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ClaudioGentile

Tifoso Juventus
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  2. 7 febbraio 2018 di footballisthesame4any1 Penta: “La mia Calciopoli” (parte seconda) 7 febbraio 2018 di footballisthesame4any1 Penta: “La mia Calciopoli” (parte seconda) Nella prima parte della conversazione del nostro Amos Bicego con Nicola Penta, che potete leggere qui, sono stati affrontati diversi punti caldi della vicenda Calciopoli, dalle origini dell’inchiesta al caso GEA, dalle telefonate scartate alla condanna dell’arbitro De Santis. In questa seconda parte ci attendono altri temi fondamentali, e rivelazioni e notizie interessanti. Arriviamo al tema delle schede svizzere che, secondo l’accusa e secondo i giudici, sono state date in uso agli arbitri da parte dell’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi. Le schede svizzere non è reato acquistarle o utilizzarle. È stato fondamentale il documento di De Cillis (su cui vedi qui) per l’accusa di associazione poiché in quel modo si poteva dimostrare che Moggi aveva consegnato e distribuito delle sim estere agli arbitri. L’elenco di De Cillis è un documento che vale zero perché non è possibile contestarlo e ci puoi scrivere quello che vuoi. Era un documento cartaceo con nove schede telefoniche col timbro del negozio che attestava l’acquisto delle sim di Bertolini, collaboratore di Moggi. La consegna delle schede è stato un passaggio decisivo per la Casoria e per tutto l’impianto accusatorio. Ciò che ha fatto De Cillis con l’intestazione fittizia di schede è una violazione delle normative antiterrorismo (vigenti dal 2001, costituenti reato) poiché le schede telefoniche vanno intestate all’utilizzatore con tutte le procedure di regolamentazione, ma questa è una storia che nessuno ha mai sottolineato. Se avesse parlato di vendite di schede con numeri alti, rischiava conseguenze da parte degli organi di controllo. Più che il foglio di De Cillis a noi serviva la rogatoria. La rogatoria era fondamentale per acquisire documenti importanti. Avevamo bisogno di quello… non di foglietti di carta. Con quello avremmo avuto dati certi e che potevamo verificare. Cosa può darci a riguardo del metodo Di Laroni per l’identificazione degli utilizzatori delle sim? Molte sim si agganciavano anche in prossimità delle abitazioni degli arbitri o presso il centro d’allenamento degli arbitri. Per quanto riguarda il metodo Di Laroni era impossibile da contestare perché le celle e tutti gli agganci sono stati ricostruiti in un modo che non si poteva verificare. Ma non si poteva portare in aula i possessori di sim per eliminare i dubbi? Voglio vedere chi si mette in gioco in un’aula di processo e dice che aveva la sim e parlava con Moggi. Anche per questioni riservate e personali non si esponeva nessuno. Secondo voi uno viene in aula e dice che aveva la sim svizzera rischiando di compromettere un matrimonio? Nessuno si esporrebbe. Poi smettiamola nel non contestualizzare le cose perché altrimenti ognuno dice quello che vuole. Moggi usava le svizzere perché era intercettato, e non solo lui, dalla Telecom. Anche il telefono della Figc e i designatori erano sotto controllo. Quindi è del tutto normale che dovesse anche tutelarsi con un metodo per non farsi spiare. In un’ambientale tra Moggi e, verosimilmente, Racalbuto, del dicembre 2004, precedente a Parma – Milan, si sente Moggi dire: “e poi… ehm… mi serve… ehm… il Milan, di avanzare… ehm… nelle, nelle ammonizioni per fare le diffide, insomma!… vabbè ora comunque tanto ne parliamo stasera poi!… oh, sentiamoci stasera, verso le nove e mezza, così, nove, nove e mezza…“. Questa frase in sé, seppur non accompagnata poi da nessuna ammonizione ai danni di giocatori del Milan, può far nascere qualche sospetto… Per me l’interlocutore non era Racalbuto, altrimenti in qualche maniera il messaggio sarebbe arrivato all’arbitro di Parma – Milan che era Pieri. Sicuramente non era nemmeno Pieri. L’accusa diceva che per la Juve era importante mantenere il vantaggio di quattro punti sul Milan in quel momento. Ma noi quando abbiamo detto che Pieri avrebbe potuto ammonire qualcuno del Milan, e non l’ha fatto, e che poteva dare un rigore al Parma e il Milan ha vinto… ebbero la faccia tosta di dire che alla fine la Juve ha mantenuto i 4 punti di vantaggio… a questo punto vincete sempre voi, dico. Comunque l’interlocutore della telefonata secondo me era un giornalista. Lo stesso giornalista con il quale Moggi si sentì anche dopo la famosa Reggina – Juventus. Queste parole erano una speranza di Moggi che il Milan potesse avere dei diffidati perché si giocava lo scudetto. Chi dice che non interessano questi aspetti è falso e bugiardo perché a tutti interessa. Moggi si comporta come qualsiasi dirigente si comporterebbe. Ascolta l’audio dell’intercettazione: C’è anche una parte di conversazione in cui Moggi dice: “la peggiore che ti poteva toccare… però tu fai la partita tua regolare, senza regalare niente a nessuno… con tranquillità“. Può dirci cosa intendeva Moggi? Anche sulla parte del “fai la tua partita regolare” Moggi intende esattamente di fare una cronaca giusta senza enfatizzare troppo gli eventuali episodi. “Fai la tua partita” è un’espressione che si usa anche con i giornalisti. Soprattutto i direttori di giornali la usano. Anni fa ha affermato che alcune schede svizzere non attribuite dagli inquirenti hanno contattato altri dirigenti di squadre di Serie A. Può fare qualche nome? È vero che c’è un contatto tra una scheda svizzera e la sede del Milan? Ce ne sono state diverse perché gli arbitri hanno chiamato alcune sedi di alcune società, tra le quali Milan e Bologna. Gli arbitri usavano le schede per questioni private e professionali. Non hanno contattato solo quella di Moggi. Qualche tempo fa era giunta notizia del rinvio a giudizio di De Cillis (teste dell’accusa al processo di Napoli e negoziante di Chiasso che avrebbe fornito le sim a Bertolini, collaboratore di Moggi) per falsa testimonianza. Ci sono novità? Non ho novità. Non ho più seguito. Lui disse che erano venuti i carabinieri in Svizzera a ritirare il documento sulle sim svizzere mentre i carabinieri dissero che era venuto lui a portarlo a Como. Da questa incongruenza, ci fu l’accusa per falsa testimonianza. Non so se sarà condannato. Si aspettava qualcosa di più dai testimoni dell’accusa? Che portassero elementi più concreti da discutere a dibattimento? O è andata esattamente come pensava? Vorrei che si soffermasse in particolare sul caso Nucini e sulle numerose contraddizioni che sono emerse dalle sue pesanti dichiarazioni. Mancini fu uno dei testi più attesi. Venne atteso in aula come dovesse dire chissà cosa. Mancini rivelò che nel calcio succedono certe cose riferendosi ad un episodio specifico: alla fine di una partita dell’Inter, Mancini era molto arrabbiato per l’arbitraggio di Rosetti (arbitro della sezione di Torino) e disse che se ne stava meglio a Torino con i suoi amici. Uno dei presunti massimi testi dell’accusa fu un bluff. Mancini fu un passaggio importante: da lui in poi tutti i testi dell’accusa sono diventati testimoni della difesa. Noi abbiamo ridotto da cinquecento testi a cinquanta, e poi siamo arrivati a trentacinque, alla faccia di chi dice che abbiamo cercato noi la prescrizione. Per quanto riguarda Nucini, non gli darei troppa importanza. Dico che non ha capito che è stato dismesso perché era considerato scarso dalle varie relazioni arbitrali e giudicato da quattro nelle pagelle del Corriere della sera. E questo non me lo sono inventato io. Qual è la cosa che l’ha più colpita leggendo le carte dell’accusa? Le è rimasto impresso qualche episodio dai numerosi atti che ha avuto modo di studiare? La storia del sorteggio sicuramente. Il sorteggio era limpidissimo e non c’era nessuna alterazione. Dal video si vedeva che Pairetto (ex designatore di serie A) pescava la pallina della partita nella prima urna, il notaio era in mezzo e alla sinistra del notaio c’era Bergamo (ex designatore di serie A) e il giornalista. Pairetto pescava la pallina col nome della partita, poi il giornalista prendeva quella dell’arbitro e la passava a Bergamo che leggeva. Il video fu sostituito nel fascicolo dibattimentale con delle foto sequenziali dove un giornalista di nome Riccardo Bianchi venne indicato come un collaboratore Figc. Invertendo l’ordine delle cose, come ha fatto l’accusa, risultava che Bergamo apre la pallina dell’arbitro e Pairetto tira fuori il nome della partita. Qui sì che si potrebbe provare l’alterazione di un sorteggio perché in base all’arbitro che viene sorteggiato cerco di associare la partita che mi interessa. Ma non è andata così. Lei è stato a stretto contatto con gli imputati per sbobinare numerose intercettazioni. Ha ravvisato sempre una voglia di rivalsa in loro rispetto ad accuse di cui non si sentivano responsabili? Tutti erano indignati e avevano una grande voglia di rivalsa. Qua sono state distrutte delle famiglie. Quando uno non ha fatto niente, è normale che abbia questo sentimento. Mi viene in mente Dondarini, accusato di essere un sodale quando non era voluto dallo stesso Moggi. Mi fa piacere aver ridonato il sorriso a persone come Pieri e Dondarini. 2. (continua) https://ilcalcioeugualepertutti.wordpress.com/2018/02/07/penta-la-mia-calciopoli-parte-seconda/
  3. Purtroppo a quel punto, da come si era capito, volevano indagare solo Moggi, Giraudo, e la Juve - "l'inter non interessa." Quindi gli avvocati dovevano prima pensare a controbattere le accuse e poi eventualmente aggiungere "e per dimostrare che erano cose legali, non solo lo facevano anche altre squadre ma cio' che facevano altre squadre era per certi versi pure peggio," cosi' per completare la loro arringa. Prima pero' dovevano pensare a rendere sterili le accuse rivolte verso i loro clienti. Non so se mi spiego...
  4. Vabbe', ma in Italia non c'e' bisogno delle prove se vogliono assolvere oppure condannare. Tutto e' relativo e dipende sempre dal giudice che trovi, anche perche' i casi precedenti non fanno giurisprudenza e poi fanno contare il sentimento popolare (giudice Serio) o il contesto sociale (cit. Caressa).
  5. Praticamente la tua ultima considerazione, che metto sotto, racchiude tutta calciopoli. Cioe' che non c'era nulla di illecito/illegale ma solo societa' che chiamavano i due designatori arbitrali per lamentarsi e per avere rassicurazioni e basta (tranne l'inter che come hai scritto tu e come a suo tempo disse il procuratore di Napoli, Lepore, la stavano indagando). Volevano condannare Moggi e Giraudo e di riflesso la Juve ed hanno inscenato una sporca sceneggiata senza nessuna prova "provante," senza nessuna pistola "fumante" Ultimissima provocazione e poi chiudo davvero, lo giuro. Domandina-ina-ina per i lettori più attenti: ma se De Santis sapeva delle intercettazioni e delle indagini, e da un certo momento in poi ha simulato "correttezza" per tirarsene fuori, perché allora è stato condannato per una partita (Lecce-Parma), che si è svolta addirittura quando tutti probabilmente sapevano che vi erano delle indagini in corso, ossia il 29 maggio 2005? Perché sarebbe stato così fessacchiotto da farsi beccare rientrando alla luce del sole nella combriccola e nel sistema illecito?
  6. Si nel senso che il sentimento di invidia si e' ormai evoluto totalmente verso l'odio.
  7. E' stato "mandato" a posta la' per fare killeraggio mediatico. Vorrei sapere se da Varriale o da Zazzaroni oppure da qualche altro napolista che bazzica in rai, tipo il direttore generale della Rai, il napolista Orfeo, oppure il presidente del sindacato dei giornalisti della Rai, in napolista Carlo Verna.
  8. Non e' invidia, non illudiamoci, e' odio vero e proprio che e' una cosa differente.
  9. Ma quelli fa cosi' mandano dei veri e proprio killer mediatici che non vanno la' per fare il tifo per la loro squadra ma per offendere la rivale di turno, nel caso specifico la Juve. Io sono della provincia di Napoli e so bene come fanno. Seguo le loro trasmissioni, a livello locale, da meta' anni '80. Se ti vuoi fare due risate e capire alcuni intracci giornali nazionali e Rai con i napolisti, alle 2030 mi sembra su Canale 21 ci sta una trasmissione condotta da Zazzaroni insieme a Roberto Rambaudi, Bacconi, Italo Cucci, Gianni di Marzio, Dario Marcolin, Massimo Caputi etc etc e vedi come se la intendono. http://www.coolstreaming.us/blog/guarda-canale-21-in-diretta-streaming/
  10. Non proprio. Varriale e qualcuno alla ds piu' il fatto quotidiano e tutti gli antijuventini dicono che per via della collusione tra le due societa' i nostri avversari non si sono scansati ma non sono proprio scesi in campo
  11. Si, Bernardeschi trequartista a fare da collegamento tra centrocampo ed attacco e Douglas Costa e Higuain piu' avanti
  12. Cosi' sembrerebbe. E poi facendolo riposare potremmo anche provare un 433 piu' normale.
  13. Mandzukic e' la seconda partita consecutiva che fa davvero poco, ma non viene mai sostituito/fatto rifiatare. Cosa ne pensate?
  14. I beniamini della stampa sportiva americana hanno perso il superbowl: new england ha perso, philadelphia ha vinto!
  15. eh ma i giornalai vicino ai napolisti non sono d'accordo dicono che la partita di oggi e' "incommentabile" (varriale della rai) oppure "non e' stata pulita" (federico geremicca, giornalista napolista de La Stampa alla ds su rai 2)
  16. eh ma i giornalai vicino ai napolisti non sono d'accordo dicono che la partita di oggi e' "incommentabile" (varriale della rai) oppure "non e' stata pulita" (federico geremicca, giornalista napolista de La Stampa alla ds su rai 2)
  17. Si, giusto. Il Tottenham ha alzato molto il baricentro anche dopo il pareggio. Per quanto riguarda la mia domanda: Stavo solo chiedendoti se eri d'accordo con me con la valutazione degli episodi che ti avevo elencato
  18. Hai visto i due rigori per il Liverpool? Mi sa che il primo era in fuorigioco ed il secondo non lo hanno proprio toccato.
  19. Esatto. Nonostante la doppietta di Khedira, ho visto fare piu' cose a Marchisio, essere piu' presente nel gioco sia in fase di copertura che di suggerimento.
  20. di Gianluca Cherubini Lorenzo Pellegrini – Scheda Scouting Si è distinto all’ultimo europeo U21 come il migliore degli azzurrini di Gigi Di Biagio, a coronamento di una stagione vissuta da protagonista nella piccola Sassuolo. Alla corte di Squinzi, Lorenzo Pellegrini milita per due annate, riuscendo nella stagione 16/17 ad affermarsi come uno dei titolari inamovibili dell’undici neroverde allenato dall’attuale mister della Roma Eusebio Di Francesco. Sono i 6 goal e i 7 assist collezionati nello scorso campionato a convincere la Roma (ex proprietaria del cartellino) a controriscattare per una cifra intorno ai 10 milioni di euro uno dei giovani dimostratosi tra i più promettenti del nostro campionato. Schierabile in un centrocampo a 2 ma molto più a suo agio come mezzala in una mediana a 3 (o addirittura anche come trequartista), in questa annata il 21enne sta lottando per scalzare il solido trio giallorosso composto da Nainggolan-De Rossi-Strootman, evidenziando una continua crescita e allineando un impiego sempre più costante nella capitale. 19 presenze, 2 reti e 2 assist in campionato (oltre a 6 presenze in Champions e 1 in Coppa Italia) sono il suo attuale bilancio stagionale. Lo Juventibus Scouting Team ha gli occhi su di lui. NOTE SUL FISICO Embed from Getty Images 1,86m per 76kg di fisico scolpito, Lorenzo Pellegrini è un centrocampista moderno che riesce ad unire una sufficiente forza di base a una discreta rapidità. Velocità di gambe che diventa devastante negli spazi, quando allunga la falcata e riesce ad accelerare e a incunearsi tra le linee avversarie. Il suo dinamismo è condito da una grande integrità fisica e costanza atletica (molto migliorata negli ultimi due anni) che gli permettono di macinare chilometri su chilometri durante la gara. Pellegrini ha dimostrato con gli anni un sensibile upgrade nella protezione del pallone spalle alla porta e nei contrasti aerei, con i quali riesce a rendersi pericoloso anche in area avversaria. PUNTI DI FORZA Caratteristiche regine sono la sua capacità di inserimento e la prolificità in zona goal. Lo testimoniano non solo i 6 goal e i 7 assist della precedente stagione ma anche le prestazioni sfoggiate durante la trafila delle nazionali minori, in cui ha espresso al meglio tutta la sua visione della porta e tempismo di finalizzazione. L’attuale media realizzativa si è abbassata a un goal ogni 549′ a causa al differente lavoro richiestogli in casacca giallorossa. Un Pellegrini che studia da interditore, dunque, ma anche più al centro dello sviluppo del gioco, nel quale dispensa giocate tecnicamente sopraffine che derivano dalla sua capacità tecniche individuali. Il fisico sufficientemente impostato lo aiuta in non-possesso, eppure non costituisce intralcio quando ha la la sfera tra i piedi: nonostante i 186 cm dimostra un’innata agilità nello stretto, che gli consente di far ripartire l’azione anche quando pressato intensamente con passaggi fluidi, rapidi e precisi (anche ad ampio raggio). La visione di gioco periferica è un aspetto pronunciato del gioco di Pellegrini, e la capacità di utilizzarla indifferentemente in ogni zona del campo lo rende un prospetto ancora più completo rispetto ai competitor coetanei nazionali. Infatti, grazie anche ad una ammirevole consapevolezza tattica, il giovane riesce sempre a liberarsi per la ricezione alle spalle dei marcatori sia quando va incontro ai difensori per aiutarli nella costruzione, che quando si sgancia in avanti per fare da collegamento tra mediana e attacco. . La visione di gioco è eccellente come la tecnica di tiro, anche da lontano: una soluzione che il 21enne cerca spesso al primo spiraglio. Questa sua versatilità in rifinitura e finalizzazione lo rende un pensiero non da poco per le difese avversarie, all’interno di un contesto offensivo organizzato può diventare un fattore importante, consentendo alla sua squadra di variare la manovra e rendendosi ugualmente utile sia quando è chiamato a contribuire al consolidamento del possesso, sia quando deve accompagnare l’azione attaccando il lato debole o lo spazio in profondità, insomma sia con la palla che senza. L’esperienza romana con Di Francesco lo ha impegnato soprattutto nelle fasi di possesso lontano dalla porta, in cui si è disimpegnato egregiamente pur essendo la sua centralità offensiva ridotta, e ne ha forgiato le capacità di intercetto e recupero tattico del pallone. DEBOLEZZE Contrasti ed interdizione corpo a corpo da affinare. Da un centrocampista con tale stazza ci si aspetterebbe un maggior quantitativo di palloni rubati, soprattutto data la sua posizione in campo: per poter diventare un box to box a 360° il ragazzo ha sicuramente necessità di accettare più spesso lo scontro fisico, aver voglia di sporcarsi i calzoncini quando serve, altrimenti potrà rimanere solamente un ottimo centrocampista offensivo. Pellegrini dimostra inoltre sporadici cali di concentrazione durante l’arco della gara, specie nei momenti più frenetici o quando è richiesta una gestione ossessiva del possesso palla. Un impulso evidente, che talvolta porta ad una serie di errori a catena nel controllo, nello smistamento, nelle scelte. Insomma, qualche segno di discontinuità mentale è forse il motivo per cui Di Francesco non lo considera tuttora un titolare fisso della sua mediana a tre. Ricordiamo, ad ogni modo, che stiamo parlando di un ragazzo che va per i ventidue anni e alla prima esperienza in un club ambizioso e non proprio esente da momenti di deconcentrazione collettiva. JUVENTUS (?) Non è un caso che Marotta abbia messo gli occhi su questo ragazzo. Probabilmente Lorenzo Pellegrini è il classe ’96 più interessante del nostro campionato, in un ruolo in cui comunque la concorrenza tra i giovani italiani è tutt’altro che serrata (degni di nota i soli Cristante (95) e Barella (97)). Il talento romano costituirebbe un investimento intelligente oltreché di spessore, un elemento che si incastrerebbe alla perfezione nel 4-3-3 di Allegri, affiancato da un regista alla Pjanic e un interditore puro alla Matuidi (o Emre Can). Sarebbe il sostituto ideale di Khedira, dal quale emulerebbe le grandi letture di movimento senza palla in fase offensiva. Sebbene ancora da limare sui dettagli, è il manifesto del centrocampista moderno, rapido dinamico e tecnico con la prospettiva di poter divenire un tuttofare. L’unico indiscutibilmente superiore nel nostro campionato, rapportato alla giovane età, sarebbe Milinkovic-Savic. Ma sappiamo anche che il prezzo del suo cartellino è attualmente fuori mercato nel preconizzante disegno marottiano. E allora perchè negarsi questa scommessa? http://www.juventibus.com/scouting-lorenzo-pellegrini/
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