
Puma83
Tifoso Juventus-
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Temo che Marquez ci metterà d'accordo
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Ms se proprio dobbiamo sperare nell'imponderabile, puntiamo sul Dottore. Va bene che Camomillo è simpatico ma risentire l'inno italiano non sarebbe male.
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Lorenzo ha fatto il miracolo ma Marquez correva con la spalla lussata qualche ora prima. Allo stato è lui il più forte. Speriamo che Vale domani stia insieme a Lorenzo
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Jorge: "Vale è il più grande di sempre" MISANO ADRIATICO (Rimini), 12 settembre 2013 Il nuovo cambio in gara sulle moto di Rossi e Lorenzo. Il campione spagnolo rende tributo al compagno di squadra. Il pesarese meglio di Agostini e di Hailwood Jorge Lorenzo parla con Valentino Rossi. LaPresse l'incoronazione — "Ci ho corso contro e conosco il suo valore. Per me è Valentino il più grande di sempre" è l’omaggio del campione del mondo in carica. Grande Jorge, campione anche di obiettività a differenza di tanti tifosi italiani rosiconi.
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E' la prima volta che mi trovo d'accordo con Stoner. L'elettronica sta uccidendo la Motogp
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Ricordo dei duelli in derapata tra Rossi e Capirex che si beccavano dal cronista un "DERAPATORI FOLLI"!
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Stavolta siamo d'accordo. Ha fatto benissimo in tutte le categorie e ricordo quando domava o tentava di domare la Ducati che era un missile ma maneggevole come un cavallo bizzoso. Grande Capirex; era pure juventino
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Con quella moto gli anni precedenti Capirex - se ricordo bene - vinse più gare e stabilì anche il rekord di velocità assoluta. Povero Capirex dedicò al Progetto gli ultimi anni della sua prestigiosa carriera e fu mandato via senza nemmeno un ringraziamento.
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Il duello Marquez-Lorenzo mi ha ricordato l'epica sfida Rossi-Biaggi del 2004. Posso dire con orgoglio che l'ho vista dall'inizio alla fine. Ecco uno dei resoconti giornalistici Lo "sport puro", fatto di solo talento e valore, di epica agonistica e di etica cavalleresca, è un mito sepolto sotto tali e tanti strati di business, di doping e di ciance polemiche, che quasi non ne facciamo più conto: le rovine di Ilio erano più accessibili? Per questo, soprattutto per questo, lo strabiliante duello omerico tra Rossi e Biaggi (Gp del Sudafrica di ieri, domenica 18 aprile 2004) andrebbe estratto tutto intero dal blob televisivo domenicale (di tutte le domeniche) e custodito nel piccolo pantheon delle immagini memorabili, delle gare magnifiche, degli spettacoli perfetti. Si correva la prima gara del mondiale di motociclismo, e i due piloti italiani, già divisi da una rivalità acida e non sempre di buon gusto, hanno riscattato l'intero repertorio di insulti e di risse sublimandolo in una gara così appassionante, così incerta e tirata fino ai limiti estremi della destrezza, da lasciare senza fiato. Dopo il traguardo, il vincitore Rossi, interpretando lo sfinimento agonistico di noi tutti, ha appoggiato la moto a un muretto di copertoni e si è chinato brevemente sull'asfalto, come per riprendere respiro e confidenza con la terraferma, e per riaversi dalla incredibile sequenza di sorpassi inferti e subiti. Le traiettorie dei due piloti si erano intrecciate per tutta la gara, sfiorandosi fino a intignare il muso l'uno nella coda dell'altro. Sembravano legate allo stesso elastico. Hanno cercato per decine di giri di infilare, tra i due e i trecento all'ora, il varco ristretto di un'esitazione dell'avversario, di un impercettibile scarto in curva. Una specie di Italia-Germania 4-3, con i sorpassi invece dei gol, e quella speciale impressione di tempo dilatato, di traguardo sempre qualche spanna più avanti, che appartiene solo alle gare straordinarie, quelle insolute fino all'ultimo istante di gara, quelle che vorremmo non finissero mai, e insieme non vediamo l'ora che finiscano pur di poter riposare il cuore. Rossi aveva la moto nuova, una Yamaha, Biaggi (si dice) quella migliore, una Honda, ma merito del motociclismo (per esempio rispetto alla F.1) è essere ancora e soprattutto una sfida tra piloti, e assai meno una competizione tra fabbriche: sarà anche che, a differenza dell'auto, la moto ha l'umiltà e il merito di lasciar spiccare la sagoma intera del pilota, di diventarne quasi una protesi stradale. Fino a sembrare più un attrezzo sportivo, come la racchetta da tennis o la mazza da hockey, che quell'ordigno metalmeccanico che in effetti è. Il dettaglio tecnico riferisce che Rossi ha avuto il merito di vincere su una macchina meno collaudata e meno favorita. Biaggi però correva su una Honda "non ufficiale", e ha seminato di qualche chilometro le due "ufficiali". Entrambi hanno dunque superato i supposti limiti del mezzo con una capacità di guida superiore. Che, in sella a due gomme sempre sul filo dell'aderenza, significa, in una sola parola, coraggio da vendere. Gli sport del motore, da tempo confinati sui nastri artificiali dei circuiti e levati dalle strade comuni sulle quali sono nati, non possono più ripetere la rischiosa e fragorosa epopea della Mille Miglia, o dei circuiti cittadini dove una volta le moto correvano e spesso si fracassavano. Eppure, l'esercizio di stile tracciato ieri da Rossi e Biaggi sulla pista sudafricana destava una meraviglia intatta, antica, degna dei racconti (non sempre rigorosi) sulle gesta dei tempi eroici, quando era solo per radio che rimbalzavano le cronache sportive. Essere riusciti a meravigliarci nel tempo della televisione, con decine di telecamere ficcate intorno e sulla moto, con centinaia di replay che inflazionano l'attimo e banalizzano il gesto, è stato veramente un piccolo miracolo del talento. Una gara unica, un pezzo unico nell'evo della dozzinalità e della ripetizione in serie.
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La Rossa stava crescendo. Ci avevo vinto anche Capirex. Lui l'ha presa al top e ci ha messo gioventù e classe. Ma, ahimè, gli è andata bene un solo anno. Il secondo Valentino con una moto inferiore lo ha sverniciato e di lì il suo odio di "collaudatore" della Honda. Il III e il IV anno in Ducati sono gli anni della "colite" così come l'altr'anno quando Lorenzo con una moto inferiore lo ha distrutto. Così passa la gloria del mondo dei collaudatori. Dal suo punto di vista, lo capisco profondamente. Non capisco i suoi apologeti.
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Scommettiamo Chi Crede In Isla?
Puma83 ha risposto al topic di Demongod in L'Archivio Di Tifosibianconeri.com
Io ci credo. Ma occorre che ci creda Conte. Speriamo che lo rimetta moralmente in sesto -
Certo, va tenuto conto anche della colite di Stoner dopo Laguna Seca!
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Allora torneremo in sintonia!
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Ho le tue stesse preoccupazioni
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Esatto! Quell'anno e - soprattutto - i due incidenti in sequenza di quell'anno segnano lo spartiacque tra il vecchio Dottore (che era ancora superiore a Lorenzo) a quello attuale. Valentino come Agostini, Doohan, Hailwood ha segnato un'intera epoca. Lorenzo e Marquez non ancora e probabilmente il primo rischia di soccombere al fenomeno nacsente. Certo due titoli, nemmeno consecutivi, non possono dare diritto alla stessa considerazione. L'astio e la faziosità di qualcuno contro Valentino può essere giustificato dalla sua fede interista (motivo obiettivamente valido) ma posporlo ad un "collaudatore Honda" mi sembra francamente assurdo.
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Sei un grande. Quello schifo di visione dovrebbe essere vietata dalla buon costume. Magari fatelo giocare con un profilattico in testa!
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Grande Fred! La matematica e la storia GLI RODONO. Fino al punto di fare un paragone Lorenzo-Valentino senza tener conto della differenza di età e dimenticando che Valentino era in testa anche il terzo anno prima che lo stupido incidente in motocross, poi doppiato da quello più grave che lo mise KO per quasi il resto della stagione, determinassero la disastrosa decisione di andare i Ducati.
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Questo è il vero rimpianto anche mio. Quando è morto Sick ho capito che il ciclo italiano era finito perché Dovizioso è stato sempre un bravo incompiuto così come prima l'inutilmente precoce Melandri.
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Non parlavo di quelli in Ducati ma di quelli in cui perse da Hayden e Stoner, nei quali vinse belle gare ma perse "di misura" (con Hayden) e "nettamente" (con Stoner) il mondiale. Quando vinse Stoner la Ducati era la migliore moto del lotto. Quando Stoner (giustamente) se ne andò si avviava a diventare il ferraccio che è ora. Nei due anni precedenti Capirex (sia pure in modo discontinuo) dette ampie prove della potenzialità della Ducati anche se è giusto riconoscere che quelle potenzialità riuscì a realizzarle Stoner.
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Stoner le ha prese nel 2006, nel 2008, nel 2009, nel 2010. Poi è venuta la tragica era Ducati e il contestuale tramonto di Rossi. Sul fatto che Rossi le abbia prese da Hayden sai bene che si trattò di una stagione particoilarissima finita allo sprint. Lorenzo fino al grave infortunio di Rossi gli era dietro. Che ti devo dire? In genere non si condividono le opinioni ma questi mi sembrano fatti. Comunque nove tituli son meglio di 2
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Ma non è assolutamente vero. Biaggi non era certo inferiore a Pedrosa e - salvo i due anni di sabbatico - Rossi le ha suonate a tutti, Stoner e Lorenzo compresi. Ha vinto prima e dopo l'elettronica e i suoi sorpassi erano opere d'arte. Non c'è stato nessuno svilimento della Ducati. Era il vanto in giro per il mondo quando ha vinto Stoner. E quell'anno (e quello successivo) era davvero la prima moto (non forse per la stabilità ma certamente per la velocità di base). Direi che è il contrario: quando i ducatisti-stoneriani hanno cominciato a perdere (l'anno dopo) si è scatenata la caccia al campionissimo locale. Però Valentino per le statistiche e i numeri esibiti è stato il campionissimo. E, ripeto, solo Marquez lo può imitare o superare allo stato delle cose. Ed è anche quello che più gli assomiglia per la capacità di adattamento alle diverse situazioni (Marquez non dice che Valentino è un sopravvalutato ma che è il suo maestro e modello - forse questo conta più del parere interessato dei ducatisti)
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Rossi ha battuto Biaggi (che era un rosicone ma un grande), Gibernau (con moto più veloci della usa), Capirex, Stoner, Lorenzo, Pedrosa. Soprattutto ha vinto quando non c'erano solo Honda e Yamaha e quando l'elettronica era meno decisiva. E'vero, oggi è in parabola discendente e sicuramente inferiore a Marquez e Lorenzo (ma è ancora capace di sorpassi chirurgici che altri emergenti si sognano). Questi due sono dei grandi perché duttili, capaci di vincere in tutti i modi (non solo per distacco con fuga iniziale) ma mentre Lorenzo ha raggiunto il top, i limiti di Marquez sono ancora sconosciuti, come quelli di Valentino prima che dalla Honda passasse alla cenerentola Yamaha che lui riportò ai fasti del passato. Ultima notazione: Valentino è alto 1,82, Pedrosa 1,58, Lorenzo e Marquez 1,71. Non credo che ciclistica e aerodinamica lo avvantaggino rispetto ad un lotto di piloti che gli rendono mediamente quasi 20 cm. Non vorrei che i tuoi pregiudizi su Rossi derivassero dal tifo calcistico: non si può essere perfetti anche se tifare Inter è un handicap morale profondo.
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Ma di che stai parlando? Di Stoner, cioè il cronoman della moto gp. A me spiace solo non averlo visto contro Marquez e Lorenzo domenica nel testa a testa. Sarebbe arrivato IV anche dopo il diligente Pedrosa a meno di un improvviso attacco intestinale che lo avrebbe condotto ancor più nelle retrovie. Qui non si vuole accettare il fatto che allo stato Valentino nel motociclismo moderno risulta il più grande di sempre e che l'unico che lo può eguagliare e superarae è Marquez. Che oggi i piliti più forti son Marquez e Lorenzo. Che l'elettronica e la sparizione di tutte le case costruttrici all'in fuori di Honda e Yamaha hanno tolto a questo sport la bellezza dell'imprevisto e dei sorpassi. Che Valentino è - malgrado l'evidente declino - il migliore dei piloti normali. Che Stoner molto opportunamente si è ritirato prima di assaporare gli scappamenti di Marquez e Lorenzo (peraltro già assaggiati l'altr'anno insieme a quelli di Pedrosa).
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A parte che sei un amico e che ti chiami Maglietta GIALLOblu chi sarebbe il pagliaccio? Spero che tu non alluda a Valentino che è una NOSTRA GLORIA NAZIONALE
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I migliori piloti son sempre stati romagnoli perché in quel posto è un problema di DNA. Non c'è nessuna selezione ma semplicemente in Spagna hanno investito in miliardi, in Italia si è rimasti al tempo di Graziano Rossi che istruiva il figliolo