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Socrates

Tifoso Juventus
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  1. Legrottaglie: "La Roma parte al nostro livello" Il difensore bianconero spera ancora in un ritorno in nazionale. 03/set/2010 Nel corso dell'intervista concessa a Sky Sport, il difensore della Juventus Nicola Legrottaglie ha parlato anche delle ambizioni bianconere in campionato e delle sue velleità di riconquistare la maglia della nazionale italiana, anche col nuovo ciclo guidato da Cesare Prandelli. "Io credo che Milan ed Inter partano davanti a noi. Penso che la Roma sia al livello della Juventus. Il nostro obiettivo, come Juventus, è quello di arrivare almeno tra le prime quattro squadre del campionato. La nazionale? Tutti parlano di ringiovanimento, ma se mi sarà data la possibilità non risponderò certo di no. Tutti gli italiani che giocano nella Juventus credo che possano aspirare alla nazionale".
  2. Lupoli: "Con Traorè la Juve ha fatto bingo, ha piedi da ala!" Il giovane attaccante dell'Ascoli è stato compagno del nuovo acquisto bianconero nelle giovanili dell'Arsenal: "A volte gli salta la vena...". 03/set/2010 Armand Traorè arriva alla Juventus con la patente di grande promessa che a 20 anni ha ancora tutto il tempo di esplodere, ma anche con la fama di un carattere fumantino che già lo ha portato a fare conoscenza delle galere inglesi, come rivela 'TuttoSport'. L'arresto dell'esterno francese preso a 14 anni dall'Arsenal risale ad un derby con il Tottenham del settembre 2007, quando - in veste da tifoso - entrò a White Hart Lane con un 'tirapugni'. "E' un bravo ragazzo, certo, su questo niente da dire - spiega a 'TuttoSport' Arturo Lupoli, ex compagno nelle giovanili dei 'Gunners' - Solo che a volte... gli salta la vena, gli sale il sangue al cervello e fai fatica a far­lo ragionare. Indimenticabili gli ur­lacci di Wenger a causa di qualche sua entrata non proprio ortodossa o tenera durante gli allenamenti. Non pensate, però che sia un casinista...". Meglio puntare l'accento sulle indiscusse qualità dell'esterno mancino che dovrebbe far rifiatare De Ceglie: "Quan­do ho letto che i bianconeri aveva­no deciso di puntare su di lui, beh, ho pensato che Marotta e Del Ne­ri ci avevano davvero visto lungo. Armand è un terzino che esegue in modo magistrale la fase offensiva: quando spinge fa paura, è molto difficile ar­ginarlo, mettergli un freno. Atleticamente e tecnicamente è validissimo: dà il meglio di sè nella fase offensiva, quando deve spingere. Se a questo unite il fatto che è dotato di due piedi fini, assolutamente non da terzino, capirete che tipo di giocato­re è Traoré...". "La Juventus con quest’acqui­sto s’è garantita un futuro radioso sulla fascia - conclude Lupoli - Anche perchè Traoré potrebbe facilmente essere impie­gato anche nel ruolo di ala, di ester­no di centrocampo. Sotto la guida di un grande tecnico come Del Ne­ri potrà crescere e diventare anco­ra più forte. Fidatevi di me: la Juve ha fatto bingo quando ha deciso di puntare su di lui!".
  3. "Non si può non cogliere le similitudini fra Del Neri e Sacchi!" "Un allenatore vecchio stile, di quelli che insegnano tecnica e tattica, di quelli che vanno seguiti a occhi chiusi oppure abbandonati subito...". 03/set/2010 Fatto a pezzi da tifosi e critica già dopo il disastroso esordio della Juventus a Bari, Gigi Del Neri ha dovuto incassare anche la stroncatura di Diego: "Bari-Juve? E' stato un massacro. Ma... Questa è la Juve di Del Neri. Tutti ordinati, tutti impegnati a giocare semplice. Tutti pronti a eseguire bene uno schema su calcio piazzato per cercare di segnare di testa. Può essere questa la Juve?". Fortunatamente per il nuovo tecnico bianconero c'è qualcuno che è disposto a dargli ancora fiducia, come Vittorio Oreggia, editorialista di 'TuttoSport': "Del Neri non è un sofisticato gestore di risorse umane e neppure un affabulatore davanti ai microfoni, non racconta di essere Harry Potter e non dà 'tituli', ma ha una forte considerazione di se stesso: trattasi di allenatore vecchio stile, di quelli che insegnano tecnica e tattica, di quelli che portano ed esigono rispetto, di quelli che vanno seguiti a occhi chiusi oppure abbandonati subito". La prima firma del quotidiano torinese spende un paragone importante per il 'baffo' di Aquileia: "Chi ha avuto la fortuna di conoscere Arrigo Sacchi non può non coglierne alcune similitudini nell’approccio e nel metodo: l’importanza dell’organizzazione di gioco, la prevalenza dei singoli solo nella coralità di un contesto, la cultura del particolare, la valenza della condizione fisica. La Juventus che ha in testa dovrà crescere a sua immagine e somiglianza: più che una scommessa è una sfida. Della Juventus medesima e di Del Neri...".
  4. Del Neri riabbraccia Iaquinta L'attaccante calabrese ha sempre avuto un rendimento molto elevato quando non è stato frenato dagli infortuni 03/set/2010 E' uno dei cardini di questa Juventus, uno di quelli che se manca in campo la sua assenza pesa. Vincenzo Iaquinta è la risposta a coloro che ritengono che alla Vecchia Signora servisse un attaccante, un centravanti, un uomo d'area, sottovalutando però l'apporto del bomber calabrese. Gli infortuni in questi anni lo hanno tormentato ma quando è sceso in campo, come ricorda la 'giornalaccio rosa dello Sport', il suo contributo in termini realizzativi non è mai mancato: 12 gol in 29 gare nel 2007-08, 15 in 38 nel 2008-09, 7 in 18 nel 2009-10. Medie importanti, da vero goleador. Ed è per questo che Del Neri attende impaziente il suo recupero. Iaquinta è tornato ad allenarsi con il gruppo e contro la Sampdoria, alla ripresa del campionato, potrebbe giocare uno spezzone di gara, per poi essere titolare quattro giorni dopo in Europa League contro il Lech, vista anche l'indisponibilità di Quagliarella. Su di lui la dirigenza nutre grandi speranze, per questo l'assalto del Cska Mosca è stato respinto: Iaquinta può giocare come prima ma anche come seconda punta, caratteristica che lo rende compatibile con tutti gli altri attaccanti della rosa juventina. A patto e condizione che la sfortuna non si accanisca contro di lui...
  5. "Quagliarella, Aquilani e Melo sono grandi giocatori, faranno immensa la Juve" Novellino, Spalletti e Dunga hanno tessuto le lodi dei loro ex giocatori. 03/set/2010 Attorno al calciomercato della Juventus c'è parecchio scetticismo, ma alcuni addetti ai lavori scommettono ad occhi chiusi su alcuni giocatori bianconeri tra i più discussi. In primis Fabio Quagliarella, acquisto da più parti criticato in quanto indicato come possibile sostituto di un talento come Diego. Walter Novellino, uno che Quagliarella l'ha visto esplodere con la maglia della Sampdoria, garantisce però per il giocatore! "Se hanno dei dubbi su Quagliarella sono dei pazzi! - ha detto con decisione l'allenatore - Quagliarella è la ciliegina sull'ottimo mercato della Juventus. Ha tutto: destro, sinistro, fantasia, velocità... I tifosi stiano sereni: Fabio è pronto per il grande salto". Cambiano i soggetti, ma lo stesso copione si ripete con Alberto Aquilani, per il quale garantisce Spalletti. "Alberto Aquilani è un giocatore illuminante - sono le parole dell'ex tecnico della Roma riportate oggi su 'Tuttosport' - Dona luce ai compagni che gli si muovono al fianco e di conseguenza alla squadra inte­ra. Negli ultimi anni ha avuto diversi problemini fisici che gli hanno impedito di lavorare con continuità e questo il nostro cal­cio non lo permette, perché trita subito tutto. Ma la ruota gira e prevedo per Alberto, appunto, una luminosissima carriera". Il terzo caso riguarda Felipe Melo, centrocampista che la Juve, dopo il flop in campionato e il disastro Mondiale, non ha venduto e al quale sta dando un'altra chance. Per l'ex mediano della Fiorentina, garantisce Dunga, selezionatore del Brasile proprio ai Mondiali. "Felipe è un campione - ha detto senza mezzi termini Dunga - Contrasta, ha ritmo e calcia bene. Io lo vorrei sempre nel mio centrocampo e sarà il vero grande acquisto della nuova Juve. Se sente fiducia diventa super. L’anno scorso non era così: lo avete visto al 60 per cento".
  6. Del Neri: "Del Piero è il nostro Diego, Doni con me ha segnato 12 goal a 35 anni" "Siamo dietro alle milanesi, l'obiettivo è un posto Champions". 03/set/2010 A testa alta Gigi Del Neri analizza a tutto tondo il mercato della Juventus e gli obiettivi stagionali della Vecchia Signora. Il tecnico di Aquileia è soddisfatto dell'operato di Agnelli e Marotta, ritenendo di avere una squadra all'altezza della situazione: "La società ha fatto quello che poteva fare. E a me va bene così perché ho una squadra giovane con ricambi in ogni reparto - afferma in un'intervista alla 'giornalaccio rosa dello Sport' - I no di Di Natale, Borriello e Kaladze? Nessuno ha rifiutato la Juve. Di Natale aveva già rifiutato il Napoli per una scelta di vita perché voleva rimanere a Udine, Borriello ha preferito un’altra squadra per motivi contrattuali, mentre per Kaladze il discorso è diverso. Ma tutti gli altri sono venuti di corsa, come Quagliarella, dimostrando di amare questa maglia. Un rimpianto? Pensavo che arrivasse Kolarov ma non è stato possibile". L'accusa principale è di non aver portato a Torino un fuoriclasse affermato: "Chi ci assicura che un campione avrebbe risolto tutti i problemi? E poi la qualità l’abbiamo già visto che siamo pieni di nazionali. Senza dimenticare Aquilani, che in Nazionale ci può tornare". Tutti si aspettano ora di vedere l'ex romanista in coppia con Marchisio: "Aquilani e Marchisio potrebbero giocare insieme? Prima o poi sì, perché sono due ottimi giocatori che possono integrarsi benissimo in mezzo al campo. Ma io punto molto anche su Felipe Melo che vorrei recuperare perché non mi sembra un disperato coi piedi". Inevitabile, soprattutto alla luce delle critiche piovute ieri dalla Germania, un commento sul caso Diego: "E' un ottimo giocatore e gli auguro di avere successo in Germania, ma con Quagliarella abbiamo più presenza in area di rigore. E poi il nostro Diego si chiama Del Piero. L'età di Alex? Doni a 35 anni con me ha giocato 30 partite nell’Atalanta e ha segnato 12 gol". Per quanto riguarda gli obiettivi stagionali Del Neri si allinea con Chiellini: "Partiamo dietro alle milanesi ma ce la giocheremo. Il Milan ha preso campioni che nessuno immaginava, ma soltanto il tempo dirà chi ha fatto bene e chi no. Io ricordo che un anno fa tutti elogiavano la campagna acquisti della Juventus, poi sappiamo come è finita. L'obiettivo per noi è raggiungere un posto per la Champions, perché lo esige la storia della Juventus". Senza però dimenticare l'Europa League: "Basta guardare le squadre che partecipano, dal Liverpool al Manchester City, per capire che non è una coppetta. Noi siamo la Juve e puntiamo anche all'Europa League".
  7. Buffon tornerá nel 2011 Il portiere della Juventus ai box ancora per 4 mesi. 03/set/2010 Il 2010 di Gigi Buffon può già considerarsi finito qui. Il portiere della Juventus non è stato nemmeno inserito nell'elenco dei giocatori schierabili nella prima fase di Europa League proprio prechè, probabilmente, i suoi tempi di recupero non si sono ridotti. "Rientrerò nel 2011, solo quando sarò al 100%", aveva detto il portierone bianconero e così è stato. Niente rientri-lampo, niente recuperi azzardati. Del resto, la Juventus si è tutelata acquistando Storari e i tifosi bianconeri, per lo meno sotto il punto di vista del portiere, possono dormire sonni tranquilli. Per rivederlo in campo, dunque, mancano circa 4 mesi, e quando tornerà saprà già se la sua Juve potrà lottare o meno per posizioni di vertice. Già, quando tornerà. L'ipotesi più verosimile vede Gigi Buffon in campo il 6 gennaio, al rientro dalle vacanze natalizie, quando sul campo della Juventus arriverà il Parma, suo ex grande amore. E chissà se da qui a gennaio, sia così facile spodestare Marco Storari dal ruolo di numero uno...
  8. Del Piero saluta Camoranesi: "Con lui condivisi momenti straordinari" "Sarà grande protagonista in Bundesliga". 02/set/2010 Quella di quest'anno è una Juventus che ha perso diversi giocatori dalla lunga militanza in bianconero: da Zebina a Trezeguet fino a Camoranesi. Tutti calciatori che hanno dato molto alla causa juventina in questi anni, così come ammesso da capitan Del Piero che li ha voluti salutare attraverso il proprio sito ufficiale: "A mercato chiuso – e a presentazioni in corso dei miei ex compagni nelle rispettive nuove squadre – desidero inviare un grande in bocca al lupo a tutti i ragazzi che in questi anni sono stati qui alla Juventus e che ora stanno affrontando una nuova avventura. Un abbraccio a tutti, mi auguro di incontrarvi presto in campo, da avversari, in campionato o in giro per l’Europa!". In particolare la bandiera bianconera si è voluta soffermare su German Camoranesi, un compagno di squadra con il quale ha condiviso tante gioie anche con la maglia azzurra: "Di David Trezeguet ho avuto modo di parlare nei giorni scorsi, tra gli altri oggi in particolare ci tengo a salutare Mauro German Camoranesi, che ha lasciato la Juventus per trasferirsi allo Stoccarda dove troverà un altro ex bianconero, Cristian Molinaro. Con Mauro ho condiviso otto stagioni con la maglia della Juventus e tanti straordinari momenti non solo con la maglia bianconera ma anche con quella azzurra. Mi riferisco ovviamente all’indimenticabile Mondiale vinto in Germania nel 2006, in quegli stadi che ora vedranno Camo protagonista in Bundesliga, ne sono convinto!".
  9. Marotta: "Borriello aveva detto che preferiva la Juve... e per Quagliarella il riscatto non
  10. Marotta: "Lo stipendio di Ibra avrebbe spaccato lo spogliatoio e poi c'
  11. Diego: "Marotta lavorava nell'ombra per cedermi, voleva solo italiani". "Marotta non ha ancora capito come si dirige una società come la Juventus". 02/set/2010 L'avventura di Diego alla Juventus è terminata dopo una sola stagione. Ma il centrocampista brasiliano, ora al Wolfsburg, non ha ancora smaltito la delusione per essere stato scaricato dalla società bianconera. Secondo il giocatore, intervenuto ai taccuini della giornalaccio rosa dello Sport, il colpevole del suo addio anticipato all'Italia ha un nome, Beppe Marotta. "Dopo il Trofeo Tim ho avuto un colloquio a tre con Marotta e Del Neri. Il mister mi aveva detto che puntava forte su di me, che la squadra avrebbe giocato in avanti con una punta e me alle spalle, l'unico che poteva offrirgli un po' di qualità. Marotta non diceva nulla, sapevo benissimo che sotto sotto stava lavorando con l'obiettivo di cedermi. Mi disse solamente "se il mister la pensa così, da Torino non ti muovi". Pochi giorni dopo, poche ore prima del mio trasferimento, Del Neri non ha più avuto il coraggio di parlarmi, mi disse solamente di andare a parlare con Marotta". Diego ha poi continuato: "Marotta vuole una squadra solo di italiani, ma non è la strada giusta. Le squadre che devono vincere si costruiscono puntando anche sui grandi campioni, non guardando da che nazione provengono. Secondo me non ha ancora capito che cosa significa essere dirigente della Juventus. Se si fosse comportato in maniera diversa non solo non sarei probabilmente partito ma la società avrebbe incassato una cifra superiore. Io sarei rimasto volentieri, mi sentivo la maglia bianconera sulla pelle, volevo riscattarmi dopo la scorsa stagione e mi trovavo molto bene con Del Neri. Tutta la squadra è stata dispiaciuta dalla mia partenza, in primis Del Piero, non è vero che lui è stato d'accordo a lasciarmi andare; ma tutto lo spogliatoio era ottimo, da Buffon a Felipe Melo passando per Chiellini ed Amauri". Capitolo Dzeko: "Mi ha chiesto informazioni sulla Juventus, gli ho detto che è una società fantastica con miloni di tifosi. Se vuole andarci in futuro però prima si confronti bene con chi dirige la squadra...".
  12. Non sparate sul Quaglia! Il Napoli l'ha venduto Il trasferimento alla Juve fa ancora discutere. 02/set/2010 Quel che è accaduto con la cessione Quagliarella non è il primo caso e non sarà nemmeno l'ultimo. Ammainate ormai le velleità di fedeltà alla maglia, esattamente come quelle che una volta erano chiamate bandiere: il calciatore che cresceva, maturava e chiudeva la carriera nella stessa squadra. Totti e Del Piero, in questo senso, restano gli ultimi esemplari di una specie estinta. I motivi del divorzio vanno ricercati in un rapporto con le componenti societarie mai consolidato e, probabilmente, peggiorato dopo l'epurazione di Piepaolo Marino, del quale Quagliarella rappresentava il fiore all'occhiello dello scorso mercato. L'arrivo di Cavani, poi, è stata la goccia fatale, la mozione di sfiducia nei confronti del ragazzo di Castellammare: dal punto di vista aziendale, infatti, è stata un'operazione legata a logiche di bilancio, che fa da contraltare all'acquisto dell'ex attaccante del Palermo. Certo è che in questa faccenda la volontà della società è stata determinante, come lo è stata quando sono stati respinti al mittente i vari assalti ad Hamsik e Lavezzi. C'è stata volonta di vendere, seguita da una conseguente necessità di accettare. A Torino hanno avuto immediatamente le idee chiare sul valore del calciatore e sulla relativa retribuzione: Quagliarella percepirà oltre 2 mln di euro l'anno, a fronte dello stipendio da 1.6 mln sborsato dalle casse di Castelvolturno. A questi vanno aggiunti bonus e diritti di immagine, stavolta gestibili direttamente dal calciatore. Una differenza economica notevole, tenuto conto del blasone dei bianconeri e delle prospettive in chiave Nazionale. Al calciatore, dunque, non si possono imputare colpe o, peggio, tradimenti: Napoli era la sua casa, un posto che non avrebbe mai voluto lasciare. Gli è stata indicata la porta d'uscita: arrivederci e grazie.
  13. La Juventus presenta la sua lista all'Uefa, per l'Europa League! Non ci sono Aquilani e Quagliarella... Anche Buffon non
  14. Rinaudo: "La Juve? Non me l'aspettavo.." Parla l'ultimo acquisto bianconero di questa sessione di mercato. 01/set/2010 E' stato l'ultimo acquisto della Juventus in questo mercato, il nome che nessuno si aspettava e che ha colto di sorpresa anche tanti tifosi. Leandro Rinaudo, intervistato da Radio Kiss Kiss, ha parlato per la prima volta da giocatore della Juve: "Tutto è successo all'improvviso, è la più grande soddisfazione della mia carriera, non me l'aspettavo. Lasciare Napoli mi dispiace perchè è stata un'esperienza fantastica ed ho vissuto in una città che mi rimarrà nel cuore, anche se in azzurro non ho trovato lo spazio che speravo. Qui o tanti amici e appena sarà possibile a Napoli ci tornerò sempre". Il futuro però si chiama Juventus: "Un'opportunità che nella carriera di un giocatore capita difficilmente".
  15. Lo scudetto? Chiello tira fuori la sciarpa milanista Il difensore bianconero fa capire con chi sta nella eventuale corsa a due per il titolo. 01/set/2010 Giorgio Chiellini appartiene a quella categoria di giocatori - dei De Rossi, dei Gattuso - che non si nasconde mai dietro frasi di circostanza o risposte banali. Interpellato nel ritiro della Nazionale sul mercato 'monstre' del Milan e sulla rivalità con l'Inter, la colonna della Juventus fa capire quale sciarpa tirerebbe fuori in caso di lotta a due per lo scudetto. "Il Milan con l'arrivo di Ibrahimo­vic ha fatto un bel passo oltre, rispetto a noi - spiega il 'Chiello' - Quanto grande? Quanto un passo di Ibra... Se gioca come con l'Inter, può vincere lo scudetto da solo. Se lui e Ronaldinho si mettono in testa di giocare, finirà che Pato vincerà la classifica marcatori... Sembrano valutazioni da tifoso? Non possiamo dire di tifare Milan, ma di certo non urliamo 'Forza Inter'... Inutile nasconderselo, dopo Calciopoli c'è con loro una forte rivalità, sana ma innegabile". Intanto la Juventus si è assicurata un possibile erede di Chiellini, prendendo a titolo definitivo dal Lyngby il 18enne Frederik Hillesborg Sorensen, possente difensore centrale, già nazionale danese Under 17.
  16. Camoranesi: “Non rientravo nei piani della Juve”. Krasic: “Sono davvero felice!” Mauro Camoranesi presentato ieri allo Stoccarda. 01/set/2010 L’ultima giornata del calciomercato ha coinciso con il trasferimento di Mauro Camoranesi allo Stoccarda. Dopo l’addio di Trezeguet, volato il giorno prima fra le fila dell’Hercules, anche l’esterno oriundo ha salutato definitivamente i bianconeri. «Ho firmato con contratto di un anno con un’opzione per il secondo – le parole di Camoranesi durante la presentazione riportate da ‘Tuttosport’ - la mia è stata prima di tutto una scelta di vita. Ho scelto lo Stoccarda perché è un club con una storia e una tradizione. Come avevo sempre detto, per lasciare la Juventus volevo una squadra di livello e con delle ambizioni. Lo Stoccarda è questa squadra». L’esterno non vuole più guardare al passato: «Non voglio più parlare del passato – aggiunge - la società bianconera ha fatto delle scelte nelle quali io non ero contemplato. Quello che posso dire e che spero che quest’anno facciano bene e si tolgano tante soddisfazioni, soprattutto per i tifosi che meritano di tornare a gioire dopo un anno non bello come quello appena passato». Emozioni opposte per Milos Krasic uno degli acquisti di punta del mercato bianconero. Durante la conferenza stampa con la propria nazionale, l’ex Cska Mosca ha ammesso: «Sono davvero felice. Ogni giorno che passa sono ancora più consapevole di quanto sia importante la Juventus come club. Mi piace l’approccio di Del Neri, anche se non posso dire di conoscere ancora i suoi schemi e i suoi metodi. La Juventus è veramente una delle squadre più grandi del mondo e mi trovo benissimo. Mi spiace per la sconfitta con il Bari, sono convinto che ci rifaremo con la Sampdoria».
  17. Traorè pronto a correre a perdifiato, Rinaudo ringrazia Del Neri All'ex difensore del Napoli piace lavorare in silenzio senza fare proclami. 01/set/2010 Non avranno il fascino di Lilian Thuram e Claudio Gentile, ma alla resa dei conti a Torino sono arrivati Adam Traorè e Leandro Rinaudo per puntellare la difesa a disposizione di Gigi Del Neri. Il 20enne terzino francese prelevato dall'Arsenal per 500mila euro in prestito con diritto di riscatto (fissato a 4,5 milioni) punta già ad una maglia da titolare nel prossimo match di campionato contro la Sampdoria: "Sono un terzino molto dinamico, mi piace scendere sulla fa­scia e dare un contributo al­la fase offensiva - ha spiegato Traorè, come sottolinea 'Tuttosport' -. Se riesco vado anche alla conclusione, ma rimango un difensore e cerco sempre di mantenere la concentrazione sulla fase di­fensiva". A sorpresa è arrivato anche Leandro Rinaudo dal Napoli. Il 27enne difensore nato a Palermo è al settimo cielo per questa nuova avventura: "E’ stata una novità assoluta­mente inaspettata. Non pensavo davvero a una pos­sibilità del genere... Quan­do il mio agente Beppe Ac­cardi me ne ha parlato, ho provato un’emozione gran­dissima. E adesso non vedo l’ora di cominciare, non ve­do l’ora di allenarmi con i bianconeri - ha ammesso Rinaudo -. Penso solo al fatto di avere un anno in­teressante davanti a me, un anno che rappresenta una grande occasione. Da non fallire. Alla fine conte­ranno i risultati. Sono pronto a tanti sacrifici pur di non sbagliare nulla. Del Neri mi conosce, immagino che la sua opinione abbia influito in questa trattativa. A Palermo il nostro rapporto era molto buo­no. Mi conosce come perso­na, non solo come giocato­re. Sa che sono uno al qua­le piace lavorare. Io lavoro e sto zitto. E se a Palermo prima e a Napoli poi qual­che risultato l’ho ottenuto, lo devo proprio a questa fi­losofia. Anche il direttore Marotta credo che mi ap­prezzi per certe caratteri­stiche".
  18. LE SQUADRE ................................... PORTIERI 1 Gianluigi Buffon 1 Junior Angelo Esmael Da Costa 13 Alexander Manninger 22 Vincenzo Fiorillo 31 Marco Costantino 85 Gianluca Curci 32 Marco Storari DIFENSORI 2 Marco Motta 3 Reto Ziegler 3 Giorgio Chiellini 5 Pietro Accardi 6 Fabio Grosso 6 Stefano Lucchini 17 Armand Traoré 19 Fabrizio Cacciatore 19 Leonardo Bonucci 24 Jonathan Rossini 21 Zdenek Grygera 26 Massimo Volta 26 Leandro Rinaudo 28 Daniele Gastaldello 29 Paolo De Ceglie 78 Luciano Zauri 33 Nicola Legrottaglie 83 Gianluigi Bianco 34 Vittorio Ferrero CENTROCAMPISTI 4 Felipe Melo 4 Daniele Dessena 5 Mohamed Sissoko 7 Daniele Mannini 7 Hasan Salihamidzic 8 Stefano Guberti 8 Claudio Marchisio 11 Vladimir Koman 14 Alberto Aquilani 12 Fernando Damian Tissone 20 Davide Lanzafame 14 Pedro Mba Obiang Avomo 23 Simone Pepe 16 Andrea Poli 25 Jorge Martinez 17 Angelo Palombo 27 Milos Krasic 20 Marco Padalino 35 Marcel Buchel 21 Paolo Sammarco 36 Manuel Giandonato 77 Franco Semioli 37 Filippo Boniperti ATTACCANTI 9 Vincenzo Iaquinta 9 Nicola Pozzi 10 Alessandro Del Piero 10 Giampaolo Pazzini 11 Amauri 23 Bruno Fornaroli 18 Fabio Quagliarella 89 Guido Marilungo 38 Alberto Libertazzi 99 Antonio Cassano ALLENATORI Luigi Del Neri Domenico Di Carlo
  19. JUVENTUS - SAMPDORIA .................................. SERIE A 2010/2011 - 2ND ROUND SUNDAY, SEPTEMBER 12TH 2010 - 03:00 p.m. "OLIMPICO" STADIUM TURIN Confronti ufficiali 115 - 106 (Serie A) - 9 (Coppa Italia) Vittorie Juventus 58 - 50 (Serie A) - 8 (Coppa Italia) Pareggi 34 - 34 (Serie A) Vittorie Sampdoria 23 - 22 (Serie A) - 1 (Coppa Italia) Goals Juventus 189 - 161 (Serie A) - 28 (Coppa Italia) Goals Sampdoria 114 - 101 (Serie A) - 13 (Coppa Italia) Juventus - Sampdoria a Torino Confronti ufficiali 53 Vittorie Juventus 32 (L'ultima il 28.10.2009, 5-1) Pareggi 17 (L'ultimo il 15.02.2009, 1-1) Vittorie Sampdoria 4 (L'ultima il 02.02.2005, 0-1) Goals Juventus 97 Goals Sampdoria 38 Giocatori con più presenze e goals contro la Sampdoria a Torino 12 presenze Boniperti Giampiero 10 Salvadore Sandro 10 Del Piero Alessandro 9 Furino Giuseppe 9 Stacchini Gino 8 Bettega Roberto 8 Castano Ernesto 8 Tacconi Stefano 7 Anastasi Pietro 7 Causio Franco 7 goals Bettega Roberto 4 Boniperti Giampiero 4 Charles John William 4 Hansen Karl Aage 4 Vivolo Pasquale 3 Anastasi Pietro 3 Inzaghi Filippo 3 Muccinelli Ermes 3 Zigoni Gianfranco 2 Amauri Carvalho de Oliveira 2 Hansen John Ultimi confronti diretti 22.09.2004 Serie A Sampdoria-Juventus 0-3 02.02.2005 Serie A Juventus-Sampdoria 0-1 26.10.2005 Serie A Juventus-Sampdoria 2-0 04.03.2006 Serie A Sampdoria-Juventus 0-1 20.01.2008 Serie A Juventus-Sampdoria 0-0 17.05.2008 Serie A Sampdoria-Juventus 3-3 27.09.2008 Serie A Sampdoria-Juventus 0-0 15.02.2009 Serie A Juventus-Sampdoria 1-1 28.10.2009 Serie A Juventus-Sampdoria 5-1 21.03.2010 Serie A Sampdoria-Juventus 1-0 Giocate 10 - Vittorie Juventus 4 - Pareggi 4 - Vittorie Sampdoria 2 - Goals Juventus 15 - Goals Sampdoria 7
  20. Sabato, 11 Settembre 2010 Ore 18:00 - Internazionale v Udinese 2-1 Lúcio - Floro Flores - Eto'o Ore 20:45 - Cagliari v Roma 5-1 Conti - De Rossi - Matri ® - Acquafresca - Matri - Lazzari Ore 20:45 - Cesena v Milan 2-0 Bogdani - Giaccherini Domenica, 12 Settembre 2010 Ore 12:30 - Brescia v Palermo 3-2 Dallamano - Pastore - Eder - Caracciolo ® - Balzaretti Ore 15:00 - Catania v Parma 2-1 Mascara ® - Antenucci ® - Giovinco Ore 15:00 - Genoa v Chievo Verona 1-3 Destro - Moscardelli - Marcolini - Pellissier Ore 15:00 - Juventus v Sampdoria 3-3 Pozzi - Marchisio - Pepe - Cassano - Quagliarella - Pozzi Ore 15:00 - Lazio v Bologna 3-1 Mauri - Rocchi - Mudingayi - Hernanes ® Ore 15:00 - Lecce v Fiorentina 1-0 Di Michele Ore 20:45 - Napoli v Bari 2-2 Barreto - Cavani - Cannavaro - Castillo Classifica di Serie AClassifica marcatori 2 cassano a. (sampdoria), cavani e. (napoli), matri a. (cagliari), moscardelli d. (chievo), pato a. (milan), pellissier s. (chievo), pozzi n. (sampdoria) 1 acquafresca r. (cagliari), antenucci m. (catania), balzaretti f. (palermo), barreto p. (bari), bogdani e. (cesena), bojinov v. (parma), cannavaro p. (napoli), caracciolo a. (brescia), castillo j. (bari), conti d. (cagliari), d'agostino g. (fiorentina), dallamano s. (brescia), de rossi d. (roma), destro m. (genoa), di michele d. (lecce), donati m. (bari), eder c. (brescia), eto'o s. (inter), floro flores a. (udinese), giaccherini e. (cesena), giovinco s. (parma), guberti s. (sampdoria), hernanes a. (lazio), inzaghi f. (milan), lazzari a. (cagliari), lucio f. (inter), marchisio c. (juventus), marcolini m. (chievo), mascara g. (catania), mauri s. (lazio), mesto g. (genoa), morrone s. (parma), mudingayi g. (bologna), pastore j. (palermo), pepe s. (juventus), quagliarella f. (juventus), ricchiuti a. (catania), rocchi t. (lazio), thiago silva e. (milan)
  21. Gaetano Scirea: un esempio di lealtà sportiva "Se mai c'è stato uno per cui bisognava ritirare la maglia, era Gaetano Scirea, grandissimo calciatore e grandissima persona". Parole di Enzo Bearzot che ha conosciuto bene l'uomo prima che il campione. Gaetano era un mito e non lo scopriamo certo adesso, a ventun'anni dalla sua prematura scomparsa. Amato e apprezzato da tutti, juventini e non, era un vero esempio di lealtà sportiva e di amore per la professione. Questo è lo striscione che gli dedicò la curva romanista la domenica successiva alla sua morte e, se considerate la rivalità storica tra Juve e Roma, avrete la misura di quanto Gaetano fosse rispettato. Mosse i primi passi da professionista nell'Atalanta, ma il suo era un destino già scritto e non poteva mancare l'interesse dei grandi club nei suoi confronti. Arrivò la Juventus e Scirea finì in bianconero, grazie all'ottimo rapporto che legava le due società. Fu chiamato a sostituire quello che fino ad allora era considerato un mito nella difesa della Juve, Sandro Salvadore, un difensore rude e arcigno, tipico di quegli anni. Gaetano ebbe il merito di rivoluzionare la figura del libero, che non era più il centro di una difesa immobile, pronta solo a respingere gli attacchi avversari, ma capace del movimento senza palla, disposto a dare una mano al centrocampo, fino a spingersi in incursioni offensive. Questo gli ha permesso nel corso degli anni di andare a segno ben 32 volte, una cifra ragguardevole per un difensore degli anni 70-80. 7 scudetti, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa Uefa, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Europea ed un Campionato del Mondo: è l'invidiabile palmares di un uomo che dal calcio ha avuto tutto, pagando con la vita il suo amore per lo sport. Dopo il ritiro, infatti, era rimasto in casa bianconera, come secondo di Zoff e osservatore, ma la sua carriera fuori dal campo è durata lo spazio di un attimo. Era il 3 settembre 1989 quando la Domenica Sportiva diede in diretta la notizia dell'incidente in cui era morto Gaetano: un rogo infernale causato da un tamponamento e da un paio di taniche di benzina tenute nel portabagagli. Quel giorno era ospite in studio Marco Tardelli (ex compagno di squadra e grande amico del capitano) che alla notizia ebbe un malore. Lo pianse tutto il mondo del calcio e ancora oggi viene ricordato con grande affetto da tutti quelli che lo hanno visto giocare. Dopo la morte gli è stato dedicato un settore dello Stadio, oltre a vari tornei giovanili e premi fair play. Il riconoscimento più grande, però, è ancora atteso e molti si sono mossi affinché la società si decida a ritirare la mitica numero 6, una maglia che nessuno dopo lui è degno di indossare. Non ce ne vogliano i vari Oliseh, Dimas, Fresi, Zanetti e Grosso, ma Gaetano era un mito, unico ed inimitabile. Nessuno come lui, nessun erede! da calciopro.com
  22. 'Better Than Pele, Cruyff & Di Stefano' A Celebration Of Gaetano Scirea 21 Years After His Tragic Death Today marks the 21st anniversary of the tragic death of the legendary Juventus and Italy libero Gaetano Scirea. Gil Gillespie celebrates the life and achievements of arguably the greatest defender the game has ever seen... Sep 3, 2010 Even in a land famous for producing the most complete defenders in the history of world football, Gaetano Scirea stands almost alone. The Juventus and Italy libero is one of only five players who have won every single club trophy dreamt up by FIFA and UEFA, as well as the World Cup. http://markting10.nl/ Usually positioned behind the defence in a sweeper role that has sadly become extinct in the modern age, Scirea was the ultimate reader of the game - Franz Beckenbauer, Daniel Passarella and Franco Baresi are the only other central defenders who even come close in terms of greatness. Grace, elegance, composure, intelligence, pace, the almost Zen-like Juve man had all of these in spades. Both on and off the pitch, he was a quiet, thoughtful leader who marshalled the back line for his club and his country with a colossal, yet almost silent, authority throughout a record-breaking career. As a defender, he always relied on subtlety rather than muscle, but he was equally adept at venturing forward and had the passing ability and drive of a pure midfielder, as well as an eye for goal that saw him find the back of the net 24 times during his 377-game club career with the Bianconeri. It is truly amazing to think that in all that time, Scirea never received a red card, not a bad disciplinary record for someone who operated as the penultimate bolt in the team. Upon his retirement from the international game in 1986, France Football magazine described him as "better than Pele, [Johan] Cruyff and [Alfredo] Di Stefano". Gaetano Scirea was born in Cernusco sul Naviglio in the province of Milan on May 25, 1953. After coming through the celebrated youth academy at Atalanta, he made his Serie A debut for the Bergamo club against Cagliari on September 24, 1972. He remained with Atalanta for two seasons, before transferring to Juventus, the club he would stay with until the end of his playing career. He spent 14 years with La Vecchia Signora, and during that time he scaled the pinnacle of domestic and European glory with Juve, playing alongside the decidedly more rugged, but still unreasonably talented Claudio Gentile. Scirea was first called up to the Italian national team in 1974 and quickly established himself as one of the first names on Enzo Bearzot’s team-sheet. He remained there for the next decade, keeping a young upstart who went by the name of Franco Baresi out of the team. He eventually went on to compete in no less than three World Cups and one European Championship, but it was as part of Italy’s triumphant 1982 World Cup winning side when Scirea left mere mortals behind and joined the arena of the Gods. The libero’s unflappable, almost transcendental, performances during the Azzurri’s games against Argentina, Brazil, Poland and West Germany were as vital as Marco Tardelli’s destructive midfield bursts or Paolo Rossi’s sudden outbreak of goalscoring greed. Dino Zoff may have lifted the trophy, but no-one played a more definitive role than Scirea. Four years later, Italy travelled to Mexico to defend their title but were knocked out in the second round by Michel Platini’s France. It was to be Scirea’s last tournament, as he drew the curtains on his international career aged 33. In 1988, following one of the worst seasons in Juventus’ illustrious history, Scirea announced he was hanging up his boots completely after 14 seasons of faithful service with the club. However, soon afterwards he was appointed assistant coach at Juve, working under his life-long friend Dino Zoff. Then, in September 1989 he was sent on a scouting mission to watch the clubs’ UEFA Cup opponents, Polish side Gornik Zabrze. Scirea was being driven along the Warsaw-Katowice Superhighway when the Fiat 125 he was travelling in crashed head-on with a fully-laden petrol tanker. The tanker and the car exploded, instantly killing everyone involved. Scirea was just 36-years-old. Since that terrible day, his name has lived on as a beacon of sportsmanship, and every year Italian journalists vote for the player who they believe has been the ideal role model, both on and off the field of play throughout the season. Two years ago, the Gaetano Scirea Award was given to another Juve legend, Alessandro Del Piero. In 2005, ex-Italy national team coach Enzo Bearzot also proposed the retirement of the No.6 jersey of the national team and Juventus in recognition of the great man and all he achieved. Not that anyone on the peninsula is about to forget someone of Scirea's stature. 'Il Capitano' will even have a stand at the soon-to-be-rebuilt Stadio delle Alpi named in his honour. And, 21 years after the premature death of this most cerebral of Calcio’s all-time legends, Juve fans still chant his name and still remember his unforgettable contribution to the legacy of their club and their country. Quite simply, Scirea redefined what it means to be a defender and what it means to be a sportsman. Without him, the likes of Alessandro Nesta would probably be playing in midfield.
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