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"Se una persona non ha pi? sogni, non ha pi? alcuna ragione di vivere. Sognare ? necessario, anche se nel sogno va intravista la realt?. Per me ? uno dei principi della vita" Ayrton Senna Figlio di famiglia benestante, Senna ebbe la possibilit? di avvicinarsi precocemente al mondo dell'automobilismo, iniziando a gareggiare all'et? di 13 anni.[1]. Negli anni successivi vinse il campionato sud americano di categoria e ottenne risultati di rilievo a livello internazionale, sfiorando il titolo sia nel 1979 che nel 1980. Negli anni successivi corse in Formula Ford e in Formula 3 vincendo il titolo inglese nel 1983 dopo un lungo duello con Martin Brundle. In McLaren, Senna trov? come compagno di squadra "Il professore" Prost, con il quale inizi? ben presto una rivalit? destinata a segnare, per sempre, la Formula 1. La McLaren-Honda MP4/4 era una vettura eccezionale e questo consent? ai suoi due piloti di dominare il campionato in lungo e in largo, aggiudicandosi ben 15 dei 16 gran premi in programma. Senna, con 8 vittorie e ben 13 poles, riusc? finalmente a coronare il sogno di aggiudicarsi il titolo con una gara d'anticipo, a Suzuka in Giappone. Sulla pista giapponese, Ayrton disput? una delle pi? belle gare della sua carriera: pur avendo conquistato la pole infatti, il brasiliano fu costretto, a causa di un'esitazione in partenza, a recuperare da met? schieramento. La rimonta su Prost fu straordinaria e si concretizz? al 28? giro, con un sorpasso memorabile. Va detto, tuttavia, che all'epoca era ancora presente il vecchio sistema di punteggi che imponeva di considerare validi per i mondiale soltanto i migliori 11 piazzamenti, scartando cos? molti punti. Senza questa regola, che a breve sarebbe stata rimossa, i risultati complessivi avrebbero laureato Prost come campione del mondo. Il 1989 inizi? sulla falsariga dell'anno precedente con un dominio netto della scuderia inglese e con Senna protagonista di 3 vittorie nelle prime 4 gare. In quella stagione per? la McLaren MP4/5 evidenzi? qualche debolezza dal punto di vista dell'affidabilit?, che constrinse soprattutto Senna a diversi ritiri favorendo indirettamente Prost. L'epilogo del mondiale fu, per?, alquanto controverso: sul circuito di Suzuka, sede del Gran Premio del Giappone, i due rivali si fronteggiarono nella penultima gara con Prost in vantaggio ma ancora non certo del titolo. A cinque giri dalla fine, dopo un duello durato per tutta la corsa, Senna tent? di superare il rivale alla chicane che precede il traguardo: il francese, anticipando l'ingresso in curva, chiuse il brasiliano bloccando le due vetture. Si tratt? di una manovra molto discussa che ancora oggi non mette d'accordo i sostenitori dei due piloti: effettivamente, a termini di regolamento, Prost aveva diritto di traiettoria, avendo il muso della macchina pi? avanti di quello dell'avversario, ma la sua leggera sterzata verso l'interno della curva sembr? una manovra volta a generare l'incidente. Prost termin? l? la propria gara, Senna invece ripart? grazie ad una spinta dei commissari, ed attraversando la chicane (con l'autorizzazione di un commissario con la bandiera verde) rientr? in gara, pur con l'ala anteriore fuori uso per il contatto col francese. Dopo la sosta ai box, per il cambio del musetto, e il furioso inseguimento ad Alessandro Nannini, primo a quattro giri dal termine con dieci secondi di vantaggio sul brasiliano, Senna riusc? a tagliare per primo il traguardo, riaprendo il mondiale. Alla fine della gara, per?, sul gradino pi? alto del podio sal? Nannini: Senna era stato squalificato per salto di chicane e violazione del regolamento (non poteva tagliare la chicane durante la ripartenza e si era fatto aiutare dai commissari per tornare in gara dopo un fuoripista), e Prost pot? cos? fregiarsi del titolo di campione del mondo. Questo episodio inaspr? definitivamente i gi? compromessi rapporti che Senna aveva col francese e con tutta la federazione, a quel tempo retta da Jean-Marie Balestre. Seguirono una serie di polemiche durante tutto l'inverno dell'89: Senna, profondamente rattristato e scoraggiato, pavent? il ritiro dalle corse, parlando di cospirazione ordita dal Presidente della FIA nei suoi confronti, mentre la Federazione minacci? al brasiliano la revoca della superlicenza per guidare in F1. Senna ebbe tuttavia modo di restituire il torto subito durante l'anno successivo. Prost era passato alla Ferrari, ma la stagione 1990 non cambi? la trama, con i due sempre in accanita lotta tra di loro. Questa volta, per?, il copione si ribalt?: Senna arriv? in Giappone in vantaggio di classifica, ma col rivale in recupero. Partito in pole position, fu bruciato da Prost in partenza. Alla prima curva, Prost chiuse la traiettoria, avendo stavolta ampio margine su Senna; il quale ritardando volontariamente la frenata (come avrebbe ammesso qualche anno pi? tardi [2] ) speron? il francese. Entrambi finirono fuori gara (mesi dopo Senna, parlando di quest'episodio commenter?: ?A volte le gare finiscono a sei giri dal termine, a volte alla prima curva?). Senna era cos? campione del mondo per la seconda volta. Il calo di competitivit? della Ferrari nel 1991 interruppe la saga Senna-Prost, favorendo le vittorie del pilota paulista, che si aggiudic? il terzo titolo mondiale, dovendo per? far fronte al calo di competititivit? della sua McLaren nei confronti della Williams - Renault, dominatrice delle successive stagioni e guidata da un grintoso Nigel Mansell, battuto solo alla penultima gara dal brasiliano ancora in Giappone. Fu l'ultimo titolo per Senna, che nel 1992 si trov? alle prese con l'enorme divario tecnico della sua McLaren rispetto ad una Williams eccezionale. Anche nel 1993, con una McLaren motorizzata Ford (la Honda abbandon? le competizioni alla fine del '92), e contro una fenomenale Williams, la cui prima guida era ora diventato il rivale di sempre, l'ormai 38enne Alain Prost, non prometteva meglio, ma nonostante l'evidente inferiorit? di mezzo Senna diede vita ad alcune delle pi? spettacolari imprese mai viste in Formula 1, culminate sul Donington Park, nel Gran Premio d'Europa, in quella che viene definita la vittoria pi? bella del campione brasiliano. Sotto l'acqua (suo elemento naturale) Senna diede spettacolo effettuando 4 sorpassi nel solo primo giro e quasi ridicolizzando gli avversari. Alla fine s'impose con quasi un minuto e mezzo di distacco su Damon Hill ed un giro su Prost. Nel corso dell'anno, per?, la differenza di qualit? e potenza (troppo evidente) si fece sentire ed il francese riusc?, comunque, a fine anno, a laurearsi campione del mondo. Nel 1994 Senna lasci? la McLaren per trasferirsi nella Williams campione in carica, proprio al posto del ritirato Prost. Sembrava un titolo gi? segnato in partenza, ma il destino decise diversamente. Dopo una partenza difficile (due ritiri nelle prime due gare, vinte da un giovane Michael Schumacher su Benetton Ford, nelle quali aveva, comunque, conquistato la pole) Senna affront? la terza gara, il Gran Premio di San Marino, cogliendo nelle prove (funestate dal grave incidente occorso a Rubens Barrichello il venerd? alla variante bassa senza gravi conseguenze, nonch? dall'incidente mortale di Roland Ratzenberger alla Villeneuve il sabato) la terza pole position di fila. Al 7? giro, il secondo dopo la ripartenza dietro la safety car (entrata in seguito ad un incidente in partenza che aveva coinvolto J.J. Lehto e Pedro Lamy, i rottami delle cui vetture avevano provocato il ferimento di alcuni spettatori), Senna usc? improvvisamente di pista alla curva del Tamburello, sembra a causa del cedimento del piantone dello sterzo[3] che era stato modificato in occasione della gara stessa, in quanto il pilota si era lamentato della scarsa visibilit? della strumentazione. Il piantone, che era stato quindi allungato e saldato manualmente, cedette in seguito alle sollecitazioni, eccessive per il tipo di saldatura effettuato, e le conseguenze risultarono tragiche: Senna, infatti, ormai solo passeggero impotente di una monoposto ingovernabile, riusc? a frenare (come si vede anche dalle immagini video riprese dal "camera car"), ma non ad evitare il muro del Tamburello. L'impatto fu tremendo, coinvolgendo la parte anteriore destra della monoposto. Per effetto dell'urto, Ayrton sub? una frattura alla base del cranio, e inoltre fu vittima di una sfortunata circostanza: il puntone della sospensione anteriore destra, spezzatosi, si piant? proprio sotto il bordo superiore della visiera del casco del pilota[4], penetrando nella regione temporale destra e provocando gravissime e fatali lesioni. Il pilota brasiliano perse oltre 3 litri di sangue in seguito a quelle lesioni. In sede autoptica non furono riscontrate, al di fuori di questo, altri danni fisici di particolare gravit?, anche per l'angolo d'impatto di soli 22? che aveva permesso una progressiva dissipazione dell'energia cinetica, prima contro il muretto e quindi nella sabbia. La cosa non deve destare meraviglia, dal momento che analoghi incidenti ad alta velocit? nello stesso punto, come quello di Nelson Piquet nel 1987, quello di Gerhard Berger nel 1989 o quello di Michele Alboreto nel 1991, si erano risolti senza particolari traumi da decelerazione al pilota. Senna, che aveva gi? perso conoscenza, immediatamente soccorso e portato via da l? con un'eliambulanza dopo che gli era stata praticata sul posto una tracheotomia, spir? all'Ospedale Maggiore di Bologna dove era stato trasportato, alle ore 18:39. La sua morte caus? viva impressione in Brasile, dove le autorit? proclamarono tre giorni di lutto nazionale e, qualche mese dopo, gli fu dedicata la vittoria nei mondiali di calcio. Ayrton Senna ha disputato 161 GP, cogliendo 41 vittorie, 65 pole position, 19 giri pi? veloci in gara e 610 punti iridati validi (su 614 totali). ? partito per 87 volte in prima fila ed ha ottenuto 96 piazzamenti a punti, 80 dei quali sul podio, percorrendo 13672 km al comando di una corsa. Memorabili e ricche di pathos furono le sue vittorie commentate dal famoso telecronista brasiliano Galv?o Bueno, che per Ayrton aveva una autentica predilezione. Fonte: Wikipedia
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Alberto Tomba Cresciuto lontano dalle montagne, a Castel De Britti, frazione collinare di San Lazzaro di Savena, fra Ozzano dell'Emilia e Bologna ma a poca distanza dalle piste appenniniche del Corno alle Scale e del Monte Cimone (dove comp? i primi progressi sciistici), Tomba inizi? la carriera agonistica a soli diciassette anni, nel 1983, gareggiando in Svezia con la squadra C2 in Coppa Europa. Nel 1984 fu promosso nella serie C1 e partecip? ai mondiali juniores negli Stati Uniti. Grazie al quarto posto in slalom avanz? nella squadra B. In quello stesso anno Tomba fin? sotto i riflettori grazie al Parallelo di Natale, la classica manifestazione milanese sulla collina di San Siro che vinse a sorpresa battendo tutti i colleghi della squadra A. Il giorno dopo la giornalaccio rosa dello Sport titol? in prima pagina ?Un azzurro della B beffa i grandi del parallelo?. Durante l'anno Tomba continu? ad ottenere successi nelle gare della FIS e cos?, grazie alla costanza, grinta, determinazione e passione per lo sci, raggiunse finalmente la squadra A. Dopo aver vinto tre gare in Coppa Europa, debutt? in Coppa del Mondo di Sci nel 1985 a Madonna di Campiglio; gareggi? poi a Kitzb?hel, in Austria nel 1986. Il 23 febbraio 1986 ad ?re in Svezia, Tomba, partito con il pettorale numero 62, si piazz? al sesto posto nella gara vinta da uno dei suoi pi? grandi rivali, Pirmin Zurbriggen, conquistando cos? i suoi primi punti in Coppa del Mondo. Il primo podio (secondo posto dietro Richard Pramotton) arriv? il 14 dicembre 1986 sulla pista della Gran Risa in Alta Badia, una delle localit? preferite da Tomba e dove successivamente vinse diverse gare. Grazie principalmente a quel podio, Tomba venne selezionato per i mondiali del 1987, svoltisi a Crans-Montana, cui la squadra maschile, dopo un esaltante inizio di stagione, si presentava con grandi ambizioni; l'unica medaglia fin? per conquistarla proprio Tomba, il meno atteso nel gruppo delle discipline tecniche, vincendo il bronzo in slalom gigante al termine di una gara drammatica che vide uscire, a pochissime porte dalla fine, lo svizzero Joel Gaspoz, ormai lanciato verso una sicura vittoria (l'oro and? a Pirmin Zurbriggen, davanti a Marc Girardelli). Nella stagione seguente (1987-88) arrivarono i primi successi ed inizi? a guadagnare sempre pi? notoriet?. Il 27 novembre 1987 ottenne la sua prima vittoria in Speciale al Sestriere, partendo con il numero 25. Due giorni dopo, sempre al Sestriere, vinse anche il gigante, davanti al suo idolo Ingemar Stenmark: fu quella l'unica occasione in cui i due salirono insieme sul podio. Tomba celebr? la vittoria salutando il pubblico con il braccio alzato ancor prima di aver tagliato il traguardo. Vinse ben 9 gare (6 Speciali e 3 Giganti) ma, dopo essere stato in testa alla classifica generale per quasi tutta la stagione, a causa di due cadute nelle ultime due gare, concluse la Coppa del Mondo, che fu vinta dallo svizzero Zurbriggen, al secondo posto. Nel 1988 Tomba partecip? alla sua prima Olimpiade a Calgary. Il 25 febbraio nella gara di Gigante, con il pettorale numero 1, disput? un'ottima prima manche, in cui arriv? primo con ben 1 secondo e 14 centesimi sul secondo; nella seconda si limit? a gestire il vantaggio ed ottenne la sua prima medaglia d'oro. Nella prova di Slalom Speciale, invece, vinse la seconda medaglia d'oro dopo una prima manche conclusa al terzo posto e la rimonta nella seconda grazie alla quale arriv? con sei centesimi di vantaggio sul secondo; per trasmettere la diretta della seconda manche, la RAI interruppe la trasmissione del Festival di Sanremo. Nella stagione 1988-1989 non fu brillante come nella precedente, forse anche per l'eccessivo peso delle aspettative e per la pressione dei media. Ai Mondiali di Vail non and? oltre il sesto posto in supergigante ed al settimo in gigante. Anche la stagione 1989-1990, in cui la squadra italiana fu guidata da Gustav Thoeni e dal preparatore atletico Giorgio D'Urbano, per Tomba fu una stagione sfortunata: si infortun? in supergigante (a seguito di questo incidente, Tomba decise di non gareggiare pi? nel supergigante e nella discesa libera), ma ritorn? a vincere ancora in slalom speciale. Nella stagione 1990-1991 torn? al successo anche in gigante con cinque vittorie nella stagione e vittoria della Coppa del Mondo di slalom gigante. Il 1991 fu anche l'anno dei suoi terzi mondiali dove ottenne come miglior piazzamento un quarto posto in speciale. Nella stagione 1991-1992 Tomba torn? protagonista della Coppa del Mondo, ottenendo 9 vittorie, 4 secondi posti e 2 terzi posti, che per? non gli furono sufficienti a vincere contro il principale avversario, Paul Accola, che vinse anche perch?, a differenza di Tomba, gareggi? anche nelle discipline veloci e primeggi? nella combinata. Alla XVI Olimpiade Invernale, ad Albertville, conquist? l'oro in gigante,al termine di una gara esaltante, davanti a Marc Girardelli ed al giovanissimo ed emergente norvegese Kjetil Andre Aamodt; in slalom speciale, dopo una deludente prima manche(chiusa al sesto posto con grande distacco dai primi) rimont? sino al secondo gradino del podio, preceduto solo dal norvegese Finn Cristian Jagge. Nella stagione 1992-1993 ai Mondiali, a Morioka, gareggi? con in condizioni di salute non ottimali (influenza) ed inforc? un paletto nella prima manche dello speciale. Nel 1986 il Comitato Olimpico Internazionale aveva deciso di separare i Giochi olimpici estivi da quelle invernali per avere un'alternanza biennale dei Giochi olimpici. Due anni dopo Albertville, quindi, nel 1994, si svolse la XVII Olimpiade Invernale, a Lillehammer, in Norvegia, dove Tomba, dopo un deludente slalom gigante, conquist? un argento in speciale, rimontando dal dodicesimo posto (aveva 1"84 di ritardo da Thomas Stangassinger) ed arrivando secondo per soli 15 centesimi. Nel 1994-1995 Tomba riport? in Italia la Coppa del Mondo generale vent'anni dopo il successo di Gustav Thoeni, dopo quelle di specialit? vinte negli anni precedenti. Chiuse la stagione vincendo ben 11 gare e perdendo solo quelle del Giappone. I Mondiali di Sierra Nevada, che avrebbero dovuto svolgersi nel 1995, furono posticipati di un anno per mancanza di neve; Tomba, arrivato carico all'appuntamento, conquist? due medaglie d'oro, in gigante e in speciale (quest'ultima con un'altra clamorosa rimonta: sesto dopo la prima parte di gara a 81 centesimi da Finn Christian Jagge che, tradito dalla tensione, inforc? nella seconda manche permettendo al bolognese di vincere con 31 centesimi su Mario Reiter). Dopo dieci anni di vittorie, Tomba inizi? a pensare al ritiro, avendo ormai vinto tutto, ma non prima dei Mondiali 1997 in Italia, al Sestriere. Davanti a 30.000 spettatori, esce di gara in Gigante, in Speciale, invece, dopo una prima manche deludente con una grande rimonta nella seconda conquista la medaglia di bronzo, nonostante la febbre, alle spalle del norvegese Stiansen e del francese Amiez. Alla XVIII Olimpiade Invernale di Nagano del 1998 non conquist? nessuna medaglia: una caduta in gigante gli provoc? un infortunio che non gli permise una buona prestazione in Speciale. Tomba chiuse la carriera al termine della stagione, vincendo l'ultima gara, lo slalom speciale delle finali di Coppa del Mondo di Crans-Montana. Il suo bilancio finale ? di cinquanta gare vinte in Coppa del Mondo (anche se Tomba ne rivendica cinquantuno, conteggiando anche lo slalom parallelo di Saalbach disputato al termine della stagione 1987-88, in realt? valido solo per la Coppa delle Nazioni), una Coppa del Mondo assoluta, quattro Coppe del Mondo di slalom speciale e quattro di slalom gigante: ? l'unico sciatore ad aver vinto per undici anni consecutivi (1987-1998) almeno una gara in Coppa del Mondo. Fonte: Wikipedia
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"The Tiger" Tiger Woods Eldrick Woods, meglio noto come Tiger (Cypress, 30 dicembre 1975), ? un celebre golfista statunitense, considerato uno dei pi? grandi di tutti i tempi. Ha vinto il torneo The Masters nel 1997 a 21 anni e 3 mesi risultando il pi? giovane vincitore nella storia del torneo. Ha vinto i 4 grandi tornei Majors consecutivamente dallo U.S. Open del 2000 al The Masters del 2001; questa impresa ? stata denominata "Tiger Slam", perch? non ? stata effettuata "in una stagione". Eldrick Woods, soprannominato ?Tiger? dal padre, inizi? a giocare a golf quasi ancor prima di camminare e ben presto venne ritenuto una sorta di bambino prodigio della specialit?. Sotto la guida del padre perfezion? costantemente la sua tecnica e svilupp? un perfetto autocontrollo psicologico, che gli consente di raggiungere la massima concentrazione al momento dell?esecuzione dei colpi. Nel 1990, a quindici anni, fu il pi? giovane golfista a vincere i Campionati nazionali juniores, successo ribadito anche nei due anni seguenti. Dopo aver conquistato consecutivamente tre titoli di campione statunitense del circuito dilettanti (1994, 1995 e 1996), divenne professionista, aggiudicandosi gi? al primo anno due tornei del circuito. Il suo soprannome "Tiger" ? stato anche il soprannome dell'amico vietnamita del padre, Nguyen Phong. Il padre, Earl Woods, era un soldato che combatt? nella guerra del Vietnam, un membro dei "Green Beret". Sua madre, Kultida, viene dalla Thailandia, la moglie, Elin, dalla Svezia. Alla fine del 2006 ha infatti rinnovato il contratto con la Nike. La celebre marca di abbigliamento sportivo sponsorizza Woods dal 1996, anno in cui ? diventato giocatore professionista (per una cifra complessiva lorda di oltre 150 milioni di dollari). Il nuovo contratto prevede un compenso superiore a 25 milioni di dollari l'anno, incluse le royalty. Woods ha inoltre firmato un contratto di cinque anni da 100 milioni di dollari con Gatorade (noto marchio della PepsiCo), il compenso pi? alto mai dato a un atleta per sponsorizzare una bibita. Nel 2007 ? stato lo sportivo pi? pagato del mondo con oltre 122 milioni di dollari. Inoltre ha sponsorizzato la serie di videogiochi Tiger Woods PGA Tour, serie di grande successo che vede anche egli come personaggio. Fonte: Wikipedia
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"Il tennis, ? lui". Roger Federer Roger Federer ? nato a Binningen (vicino a Basilea in Svizzera) da padre svizzero (Robert) e madre sudafricana (Lynette).[2] ? cresciuto nel paese di M?nchenstein, nei dintorni di Basilea, insieme alla sorella Diana. Federer, oltre al tedesco, parla correntemente il francese, l'inglese, l'italiano e conosce un po' di svedese. Attualmente risiede a Oberwil ed ? fidanzato con la ex-giocatrice di tennis svizzera (di origine slovacca) Miroslava Vavrinec (Mirka), ritiratasi dalle competizioni nel 2002 a causa di un infortunio al piede. I due si sono conosciuti nel 2000 alle Olimpiadi di Sydney. Nell'ottobre del 2003 Federer ha lanciato una linea di cosmetici e fragranze chiamata "RF Cosmetics".[10] Nel dicembre dello stesso anno ha creato l'omonima fondazione, con lo scopo di aiutare i bambini disagiati, principalmente in Sud Africa (paese natale della madre). Nel gennaio del 2005 si ? fatto promotore fra i tennisti di un'iniziativa per aiutare le persone colpite dallo tsunami nell'Oceano Indiano, organizzando delle partite di beneficenza i cui fondi sono poi stati devoluti all'UNICEF. Il 3 aprile 2006 ? stato nominato ambasciatore dell'UNICEF. Il 23 dicembre 2006 Federer ha fatto il suo primo viaggio in qualit? di Goodwill Ambassador dell'UNICEF, andando a far visita ai bambini delle citt? indiane del Tamil Nadu, una regione completamente devastata dallo tsunami del 26 dicembre del 2004. In occasione della giornata mondiale per la lotta all'AIDS del primo dicembre 2007, Federer, in qualit? di ambasciatore dell'UNICEF, ha prestato la sua immagine per un video volto a sensibilizzare sul problema della trasmissione del virus dalle madri ai neonati .[11] Ha incontrato papa Benedetto XVI a Roma nel 2006 durante il torneo di tennis Internazionali d'Italia.[12] Roger Federer ? alto 185 cm, pesa 80 kg ed ? destro (rovescio a una mano)[1] Federer ha vinto 13 titoli di singolare nei tornei del Grande Slam, 4 Masters, e 14 tornei ATP Masters Series. Nel 2004 lo svizzero ? diventato il primo giocatore dal 1988 a vincere tre tornei del Grande Slam nello stesso anno (gli Open d'Australia, il Torneo di Wimbledon e gli Open degli Stati Uniti); ha quindi ripetuto l'exploit una seconda e una terza volta nel 2006 e nel 2007 (unico giocatore dell'Era Open). Nel 2007, vincendo il suo terzo titolo agli Australian Open, ? diventato l'unico giocatore ad essersi imposto in tre diversi tornei del Grande Slam almeno tre volte. Federer ? stato al primo posto della classifica ATP dal 2 febbraio 2004 al 17 agosto 2008, e detiene il record del maggior numero di settimane consecutive in testa al ranking mondiale. L'8 luglio 2007 Federer ha eguagliato il primato di Bj?rn Borg vincendo il torneo di Wimbledon per la quinta volta di fila (record nell’Era Open); luned? 8 settembre 2008 (non si ? giocato la domenica causa pioggia) ha invece ritoccato il record per l'Era Open, che gi? gli apparteneva, di cinque vittorie consecutive agli US Open, staccando Ivan Lendl e John McEnroe (tre vittorie consecutive ciascuno). Con questa vittoria, Federer ? l'unico nella storia del tennis ad aver vinto due prove del Grande Slam per cinque volte consecutivamente. Ha da poco interrotto il rapporto di collaborazione con il coach Jose Higueras. Federer entr? nel circuito dell'Association of Tennis Professionals (ATP) nel luglio del 1998, all'et? di 17 anni, dopo avere vinto nello stesso anno l'edizione Juniores dei Championships di Wimbledon ed avere raggiunto la finale degli US Open, sempre Juniores. Dopo il suo esordio nel circuito professionistico (vittoria contro Guillaume Raoux) nel torneo di Tolosa, arricch? la sua stagione vincendo il torneo Juniores dell'Orange Bowl in Florida. Nel 1999 debutt? per la Svizzera in Coppa Davis contro l'Italia aggiudicandosi il suo singolare d'esordio, in quattro set contro Davide Sanguinetti. Raggiunse le semifinali nel torneo ATP di Vienna e si aggiudic? il torneo Challenger di Brest. Nel 2000 raggiunse le sue prime finali nel circuito ATP al torneo di Marsiglia e in quello casalingo di Basilea. Si classific? quarto alle Olimpiadi di Sydney, concludendo l'anno al 29? posto della classifica di singolare. Nel 2001, vinse il suo primo torneo a Milano (sconfiggendo Julien Boutter in finale), arriv? in finale al torneo di Rotterdam e di Basilea e raggiunse i quarti di finale sia all'Open di Francia che al Torneo di Wimbledon. Sulla strada per i quarti di finale, Federer sconfisse Pete Sampras in cinque set, per 7-6(7) 5-7 6-4 6-7(2) 7-5, ponendo fine alla striscia positiva dell'americano di 31 vittorie consecutive a Wimbledon. Tale confronto resta l'unico mai disputato tra i due giocatori in un torneo ufficiale, ed ? considerato da molti la vera e propria svolta nella carriera dell'elvetico.[13] Questo incontro segnal? Federer come giocatore emergente del tennis mondiale. Lo svizzero concluse l'anno al 13? posto in classifica. Il tennis di Roger Federer ? unanimemente considerato il punto di incontro tra il tennis classico, nel quale doti come la sensibilit? ed il tocco avevano un importante ruolo, e quello moderno affermatosi con l'evoluzione tecnologica delle racchette. Del tennis antico Federer conserva senz'altro l'eleganza nei gesti: lo svizzero ? uno dei pochissimi tennisti a giocare di diritto ancora in posizione classica Neutral Stance, con il piede destro parallelo alla linea di fondo. L'impugnatura con cui gioca il colpo ? una Eastern, non particolarmente accentuata: nel movimento Federer impone una brusca accelerazione all'avambraccio, ruotando il polso quando desidera conferire effetto in Top-Spin alla palla e avanzando al contempo con la spalla. Il risultato ? un colpo molto veloce, di difficile lettura per l'avversario essendo giocato senza cambiare posizione dei piedi, non molto carico di effetto e adatto alle superfici veloci. Miami 2007 La spinta in avanti della spalla, proietta naturalmente Federer verso la rete rendendo il colpo efficace come colpo d'approccio. La versatilit? tecnica di Federer gli consente notevoli variazioni con tale colpo: in allungo spesso utilizza un rapido movimento del polso per incrociare il colpo, risultando molto efficace nel passante contro avversari a rete. Lo stesso fa quando la palla ? particolarmente bassa nei pressi della rete, accompagnando il movimento con un piccolo salto, trasferendo dal basso verso l'alto l'energia del gesto. La chiusura del movimento di diritto di Federer avviene lateralmente, dando l'impressione, come qualcuno ha detto, che il movimento assomigli a quello di una "grande frusta liquida".[30] Il rovescio di Federer ? un colpo meno naturale sul quale l'elvetico ha molto lavorato, e i cui progressi sono andati di pari passo con quelli di classifica. Anche di rovescio, giocato ad una mano, Federer gioca in accentuata Neutral Stance con il piede destro che scavalca l'allineamento del sinistro, utilizzando maggiormente il polso sia per conferire effetto in Top-Spin alla palla sia per direzionare il colpo. La sua impugnatura ? generalmente a met? tra una Continental ed una Eastern, ed il piano di rimbalzo sulla palla viene adattato dall'inclinazione del polso. Il colpo non viene giocato in avanzamento come il diritto, ed il peso del corpo tende a poggiare prevalentemente sul piede sinistro (il posteriore). In alternativa al rovescio in Top-Spin, Federer dispone di un efficace rovescio in Back, con effetto dall'alto verso il basso. In questo colpo lo svizzero esalta la sua sensibilit? di tocco, trasformando quella che ? una scelta difensiva per tutti gli altri giocatori, in un'arma di attacco quando lo gioca basso e teso in incrociato, difficile da ribattere specialmente per i giocatori destrorsi con rovescio a due mani. Nel bagaglio tecnico dello svizzero c'? anche un insolito colpo di rovescio effettuato in allungo con un colpo di polso dal basso verso l'alto, incrociandolo stretto in top-spin, contro avversari che scendono a rete su quel colpo. In occasione delle esibizioni giocate contro Pete Sampras, nel novembre 2007, il fuoriclasse americano ha elogiato questo suo particolare colpo dichiarando "... ha questo colpetto (lett. flick) di rovescio che non avevo mai visto prima... ? qualcosa che io non avevo".[31] Nonostante con il diritto Federer faccia molti pi? punti e tenda a sbagliare di meno, c'? chi ritiene che il rovescio "sia il suo migliore colpo".[32] Il servizio di Federer ? un colpo che si ? anch'esso evoluto nel tempo. Agli esordi Federer serviva senza spingere in maniera accentuata con gli addominali, spingendo la prima di servizio pi? piatta e risultando pi? attaccabile sulla seconda. Con gli anni ha aumentato l'inarcamento della schiena e oggi serve una seconda in kick con grande sicurezza (Federer commette pochi doppi falli). Il suo movimento di battuta si ? avvicinato come meccanica del gesto a quello del pi? grande "battitore" della storia del tennis moderno, Pete Sampras".[33] La sua prima di servizio viaggia mediamente attorno ai 195-200 km/h, meno veloce di quella di molti altri tennisti contemporanei. Ci? nonostante la capacit? di piazzamento rende Federer uno dei giocatori che ricava la maggior parte dei punti dal proprio servizio. Ad inizio carriera Federer veniva considerato un giocatore di volo ed era posto a confronto con i grandi specialisti della rete quali John McEnroe, Stefan Edberg e Boris Becker. L'evoluzione del gioco di Federer ed il contestuale miglioramento dei risultati, sono per? concisi con una riduzione da parte dello svizzero degli schemi di serve & volley. Il tennis moderno, molto pi? potente e giocato su superfici pi? lente, con palle pi? pesanti, penalizza il gioco di rete, e Federer, utilitaristicamente, ha fatto di necessit? virt?. Di certo, il campione svizzero, conserva una strordinaria compostezza e coordinazione nei colpi di volo, e spesso si esalta alla ricerca di soluzioni di tocco. In alcuni tornei (Australian Open 2007 e Master Cup 2007) sembra voler tornare, e con ottimi risultati, agli "antichi" schemi di volo, che gli hanno permesso comunque di vincere i suoi primi tornei dello Slam. Servizio di Federer a Wimbledon 2007 La migliore dote del gioco di Federer consiste, per?, nella straordinaria reattivit? e nel colpo d'occhio che gli consentono di intuire e partire in anticipo sul colpo dell'avversario. Come ha avuto egli stesso occasione di affermare "...io sento, quando qualcuno sta per colpire la palla, di sapere con che angolo e che effetto, semplicemente mi sembra di averla gi? vista. E questo ? un enorme vantaggio." [34] Una statistica rende meglio l'idea di questa sua abilit?: nei confronti diretti con l'americano Andy Roddick, il pi? potente battitore del circuito e recordman di ace in diverse stagioni, Federer ha servito meno ace del suo avversario solo in due occasioni su quindici incontri disputati. Come fu fatto notare dopo la semifinale di Wimbledon 2003 in cui Andy Roddick serv? solo 4 ace, "Federer ha un talento nella lettura del servizio di Roddick... Roddick ha realizzato solo 4 ace nell'incontro mentre ne aveva serviti 64 nei 5 match precedenti..." [35] Il suo preparatore atletico ? da 10 anni Pierre Paganini. Nonostante in alcuni momenti delle sue esibizioni Federer sembri pigro ed adagiarsi sul suo talento, giocando da posizioni non tecnicamente ortodosse, adattando i colpi col polso, Paganini descrive il suo pupillo come un atleta completo, "Un tennista non deve essere n? uno sprinter, n? un maratoneta, n? un tiratore di precisione, ma deve trarre un po' da ognuna di queste categorie". [36] La caratteristica che gli consente di avere grande resistenza sul campo risiede forse, senza che si possa agevolmente documentare tale affermazione, nello scarso dispendio energetico che egli ha durante il 'suo' tennis: Federer ha movimenti essenziali, non sbuffa n? emette gemiti nel colpire la palla, ed il condurre spesso il gioco lo costringe poche volte a lunghe rincorse sulla difensiva. I progressi degli ultimi anni sono stati anche caratteriali. Ad inizio carriera anche Federer era solito innervosirsi e lanciare racchette per terra. Poi, come afferma, dopo un incontro perso ad Amburgo nel 2001 con l'argentino Franco Squillari decise di non ripetere pi? tali gesti, e le cose, a suo dire, andarono meglio.[37] Da allora Federer ha assunto in campo un atteggiamento calmo e sereno, fiducioso nel proprio tennis. Come ha affermato, "...quando sono in difficolt? mi concentro sul mio gioco. In passato, quando ero sotto col punteggio, venivo preso dalla paura e cercavo di cambiare qualcosa nel mio gioco; oggi sono calmo ed ho fiducia nei miei colpi". Fonte: Wikipedia
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Ho la coscienza a posto. E se ho commesso qualche piccolo errore ? solo per superficialit? o perch? ho trascurato alcuni aspetti della mia vita. Quello che ? accaduto ? stata una vera e propria lezione di vita. E tra le lezioni metterei anche un bel pensiero: tra un mito indistruttibile e un mostro sbattuto in prima pagina c'? un ragazzo che ama correre in moto. Ecco, quello sono io. Valentino Rossi Nasce a Urbino il 16 febbraio 1979 e da piccolissimo si sposta a Tavullia, Rossi inizia a prendere confidenza con i motori fin da piccolo, mostrando subito il suo talento. Inizia da bambino coi kart grazie al padre Graziano, che corse nel motomondiale negli anni '70; passa poi molto velocemente alle pi? economiche minimoto, che al tempo non avevano ancora avuto lo sviluppo odierno e prende la prima licenza come pilota del Moto Club Cattolica, sodalizio pioniere delle gare di minimoto. Fa le sue prime esperienze e gare presso la pista Motorpark a Cattolica. la prima omologata FMI. A 13 anni prova per la prima volta la Aprilia Futura 125, ma il debutto nelle campionato Sport Production lo fa nel 1993 a bordo di una Cagiva gestita da Claudio Lusuardi. Nel 1994 partecipa contemporaneamente ai campionati Sport Production e GP italiani, riuscendo a vincere il campionato delle derivate di serie ed a fare esperienza sui prototipi da GP. L'anno successivo vince il campionato italiano della classe 125, e si classifica terzo nell'europeo della stessa categoria. Da quando ha debuttato in 125 nel '96 Rossi non ha mai saltato una gara. L'alba della stagione 1996 del motomondiale sancisce l'esordio nel campionato del mondo. Dopo alcune prestazioni di rilievo, ottiene la sua prima vittoria nel Gran Premio della Repubblica Ceca, a Brno, dopo aver conquistato anche la sua prima pole position. Per qualche giorno ? anche il pi? giovane pilota ad ottenere una vittoria in 125, prima che Ivan Goi nella gara in Austria glielo soffi. Nel 1997 passa dal team AGV al Team ufficiale Aprilia, ottiene il suo primo titolo mondiale a bordo della RS 125. A partire dal 1998 corre nella classe 250. Trascorre un anno di ambientamento all'interno del "mega team" Aprilia 250 che in quell'anno schiera ben 3 piloti: il campione mondiale a fine anno Loris Capirossi, il veloce ma sfortunato Tetsuya Harada e il giovane Valentino. Il cambio di cilindrata segna anche il cambio di capo team, passando da Mauro Noccioli a Rossano Brazzi. Nel 1999 si laurea campione del mondo della 250, dominando la stagione con 9 vittorie. Il 2000 ? l'anno del passaggio alla classe 500 e del cambio di scuderia. Firma, infatti, un contratto con la Honda. Il suo primo anno ? frutto di molti errori, ma ancora una volta, nonostante questo, riesce a classificarsi 2?, dietro a Kenny Roberts Junior. Ma nel 2001, ultima stagione prima della sostituzione di questa classe con la MotoGP, arriva il terzo titolo iridato. Sempre nel 2001, si cimenta nella prova pi? importante del Mondiale Endurance per le case giapponesi: la 8 ore di Suzuka, imponendosi assieme all'allora compagno di marca (e pilota ufficiale Superbike Honda) Colin Edwards. L'introduzione della nuova classe, nella quale tutti i piloti sono "esordienti", non costituisce problemi per Rossi, che riesce a imporsi fin dalla prima edizione (2002, dove la Honda era molto avvantaggiata rispetto alla concorrenza, avendo preparato la moto molto tempo prima) e a bissare il titolo iridato l'anno successivo (2003). Nella stagione 2004 Rossi passa alla Yamaha; inizialmente la mossa solleva qualche perplessit? perch? la Yamaha ? giudicata tecnicamente inferiore alla Honda, nell'arco della stagione precedente ha infatti ottenuto solo un terzo posto. Rossi raccoglie comunque la sfida e porta con s? nel nuovo team alcuni elementi chiave della vecchia squadra, come il capotecnico australiano Jeremy Burgess, con lui sin dalla prima stagione in Honda, nel 2000. Il risultato ? una moto nettamente migliorata, con cui Rossi vince il motomondiale, a dodici anni di distanza dall'ultima vittoria di una moto Yamaha, pilotata dallo statunitense Wayne Rainey. Memorabili sono la prima gara di Welkom, in cui Rossi vince una stupenda battaglia contro Max Biaggi, dimostrando ancora una volta la superiorit? dell'uomo nei confronti del mezzo meccanico, e mettendo a tacere le critiche rivolte nei suoi confronti, e quella di Phillip Island, nella quale Valentino vince il mondiale andando a prendersi la vittoria ai danni di Sete Gibernau. Anche nel 2005 Rossi, contro le previsioni di molti, domina la competizione divenendo campione del mondo con quattro gare di anticipo, a Sepang, il 25 settembre. Soltanto i numeri possono descrivere la superiorit? imbarazzante del duo pilota-mezzo rispetto alla concorrenza: 11 vittorie su 17 gare, 16 podi complessivi, 1 solo ritiro, 367 punti su 425. Il 2 agosto dello stesso anno, Rossi firma il rinnovo contrattuale con la Yamaha per la stagione 2006, rifiutando l'offerta della Ducati e sconfessando le ipotesi giornalistiche di un suo possibile esordio in Formula 1 con la Scuderia Ferrari. Nella stagione 2006 Rossi si classifica al secondo posto. Ottiene 5 vittorie, 6 in meno dell'anno precedente, principalmente a causa di due cadute (tamponato da Elias alla prima curva a Jerez), due rotture del motore (Le Mans e Laguna Seca) e un distaccamento del battistrada del pneumatico anteriore in Cina. A 6 gare dal termine del campionato Rossi si trova a 51 punti di distanza dal capoclassifica, ma inizia una rimonta che appassiona i tifosi, arrivando ad affrontare l'ultima gara in testa alla classifica con 8 punti di vantaggio. Nell'ultima gara, per?, dopo una brutta partenza dalla Pole Position, cade nel tentativo di rimontare gli avversari ed arriva al 13? posto, perdendo il campionato, vinto da Nicky Hayden che viola l'imbattibilit? quinquennale di Rossi. Rossi nel MotoGP d'Olanda ad Assen, nel 2007 Nel Motomondiale 2007 le sue prestazioni sono altalenanti: vince a Jerez, Mugello, Assen, Estoril (dove dedica la vittoria di quest'ultimo a Colin McRae, scomparso il giorno precedente); arriva secondo a Losail, Shanghai, Montmel?, ma decimo a Istanbul e sesto a Le Mans. Al termine del Gran Premio motociclistico di Olanda, Rossi ? secondo a 21 punti da Casey Stoner che gareggia con una Ducati. Vince la gara del 30 giugno sul circuito di Assen (Olanda) rimontando dalla 11a posizione e superando nel finale proprio il suo principale rivale. Nel GP di Germania si ritira per una caduta in una curva. Nel Gran Premio degli Stati Uniti giunge quarto, distanziato di ben 30 secondi dal pilota della Ducati Casey Stoner. Nel GP del Giappone al termine di una gara rocambolesca a causa della pioggia si classifica in 13a posizione, permettendo a Casey Stoner (6?) di laurearsi campione del mondo per la prima volta. Nelle qualifiche dell'ultimo GP, a Valencia, il pesarese cade rovinosamente e si procura un trauma multiplo alla mano destra. L'aiuto della clinica mobile gli consente di partecipare comunque alla gara, dalla quale per? si ritira per un guasto elettronico. Si classificher? al terzo posto finale, dietro a Stoner e Pedrosa. Durante quest'ultimo fine settimana avverr? la comunicazione ufficiale del suo passaggio alle gomme Bridgestone dopo tanti trionfi con Michelin. Nel 2008 ? ancora in sella alla Yamaha stavolta gommata Bridgestone. Rossi sceglie di cambiare fornitore dopo la grande delusione dell'anno precedente, quando le sue Michelin furono le principali responsabili di alcune sue sconfitte decisive. Nonostante la coraggiosa scelta del pesarese il mondiale non comincia sotto il segno di Valentino. Stoner, Pedrosa e il debuttante compagno di squadra Lorenzo si alternano, nelle prime tre gare, sul gradino p? alto del podio. Successivamente Rossi si impone in vetta al mondiale con tre vittorie consecutive nei gran premi di Cina, Francia ed Italia (fra queste tre ? da ricordare quella numero 90 per Valentino, che gli permette di eguagliare Angel Nieto, e poi superarlo). A Laguna Seca, l'undicesima prova del mondiale, Stoner conquista la quarta pole consecutiva. Tuttavia in gara la vittoria va a Rossi al termine di un duello memorabile che vede protagonisti proprio questi ultimi due. Casey e Valentino mettono in scena il pi? combattuto ed appassionante testa a testa della stagione, con sorpassi e controsorpassi continui (indimenticabile ? il controsorpasso di Rossi effettuato al 3^ giro al "Corkscrew", in cui Valentino ha affrontato la seconda curva passando sulla terra). E' comunque un dritto di Stoner a nove giri dalla fine (il pilota cade nella ghiaia per poi rialzarsi) a decretare il definitivo successo di Valentino. Nel dopo gara, Stoner accusa Valentino di aver compiuto dei sorpassi e delle manovre "al limite", ma Valentino replica di aver solamente corso una gara di MotoGp nel pieno rispetto delle regole: nel successivo Gran Premio di Brno, Stoner si scuser? con Rossi dicendo che erano solo parole dette a caldo, chiudendo cos? ogni polemica. Le due gare successive, a Brno nella Repubblica Ceca e a Misano, rappresentano il punto di svolta della stagione di Valentino: in entrambe, Casey Stoner cade e consegna la vittoria a Rossi che chiude da par suo. Ad Indianapolis, dove il 14 settembre 2008 le moto gareggiano per la prima volta, Valentino riesce a conquistare pole e vittoria finale e a superare con 69 vittorie nella classe regina il record assoluto detenuto in precedenza da Agostini. La vittoria numero 70 arriva il 28 settembre a Motegi: il Dottore (con tre gare di anticipo) torna a laurearsi campione del mondo arrivando a 8 titoli iridati: 1 in 125, 1 in 250 e 6 tra 500 e MotoGP. La settimana successiva, a Phillip Island, Valentino continua la sua serie di risultati positivi, giungendo 2? grazie ad una rimonta spettacolare dalla 12^ posizione in griglia, infilando una serie di sorpassi imbarazzanti e dimostrando ancora una volta il suo talento. Nella successiva gara di Sepang, Rossi allunga la sua serie di risultati positivi, conquistando una ulteriore vittoria nei confronti di Pedrosa, e nell'ultima gara di Valencia, grazie ad un 3? posto, migliora ulteriormente il record di punti conquistati in una stagione, gi? appartenente a lui, di 6 punti, giungendo fino a 373 punti. Fonte: Wikipedia
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Tennis 2008: Non Solo Masters & Slams!
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Rissa per Safin; risultato? Occhio nero. E il ritiro ? vicino. PERTH (Australia), 4 gennaio 2009 - "Ho avuto un diverbio a Mosca, ? stato solo un piccolo problema, diciamo che non ero nel posto giusto al momento giusto. Ma sono sopravvissuto". Marat Safin, dolorante e con un occhio nero, scende in campo nel torneo-esibizione di tennis della Hopman Cup e in coppia con la sorella Dinara batte gli azzurri Pennetta-Bolelli. Ma non ? il risultato a far scalpore. RITARDO - Safin si ? presentato a Perth in ritardo e con un visibile occhio nero. Appena arrivato, un medico ha controllato le sue condizioni di salute, visto che il tennista russo aveva comunque chiesto agli organizzatori del torneo di rinviare la sua partita. "Non sapevamo perch? stesse arrivando cos? tardi, n? perch? avesse chiesto di giocare il giorno dopo, ma ora lo abbiamo capito", ha commentato il direttore della manifestazione, Paul McNamee. RITIRO - Ottenuto l'ok, Safin ? sceso in campo e con la sorella Dinara si ? imposto 2-1 nella prova a squadre mista della Hopman Cup sugli azzurri Flavia Pennetta e Simone Bolelli. Primo successo di un anno che sar? l'ultimo: "Sar? sicuramente l'ultima stagione della mia carriera - ha commentato infatti Safin - poi mi dedicher? ad altre cose. Non so che far?, nel frattempo gioco. Rispetto agli altri ho un vantaggio, non sento pressioni" gasport -
Campionato Di Basket Italiano 2008: Mens Sana Siena Campione
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Tutto chiaro. -
Stiamo parlando DEL BASKET.
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Tennis 2008: Non Solo Masters & Slams!
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Andiamo bene -
Sposto in farsopoli.
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Tennis 2008: Non Solo Masters & Slams!
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Grande Lampard! Un riassunto di un anno spettacolare Il top ? stato raggiunto con l'incredibile trionfo di Nadal a Wimbledon. Finale che rimarr? nella storia. -
Tennis 2008: Non Solo Masters & Slams!
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Articolo sull'esibizione ad Abu Dhabi: ABU DHABI, 1 gennaio 2009 - Li avevamo lasciati cos?: Rafa Nadal che si sdraia sull'erba di Wimbledon e Roger Federer che gli rende onore, nascondendo al meglio l'amarezza per quel 9-7 al quinto set destinato a entrare nella storia del tennis. Per la verit?, dopo la finale del 6 luglio sono accadute molte altre cose e il sorpasso dello spagnolo sullo svizzero in vetta al ranking Atp ? diventato realt? solo al torneo di Cincinnati. Il vero passaggio di consegne, per?, ? avvenuto quando Rafa ha colto la vittoria nel giardino di casa di re Roger, nell'ultimo confronto diretto tra i due pi? grandi campioni attualmente nel circuito. VERSO MELBOURNE - Il 2009 porta con s? tanti interrogativi, ma la domanda principale ? una: riuscir? Federer a riprendersi lo scettro? La prima posizione mondiale ? un obiettivo ancora alla sua portata? Impossibile rispondere adesso, le stelle del tennis mondiale non si sono ancora ripresentate in campo: lo faranno solo domani, nelle semifinali del torneo-esibizione di Abu Dhabi. Dovessero vincere entrambi (Nadal affronta Davydenko, mentre per Federer c'? Murray), si troveranno l'uno di fronte all'altro nella finale di sabato. Un match che, comunque, non potrebbe dare indicazioni molto attendibili: in questo periodo, i giocatori rifiniscono la preparazione in vista dei primi tornei ufficiali previsti dal calendario. I veri impegni di Federer e Nadal partiranno da Doha, ma ? chiaro che il primo appuntamento importante ? l'Australian Open che scatta il 19 gennaio. DALLA PARTE DI RAFA - In attesa di lasciar parlare il campo, si possono fare alcune considerazioni. Nella sfida tra Nadal e Federer, molti elementi fanno pendere la bilancia dalla parte del mancino di Maiorca, che nelle ultime classifiche Atp poteva contare su un vantaggio di 1370 punti rispetto al rivale. Anzitutto, Rafa ha 5 anni in meno di Roger, un vantaggio non trascurabile. A livello mentale, lo svizzero accusa il peso di tanti anni di leadership e soprattutto le molte sconfitte negli scontri diretti con Nadal: il conto parla di 12 successi a 6 per lo spagnolo, che si ? aggiudicato tutti e quattro i match (Montecarlo, Amburgo, Parigi e Wimbledon) della passata stagione. La tendenza degli ultimi anni ha mostrato che Nadal pu? avvicinarsi a Federer e batterlo anche sulle superfici veloci, mentre sulla terra rossa il divario tra i due si ? dilatato a favore dell'attuale numero 1 del mondo. Rafa, inoltre, migliora tecnicamente di anno in anno, mentre Roger (che in quanto a talento resta inarrivabile per chiunque) fatica a trovare qualcuno che gli insegni a fronteggiare le terribile rotazioni mancine dell'avversario: dire che a Federer spesso "voli via" il rovescio negli scambi incrociati col dritto di Nadal non ? certo un'eresia tennistica. DALLA PARTE DI ROGER - Insomma, tanti punti a favore di Nadal. Ma guai a sottovalutare l'orgoglio e la classe del nativo di Basilea, forse il pi? forte giocatore nella storia di questo sport. Se trovasse qualche antidoto tattico a Nadal e recuperasse un po' pi? di serenit?, sarebbe ancora pi? che competitivo: non dimentichiamo che ha solo 27 anni, in fondo, anche se domina da una vita. E poi, attenzione: per attuare il suo gioco, Nadal chiede al suo corpo sforzi enormi. Se non ? al massimo dell'efficienza fisica, lo spagnolo perde molto del suo potenziale e, sebbene sia giovanissimo, le spalle, la schiena e le ginocchia hanno gi? lanciato segnali allarmanti. Nella scorsa stagione, Nadal ha disputato 93 partite di torneo ed ? un ritmo eccessivo anche per uno come lui. GLI ALTRI - Insomma, per restare al vertice Nadal dovr? faticare parecchio. Anche perch? non c'? solo Federer da tenere a bada. Djokovic, numero 3 del mondo, non ? poi cos? distante e ormai ha l'et? giusta, l'esperienza e le armi tecniche per mettere in seria difficolt? il leader maiorchino. Poi c'? un Murray sempre pi? convinto dei suoi mezzi: dopo aver vinto i suoi primi due Masters Series della carriera e aver battuto Nadal all'ultimo Us Open, lo scozzese ora punta in alto per davvero. Gli altri, a cominciare da Davydenko per continuare con i due francesi-rivelazione Tsonga e Simon e finire con Blake e Roddick, sembrano oggettivamente un gradino pi? indietro. Per la verit?, un giocatore sempre in grado di battere Nadal, Federer e chiunque altro ci sarebbe: ? l'argentino Nalbandian, che per? si ricorda di essere un campionissimo solo un paio di mesi all'anno... Se ci fosse una classifica riservata ai migliori del mondo nei mesi di novembre e dicembre, David sarebbe nettamente primo. Ma siccome questa classifica non esiste, teniamoci stretti Nadal, Federer e la loro splendida rivalit?, che ci garantisce spettacolo e grande tennis per tutto l'anno. Stefano Cantalupi -
Tennis 2008: Non Solo Masters & Slams!
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Safin resta, Hewitt ritorna, e mamma Davenport saluta. MILANO, 30 dicembre 2008 - C?? chi ha deciso di concedersi una nuova chance, chi lotta per tornare ai vertici e chi, invece, ? costretta a dire addio. Sono giorni di decisioni importanti per i protagonisti del tennis: la stagione 2009, che partir? ai primi di gennaio con i tornei di Abu Dhabi e Doha, si apre con alcuni colpi di scena, messi a segno da star ormai affermate che non rinunciano a far parlare di s?. LO SPETTACOLO CONTINUA ? I tifosi e, soprattutto, le tifose di Marat Safin possono stare tranquilli: continuer? a giocare anche nei prossimi mesi. Il 28enne di Mosca, abituato a varcare la linea della follia con la stessa facilit? di quella di fondo, aveva sorpreso tutti manifestando la volont? di lasciare i campi ?se si fosse reso conto di averne abbastanza del tennis?. Dichiarazioni affrettate, uscite dopo l?inaspettata eliminazione al primo turno del Master di Paris Bercy (con gli otto games di apertura regalati a un Juan Monaco), al termine di una stagione vissuta sull?altalena con match disastrosi e prove degne del suo talento, compresa la semifinale di Wimbledon strappata a Novak Djokovic. Tra esaltazione e delusione, alla fine ha prevalso la voglia di provarci ancora: il vincitore di due Slam (Us Open 2000 e Australian Open 2005) saluter? per l?ultima volta i tornei e le persone (Gaudio insegna) che pi? hanno segnato la sua carriera. Sprofondato al numero 29 del ranking Atp, Marat giocher? la Hopman Cup con la sorella Dinara e il torneo di esibizione di Kooyong, prima di partire alla volta di Melbourne per realizzare il sogno di mettere in bacheca un ultimo, prestigioso trofeo. WELCOME BACK ? Safin, per?, avr? un avversario in pi? nella corsa alla vetta. Lleyton Hewiit, il ?satanetto? della racchetta, solo corsa e tic, ha promesso davanti ai microfoni di tornare ai livelli delle annate 2001-2002, quando il declino di Sampras e Agassi e la potenza ancora inesplosa di Federer lo lanciarono verso la prima posizione mondiale. L?australiano ha le idee chiare: l?obiettivo ? la top 10, anche se la recente operazione all?anca non faciliter? il rientro tra i grandi. ?E? duro tornare dopo un intervento come il mio, soprattutto per il mio stile di gioco, fatto di cambi di ritmo e direzione?, ha ammesso lo stesso Lleyton. Anche per lui, la partecipazione alla Hopman Cup scioglier? i dubbi sullo stato di salute. STAFFETTA ? ? Niente pi? sogni di gloria sportiva, invece, per Lindsay Davenport. Ci aveva provato, la giunonica americana, a giocare con la carrozzina a bordo campo dopo la nascita del primo figlio Jagger ma ora che diventer? mamma per la seconda volta, l?addio alle competizioni ? stato inevitabile: ?E? una novit? inaspettata e eccitante che mi obbliga ad abbandonare il tennis. Ora devo organizzare il mio futuro?. Pronta a prendere il posto di Lindsay c?? una vecchia conoscenza degli appassionati: Jelena Dokic. La famosa bambina prodigio, vittima delle pressioni di un inquietante padre-padrone (come la Schnyder, la Pierce, la Capriati e la Graf), ha ripreso in mano la sua vita e la sua carriera: nel 2008, partendo senza classifica, ha inanellato 32 vittorie (contro 8 sconfitte), risalendo fino al numero 187. La rivedremo all?Australian Open, grazie a una wild card. In pochi credono ancora in una nuova esplosione, ma poco importa: pi? delle ambizioni basterebbe vederle recuperare il sorriso. Valentina Buzzi -
DICIASSETTESIMA GIORNATA DELLA SERIE A TIM Lazio-Palermo: Gava di Conegliano - Nel primo tempo l'assistente Carrer fischia una posizione di off-side a Miccoli inesistente: al momento del lancio di Liverani, l'ex calciatore del Benfica ? tenuto in gioco da De Silvestri. Al 64' sempre lo stesso assistente fischia un'altra posizione di fuorigioco che non c'?: sulla verticalizzazione di Ledesma, Rocchi ? tenuto in gioco dalla gamba destra di Kjaer. Giusta la doppia ammonizione a Balzaretti. All'83' Bovo, gi? ammonito, commette un brutto fallo su Pandev al limite dell'area di rigore: il fallo ? meritevole di cartellino giallo, ma l'arbitro lascia proseguire. Siena-Inter: De Marco di Chiavari - Al 2' minuto manata in area nerazzura di Samuel a Frick; il contatto c'?, ma l'arbitro lascia proseguire. Nella ripresa viene fischiato un fallo a Vergassola per un intervento su Quaresma inesistente: il calciatore protesta e l'arbitro lo ammonisce. Clamorosa la svista dell'assistente Griselli sul gol dell'1-2: al momento del passaggio di Maxwell, Maicon e altri due calciatori dell'Inter sono in netta posizione di off-side. Atalanta-Juventus: Farina di Novi Ligure - All'11' giusto annullare il gol di Chiellini: il calciatore, al momento dell'assist di Marchionni, ? in fuorigioco. Al 18' proprio Marchionni viene fermato in posizione di fuorigioco: al momento del lancio di Amauri per?, l'ex Parma ? in linea. Da annullare il primo gol dei bianconeri: al momento del passaggio di Sissoko, Marchionni, che servir? il pallone a Del Piero, ? in netta posizione di fuorigioco. Al 48' ancora protagonista l'ex esterno del Parma: tocca in area Floccari, ma l'arbitro non concede il penalty tra le proteste dei giocatori bergamaschi. Cagliari-Reggina: Tommasi di Bassano del Grappa - Dubbi sul rigore assegnato alla Reggina: ? il guardalinee ad assegnare il penalty, visto che Tommasi non l'aveva concesso: dal replay si nota che il calciatore del Cagliari non tocca il pallone con la mano e il rigore non c'?. Catania-Roma: Rosetti di Torino - Morimoto ? in posizione regolare in entrambi i suoi gol. Al 65' contatto dubbio in area etnea: Stovini trattiene la maglia di Vucinic, ma l'arbitro lascia proseguire. Chievo Verona-Genoa: Celi di Campobasso - Unico episodio dubbio riguarda la posizione di Oliveira al momento del gol: sul tocco di Juric, il calciatore uruguagio ? proprio sulla linea del fuorigioco. Molto difficile stabilire in diretta se ? in off-side o meno, ma dal replay pare che Luciano lo tenga in gioco. Lecce-Bologna: Morganti di Ascoli Piceno - Buona la direzione di gara. Giusto annullare il gol a DI Vaio. Il tocco di Stendardo non rimette in gioco l'ex calciatore del Genoa. Sampdoria-Fiorentina: Orsato di Schio - Ingiusta l'ammonizione a Melo per il fallo su Cassano. Difficile capire se sul colpo di testa di Delvecchio il pallone sia entrato interamente o meno. All'80' fischiato dall'assistente Agostini un fuorigioco inesistente a Cassano: al momento della verticalizzazione di Franceschini, il talento blucerchiato ? tenuto in gioco da Donadel. Torino-Napoli: Rizzoli di Bologna - Regolare il gol dei granata: al momento della conclusione sul palo di Rosina, Bianchi ? tenuto in gioco da Santacroce. Milan-Udinese: Saccani di Mantova - All 11' Maldini stende Quagliarella lanciato a rete: ci stavano espulsione e calcio di punizione, ma l'arbitro ha lasciato proseguire.
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Liga 2008/09: vince il Barcelona
Morpheus © ha risposto al topic di Colpo_Grosso*** in Archivio Off Juve
Non sei il solo -
La Storia: Alessandro Del Piero
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Ah si, buon anno -
Tennis 2008: Non Solo Masters & Slams!
Morpheus © ha risposto al topic di Morpheus © in Archivio Sportivo
Sei prezzi fossero abbordabili l'abbonamento al canale streaming di tennis lo farei Per fortuna che ora riapre i battenti questo fantastico sport -
Tennis 2008: Non Solo Masters & Slams!
Morpheus © ha risposto al topic di Morpheus © in Archivio Sportivo
PARIGI - Jo-Wilfried Tsonga e' uno dei favoriti d'obbligo per la vittoria finale degli Australian Open, in programma dal prossimo gennaio. Ma il francese non si sente tale: "Naturalmente daro' tutto per vincere - ha detto Tsonga, come riporta l'Equipe -. Ma non mi sento certo favorito per la vittoria finale. Fare bene a Melbourne significa prendere fiducia anche per il resto della stagione". (Agr) -
J1897.com Presenta: "juventus Movie Awards"
Morpheus © ha risposto al topic di TIFOSIBIANCONERI.COM in Il nostro forum
Vamos ragazzi!!! -
[ J1897.com ] Sondaggio Ufficiale: Anno 2008
Morpheus © ha risposto al topic di TIFOSIBIANCONERI.COM in Vox Populi
Alessandro Del Piero. -
[ J1897.com ] Sondaggio Ufficiale: Anno 2008
Morpheus © ha risposto al topic di TIFOSIBIANCONERI.COM in Vox Populi
Juve - Real 2-1 La fine dell'incubo. -
Avv. Moggi: "faremo I Nomi Di Chi Telefonava Ad
Morpheus © ha risposto al topic di JuveFan in Archivio di calciopoli (Farsopoli)
Non vedo l'ora di assistere allo spettacolo. -
Tennis 2008: Non Solo Masters & Slams!
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Mary ha scoperto Dio e (Forse) torna a giocare MILANO, 26 dicembre 2008 - La davano per morta, tennisticamente parlando. Ma Mary Pierce ? viva e lotta insieme a noi. Nonostante l'infortunio al ginocchio che, nel 2006, sembrava aver chiuso la sua carriera, la franco-canadese lascia ancora aperto uno spiraglio. E lo fa dalle Mauritius, dove si ? trasferita, e dove, come confessa all'Equipe, ha "scoperto Dio". VIA DA TUTTO - Nell'arcipelago situato nell'Oceano Indiano, Mary si ? isolata da tutto e da tutti. Famiglia, amici, via dalla pazza folla. A quasi 34 anni (li compir? il 15 gennaio) il tennis fa ancora parte della sua vita, ma con moderazione. "La voglia di riprendere la racchetta c'?. Certo, manca la condizione atletica", dice la Pierce. Anche perch? l'infortunio subito nel 2006 si ? rivelato essere pi? complicato del previsto. DISSEZIONE - "Sembrava una rottura del legamento crociato del ginocchio. Brutta, ma guaribile. Invece i medici hanno scoperto che si ? trattato di una dissezione. Pi? rara, e che mi fa sentire dolore non appena provo uno sforzo". Cos? la Pierce all'Equipe, specificando che, comunque, il circuito femminile non le manca. Al momento. Anche perch?, secondo lei, "non ? cambiato". FEDE - Cosa rimane, dunque? Dio. Natale alle Mauritius, dunque, per una delle poche tenniste capaci di prendere a pallate Steffi Graf (doppio 6-2 nella semifinale del Roland Garros nel 1994). "Vivo giorno per giorno - conclude Mary -. La mia vita ? la Chiesa, la mia unica motivazione ? il Signore". Se questo aiuto divino la riporter? su un campo, allora saremo tutti contenti. Alessandro Ruta -
La Storia: Alessandro Del Piero
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Buon Natale Capitano -
J1897.com Augura A Tutti Voi ...
Morpheus © ha risposto al topic di PAVEL88 in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Che la gioia del Natale possa scendere nei cuori vostri e delle vostre famiglie. Un abbraccio a tutti i fratelli, tifosi e non della Juventus, che ogni giorno, condividono la passione di questo sport meraviglioso. Un abbraccio infinito a tutti voi da parte mia.