zlataniere

Per me buffon spingeva per rinviare visto che già di suo non ci vede più, poi oggi ancora peggio

Tutti gli interrogativi di Falcone su Roberto Fiore e il delitto Mattarella 23 FEBBRAIO 2018 La rogatoria sui rapporti tra mafia e neofascisti. Ma Londra negò il faccia a faccia e il latitante fu sentito in via indiretta DI SALVO PALAZZOLO Cinque domande voleva fare il giudice Giovanni Falcone a Roberto Fiore, il terrorista nero che oggi è diventato il leader di Forza Nuova. Cinque domande sui misteri che ruotano attorno al delitto di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione impegnato in un difficile percorso di rinnovamento della Sicilia. Quelle domande sono rimaste dentro uno dei cento faldoni dell'inchiesta sui delitti politici di Palermo, oggi riempiono un'intera stanza dell'aula bunker dell'Ucciardone. Sono in quattro pagine, che sembravano ormai dimenticate, tutti gli interrogativi di Falcone su Roberto Fiore. Interrogativi che vanno al cuore dei rapporti fra i padrini di Cosa nostra ed esponenti della destra eversiva. "Ordinanza sentenza contro Greco Michele + 18, Volume 4, pagina 615". Falcone voleva guardare in faccia Fiore per chiedergli: "È a conoscenza di qualche fatto o circostanza che potrebbe far luce sull'uccisione di Mattarella?". Domanda di grande attualità, perché ancora non conosciamo il nome del sicario che il 6 gennaio 1980 uccise il fratello dell'attuale presidente della Repubblica. L'allora giudice istruttore ipotizzava che l'esponente di Terza Posizione latitante a Londra conoscesse i termini di uno "scambio di favori" fra i neri e la mafia: i terroristi dei Nuclei armati rivoluzionari - Giusva Fioravanti, in particolare (poi, però, fu assolto) - avrebbero ucciso Piersanti Mattarella; in cambio, i boss avrebbero dovuto aiutare il militante neofascista Pierluigi Concutelli ad evadere dall'Ucciardone. Di quest'ultimo progetto si sarebbe occupato Fiore, a fine 1979, assieme a Francesco Mangiameli, poi ucciso dai Nar (forse, perché aveva saputo dello scambio di favori fra neri e mafia? Anche Fiore doveva essere ucciso, e fuggì all'estero). Falcone voleva andare a Londra per interrogare il suo personaggio chiave, per questo aveva avviato una rogatoria. Che fu ammessa dalle autorità inglesi, ma 17 mesi dopo, e non fu concessa la presenza di Falcone. Così, il 22 dicembre 1987, Fiore non ebbe alcun problema a presentarsi davanti alla corte londinese di Bow Street, fu una passeggiata rispondere. E, oggi, pesano ancora le annotazioni di Falcone: "Le risposte sono state estremamente generiche, ma purtroppo l'assenza del giudice istruttore non ha potuto colmare le evidenti lacune". Prima domanda: ha mai incontrato Mangiameli? Fiore rispose: "Fra il 1978 e il 1979". Ha mai incontrato Valerio e Cristiano Fioravanti? "Poche volte, casualmente, in strada o al bar". È vero che presentò Mangiameli a Valerio Fioravanti? "Non ricordo". Era a conoscenza di un piano per l'evasione di Concutelli? "Ne ho letto sui giornali". E poi l'ultima risposta: "Non so nulla dell'uccisione di Mattarella". Falcone scrive che avrebbe voluto contestare a Fiore le parole di uno dei pentiti di Terza Posizione, Mauro Ansaldi. Queste: "Roberto mi confidò che dietro Fioravanti c'erano la P2 e Gelli". Quali segreti conserva ancora Roberto Fiore? rep.it

No Bonafede uno che non sa parlare in italiano Non mi avrete mai

E Zeman forse va allo Sport Ho capito male?

Bonafede andrebbe a fare il ministro della giustizia

è proprio per questo che li voto

Caldara e Spinazzola due nomi a caso

puoi espandere questo punto? cosa intendi con elezione del Presidente del Consiglio?

potrebbe essere sua madre cit.

c'ha l'occhio suo sinistro sbieco maronna mia

Com'è la storia dei capi di stato non eletti dal popolo?

Intanto sabato va a Palermo Fiore, e i centri sociali han già detto che non staranno a guardare. Occhio che potrebbe succedere qualcosa

Bello spot, fino a quando non arriva Renzi in bici che sia una metafora del PD stesso

Bill Gates possiede ormai poco più dell'1% di quote in Microsoft

Abbiamo faaaame

M5S e le pazze spese d’agosto: "Settemila euro in alberghi" 16 FEBBRAIO 2018 Il caso di Marta Grande. Crimi dichiara 2.300 euro per eventi e convegni sul territorio DI MATTEO PUCCIARELLI 4 / 5 COMMENTI CONDIVIDI Fare politica costa, e come no; anche con il Parlamento chiuso per ferie e con i parlamentari teoricamente in vacanza al mare? Sì, proprio così. Premessa: ad agosto dell'anno scorso scattò immancabile la polemica sotto l'ombrellone, perché dal 3 agosto e per i successivi 40 giorni le Camere di fatto chiusero i battenti. Ma spulciando le rendicontazioni degli eletti del Movimento 5 Stelle si scopre un fatto curioso: praticamente tutti, nel sacro mese dedicato allo svago e al recupero di energie, hanno speso le stesse cifre di quando invece si vive, lavora e si viaggia da e per Roma. Viene da commuoversi pensando ad esempio al cittadino portavoce deputato Salvatore Micillo; gli altri tutti in vacanza a spassarsela, lui no. Nonostante i parlamentari italiani viaggino gratis, nella calura estiva agostana è riuscito a spendere 245 euro di "biglietti navi-aerei non rimborsabili", 280 euro di taxi, 74 di carburante. Col parlamento chiuso? Vanno aggiunti 540 euro di pranzi di lavoro. Senza dimenticare i 1.400 euro di spese per "attività ed eventi sul territorio". Lo stesso mese Gianluca Vacca ha sborsato 763 euro di rimborsi chilometrici e altri 300 di carburante, e viene da immaginarselo in giro per l'Italia a volantinare sulle spiagge, instancabile, paese dopo paese. Mezza Italia in vacanza, ma Cosimo Petraroli no: 3.600 euro ad agosto 2017 sotto la voce "altre spese" non meglio specificate; quasi 500 euro di consulenze - ci sono consulenti che per fortuna non chiudono i battenti ma continuano a servire la causa - e oltre 500 per cene e pranzi di lavoro. Angelo Tofalo, anche lui sotto la voce "altre spese", 1.564 euro. Un altro dramma dovrà averlo vissuto Marta Grande, deputata record di spese per l'affitto a Roma, oltre 100mila euro in meno di 5 anni. Lei che è di Civitavecchia sarebbe potuta tornare a casa e godersi un po' di mare e invece no, stoicamente è rimasta nella Capitale spendendo 7mila euro in "alberghi e simili a Roma". Montecitorio chiusa, ma qualcuno di vedetta a vegliare sulle case della democrazia doveva restare, non si sa mai. Mese movimentato anche per Maria Edera Spadoni: 2.200 euro per l'assistenza legale, e anche lì, tutti a fare l'aperitivo vista tramonto sul mare e lei obbligata a vedersela con gli avvocati, costretti loro malgrado a restare aperti. Oppure Vito Crimi: 2.373 euro di "eventi e convegni" sul territorio, 340 euro di taxi, 136 euro di parcheggio. Insomma, le autodichiarazioni dei parlamentari Cinque Stelle fornite su "tirendiconto.it" raccontano una vita senza soste. Un vortice di convegni politici agostani sul territorio da finanziare che neanche ai tempi delle feste dell'Unità, cene e pranzi di lavoro agostani come ci fosse una crisi di governo in atto, chilometri su chilometri macinati su e giù per lo stivale, spese di albergo non indifferenti. Certo, qualcuno potrebbe sospettare che, chissà, con la diaria - magari, anzi sicuramente, per distrazione; o per errore di qualche collaboratore sbadato - svariati cittadini portavoce ci si siano pagati le vacanze. "Le consiglio la visione su Facebook del viaggio di nozze del deputato tal dei tali. Tre settimane ad agosto. Poi incroci con le rendicontazione delle spese per quel mese", la segnalazione fatta da un collega grillino del neo-sposo in questione. Detto, fatto: sotto la voce vitto, agosto 2017, il parlamentare ha dichiarato 1.206 euro.

Comunque non mi pare normale che gli elettori all'estero votino con una legge elettorale DIVERSA da quelli in Italia

schede elettorali ricevute, possibilità di due preferenze

per ora no, chissà magari dopo il 4 marzo

Nei 180' passeremo, e aggiungo tranquillamente Loro in difesa fan ca**re e noi in media almeno due gol a partita li facciamo, ergo io sono ragionevolmente tranquillo.

Non avevo dubbi, loro sono onesti a prescindere salvo qualche caso mentre gli altri disonesti in partenza salvo qualche rara eccezione Tutto questo in cinque anni ragazzi

non c'entra, potrebbe anche mancare un euro ma quello che conta è la malafede Ripeto e riposto, loro sono stati fondati e si fondano su questo:

ma non dovevano anche fare dirette streaming di ogni loro riunione in nome della trasparenza?