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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. Se contiamo che Boniperti andava a caccia con Guariniello, le cose diventano davvero inquietanti. Vero alf24?
  2. Al comune qualcuno aveva proposto, tanto tempo fa, di fare una linea di metropolitana sfruttando la linea ferroviaria che gi? esiste e che ? quasi inutilizzata, Torino - Ceres. Sbucherebbe non proprio vicino vicino, ma abbastanza vicino allo stadio. Mi sembrava un'idea buonina e a basso costo, partiva da torino centro, (Bal?n), passava sotto via Cigna, passava sotto via stradella.... sbucava all'incrocio di Corso Grosseto con corso Potenza e poi gi? verso lo stadio e oltre. Per Italia 90 avevano anche fatto la stazioncina ferroviaria per lo stadio. Chiss? se c'era qualche problema di realizzazione... ho seguito poco quella vicenda...
  3. ARRIVI E PARTENZE AL ?SOLE?,?CORRIERE?,TG1:STRONCATI DAlLA VIA TRUCIS DEL BLA-BLA - MIELI VEDE ?QUALCHE BAGLIORE DI LUCE?-DE BORTOLI SI CRITICA E POI SCARICA 205 RIGHE - RIOTTAME: ?QUANDO L?ITALIA GIOISCE, GIOISCE COL TG1, QUANDO PIANGE, PIANGE COL TG1? - Filippo Facci per Il Giornale Certi direttori di giornali & telegiornali ormai sono come i personaggi delle opere verdiane: ?Addio, addio? e poi son sempre l?, spesso sempre gli stessi, protesi a ringraziare e complimentarsi tra loro. La cerimonia dei commiati e degli insediamenti ci ha gi? sufficientemente stroncato nei giorni scorsi, a margine dei cambi di poltrona al Tg1 e al Corsera e al Sole 24Ore: ma se il siparietto dovesse ripetersi anche per i prossimi cambi in Rai potremmo davvero non farcela. Ne pareva consapevole, l'altro ieri, Ferruccio de Bortoli: nell'accomiatarsi dalla direzione del Sole 24Ore ammetteva infatti che ?Questi pezzi non si dovrebbero scrivere?: ma lo stesso pezzo, poi, era di un chilometro e mezzo. ?Anni fa?, scriveva, ?venne a trovarmi un editore che raccoglieva gli articoli di insediamento e di commiato dei direttori dei giornali. C'erano anche i miei. Lo sfogliai e mi misi le mani nei capelli. Una noia mortale. Una distesa di retorica?. Ecco, appunto: seguiva un elenco sterminato di cose buone fatte dal suo giornale (?Il racconto della crisi finanziaria ? stato esemplare?) e ovviamente non ci venivano risparmiati ringraziamenti per tutti: il presidente Giancarlo Cerutti, l'amministratore delegato Claudio Calabi, e per? anche l'ex amministratore Innocenzo Cipolletta, e per? anche l'ex Giuseppe Cerbone, e per? anche ?l'editore liberale? Emma Marcegaglia, e come dimenticare Luca di Montezemolo? Come non menzionare i vicedirettori Gianfranco Fabi, Edoardo De Blasi, Alberto Oioli ed Elia Zamboni? De Bortoli, oltretutto, torna al Corriere per la seconda volta al posto del pure bi-direttore Paolo Mieli, di cui a sua volta non avremmo potuto perderci il commiato dal Corsera. Eccolo: ringraziamenti ?alla propriet?, a un editore e soprattutto a una magnifica redazione? e un caloroso benvenuto ?a un professionista coi fiocchi che io ben conosco, Ferruccio de Bortoli?. Bravi, bello. Seguiva, com'? abitudine consolidata in ogni commiato da direttore moderato, una nota di pacato ottimismo: finalmente ?si intravede qualche bagliore di luce?, ha spiegato Mieli. E meno male che non ha scritto ?luce in fondo al tunnel?, come pure prescrive il galateo del commiato direttoriale: nessuno del resto abbandonerebbe una direzione scrivendo ?vi attende un periodo orribile?. L'ha confermato lo stesso de Bortoli, nel suo articolo di insediamento al Corriere: ?Quell'Italia che ce la fa?, era il titolo think-positive riferito al Paese e probabilmente a un certo giro di direttori. Di seguito, da contratto, le solite balle istituzionali sul Corriere ?onesto, serio e costruttivo, un'autentica istituzione di garanzia del Paese? senza ovviamente disdegnare un cordiale evviva per l'amico Paolo Mieli che ?questi valori li ha conservati in una fase difficile nel rapporto fra informazione e potere, gli va reso merito?. Bello, bravi. Per? occorre considerare che al posto di de Bortoli, al Sole 24 Ore, ? arrivato Gianni Riotta direttamente dal Tg1: sotto allora con il suo articoletto di insediamento, pietosamente breve: giusto il tempo di apprendere che sar? felice ?di lavorare nella stagione che trasformer? il mondo? giacch? ?la fine della Guerra Fredda ha avviato un processo tumultuoso di cui si vanno esaminando ora soprattutto gli aspetti negativi, dimenticando, in quella che il poeta Enzensberger chiama "furia della caducit?"... ?. E ce lo facciamo bastare. Ordunque: il commiato di de Bortoli al Sole (205 righe) e l'insediamento di Riotta al Sole (20 righe) e il commiato di Mieli al Corsera (60 righe) e l'insediamento di de Bortoli al Corsera (120 righe) e in tutto questo manca ancora il fondamentale commiato di Riotta dal Tg1. Lo recuperiamo su Youtube. E doveva essere emozionato, poverino: ?Il servizio pubblico ? cruciale alla libert? dell'informazione nel nostro Paese?. Cruciale alla ? E poi grazie, grazie, grazie: ?Grazie alla Rai, ai colleghi, ma soprattutto voglio ringraziare voi, i miei ultimi giorni hanno coinciso giorno e notte con la tragedia di Abruzzo?. Di Abruzzo? ?Ringrazio le mie colleghe e i miei colleghi che hanno garantito in questa difficile fase politica equilibrio e raziocinio: il tutto con me, direttore analfabeta di televisione?. Lo dice pure. ?Quando l'Italia gioisce, gioisce con il Tg1, quando si informa, si informa con il Tg1, e quando piange, come voi avete pianto in queste ore, piange con il Tg1?. E ride pure, aggiungiamo. Ma non crediate che ulteriori ringraziamenti vi verranno risparmiati: ?Di questa passione ed entusiasmo io mi... io vi ringrazio. E mi devo scusare con tutti voi per tutte le volte che per mia colpa e per mia ignoranza non sono stato capace di essere all'altezza di voi?. Di voi. ?Un pubblico cos? meraviglioso, un pubblico a cui voglio bene, gli voglio bene come comunit?, ma voglio poi bene proprio a tutti voi ascoltatori, a lei a lei e a lei, a te e a te e a te?. Totale: 2 minuti e 9 secondi. Avanti il prossimo. [13-04-2009] Dagospia non so se ridere o piangere...
  4. Questo ? probabile. Serve gente capace e competente in pi? ambiti, compresi anche gli aspetti dei trasporti a cui facevi riferimento nel tuo precedente post. Ma datosi che questi sono 4 carciofi, ci si pu? fare al massimo una buona spaghettata, (togliendo le tante spine che si ritrovano ). Sui costi di gestione concordo, ma resterebbe un affare in teoria. Teniamo conto che se si fanno le cose per bene le analisi contano poco, perch? il bacino utenza diventa molto pi? grande di ci? che ? attualmente. Cambiano tutti parametri. Inoltre accorpare molte attivit? in un unico punto aiuta tutti nell'insieme. E' una roba abbastanza assodata, se non si esagera con gli affitti. Comunque lasciam perdere, che tanto questi all'occorrenza mi telefoneranno pure per vendersi un paio di mie mutande sporche. "Scusi, le servono? Se non le utilizza pi? noi..."
  5. Era una delle possibilit? infatti. Un'ipotesi di lavoro. Una delle tante. Resta per? un fatto: sia Giraudo, sia l'attuale dirigenza, hanno palesemente espresso l'idea che la Juve avrebbe dovuto trovare nuovi mezzi di autofinanziamento, ed entrambi hanno fatto esplicito riferimento al centro commerciale. Giraudo non lo possiamo giudicare un granch?, visto che lo hanno cacciato sul pi? bello. (Magari avrebbe palesemente fallito, oppure avrebbe venduto anche lui tutto, non ? mica un'ipotesi tanto campata in aria...) L'attuale dirigenza invece, (e anche John che si ? espresso in questi termini), ? giudicabilissima: dicono una cosa e poi ne fanno un'altra. Senza neanche farci capire il perch?. Cos? se la conad fallisce il suo progetto, oppure lo realizza e spacca le ossa a tutti, noi ugualmente non avremo mai nessun beneficio. Prepariamoci dunque a vedere il prezzo dei biglietti salire nei prossimi anni. Nuovi introiti non ce ne saranno in questo senso.
  6. Appunto. Fin dalla diffusione della notizia mi sono chiesto, perch? vendere alla conad? Poi mi sono dato la risposta da solo. Mancanza di palle. Mancanza di idee. Incompetenza. Giraudo si ? fatto il mazzo per farci avere tutta l'area, e loro invece fanno lo stadio, il museo e si vendono il resto. Siamo dalle parti della malafede. Sanno benissimo le cose che so io, e allora per evitare di scucire soldi, hanno fatto la scorreggina. Come se non li conoscessi...
  7. Vero. Il progetto di Giraudo era interessante solo per gli aspetti commerciali che avrebbero fornito entrate, ma sul prezzo dei biglietti e sulle dimensioni dello stadio ho la netta impressione che non avremmo visto mai niente di spettacolare. La Casa Madre non mette soldi, dunque lui ragionava sempre e solo in funzione autofinanziamento. Senza sprechi e senza tentativi di accontentare il pubblico.
  8. Dipende molto dai prezzi. Io non vado per altre ragioni, di principio, ma questo ? un altro discorso. Tendenzialmente la citt? vive un periodo difficile e i soldi sono pochi nelle tasche dei cittadini. Se si agiva in un altro modo i prezzi avrebbero potuto essere pi? bassi in futuro. L'area ? difficile per il tipo di struttura commerciale che si vuole realizzare, non per lo stadio in se, che anzi, ? anche vicino alle autostrade. Se si facevano le cose in grande e per bene, e non in stile Fiaz (al risparmio), si poteva anche provare a fare uno stadio pi? grande e tenere i prezzi pi? bassi, perch? gli introiti di un grosso centro commerciale avrebbero rimpinguato le casse del club. Questa invece sembra la classica via di mezzo. Stadio non piccolo e non grande. Prezzi dei biglietti variabili a seconda di come si mettono le cose, ma tendenzialemente saliranno nel corso del lungo periodo. Ricordiamoci che il centro commerciale LeGru ? praticamente in mezzo al niente, molto peggio del delle alpi, eppure attira gente da tutta la citt? e dai paesi vicini della periferia. Io facevo un discorso imprenditoriale. Forse molto pi? grande anche di quello di Giraudo, e sicuramente molto pi? costoso. Per carit?, non lo nego. Tutto qui.
  9. Qui ci sono divese cazzate, per? non proprio tutto ? campato in aria... Comunque ? interessante: http://www.comedonchisciotte.org/site/modu...le&sid=5759
  10. L'uomo cadde dentro a quello che in teoria doveva essere solo un buchetto. Atterrato nel luogo caldo e umido, si mise in cammino per cercare l'uscita, ad un certo punto incontr? un altro uomo e gli chiese: - Senta, scusi, ma io ero con una ragazza chi fuori e... cio? stavamo... si, insomma... lei capisce no? Ero preso bene e... Avevo una discreta erez.... cio?, ? chiaro no? Poi mentre mi davo da fare... Son caduto dentro e... E cos? mi sono perso. Ma scusi, dove siamo di preciso? - Stia zitto e non mi faccia perdere tempo! Piuttosto si renda utile, e mi aiuti a cercare la macchina!
  11. Il mio discorso poi, sfora tomo tomo, cacchio cacchio, nel prezzo dei biglietti. Se si fossero fatte le cose in altro modo, molto pi? in grande di tutti i progetti esistenti, gli introiti sarebbero stati tali (FORSE), da permettere un prezzo pi? basso e una capienza maggiore dello stadio. Visto in prospettiva... ma che ve lo dico a fare... Oggi invece 40.000 posti saranno occupati solo se si spoglia Pamela Anderson e allarga le gambe. e poi ci sarebbe sempre qualcuno che griderebbe: "Hey! Da qui non si vede niente! 50 euro per non vederci un buco! Vergogna!"
  12. Questo ? ovvio. C'? maretta ovunque. Ma quel Carrefour (corso Grosseto) ? in crisi da anni. La gestione, per quello che ne penso io che nei supermercati ci ho lavorato molto, e ogni tanto in quello ci faccio un salto sia per lavoro sia per la spesa, ? negativa. Inoltre la vicinanza allo storico Auchan davanti allo stadio (ex Citt? Mercato, qualcuno ricorder?) ha ovviamente sempre fatto la sua parte. (Anche Auchan soffre abbastanza) Oltre a quella concorrenza poi, si ? aggiunta quella dell'altro nuovo grande Ipermercato Ipercoop (che ? relativamente distante, lo so, ma se dividi Torino in 4 parti, tutto quello che cito ? nell'area nord ovest), e il Carrefour nella zona di Collegno sul confine VenariaDruentoSavonera ecc (non mi ricordo come si chiama), dove c'? anche il Castorama e il centro commerciale, per la precisione. Questa ovviamente ? una visione un p? pi? allargata, potrei allungarmi fino all'inizio di Venaria se volessi continuare sulle analisi dei diversi punti vendita di medio/grandi dimensioni. Quelli di Auchan so per certo che erano convinti di non soffrire l'apertura relativamente distante di altri centri grossi, invece ora hanno capito benissimo che la concorrenza c'? e la fanno proprio quelli + i piccoletti Penny, Lidl, Ld, In's, ecc Dico solo che se solo considerassimo i punti vendita alimentari di discrete dimensioni, nel giro di 10 anni sono triplicati. Non faccio l'elenco per decenza, ma ricordo senza pensarci nemmeno molto, almeno 7/8 discount nel giro di 3/4 km in linea d'aria.... Ma ovviamente sono molti di pi?. Restando per? attorno allo stadio, la situazione gi? cos? non ? semplice... L'Unieuro ha chiuso di recente ed era attaccata allo stadio, nonostante sia una catena che fa tanta pubblicit? anche in tv e nonostante in quell'area non ci siano altri punti specializzati in elettronica. La gente difficilmente si sposta per andare in un luogo dove c'? poco o niente. Io avrei pensato ad un'area completamente in affitto, con un centro commerciale stile Le Gru. Contattando grossi gruppi tipo fnac, mediaworld, carrefour, nike, Decathlon, Ikea, Norauto, ecc ecc Un posto dove si potesse davvero attirare gente per fare cassa. Gente che parte da una distanza anche discreta per andare in un posto cos?. Ripensare interamente l'area in modo da annettervi anche chi c'? gi?. (per esempio il Norauto di fronte allo stadio se la cava abbastanza) I consumi ordinari di quell'area sono bassi perch? la densit? di abitanti non ? altissima, e al resto si aggiungono i tanti tanti punti vendita che restano attorno. Basta pensare che sul lato nord, quello che punta verso Venaria, ci sono solo magazzini e fabbrichette, le case sono poche. Idem per il lato est, che punta verso Torino. E' un'area difficile. Molto difficile. Difficile per Blanc, per Giraudo, per me, per te, o per mio zio che ha problemi di renella. Mi sa che ne vedremo delle belle.
  13. A me lascia perplesso il progetto totale, non tanto lo stadio in se. Sia il progetto di Giraudo, sia il progetto di Blanc. L'area di cui parliamo ? un'area difficile. Ha chiuso da poco l'Unieuro, il Carrefour l? vicino ? in difficolt?, l'Auchan tiene ma soffre abbastanza, l'area si ? riempita di molti discount nel giro di pochi km... ecc ecc Bisognava ripensare totalmente tutta l'area. E poi muoversi di conseguenza. Teniamo conto anche che la parte che sar? dedicata al centro commerciale ? decisamente distante dai centri abitati (in modo denso). Venaria ? relativamente distante. Torino gli si affaccia vicino per via delle Vallette, che per? ha gi? il suo mercato e il suo centro commerciale. ecc ecc ecc potrei continuare per ore, perch? la conosco bene quella parte di citt
  14. FIAT, SCAJOLA: ?MARCHIONNE CI HA RASSICURATO. GLI STABILIMENTI ITALIANI NON SI TOCCANO? A margine del tavolo di confronto tra sindacati, ministeri dell?Economia e del Welfare, le maestranze scelgono la strada della protesta. ?Avanti per la nostra strada in attesa dell?incontro con Fiat?. ?I sindacati hanno chiesto urgentemente un tavolo con l?azienda:a breve ci? avverr?. Ho sentito poche ore prima dell?incontro l?ad Marchionne il quale mi ha rassicurato sul fatto che ci si sta impegnando per far s? che gli stabilimenti in Italia possano continuare ad esserci?. Testo e musica di Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico seduto a confronto al tavolo di discussione con sindacati e componenti rappresentativi dei ministeri dell?Economia di casa nostra e del Welfare. Il nodo della collusione tra le parti ? rappresentato dalla situazione generale del mercato auto che, nonostante gli incentivi statali, vede nell?indotto di Pomigliano d?Arco pur sempre il punto pi? debole di una catena che stenta a ritrovar la stabilit? d?un tempo. Intanto, tramite un comunicato gi? diffusosi a macchia di leopardo tra gli ambienti operai, le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm e Fismic hanno fatto sapere che, a margine dell?incontro con il Governo, confermeranno il programma di iniziative stilato nei mesi addietro, prevedente, entro venerd? 17 aprile, iniziative territoriali e presidio alla sede delle prefetture, nonch? un raffronto pubblico delle rappresentanza sindacali unitarie con i presidenti delle regioni:appuntamento fissato a Roma per gioved? prossimo, 30 aprile. La delusione delle maestranze ? dettata semplicemente dall?assenza al tavolo della discussione di tematiche di capitale importanza circa il loro futuro occupazionale, ovvero il prolungamento della cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane, l?adeguamento della copertura all?80% del salario ed una celere convocazione del tavolo negoziale Governo-Fiat-Sindacato sul piano industriale da redigere per il polo vesuviano in palese difficolt?. ?Gli effetti dei provvedimenti a sostegno del settore auto (eco-incentivi) ha messo in evidenza sia ricadute positive su alcuni modelli dell?auto sia la loro assenza per altri autoveicoli ? si legge in una nota diramata pure sul sito della Uilm ? ovvero per i veicoli commerciali e industriali e per le macchine movimento terra? Pertanto ? sempre pi? probabile che alla manifestazione organizzata da tutto il settore auto per il prossimo 16 maggio in quel di Torino, confluisca un numero sempre crescente di operai in difficolt?, data la consistenza di una problematica che, giorno dopo giorno, si va arricchendo di nuovi scenari e di particolari che non lasciano far calcoli nemmeno sull?immediato futuro. Autore: Salvatore Alligrande http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=5286 --------------------------------- Le banche al Tesoro sul debito Chrysler: ?Soluzione entro il 30? La scure di S&P Giorni decisivi per sciogliere il nodo del debito di Chrysler: la riduzione dell?esposizione ? uno dei requisiti fissati dal governo per la ristrutturazione della casa automobilistica. La prima proposta governativa di abbassare l?indebitamento da 6,8 miliardi a 1-2 miliardi ? stata respinta dalle banche, pi? orientate alla soluzione della bancarotta allo scopo di contenere le perdite, tutte impegnate nel tentativo di spuntare maggiori concessioni. Anche ieri, in proposito, ? proseguito il tour dell?amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, tra Washington, Detroit e New York dove sta incontrando, oltre ai banchieri e ai vertici di Chrysler, il Tesoro e il sindacato Uaw. ?Continueremo a lavorare diligentemente per raggiungere una soluzione prima della scadenza del 30 aprile?, spiega in una nota il comitato dei creditori composto da JpMorgan (a cui fanno capo circa 2,5 miliardi di dollari del debito), Citigroup, Goldman Sachs, Elliott Management e Morgan Stanley. S&P, intanto, ha tagliato il rating sul debito di Chrysler. L?agenzia prevede che in caso di default i creditori potrebbero recuperare fra il 30 e il 50%. Marchionne, dal canto suo, potrebbe rientrare in Europa a cavallo delle feste, visto che il 15 ? atteso a Basilea, come vicepresidente, all?assemblea di Ubs. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=343053 --------------------------------- MARPIONNE IN USA PER SALVARE IL MATRIMONIO - ?UN GAP MULTIMILIARDARIO? DIVIDE LE BANCHE DALLA CHRYSLER, E MANCANO TRE SETTIMANE ALLA SCADENZA DEL TERMINE DI OBAMA PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO - PI? VANTAGGIOSE BANCAROTTA E "SPEZZATINO"? Salvatore Tropea per La Repubblica Al Salone dell?auto di New York una Fiat 500 ? stata premiata come "World car design 2009". Il messaggio sembrerebbe benaugurante per l?alleanza tra il gruppo del Lingotto e la Chrysler, se non fosse che essa continua a scontrarsi con le resistenze delle banche creditrici dell?azienda americana. Ieri il Wall Street Journal ha ha riferito che le trattative tra gli istituti e il Tesoro sono ?a un punto morto?, nel senso che le parti negoziali sarebbero ancora divise da ?un gap multimiliardario?. Quando mancano meno di tre settimane alla scadenza del termine fissato dall?amministrazione Obama per la ristrutturazione del debito della Chrysler, permane dunque un ostacolo che potrebbe compromettere l?alleanza a cui sta personalmente lavorando in queste ore l?ad Sergio Marchionne, con un team di collaboratori presenti con lui in un tour de force che si svolge tra New York, Detroit e Washington. E dallo scontro in atto sull?indebitamento muove lo schieramento di quanti ritengono siano pi? vantaggiose - naturalmente per i creditori - la bancarotta e un correlato "spezzatino" della Chrysler. Resta da vedere chi possa oggi fare la corsa ad acquistare un qualsiasi asset di un?azienda automobilistica. Il Wsj, citando fonti vicine alle trattative, ha scritto che i maggiori investitori della casa automobilistica si sarebbero sentiti offesi dall?ultima offerta del Tesoro, cio? il recupero di 15 centesimi per ogni dollaro investito che equivale a un miliardo di dollari a fronte dei 6,8 dell?ammontare complessivo del debito. Il comitato dei creditori di cui fanno parte Citigroup, Goldman Sachs, Elliott Management, Jp Morgan e Morgan Stanley ha fatto sapere che si continuer? a lavorare per trovare una soluzione. Ma secondo il Wsj alcuni creditori senior avrebbero gi? pronta una controproposta che garantirebbe loro la possibilit? di recuperare fino a 70 cents sul dollaro. Dalla ristrutturazione del debito dipende anche l?assetto societario futuro della casa americana del quale, se si trover? un accordo, potrebbero entrare a far parte le banche, i sindacati e la Fiat. Attualmente a Jp Morgan fanno capo 2,5 miliardi di dollari del debito, e un miliardo ? sul conto di Citigroup. Goldman Sachs si sarebbe invece disfatta della sua esposizione: ma si tratta di voci come le molte altre messe ad arte in circolazione, per fare pressioni sulla task force governativa e indurla ad accettare la via della bancarotta pilotata. Una soluzione, questa, contro la quale stanno prendendo posizione larghi strati dell?opinione pubblica. Al punto che un gruppo di attivisti ha chiesto ai clienti di Jp Morgan di trasferire in altre banche i loro conto correnti. ?Se Jp Morgan vuole i nostri soldi, allora salvi i nostri posti di lavoro?, si legge sul sito Facebook di un attivista. Procede con minori difficolt? il dialogo con i sindacati che pure sono creditori attraverso i loro fondi pensioni i quali sono pi? sensibili alla necessit? di difendere l?occupazione (attraverso il fondo pensioni sono esposti per 10,6 miliardi). Non ? escluso che nel corso della prossima settimana possa esserci su questo fronte una svolta decisiva. ? forse questa la ragione che induce il numero due di Chrysler a essere ottimista sull?esito del negoziato. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-5200.htm
  15. ORE 11, ENTRA LA CORTE! MARGHERITA CONTRO GRANDE STEVENS, GABETTI E MARON - "IO NON HO MAI VOLUTO FAR CAUSA A MIA MADRE. ME LO HA IMPOSTO LA LEGGE ITALIANA" - L?EREDE REIETTA DAI FURBETTI DEL LINGOTTO: "? DI DUE MILIARDI" IL TESORO SEGRETO ORE 11, ENTRA LA CORTE! Bignamino della prima udienza che si ? svolta questa mattina nel tribunale di Torino, alla presenza solo dei legali, dopo che la Cassazione ha dichiarato che la vertenza sull'eredit? di Gianni Agnelli va svolta su territorio italiano e non su quello svizzero (dove la mamma di Margherita, Marella Caracciolo. ha la residenza) L'AVVOCATO ABBATESCIANNI DI MARGHERITA AGNELLI DE PAHLEN ha precisato che quella odierna ? stata un'udienza di rinvio, richiesta dalla legge, per fissare i termini delle nuove memorie. In merito alla memoria depositata, l'avvocato ha precisato di aver sottolineato che il rendiconto ? necessario per avere un completo elenco dei beni oggetto dell'eredit? ottenendo anche il chiarimento sui conti delle societ? italiane e straniere. Tale richiesta, avanzata dalla signora Agnelli ai tre amministratori del patrimonio del padre, consentir? di definirne l'ammontare completo e puntuale oltre a quanto gi? diviso nel 2004. Gli unici veri destinatari dell'azione giudiziaria in corso sono gli amministratori del patrimonio dell'Avvocato Agnelli. L'unico motivo per cui la madre di Margherita, Marella Caraccciolo, ? stata citata ? da ricercare nelle legge italiana, che impone di chiamare in giudizio anche il coerede. - LA MEMORIA DI MARGHERITA "Non ho mai voluto far causa a mia madre e tutto quello che ? stato ricamato e costruito sopra questo malinteso non ? che una strumentalizzazione, cercando ancora una volta di spostare l'attenzione dai fattori contingenti". Sono certa che il rendiconto porter? alla luce conti di altre societ? - in Italia e all'estero - di tale complessit? che dimostreranno come n? io n? mia madre potessimo esserne a conoscenza. E ancora "l'accordo concluso 2004 era volto a stabilire di nuovo il clima di pace e serenit? famigliare. Ciononostante la pace non ritorna poich? l'opacit? ha prevalso in quell'accordo e non la chiarezza di una comunione ereditaria condivisa." - LA TESI DELL'AVVOCATO DI FRANZO GRANDE STEVENS ribadisce di avere svolto, per oltre 50 anni, l'attivita' di avvocato e non quella di gestore del patrimonio di Gianni Agnelli. - LA TESI DELL'AVVOCATO DI GIANLUIGI GABETTI afferma che nell'accordo di divisione del 2004, cui egli e' rimasto totalmente estraneo, vi e' una rinuncia di Margherita Agnelli ad ogni pretesa nei confronti di terzi e che tale rinuncia trova applicazione anche nei suoi confronti. Gabetti ribadisce di non essere stato amministratore, ma solo consulente di Gianni Agnelli e, quindi, di non essere tenuto al rendiconto di un patrimonio di cui non conosce la consistenza non avendo neanche partecipato alla sua divisione. - LA TESI DELL'AVVOCATO DI SIEGFRIED MARON dichiara di essere stato solamente un dipendente della SADCO, societ? di gestione di patrimoni. - LA TESI DELL'AVVOCATO DI MARELLA CARACCIOLO Marella Caracciolo si augura che la figlia abbandoni un'azione considerata "tanto improvvida quanto infondata". http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-5144.htm 9 April 2009 ------------------------------------- SCAVA SCAVA, GUARDA UN PO? CHI MALCOSTRU? L?OSPEDALE DELL?AQUILA VENUTO GI? - L?APPALTO FU VINTO NEL 1991 DA UN CONSORZIO DI IMPRESE GUIDATO DA COGEFAR-FIAT - NEL 1992 ENZO PAPI, MANAGER FIAT, FU TRA I PRIMI A CONFESSARE LE TANGENTI PAGATE Ci hanno messo le mani in tanti e per molti anni, e va bene. Anzi, va male. Ma non ? tanto difficile raccontare chi ha costruito il San Salvatore dell'Aquila, l'ospedale venuto gi? come un presepe di cartongesso alla prima scossa di terremoto. Completata nel 2000, la struttura aveva aperto i battenti nel 1992 e si era man mano ampliata con una serie di appalti successivi. Il principale ? quello vinto nel 1991 da un consorzio di imprese guidato da Cogefar Impresit, il colosso delle costruzioni della galassia Fiat dalle cui ceneri ? poi nata Impregilo. Si trattava di una commessa da 74 miliardi di lire, assegnata dalla Regione Abruzzo, nell'ultimo anno "buono". Ovvero, prima di Tangentopoli. Nel 1992, per le mazzette volate sui lavori pubblici in Abruzzo, l'intera Giunta guidata dal democristiano Rocco Salini fin? in galera. Ed Enzo Papi, top manager di Cogefar, fu tra i primi a confessare le tangenti pagate per gli appalti abruzzesi, dai lavori sotto il Gran Sasso al disgraziatissimo ospedale (vedi i lanci Ansa del 12 maggio '93). Tra assoluzioni, depenalizzazioni e prescrizioni se la sono cavata pi? o meno tutti quanti (al solo Salini rest? una condanna definitiva per falso ideologico), ma qui ovviamente non sono in ballo le inchieste del passato. Se mai la Procura dell'Aquila dovesse chiedersi come sono stati fatti i calcoli del cemento armato, e soprattutto che tipo di materiali ? stato impiegato davvero per costruire un ospedale diventato obitorio, non potr? certo trovare la risposta nelle vecchie carte di Mani Pulite. Per? potr? partire da l?, ovvero da Torino e dintorni, per provare a capire chi e come ha costruito il San Salvatore. E perch? i collaudi sono stati fatti alla "volemose bene". Il bene dei costruttori, non dei pazienti. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-5151.htm -------------------------- Mistero sull?eredit? Agnelli: "Ci sono conti ancora nascosti" di Tony Damascelli Il prossimo venticinque di aprile, festa della Liberazione, tutti in Marocco, a Marrakech, nella villa di donna Marella Agnelli, confetti, champagne e partecipazioni XXL per Ginevra Elkann e Giovanni Gaetani dell?Aquila d?Aragona, sposi. Non si parlerebbe d?altro in casa degli Agnelli se ieri mattina, nel sito meno allegro del tribunale civile di Torino, corso Vittorio Emanuele, dirimpetto alle carceri Nuove, non fosse andata in aula la prima udienza, con rinvio da protocollo, della causa intentata da Margherita Agnelli de Pahlen alla madre sua donna Marella di cui sopra e, innanzitutto, ai tre gestori, detti tali, del patrimonio del padre Gianni: trattasi di Gian Luigi Gabetti, di Franzo Grande Stevens e di Sigfried Maron. Rappresentata dal legale di fiducia e di battaglia, l?avvocato Abbatescianni, la figlia dell?Avvocato ha aggiunto gocce acide a una vicenda gi? avvelenata da qualche mese, chiarendo subito di essere stata costretta alla citazione in giudizio della propria madre: ?Perch? la legge italiana cos? impone per la coerede, ma si ? ricamato molto su questo malinteso, cos? strumentalizzando e cercando di spostare l?attenzione dai fatti contingenti?. Quali sarebbero i fatti contingenti? Elementare, il patrimonio effettivo di Gianni Agnelli, una cifra che si aggirerebbe sui due miliardi di euro e che risulterebbe dall?accertamento di numero 7 posti barca per imbarcazioni di prestigio, non dunque gozzi con tendalino, situati in 7 localit? di prestigio del sud della Francia; quindi un paio di dimore, avrebbe detto l?Avvocato, a New York e a Parigi, di cui non si conosceva l?esistenza, da parte dei parenti stretti e affini, dovrei ritenere; il resto della cifra deriverebbe da calcoli e proiezioni fatte sulla pubblicazione dei redditi dell?Avvocato, apparsa su un numero di Forbes dieci anni orsono: un miliardo e settecento milioni di dollari. Mettici pure l?11 settembre, mettici la crisi delle Borse e la recessione ma il monte premi si sarebbe ulteriormente gonfiato e dunque Margherita Agnelli si ? stufata di sfogliarsi, vuole la verit? e per voce dell?avvocato Abbatescianni, dinanzi al giudice Brunella Rosso, ha precisato che ? necessario avere un rendiconto del patrimonio del padre che porter? alla luce altre propriet?, cio? societ?, in Italia e all?estero, di tale complessit? al punto che n? lei n? sua madre ne erano a conoscenza. Insomma un raggiro di quelli clamorosi, un gioco delle tre carte per far scomparire una colossale eredit? che non si ? esaurita, stando alla tesi di Margherita, nella suddivisione avvenuta nel duemila e quattro, quando l?accordo era soprattutto ?volto a stabilire di nuovo il clima di pace e di serenit? familiare?, queste ultime sono parole dell?erede ?tradita? che porta poi il colpo al fegato: ?Ci? nonostante la pace non ritorna perch? l?opacit? ha prevalso su quell?accordo e la non chiarezza di una comunione ereditaria condivisa?. Per firmare la pace non sono bastati 109 milioni liquidi che sarebbero stati versati a Margherita, anche se il figlio John, due anni fa, si lasci? andare a una strana frase a commento della vicenda sgradevole: ?Centonove milioni? Di pi?, molto di pi??. Sar? pi? facile per Fiat raggiungere il patto con Chrysler che mettere d?accordo Margherita Agnelli con Gabetti-Grande Stevens-Maron, il trio che gi? si ? separato nelle tesi di difesa. Maron ha infatti tentato, insieme con donna Marella, di ritenere non competente la giustizia italiana, essendo lui, come la vedova dell?Avvocato, cittadino svizzero, richiesta respinta dal tribunale. Franzo Grande Stevens ha ribadito di avere svolto soltanto consulenze legali, infatti veniva chiamato l?avvocato dell?Avvocato; infine Gian Luigi Gabetti dice di essere totalmente estraneo alla gestione del patrimonio personale del presidente della Fiat. Il nove maggio e il 9 giugno prossime udienze. Intanto il venticinque aprile tutti a Marrakech. Non proprio tutti. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=342809 ------------------------ Margherita non molla sull?eredit? Agnelli Lorenzo Dilena Riparte la causa sull?eredit? di Gianni Agnelli. Un primo passo e poi il rinvio a fine giugno. L?udienza ? stata breve, tutta incentrata su questioni procedurali, con la presentazione delle difese delle parti coinvolte e la fissazione dei termini per le nuove memorie. Breve ma sufficiente a Margherita Agnelli, l?unica figlia superstite dell?Avvocato, per mettere nero su bianco una richiesta agli amministratori del patrimonio paterno. Vale a dire, la consegna del rendiconto dell?asse ereditario, con l?elenco completo delle propriet? del ?signor Fiat?. La tesi sottostante ? che i beni che nel 2004 furono divisi fra Margherita e la madre Marella sarebbero solo una parte dell?eredit? Agnelli. Il cui vero ammontare, sempre secondo i calcoli dei consulenti di Margherita, sarebbe stato vicino a 2 miliardi di euro. Cinque anni fa la figlia dell?Avvocato ricevette invece solo 109 milioni, a sentire lei. ?Molto, molto di pi??, a dire di suo figlio John, attuale vicepresidente della Fiat ed erede designato del nonno. Che in tutta la vicenda ? schierato, con i fratelli Lapo e Ginevra, contro la madre. ?Sono certa che il rendiconto porter? alla luce conti di altre societ?, in Italia e all?estero, di tale complessit? che dimostreranno come n? io n? mia madre potessimo esserne a conoscenza?, ha dichiarato Margherita al termine dell?udienza. Ma l?unica figlia superstite dell?uomo che per mezzo secolo ? stato il padrone e il volto della Fiat ci tiene a chiarire ancora una volta che l?obiettivo dell?azione legale non ? la madre. Citata in giudizio per una ragione ?puramente tecnica?, sottolinea il team di avvocati ingaggiato per l?occasione e formato da Girolamo Abbatescianni, Luigi Guerrieri, Michele Vietti e da Romano Vaccarella. In questi casi, la legge italiana impone di chiamare in giudizio qualsiasi coerede. ?Non ho mai voluto far causa a mia madre - ha precisato Margherita - Tutto quello che ? stato ricamato e costruito sopra questo malinteso non ? che una strumentalizzazione, cercando ancora una volta di spostare l?attenzione dai fattori contingenti?. Nella memoria depositata ieri ? stato precisato che ?gli unici veri destinatari dell?azione giudiziaria in corso sono gli amministratori del patrimonio dell?avvocato Agnelli?: l?avvocato Franzo Grande Stevens, il manager Gianluigi Gabetti e il gestore di patrimoni Siegfrid Maron. In precedenza, il primo ha detto di essere stato l?avvocato e non un gestore del patrimonio. Maron ha dichiarato di essere stato solamente un dipendente della Sadco, societ? di gestione di patrimoni, mentre Gabetti, manager di fiducia della famiglia torinese, sostiene di non poter rendicontare su un patrimonio di cui non conosce la consistenza. Viene fatto osservare, peraltro, nell?accordo firmato nel 2004 Margherita si impegnava a rinunciare a qualsiasi pretesa verso terzi. Sul punto, per?, la figlia del signor Fiat rintuzza: l?accordo ?era volto a stabilire di nuovo il clima di pace e serenit? famigliare - ha rimarcato - Ciononostante la pace non ritorna poich? l?opacit? ha prevalso in quell?accordo e non la chiarezza di una comunione ereditaria condivisa?. La vedova Agnelli continua a sperare in un ?atto di resipiscenza? della figlia. Che al momento, per?, appare pi? combattiva che mai. Per il nuovo round bisogner? aspettare la fine di giugno o luglio. Intanto, come in ogni vera dinasty che si rispetti, ci si potr? concedere una tregua. L?occasione ? il matrimonio di Ginevra, ultima figlia di Margherita e Alain Elkann. Madre e i figli si ritroveranno il 25 aprile a Marrakesh. Ovviamente, tutti nella villa di nonna Marella. http://www.libero-news.it/articles/view/535331 --------------------------- Dopo la ?mano tesa? di Gabetti alla figlia dell?Avvocato Margherita insiste: trattative interrotte, si torna in tribunale TORINO 10/04/2009 - La battaglia legale continua. Inaspettatamente. Gi?, perch? non pi? tardi di due mesi fa, Gianluigi Gabetti, forse l?unico, vero depositario di tutti i segreti dell?Avvocato, con un?intervista ad un quotidiano nazionale, tese una mano a Margherita Agnelli De Pahlen: ?Troviamo un accordo onorevole e pacifico?, fu il senso delle considerazioni di Gabetti. Non si fece attendere la risposta di Margherita : ?Pronta a farlo, in qualsiasi momento?. La trattativa Da allora, ? iniziato un fitto negoziato tra le parti, che si ? intensificato proprio in questi giorni. La volont?, almeno da parte dei convenuti (Gabetti, Grande Stevens e Maron) era quella di evitare il primo appuntamento davanti al giudice torinese Brunella Rosso, poco pi? che una formalit?, trattandosi del deposito delle memorie di parte, gi? ampiamente diffuse e conosciute prima del ricorso in Cassazione intentato dalla vedova dell?ex Presidente Fiat. Non ci si ? riusciti, ma si confida di arrivare in tempo per il 9 maggio prossimo. Data dell?udienza di fronte al tribunale civile di Torino e nel corso della quale dovr? essere presente la figlia di Gianni Agnelli. Coincidenze Una concomitanza, casuale e singolare con un altro appuntamento, gi? fissato per la serata del 9 maggio: il festeggiamento ?postumo? del matrimonio della figlia di Margherita e Alan Elkan, Ginevra. Una giornata torinese, dunque, per la signora De Pahlen che Grabetti, Grande Stevens e Maron vorrebbero limitare alla sola serata. Una via extragiudiziale ? possibile nella misura in cui Margherit? giudicher? credibile il rendiconto degli ex collaboratori del padre, altrimenti sar? il giudice a procedere alla ?collazione?. ?Il rendiconto - ha detto Margherita - porter? alla luce conti di altre societ?, in Italia e all?estero, di tale complessit? che dimostreranno come n? io n? mia madre potessimo esserne a conoscenza?. Donna Marella ?L?unico motivo per cui mia madre ? stata citata - ha aggiunto la figlia dell?Avvocato - ? da ricercare nelle legge italiana, che impone di chiamare in giudizio anche il coerede. Non ho mai voluto far causa a mia madre e tutto quello che ? stato ricamato e costruito sopra questo malinteso non ? che una strumentalizzazione cercando ancora una volta di spostare l?attenzione dai fattori contingenti?. In particolare, i legali hanno precisato che nella memoria depositata ieri si sottolinea come ?gli unici veri destinatari dell?azione giudiziaria in corso sono gli amministratori del patrimonio dell?avvocato Agnelli?. In merito al documento depositato da Margherita Agnelli, il suo legale, Girolamo Abbatescianni, ha precisato che il rendiconto ? necessario per avere un completo elenco dei beni oggetto dell?eredit? ottenendo anche il chiarimento sui conti delle societ? italiane e straniere. L?eredit? La richiesta avanzata dalla signora Agnelli consentir? di definirne l?ammontare completo e puntuale oltre a quanto gi? diviso nel 2004. In particolare, l?accordo di cinque anni fa all?Isola Bella ?era volto a stabilire di nuovo il clima di pace e serenit? famigliare - ha spiegato Margherita Agnelli -. Ciononostante la pace non ritorna poich? l?opacit? ha prevalso in quell?accordo e non la chiarezza di una comunione ereditaria condivisa? http://www.cronacaqui.it
  16. Ovvio. Ma io non parlo di milanesi a Roma. Parlo di gente che arriva da diverse parti d'Italia, e che sta a Roma da decenni, al punto di essere ormai Romani d'adozione... Gente della prima repubblica che si ? insediata tranquillamentente nella seconda senza nessun tipo di disagio e a cui sono state date poltrone di prestigio con entrambi i governi... gente oscura...
  17. Compra una Ferrari ma poi si pente: ''Mi ha sedotto la venditrice'' Treviso, 11 apr. - (Adnkronos) - Industriale sottoscrive in concessionaria un contratto per l'acquisto di una Ferrari Scaglietti, valore 160mila euro ma dopo qualche giorno si pente e decide di rescindere il contratto affidando le sue ragioni a un fax dove spiega di essere stato sedotto dalla venditrice della concessionaraia e indotto a firmare. ''Quando ho firmato non ero in me - avrebbe sostenuto l'uomo nel fax, secondo quanto riportato oggi dalla Tribuna di Treviso - la venditrice della vostra concessionaria mi ha prima ubriacato dandomi da bere sette grappe e poi mi ha sedotto con uno strip. Tanto che nella mia auto ha lasciato anche gli slip''. Cos? oggi l'industriale veneto si prepara a combattere due cause: una civile avviata dalla concessionaria, per l'inadempienza del contratto, e una penale, in arrivo, che la venditrice sembra voler avanzare. Nel primo caso l'azienda sostiene che l'auto e' venduta, e che per sciogliere l'impegno vi e' una salata penale da pagare (il 20% del valore del mezzo cioe' 32mila euro); al contrario l'imprenditore sostiene di aver firmato soltanto una proposta d'acquisto e che pertanto nessuna penale gli puo' essere addebitata. Nel secondo caso l'uomo ha spiegato in tribunale, durante la prima causa, di aver bevuto le suddette sette grappe e di aver assistito a uno strip tease il giorno che si e' presentato per acquistare il mezzo e quindi di essere stato sedotto dalla venditrice: la donna sembrerebbe non aver apprezzato e sta quindi meditando l'azione legale. http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.3206024621
  18. Mazzone: "Romani, non andate allo stadio!" L'ex tecnico giallorosso: "Giocare il prossimo turno di campionato, ? una decisione singolare" ROMA - Le dichiarazioni di Carlo Mazzone ai microfoni di Radio Incontro e riportate da Romanews.eu: "E' stata presa una decisione singolare. Mi dovrebbero spiegare perch? la serie A gioca e la serie B no, anche se ? facile capire visto il business che c'? dietro. Comunque vada sar? un derby sommesso, la concentrazione che deve essere massimale per una partita di questo calibro, in un contesto cos? funesto vengono a mancare. Da allenatore poi non avrei le parole per poter motivare i miei giocatori, in questo caso vincere o perdere un derby cos? non mi cambierebbe pi? di tanto. Anzi, non vedrei l'ora di tornarmene a casa. Il sisma qui ad Ascoli si ? sentito molto, ringraziando Dio non abbiamo avuto danni ma abbiamo avvertito delle scosse fortissime. Viviamo una situazione difficile, la notte non riusciamo nemmeno a dormire. In un contesto del genere di Lazio-Roma non me ne frega nulla. Siamo all'assurdo, i valori della vita sono altri e non il risultato di una partita in un momento cos? delicato. Comunque, dato che si giocher?, l'idea di devolvere l'intero introito all'Abruzzo e' un?idea ottima. Sarebbe il minimo da fare. Per quanto riguarda le dichiarazioni di Lotito sull'incasso che deve usare per pagarci le tasse mi sembra che se si vuole qualcosa si pu? sempre fare. Allora gli dico semmai di mettere qualcosa di tasca sua e dei giocatori, visto quello che guadagnano immagino che per loro non sar? un problema. Non andate allo stadio, sia ai romanisti che ai laziali, non andateci, fateli giocare da soli. Io sono romano e romanista, ma non chiedetemi pronostici che in una situazione del genere non ? il caso di farli. La risposta di Roma citt? ? stata grandiosa, noi romani abbiamo un cuore grande". http://www.calciomercato.it Poi si ? giocato ugualmente. Interessante che lo stadio di S.siro, che non c'entra niente con Roma, fosse palesemente vuoto. Pasque Pasquette e Pasquine hanno determinato un certo vuoto in diversi stadi mi pare.
  19. MARPIONNE COMINCIA A METTERE LE MANI AVANTI SUL MATRIMONIO DEL SECOLO ? curioso che sia proprio la "Stampa", il quotidiano della Fiat, a buttare ombre sull'accordo con l'americana Chrysler. Eppure ieri sul giornale di Torino ? apparso un articolo molto dettagliato sulle difficolt? che le banche americane starebbero creando nei confronti dell'intesa tra Torino e Detroit. Sergio Marpionne ? tornato dall'America e sta rimettendo insieme in queste ore i tasselli dei numerosi incontri che ha avuto con il capo di Chrysler, Bob Nardelli, e con la task force di Obama. Non tutti i pezzi del puzzle sembrano andare al loro posto perch?, secondo il resoconto della "Stampa", ci sono colossi del calibro di JP Morgan Chase, Goldman Sachs, Citigroup e Morgan Stanley che si oppongono alla conversione in azioni di circa 5 miliardi di dollari prestati a Chrysler. Addirittura si insinua che agli istituti (tra i quali JP Morgan Chase ? il pi? ostile) potrebbe convenire l'ipotesi della bancarotta e la liquidazione dei beni societari piuttosto che la ristrutturazione del debito. Il manager italo-canadese dal pullover sgualcito l'aveva detto sin dall'inizio che l'intesa sembrava un biglietto della lotteria, e dopo il viaggio a Detroit e Washington ? tornato al Lingotto con un quadro preciso dei problemi che la Fiat dovr? affrontare. Da una parte ci sono i circa 7 miliardi da restituire alle banche, dall'altra debiti con i fondi pensione del potente sindacato dell'automobile (Uaw) per circa 10,6 miliardi. Ma c'? anche un'altra questione che pu? bloccare l'operazione e riguarda le risorse che Marpionne e la Sacra Famiglia degli Agnelli dovranno investire per portare in porto la grande alleanza. Non ? pensabile infatti che un'intesa di questa portata si possa realizzare a costo zero. Sul tavolo bisogner? mettere nei prossimi due anni una valanga di quattrini e trasferire a Detroit manager e quadri in grado di installare le piattaforme che la Fiat vuole portare in matrimonio come carta vincente. E qui nasce il problema degli uomini, cio? dei manager e delle risorse professionali che da Torino, oppure dalla controllata americana New Holland, dovrebbero trasferirsi a Detroit, una questione tutt'altro che semplice e che balza sempre in primo piano quando due grandi societ? si fondono. L'articolo pubblicato sul giornale della Fiat ha quasi il sapore di un segnale d'allarme ed ? cos? preciso da non sembrare affatto casuale. Forse Marpionne, dopo aver scoperto con sorpresa che Obama possiede una Ford Escape prodotta negli Stati Uniti, comincia a mettere le mani avanti sul matrimonio del secolo. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-5035.htm -------------------------------------- Fiat: da Antitrust multa 100.000 euro per pratiche scorrette ROMA (MF-DJ)--L'Autorita' garante della concorrenza e del mercato ha comminato una sanzione di 100.000 euro a Fiat Group Automobiles per pratiche commerciali scorrette. La sanzione, si legge nel bollettino Antitrust, riguarda i messaggi pubblicitari relativi alla Fiat Croma, che "facevano erroneamente credere che, nelle condizioni di acquisto dell'autovettura, era usualmente inserita anche una garanzia di 5 anni. Nessun riferimento a clausole di esclusione era contenuto" nelle pubblicita', "ma l'offerta prevedeva delle clausole di esclusione non evidenziate nei messaggi": la garanzia di 5 anni non era infatti prevista per chi avesse voluto destinare l'automobile ad attivita' professionale. "L'omissione" della clausola dai messaggi pubblicitari, rileva l'Antitrust, "riguarda un elemento fondamentale nella valutazione di convenienza che viene effettuata dai professionisti interessati dall'acquisto di un'autovettura per la propria attivita' professionale". Nel dettaglio, l'Autorita' ha comminato una sanzione di 80.000 euro, portata a 100.000 euro dal momento che Fiat "risulta gia' destinatario di provvedimenti in tema di pratiche commerciali scorrette". http://www.borsaitaliana.it ------------------------ L?operativit? ?mordi e fuggi? su Fiat Gioved? 2 aprile abbiamo pubblicato un?analisi nella quale parlavamo delle caratteristiche che rendono in questo periodo FIAT un titolo molto appetibile per il trading speculativo di breve/brevissimo periodo (?Fiat, un esempio di moderno effetto sincrono?). Si faceva accenno soprattutto alle condizioni tecniche che rendono il titolo torinese, nella fase attuale, un ottimo strumento speculativo per chi opera con sistemi che intervengono sui break di volatilit? (?volatility breakout?). Facendo seguito a tale analisi, facciamo oggi il punto della situazione sui segnali che i nostri Trading Systems (appartenenti alla famiglia di sistemi citata) hanno generato negli ultimo mese, al fine di fornire una dimostrazione pratica di come la volatilit? stia generando su FIAT ripetuti cicli aventi ampiezza di oscillazione ottimale per i sistemi in oggetto: - il 13/03 il nostro primo Trading System generava un segnale di acquisto in caso di superamento di quota 4,4 ?. Il giorno dopo il titolo apriva in gap-up (?strappava? al rialzo aprendo ben oltre tale livello), ma il sistema indicava un confine di oscillazione ampio in termini di volatilit?, e si indicava un prezzo limite massimo di acquisto fissato a + 3 % oltre 4,4 ? (cio? quota 4,46). Operando in questa maniera l?ordine di acquisto veniva eseguito intorno alle 10 del mattino, quando FIAT iniziava una correzione sui movimenti intraday (che l?avrebbe portata nel finale di seduta a chiudere bassa a 4,285). - l?operazione aperta il 13/03 veniva mantenuta in essere fino al giorno 30/03, quando scattava poco dopo l?apertura un segnale di take profit (?prendi profitto?) nel momento in cui le quotazioni scendevano sotto 5,14. L'operazione veniva perci? chiusa con un guadagno del + 14 %. - la volatilit? spinta e il beta alto continuavano nei giorni successivi a caratterizzare i movimenti sul titolo del Lingotto, annunciando un nuovo break sulla volatilit? di breve. Il giorno 1 aprile il nostro secondo Trading System generava un altro segnale di acquisto con prezzo limite del 3 % oltre quota 5,39 (cio?: ?buy se sopra 5,39 con prezzo limite 5,55?). Qui ? interessante verificare la precisione ?millimetrica? con il quale il metodo del ?compra ma non oltre il 3 %? identificava il confine inferiore del range di volatilit?: il giorno seguente, infatti, FIAT apriva alta a 5,6 facendo subito nei primi minuti una piccolissima discesa fino a toccare il minimo d?apertura a 5,54, per poi innescare nella giornata un fortissimo rialzo. Si comprava quindi in area 5,54 ? 5,55 - l?operazione aperta il 2 aprile veniva chiusa a met? mattinata di venerd? scorso, 3 aprile, quando il sistema generava segnale di ?take profit? a 6,57 ?. Guadagno del + 18,4 % in una giornata e mezza. Per quanto riguarda la prima operazione, ci troviamo innanzi ad un range temporale e di volatilit? ?classico? per quanto rconcerne l?operativit? su questo tipo di sistemi. Nel secondo caso invece si tratta di un caso particolare di ?compressione del fattore tempo? che ha reso il ciclo velocissimo. Ci? in parole povere significa che quando incassi il + 18 % in una giornata e mezza c?? di mezzo anche la fortuna per ci? che concerne la rapidit? del guadagno, ma in ogni caso, dal punto di vista tecnico, sono dimostrazioni delle ottimali caratteristiche che il titolo continua a mantenere per l'operativit? speculativa con i trading systems del tipo "volatility breakout". Sergio Nardini, trader resp. www.ShoTrading.com http://www.trend-online.com
  20. E vabb?, allora freghiamocene e facciamo festa. .read Stampa brasiliana: mega festa a Rio per Adriano Secondo un giornale ?aveva pistole a cintola e beveva senza tregua? Adriano domani a Milano? Mourinho: ?Mi preoccupa? SAN PAOLO, 5 aprile - Durante la sua permanenza questi giorni a Rio de Janeiro, Adriano avrebbe partecipato a feste in una favela della citt?: lo riferiscono fonti della polizia e della stessa favela carioca, citate dalla stampa locale. Ad aver ricevuto informazioni sulla presenza dell'attaccante dell'Inter alle feste sono stati tre commissariati nel Morro da Chatuba, nel complesso di Penha, tra le pi? estese aree di favelas di Rio, dove Adriano ? nato e cresciuto. Il tabloid Extra, del gruppo Globo, racconta che gioved? e venerd? scorso c'? stata una mega-festa a Chatuba, in onore del capo del narcotraffico di Penha e Alemao, Marcio dos Santos Nepomuceno ('Marcinho VP, 33 anni), che si trova in carcere. ?Come in ogni festa di delinquenti, non sono mancati gli invitati illustri. Uno di loro ? stato visto con due pistole alla cintola, fumando marijuana e bevendo senza tregua, mostrando cos? un'altra delle sue qualit?, diversa a quella che l'ha consacrato e arricchito?. PARTY E RASTRELLAMENTI - ?L'invitato famoso ha pianto, si ? lamentato della fama e ha detto 'il denaro non ? tutto'?, precisa Extra secondo cui ?la super-festa ? stata degna di un Imperatore. C'era gente che si credeva scomparsa da giorni?. Poi il tabloid ricorda che "il famoso" del party si ? fatto scattare delle fotografie insieme ai presunti delinquenti presenti. Lo scorso gioved?, riferiscono le fonti di Rio, la polizia ha fatto un rastrellamento proprio alla favela di Chatuba, per cercare di catturare uno dei capi dei narcos locali, Paulo Souza Paz, noto come 'Mic?. Della vicenda scrive anche il quotidiano carioca O Dia. ?Negli ultimi giorni sono circolate due informazioni: la prima ? che siamo andati a Chatuba per prendere Mica, l'altra ? che sul posto c'era Adriano, il quale ha dei familiari in quel quartiere?, ha detto a 'O Dia' il colonnello Marcus Jardim, del commando delle forze di sicurezza dell'area, puntualizzando che ?la persona che siamo andati a cercare non era Adriano?. tuttosport ghggggghhhhhhhggggggggggggghhhhhhhhh
  21. L'incendio alla Fiat di Palermo non ? stato un caso I vigili del fuoco hanno escluso l'ipotesi di corto circuito Non ? stato un cortocircuito a provocare l'incendio di ieri alla sede della Fiat di Palermo di via Imperatore Federico. I vigili del fuoco hanno infatti accertato il normale funzionamento delle centraline elettriche. La circostanza ha indotto i tecnici ad ipotizzare, nella informativa consegnata alla magistratura, il reato di incendio. A questo punto i vigili del fuoco e la polizia scientifica - entrambi indagano su delega dei pm - dovranno accertare se si sia trattato di un fatto colposo, cio? se le fiamme siano state incautamente provocate da qualcuno, o se il rogo sia stato appiccato intenzionalmente. Luned? i tecnici svuoteranno il magazzino, che ? sotto sequestro, e cercheranno i reperti utili a stabilire quale sia stato l'innesco del rogo. Gli accertamenti sono limitati ad un'area ristretta dell'immobile dalla quale, secondo i vigili del fuoco, si sarebbero propagate le fiamme. http://www.siciliainformazioni.com ---------------------- Ntv scalda i motori: l'alternativa alle Fs Italia, anno 2011. Il primo viaggio del treno 'Italo' cambia la storia tricolore del trasporto ferroviario. Non si tratta di un improvviso viaggio nel futuro, ma dei primi dettagli del programma di Ntv, Nuovo Trasporto Viaggiatori, la societ? fondata da Luca di Montezemolo, Diego Della Valle, Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone. Un'azienda fondata per inserirsi nel mercato dei collegamenti ferroviari ad alta velocit? per creare la prima vera alternativa a Trenitalia. A dispetto del nome del primo treno, per?, non si tratta di un gruppo tutto italiano: nella compagine azionaria ? infatti presente anche il gruppo ferroviario francese Sncf, che ha rilevato il 20 per cento delle quote, portando in cambio un know how ritenuto fondamentale per il successo dell'iniziativa. L'accordo, come pi? volte ribadito, ? stato definito nel rispetto delle norme europee e nazionali e quindi non configura alcuna forma di controllo da parte di Sncf. L'obiettivo di Nuovo Trasporto Viaggiatori ? raggiungere una quota di mercato del 20 per cento entro la fine del 2013, o nei primi mesi del 2014. Per quanto riguarda invece gli investimenti, Montezemolo ha sottolineato che "600 milioni di euro sono stati gi? spesi, mentre per la data in cui partir? il primo treno, la previsione di investimento ? pari a un miliardo di euro". La spesa di Ntv per l'utilizzo delle rotaie sar? di 140 milioni l'anno. "La compagnia - ha aggiunto il presidente - lancer? il suo servizio nel 2011 e intende trasportare 10 milioni di passeggeri l'anno entro il 2015". Le tratte principali su cui operer? Ntv saranno Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno, Roma-Bari e Roma-Firenze-Bologna-Venezia. Quanto alla flotta, questa sar? composta da 25 nuovi treni Alstom ad altissima velocit?. http://www.ttgitalia.com -------------------------- Fiat-Chrysler, Marchionne rifinisce piano e team Vendite boom in Brasile Rientrato ieri dalla missione negli Stati Uniti, Sergio Marchionne ha subito riunito al Lingotto i manager pi? vicini per fare il punto sull?operazione Chrysler. Incontrati i vertici del gruppo americano, i rappresentanti del Tesoro, i leader del sindacato Uaw e le banche, l?amministratore delegato di Fiat ha tempo fino al 30 aprile per stilare un piano che vada incontro alle richieste dell?amministrazione Obama. ? il top manager di Torino, infatti, il punto di riferimento della Casa Bianca. Al Lingotto, intanto, si lavora parallelamente sul team che, una volta ottenuto l?auspicato via libera alle nozze con gli americani e incamerato il finanziamento di 6 miliardi di dollari, si occuper? concretamente degli sviluppi dell?alleanza. Marchionne a parte, i manager pi? coinvolti nell?operazione dovrebbero essere Alfredo Altavilla, in qualit? di responsabile degli accordi internazionali del gruppo e di Fiat Powertrain Technologies; Harald Wester, capo di tutta l?ingegneria del gruppo; Gianni Coda (acquisti); nonch? Stefan Ketter, che sovrintende agli impianti produttivi. A questo proposito l?ultimo numero di Business Week, in un lungo articolo dedicato al matrimonio italoamericano, oltre a ricostruire le tappe del recente risanamento del Lingotto, disegna Marchionne sia come il salvatore del gruppo di Auburn Hills sia come il futuro capo di una Chrysler sotto l?egida torinese. Il jet privato della Fiat ? comunque pronto a ridecollare da Caselle per gli Usa in qualsiasi momento. ?La sensazione - dice una fonte vicina a Chrysler - ? che la situazione possa sbloccarsi prima del 30 aprile, intorno a met? mese. Poi la palla passer? alle due case per la definizione di tutti i dettagli?. A Torino, l?ad di Fiat Group ha intanto trovato un clima pi? che mai positivo con il titolo reduce dal balzo record del 27% di gioved?, il maggiore nella storia del gruppo. Scontati i realizzi di ieri che, comunque, non hanno impedito alle azioni di restare in prossimit? di quota 7 euro, toccando nel corso della seduta un massimo di 7,04 euro. La giornata si ? chiusa con una nuova crescita del titolo dell?1,78% a 6,87 euro; gli scambi hanno interessato circa lo 0,6% del capitale. L?andamento ? stato sostenuto anche dalla ripresa del comparto automobilistico a livello europeo salito mediamente di 3,3 punti percentuali. Durante la settimana, Fiat ? stata comunque la vera star del mercato (pi? 30,54%) sull?onda anche degli elogi pubblici arrivati direttamente dalla Casa Bianca. Il momento favorevole del Lingotto, sottolineato dai dati di vendita di auto registrati in Italia, Germania e Francia, ha un appendice sudamericana. In Brasile il marchio italiano ? risultato a marzo il pi? richiesto, con 42.568 veicoli consegnati, seguito da Volkswagen (40.251), General Motors (29.303) e Ford (22.603). Complessivamente le immatricolazioni di nuovi veicoli sono aumentate, rispetto a febbraio, del 36,1 per cento. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=341305
  22. Probabilmente ? finito il Campionazzo! Campionato del....!
  23. Pace a casa Agnelli per il matrimonio di Ginevra Elkann TORINO 03/04/2009 - Il gran giorno sta arrivando. Ginevra Elkann, 29 anni, ultima figlia di Alain e Margherita Agnelli, il prossimo 25 aprile sposer? nella villa di nonna Marella a Marrakech il nobile trentacinquenne Giovanni Gaetani Dell?Aquila D?Aragona (una linea della famiglia ? imparentata con i Nasi), erede di uno dei casati pi? antichi d?Europa. L?annuncio ufficiale pochi giorni fa con un ricevimento al romano Circolo della caccia a Palazzo Borghese. C?erano tutti: pap? Alain con la moglie Rosi Greco, i fratelli John e Lapo, la zia Susanna e, soprattutto, la mamma Margherita. Un dettaglio questo non passato inosservato. Perch? ormai come ogni avvenimento nel clan di Villar Perosa, va pesato ogni singolo comportamento per cercare di sbrogliare la matassa degli assi ereditari: con la presenza della madre, Ginevra conferma il suo ruolo diplomatico all?interno della famiglia. Margherita ? stata lei per prima, infatti, a riallacciare i rapporti con Margherita, assai deteriorati dopo le sue aspre contestazioni alla gestione dell?eredit? del nonno Gianni delineata dai due fiduciari di famiglia, l'ex presidente dell'Ifil Gianluigi Gabetti (prima di lasciare a John Elkann) e il legale Vittorio Chiusano. La festa a moncalieri A conferma dell?esito positivo del suo lavoro di ricucitura dei rapporti con i membri di casa Agnelli, Ginevra ha fatto stampare sulle pubblicazioni matrimoniali anche il nome di Margherita, e alla festa dedicata a chi non potr? recarsi in Marcocco, prevista dopo il matrimonio il 9 maggio a Moncalieri, non ? detto che arrivi anche la primogenita dell?Avvocato, lontana da Torino da parecchio tempo (oggi vive a Ginevra con il marito Serge de Pahlem e i figli da lui avuti). L?appuntamento subalpino, nella villa degli Elkann a Moncalieri, dovrebbe essere anche l?occasione per confermare la gravidanza della sposa, che dar? alla luce un figlio entro e non oltre l?estate. Niente timore: anche mamma Margherita spos? Alain con il pancione (aspettava John). Il futuro Sar? solo allora che dovr? decidere se restare a casa (a Torino, a Roma o Parigi?) a fare la mamma, o continuare nelle sua attivit? e nei suoi progetti: quello cinematografico, la sua passione, di portare sul grande schermo la storia tratta dal libro ?Piazza Carignano? di pap? Alain su un ebreo fascista. Quello artistico cui tiene molto nel ruolo di vice presidente della Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli al Lingotto. E ancora: quelli nel consiglio di amministrazione del Castello di Rivoli, nell'advisory board di ?Christie's?, nel comitato acquisizioni della ?Fondation Cartier? di Parigi. A lei la scelta. Di certo, con tutti questi impegni, non s?annoier?. http://milano.cronacaqui.it
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