (lo stesso Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo, assieme a un manager ex Fs, Giuseppe Sciarrone; e nella quale entrer? con il 20% Intesa Sanpaolo) ha ordinato 25 treni ad alta velocit? alla francese Alstom, per una cifra di circa 700 milioni. Per altri 10 sarebbe stata sottoscritta un?opzione. Il tricolore francese, dunque, ha vinto ancora una volta sul tricolore italiano. L?Agv (derivato del celebre Tgv) dell?Alstom ? stato preferito al prodotto ?made in Italy? a disposizione, quell?Etr 500 del Consorzio Trevi, che tutti conoscono perch? da una quindicina d?anni ? attivo sui binari nazionali. Un treno nato per un?Alta velocit? che ancora non c?era, e che ha potuto esprimere le sue potenzialit? solo quando sono arrivate le prime tratte. La nuova generazione di treni veloci di AnsaldoBreda, ordinata dalle ferrovie di Olanda e Belgio, non ? ancora in esercizio. Proprio qui il pensiero liberale sorregge la scelta ?made in France? di Montezemolo: l?Agv, grazie alla capacit? ?di sistema? delle ferrovie francesi, ? un treno pi? aggiornato, e consolidato da una flotta molto pi? numerosa. (Detto per inciso: se l?Italia avesse saputo, negli ultimi vent?anni, ?fare sistema? nel trasporto ferroviario, avremmo gi? da tempo una rete veloce sulla quale sfreccerebbero fiammanti convogli italiani.) Ma almeno il presidente della Fiat non si irriti quando gli italiani preferiscono la Bmw alla Croma: semplicemente, come con Alstom, non c?? corsa. Le ragioni della scelta francese hanno comunque origini lontane. Come oggi Air France acquista Alitalia, cos? alcuni anni fa l?Alstom ha acquistato l?antica Fiat Ferroviaria. Un tempo le fabbriche dei treni erano ?protette? e tipicamente nazionali: l?Europa ha abbattuto anche i confini dell?industria ferroviaria e l?Italia, ancora una volta, non ha avuto la forza di essere aggregante ed ? stata aggregata. La Fiat ha comunque mantenuto un atteggiamento di riguardo nei confronti dei suoi ex stabilimenti, riservando nel tempo ad Alstom un legame amico, anche in virt? degli interessi francesi del gruppo Agnelli. La Ntv prima ha bandito una gara, poi ha concluso a trattativa privata: ma negli ambienti ferroviari l?esito s?intuiva. Anche Sciarrone, la mente ferroviaria del nuovo gruppo, ? un ex uomo Fiat. Una contropartita italiana comunque c??: i treni per Ntv verrebbero costruiti negli impianti italiani di Alstom (ex Fiat), a Savigliano e Colleferro. Come dire che se le Bmw fossero assemblate in Italia, avrebbero il via libera di Montezemolo. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=233419&...ART=1&2col= ---------------- Napolitano alla mostra su Agnelli. "Trasform? la societ? italiana" FLAVIA AMABILE ROMA Gianni Agnelli raccontato in 250 scatti d?autore: ? stata inaugurata ieri la mostra ?Il secolo dell?Avvocato. Gianni Agnelli, una vita straordinaria? al Vittoriano a Roma. Davanti alle foto sono sfilate ieri per una visita in anteprima le pi? alte cariche istituzionali dello Stato, ministri, politici e personalit? della cultura e dello spettacolo. Due gli appuntamenti della giornata. Al mattino ? giunta la famiglia al completo con Donna Marella; i nipoti John Elkann con la moglie Lavinia, Lapo e Ginevra; le sorelle Susanna, Maria Sole, Clara, e poi Allegra, la vedova di Umberto, e il figlio Andrea con la moglie Emma Winter. ?Mi ? piaciuta molto?, ha risposto Marella alla domanda di un cronista. La mostra ? stata curata dall?ex direttore de La Stampa, Marcello Sorgi. E? piaciuta anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e alla moglie Clio. ?Gianni Agnelli - ha ricordato il Capo dello Stato - ? uno degli uomini che pi? hanno segnato il divenire della societ? italiana negli ultimi decenni del secolo scorso, come altri uomini d?impresa e del mondo del lavoro. Due mondi tra loro distinti e spesso in conflitto, ma i rappresentanti pi? illuminati dell?uno e dell?altro, come Gianni Agnelli per quello che riguarda il mondo dell?impresa, il mondo dell?industria, si sono riconosciuti in grandi obiettivi comuni di sviluppo e modernizzazione del Paese?. Alla cerimonia del mattino sono intervenuti anche il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il ministro per i Beni e le attivit? culturali Francesco Rutelli, con la moglie Barbara Palombelli, il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo, l?amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, l?avvocato Franzo Grande Stevens, il presidente dell?Ifil Gianluigi Gabetti, il direttore de La Stampa Giulio Anselmi, il presidente onorario dell?Editoriale l?Espresso Carlo Caracciolo, l?amministratore delegato di Rcs Antonello Perricone, Arrigo Levi, Jas Gawronski, Mario D?Urso. Nel pomeriggio sono arrivate le personalit? politiche, della cultura e dello spettacolo. Non c?era Silvio Berlusconi che in serata ha telefonato a Sorgi, pregandolo di avvertire la famiglia: ?Sono appena atterrato da Antigua, non riesco a venire per l?inaugurazione ma mi farebbe piacere poterla visitare nei prossimi giorni?. C?era il presidente del Senato, Franco Marini, che con Gianni Agnelli ebbe rapporti quando era sindacalista. ?Una persona piacevole, vedeva sempre l?interesse generale?, ricorda. Una folta rappresentanza del governo: il ministro dell?Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, il vicepremier e ministro degli Esteri Massimo D?Alema, il ministro dello Sport Giovanna Melandri. E poi il leader del Pd e sindaco di Roma Walter Veltroni, l?ex segretario dei Ds Piero Fassino, il presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro. E? ritornato il ministro Rutelli. Presenti anche il presidente dell?Unione industriali di Roma e di Bnl Luigi Abete, il patron della Pirelli Marco Tronchetti Provera, Vittorio Sgarbi e, di nuovo, il vicepresidente di Fiat John Elkann. http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...29174girata.asp -------------------- No comment.
  23. Montezemolo predica l?italianit? e compra il Tgv Le due anime di Luca di Montezemolo. Quando veste l?abito di presidente della Confindustria, o della Fiat, raccomanda: ?Comprate italiano?. Ma quando assume il ruolo di futuro ferroviere, seppure ad alta velocit?, dove compra i treni? In Francia. La notizia ? gi? stata anticipata dal Giornale: la Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori) societ? costituita da tre imprenditori italiani (lo stesso Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo, assieme a un manager ex Fs, Giuseppe Sciarrone; e nella quale entrer? con il 20% Intesa Sanpaolo) ha ordinato 25 treni ad alta velocit? alla francese Alstom, per una cifra di circa 700 milioni. Per altri 10 sarebbe stata sottoscritta un?opzione. Il tricolore francese, dunque, ha vinto ancora una volta sul tricolore italiano. L?Agv (derivato del celebre Tgv) dell?Alstom ? stato preferito al prodotto ?made in Italy? a disposizione, quell?Etr 500 del Consorzio Trevi, che tutti conoscono perch? da una quindicina d?anni ? attivo sui binari nazionali. Un treno nato per un?Alta velocit? che ancora non c?era, e che ha potuto esprimere le sue potenzialit? solo quando sono arrivate le prime tratte. La nuova generazione di treni veloci di AnsaldoBreda, ordinata dalle ferrovie di Olanda e Belgio, non ? ancora in esercizio. Proprio qui il pensiero liberale sorregge la scelta ?made in France? di Montezemolo: l?Agv, grazie alla capacit? ?di sistema? delle ferrovie francesi, ? un treno pi? aggiornato, e consolidato da una flotta molto pi? numerosa. (Detto per inciso: se l?Italia avesse saputo, negli ultimi vent?anni, ?fare sistema? nel trasporto ferroviario, avremmo gi? da tempo una rete veloce sulla quale sfreccerebbero fiammanti convogli italiani.) Ma almeno il presidente della Fiat non si irriti quando gli italiani preferiscono la Bmw alla Croma: semplicemente, come con Alstom, non c?? corsa. Le ragioni della scelta francese hanno comunque origini lontane. Come oggi Air France acquista Alitalia, cos? alcuni anni fa l?Alstom ha acquistato l?antica Fiat Ferroviaria. Un tempo le fabbriche dei treni erano ?protette? e tipicamente nazionali: l?Europa ha abbattuto anche i confini dell?industria ferroviaria e l?Italia, ancora una volta, non ha avuto la forza di essere aggregante ed ? stata aggregata. La Fiat ha comunque mantenuto un atteggiamento di riguardo nei confronti dei suoi ex stabilimenti, riservando nel tempo ad Alstom un legame amico, anche in virt? degli interessi francesi del gruppo Agnelli. La Ntv prima ha bandito una gara, poi ha concluso a trattativa privata: ma negli ambienti ferroviari l?esito s?intuiva. Anche Sciarrone, la mente ferroviaria del nuovo gruppo, ? un ex uomo Fiat. Una contropartita italiana comunque c??: i treni per Ntv verrebbero costruiti negli impianti italiani di Alstom (ex Fiat), a Savigliano e Colleferro. Come dire che se le Bmw fossero assemblate in Italia, avrebbero il via libera di Montezemolo. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=233419&...ART=1&2col=
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