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ClaudioGentile

Tifoso Juventus
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  1. Di nuovo alla 4:10, ma come fai ad essere cosi' puntuale a quest'ora del mattino o della notte?
  2. Ma come cavolo fai a scrivere ogni giorno sempre alla stessa ora? 4:09 del mattino
  3. Prima di tutto gli errori di formazione come quelli visti a Roma e a Napoli non li vogliamo piu' vedere
  4. Il romanista non è romano.. il romanista è forestiero.. c'ha i parenti in molise ce l'ha pure in abruzzo c'ha uno zio marchisciano o ce l'ha pugliese di sicuro è campano o anche siciliano. Il romanista non è romano.. il romanista è forestiero.. s'è scoperto romano e forse c'è pure nato ma l'estate in vacanza se ne torna al paesello molla a machina e monta sul somarello..
  5. Praticamente, Allegri ha rotto quasi tutti i giocatori, tranne Alex Sandro, Cuadrato e Dybala - che tra parentesi specie Dybala e Alex Sandro sono quelli che fa giocare meno e Cuadrado lo ha fatto riposare a Napoli
  6. Luca Borioni: "I cinque paradossi di Allegri"Con la sua rubrica su Calciomercato.com "Odio il mercato", il giornalista Luca Borioni ha parlato della Juventus. Si parla del momento bianconero, con cinque situazioni: "1. Alex Sandro e Cuadrado in panchina: era dal periodo di Conte, e anche da prima, che alla Juve si lamentava l’assenza di due esterni di forza e qualità, capaci di aggiungere un potenziale di soluzioni offensive a un gioco altrimenti troppo prevedibile. Ma per fare due colpi così – si diceva – sarebbe servita una dimensione più europea. Dopo la finale di Champions i due esterni di qualità sono arrivati, ma Allegri nel big match di Napoli li ha lasciati in panchina per scelta tattica (e quando sono entrati in campo, sono stati dirottati perfino al centro!). 2. Dybala lontano dalla porta: uno dei primi acquisti indicati da Allegri, un attaccante pagato quasi 40 milioni, sembra non trovare una precisa collocazione tattica in questa Juve. Contro il Napoli è stato tenuto lontano dalla porta, quando invece sappiamo quanto sia abile per rapidità e doti tecniche nel trovare soluzioni vincenti proprio dentro l’area. Risultato: a Napoli, e non solo, ha faticato parecchio. 3. Hernanes fuori dal gioco: impressionante la scarsa partecipazione al gioco del brasiliano contro il Napoli, tagliato fuori dalle trame degli avversari, bloccato nelle ripartenze, non trovato dai compagni in appoggio, saltato dalle iniziative di Bonucci alle sue spalle. Playmaker mancato, anzi sbagliato (ma non doveva essere il trequartista?). 4. Pereyra sempre meno incisivo: anche l’argentino si è dovuto adeguare suo malgrado al rimescolamento in campo ed è partito in una strana posizione centrale, quando nella scorsa stagione proprio Allegri ne aveva esaltato l’efficacia facendolo giocare in prevalenza sulla fascia ma sempre libero di accentrarsi. 5. Pogba diventa un problema: il numero dieci designato, il talento responsabilizzato, fatica ormai a fare in campo anche le cose più semplici. Condizionato dalle aspettative (fino alla scorsa stagione veniva utilizzato con parsimonia in un’ottica di maturazione sostenibile, oggi gli viene chiesto di prendersi in carico la squadra), rischia sempre di più brutte figure. E la valutazione di mercato crolla". http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/luca-borioni-i-cinque-paradossi-di-allegri-254660
  7. E' stato un ottimo dirigente. Si parlava solo di fede calcistica e basta.
  8. Il fatto e' che non dipende da te, ma da cio' che i giudici faranno o si inventeranno
  9. Dopo averne viste e vissute tante, io non sono mica convinto che alla fine il figlio del santo sara' condannato. Io credo che o in Appello o in Cassazione o condannerano in un modo o nell'altro Moggi, oppure finira' a tarallucci e vino.
  10. Gianpaolo Ormezzano: "Famiglia Agnelli? Momento teso. Molti vorrebbero dedicare tutto alla Champions. Non vedo l'ora di incontrare Boniperti"Il giornalista Gianpaolo Ormezzano, grande tifoso del Torino, ha parlato della Juventus a 90° Minuto. Ecco quanto evidenziato da Tuttojuve.com: "Cosa sta pensando la famiglia Agnelli adesso? Io vorrei essere dieci mosche, per andare in dieci posti importanti e diversi. Questo è un momento teso perchè ci sono anche delle situazioni extra-sportive che hanno una loro parte, è inutile nasconderlo. Molti vorrebbero inconsciamente poter dedicare tutto alla Coppa dei Campioni e non trovarsi di fronte alle domande...'Ma ce la facciamo ancora per il campionato?'. Io non vedo l'ora poi di rientrare a Torino e andare a trovare il mio grande amico Giampiero Boniperti che è sbalordito che io faccia questo. Lui mi conosce sin da quando ero bambino, ho cominciato scrivendo il libro della sua vita. Le cose me le ha dette lui. Sono sopravvissuto anche al fatto di aver scritto quello di Sivori, perchè i due non si amavano, anzi.... un anzi grosso così, fluorescente. Boniperti sa tutto, potrebbe fare ancora tutto, ha 87 anni, quindi non ha più tanta voglia. Penso che gli manchi solo in questi giorni la mia presenza, il mio stimolo, il mio sfottò".
  11. Ecco hai detto alcune cose che ieri non si sono verificate, se non in parte. Per esempio, Allegri avrebbe dovuto mettere Lemina centrale e non Hernanes e mettere dal primo minuto Cuadrado. Invece non lo ha fatto, e questo e' uno dei motivi della sua confusione.
  12. Vedi che Allegri rispetto a Sarri, comunque aveva gia' allenato la Juve lo scorso anno, quindi doveva essere in grado, anche se con alcuni uomini nuovi, di dare una parvenza di gioco alla squadra. Invece e' confuso. Cambia continuamente modulo, uomini, e posizione ai giocatori all'interno di una stessa partita. A CALDO NAPOLI-JUVE 2-1: Si spengono le luci (di Davide Terruzzi) 26/09/2015 @davideterruzzi Abbiamo commesso più errori di valutazioni. Noi come critica, i dirigenti nelle scelte, Allegri nelle mosse. 1) Pensare che questa Juventus sia la stessa degli anni scorsi è stato fuorviante. In realtà è un’entità ancora misteriosa. L’organizzazione di gioco manca, Allegri sembra affidarsi solo al talento dei singoli ma non può bastare. Il Napoli è una squadra che in pochi mesi ha costruito una precisa fisionomia con pregi e limiti ben identificabili, ma possiamo dire che è già una formazione di Sarri. Nei momenti di difficoltà avere una struttura risulta essere fondamentale perché ti aggrappi a quella: in questa Juventus manca lo scheletro e ognuno si affida ai propri mezzi e al caso. http://www.juventibus.com/content/a-caldo-napoli-juve-2-1:-si-spengono-le-luci.html
  13. Rimetto di nuovo l'analisi tattica di Davide Terruzzi che e' un'ottima sintesi del momento di crisi che sta vivendo la Juventus, la dirigenza e l'allenatore. A CALDO NAPOLI-JUVE 2-1: Si spengono le luci (di Davide Terruzzi) 26/09/2015 @davideterruzzi Si diceva: "Solo la Juventus può perdere il campionato"; ne stiamo avendo la dimostrazione pratica testimoniando come al 26 di settembre gli obiettivi stagionali per la Serie A debbano essere rivisti: lo scudetto è sempre più lontano da Torino e sarebbe una clamorosa sorpresa se dovesse alla fine restarci. Abbiamo commesso più errori di valutazioni. Noi come critica, i dirigenti nelle scelte, Allegri nelle mosse. 1) Pensare che questa Juventus sia la stessa degli anni scorsi è stato fuorviante. In realtà è un’entità ancora misteriosa. L’organizzazione di gioco manca, Allegri sembra affidarsi solo al talento dei singoli ma non può bastare. Il Napoli è una squadra che in pochi mesi ha costruito una precisa fisionomia con pregi e limiti ben identificabili, ma possiamo dire che è già una formazione di Sarri. Nei momenti di difficoltà avere una struttura risulta essere fondamentale perché ti aggrappi a quella: in questa Juventus manca lo scheletro e ognuno si affida ai propri mezzi e al caso. 2) Non sappiamo come ne uscirà questa Juventus dalla crisi. Di risultati e, per la seconda volta dopo Roma, anche di prestazione. Non abbiamo certezze. Avere cambiato perdendo giocatori di qualità e d’esperienza ha tolto quelle sicurezze tecniche che si è sempre avuto: essere uno dei tiratori scelti è un discorso, essere quello che deve prendersi il tiro finale è un altro. Pogba aveva Pirlo-Marchisio-Vidal al suo fianco, Morata Tevez: pensare che avrebbero raccolto subito loro l’eredità è stato un errore di valutazione. 3) Bisognava partire forte. E invece tutti sono più reattivi e brillanti fisicamente. Allegri ha svolto la sua classica preparazione - vedi anche la voce infortuni -: la Juve correrà in primavera, ma sarà tardi per lo scudetto. Con una squadra rivoluzionata bisognava partire forte per costruire sui risultati con il morale alle stelle: adesso è una Juventus depressa che non crede più in quello che deve fare. Ripetere la preparazione leggera dello scorso anno avrebbe aiutato. 4) L’allenatore appare in confusione. La formazione iniziale col Napoli è senza senso. Hernanes davanti la difesa è illogico: la ritardata sostituzione è colpa di Allegri come la scelta di impiegarlo nel cuore del centrocampo (quando Lemina per due partite aveva ben impressionato in quella posizione e col Napoli sarebbe stato logico scegliere ancora lui): La Juventus ha cambiato sempre formazioni e passato a più moduli: sembrava aver trovato una prima organizzazione col 433, ma poi Allegri ha preferito rimettere le mani tornando al suo 4312. Non ci sono gli uomini per il suo modulo: a Napoli quattro centrocampisti erano fuori ruolo. Verrà capito che la forza è sugli esterni? Semplicità e logica, ricette banali ma sempre utili. Col Napoli quanti cambi di modulo? Cuadrado ha cambiato quante posizioni? 5) Basta con Pogba falso terzino sinistro. Il giocatore più forte della Juventus è costretto a giocare defilato sulla fascia, a ricevere palloni attaccato alla linea laterale. Lui è irritante, dribbla qualsiasi oggetto gli passi accanto, ma deve essere al centro del gioco. Poteva avere ancora senso l'anno scorso (tanto c'erano anche Pirlo Vidal Marchisio e Tevez), ma oggi no. 4231. 442, quello che si vuole, ma basta con Pogba terzino. 6) Dybala non è il Messia. Lo sappiamo. Però è un attaccante cui non possono essere richiesti i movimenti alla Tevez: non va servito spalle alla porta. Anche lui deve crescere molto giocando più semplice, ma deve essere messo nelle condizioni più adatte. 7) L’obiettivo immediato è uscire al più presto dalla crisi. Come? Facendo chiarezza in campo. Ci riuscirà questa Juventus? E’ una domanda davvero cui oggi si può rispondere sì senza sapere come, quando e perché. 8) Chiarezza, quindi. I giocatori forti tecnicamente in campo. Morata, Cuadrado, Alex Sandro devono giocare. Non basta assolutamente questo: non c’è aspetto su cui Allegri non debba lavorare. Circolazione bassa della palla, uscita del pallone dalla difesa, movimenti delle punte, giocate tra le linee. Ognuno deve conoscere il suo compito e quello dei compagni: questo significa essere una squadra. Allegri lascia l’impressione di non avere ancora capito come impiegare certi giocatori: col Napoli il piano di gioco era lancio lungo per Zaza. 9) Armiamoci di ironia. Sarà lunga. 10)#finoallafine http://www.juventibus.com/content/a-caldo-napoli-juve-2-1:-si-spengono-le-luci.html
  14. Esatto. 1) Pensare che questa Juventus sia la stessa degli anni scorsi è stato fuorviante. In realtà è un’entità ancora misteriosa. L’organizzazione di gioco manca, Allegri sembra affidarsi solo al talento dei singoli ma non può bastare. Il Napoli è una squadra che in pochi mesi ha costruito una precisa fisionomia con pregi e limiti ben identificabili, ma possiamo dire che è già una formazione di Sarri. Nei momenti di difficoltà avere una struttura risulta essere fondamentale perché ti aggrappi a quella: in questa Juventus manca lo scheletro e ognuno si affida ai propri mezzi e al caso. http://www.juventibus.com/content/a-caldo-napoli-juve-2-1:-si-spengono-le-luci.html PS: Tutto bene in famiglia ieri sera, E.T.?
  15. Ah figurati, io di queste cose qua non mi stupisco affatto, se non erro Giraudo e' granata.
  16. Ma infatti, aveva trovato Lemina davanti alla difesa e Cuadrado che era in forma, e stasera cosa fa mette Hernanes davanti alla difesa e Cuadrado in panchina. Inoltre ha messo Pogba sulla fascia sinistra invece che interno...
  17. E' colpa sua perche' mancano quegli scambi tra le due catene esterne destra e sinistra: terzini -> mezzale -> esterni tanto per fare un esempio. Il napoli gia' ha degli automatismi che noi non abbiamo. E poi cambiando continuamente uomini, moduli e per giunta posizioni agli uomini nella stessa partita finisce per confondere tutti ancora di piu'.
  18. Esatto, e di questo il responsabile e' solo l'allenatore. Se ci fai caso, Davide Terruzzi ha scritto anche questo: 4) L’allenatore appare in confusione. La formazione iniziale col Napoli è senza senso. Hernanes davanti la difesa è illogico: la ritardata sostituzione è colpa di Allegri come la scelta di impiegarlo nel cuore del centrocampo (quando Lemina per due partite aveva ben impressionato in quella posizione e col Napoli sarebbe stato logico scegliere ancora lui): La Juventus ha cambiato sempre formazioni e passato a più moduli: sembrava aver trovato una prima organizzazione col 433, ma poi Allegri ha preferito rimettere le mani tornando al suo 4312. Non ci sono gli uomini per il suo modulo: a Napoli quattro centrocampisti erano fuori ruolo. Verrà capito che la forza è sugli esterni? Semplicità e logica, ricette banali ma sempre utili. Col Napoli quanti cambi di modulo? Cuadrado ha cambiato quante posizioni? 5) Basta con Pogba falso terzino sinistro. Il giocatore più forte della Juventus è costretto a giocare defilato sulla fascia, a ricevere palloni attaccato alla linea laterale. Lui è irritante, dribbla qualsiasi oggetto gli passi accanto, ma deve essere al centro del gioco. Poteva avere ancora senso l'anno scorso (tanto c'erano anche Pirlo Vidal Marchisio e Tevez), ma oggi no. 4231. 442, quello che si vuole, ma basta con Pogba terzino. 6) Dybala non è il Messia. Lo sappiamo. Però è un attaccante cui non possono essere richiesti i movimenti alla Tevez: non va servito spalle alla porta. Anche lui deve crescere molto giocando più semplice, ma deve essere messo nelle condizioni più adatte. 8) Chiarezza, quindi. I giocatori forti tecnicamente in campo. Morata, Cuadrado, Alex Sandro devono giocare. Non basta assolutamente questo: non c’è aspetto su cui Allegri non debba lavorare. Circolazione bassa della palla, uscita del pallone dalla difesa, movimenti delle punte, giocate tra le linee. Ognuno deve conoscere il suo compito e quello dei compagni: questo significa essere una squadra. Allegri lascia l’impressione di non avere ancora capito come impiegare certi giocatori: col Napoli il piano di gioco era lancio lungo per Zaza. http://www.juventibu...no-le-luci.html
  19. Chiarezza, quindi. I giocatori forti tecnicamente in campo. Morata, Cuadrado, Alex Sandro devono giocare. Non basta assolutamente questo: non c’è aspetto su cui Allegri non debba lavorare. Circolazione bassa della palla, uscita del pallone dalla difesa, movimenti delle punte, giocate tra le linee. Ognuno deve conoscere il suo compito e quello dei compagni: questo significa essere una squadra. Allegri lascia l’impressione di non avere ancora capito come impiegare certi giocatori: col Napoli il piano di gioco era lancio lungo per Zaza. http://www.juventibu...no-le-luci.html
  20. 1) Pensare che questa Juventus sia la stessa degli anni scorsi è stato fuorviante. In realtà è un’entità ancora misteriosa. L’organizzazione di gioco manca, Allegri sembra affidarsi solo al talento dei singoli ma non può bastare. Il Napoli è una squadra che in pochi mesi ha costruito una precisa fisionomia con pregi e limiti ben identificabili, ma possiamo dire che è già una formazione di Sarri. Nei momenti di difficoltà avere una struttura risulta essere fondamentale perché ti aggrappi a quella: in questa Juventus manca lo scheletro e ognuno si affida ai propri mezzi e al caso. 2) Non sappiamo come ne uscirà questa Juventus dalla crisi. Di risultati e, per la seconda volta dopo Roma, anche di prestazione. Non abbiamo certezze. Avere cambiato perdendo giocatori di qualità e d’esperienza ha tolto quelle sicurezze tecniche che si è sempre avuto: essere uno dei tiratori scelti è un discorso, essere quello che deve prendersi il tiro finale è un altro. Pogba aveva Pirlo-Marchisio-Vidal al suo fianco, Morata Tevez: pensare che avrebbero raccolto subito loro l’eredità è stato un errore di valutazione. 3) Bisognava partire forte. E invece tutti sono più reattivi e brillanti fisicamente. Allegri ha svolto la sua classica preparazione - vedi anche la voce infortuni -: la Juve correrà in primavera, ma sarà tardi per lo scudetto. Con una squadra rivoluzionata bisognava partire forte per costruire sui risultati con il morale alle stelle: adesso è una Juventus depressa che non crede più in quello che deve fare. Ripetere la preparazione leggera dello scorso anno avrebbe aiutato. 4) L’allenatore appare in confusione. La formazione iniziale col Napoli è senza senso. Hernanes davanti la difesa è illogico: la ritardata sostituzione è colpa di Allegri come la scelta di impiegarlo nel cuore del centrocampo (quando Lemina per due partite aveva ben impressionato in quella posizione e col Napoli sarebbe stato logico scegliere ancora lui): La Juventus ha cambiato sempre formazioni e passato a più moduli: sembrava aver trovato una prima organizzazione col 433, ma poi Allegri ha preferito rimettere le mani tornando al suo 4312. Non ci sono gli uomini per il suo modulo: a Napoli quattro centrocampisti erano fuori ruolo. Verrà capito che la forza è sugli esterni? Semplicità e logica, ricette banali ma sempre utili. Col Napoli quanti cambi di modulo? Cuadrado ha cambiato quante posizioni? 5) Basta con Pogba falso terzino sinistro. Il giocatore più forte della Juventus è costretto a giocare defilato sulla fascia, a ricevere palloni attaccato alla linea laterale. Lui è irritante, dribbla qualsiasi oggetto gli passi accanto, ma deve essere al centro del gioco. Poteva avere ancora senso l'anno scorso (tanto c'erano anche Pirlo Vidal Marchisio e Tevez), ma oggi no. 4231. 442, quello che si vuole, ma basta con Pogba terzino. 6) Dybala non è il Messia. Lo sappiamo. Però è un attaccante cui non possono essere richiesti i movimenti alla Tevez: non va servito spalle alla porta. Anche lui deve crescere molto giocando più semplice, ma deve essere messo nelle condizioni più adatte. 7) L’obiettivo immediato è uscire al più presto dalla crisi. Come? Facendo chiarezza in campo. Ci riuscirà questa Juventus? E’ una domanda davvero cui oggi si può rispondere sì senza sapere come, quando e perché. 8) Chiarezza, quindi. I giocatori forti tecnicamente in campo. Morata, Cuadrado, Alex Sandro devono giocare. Non basta assolutamente questo: non c’è aspetto su cui Allegri non debba lavorare. Circolazione bassa della palla, uscita del pallone dalla difesa, movimenti delle punte, giocate tra le linee. Ognuno deve conoscere il suo compito e quello dei compagni: questo significa essere una squadra. Allegri lascia l’impressione di non avere ancora capito come impiegare certi giocatori: col Napoli il piano di gioco era lancio lungo per Zaza. http://www.juventibu...no-le-luci.html
  21. Abbiamo commesso più errori di valutazioni. Noi come critica, i dirigenti nelle scelte, Allegri nelle mosse. 1) Pensare che questa Juventus sia la stessa degli anni scorsi è stato fuorviante. In realtà è un’entità ancora misteriosa. L’organizzazione di gioco manca, Allegri sembra affidarsi solo al talento dei singoli ma non può bastare. Il Napoli è una squadra che in pochi mesi ha costruito una precisa fisionomia con pregi e limiti ben identificabili, ma possiamo dire che è già una formazione di Sarri. Nei momenti di difficoltà avere una struttura risulta essere fondamentale perché ti aggrappi a quella: in questa Juventus manca lo scheletro e ognuno si affida ai propri mezzi e al caso. 2) Non sappiamo come ne uscirà questa Juventus dalla crisi. Di risultati e, per la seconda volta dopo Roma, anche di prestazione. Non abbiamo certezze. Avere cambiato perdendo giocatori di qualità e d’esperienza ha tolto quelle sicurezze tecniche che si è sempre avuto: essere uno dei tiratori scelti è un discorso, essere quello che deve prendersi il tiro finale è un altro. Pogba aveva Pirlo-Marchisio-Vidal al suo fianco, Morata Tevez: pensare che avrebbero raccolto subito loro l’eredità è stato un errore di valutazione. 3) Bisognava partire forte. E invece tutti sono più reattivi e brillanti fisicamente. Allegri ha svolto la sua classica preparazione - vedi anche la voce infortuni -: la Juve correrà in primavera, ma sarà tardi per lo scudetto. Con una squadra rivoluzionata bisognava partire forte per costruire sui risultati con il morale alle stelle: adesso è una Juventus depressa che non crede più in quello che deve fare. Ripetere la preparazione leggera dello scorso anno avrebbe aiutato. 4) L’allenatore appare in confusione. La formazione iniziale col Napoli è senza senso. Hernanes davanti la difesa è illogico: la ritardata sostituzione è colpa di Allegri come la scelta di impiegarlo nel cuore del centrocampo (quando Lemina per due partite aveva ben impressionato in quella posizione e col Napoli sarebbe stato logico scegliere ancora lui): La Juventus ha cambiato sempre formazioni e passato a più moduli: sembrava aver trovato una prima organizzazione col 433, ma poi Allegri ha preferito rimettere le mani tornando al suo 4312. Non ci sono gli uomini per il suo modulo: a Napoli quattro centrocampisti erano fuori ruolo. Verrà capito che la forza è sugli esterni? Semplicità e logica, ricette banali ma sempre utili. Col Napoli quanti cambi di modulo? Cuadrado ha cambiato quante posizioni? 5) Basta con Pogba falso terzino sinistro. Il giocatore più forte della Juventus è costretto a giocare defilato sulla fascia, a ricevere palloni attaccato alla linea laterale. Lui è irritante, dribbla qualsiasi oggetto gli passi accanto, ma deve essere al centro del gioco. Poteva avere ancora senso l'anno scorso (tanto c'erano anche Pirlo Vidal Marchisio e Tevez), ma oggi no. 4231. 442, quello che si vuole, ma basta con Pogba terzino. 6) Dybala non è il Messia. Lo sappiamo. Però è un attaccante cui non possono essere richiesti i movimenti alla Tevez: non va servito spalle alla porta. Anche lui deve crescere molto giocando più semplice, ma deve essere messo nelle condizioni più adatte. 7) L’obiettivo immediato è uscire al più presto dalla crisi. Come? Facendo chiarezza in campo. Ci riuscirà questa Juventus? E’ una domanda davvero cui oggi si può rispondere sì senza sapere come, quando e perché. 8) Chiarezza, quindi. I giocatori forti tecnicamente in campo. Morata, Cuadrado, Alex Sandro devono giocare. Non basta assolutamente questo: non c’è aspetto su cui Allegri non debba lavorare. Circolazione bassa della palla, uscita del pallone dalla difesa, movimenti delle punte, giocate tra le linee. Ognuno deve conoscere il suo compito e quello dei compagni: questo significa essere una squadra. Allegri lascia l’impressione di non avere ancora capito come impiegare certi giocatori: col Napoli il piano di gioco era lancio lungo per Zaza. 9) Armiamoci di ironia. Sarà lunga. 10)#finoallafine http://www.juventibu...no-le-luci.html
  22. A CALDO NAPOLI-JUVE 2-1: Si spengono le luci (di Davide Terruzzi) 26/09/2015 @davideterruzzi Si diceva: "Solo la Juventus può perdere il campionato"; ne stiamo avendo la dimostrazione pratica testimoniando come al 26 di settembre gli obiettivi stagionali per la Serie A debbano essere rivisti: lo scudetto è sempre più lontano da Torino e sarebbe una clamorosa sorpresa se dovesse alla fine restarci. Abbiamo commesso più errori di valutazioni. Noi come critica, i dirigenti nelle scelte, Allegri nelle mosse. 1) Pensare che questa Juventus sia la stessa degli anni scorsi è stato fuorviante. In realtà è un’entità ancora misteriosa. L’organizzazione di gioco manca, Allegri sembra affidarsi solo al talento dei singoli ma non può bastare. Il Napoli è una squadra che in pochi mesi ha costruito una precisa fisionomia con pregi e limiti ben identificabili, ma possiamo dire che è già una formazione di Sarri. Nei momenti di difficoltà avere una struttura risulta essere fondamentale perché ti aggrappi a quella: in questa Juventus manca lo scheletro e ognuno si affida ai propri mezzi e al caso. 2) Non sappiamo come ne uscirà questa Juventus dalla crisi. Di risultati e, per la seconda volta dopo Roma, anche di prestazione. Non abbiamo certezze. Avere cambiato perdendo giocatori di qualità e d’esperienza ha tolto quelle sicurezze tecniche che si è sempre avuto: essere uno dei tiratori scelti è un discorso, essere quello che deve prendersi il tiro finale è un altro. Pogba aveva Pirlo-Marchisio-Vidal al suo fianco, Morata Tevez: pensare che avrebbero raccolto subito loro l’eredità è stato un errore di valutazione. 3) Bisognava partire forte. E invece tutti sono più reattivi e brillanti fisicamente. Allegri ha svolto la sua classica preparazione - vedi anche la voce infortuni -: la Juve correrà in primavera, ma sarà tardi per lo scudetto. Con una squadra rivoluzionata bisognava partire forte per costruire sui risultati con il morale alle stelle: adesso è una Juventus depressa che non crede più in quello che deve fare. Ripetere la preparazione leggera dello scorso anno avrebbe aiutato. 4) L’allenatore appare in confusione. La formazione iniziale col Napoli è senza senso. Hernanes davanti la difesa è illogico: la ritardata sostituzione è colpa di Allegri come la scelta di impiegarlo nel cuore del centrocampo (quando Lemina per due partite aveva ben impressionato in quella posizione e col Napoli sarebbe stato logico scegliere ancora lui): La Juventus ha cambiato sempre formazioni e passato a più moduli: sembrava aver trovato una prima organizzazione col 433, ma poi Allegri ha preferito rimettere le mani tornando al suo 4312. Non ci sono gli uomini per il suo modulo: a Napoli quattro centrocampisti erano fuori ruolo. Verrà capito che la forza è sugli esterni? Semplicità e logica, ricette banali ma sempre utili. Col Napoli quanti cambi di modulo? Cuadrado ha cambiato quante posizioni? 5) Basta con Pogba falso terzino sinistro. Il giocatore più forte della Juventus è costretto a giocare defilato sulla fascia, a ricevere palloni attaccato alla linea laterale. Lui è irritante, dribbla qualsiasi oggetto gli passi accanto, ma deve essere al centro del gioco. Poteva avere ancora senso l'anno scorso (tanto c'erano anche Pirlo Vidal Marchisio e Tevez), ma oggi no. 4231. 442, quello che si vuole, ma basta con Pogba terzino. 6) Dybala non è il Messia. Lo sappiamo. Però è un attaccante cui non possono essere richiesti i movimenti alla Tevez: non va servito spalle alla porta. Anche lui deve crescere molto giocando più semplice, ma deve essere messo nelle condizioni più adatte. 7) L’obiettivo immediato è uscire al più presto dalla crisi. Come? Facendo chiarezza in campo. Ci riuscirà questa Juventus? E’ una domanda davvero cui oggi si può rispondere sì senza sapere come, quando e perché. 8) Chiarezza, quindi. I giocatori forti tecnicamente in campo. Morata, Cuadrado, Alex Sandro devono giocare. Non basta assolutamente questo: non c’è aspetto su cui Allegri non debba lavorare. Circolazione bassa della palla, uscita del pallone dalla difesa, movimenti delle punte, giocate tra le linee. Ognuno deve conoscere il suo compito e quello dei compagni: questo significa essere una squadra. Allegri lascia l’impressione di non avere ancora capito come impiegare certi giocatori: col Napoli il piano di gioco era lancio lungo per Zaza. 9) Armiamoci di ironia. Sarà lunga. 10)#finoallafine http://www.juventibus.com/content/a-caldo-napoli-juve-2-1:-si-spengono-le-luci.html
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