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Il Bar Sulla Riva Del Fiume - Parte Diciannovesima
totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Possibile che tu non abbia letto? comunque, ci sbrighiamo prima http://www.tifosibia...che-non-sapete/ -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
"speramolo" (cit.: Wmontero) -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Ragazzi, non ve ne andate! Pare stia succedendo veramente qualcosa d'importante. Volevano un pentito? Bene. Sembra che ora si sia trovato! Intanto -
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totojuve ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
'azz! -
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totojuve ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Atalanta, i tifosi scaricano Doni. Superteste: "In serie A barano tutti" Giovedì, 22 dicembre 2011 - 11:59:21 A testa bassa. Cristiano Doni è stato abbandonato dai suoi tifosi. Troppo forte la delusione, troppo grande la ferita inferta dall'ex capitano dell'Atalanta ai tifosi bergamaschi. Loro, che lo avevano sempre sostenuto anche dopo il suo coinvolgimento nello scandalo calcioscommesse, hanno deciso di recidere il cordone ombelicale con colui che vedevano come un simbolo, un modello. Dopo la bufera seguita all'arresto di Doni, i tifosi atalantini hanno deciso di aggrapparsi all'orgoglio per superare il momento più difficile della storia nerazzurra. Prima della partita con il Cesena hanno esposto uno striscione lungo 50 metri con la scritta: "Fieri sostenitori dei nostri colori". E sopra la curva lo slogan "Atalanta folle amore nostro" fa capire come la passione per la squadra vada al di là di ogni scandalo. Questa scritta ha preso il posto dello striscione abituale che recitava "A testa alta verso la salvezza", chiaro richiamo al gesto di esultanza che il capitano era solito esibire e che in questi giorni ha assunto l'amarissimo sapore della beffa. A Doni non è stato dedicato nessun pensiero, nè nel bene nè nel male durante la partita. Ma sono tanti i pezzi grossi della curva atalantina che sospirano tra amarezza e rabbia: "Ci ha tradito". E ora si teme che da Doni si arrivi anche alla società, già punita con una penalizzazione di 6 punti a inizio campionato. Una penalizzazione che, come anticipato da Affari qualche giorno fa, potrebbe aggravarsi ancor di più. Sì, perché gli investigatori hanno trovato una telefonata su un'utenza intestata alla società Mdf italia spa di Milano, il cui presidente è Isodoro Fratus, già amministratore delegato dell'Atalanta di cui oggi è consigliere di amministrazione. Senza contare le telefonate che sarebbero intercorse tra la società bergamasca e il gruppo degli "zingari". Intanto c'è un superteste che fa tremare tutta la serie A. E' un poliziotto di Bologna, che ha riferito al gip Salvini informazioni ricevute da una fonte confidenziale ritenuta "di assoluta affidabilità, particolarmente addentrata nel mondo delle scommesse sportive lecite e del gioco d'azzardo". Secondo il confidente, "il fenomeno delle partite truccate sarebbe ben più ampio di quelle emerso dalle indagini condotte dalla Procura di Cremona, e vedrebbe coinvolti giocatori, società e arbitri sia nella serie A che in quelle minori". Il meccanismo funzionerebbe, fino a tre quarti dello svolgimento dei diversi campionati, in base ad accordi tra singoli giocatori su singole partite da aggiustare, ma non c'è "la garanzia assoluta" sull'esito "poiché intervengono tutta una serie di altre variabili imponderabili". Nella fase conclusiva dei tornei invece, "quando risultano più evidenti gli obiettivi delle varie squadre, entrano in gioco le società, i cui dirigenti a volte concordano gli esiti delle partite. In tal caso l'esito dell'incontro è praticamente sempre quello concordato, fatto questo che induce a ritenere che le società riescano in qualche modo a pilotare il comportamento dei propri giocatori e della terna arbitrale". Il confidente riferisce che "nel mondo degli scommettitori vi sono soggetti che hanno stretti rapporti con le società o con singoli giocatori, i quali riescono a sapere con anticipo quando una partita risulta truccata, e sono pertanto in grado di effettuare scommesse, anche importanti in termini economici, su tali eventi". La fonte ha rivelato anche un meccanismo che sembra anticipare quanto sta emergendo dall'indagine della polizia: "Tra i più addentrati del settore è notoria l'esistenza di un'organizzazione criminale strutturata di slavi, molto potente, in grado di alterare competizioni anche i più alti livelli, compresa l'Europa League e la Champions League, particolarmente attiva in Francia e Germania". [libero.it] -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Hai chiarito. Ora sicuramente Lory avrà capito tutto -
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al freddo e al gelo -
Per Kefeo...E Per Coloro Che Vogliono Discutere...
totojuve ha risposto al topic di cccp in Calciopoli (Farsopoli)
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totojuve ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Petrini e Zeman si, Ferruccio Mazzola no Gianni Agnelli, uno dei migliori intellettuali che questo paese abbia prodotto nel secolo scorso (che fosse anche industriale è un dettaglio, anche Olivetti lo era, ed è stato una mente brillantissima) si emozionava quando, sfogliando un giornale, incontrava con lo sguardo la lettera J, associandola subito alla sua Juventus. Noi, figli del declino intellettuale e industriale, quando vediamo la lettera J ci auguriamo invece che non sia abbinata al nome della nostra squadra del cuore, visti i tempi che corrono. E anche quando sentiamo pronunciare questo dolce nome alla Tv (viste le Tv che corrono) ci si accappona la pelle, si drizzano le antenne, aguzziamo la vista e annusiamo di cosa si tratta. L’altra sera al programma “Chi l’ha visto?” è tornata d’attualità la vicenda di Denis Bergamini, quel giocatore deceduto 22 anni fa in circostanze misteriose. Sappiamo per esperienza diretta che le indagini e i processi in Italia viaggiano come treni (non delle ferrovie italiane) solo quando riguardano la Juventus, e i 22 anni di derubricazione del caso a suicidio non ci sorprendono, malgrado ci fossero elementi per indagare in direzione diversa. Dalla ricostruzione giornalistica fatta emerge la responsabilità degli inquirenti per i quali un corpo trascinato per molti metri dalle ruote di un camion 4 assi era normale fosse intero, composto, pulito e pettinato, così come la ricostruzione degli spostamenti del giocatore (si dirigeva a Taranto ad imbarcarsi per il Sudamerica …) e della sua auto risultano poco plausibili. La conduttrice del programma recava in mano il libro di Carlo Petrini “Il calciatore suicidato”: si presume che alcuni elementi per il servizio siano stati tratti da lì. E allora, visto che la J di Juventus è già stata tirata in ballo con il nome di Padovano (compagno di camera di Bergamini e per il primo grado del processo dichiarato spacciatore), mettiamo subito le mani avanti. Perché se parla Zeman o Petrini si muovono Procure e giornalisti alla ricerca dello scoop e se parla Ferruccio Mazzola, uno che non solo ha fatto l’allenatore ma ha anche giocato e ancora ci vede benissimo da tutti e due gli occhi, non si muove nessuno? di Francesco (LuisitoMonti) Giulemanidallajuve -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Salve Avete sentito il cantante-allenatore? Ora che è passato con i perdenti indossatori ammonisce; non si parli più di calciopoli. Ma raniè, ma vaffangulo. -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
A parte la stitichezza in attacco, mi è piaciuta anche ieri. Che dite, squalificheranno il milanista cascatore? Buona giornata e -
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Buon a tutti. -
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totojuve ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Però questo risveglio mi sembra un poco tardivo, non trovi? A meno che non abbia qualche prova che ancora non si conosce. -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Probabilmente il tavolo era troppo grande. Gli invitati erano troppo distanti. Non si sono capiti. Riproveranno dopo le feste. -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Non ho dimenticato proprio niente. Seguo le partite e apprezzo il gioco che la juve fa. -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
A me questa squadra piace sempre di più. Solo che buffon non sa parare i rigori (cit. ) -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Ma vedrai che ne parleranno abbondamentemente nelle trasmissioni di ******* s e t , che poi, come è stato stabilito nel processo di Napoli, non sono televisioni del milan. -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Su quanti uccelli? Non era uno? -
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totojuve ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Mi pare fondamentale distinguere il parere dei maschi da quello delle femmine -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Sono d'accordo. Il mare è grande e la me.r.d.a si disperde. Ieri sera il cantante ha fatto perdere dei soldi alla sua società. A proposito del baratto. Anche io mi chiedo: che dovrebbero promettere ad AA in cambio? -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Io avrei già traslocato Ma qua c'è gente che ha messo le radici a furia di aspettare. -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
avete visto? sotto la neve. -
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totojuve ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
da Giulemani: Attualità di L. BASSO del 05/12/2011 17.01.45 'Non poteva scomparire': Dejà – Vu Vi è mai capitato di visitare un posto nuovo, o di entrare per la prima volta in un locale, e di provare quella strana sensazione di “esserci già stati”? C'è chi dice che sono reminescenze di vite passate, piccole briciole di chi “siamo stati prima” che non sono state cancellate quando il nostro spirito ha assunto questa forma mortale. Altri invece lo spiegano con piccoli “bug” del nostro cervello che collega fatti non rilevanti tra loro, o che si basa su informazioni sbagliate... Io, personalmente, sto vivendo questo fenomeno da domenica sera. Alla televisione scorrono in tutte le angolazioni le immagini del “rigore - non rigore” fischiato nel finale di Juventus – Cesena: Giaccherini è un lampo nel puntare verso la porta avversaria, il portiere gli esce incontro e – a quanto pare, tocca il pallone. Poi però, inevitabilmente, i due si toccano e lo Juventino vola per le terre. Il commento, sul quale tendenzialmente concordo, è sempre lo stesso: “...il portiere a quel punto era lì, NON POTEVA SCOMPARIRE!”. Ecco. Queste parole, ripetute all'infinito da uno, due, dieci commentatori, hanno provocato in me uno strano “Dejà-Vu”. Mi sono ritrovato a guardare le immagini di una partita da televisore a bassa definizione. Un ragazzone robusto ma velocissimo entra in area con la palla tra i piedi, un difensore di quelli tradizionalmente definiti “generosi ma limitati” si frappone tra lui e la porta. L'impatto è inevitabile. L'arbitro lascia correre, e quel momento nel tempo entra immediatamente a pieno titolo nella storia del calcio. O meglio: di un certo tipo di calcio. Quello delle polemiche, delle rivendicazioni a senso unico, quello delle dietrologie... Qualcuno prova a dire le cose come stanno: Ronaldo (perchè è di lui che parliamo) arrivava come un treno, Mark Iuliano era già lì, non poteva scomparire! E poi al massimo sarebbe stata punizione a due, se proprio vogliamo considerare un possibile fallo di ostruzione. Per tacere del fatto che, in quell'occasione: 1- Se avessero dato il rigore, prima di tutto andava segnato (per informazioni citofonare Pazzini); 2- Segnandolo la partita si sarebbe portata sul pari, visto che la Juve era in vantaggio; 3- La Juventus sarebbe comunque rimasta in testa alla classifica, visto che era già davanti. Ma tutto questo ora non importa. Importa solo che, ad anni di distanza, e a ruoli inversi, riviviamo la stessa situazione. E -come spesso solo i giornalisti sportivi sanno fare- ci si fottono diecimila anni di leggi della fisica come più ci aggrada pur di argomentare una teoria. Anche dicendo il contrario di quello che sostenevamo ieri. Qualcuno allora disse queste stesse parole: “non poteva scomparire!” E fu sbertucciato, sbeffeggiato, tacciato di partigianeria. Ieri decine di “giornalisti sportivi” hanno ripetuto come un mantra ossessivo quelle poche sillabe, meno di una decina, una litania che ti entra nel cervello. Non poteva scomparire. Ieri, Mark Iuliano era colpevole di essere lì, di sottostare come tutti noi alla legge fisica dell'incompenetrabilità dei corpi solidi, di non essere sparito smaterializzandosi in una nuvola di fumo come Harry Potter. Oggi, tutto questo non vale più. Ma non illudetevi: ciò non significa che dopo anni ed anni sia fatta giustizia per il nostro difensore col nasone. Tutto in questo mondo del pallone è temporaneo, volatile. Specie quando c'è di mezzo la Juve. Quando tra una, due o dieci giornate, Gigi Buffon si scontrerà allo stesso modo contro Totti o contro Gilardino, contro Milito o contro Lavezzi, ritorneremo a tanti anni fa. Con tutti questi signori a puntare il dito, e guai a chi dirà che “non poteva scomparire!” “Ever had a conversation - That you realise you’ve had before - Isn’t it strange Have you ever talked to someone - And you feel you know what’s coming next - It feels pre-arranged ’cause you know that you’ve heard it before - And you feel that this moment in time is for surreal - 'cause you know when you feel deja-vu” (Iron Maiden - “Dejà-Vu”) -
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totojuve ha risposto al topic di franca1000 in Calciopoli (Farsopoli)
Lo fa apposta -
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totojuve ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Pubblicato il 05.12.2011 Juventus - Cesena 2 - 0 - ABBIAMO BATTUTO I GUFI! di Antonio La Rosa La Juventus mantiene il primato in classifica, riuscendo a regolare il Cesena al termine di una gara difficile, quasi stregata fino a metà ripresa. E’ stato un autentico monologo bianconero (72% possesso palla, 20 conclusioni a rete contro una sola cesenate), vanificato in gran parte dalla giornata incolore del reparto offensivo, e ulteriormente complicato dagli infortuni di inizio ripresa, che hanno costretto Conte a reinventare letteralmente la linea d’attacco. Ma la caparbietà è una delle doti della Juventus di questa stagione, e così a togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato al solito Marchisio; poi il generoso (ma non inesistente) rigore ha chiuso la gara, sempre ammesso che gli avversari abbiamo mai provato a metterla in discussione. La partita alla lavagna Gara molto attesa in quanto prima stagionale in assenza di Pirlo, e dunque con equilibri tecnico - tattici da perfezionare: Conte non cambia molto a dire il vero, e dunque solo Pazienza al posto di Pirlo, e identico modulo collaudato, tridente Pepe - Matri - Vucinic, e rientro di Marchisio a centrocampo; Cesena con modulo 4 - 4 - 2, coppia offensiva Mutu - Bogdani, e linea a 4 di centrocampo, Ghezzal e Martinho esterni Parolo e Guana centrali. Juventus subito in avanti, cosa che farà per tutta la gara, ma fin dai primi minuti si percepisce che manca qualcosa per rendere davvero incisiva la manovra, e più che l’assenza di Pirlo, sembrano pesare la giornata non brillante degli attaccanti, oltre a qualche problema di assetto a centrocampo, diciamo che inizialmente Marchisio e Pazienza non trovano i giusti tempi, per cui tocca a Vidal provare a costruire qualcosa. Gli unici sussulti degni di nota arrivano nel finale di tempo, quando Vucinic finalmente si mette in mostra con due azioni delle sue, e conclusioni finali, fuori una e parata l’altra. L’inizio ripresa sembra più tonico, bianconeri che chiudono del tutto gli avversari a ridosso dei 16 metri, sfiorano in un paio di occasioni il gol, ed ancora una volta Pepe si mostra il più intraprendente dei bianconeri. Gara che però si complica con le sostituzioni: esce Matri ed entra Quagliarella, ma poco dopo si infortuna Vucinic, e dunque Del Piero in campo; il capitano parte bene ma dopo pochi minuti, rimedia un calcione (fortuito a dire il vero) da parte di Rossi, che gli provoca una profondo ferita alla testa, e dunque nuovo cambio, entra Giaccherini. Come dire, nella fase più delicata, la Juventus è costretta ad attaccare con un reparto offensivo improvvisato, Quagliarella punta centrale, Pepe e Giaccherini esterni. Dopo vari tentativi, la rete arriva finalmente grazie ad una intelligente verticalizzazione di Vidal per Marchisio, che al limite dell’area di rigore, si libera bene tirando rasoterra di sinistro, a fil di palo. Cesena che neppure prova a reagire, Juventus ancora in attacco, e sull’ennesima offensiva, una uscita un pò avventurosa di Antonioli che travolge Giaccherini: rigore diciamo generoso, ma a termini di regolamento (e vedendo altri concessi in questo turno), il danno procurato c’è tutto, dato che la palla era ancora giocabile e poteva essere raggiunta da Giaccherini. La realizzazione di Vidal, con un portiere improvvisato, chiude definitivamente la gara. Juventus “in” Indubbiamente il risultato è la cosa migliore, come pure è importante avere verificato che la squadra può trovare altre soluzioni di gioco, quando manca Pirlo, anche se non della stessa qualità. E, come solito, il carattere del gruppo, emerso soprattutto dopo l’infortunio di Del Piero. Juventus “out” Probabilmente l’assenza di Pirlo ha psicologicamente condizionato la squadra, qualcuno giocava più sui nervi che sulla razionalità, quasi a dimostrare che mancando il fulcro del gioco si teme di non essere all’altezza, e ciò nonostante Pazienza abbia svolto con notevole diligenza il suo ruolo di portatore di palla con qualche lancio intelligente a scavalcare gli avversari. Certamente ha pesato la giornata incolore degli attaccanti, in particolare di Matri, e Vucinic a mezzo servizio, per cui il primo tempo è stato alquanto sterile. Le pagelle I Promossi Vidal: 7 A mio giudizio il migliore in campo. A parte il solito lavoro di interdizione, si è calato nei panni di inedito regista offensivo, sia nel primo tempo, sia nella ripresa, e non a caso il gol decisivo è scaturito da una sua intelligente verticalizzazione. Marchisio: 7 Non era stato brillantissimo fino al momento del gol, diciamo che si è percepito lo scarso affiatamento con Pazienza e dunque la sua difficoltà a trovare la giusta posizione in campo. Però, appena avuta la palla giusta, l’ha messa nel sacco, ed è quello che contava in una gara che si stava dannatamente complicando. Chiellini: 7 Bene in fase difensiva (anche se ha dovuto lavorare poco), si è spesso dedicato a dare una mano alle azioni offensive, arrivando più volte al cross da fondo campo. Sembra proprio che la fase d’appannamento si sia allontanata, per nostra fortuna. Pazienza: 6,5 Non è, nè può essere, come Pirlo, ma sicuramente è un centrocampista che ha grande diligenza e spirito di sacrificio, ha fatto e bene quello che doveva, ossia recuperare palla, gestirla di prima, provando anche a verticalizzare rapidamente. Come dire, su di lui si può contare. Per il resto direi bene Giaccherini, entrato subito nel vivo della gara; Quagliarella in costante crescita atletica e pure nei movimenti; senza voto i centrali difensivi, con Buffon più impegnato a giocare a scopone scientifico con i tifosi, per far passare il tempo (primo ed unico tiro, ad un quarto d’ora dal termine), che a badare agli attacchi avversari. Da rivedere Matri: 5,5 Una gara sotto tono, dopo tante disputate ad alto livello, può succedere, e che non fosse la sua giornata lo si è capito dal primo pallone toccato, e sprecato malamente. La sentenza Più che il Cesena, stavolta la Juventus ha battuti i ... gufi! Perchè di fatto non c’è stata partita sul campo, le statistiche in fondo dicono ancor meno di quello che si è visto per i ’90 di gioco, ossia un catenaccio stile anni ’50 fatto dai romagnoli, ed un assedio asfissiante e costante tenuto dai bianconeri padroni di casa. Ma appunto sono queste le partite più insidiose e difficili, quando si attacca, si sfiora magari la marcatura, non si segna, e possibilmente arrivano altre contrarietà, come il doppio infortunio, nel giro di pochi minuti, di Vucinic prima e Del Piero poi: segni questi di una giornata storta che non prometteva niente di buono, e che poteva finire magari con la giocata beffa a fine gara. Non è accaduto, e per certi aspetti anche questo, come il pareggio di Napoli, è segno che l’annata potrebbe riservarci delle soddisfazioni, a patto di non abbassarsi la guardia. Dicembre sarà un mese fondamentale per consolidare quanto fatto finora dalla squadra di Antonio Conte, si giocherà praticamente ogni tre giorni, tra coppa Italia e recupero della prima giornata, ci saranno due trasferte delicatissime, con un turno casalingo da non prendere sottogamba, contro il Novara. In particolare ritengo insidiosa più di quanto si possa pensare, la prossima trasferta all’Olimpico contro la Roma, dopo il turno di Coppa Italia contro il Bologna. L’ambiente giallorosso è decisamente in fermento, arrivano le prime contestazioni verso il nuovo allenatore Luis Enrique, la gara di Firenze ha mostrato crolli psicologici seri da parte di alcuni giocatori (tre espulsi ed Heinze a rischio prova TV, che non verrà presumibilmente applicata, non avendo strisce bianconere questo giocatore ...), come dire la squadra è chiamata ad un pronto riscatto e a dare prova di reattività ed attaccamento alla maglia; si aggiunga pure che le assenze non saranno così gravi come può supporsi, dato che rientrerà il "punito" Osvaldo, dunque desideroso di riscatto, e che c’è sempre la vecchia guardia pronta a scendere in campo (ossia Totti e Pizarro). Poi, dopo Roma e la gara casalinga con il Novara, ci aspetta Udine, e sarebbe importante arrivarci sempre in vetta alla classifica. Le mie postille 1 - La "mediaset" del fango. Dunque, la notizia è che Berlusconi, uscendo da Palazzo Chigi, e forse pure dalla politica, tornerà nuovamente ad essere presidente del Milan, scelta che, alla luce della legislazione vigente, costituendo "conflitto di interesse" gli impedirebbe la candidatura alla presidenza del Consiglio, alle prossime elezioni. E così i metodi che ha utilizzato alla grande con "Il Giornale", li sta trasferendo nel calcio, sempre ammesso che il gruppo di cui è padrone, non li abbia mai utilizzato in passato. Solo che adesso si sono raffinati, e dunque anzichè gettare fango direttamente contro i nemici da battere, lo si getta "trasversalmente". Ossia contro giocatori, contro dirigenti, e comunque contro persone che possono in qualche modo essere ricollegati ai nemici da battere, che quest’anno sono gli odiati bianconeri della Juventus. Mi riferisco all’enfasi con la quale, unici in Italia, hanno dato la notizia dell’arresto del padre e di una zia di Arturo Vidal, per questioni attinenti al traffico di stupefacenti. Modo per mettere in cattiva luce il giocatore, che invero, come tutti sanno o dovrebbero sapere, ha al contrario avuto una infanzia difficile, abbandonato da questo padre da piccolo, e con il quale non ha più contatti umani da tanto tempo. Ma naturalmente ai milanmediasettari al servizio del capo, queste cose non interessano. Inutile dire che questa forma di "informazione libera" si aggiunge ai vari commenti e servizi che vengono sempre confezionati in chiave antijuventina (ma stranamente mai gli anni scorsi in danno dell’Inter ...). Come dire, Andrea Agnelli, dopo la battaglia contro la Federcalcio, deve pensare seriamente alla battaglia ancora più fondamentale contro le faziosità mediatiche: che poi sono quelle che creano il cosiddetto "sentimento diffuso popolare". 2 - Scemi della settimana. Sono costretto ad usare il plurale. Perchè Juve che vince e che è in testa alla classifica, fa aumentare in maniera esponenziale i soggetti che si esibiscono in deliri e rosicamenti vari, o in affermazioni "intelligenti" da citare a perenne memoria. Ad esempio un amico lettore (Federico B.), mi riporta questo interessante dialogo, ascoltato alla radio, tra il radiocronista giallorosso Cucchi Riccardo, e il moviolaro radiofonico Grassia Filippo, famoso perchè i rigori per la sua inter ci sono sempre mentre quelli contro o per le altre (leggi Juventus) non ci sono mai. L’amico Federico mi riferisce che Grassia ha subito voluto chiarire che la juve è sì prima ma "ha faticato oltre il previsto con il Cesena, dimostrando di avere sì carattere ma scarsa qualità di gioco" (sic!); "eh ma questo rigore" gli fa eco Cucchi ridacchiando "cosa doveva fare Antonioli? evaporizzare?" e ride ancora. "Curioso" risponde Grassia "che non se ne siano accorti né l’arbtrito né il guardalinee", e ridacchiano ancora. QUESTI SIGNORI LI PAGHIAMO NOI, CAPITE? Inutile dire che nessuno ha spiegato di come un lieve contatto abbia fatto crollare a terra come un sacco il giocatore svedese che gioca a strisce rossonere, o come un mani di Milito sia stato considerato rigore per l’Inter. Ma non è l’unica perla. La migliore l’ha scritta l’ex arbitro Casarin Paolo, sul Corriere della Sera, che ha parlato di inesistente rigore decisivo a favore della Juventus. In effetti il "Real Cesena" in dieci minuti sarebbe riuscito a fare quello che non aveva saputo fare in ottanta, ossia tirare a rete e segnare due volte, solo così può spiegarsi la "decisività" di quel rigore. E dire che questo ha anche arbitrato ed è stato pure designatore internazionale, quando nel calcio comandavano Carraro e Matarrese, guarda caso due amici della concorrente della Juventus ...
