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franca1000

Il Bar Sulla Riva Del Fiume - Parte Diciannovesima

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Speramolo, va!

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sempre speramolo

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Juve a Tre Stelle @Juveatrestelle 5h5 hours ago

 

Quando canta il grillohttp://www.juveatrestelle.it/quando-canta-il-grillo/  A cura di @GAMBELLIRic

CO7oWcUWsAAQhc4.jpg
 
1:45 AM - 15 Sep 2015 · Details

 

E’ proprio il caso di dire: “Quando canta il Grillo ”. Il canto del grillo serve a richiamare la femmina che può localizzarlo e raggiungerlo.

 

In questo caso con il canto del dott. Renato Grillo, estensore e giudice di Cassazione per il processo di Calciopoli, sono stati richiamati e risvegliati i tanti italiani che credono ancora, o fanno finta di credere, per loro tornaconto, che Calciopoli sia veramente esistita.

 

La storia insegna che all’interno della censura dittatoriale esiste anche il controllo sistematico della comunicazione, della libertà di espressione, di pensiero, di parola e di stampa. Tutto ciò in Italia non terminò del tutto con la fine del regime fascista, nel senso che i nuovi governi democratici non misero fine del tutto al famoso ‘Codice Rocco’, pur dichiarandosi in netto favore della libertà d’espressione, come sancito dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Per il caso Calciopoli, o meglio Farsopoli, esiste ancora il ‘Codice Rocco’ in tutto e per tutto. Non si tratta di Nereo Rocco, grande allenatore milanista, ma di Alfredo Rocco, politico e giurista italiano al cui nome è tuttora legato il codice penale.

 

Nel 2006, in risposta ad una feroce e storica aggressione di stampa verso la Vecchia Signora a senso nettamente unico, al tifoso juventino non rimase che difendersi da solo, vista l’assenza totale della Società, chiusa in un silenzio disarmante e remissivo verso gli accusatori. Nacquero allora numerosi siti, blog, che gridavano a gran voce la verità, con fatti reali e documentati, che mettevano in risalto le numerose ed incredibili stranezze del processo napoletano. Tutte confermate dalla sentenza finale in cui abbiamo capito che Moggi e Giraudo avevano ‘rizzato’ un’associazione a delinquere solo con il ‘poro’ (come si dice in Toscana) De Santis, reo di essere stato testimone ed ’artefice’ di sconfitte e pareggi di Madama, nelle partite che lo avevano visto protagonista con il fischietto.

 

Alla faccia dell’associazione a delinquere!

 

Non è che Moggi e Giraudo si erano associati all’ARCI e qualcuno ha preso un abbaglio?

 

Tornando al 2006 ero convinto, durante la nostra difesa (il sottoscritto era uno dei più agguerriti) a suon di articoli e tweet, che noi tifosi juventini cantavamo e portavamo la croce all’interno di un grande recinto, nel senso che nessuno ci dava ascolto, soprattutto l’altra metà d’Italia, grande accusatrice della Triade e della Juve. Invece non era assolutamente così, l’orgoglio ferito del tifoso bianconero e le sue grida a gran voce, stavano facendo rivedere il giudizio sulla Farsa di molti addetti ai lavori, anche noti ed importanti, e di molti tifosi, quelli più intelligenti, che aprirono gli occhi sopratutto quando la ‘Divina Provvidenza’ sbobinò le telefonate di Facchetti, delle vere e proprie ‘grigliate’ con arbitri e designatori. Il tifoso juventino, con l’aiuto delle sole proprie mani e della sentenza sportiva che parla di Campionati regolari (2005 e 2006) e di nessuna partita taroccata, ha aperto gli occhi al mondo sulla verità di una Farsa, nata ad arte per affossare una grande Società e dei grandi dirigenti, incolpati di essere bravi e di vincere troppo.

 

Ma tutto ciò, ahimè, non è bastato. Cosa è successo in questi giorni?

 

E’ successo che un Giudice, tale Oscar Magi, per motivare l’assoluzione in primo grado di Luciano Moggi dall’accusa di aver diffamato Facchetti, ha confermato che pure l’Inter, per mano appunto di Facchetti, faceva lobby e pressioni sulla classe arbitrale. Io le chiamerei delle vere e proprie grigliate…

 

Il dott. Magi, non ha fatto altro che confermare la relazione di Palazzi nella quale scrisse: ‘INTER responsabilità diretta ad assicurare un vantaggio diretto in classifica a proprio favore mediante condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale. Articoli 1 e 6 del codice: ILLECITO SPORTIVO’. L’Inter si è salvata praticamente grazie alla Prescrizione di cui vanno anche fieri. Di tale sentenza, quella del dott. Magi, chiaramente nessuno ne ha parlato, a parte il Direttore in persona ed i soliti siti e blog juventini.

 

Ecco che, invece, è arrivata immediata la risposta della grande accusa, che due giorni seguenti, puntuale come i Rolex che il presidente della Roma Sensi regalava agli arbitri e guardalinee, ha fatto pubblicare sui giornali la sentenza della Cassazione di un certo Renato Grillo, che in  pratica afferma la grande influenza di Moggi su tutto il mondo del calcio, pur non esistendo partite taroccate in quei due famosi campionati. Particolare importante e non irrilevante è che Renato Grillo faceva parte nel 2005 della Commissione Disciplinare della FICG, nominato da Carraro. Che combinazione che adesso si ritrovi a far parte della Cassazione che giudica Moggi! Il mondo è proprio piccolo…

 

Quindi, pagine e pagine (rosa soprattutto) su questa sentenza, che stona ed è terribilmente contraddittoria sulla realtà dei fatti. Tutto ciò a conferma che in Italia tutto appare “fumoso”: non solo nel calcio ma in tutti i settori la verità è relativa, con la stampa e giornalisti a recitare il ruolo di interpreti, anche senza il loro volere, di questo movimento dilagante e violento come una diga che ha rotto gli argini. E noi poveri comuni mortali, poveri italiani, siamo sommersi da questa diga, inermi di fronte a tale evento, devastante per la nostra dignità di cittadini.

 

Calciopoli è lo specchio, la proiezione di tale realtà, che orribile e puntuale come Belfagor nelle sue apparizioni nel Louvre, quasi quotidianamente ci risveglia dal nostro dormiveglia di tifosi juventini. Siamo ormai al ridicolo, nella speranza che la Società non si fermi di fronte a tutto ciò, e che venga continuata la battaglia per la restituzione dei due scudetti, soprattutto, e per il milionario risarcimento. Intanto a noi reduci del 2006 non resta che continuare a gridare a gran voce la verità, che la metà della popolazione italiana fa finta di non conoscere, e continuare a vincere ‘Sul Campo’, come abbiamo fatto in questi ultimi quattro anni e durante tutta la storia della Società.

 

Ma in molti continuano a credere ad un’altra storia…

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Dell'articolo di sopra mi preme soprattutto:

....Ecco che, invece, è arrivata immediata la risposta della grande accusa, che due giorni seguenti, puntuale come i Rolex che il presidente della Roma Sensi regalava agli arbitri e guardalinee, ha fatto pubblicare sui giornali la sentenza della Cassazione di un certo Renato Grillo, che in  pratica afferma la grande influenza di Moggi su tutto il mondo del calcio, pur non esistendo partite taroccate in quei due famosi campionati. Particolare importante e non irrilevante è che Renato Grillo faceva parte nel 2005 della Commissione Disciplinare della FICG, nominato da Carraro. Che combinazione che adesso si ritrovi a far parte della Cassazione che giudica Moggi! Il mondo è proprio piccolo…

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Joined: 07-May-2009
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Le assurde motivazioni del Dr.Grillo, già facente parte della commissione disciplinare  della FIGC, raggiungono il culmine allorquando per il capo "Q"  scrive che fu De Santis ad arbitrare Juve-Udinese 2-1 invece di Rodomonti. Non sa nemmeno cosa scrive e non mi pare un lapsus o semplice errore di  battitura, che già sarebbero  sufficienti per far riaprire il processo  con il conseguente annullamento, ma addirittura si rifà a Paparesta ancora chiuso nello spogliatoio del Granillo, alla influenza di Moggi sui quotidiani, alludeva forse alla rosea?, e sugli arbitri per la sua presenza al processo di Biscardi, praticamente un bar dello sport seguito da circa 700.000 spettatori con uno share al di sotto del 3%, tanto per citare le gaffes più eclatanti, senza motivare le condanne perchè non ci sono riscontri ed allora si sogna.

E la chiamano  ....giustizia........

Non so se il Direttore, che ora ha anche il patentino di giornalista, abbia ancora voglia di andare avanti ma di fronte a tali castroneria giusto sbugiardare i censori del circolo della caccia,

Ora più che mai non mi muovo dalla riva del fiume, non è finito proprio niente.

 

:interxxx:  :interxxx:  :interxxx:

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Le assurde motivazioni del Dr.Grillo, già facente parte della commissione disciplinare  della FIGC, raggiungono il culmine allorquando per il capo "Q"  scrive che fu De Santis ad arbitrare Juve-Udinese 2-1 invece di Rodomonti. Non sa nemmeno cosa scrive e non mi pare un lapsus o semplice errore di  battitura, che già sarebbero  sufficienti per far riaprire il processo  con il conseguente annullamento, ma addirittura si rifà a Paparesta ancora chiuso nello spogliatoio del Granillo, alla influenza di Moggi sui quotidiani, alludeva forse alla rosea?, e sugli arbitri per la sua presenza al processo di Biscardi, praticamente un bar dello sport seguito da circa 700.000 spettatori con uno share al di sotto del 3%, tanto per citare le gaffes più eclatanti, senza motivare le condanne perchè non ci sono riscontri ed allora si sogna.

E la chiamano  ....giustizia........

Non so se il Direttore, che ora ha anche il patentino di giornalista, abbia ancora voglia di andare avanti ma di fronte a tali castroneria giusto sbugiardare i censori del circolo della caccia,

Ora più che mai non mi muovo dalla riva del fiume, non è finito proprio niente.

 

:interxxx:  :interxxx:  :interxxx:

Ma si potrebbe chiedere una revisione per queste incongruenze?

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E' stata chiesta la rivisitazione del processo Knox- Sollecito di Perugia per molto meno, nuovo appello a Firenze con condanna,  e la cassazione che alla fine sbugiarda tutti, senza prove certe e dati di fatto non  riscontrabili non c'è condanna. Con Moggi si sono inventati tutto, hanno scritto bugie.......ci vuole volontà.

 

 

:interxxx:  :interxxx:  :interxxx:

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E' stata chiesta la rivisitazione del processo Knox- Sollecito di Perugia per molto meno, nuovo appello a Firenze con condanna,  e la cassazione che alla fine sbugiarda tutti, senza prove certe e dati di fatto non  riscontrabili non c'è condanna. Con Moggi si sono inventati tutto, hanno scritto bugie.......ci vuole volontà.

 

 

:interxxx:  :interxxx:  :interxxx:

Grazie!

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Ma si potrebbe chiedere una revisione per queste incongruenze?

a chi interessa ?

già detto ma ripeto

non a giraudo che se ne sbatte della juve e dell'italia

no a moggi che in fin dei conti ne è uscito

troopo anziano per rifarsin  una vita e poi tanto anche dopo 1000000 di assoluzioni chi pensa tu sia un ladro lo continuerà a pensare

forse alla juve vedremo c'è stata la sentenza sul santo e le motivazioni vediamo 

io non mi pronuncio ......speramolo

a noi si a noi ma noi chi siamo ? non meb lo fate dire

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a chi interessa ?

già detto ma ripeto

non a giraudo che se ne sbatte della juve e dell'italia

no a moggi che in fin dei conti ne è uscito

troopo anziano per rifarsin  una vita e poi tanto anche dopo 1000000 di assoluzioni chi pensa tu sia un ladro lo continuerà a pensare

forse alla juve vedremo c'è stata la sentenza sul santo e le motivazioni vediamo 

io non mi pronuncio ......speramolo

a noi si a noi ma noi chi siamo ? non meb lo fate dire

:sisi: :sisi:

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La Juve è tornata. Vittoria meritata sul City non apparso quel diavolo dipinto in partenza.

Inviato dal mio E2003 utilizzando Tapatalk

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La Juve è tornata. Vittoria meritata sul City non apparso quel diavolo dipinto in partenza.

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L'ho vista .........alla radio .asd

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Riva sempre presente in attesa che chi di dovere prenda le iniziative che noi tutti speriamo.... .penso .penso .penso .penso

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L'ho vista .........alla radio .asd

non grandi un poco arruffoni

ma ............................ tanta grinta tanta voglia di ...............essere

e siamo

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Farsopoli di P. CICCONOFRI del 16/09/2015 10:07:55 Caso Paparesta e Biscardi, da Oscar

 

Prima ancora di avere tra le mani le quasi centocinquanta pagine con le quali la Cassazione ha motivato sul rito ordinario di calciopoli, ci avevano colpito due frammenti resi noti dalle agenzie di stampa attraverso la pubblicazione degli stralci delle motivazioni: "il potere mediatico di Moggi" e "il caso (o sequestro) Paparesta".

Per la Cassazione, Moggi era detentore di uno «strapotere esteso anche agli ambienti giornalisti e ai media televisivi», «che lo osannavano come una vera e propria autorità assoluta».

Nel corso delle udienze del processo napoletano è emerso che Il "Processo di Biscardi" era lo strumento televisivo con cui Moggi esercitava il suo “strapotere”. Ricordiamo che nel febbraio 1999 l’Associazione arbitri denunciò per diffamazione Aldo Biscardi, Maurizio Mosca, Franco Melli e Xavier Jacobelli. La tesi difensiva fu che il Processo del Lunedì amplificava a beneficio del pubblico televisivo gli argomenti dibattuti in trasmissione con chiacchiere da bar.
Il pm Giuseppe Amato, sostituto procuratore al tribunale di Roma, la prese per buona e archiviò ritenendo «la credibilità oggettiva della trasmissione assai bassa».

 

Un po’ come la credibilità di una sentenza che parla di “strapotere” negli ambienti televisivi sostenendo questa tesi.

Senza dimenticare il caso Paparesta,
il fiore all’occhiello delle chiacchiere da bar sport, utile per comprendere l’efficace lavoro di chi ha condotto le indagini. Il sequestro dell’arbitro, rinchiuso secondo la leggenda nello spogliatoio del Granillo, non è mai avvenuto, tanto che la Procura di Reggio Calabria chiuse immediatamente il caso senza lasciare strascichi. È chiaro che qualcuno si è fermato al racconto, ma un problema serio se a riesumare l’episodio come influente è la Cassazione.

Non è uno scherzo. Hanno usato rafforzativi ed enfasi per rendere credibili due barzellette. Se veramente anche la Cassazione tenta di circoscrivere calciopoli con episodi come questi siamo veramente al punto di non ritorno..

 

http://www.giulemanidallajuve.com/newsite/articoli_dettaglio.asp?id=4423

Modificato da ClaudioGentile
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:sventola: :sventola: :sventola: :sventola: :sventola:

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Dopo la lettura di questo pezzo, possiamo tranquillamente dire che le motivazioni della Corte di Cassazione, scritte dal Dottor Renato Grillo, ex membro della Figc (nominato a suo tempo dal presidente della stessa, Franco Carraro) sono un qualche cosa di caotico e di assurdo, copiate pari pari dalle due sentenze precedenti.

 

Farsopoli di F. FILIPPIN del 18/09/2015 08:09:45

Calciopoli le presunzioni della Cassazione

 

Abbiamo atteso qualche giorno per commentare nello specifico le motivazioni della sentenza n. 36350/15 della Corte di Cassazione con il quale sembra sia stata messa una parola fine, almeno in sede di giurisdizione ordinaria in Italia.

Questo perché, al di là di quello che per i forcaioli della prima ora sarebbe emerso dagli stralci della sentenza subito esibiti come trofei, ci aspettavano dal trovare soprattutto una cosa: delle risposte.
Non risposte convincenti, sia chiaro (avevamo capito subito dove si andava a parare), ma almeno qualche elemento su cui discutere e argomentare.
Siamo sinceri: non ne abbiamo trovate.

Essendo la Corte di Cassazione un giudice di legittimità e non di merito, non cui ci aspettavano ovviamente di “scoprire” fatti nuovi o diversi rispetto a quelli portati alla luce o rimasti nell'ombra nei primi due gradi di giudizio, ma almeno una lettura critica degli stessi, affrontati in maniera superficiale o del tutto distorta in precedenza.

Al termine delle 139 pagine di motivazione, però, le perplessità che avevano accompagnato le due precedenti sentenze, del Tribunale di Napoli e della Corte di Appello, sono rimaste tutte, anzi.

Le argomentazioni che hanno portato la Corte a riconoscere fondamento alle tesi dell'accusa, al di là delle ovvie considerazioni in punto prescrizione dei reati, non si discostano quasi per nulla da quanto già noto.

Partiamo dalla premessa che molte parti della sentenza (per esempio da pag. 44 a pag. 55), sono pressochè identiche a quella, pubblicata molto prima, e relativa alla sentenza Giraudo.
Così vengono ribaditi concetti come il fatto che la fattispecie in esame concretizzi un reato di attentato/ a consumazione anticipata, ma anche che “altre condotte ben più sintomatiche quali, in ipotesi, l'alterazione dei sorteggi arbitrali ovvero l'anomalia delle conduzioni arbitrali di determinate partite sono rimaste del tutto indimostrate”.
Le colpe che vengono attribuite a Moggi sono sempre le stesse: la questione delle schede svizzere, le riunioni con i vertici del mondo arbitrale che non sarebbero state “conviviali”, la presunta ingerenza nella formazione delle griglie arbitrali.

Schede telefoniche svizzere
La logica è quella nota: le schede (“inusuale e per certi versi ingegnoso sistema relazionale che costituisce la base fondante del funzionamento dell'associazione”) servivano per controllare e comandare arbitri e designatori.
C'è una qualche prova certa di ciò, dell'attribuibilità delle schede come ricostruito dalla Procura di Napoli e del contenuto delle conversazioni: no, solo “condivisibili giudizi della Corte.
Le schede servivano a Moggi per evitare di essere intercettato con riferimento alle trattative di mercato, come sostiene la difesa? La giustificazione è stata ritenuta “a ragione implausibile dalla Corte”.
Il fatto che vi siano sentenze (non “difese implausibili di un imputato”) che hanno confermato intercettazioni illecite a danno di arbitri e giocatori ad opera di soggetti ben noti, evidentemente nulla ha insegnato...

Tralasciamo ogni commento sulla questione della necessità o meno di una rogatoria internazionale, esclusa dalla Corte di Cassazione: se, però, le schede potevano essere intercettate senza particolari problemi, sia dal punto di vista giuridico che tecnico, la circostanza che tanto non sia stato fatto non può certo giocare a sfavore degli imputati, dando il via a supposizioni e ragionamenti astratti su quale sia stato il contenuto delle conversazioni e su chi siano stati gli effetti interlocutori.

Illuminante quanto detto nella stessa sentenza con riferimento all'arbitro Bertini, assolto.
A pag. 59 si legge: “Le dichiarazioni rese dall'ufficiale di PG Di Laroni non appaiono persuasive dal punto di vista logico, profilandosi, invece, come possibili suggestive supposizioni che non resistono alle articolate censure sollevate dalla difesa del ricorrente, il quale (Bertini) ha con forza ribadito la propria estraneità alla scheda”.


Le riunioni "non "conviviali"
Sulle riunioni più o meno “conviviali” anche qui il principio è lo stesso: erano “riunioni che, nel contesto in cui venivano programmate e tenute avevano quale obiettivo - secondo il condivisibile giudizio espresso dalla Corte territoriale - una serie di accordi programmatici attinenti non solo alle sorti di alcune partite più importanti del campionato di serie A 2004/2005, ma anche decisive per gli assetti interni alla FIGC”.
Da cosa lo si ricava? E' noto il contenuto di queste riunioni?
Il ragionamento (già sostenuto dalle sentenza precedenti) secondo cui il fatto che a queste riunioni avrebbero partecipati i membri dell”associazione” riproverebbe l'esistenza della associazione stessa è un non senso.
Ciò che doveva contare era solo il contenuto di dette riunioni: quali sarebbero stati questi accordi e i loro effettivi risultati.

Si parla soprattutto di arbitri (ma sappiamo bene di come si è passati nel corso dei vari giudizi il numero dei membri della Cupola si sia assottigliato): ci si è preoccupati di verificare il comportamento effettivo di questi arbitri e la loro carriera?
O bastano le suggestioni delle ammonizioni preventive di qualche giocatore minore?


Le griglie arbitrali
Il discorso si lega a quello della composizione delle griglie arbitrali, altro pilastro dell'accusa, una volta sgretolatasi la teoria dell'alterazione dei sorteggi (portata avanti sappiamo bene come...).
Partiamo dalla “fine”: “Altre condotte ben più sintomatiche quali, in ipotesi, l'alterazione dei sorteggi arbitrali ovvero l'anomalia delle conduzioni arbitrali di determinate partite sono rimaste del tutto indimostrate”.
Ovvero, sorteggi regolari (dove si dovevano effettivamente assegnare gli arbitri “amici” alle partite di interesse) e partite regolari (dove gli arbitri “amici” avrebbero dovuto favorire le squadre di interesse).
E' così che si costruisce un sistema per controllare il calcio?

Arrivati,poi, a pagina 112 siano trasaliti; queste le parole della Corte: “Di sistema illecito nel mondo del calcio parlano altri soggetti come il teste de relato Monti che ha riferito di notizia in questo senso apprese da Facchetti Giacinto”.
E questo che vorrebbe dire? Quello stesso Facchetti che, giova ricordarlo, solo qualche giorno prima una sentenza di un Tribunale della Repubblica aveva indicato come protagonista di “una sorta di intervento di lobbing da parte dell'allora presidente dell'Inter nei confronti della classe arbitrale" , con un comportamento "significativo di un rapporto di tipo amicale" e "preferenziale" con "vette non propriamente commendevoli".
Grande prova, non c'è che dire...


Ed ancora: “A riprova di questa inusitata ed volte persino irruenta forza di penetrazione in ambito federale, le sue incursioni negli spogliatoi al termine delle gare, in occasione delle quali il Moggi non lesinava giudizi aspramente negativi sull'operato dei direttori di gara. Vero è che all'epoca dei fatti vi era una circolare della Lega professionisti che consentiva l'accesso dei dirigenti di società di calcio negli spogliatoi: ma è innegabile che un simile potere di visita aveva quale presupposto solo un sentimento di cortesia e rispetto verso la terna arbitrale che non può essere confuso con quel potere di interlocuzione aggressiva e minacciosa, frutto soltanto di un esercizio smodato del potere”.
Siamo alle solite: lo facevano tutti, era consentito, ma se lo faceva Moggi era sintomo del suo smodato potere e degli illeciti a questo collegato.

Meriterebbero un lungo commento i continui e reiterati richiami al potere di Moggi di condizionamento dei media (con quali effetti concreti non si è ancora mai capito), che si sarebbe concretizzato in particolare sull'influenza nei confronti della trasmissione “Il processo del lunedì” e soprattutto nella figura di Baldas.
Ora, chiunque abbia mai davvero seguito quel programma, non può che sorridere nel pensare che prova di una responsabilità penale la possa trovare in una trasmissione così.
Così come è abbastanza risibile pensare che carriere di arbitri e sorti di campionati possano essere influenzati in qualche modo dalle risultanze della moviola biscardiana, che, al massimo, poteva costare qualche sfottò all'arbitro da parte degli amici al bar la mattina dopo.

Nella sentenza, ci sono, comunque cose interessanti, come la già citata parte relativa all'arbitro Bertini e a quello su Dattilo.
A pag. 63
: “Le argomentazioni della Corte costituiscono il frutto di una serie di supposizioni sulla base di circostanze tra loro completamente scollegate e dunque prive di logica.
Ne consegue il travisamento di una prova ritenuta decisiva dell'argomento secondo il quale vi sarebbero stati intensi contatti tra il Moggi e Dattilo in prossimità della partita in esame”.


E ancora a pag. 92, dove la Cass. rileva un totale travisamento della prova da parte della Corte di Appello per Juve - Lazio (arbitro Dondarini) (la Corte aveva collegato direttamente una telefonata di Moggi e la partita che però sono avvenute a tre mesi di distanza).

Suggestive supposizioni prive di logica, circostanze scollegate, travisamento della prova: tutti elementi condivisibili che, però, ci pare abbiano contraddistinto tutte le indagini e le conclusioni dei diversi giudizi (il modus operandi è stato lo stesso) e non sono parti di questi e che avrebbero dovuto portare ad una revisione critica di tutto l'iter processuale che ha portato ad un risultato che riteniamo assurdo.
 
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Io ho fatto una domanda tecnica che anche qui propongo.

 

La Cazzazione non ha dichiarato la prescrizione? E, se ha dichiarato la prescrizione, perchè si avventura in una sentenza di condanna per Moggi?

 

La prescrizione equivale a colpevolezza o a un giudizio sospeso perchè scaduti i termini?

 

Se qualcuno esperto di giurisprudenza mi vuol dare una risposta gli sarei grato.

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Giornata triste ieri

 

JU29RO chiude.

 

E' stato il mio riferimento in tutti questi anni.

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Giornata triste ieri

 

JU29RO chiude.

 

E' stato il mio riferimento in tutti questi anni.

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Io ho fatto una domanda tecnica che anche qui propongo.

 

La Cazzazione non ha dichiarato la prescrizione? E, se ha dichiarato la prescrizione, perchè si avventura in una sentenza di condanna per Moggi?

 

La prescrizione equivale a colpevolezza o a un giudizio sospeso perchè scaduti i termini?

 

Se qualcuno esperto di giurisprudenza mi vuol dare una risposta gli sarei grato.

non c'è più la cassazione di una volta................

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Giornata triste ieri

 

JU29RO chiude.

 

E' stato il mio riferimento in tutti questi anni.

 

Condivido appieno, va loro un sincero ringraziamento.

 

Per quanto attiene la Cassazione c'è da dire che i magistrati fanno un pò come pare loro. La Suprema Corte non dovrebbe decidere nel merito ma solo sulla regolarità del processo ed evidenziarne eventuali anomalie. Ha sancito la prescrizione per diversi imputati poichè la magistratura stessa non  ha risolto il contenzioso nei tempi dovuti poi però si è presa anche la briga, ma nessuno lo aveva chiesto, di lumeggiare la figura di Moggi dal punto di vista morale ed etico concludendo che era responsabile dei reati ascrittigli senza indicarne però i motivi. Un sistema furbetto per  tenere a galla la farsa.

 

Ma il troppo storpia ed il buon Grillo ha commesso degli errori, ha scritto bugie, tipo Juve-Udinese 2-1 arbitrata da De Santis, unico arbitro condannato guardacaso, invece di Rodomonti. Per lui Paparesta sarebbe ancora chiuso negli spogliatoi del Granillo, Moggi esercitava un potere persuasivo nei confronti della stampa e dei media, quali? Forse Il processo di Biscardi col 3% si share, condizionava gli arbitri coi quali non esiste una intercettazione, non ci sono partite truccate, sentenza della Casoria, ed i sorteggi erano regolari , sentenza del Tribunale di Roma e nessuno è stato indagato ne tantomeno condannato.

 

Intanto però lo dipinge come il male assoluto partendo dall'altra bugia "piaccia o non piaccia non ci sono intercettazioni che coinvolgano altre squadre..."non ha tenuto conto delle altre intercettazioni, della vacuità delle  schede SIM estere  il cui possesso non costituisce reato ma il solo fatto di detenerle e distribuirle(da dimostrare), anche se poi non c'è stato traffico, è indice di colpevolezza, un vero e proprio processo alle intenzioni senza riscontri perchè le prove si formano nel dibattimento in aula e non sui giornali e nei bar dello sport ma qualcuno aveva così deciso, Enzo Biagi con la sua risposta in merito valga per tutti.

 

Una farsa per giustificare la farsa .... e la chiamano.....giustizia... L'Italia, da sempre considerata culla del diritto, ne è divenuta, senza alcun dubbio, la tomba(cit.)

 

:interxxx:  :interxxx:  :interxxx:

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Vittoria a Marassi senza patemi con Gigi inoperoso.Speriamo gli infortuni non siano gravi.

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Vittoria a Marassi senza patemi con Gigi inoperoso.Speriamo gli infortuni non siano gravi.

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Ma il gioco non mi è piaciuto.

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GLI SPIFFERI DEL BOLLETTINO DI CRESCENZAGO

Sabato Ruggiero Palombo, nella sua rubrica settimanale sul roseo Bollettino di Crescenzago, non poteva certamente lasciarsi sfuggire un’occasione tanto ghiotta come il mancato incontro tra Andrea Agnelli e Carlo Tavecchio, o “rendez vous”, come lo definisce il sempre ben informato Palombo, che si sarebbe dovuto tenere a margine della riunione UEFA tenutasi a Malta la scorsa settimana. L’incontro tra Andrea Agnelli e Carlo Tavecchio sarebbe dovuto servire, assieme ai precedenti incontri “informali”, per definire una soluzione, “negoziale”  o “amichevole”, del contenzioso sempre aperto tra la Juventus e la FIGC attinente alle vicende di Calciopoli.


Ma vediamo cosa scrive il Ruggiero Palombo:


E’ mancato il rendez vous a Malta, sul campo neutro dell’UEFA, tra il presidente della Federcalcio e quello della Juventus Andrea Agnelli, che è arrivato quando l’altro era appena partito. Poiché il tempo dei colloqui informali sta scadendo, saranno gli avvocati Medugno e Gallavotti a portare avanti la questione con i legali della Juventus. Sul tavolo, il celebre ricorso e le 150 pagine della Cassazione su Calciopoli. Il caso, con le buone o con le meno buone, va chiuso e questa è l’unica serena convinzione che ha in testa Tavecchio


Ancora una volta sembra che “le penne della rosea” vogliano anticpare quelli che saranno i passi futuri del  Grande Imbroglio. Ma andiamo con ordine.


Palombo non spiega la ragione per il quale è saltato il “rendez vous” Maltese, io posso presupporre che a causare il “disguido” siano le agende, fitte, dei due, tanto più che non è dato sapere se ci fosse un appuntamento concordato, se Andrea Agnelli abbia o meno informato Tavecchio del suo ritardo o Tavecchio abbia informato Agnelli che doveva lasciare l’isola in anticipo. Come si vede Palombo lascia libero il campo ad ogni possibile illazione; a pensare male, si può credere che Palombo  voglia insinuare che Agnelli sia arrivato “quando l’altro era appena partito” di proposito, ma non credo che Palombo volesse insinuare uno “sgarbo” di Andrea Agnelli nei confronti del presidente federale Carlo Tavecchio, questo è solo un cattivo pensiero di un sodale di Luciano Moggi e si sa che per i “giustizialisti” noi siamo sempre e comunque dei malpensanti.


Andando avanti nella lettura del pezzo di Ruggiero Palombo pare che ormai “il tempo dei colloqui informali sta scadendo”, ed in particolare sta scadendo perché la FIGC ha fretta di chiudere e pertanto l’unica soluzione praticabile è rimasta quella degli avvocati. Che su questo punto Palombo e la rosea abbiano informazioni di prima mano non ne dubito affatto, infatti ormai siamo abituati a leggere, in anticipo, sulla giornalaccio rosa quelle che sono le decisioni delle istituzioni calcistiche.


L’articolo scritto da Ruggiero Palombo sabato, ancora una volta, suona come un monito minaccioso, un messaggio che la Federcalcio affida agli “amici di Crescenzago” per ridurre a più miti consigli la Juventus. Palombo insinua senza dire, dimostra certezze che dovrebbero essere oggetto di comunicati Federali, ancora una volta la rosea si presta a fare da portavoce del “progetto Grande Imbroglio”.


Questi messaggi trasversali, questa fretta di Tavecchio, la coincidenza temporale della pubblicazione delle motivazioni della Cassazione non sono casuali; Palombo ed i suoi colleghi della rosea, così come la Federcalcio, omettono e fanno finta di dimenticare le sentenza del Tirbunale di Milano nel processo Gianfelice Facchetti vs. Luciano Moggi, anche quella sentenza fa giurisprudenza.


Personalmente spero vivamente che la Juventus non faccia un passo indietro da quelle che sono le decisioni prese a suo tempo, ossia ricorso al TAR del Lazio e revisione del processo sportivo in base all’art. 39. Dopo quello che abbiamo visto in questi nove anni, sinceramente, ho esaurito tutta la fiducia sia  nella giustizia sportiva che in quella ordinaria. La fiducia si è esaurita totalmente leggendo le motivazioni della Cassazione, le famose 150 pagine; quello che hanno scritto gli ermellini mi ha fatto tornare indietro nel tempo alla Primavera/Estate del 2006: la sentenza della Cassazione sembra tratta direttamente dai titoli della giornalaccio rosa dell’epoca. Anche se non si può avere fiducia in questa giustizia, da operetta, se la Juventus dovesse recedere dall’andare avanti, recedere nel chiedere che sia fatta Giustizia sarebbe certificare un atto di Ingiustizia. Recedere sarebbe buttare al vento nove anni durante i quali, con mille difficoltà e grazie al lavoro accurato del team difensivo di Luciano Moggi, si è riusciti a portare alla luce quello che gli inquirenti, i PM e gli ermellini hanno voluto ignorare di proposito.


La Juventus ha un dovere morale verso i suoi tifosi e verso chi dal 2006 sta lavorando e lottando per difendere la reputazione della Società. Chi dal 2006 ad oggi porta avanti questa battaglia con dedizione e passione non lo fa con lo spirito del tifoso tout court ma con lo spirito di chi vuole che si arrivi ad una uniformità di giudizio, si sbaglia chi crede che la filosofia che ci muove sia quella del “così fan tutti”, chi ha sbagliato deve pagare e dal momento che dopo nove anni nessuno ha portato uno straccio di prova delle responsabilità della Juventus, di Moggi e Giraudo, mentre ci sono prove a iosa delle responsabilità di altri: e’ giusto che di fronte a prove ed evidenze chi ha sbagliato paghi e non continui a farla franca.


Questi nove anni ci hanno insegnato che non bisogna abbassare le guardia, ci hanno insegnato che chi ci ha pugnalato alle spalle è ancora pronto a farlo, ci hanno insegnato che la battaglia per la giustizia e la verità non cade mai in prescrizione.


Massimo Sottosanti


 


http://juventusungrandeamore.com/2015/09/21/gli-spifferi-del-bollettino-di-crescenzago/


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