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Tiger Jack

Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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"Ma l'inizio dei lavori resta un giallo..."

Ci sarà l'inizio "morale " dei lavori :sisi:

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però lo stadio si farà...l'importante è quello!cosa vuoi che siano questi "lavori"

 

Ma sì infatti! Tanto lo portano lì già costruito :sisi:

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Ma ci sarà pur un casamonica tifoso romettaro no? Lo fanno lo fanno

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Reboot

 

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Sarà pure vero che si è continuato a lavorare come formichine operose (e d'altra parte nelle stanze del Campidoglio non si è mai lavorato bene come in questi ultimi mesi .asd ) ma mi sembra che di nuovo non ci sia proprio un caxxo.

 

Imbarazzante la parte relativa ai due accesissimi tifosi riommici .

Modificato da Marmas

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Ma ci sarà pur un casamonica tifoso romettaro no? Lo fanno lo fanno

Certo

È prevista una Lounge Casamonica, come da noi c'è la Lounge Umberto Agnelli

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Tor di Valle, il pm indaga sulla cubatura in eccesso

Nuova tegola sul progetto del nuovo stadio: «Solo il 14% dell’area destinato all’impianto»

La Procura vuole verificare il rispetto del Prg. Sta per chiudersi l’inchiesta sul fallimento Sais

di MICHELA ALLEGRI (IL MESSAGGERO NEGATIVO 04-09-2015)

Un nuovo intoppo rischia di rallentare il maxi progetto dello stadio di Tor di Valle: le cubature concesse dal Comune per la realizzazione degli impianti sarebbero in eccesso rispetto a quanto previsto dal piano urbanistico del Campidoglio. È il nuovo versante su cui ha intenzione di fare luce la Procura di Roma. Il pubblico ministero Mario Dovinola, titolare di due fascicoli che riguardano la struttura, vuole verificare se l'assegnazione del surplus di terreno all’Eurnova, l'azienda del costruttore Parnasi che ha in appalto i lavori, sia passata attraverso una procedura regolare. L’inchiesta, che scaturisce dagli esposti stilati da una serie di comitati di quartiere e dal Movimento 5 Stelle, è al momento senza indagati né ipotesi di reato. A sollevare il dubbio sull’esistenza di irregolarità di metratura era stato il gruppo capitolino del M5S che, dopo aver letto le oltre 7.000 pagine del progetto definitivo di Tor di Valle depositato in Comune lo scorso 15 giugno, ha presentato un'interrogazione all’assessore all’Urbanistica, accompagnata da 23 domande. Tra gli interrogativi, spunta anche quello relativo alla presunta discrepanza tra la cubatura assegnata e quella ”assegnabile”. Nella delibera approvata lo scorso anno, infatti, alla proprietà sarebbero stati concessi «circa 300 mila metri cubi di terreno calcolati non sulla destinazione effettiva dell’area a verde privato attrezzato, quale era, ma su quella a parco a tema, quale mai è stata, che prevede una densità maggiore, e concedendo, quindi, 100 mila metri cubi in più del dovuto», a detta dei pentastellati.

PUBBLICO INTERESSE

E ancora: dietro la costruzione di quello che gli ambientalisti chiamano”ecomostro” non ci sarebbe il pubblico interesse previsto dal- la legge sugli stadi, «bensì - secondo i grillini romani - l'interesse privato di alcuni, per cui esiste il rischio che i costi lieviteranno in modo spropositato pesando sulle tasche dei cittadini». Il ”giallo" delle cubature in eccesso è un nuovo filone d'inchiesta scaturito dagli accertamenti sull’iter amministrativo delle assegnazioni. Negli esposti, dai quali prende le mosse l'indagine, si sollecita la Procura a procedere per abuso d’ufficio o falso ideologico. Nel mirino dei denuncianti ci sarebbe appunto la delibera, votata dal Comune a fine dicembre, che ha riconosciuto la ”pubblica utilità” del progetto di Pallotta e di Parnasi. In particolare, secondo M5S, il provvedimento passato in Consiglio comunale violerebbe non soltanto il Piano Regolatore ma anche la «legge sugli stadi». Quasi l'86% delle cubature concesse sarebbe infatti occupato da alberghi, negozi e ristoranti: «appena il 14% delle cubature sarebbe destinato allo stadio, il resto è dedicato a un mega-centro commerciale e direzionale che non ha nulla a che vedere con lo sport». Nel dossier si segnalano anche altre possibili lacune: «Mancano il calcolo delle strutture e degli impianti, il piano particellare degli espropri, l'elenco dei prezzi unitari ed eventuale analisi, il computo metrico estimativo, la relazione sul progetto degli interventi sull’asse viario Via del Mare/Via Ostiense».

IL FALLIMENTO

È invece in dirittura d'arrivo l'inchiesta principale che coinvolge l'area di Tor Di Valle: quella relativa al fallimento della società proprietaria dell'appezzamento su cui sorgeva l'ex ippodromo romano e che dovrà ospitare il nuovo impianto. Nel mirino del pm Dovinola, ci sarebbe la vendita del terreno, detenuto dalla Sias. Al momento, sono 5 gli indagati per bancarotta fraudolenta. L'ipotesi investigativa è che la cessione dell'area da parte della Sais, fallita il 22 maggio scorso, alla Eurnova di Parnasi (che non è indagato), nasconda una distrazione di beni ai danni dei creditori.

L'indagine corre parallela ad altri due fascicoli per bancarotta, aperti dalle procure di Firenze e di Napoli. Prima che la Sais fallisse nel maggio 2014 con sentenza emessa dal tribunale, dopo aver venduto l'impianto di Tor di Valle per 42 milioni di euro, erano infatti già fallite altre società riconducibili ad Antonio e Gaetano Papalia, la «Ippodromi e città Spa» di Napoli, e la «Ippodromi fiorentini». La prima, inizialmente gestiva da sola gli Ippodromi fiorentini e Cascine, a Firenze, Tor di Valle a Roma e Agnano a Napoli. Le indagini sono corse parallele e potrebbe esserci il rischio che, a breve, quando Roma chiuderà l'inchiesta a carico di cinque persone indagate per bancarotta fraudolenta e distrattiva, i tre fascicoli divengano oggetto di un conflitto di attribuzione da sciogliersi in Cassazione, con tempi lunghi e un ul- teriore intoppo allo stadio approvato in via preliminare dall'Assemblea capitolina.

Regione, tempi lunghi per l’approvazione

Il progetto Tor di Valle resta bloccato negli uffici della Regione. In teoria la conferenza dei servizi sarebbe dovuta partire a fine luglio. Invece l’iter di approvazione è fermo. Il motivo è semplice: i documenti presentati dai privati lo scorso 15 giugno sono incompleti, come ha ammesso anche il Comune. Mancano tanti elaborati chiave, previsti dal Dpr 207 del 2010 e da una serie di delibere comunali. Pesano anche i rilievi dei tecnici del Campidoglio, che hanno bocciato il piano parcheggi, la messa in sicurezza della via del Mare e soprattutto il prolungamento della Metro B fino a Tor di Valle, uno dei pilastri del progetto di Pallotta e Parnasi.

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14% mi sembra una cifra generosamente arrotondata in eccesso .asd

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Ora si sono accorti della cubatura in eccesso? .asd

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Ora si sono accorti della cubatura in eccesso? .asd

Si in effetti dovrebbe essere forse il secondo o terzo passaggio sui 1000 previsti .asd

Inviato dal mio Nexus 5 utilizzando Tapatalk

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Sul Messaggero Negativo si va di copia carbone

 

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Stadio della Roma. Colpaccio di Parnasi

Nuovo contratto con il giudice fallimentare: blindato l’acquisto del terreno

Sparisce l’azione revocatoria. Gli ex proprietari: «Quest’accordo ci penalizza»

Regione Tra un mese deve pronunciarsi sulla realizzazione del progetto

Azionisti Sais «Condizioni peggiorative per la società fallita»

di VALERIA DI CORRADO (IL TEMPO 06-09-2015)  

È caduta l’ultima riserva giudiziaria che avrebbe impedito la realizzazione dello stadio dell’As Roma a Tor di Valle. Il contratto con cui Eurnova srl il 25 giugno del 2013 ha acquistato il terreno dove prima sorgeva l’ippodromo, è stato rinegoziato. Secondo gli azionisti di Sais spa, la società che ha ceduto l’area al gruppo Parnasi, tale accordo è migliorativo solo per l’acquirente, ossia per il costruttore romano Luca Parnasi.

PATTI NUOVI

Il nuovo accordo è stato stipulato a metà dello scorso giugno e trascritto un mese dopo con atto notarile. A firmarlo sono state, da una parte, Eurnova e la controllante Capital Holding spa, dall’altra parte la curatela fallimentare di Sais spa. Si tratta appunto della società proprietaria del terreno, che il 26 giugno 2013, il giorno dopo averla ceduto a Eurnova, ha presentato domanda di concordato preventivo al Tribunale di Roma. Il 22 maggio 2014 il giudice ha dichiarato inamissibile la proposta concordataria e ne ha dichiarato il fallimento (sentenza ora impugnata dagli azionisti davanti alla Corte d’appello). La prima e più evidente modifica introdotta riguarda la decisione da parte del fallimento Sais (su autorizzazione del giudice delegato) di rinunciare definitivamente alla possibilità di contestare l'efficacia del contratto di vendila dell'area di Tor di Valle al gruppo Parnasi e di proporre un'azione revocatoria. In pratica, dopo questo passaggio giudiziario, non si può tornare indietro. A meno che Eurnova non onori il pagamento delle rate mensili. Al momento della firma dell'accordo, per esempio, era indietro con quelle di marzo, aprile e maggio 2015, per un totale di 840 mila euro.

COSA CAMBIA

A proposito di soldi, il prezzo complessivo di vendita pattuito resta lo stesso, 42 milioni di euro (oltre Iva); con una differenza però: la prima tranche di pagamento è passata da 21 a 26 milioni, la seconda è scesa da 21 a 16 milioni. La condizione che fa scattare il prezzo integrativo {stabilita già nel primo contratto) è che Roma Capitale stipuli la convenzione urbanistica che autorizzi la realizzazione del progetto presentato da Eurnova, ora al vaglio della Regione Lazio. Un'altra importante modifica è che, in caso di mancato pagamento di 6 rate consecutive, «l'accordo si risolverà e il fallimento potrà trattenere a titolo di penale la somma di euro 10 milioni». Viene inoltre concessa da Eurnova a garanzia della curatela fallimentare «una fidejussione rilasciata da Unicredit spa per 4 milioni di euro»

LE OBIEZIONI

Per gli azionisti di Sais l'accordo sottoscritto a giugno, rispetto a quello originario firmato due anni prima, ha apportato «condizioni peggiorative per la procedura fallimentare e per la società fallita». In una lettera inviata lo scorso 31 luglio al curatore Maurizio Battista, gli azionisti di maggioranza precisano che la nuova transazione, da un lato, «conferma che l'atto stipulato dalla Sais il 25 giugno 2013 costituisce una virtuosa operazione imprenditoriale» e questo farebbe allontanare l'accusa della Procura di Roma di bancarotta distrattiva nei confronti dei vertici della società, indagati per aver venduto il terreno di Tor di Valle a un prezzo «vile». Dall'altro lato, però, si obietta che la curalela ha compreso nelle rate mensili l'Iva, prima dovuta da Eurnova in aggiunta al prezzo, e di averle prorogate da gennaio 2018 a maggio 2019. Inoltre, il fallimento «si accolla senza motivo un terzo delle sanzioni e interessi dovuri dal gruppo Parnasi per l'omesso versamento del l'Iva. Per finire, secondo gli azionisti, sono stati spesi i soldi della curatela fallimentare per «consulenze inadeguate ed antieconomiche».

Dossier Il Campidoglio elenca i nei del progetto, dalla viabilità all'ambiente

Tutti i nodi del nuovo impianto

di FRANCESCA MARIANI (IL TEMPO 06-09-2015)

Una sfida non proprio semplice per l’imprenditore Parnasi. Non c’è pace per il «progetto definitivo» del nuovo stadio di Roma a Tor di Valle. I dossier dell’Amministrazione capitolina sono chiari: non si tratta di un «progetto definitivo». Anzi, sembra che l’impresa sia in alto mare, perché risultano carenze del progetto per mancanza di documenti, problematiche connesse alla viabilità stradale e della metropolitana, oltre a questioni ambientali per possibili allagamenti.

Questi i crucci che si trova a dover risolvere Parnasi. Tra l’altro è stato lo stesso assessore all’Urbanistica, Giovanni Caudo, a ricordare che «se lo stadio si farà sarà un bene per la città, se non si farà vorrà dire che l’imprenditore non è stato all’altezza della sfida». I dubbi, infatti, sono tanti. Perché i dossier del Comune parlano chiaro e sottolineano che ci saranno inevitabili ritardi. Ci sono otto relazioni: urbanistica, mobilità, ambiente, sport, protezione civile, lavori pubblici e attività produttive. Un maxi-dossier messo a punto dal gruppo di lavoro interassessorile sul cosiddetto «progetto definitivo» dello stadio che, tuttavia, di «definitivo» ha ben poco.

I nei sono tanti. Nei dossier si legge che «ad una prima disamina del progetto definitivo» si rileva «la necessità di integrare la documentazione al fine di acquisire le adeguate caratteristiche di progetto definitivo ai sensi della» legge Stadi (la finanziaria 2014) «anche al fine di poter valutare nella fase decisionale la necessaria e condizionale coerenza tra i dati contenuti nella scheda allegata alla Delibera» di pubblico interesse «e quelli del progetto definitivo». Non bastasse, il Comune ha anche puntualizzato sul progetto che «non si trova riscontro nel progetto delle seguenti prescrizioni: adeguamento via del Mare-Ostiense; deroghe al regolamento viario del Piano generale del Traffico urbano (Pgtu); non viene definito il costo delle opere a carico del proponente; mancano i progetti di connessione fra la locale pista ciclabile esistente e il nuovo ponte ciclopedonale in progettazione». Di non poco conto anche le questioni del collegamento con la metropolitana del nuovo stadio a Tor di Valle. La relazione prevede 4 scenari alternativi: «La diramazione della B; la diramazione della B senza spostamento del binario; il potenziamento della Roma-Lido; il potenziamento della Roma-Lido con tronchino a Tor di Valle di maggiore ampiezza». Ma da Atac è giunto un duro stop, per la criticità di un intervento sulla Metro B: «C’è carenza di documentazione inerente gli aspetti relativi all’esercizio; riduzione dell’offerta con una flessione del 40% rispetto all’attuale servizio; compromissione della regolarità del servizio creando problemi alla B-B1 tali da coinvolgere 2-300mila utenti; incremento di rete con conseguente incremento di costi di esercizio per l’esercente». Insomma, una brutta grana. A tutte queste criticità, si aggiungano le problematiche ambientali: «Nel progetto di aggiornamento del Piano di Bacino (del Tevere) parte dell’area interessata è classificata come altre aree soggette ad allagabilità del reticolo secondario». E conclude: «Dalla relazione preliminare di Valutazione di impatto ambientale (Via) si evince che le problematiche (di rischio allagamento) sono state prese in considerazione ma, quando si è trattato di proporre le misure di mitigazione, queste ultime appaiono vaghe e superficiali».

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Modificato da Ghost Dog

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É pronto?

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É pronto?

molte persone che conosco e che stanno senza lavoro mandano curriculuum vitae per lavorare allo stadio  .oddio

ci sono persino bandi su riviste ufficiali .asd

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Ragazzi ieri avrei dovuto dare un esame, ma non ce l'ho fatta

Allora ne ho dato uno simbolico, allo specchio

Che dite va bene uguale?

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Stadio della Roma, nodo cubature

Dopo un esposto dei M5S la Procura indaga sul «regalo» a Parnasi

Ballano 100 mila metri cubi concessi dal Comune per Tor di Valle

Stranezza Si è passati da un parco a tema a un impianto calcistico

Speculazione I cittadini della zona sono contrari al progetto

di VALERIA DI CORRADO & MARTINO VILLOSIO (IL TEMPO 08-09-2015)

Circa 100 mila metri cubi in più del dovuto, su un progetto che prevede la realizzazione di opere per poco meno di un milione di metri cubi. Secondo il Movimento 5 Stelle è questa la cifra che Roma Capitale ha concesso come «regalo» al costruttore che deve realizzare lo stadio dell'As Roma e su cui la Procura sta indagando.

 

LA PUBBLICA UTILITÀ

L'inchiesta – la seconda in ordine di tempo che riguarda la costruzione dell'impianto giallorosso – è partita da due esposti presentati lo scorso dicembre, sia alla magistratura penale sia a quella contabile, da M5S e dal comitato dei residenti di Tor di Valle. Il fascicolo al momento non prevede ipotesi di reato né persone iscritte nel registro degli indagati. Gli inquirenti, però, vogliono vederci chiaro sull'iter amministrativo che  si è concluso con il via libera alla costruzione dello stadio della Roma. In particolare, i pubblici ministeri titolari dell'indagine stanno ripercorrendo a ritroso le tappe che hanno portato il 22 dicembre 2014 l'Assemblea capitolina ad approvare la delibera che prevede il riconoscimento di pubblico interesse dell'impianto sportivo nell'area di Tor di Valle. Delibera fortemente voluta dal sindaco Marino, presente in aula al momento della votazione finale. Il percorso amministrarivo in realtà non si è ancora concluso, perché il progetto è passato il 21 luglio al vaglio della Regione Lazio, che per legge ha la competenza per l'ok definitivo.

MANCA LA VARIANTE

Lo scorso giugno, mentre James Pallotta e il costruttore Luca Parnasi presentavano alla stampa i1 plastico del nuovo stadio, i consiglieri capitolini del gruppo M5S guidati da Daniele Frongia presentavano un interrogazione urgente a risposta scritta al sindaco Marino e all'assessore all'urbanistica Giovanni Caudo. In particolare, in merito alla famosa delibera di pubblica utilità approvata dall'aula Giulia Cesare il 22 dicembre, hanno chiesto dì sapere «se sia vero che con tale delibera Roma Capitale riconosca alla proprietà una cubatura di circa 300 mila metri cubi calcolata non sulla destinazione effettiva dell'area verde privato attrezzato, quale era, ma su quella "parco a tema", quale mai è stata, che prevede una densità maggiore e concedendo, quindi, 100 mila metri cubi in più del dovuto». In pratica, il «surplus» di metri cubi concessi al costruttore sarebbe stato possibile sulla base di un indice massimo di edificabilità, già inserito nel Piano regolatore, ma calcolato sulla base della realizzazione di un parco a tema. In realtà poi, invece del parco a rema, si è deciso di costruire uno stadio. E ancora, i consiglieri pentastellati hanno chiesto di sapere «se sia vero che con la procedura seguita da Roma Capitale non si sia provveduto a pubblicare la variante urbanistica e, quindi, non si sia potuto procedere in piena trasparenza, recependo le osservazioni dei cittadini». Tale variante, infatti, sarebbe dovuta passare prima dal Consiglio.

DENUNCIA RESIDENTI

Anche i residenti sono contrari a quella che ritengono una «speculazione». «Lo stadio, più i campi di allenamemo - spiega il Comitato - occuperanno circa 49.000 metri quadrati, cioè solo un settimo della superficie interessata alla colossale operazione del «Business Park», che ammonta a 345.000 metri quadrati. Su questa superficie sono previsti 977.000 metri cubi di edificazioni a destinazione «direzionale» (tra cui tre grattacieli alti 220 metri) e un centro commerciale. Queste misure renderebbero palese che in realtà lo stadio è solo un pretesto, un «cavallo di T***A», per sfruttare la legge 147/2014 (cosiddetta «Norma sugli stadi») e ottenere il permesso per riversare in quell'area quasi un milione di metri cubi di cemento». Nel caso in cui l'indagine della procura dovesse verificare che la procedura amministrativa non ha seguito il percorso previsto per legge, c'è il rischio che venga ipotizzato il reato di abuso d ufficio.

INCHIESTA PER BANCAROTTA

Molto più avanzata, anzi, a un passo dalla chiusura, è l'inchiesta che riguarda il filone sulla vendita del terreno dove prima sorgeva l'ippodromo Tor di Valle e dove ora verrà costruito lo stadio dell'As Roma. A breve dovrebbe essere notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari agli amministratori di Sais spa, la società che nell'aprile del 2012 ha ceduto l'area a Eurnova srl, del gruppo Parnasi al prezzo di 42 milioni di euro.

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É pronto?

er stadio doo scudetto

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ma questi non hanno manco posato la prima pietra morale e son già partite due inchieste

ammazzate oh :haha:

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L'Atac non vuole fare la metro fino a Tor di Valle

 

 

Chiuso il discorso. “Il parere di Atac sul progetto di nuovo Stadio della Roma stupisce per il livello di crisi che ha raggiunto l’azienda del trasporto pubblico di Roma, ma soprattutto mette una pietra insormontabile sul futuro dello Stadio della Roma”.

“Nel parere inviato dall’azienda in merito al progetto di nuovo Stadio – secondo Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente e Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio.  – che prevede il prolungamento della Metro B a Tor di Valle, vengono sostenute alcune tesi che risultano incredibili dal punto di vista trasportistico e inquietanti sul futuro della mobilità cittadina”.

“L’Atac – afferma la nota di Legambiente – mette per iscritto la propria contrarietà al prolungamento, con parere condiviso dal Dipartimento Mobilità del Comune, segnalando criticità insormontabili. Un esempio è ‘l’incremento di rete con conseguente incremento di costi di esercizio per l’esercente’ con cui, in sostanza Atac critica il progetto, che sarebbe realizzato a spese del proponente, perché determinerebbe per l’azienda dei costi di gestione”.

“Come a dire stop a tutti i prolungamenti della Metro, di cui la città avrebbe un gran bisogno, perché poi tocca a noi gestirli – aggiungono Zanchini e Scacchi – Non solo, nel parere si sostiene che la biforcazione della Metro B a Tor di Valle, determinerebbe problemi sulla linea con ‘una compromissione della regolarità del servizio creando problemi sulla metro B/B1’ con la conseguenza di una ‘riduzione dell’offerta in flessione del 40% dell’attuale servizio’. In pratica si sostiene che la biforcazione della linea attuale, che a Magliana avrebbe una diramazione verso Tor di Valle (e si spera un giorno fino a Muratella, per incrociare la FM1) sarebbe impossibile da gestire.

La tesi è davvero incredibile, anche perché la stessa Atac gestisce una biforcazione della Linea B a Piazza Bologna Rebibbia e Jonio. Se poi si guarda ad altre città, sono ad esempio tre a Milano le biforcazioni della metro (due sulla linea verde, una sulla linea rossa), mentre a Londra sono undici e a Berlino dieci. Possibile che a Roma quello che è normale altrove risulti impossibile? – concludono Zanchini e Scacchi – In ogni caso questo parere dell’Atac certifica di fatto lo Stop al progetto dello Stadio della Roma”.

“È infatti la delibera approvata dal Consiglio comunale il 22 Dicembre 2014 – afferma la nota – a stabilire come condizione necessaria a dichiarare il pubblico interesse alla realizzazione dello Stadio il ‘potenziamento dell’offerta di trasporto su ferro a servizio dell’area di Tor di Valle e della città con frequenza di 16 treni/ora nelle fasce orarie di punta giornaliere, prioritariamente attraverso il prolungamento della Metro fino a Tor di Valle’, per ragioni legate proprio all’impatto sulla mobilità dell’area di una struttura di questa dimensione.

Poiché la Roma-Lido non ha queste caratteristiche di frequenza e non esiste in programma un potenziamento di questo tipo, l’iter del progetto, secondo Legambiente, deve essere immediatamente fermato”.

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.oddio

ma come c**** si fa :261:

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Joined: 26-May-2011
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Mi hanno sospeso per un po', nel frattempo l'hanno costruito il colosseo stadium?  .asd

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Joined: 08-Oct-2014
2540 messaggi

L'Atac non vuole fare la metro fino a Tor di Valle

Purtroppo il messaggero (Caltagirone) sta facendo un autentica guerra contro lo stadio per interessi personali.. Quando parla dello stadio è diventato inattendibile

NOTIZIE ROMA – L’Atac risponde alle notizie uscite in queste ore riguardo la loro bocciatura sul prolungamento della metro B a Tor di Valle. Questo il comunicato dell’agenzia:

In relazione a notizia di stampa, relative a una presunta bocciatura da parte di Atac del prolungamento della metro B a Tor di Valle, da realizzarsi in occasione della costruzione del nuovo stadio, Atac precisa quanto segue:

Atac ha partecipato, nello scorso maggio, ad un Gruppo Tecnico (partecipato anche dai progettisti dell’opera) per la valutazione delle diverse soluzioni trasportistiche prospettate; a fine lavori, il Gruppo Tecnico ha inviato ai soggetti istituzionali preposti una relazione contenente la valutazione e le simulazioni di gestione dei flussi trasportistici.

La proposta di una nuova diramazione della metro B era solo una delle opzioni esaminate; l’altra era quella che prevedeva il potenziamento della Roma-Lido e la realizzazione su questa ferrovia della nuova stazione per lo stadio in una prospettiva di trasformazione in metropolitana.

Tutte le simulazioni e le valutazioni fatte hanno portato il gruppo di lavoro a scartare, in modo tecnicamente argomentato, l’ipotesi di doppio bivio sulla B/B1 a favore del potenziamento della Roma-Lido, tenendo conto anche delle esigenze espresse dalla delibera comunale.

Atac, pertanto, diffida chiunque intenda attribuirle in maniera strumentale iniziative non vere, forzando interpretazioni in maniera surrettizia, e precisa che il proprio ruolo è solo quello di operare per una mobilità cittadina che sia la migliore possibile in termini di efficienza dei costi ed efficacia del servizio.

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Joined: 01-Jan-2009
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Mi hanno sospeso per un po', nel frattempo l'hanno costruito il colosseo stadium?  .asd

 

Come no, hanno già fatto l'inaugurazione :sisi:

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Joined: 26-May-2011
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Come no, hanno già fatto l'inaugurazione :sisi:

Mi sono perso la porchetta con la banda musicale.  .oddio

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Joined: 20-Jul-2005
62342 messaggi

Quando "dovrebbe" essere pronto ?

Nel 2016 ?

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Joined: 14-Apr-2009
13676 messaggi

É pronto?

stiamo giusto mettendo tavola...

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