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Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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ahahahah Anche io ho subito pensato a quella scena. Però ci voleva Pippo Civati sulla bicicletta/scooter -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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E te pareva Tipo Bersani che "Solo lui poteva perdere queste elezioni ed ottenere un misero 25%!" Al giro dopo arrivano quelli che sanno come vincere e i sondaggi li danno al 21-24%. E ovviamente sarà colpa ancora di Bersani e della sinistra. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Su LA7 monologo di Renzi, con applausi telecomandati. Un D’Alema che lo guarda not impressed pronto ad entrare. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Corbyn è proprio uno sfigato, e infatti sceglie di incontrare i sinistroidi perdenti, invece del grande centrosinistra che vince guardando al centro Quei ritardati mangiafagioli, hanno fatto leader quello sfigato che parla di uguaglianza in sandali e calzini, invece di continuare con la linea blairiana. E ora ne pagano le conseguenze, passando dal 25 al 40% in due anni, ben gli sta. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Intanto arriva l'endorsement di Bill Gates a Pippo Civati Bill Gates contro Trump: "Dovrei pagare tasse molto più alte" Il fondatore di Microsoft, con un patrimonio da 90 miliardi, attacca la riforma fiscale: "I benefici maggiori vanno ai super-ricchi, così la società diventa sempre più iniqua" MILANO - Bill Gates, il miliardario co-fondatore di Microsoft da tempo attivo nel sociale, attacca Trump e mette sul piatto il suo stesso portafoglio: "Devo pagare tasse molto più alte" e così dovrebbero fare anche tutti i super-ricchi come lui. La stoccata, arrivata nel corso di una intervista alla Cnn, punta direttamente alla riforma fiscale approvata dal presidente, che abbassa le tasse sulle grandi aziende e sugli individui. Una riforma contro la quale si sta coalizzando una parte di spicco dell'opinione pubblica americana, secondo la quale il testo ha il difetto di mancare in equità e lungimiranza. Bill Gates, che ha un patrimonio superiore ai 90 miliardi di dollari, ha raccontato: "Ho pagato più tasse, oltre 10 miliardi, di chiunque altro. Ma lo Stato dovrebbe chiedere a me e alle persone nella mia posizione di versare molto di più". Gates è stato recentemente superato da Jeff Bezos, il numero uno di Amazon, nella classifica dei Paperoni di sempre. Come spiega la Cnn, non ha usato giri di parole per smontare la riforma fiscale: "Non è una riforma progressiva, ma regressiva", ha attaccato dicendo che i maggiori benefici andranno ai super-ricchi, nonostante i Repubblicani si siano spesi per presentare il testo come un servizio alla working class americana. "I più ricchi tendono ad avere maggiori benefici rispetto alle classi medie o ai poveri: stiamo andando nella direzione opposta a quella auspicabile, in cui si allarga la rete di sicurezza" per i meno abbienti "e chi sta in cima paga più tasse". Gates ha posto un problema generale sulla "crescente inequità" che si percepisce negli Stati Uniti: "Abbiamo un sesto della popolazione che vive in condizioni che ci dovrebbero far vergognare, e il governo si dovrebbe chiedere: 'Perché non stiamo facendo qualcosa di più per loro?'". -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Azz.. allora il voto utile è il M5S E' ovviamente il buon Pippo Vedi sopra. Già in uno scenario con tre poli, il discorso sul voto utile perde quelo poco significato che ha. Nei collegi in cui il PD è spacciato, il voto utile è il M5S o il Berlusca? -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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L’inutilità del voto utile: per un voto sincero e libero Dopo la frase sul «turarsi il naso», per la prima volta pronunciata dal leader di un partito parlando del proprio partito, il cosiddetto «voto utile» mostra tutta la sua inconsistenza e si rovescia nel suo contrario. E non solo perché si è dimostrato che il meno peggio al peggio apre la strada. Non solo per ragioni politiche, anche per ragioni elettorali. Tutti i sondaggi sbandierati dai principali partiti per suffragare la tesi del «voto utile», infatti, portano a conseguenze logiche del tutto diverse da quelle che ci si aspettava. Al Nord, con la prevalenza della destra in tutti i collegi dal Monviso alle doline del Carso, l’unico voto utile sarebbe, per chi si augura una politica centrista, il voto a Berlusconi (perché al meno peggio non c’è limite): capite che non è plausibile. Al Sud, la contrapposizione è tra M5s e destra, tagliando fuori – anche alla luce delle recenti vicende giornalistiche – tutto il ceto politico del Pd, da De Luca in giù. È successo solo qualche mese fa in Sicilia: la strategia del «voto utile» ha premiato i 5stelle. Solo nelle regioni rosse il criterio ha un qualche residuo significato, ma ovviamente è anche in questo caso parecchio discutibile, grazie alla legge elettorale indecente che il Pd ha voluto a tutti i costi approvare con tutta la destra per danneggiare M5s e la sinistra, con il risultato che sta facendo del male a se stesso, come avevo preconizzato nel mio intervento in aula, irriso dagli strateghi del governo. Per questo continuiamo a chiedere un voto sincero e libero, perché il sistema è per due terzi proporzionale, e a furia di voto utile si rischia di sprecare i due terzi di un voto che per un terzo sembra essere già assegnato. I sondaggi dicono così: se poi non dovessero essere corretti, avete una ragione in più. Votare per chi preferite, senza turarsi il naso, che ve lo siete già turati abbastanza. Per avere la vostra rappresentanza preferita. E respirare, appunto. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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A parte gli scherzi Inquietante: -
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Domani faccio un comizio del mio Partito dei sadici stupratori di bambini, e nessuno si azzardi a contestarmi che siamo in democrazia, perdinci! -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Lol -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Si si, in questi casi limite ci sta. Infatti è l'unico seggio uninominale combattuto tra PD e LeU E' piuttosto limite perchè da una parte hai come candidato del PD un democristiano ex-cdx e dall'altra un ex-csx che è stato per 15 anni presidente della regione. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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C sn kose + inportanti laggente muore d fame -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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No. Certo prevedre un singolo voto per proporzionale ed uninominale è veramente da mentecatti -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Da cellulare non riuscivo a leggere. "Io sottoscritto _________ nato a ______ il_______ MI IMPEGNO in qualità di capo politico/ segretario/presidente/candidato premier della forza politica denominata _____________ a far votare in Parlamento a tutto il gruppo parlamentare che rappresento, una legge che dimezza le indennità dei parlamentari e introduce la rendicontazione puntuale dei rimborsi spesa." Posso bestemmiare? Ma come stracazzo si fa a essere così ignoranti? -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Vabbè se la rendicontazione è come quella che fanno loro, è ‘na pacchia. 2500-3000 di stipendio fisso, poi rendiconti le pensione privata sotto “varie”, 2000 d’affitto al mese anche se abiti a 70km, 5000 euro di parcheggio in tre anni, 5mila di bus/metro, e ti pigli 10-15.000 di rimborsi ogni mese Sono il vero gattopardo. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Eh ma non c'è reato. E gli altri ne hanno presi sicuramente di più. http://www.huffingtonpost.it/2018/02/15/affitto-di-duemila-euro-settemila-per-un-albergo-ad-agosto-150mila-euro-di-consulenze-le-spese-poco-trasparenti-dei-cinque-stelle_a_23361480/ Affitto di duemila euro, settemila per un albergo ad agosto, 150mila euro di consulenze: le spese poco trasparenti dei Cinque Stelle [...] Per dire, una che non sembra badare a spese è Marta Grande: la più giovane deputata eletta dai grillini (entrata in Parlamento a soli 25 anni)e oggi candidata come capolista nel collegio Lazio 2 per la Camera ha speso in media il doppio rispetto ad Alessandro Di Battista per abbonamenti e ricariche telefoniche: quasi 15mila euro. La spesa media di un parlamentare M5S è di 120 euro al mese, la giovane deputata la supera per più del doppio. Ma Grande guida anche la classifica delle spese per l'alloggio tra i parlamentari M5S: circa duemila euro al mese per affitto e utenze a Roma, a spanne 500 euro in più rispetto alla media di tutto il gruppo parlamentare M5S. Ad agosto del 2016 l'anomalia più grossa: ben settemila euro in alloggio, nell'unico mese dell'anno in cui la Camera dei Deputati è chiusa. Settemila euro non di canone d'affitto ma di albergo a Roma. La ragione di questa impennata non è specificata nelle tabelle della rendicontazione, ma va registrata. Contattata da Repubblica ha risposto di non aver intenzione di trattare l'argomento. [...] Tra l'altro Marta Grande è di Civitavecchia Ma ci mancherebbe altro facesse la pendolare, aò. E perchè quelli del PD lo fanno? Bei tempi i primi mesi che giravano le foto dei nuovi parlamentari sui treni regionali, come normali cittadini O di quando dicevano che dormivano sul divano da amici, che dividevano un appartamento in 4 ecc.. [...] C'è poi il senatore Luigi Gaetti che, ha ammesso a Repubblica, alla voce "varie" ha infilato le spese per la sua pensione privata da medico: "Lo staff è al corrente di tutto". [...] -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Non c'ho certo voglia di difendere il PD e tanto meno personaggi come Lotti. Ma ripeto: sono indagati. Com'è è indagata Virginia Raggi, come è indagato Nogarin, come è indagata l'Appendino. Guarda caso gli unici del M5S che hanno poteri esecutivi. Mi sembra quasi ovvio che non sia indagato il candidato del m5s che fino al giorno prima faceva il geologo, il geometra, il webmaster. Ma anche quello che faceva il professore o l'assistente di un Cda. Ci sono stati tanti indagati con accuse gravi, che sono stati assolti, come Orsoni nell'indagine sul MOSE. Così come 12 consiglieri regionali per le famose "spese pazze". Gente che era finita alla gogna sui giornali. PS: A proposito di spese pazze e rimborsi, occhio che sto tema inizia ad essere scivoloso per i 5S, basta guardare a Bruxelles -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Anche lui fa i comizi parlando del sostegno alla Famiglia Tradizionale®? -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Sono risposte standard da campagna elettorale Ha semplicemente detto che loro si presentano come una sinistra di governo, quindi non preclude il dialogo con nessuno (tranne la destra per ovvi motivi) se possono portare avanti le loro idee. Questo è ovviamente impossibile con il M5S, lo sappiamo tutti. Il discorso di sostenere le singole proposte dovrebbe valere per tutti, in teoria. Dovrebbe essere quasi scontato. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Forza Italia e Lega, promesse impossibili fino a 310 miliardi Pensioni a mille euro e Irap cancellata, così il centrodestra porterà la spesa minima a 171 miliardi che potrebbero quasi raddoppiare. Le entrate invece si fermano a soli dieci miliardi. La flat tax di Brunetta costa 64 miliardi http://www.repubblica.it/economia/2018/02/16/news/forza_italia_e_lega_primesse_impossibili_fino_a_310_miliardi-188970351/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S2.4-T1 Il programma del M5s porta un disavanzo di 63 miliardi Sotto la lente, le elezioni e l’economia /2 Rispetto ai calcoli del Movimento il reddito minimo non costa 15 miliardi ma quasi il doppio. Superare la Fornero genera aggravi per 15 miliardi invece degli 11 previsti. Con la riforma Irpef minori entrate per 16 miliardi, non per 4 http://www.repubblica.it/economia/2018/02/13/news/programma_m5s-188717203/ l programma del Partito Democratico: il conto da pagare è di 56 miliardi Sotto la lente, le elezioni e l’economia /1 Maggiori uscite per circa 40 miliardi, la più corposa è lo scorporo dal deficit di spese “mirate”. Ridurre il cuneo contributivo porta minori entrate per 12 miliardi. Le privatizzazioni sono irrealistiche http://www.repubblica.it/economia/2018/02/12/news/il_programma_del_partito_democrato_costi_e_coperture_spiegazione-188663336/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S2.4-T2 -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Soldi alle famiglie no vax per far studiare i figli a casa. La proposta del candidato di +Europa che fa infuriare Burioni Davide Tutino è uno dei candidati alle elezioni regionali nel Lazio: ma la lista di Bonino e Della Vedova lo scarica: "Non rappresenta le nostre posizioni" http://www.repubblica.it/politica/2018/02/16/news/radicale_no_vax-188981276/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P3-S2.4-T2 Ahia. -
Elezioni Politiche 2018: rivotare perchè no?
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Up Borrelli fonda un movimento anti-M5S. Ira del leader Di Maio: voleva un terzo mandato Dietro l’addio dell’europarlamentare le tensioni con Casaleggio e il futuro a Bruxelles. Nel nuovo soggetto anche Colomban ed ex leghisti veneti. In uscita un altro deputato Ue Di sicuro qualcuno mente. Perché non c’è alcuna malattia che ha costretto l’europarlamentare grillino David Borrelli, braccio destro di Davide Casaleggio e membro del triumvirato nell’associazione Rousseau, a passare al gruppo Misto, com’è stato scritto nel comunicato firmato dalla delegazione europea e non smentito dall’interessato per oltre 24 ore. Solo ieri Borrelli, irrintracciabile per chiunque, è rispuntato su Facebook: «Non ho problemi di salute e non ne ho mai accennato», scrive prima di annunciare che fonderà un «nuovo movimento di imprenditori e risparmiatori». Alla lettura del post, però, nel M5S viene meno anche l’ultima goccia di pazienza e dai vertici cominciano a dire quello che non volevano rivelare. Spiega una fonte vicina a Luigi Di Maio: «L’unico a conoscere la verità era Davide Casaleggio, ma noi sapevamo che da tempo chiedeva qualcosa che non gli potevamo dare». Cosa? Quello che Di Maio ha ripetuto agli esterrefatti colleghi che gliel’hanno chiesto: «Ci ha pregato di fargli fare il terzo mandato e quando gli abbiamo detto di no ci ha chiesto di trovargli un posto da dirigente tipo Filippo Pittarello». Tra i responsabili della comunicazione del gruppo europeo del M5S, Pittarello è un altro degli uomini fidati di Casaleggio, di cui era un ex dipendente. Borrelli guardava a lui come modello per costruirsi un futuro politico dopo la fine dei due mandati, regola inderogabile per i 5 Stelle. Voleva continuare a vivere Bruxelles, dove ha preso casa e dove vuole far nascere la figlia che aspetta dalla compagna Maria Angela Riva. Gli screzi con Casaleggio erano cominciati proprio a causa sua. Ieri Marco Canestrari, altro ex dipendente della Casaleggio, ha scritto che Borrelli era in rotta con il M5S per motivi politici e a riprova di questo ha pubblicato un post critico dell’eurodeputato datato 24 ottobre. Gli articoli di giornale che svelavano di come avesse fatto ottenere alla compagna un contratto da stagista nel gruppo M5S di Bruxelles, però, erano esattamente di una settimana prima. Ora, in questo annuncio di guerra tra ex amici fraterni, ai 5 Stelle non sfugge che Borrelli, di fatto il numero tre dell’Associazione Rousseau, ha in mano la scatola nera della Casaleggio e del M5S: dati, informazioni, retroscena, che, come hanno fatto altri fuoriusciti, ora potrebbe rivelare. Resta ancora da capire la tempistica e i sospetti sui soldi. Perché Borrelli, che faceva capricci per restare strapagato a Bruxelles, se ne va proprio nei giorni dell’inchiesta sui finti bonifici e mentre le Iene sono sulle sue tracce per chiedergli conto di cifre che non tornano - oltre centomila euro - nelle restituzioni degli europarlamentari? Borrelli oltretutto non ha dato la delega per controllare le sue donazioni al fondo per le pmi. Oggi il team che ha messo a lavoro Di Maio affronterà il capitolo Bruxelles sui bonifici. Intanto però fanno sapere che il movimento che ha in mente Borrelli dovrebbe essere fondato con l’imprenditore amico di Casaleggio, ex assessore a Roma, Max Colomban, assieme a ex leghisti veneti vicini al mondo delle pmi, con cui Borrelli ha sempre avuto ottimi rapporti. Chi lo conosce a Treviso già lo ha battezzato «Il Movimento Confapri», dall’associazione che riunisce le aziende della zona, fondata da Colomban e Arturo Artom, altro uomo-impresa amico dei Casaleggio. Sulla questione del doppio mandato si stava molto ricamando a Bruxelles nelle ultime ore. Borrelli, già consigliere comunale, tra un anno non avrebbe potuto più presentarsi. Ed ex colleghi non smentiscono le amicizie con la Lega: «E chi lo ricandida sennò? Nel Nord-Est puoi avere speranze solo con noi o con la Lega». A cui Borrelli guardava con simpatia. Un anno fa, dopo il fallito approdo nel gruppo dei liberali orchestrato proprio da Borrelli, la pattuglia europea dei 5 stelle ha perso quattro membri: uno passato con la Lega, un altro nei Verdi, mentre altri due si sono autosospesi. Con l’uscita di Borrelli ora restano in dodici rispetto ai diciassette di inizio legislatura. E c’è chi è pronto a scommettere che presto il numero si ridurrà. Ci sarebbero infatti alcuni eurodeputati particolarmente attivi nei rapporti con gli altri gruppi. Due diverse fonti parlamentari, per esempio, fanno il nome di Dario Tamburrano, che avrebbe recentemente aperto un canale di dialogo con i vertici dei Verdi per discutere di un suo possibile approdo. Philippe Lamberts, numero uno dei Verdi, non conferma. Tamburrano, contattato da La Stampa, smentisce. Ma nel gruppo sale la tensione: «Dopo il 4 marzo - fa notare un’altra fonte M5S - potrebbe saltare il tappo».