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Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
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Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
La parte più interessante è quella sulla nuova fiamma di Alonso...grande Nando... -
Sarebbe un capolavoro...
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Magari..sarebbe ottimo sia per la Juve che per il Genoa...perchè loro farebbero un'ottima plusvalenza su metà cartellino del giovanissimo centravanti...e sborserebbero di fatto nulla di cash per il cartellino...noi non faremmo minusvalenza e prenderemmo possesso di metà cartellino di un attaccante molto giovane e interessante.
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A. Agnelli: "nessuno Fermerà La Juve"
Doko ha risposto al topic di Morpheus © in Calciopoli (Farsopoli)
Agnelli: «Per la mia Juve voglio giustizia e vittorie» Il presidente bianconero si svela. Chiede parità di trattamento e sogna nuovi successi. Dentro e fuori dal campo. «La mia società ha pagato per Calciopoli un conto altissimo Ora non si può far finta di nulla. Sin dal mio primo giorno di presidenza lavoriamo per tornare a vincere sul campo Quando succederà, si chiuderà un cerchio» ROMA - Presidente Andrea Agnelli, che effetto fanno le rivelazioni su Calciopoli confidate al nostro giornale da un investigatore? «Faccio un piccolo passo indietro e torno al tavolo voluto da Petrucci. E' stata una giornata importante perché ha riunito persone direttamente coinvolte nel 2006, il capo dello sport e il presidente della Figc: ognuno è rimasto sulle proprie posizioni, ma il documento finale che era stato preparato riconosce - anche se non è stato sottoscritto da tutti - che ci fu giustizia sommaria. La vostra intervista conferma quanto emerso negli ultimi anni e rafforza la necessità di avere un quadro completo, capire cosa accadde ed entrare nel merito. L'inquirente racconta di telefonate che non c'erano, di altre tolte e di un diverbio: elementi che devono essere valutati da un giudice, non è plausibile che in un piccolo sistema di venti squadre ci sia tanta disparità di trattamento» Quando scoppiò Calciopoli, lei non era ancora presidente della Juve: ebbe comunque, da tifoso, la sensazione che ci fosse qualcosa di scivoloso e di imperfetto? «Il quadro di allora era diverso da oggi. Quando vennero fuori le prime intercettazioni, pensai a una strana coincidenza: ogni volta che stavamo per vincere un titolo, balzava fuori qualcosa, l'anno prima c'era stato il video della flebo di Cannavaro. Poi, improvviso, è arrivato lo tsunami, e parlare di sensazioni, in quei momenti, è difficile. La Juve ha pagato in maniera dura: se la società non avesse varato l'aumento di capitale e lavorato per tornare ai vertici, avrebbe potuto precipitare davvero in categorie minori. Adesso esigiamo parità di trattamento». Al tavolo s'è parlato della relazione di Palazzi? E' anomalo che non se ne tenga conto... «L'istituto prescrizione non l'ho istituito io. La Juve è stata condannata per una serie di violazioni dell'articolo 1, la cui somma ha configurato violazione dell'articolo 6. Per l'Inter, invece, l'articolo 6 è stato tirato in ballo direttamente da Palazzi. Ricordo anche che l'annata sportiva 2005-2006 è immacolata, non c'erano più nemmeno Bergamo e Pairetto come designatori. Questo deve far riflettere, ci sono società e persone fisiche che hanno subito condanne: non si può far finta di nulla e dire "è stata giustizia sommaria, andiamo avanti". Ci sono richieste danni per centinaia di milioni». L'investigatore racconta perfino di un audio che potrebbe scagionare Della Valle e di cui non c'è traccia: che ne pensa? «Che ci sono troppe domande in attesa di risposta: dall'intervista emerge che è stato commesso un reato, che sono state intercettate utenze internazionali senza permesso, vien fuori che ci fu una lite per chiudere il caso o andare avanti e sarebbe importante sapere perché si proseguì. Il 12 maggio 2006, il presidente Abete dettò una dichiarazione che torna d'attualità: "Considerati l'importanza e il rilievo che il calcio riveste nel nostro Paese anche sotto il profilo sociale, riteniamo positivo che si faccia di tutto per l'accertamento di quanto avvenuto, avendo come obiettivo prioritario quello di garantire il massimo livello di chiarezza e trasparenza”». C'è imbarazzo, da parte vostra, nel confronto quotidiano con la Federazione? «A livello politico, faccio fatica a confrontarmi in generale: ci sono le stesse persone, più o meno, e hanno il dovere di mettere a disposizione degli associati strumenti che garantiscano parità di trattamento». Cosa pensa della denuncia di Della Valle a Guido Rossi? «Non entro in personalismi: per me Rossi rappresentava la Federazione, ha agito in suo nome e per suo conto». Cosa sarebbe successo se Moratti avesse fatto un gesto distensivo, rinunciando allo scudetto? «La relazione è lì, ma non m'addentro: ognuno ha una sua coscienza e le sue profonde convinzioni». Che rapporti ha con il presidente nerazzurro? «Di educazione e civiltà: devono rimanere tali e sarebbe bello se si estendessero ai tifosi. Non siamo in guerra, il calcio è un grande spettacolo di sport, e l'Inter è lì per caso: se fosse arrivata terza un'altra squadra, avremmo chiesto comunque se era giusto assegnarle lo scudetto». Ritiene sia stato frettoloso, al tempo, scaricare Moggi e Giraudo? «All'epoca il quadro sembrava completo, con un impianto accusatorio violentissimo e un'attenzione altrettanto violenta da parte dei media che imponeva di decidere in fretta. Noi accettammo tutto, l'esposto è nato per l'assegnazione dello scudetto: abbiamo chiesto se permanevano i requisiti senza entrare nel merito della decisione del 2006. La nostra domanda è molto semplice: "Fu giusto assegnarlo?" Ognuno, naturalmente, ha un'opinione». Come finirebbe, secondo lei, un'ipotetica sfida tra l'Inter del triplete e la Juventus di Capello? «Nessun dubbio: vinciamo noi 3-0» Quella fu l'ultima grande Juve, ma ora state tornando ai vertici... «Sin dal mio primo giorno di presidenza lavoriamo per tornare a vincere sul campo. Abbiamo trasformato la società, con dirigenti tutti nuovi, e cambiato profondamente la squadra. Sapevamo che il primo anno sarebbe stato difficile e il secondo di completamento: adesso c'è un buon impianto, possiamo ragionare su uno o due inserimenti a stagione per crescere». C'è stato un momento, in estate, in cui la Juve poteva diventare di Mazzarri? «E' stata sempre la Juve di Conte» . Chi ha scelto il vecchio capitano? «Tutte le decisioni, con riferimento alla parte sportiva, vengono prese di comune accordo con Marotta, Paratici e Nedved. Quando si è creata la possibilità di ingaggiare Antonio, è stato chiaro a tutti che fosse una scelta idonea. I risultati che ha ottenuto non mi stupiscono: lo conosco da vent'anni, ne ho ben presenti qualità, doti umane e competenza». Un suo difetto? «Gli manca un filo d'esperienza, come manca a me. Ma entusiasmo giovanile ed esperienza non possono coesistere». Come è nata l'dea Pirlo? «Il compito dell'area sportiva è monitorare le occasioni di mercato che si creano. Se devo essere sincero, mi ha stupito l'iniziale scetticismo: oggi piovono complimenti, ma in estate si sussurrava "è rotto" oppure "è vecchio"». Il Milan portò via il regista all'Inter e costruì un ciclo vincente: la storia si ripete in bianconero? «La qualità di Pirlo è assoluta, ma io ho una convinzione: in campo si va in undici e un solo campione, per quanto straordinario, non fa la differenza». In diciotto mesi di presidenza, c'è un calciatore che ha cercato con forza e non è riuscito a prendere? «No, perché abbiamo lavorato in emergenza, avviato la rifondazione senza avere ancora una strategia. Rimpianti potranno esserci soltanto dall'anno prossimo, quando potremo muoverci con serenità sul mercato e completare, con pochi innesti, l'organico». Da presidente tifoso, le capita di "innamorarsi" d'un fuoriclasse e suggerirlo ai suoi dirigenti? «Mi innamoro solo della squadra. E se si assumono professionisti è per attribuirgli responsabilità e lasciarli lavorare». Con il senno di poi, l'annuncio dell'addio di Del Piero non meritava una maggiore solennità? «A me spiace che un gesto d'affetto sia stato interpretato come un atto ostile. Fu Del Piero, al momento delle firme, a dire che era il suo ultimo contratto con la Juve: perché tanto stupore se cinque mesi dopo viene chiesto un tributo? Lui è la storia, come Boniperti e Platini». CdS online. -
Auricchio Sulle Rivelazioni Del Corsport
Doko ha risposto al topic di parametrosottozero in Calciopoli (Farsopoli)
Cade sempre più nel ridicolo... -
A. Agnelli: "nessuno Fermerà La Juve"
Doko ha risposto al topic di Morpheus © in Calciopoli (Farsopoli)
Parte da una foto la lunga intervista rilasciata dal presidente della Juventus Andrea Agnelli al Corriere della Sera. Il bambino Andrea con i calzoni corti è in piedi vicino alla panchina dove siede suo padre Umberto e guarda avanti. Sulla panchina, accanto al padre Umberto c’è un signore. "Mi hanno detto chi è, ma non ricordo il nome, è qualcuno di Villar Perosa", spiega il numero uno della società bianconera ai colleghi Daniele Dallera e Roberto Perrone, che lo hanno intervistato. Gli chiedono se abbia pensato di fare il presidente della Juventus dopo aver trovato questa foto: "Non l’ho mai pensato, gli eventi si evolvono e possono portare ad assumere certe responsabilità. Il fatto che ci sia stato l’impegno diretto di uno della famiglia dimostra quanto la Juve stia a cuore a tutti noi - replica Agnelli -. Come affronto questo peso? Uno un po’ ci cresce, ti motivano. Una medaglia ha sempre due facce, privilegi e responsabilità". Il presidente traccia un bilancio di questo suo primo anno e mezzo al timone bianconero: "L’elemento che mi ha colpito di più è la totale assenza di un sistema di governo e di regole che possa permettere al calcio di svilupparsi. Mi sono confrontato con un sistema in stallo che paghiamo col ranking Uefa e la difficoltà a proporci in Europa come organizzatori di grandi eventi. Al pari del Paese, anche il sistema dello sport ha necessità di riformarsi. Per quanto riguarda la Juve? Qui siamo padroni del nostro destino. Quello che non si vede è stato il profondo rinnovamento della società. Uno semina, lavora e dopo arrivano i frutti". E i frutti stanno arrivando: "Ha ragione Conte: se l’avessero detto a luglio che a dicembre saremmo stati primi in classifica e imbattuti nessuno l’avrebbe creduto. La direzione è giusta. Da qui possiamo cominciare a costruire inserendo, in un impianto esistente, uno o due giocatori all’anno". Agnelli spiega le ragioni che hanno spinto la società a puntare sull'allenatore salentino. "Perché ho scelto Conte? La sua determinazione, la sua competenza, la sua grinta, la sua voglia di far bene sposavano appieno il cambiamento che io ho portato in Juventus. Il rapporto con lui è vecchio di vent’anni, l’ho rivisto e ho capito cosa poteva trasmettere. Se discuto le sue scelte tattico-tecniche? Non esiste che un presidente dica: facciamo giocare questa formazione. Esistono responsabilità e competenze. E mi comporterei allo stesso modo se parlassimo di una fabbrica di bulloni. Dopo si commenta". Gennaio è il mese nero della Juve. Ma Agnelli non se ne cura: "Non sono scaramantico. A Tokyo, prima della finale della Coppa Intercontinentale del 1996 comprai una giacca. Mi sono chiesto: la metto o non la metto? L’ho messa. Se bastasse mettere o non mettere una giacca per vincere o non vincere saremmo campioni tutti gli anni". Gli domandano quale fosse lo juventino della sua adolescenza-giovinezza: "Sono cresciuto prima con Gentile e poi con Montero. Nessuna finezza in campo - ha risposto Agnelli -. Sono un difensore, ho giocato fino ai giovanissimi, poi sono andato in Inghilterra e ho continuato lì. E continuo ancora. La famosa partitella del giovedì con Nedved? Con venti persone tra cui anche Pavel". Il discorso si sposta inevitabilmente sulla corsa scudetto e sul livellamento del campionato: "Non c’è solo il Milan. Si gioca partita dopo partita e i conti si fanno a maggio. La sorpresa del campionato? È un campionato altamente incerto, con squadre medio-piccole che stanno facendo bene anche grazie alla redistribuzione dei diritti tv: il Chievo con il solo differenziale dei diritti tv paga tutto il monte ingaggi. Se questo per noi non è giusto? Non è questione di giusto o sbagliato, tolta la Spagna, tutte le altre nazioni viaggiano su un principio di diritti collettivi. Il fatto è che l’anno scorso con accordi presi e documenti già firmati, una delibera ha modificato il sistema di quantificazione del bacino d’utenza: 200 milioni. Noi avevamo una pianificazione di un certo tipo e ci è cambiata in corsa. Se sono per una riduzione delle società professionistiche? Drastica. Io sarei per allinearci alla Spagna, 40, 42. Serie A, serie B, una riga qua. Quando uno fa dalla A alla B già ha degli sconquassi, dalla B alla C non ne parliamo. Prendete la classifica della Lega Pro: accanto a metà delle squadre c’è l’asterisco: 2, 3, 4 punti di penalizzazione. Non giustifico nessuno ma quando si scommette sugli avvenimenti sportivi e io non ti pago lo stipendio, poi è più facile rubare". Altro tema caldo, Calciopoli e lo scudetto 2006: "A che punto siamo? Sono uscite delle notizie importanti, anche se da verificare. Nell’esposto nel maggio del 2010 chiedemmo se sussistevano le condizioni per le quali il commissario straordinario assegnò lo scudetto all’Inter. La relazione di Palazzi dice di sì, l’intervista pubblicata dal Corriere dello Sport ieri svela che l’inchiesta fu sommaria. Non ci si rende conto di quello che ha determinato il 2006 per noi. Abbiamo richieste, le più diverse, di risarcimento danni per circa 600 milioni di euro. Con la nostra siamo a quasi un miliardo che pende. Chiudere con 'fu giustizia sommaria ci spiace', come si voleva fare con il documento non firmato al tavolo del Coni, non è semplicissimo". Ad Agnelli fanno notare di aver sempre difeso i 29 scudetti della Juve, ma di non aver mai menzionato i dirigenti: "Innanzitutto scomponiamo - risponde Agnelli -. Noi abbiamo un anno sotto inchiesta, il 2004-2005. Il 2005-2006 è pulito: subiamo la penalizzazione su un anno in cui non c’è niente e i designatori arbitrali sono cambiati. Se il capo dello sport e quello del calcio mi parlano di giustizia sommaria, quali che fossero i dirigenti, fu giustizia sommaria. E poi siamo entrati in un procedimento penale: i giudizi li possiamo dare solo alla fine. Quel sistema in cui controllati e controllori erano tutti amici e commensali era da estirpare? Sì. Ma di arbitri si parla ancora adesso e poi, conoscendo il carattere delle persone, c’è chi è più riservato e c’è chi è più colorito, anche quando parla al telefono". Il presidente bianconero risponde anche ad un'altra "storica" obiezione, secondo la quale le telefonate di Moggi fossero molto diverse, nei toni, da quelle di Facchetti: "Perché allora si accusa la Juventus di articolo 1 e l’Inter di articolo 6? Se io sto a quello che è l’impianto accusatorio del procuratore federale, nei confronti dell’Inter è molto più severo. Questo è Palazzi, risponde lui", ribatte Agnelli. Perrone e Dallera fanno una "Proposta di pace" ad Agnelli: la Juve rinuncia ai due scudetti e l’Inter a quello a tavolino. Ma il numero uno della società bianconera non ci sta: "No. Credo che ci sia la necessità di fare chiarezza, quando avremo il quadro completo si potrà passare a una negoziazione politica". Il presidente parla quindi dei rapporti con Moratti: "A monte di tutto c’è l’educazione e la civiltà. Abbiamo posizioni diverse, ma senza astio o mancanza di rispetto". Poi si torna al calcio giocato e all'addio di Del Piero, annunciato dallo stesso Agnelli: "Io ho prepensionato Del Piero? A me affascina, lo confesso, il sistema di prendere delle affermazioni e rivoltarle. Fu Alex, cinque mesi prima, a dire che avrebbe firmato il suo ultimo contratto con la Juve. Per il popolo Del Piero è ancora il supereroe? Il bello di Del Piero è che lo sarà sempre un supereroe della Juve". Agnelli indica il suo supereroe: "Il supereroe è sempre la squadra, il gruppo. Chi si avvicina a Gentile e Montero? Un duro come Chiellini". Il presidente dedica gran parte della sua giornata alla Juventus: "La mia giornata lavorativa va dalle 8 alle 20 e la Juve in questo momento prende nove, dieci ore. Cosa ho eredita da mio padre? Le due epoche sono troppo diverse. Per quello che riguarda il resto anche il fatto che mi dicano che gli assomiglio è già moltissimo". Infine Agnelli parla dei suoi due figli, l'ultimo dei quali arrivato pochi giorni fa: "Uno per i figli spera sempre il meglio, non pensa al contesto. A proposito: Giacomo Dai è Davide in gaelico. Mia moglie ha questa origine. Non è una stranezza". (tuttojuve.com) -
A. Agnelli: "nessuno Fermerà La Juve"
Doko ha risposto al topic di Morpheus © in Calciopoli (Farsopoli)
Agnelli al Corsport: "La mia società ha pagato un conto altissimo. Ora non si può far finta di nulla, LaJuve di Capello avrebbe battuto 3-0 l'Inter del Triplete" Il presidente Andrea Agnelli ha parlato al Corriere dello Sport per fare un'analisi in un momento bianconero sereno. Andre Agnelli parla di tutto, sopratutto dell'obiettivo: "Sin dal primo giorno della mia presidenza lavoriamo per tornare a vincere sul campo,quando succederà si chiuderà il cerchio. La Champions League è un traguardo ma il nostro obiettivo non è il terzo posto: per lo scudetto in lotta 7 squadre". Su Conte e Del Piero: "Non mi stupisco dei risultati di Conte perchè lo conosco bene. Su Del Piero un gesto d'affetto è stato visto come un atto ostile, fu lo stesso Del Piero al momento della firma a parlare di ultimo contratto". Ovvio un riferimento all'intervista di ieri: "Nell’intervista all’investigatore che avete pubblicato, la conferma che in Calciopoli ci sono troppe domande senza risposta. La mia società ha pagato un conto altissimo. Ora non si può far finta di nulla". Ovvio un riferimento anche a Moratti: "I rapporti con Moratti sono di educazion. Questa squadra ci farà tornare grandi. E la Juventus di Capello batterebbe 3-0 l’Inter del Triplete..". Infine il mercato: "Stiamo valutando le opportunità di mercato,inutile far nomi. Krasic via, potrebbe capitare che un giocatore perda le motivazioni, magari sarà il nostro miglior acquisto di gennaio" (tuttojuve.com) -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
Sky - La Juventus vuole portare Borriello in ritiro a Dubai Marco Borriello è il nome caldo di questi giorni per il mercato della Juventus. Marotta sta cercando di acquisire il giocatore in prestito. Secondo Sky sport, la prima richiesta della Roma per l'obbligo di riscatto, era di 12 milioni; adesso l'ad bianconero cercherà di abbassare il prezzo a 8 milioni. La volontà della Juventus, come riferisce il canale satellitare, è quella di avere Borriello già a disposizione per il ritiro di Dubai. Nella peggiore delle ipotesi, l'attaccante romanista si aggregherebbe ai suoi nuovi compagni, al loro rientro in Italia, dopo il ritiro invernale che la squadra di Conte sosterrà tra gli Emirati Arabi e l'Arabia Saudita. Il mercato della vecchia signora, però sarà anche caratterizzato dalle cessioni: Amauri e Iaquinta sono i primi della lista. L'attaccante italo-brasiliano piace al Genoa e al Tottenham, ma ha offerte anche dalla Cina; il bomber calabrese, invece, piace alla Fiorentina e al Novara. Marotta cerca anche un difensore e Caceres sembra in pole position per rinforzare il reparto arretrato. Infine, con i soldi delle cessioni, la Juventus potrebbe anche cercare un centrocampista. (tuttojuve.com) -
ESCLUSIVA TJ - Amauri al Genoa, la Juve ha detto sì Siamo davvero ad un passo dal trasferimento invernale dell'attaccante brasiliano della Juventus, Amauri, al Genoa. Dopo l'arrivo di Pasquale Marino, che lo ha allenato per pochi mesi a Parma la scorsa stagione, Amauri si è convinto e ha dato la propria disponibilità a trasferirsi a Genova. Preziosi avrebbe già confermato al nuovo allenatore Marino della disponibilità di Beppe Marotta. La prima settimana di gennaio potrebbe arrivare l'ufficialità.
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Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
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Del Piero, seppur con l'arrivo di Borriello diventerebbe la quinta scelta, è il capitano, il simbolo, non andrà mai in tribuna per quello che rappresenta, stanne certo. -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
Bella la firma... che saga che sta facendo Nolan... -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
Questo è un aspetto di quelli che sottolineavo...però Conte a ste cose non guarda...vedi Krasic...da titolare alla tribuna... Inoltre poi chi mandi in tribuna tra gli attaccanti? Vucinic non puoi, Del Piero per quello che rappresenta non puoi... 1 tra Matri/Borriello/Quaglia? A meno che non mandi Elia o Krasic (che probabilmente partirà)... soluzione imho più probabile. -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
Morph, per Conte non credo purtroppo...l'ha fatto capire anche quando l'ha lasciato fuori... -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
Borriello, sempre più Juve Gianluca Di Marzio La Juve e Marco Borriello sono sempre più vicini, un’operazione destinata a chiudersi in tempi brevi, da lunedì sera ormai non è più un segreto. L’attaccante della Roma questa volta ha detto si ed è pronto a vestirsi di bianconero, forse già nel ritiro di Dubai. Restano da limare un po’ le cifre dell’intesa tra le due società: la Juve vorrebbe pagare poco meno di un milione per il prestito e fissare un diritto (non obbligo) di riscatto a circa 8 milioni, la Roma chiede qualcosa in più ma sono piccole schermaglie. Borriello e la Juve, non ci sono più ostacoli… -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
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Dire che sei un artista è poco... -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
Si, classe '80, ex Siviglia, ha il contratto in scadenza nel 2014 ma grazie a una clausola presente nel contratto legata al numero di presenze nella stagione in corso, può liberarsi e firmare per chi vuole. -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
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Keita al Milan a giugno. Skysport24. -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
Una domanda per i MOD e gli ADMIN: è possibile riaprire un topic generale sul calciomercato in generale, visto che sta per cominciare ufficialmente la sessione invernale? -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
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Vucinic da noi non sta giocando (non ha giocato) da punta...ha praticamente fatto il fantasista partendo da sx e svariando su tutto il fronte d'attacco...e l'ha fatto addirittura anche quando ha giocato prima punta col Milan...E' il nostro regista offensivo... chi lo critica o non ha visto bene le partite, oppure ce l'ha sulle palle, perchè Mirko non avrà segnato tanto (ed è stato pure un pizzico sfortunato, penso alla traversa col Milan, alle occasioni con i violacei e al tiro a giro con il palermo a lato di un niente), ma è entrato sempre nelle nostre azioni offensive più pericolose (oltre a quelle dei goal..). -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
Su questo credo ci siano pochi dubbi. Credo lo vogliano per l'immediato e poi a giugno si valuta...IMHO anche un eventuale prezzo fissato per il riscatto sarebbe trattabile...come il contratto del giocatore (cifre e durata), sempre se si intende poi riscattarlo. -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
Giusto per la serie "le gurate": Luca Momblano (calcio gp) su Fb Sì, preso Borriello. Si aggrega per Dubai. Fatta. -
Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
I miei dubbi su Borriello son questi, cmq, lasciando da parte il discorso tecnico ed economico, simpatia..ecc.: 1) Chi mandi in tribuna tra questi cinque attaccanti (Matri-Vucinic-Quaglia-Borriello-Del Piero), dato che Conte tra campo e titolari ne porta sempre 4? Borriello prenderebbe il posto di giocatori che attualmente vanno in tribuna (Amauri, Iaquinta, Toni). Oltre che significa, se si vede l'utilizzo attuale, far diventare Del Piero di fatto quinta scelta (ma io non me lo vedo in tribuna, per quel che rappresenta), quindi in tribuna ci dovrebbe andare (considerando Vucinic inamovibile) uno tra Matri/Quaglia/Borriello...mah... 2) Prendere Borriello vorrebbe dire togliere spazio principalmente a Matri, però questo significa svalutare Ale...ha senso? O lo vendi adesso, oppure lo svaluti in maniera pesante se lo panchini o mandi in tribuna... Ripeto, tutto questo al netto di discorsi tecnici, simpatie...ecc...per me questa operazione non è semplice...considerando che abbiam solo il campionato eh... -
Io sono soddisfattissimo. Abbiamo una Squadra con la S maiuscola, come ha detto già Conte. Si vede anni luce una grande organizzazione di gioco sia difensiva che offensiva. Con un pizzico di qualità in più davanti, si poteva portarla a casa. Qualcuno non si rende conto che chiudere imbattutti dopo aver concesso nulla in casa ad una squadra come l'Udinese è roba notevole. Certo, tutti volevamo vincere, però dobbiamo imparare a vedere prima la prestazione. Una squadra così squadra, se rinforzata da 2-3 giocatori di prima qualità davanti, ha un futuro veramente roseo... altrochè... Ps: Conte ha ammesso (se ancora per qualcuno non era chiaro) che la nostra è in sostanza una difesa a 3 con Chiellini centrale "mascherato"...o finto terzino...
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Marotta All'Assalto Della De Filippi: Borriello
Doko ha risposto al topic di TrezAleVed in Archivio Calciomercato
A parte che esiste un patto morale che se sancito viene rispettato (vedi in primis da noi il riscatto di Motta, fatto solo perchè c'era), se ti leggi il comunicato ufficiale dell'As Roma che ho postato, vedi che c'è scritto. E cmq, se c'è anche solo la parola tra i dirigenti dell'obbligo di riscatto, nessuno si può tirare indietro delle parti, pena perdita di serietà e cadute di stile che a questi livelli non esistono.