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Tifoso Juventus
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  1. Difesa De Santis - Avvocato Gallinelli – Napoli, 12 Luglio 2011 MP589504.MP3 1h09'30'' - 1h35'18'' Gallinelli: E venendo ai capi di imputazione… eh, dicevo, emerge, appunto, la particolare contestazione elevata nei confronti del De Santis e del Cenniccola… e mi riferisco alla partita Lecce-Juventus… partita disputatasi nel 14 Maggio… ehm, 14 Novembre del 2004. Tale incontro viene contestato al De Santis sulla base delle dichiarazioni… tra l’altro anche del Zeman, allenatore del Lecce… laddove lo stesso ha affermato che secondo lui le condizioni del campo da gioco non consentivano di disputare l’incontro Lecce-Juventus. La contestazione, ovviamente, è stata rafforzata dal fatto che la Juventus è passata in vantaggio dopo pochi minuti… l’arbitro De Santis non ha sospeso la partita proprio per evitare che la Juventus non potesse portarla a termine con, appunto, con la vittoria… quindi, col risultato di 1-0. E qua, Signori Giudici, emerge… e questo, appunto, io faccio riferimento a delle telefonate che sono state, ovviamente… la cui trascrizione è stata richiesta, e che… ovviamente, sono determinanti per la dimostrazione che tutto quello che è stato detto dal De Santis… tutte le conversazioni del De Santis con l’osservatore D’Addato, col designatore Pairetto, col designatore Bergamo… dimostrano l’assoluta inconsistenza di tale contestazione… che è fondata solo sulla… sul fatto che il campo fosse impraticabile… ma tale circostanza è stata smentita da… anche dai testi che si sono presentati davanti alle Signorie Vostre… da Del Piero, da Ledesma… appunto, dove si dice che il De Santis fece un sopralluogo, chiese… concordò, appunto, con i due capitani delle squadre la… il… la possibilità di poter disputare l’incontro… tale circostanza è stata confermata anche dal D’Addato… è stata fatta una verifica della agibilità sia degli spogliatoi, sia della praticabilità del campo… e, quindi, non emerge alcuna condotta fraudolenta posta in essere dal De Santis per… che possa confermare tale ipotesi. E quanto vi sto dicendo è facilmente rinvenibile in una telef… una delle telefonate… una delle tante telefonate che sono state escluse… credo aprioristicamente dalla Pubblica Accusa… la telefonata del 14/11/2004, progressivo 2266 tra il De Santis e il Dottor Bergamo, designatore arbitrale. De Santis ‘Faccio decidere loro’ …loro, i giocatori… quindi, tale contenuto di tale conversazione telefonica appare assolutamente trovare riscontro nelle dichiarazioni testimoniali che in questo caso possono costituire dichiarazioni di prova… quindi, possono assumere una alta credibilità, e quindi valenza probatoria con riferimento all’estraneità del De Santis ai fatti contestatigli… laddove lo stesso, appunto, afferma nella parte iniziale della telefonata… ‘Eh, ma guarda…’ …quindi, dice a Bergamo… che lo chiama, badate bene, alle ore 13… quindi, poi vedrete che è un orario assolutamente compatibile… tra l’altro, come è stato affermato anche da altri arbitri, da altri assistenti… compatibile con… ehm, incompatibile con presunte indicazioni fraudolente così come è stato prospettato in modo assolutamente suggestivo nei capi di imputazione riferibili al De Santis… ‘Ma, guarda, piove a tratti… stamattina mi hanno chiamato i dirigenti del Lecce alle 10.30’ …e quindi, siamo prima della partita… in un momento precedente della partita dove… con riferimento al Capo A10 dell’imputazione… sarebbe stata ravvisata un’indicazione da parte… fraudolenta… da parte del Bergamo al De Santis con riferimento, appunto, al condizionamento della partita stessa… E De Santis ‘Alle 10.30 mi hanno chiamato’ …De Santis… ‘Massimo, ti volevo avvertire… ti volevo avvertire che per quanto riguarda gli spogliatoi sono stati sistemati… è spillata l’acqua durante tutta la notte… alle 10.30 il campo stava bene… dice, è meglio del solito, però a tratti piove’ …De Santis… ‘E qui è diventato scirocco, in effetti… per cui adesso bisognerà vedere… tanto noi stiamo partendo adesso dall’albergo’ …e quindi, si parla, appunto… si anticipa il sopralluogo che il De Santis poi effettuerà per verificare la praticabilità del campo… ‘Per cui, adesso bisognerà vedere… più che decido io, faccio decidere loro’ …e Bergamo ‘Trova l’accordo, il consenso in maniera che poi non vi siano…’ …poi, incomprensibile, ma sicuramente che non ci siano poi polemiche sulla opportunità… quindi, sul fatto, appunto, che il De Santis poi decidesse di far disputare o non disputare l’incontro… polemiche che ci sarebbero state comunque… quindi, a prescindere perché… è chiaro, è inevitabile che tali polemiche non sarebbero state, ovviamente, escluse da una eventuale decisione del De Santis di sospendere l’incontro… avremmo avuto un’altra, magari, direzione, un altro contenuto accusatorio nel capo di imputazione… magari opposto a quello che invece è stato formulato… Sempre il De Santis… ‘No, tanto, da quello che ho capito, da quello che ho percepito… siccome tanto non hanno volontà di giocarla domani…’ …eh, qua si fa riferimento ai giocatori… giocatori, che sono stati troppo spesso esclusi da questo processo come a livello, ovviamente, della valenza alternativa indiziaria dei loro comportamenti… quindi, i comportamenti sono stati riferiti tutti, aprioristicamente, agli arbitri senza valutare… quindi, sotto il profilo dell’alternatività dell’indizio… eventuali condotte alternative dei giocatori che potessero smentire… quindi, impedire la convalida… cosiddetta, appunto, come nel protocollo del processo indiziario… la convalida della tesi accusatoria… e De Santis ‘Non ci saranno nemmeno i tempi per recuperarla… in tempi brevi… non so se loro vogliono iniziare, provare a cominciare’ …quindi, questo dimostra, tra l’altro, l’assoluta inattendibilità delle dichiarazioni… ma, tra l’altro, non erano dichiarazioni accusatorie… sono state elevate a dichiarazioni accusatorie da parte della Pubblica Accusa, dell’Accusa… sono state, diciamo, potenziate in un contes… sono state valorizzate come dichiarazioni accusatorie laddove erano solo impressioni della… e valutazioni soggettive dello Zeman… il quale si limitò a dire che secondo lui il campo non era praticabile, secondo lui non vi erano le condizioni per disputare quell’incontro… e De Santis ‘Faccio decidere loro’ …e Bergamo ‘Tieni attaccato il telefono, io tanto sto vedendo la televisione… se c’è qualcosa… ti dico, ti chiamo’ …De Santis ‘Sì, no, sono arrivato, Paolo… io come sto allo stadio, come arrivo ti chiamo’ …ecco, quindi, vedete… PM Capuano: Avvocato, mi scusi, posso sapere il numero della telefonata, perché lei ha detto 2266, però era la stessa telefonata che ha citato prima con una data diversa… Gallinelli: 2266 del 14… PM Capuano: …14 Novembre 2004… perché lei ha detto… Gallinelli: E’ una delle telefonate che non è stata… PM Capuano: …perché lei prima… Presidente: Vabbè… ha sbagliato indicazione… Pubblico Ministero, andiamo avanti… Gallinelli: 14 Novembre 2004… PM Capuano: No, per sa… Presidente, giusto per fare poi un controllo, non perché voglio… Gallinelli: Dottor Capuano… 14 Novembre 2004, De Santis… PM Capuano: Sì, no, avvocato… non per mettere in dubbio… le rappresento che prima… Presidente: Quella dell’11 Gennaio 2005… PM Capuano: Eh! Presidente: …avrà un altro… PM Capuano: …avrà un altro numero che non sappiamo… questo volevo rappresentare… Gallinelli: Quella dell’11 Gennaio? (De Santis in sottofondo) PM Capuano: No, giusto per saperlo… non era per… Presidente: Vuole… vorrei che lei corregga quella… il numero di quella dell’11 Gennaio 2005… PM Capuano: No, per dire… Presidente: …Pubblico Ministero… tra De Santis e Bergamo… PM Capuano: Presidente, non voleva essere un cenno polemico… solo per poi fare un controllo… Presidente: Non polemico… ma… 17… lo dice De Santis… andiamo avanti, su… 17? De Santis (in sottofondo): …245… Presidente: …17245… andiamo avanti… PM Capuano: Grazie… Gallinelli: Comunque, guardi… io anticipo… Presidente: Va bene, 11 Gennaio… non… questi numeri, poi, fino a un certo punto… (Gallinelli in sottofondo) Presidente: Eh, avvocato, si vada a rimettere al microfono… Gallinelli: Produco una sintesi che, ovviamente, è stata delle telefonate… Presidente: …che le interessano di quelle trascritte… Gallinelli: …di quelle trascritte, ma non solo… appunto, ho anticipato… riferite ai capi di imputazione contestati al De Santis, ma anche a partite che non sono state… a incontri di calcio che non hanno formato oggetto di specifica contestazione… quindi… Presidente: Va bene, allega la memoria… lei deposita una memoria, dopo? Gallinelli: Eh, una nota… Presidente: Una nota… va bene… Gallinelli: Una nota con tutte le telefonate… Presidente: …già trascritte, però le vuole mettere in evidenza… andiamo avanti… Gallinelli: Esatto, quindi se utilizzabili… Presidente: …il numero è 17245… andiamo avanti… di quella dell’11 Gennaio… tra De Santis e Bergamo… ora stiamo parlando del 14 Novembre… Gallinelli: …14 Novembre… poi la numero… 345 del 14 Novembre 2004, ore 13,12 tra De Santis e Pairetto… ‘Stiamo andando allo stadio adesso, tra cinque minuti dovremmo stare lì… guarda, mi hanno chiamato alle dieci… mi hanno chiamato alle dieci e mezza quelli del Lecce dicendo che gli spogliatoi li hanno svuotati completamente e il campo era pressocchè perfetto perché, in pratica, si era allagato un metro e mezzo di fascia avanti la tribuna… vogliono decidere loro, pure…’ E quanto… sempre ricollegandomi ai pregiudizi, ai sospetti con riferimento, appunto, ai fatti passati… è estremamente sintomatica la conversazione telefonica intercorsa… e, ovviamente, questa è anche una di quelle telefonate che non sono state evidenziate dai Pubblici Ministeri… la numero 254 del 12/11/2004 che è precedente all’incontro, e quindi, dopo il sorteggio… e la designazione di De Santis per tale partita… e tale conversazione è… ritengo, appunto, sia rilevante… anche, appunto, sotto il profilo della… con riferimento alla posizione processuale del Cenniccola, laddove era stato affermato dal Cuttica… poi vedremo che il Cuttica ha chiarito davanti a questo Tribunale il contenuto delle sommarie informazioni testimoniali a cui era stato sottoposto nella fase delle indagini… laddove il Pubblico Ministero voleva sostenere… quindi, fargli dire che il Cenniccola era… veniva designato… quindi, veniva scelto dal De Santis… e quindi che c’era questo, diciamo, rapporto, questa particolare autorità, autorevolezza del De Santis anche nello scegliersi i designatori… e, invece, il Cuttica ha… degli assistenti… il Cuttica ha chiarito in sede, appunto, dibattimentale che tale designazione era motivata solo da ragioni logistiche… geografiche… e quindi, quando era possibile venivano designati degli assistenti che appartenevano alla stessa sezione arbitrale, appunto, dell’arbitro designato… E quanto, appunto, alla difficoltà… alla… ai problemi che ha creato al De Santis… ma, problemi, ovviamente, e quindi anche a tutto il contesto arbitrale… questa definizione, questa creazione, questa costruzione della ‘Combriccola Romana’… che poi abbiamo visto che si è risolta in un elemento assolutamente inconsistente sotto il profilo accusatorio… addirittura, il… il… e quindi, proprio a detta dello stesso Colonnello Auricchio, il Bergamo dice, appunto ‘Ti ritrovi un assistente di Roma… che se lo sapevo te lo avrei tolto per evitare magari chiacchiere’ …ecco, qua, addirittura, ci si preoccupa… ma, ci si preoccupa in senso non… non sintomatico di alcuna condotta, di alcuna prospettata condotta illecita… si preoccupa di… della designazione di Cenniccola quale assistente di De Santis nella partita Lecce-Juventus proprio per evitare… per problemi… per evitare problemi che avrebbero potuto essere determinati dalla… dal fatto che vi era stata questa… vi erano state queste dichiarazioni di Dal Cin con riferimento, appunto, alla cosiddetta ‘Combriccola Romana’ …e quindi, alla sezione arbitrale di Roma di cui facevano parte, oltre al De Santis, il Cenniccola, ma, anche arbitri, assistenti di serie, di categoria inferiore… quindi, di Serie C… Ciampi, Alessandroni… ma, tale indagine che non ha assolutamente provocato, determinato alcuno sdoganamento di De Santis perché oltrettutto la… il naufragio [massa del microfono] del De Santis è derivante dal fatto che è stato considerato come elemento attivo del contesto associativo [massa del microfono] si sarebbe sdoganato dall’associazione proprio perché c’era pendente questa indagine nei confronti di Palanca e Gabriele… ma, nel momento in cui era pendente questa indagine il De Santis, secondo l’impostazione accusatoria, sarebbe andato ad arbitrare… ovviamente, designato fraudolentemente, secondo la impostazione accusatoria… la partita Lecce-Juventus… e si sarebbe sdoganato dall’associazione, invece, quando nel momento in cui l’indagine di Palanca e Gabriele si era conclusa con un nulla di fatto… quindi, credo che questa sia anche un’aporia evidente… evidente aporia e distorsione della… degli elementi indiziari emersi nel corso di questo processo… cercando di attribuirli a tutti i costi… di dilatarli, di distorcerli proprio perché… per perseguire questo teorema, questa tesi che era stata prefissata… e quindi, che non è stata raggiunta attraverso nessuna corretta e completa analisi indiziaria. E De Santis dice ‘Vabbè, tutto sommato una buona quaterna… ci sono i presupposti per fare bene’ …c’era anche come quarto uomo Morganti… Morganti, che possiamo considerare anche lui al di sopra di ogni sospetto perché non è stato raggiunto da nessuna accusa nell’ambito dei fatti processuali che ci riguardano… ‘Eh, ma…’ …prosegue Bergamo… ‘…poi… sì, no, ma sa com’è… magari succede qualcosa… poi collegano il fatto dei due romani… hai capito?… siccome tanto ero a casa questa settimana, ho preparato io le griglie’ …quindi, vedete anche da qui quando si parla, appunto, sempre… sembrano, ovviamente, ciclostilati questi capi di imputazione… venivano, quindi… Moggi istigava i designatori ad alterare le griglie arb… la disposizione delle griglie… veniva poi alterata l’operazione di sorteggio… eh, qua, è lo stesso… in questa telefonata… Bergamo, a dire che, appunto, che aveva preparato tutto quanto, e aveva ritenuto poi… con riferimento agli assistenti… Griselli e Cenniccola… ‘Perché mi piaceva quella coppia’ …quindi, credo che questo sia un elemento addirittura distonico, contrario rispetto agli elementi prospettati dalla Pubblica Accusa… che, se attentamente e adeguatamente valorizzati da questo Tribunale possono costituire un elemento di falsificazione… appunto, come termine utilizzato nel… con riferimento al processo indiziario della ipotesi accusatoria. Sempre il 14/11/2004, telefonata alle 13.42… quindi, sempre prima della partita… la numero 1870… De Santis ‘Sì, comunque è meglio di come dicevano… sì, sì, noi giochiamo… giochiamo, giochiamo, non ti preoccupare… no, no, poi sta piovendo… fa pure caldo… quindi, manca un’ora…’ …Pairetto ‘Ah, buono, non sta piovendo…’ …De Santis ‘Io adesso sto sul campo… non piove… c’è una fascia che lì è un po’ un problema… vabbè, comunque, come si toccano, fischio e li faccio ripartire’ …De Santis ‘Per il resto, il campo è praticabilissimo’ …eh, ora, Signora Presidente e Signori del Tribunale, io mi chiedo, e vi chiedo, ma, dalla lettura di tale telefonata, forse non sarebbe stato… ovviamente, doveroso da parte dei Pubblici Ministeri evitare quegli slalom interpretativi anche utilizzando un segmento delle dichiarazioni di Zeman, utilizzando altri elementi di sospetto… non sarebbe stato sufficiente il contenuto di questa telefonata per escludere qualsivoglia condotta di frode sportiva posta in essere dal De Santis… e dal Cenniccola… con riferimento a tale contestazione di reato?… Cenniccola, responsabile solo di essere un arbitro designato per una partita arbitrata… della Juventus arbitrata dal De Santis… responsabile di tale reato solo per aver chiesto un’opinione al Dottor Moggi… ma, come si poteva chiedere a qualunque dirigente… se nel futuro avesse, appunto ritenuto che avrebbe… sarebbe stato di nuovo designato per la Juventus… dato, tra l’altro rilevante che se il De Santis… come è stato, appunto, prospettato dalla Pubblica Accusa… era il referente, il referente privilegiato del Dottor Moggi… ovviamente, sarebbe stato più logico… visto il rapporto di assidua frequentazione tra il Cenniccola e il De Santis… sarebbe stato più logico che il Cenniccola avesse rivolto tali richieste… oppure, non ci sarebbe neanche stato bisogno perché sarebbe stato implicito che il De Santis avrebbe procurato, avrebbe cercato di favorire ulteriori designazioni del Cenniccola per partite della Juventus… Dato assolutamente omesso dalla Pubblica Accusa è il fatto… e quindi, vede… vedete che viene introdotto solo un elemento di sospetto, ma poi non viene introdotto il fatto, il fatto successivo… non viene cercato nessun riscontro all’elemento di sospetto… il Cenniccola non è stato più designato in quell’anno, in quella stagione… ma neanche in quella successiva… per incontri disputati dalla Juventus. E allora, mi chiedo, e vi chiedo… come mai, per la partita Reggina-Juventus è stato valorizzato il fatto che l’assistente Aniello Di Mauro… vi è stata fatta anche ascoltare una cosiddetta drammatica conversazione telefonica tra il Di Mauro e il Dottor Bergamo… telefonata successiva alla partita Reggina-Juventus… come mai è stato valorizzato il fatto che l’assistente Di Mauro non ha arbitrato… non è stato designato più per partite della Juventus nel corso della stagione 2004/2005… e invece non è stato valorizzato… ovviamente, dal punto di vista difensivo… ma, direi, più che difensivo, dal punto di vista di un’obiettività investigativa… il fatto che il Cenniccola non venne più designato per partite della Juventus… interessava solo quel segmento telefonico… desunto da intercettazioni telefoniche… ma, appunto, intercorso tra il Cenniccola e il De Santis… e, badate bene, il Cenniccola, quando è stato interrogato dai Pubblici Ministeri, ha riferito esattamente, perfettamente il contenuto di quanto poi, appunto, emerso nel corso della conversazione nella quale, nel corso della quale il Cenniccola, appunto, riferiva al De Santis il fatto che aveva, appunto, chiesto un’opionione al Dottor Moggi… appunto, se sarebbe stato poi designato ulteriormente per partite della Juventus… quindi, è stato valorizzato questo ‘bravo’, questi complimenti che avrebbe rivolto il Dottor Moggi all’assistente Cenniccola… come se fare i complimenti a un assistente, a un arbitro possa essere sintomatico di una precedente… quindi, di una preordinata frode sportiva… e quindi, potremmo chiamarle queste frodi sportive postume… desunte da stralci, da piccoli segmenti dichiarativi… quindi, desunti da intercettazioni telefoniche… e, sia stato, invece, valorizzato di converso un elemento assolutamente insignificante come il… quello relativo alla telefonata Bergamo-Di Mauro che è stata ovviamente valorizzata e introdotta in questo processo dai Pubblici Ministeri… E, devo dire… ritornando all’incontro… quindi, al Nucini… all’incontro Inter-Udinese del 25 Febbraio 2001… in quella circostanza è emerso che il defunto Facchetti disse ‘Bravo… feci i complimenti al Nucini per…’ …perché lo stesso non aveva ammonito il giocatore Di Biagio dell’Inter perché si stava togliendo la maglia di gioco… quindi, era un comportamento che poteva essere tranquillamente, obiettivamente sanzionato con l’ammonizione… tali complimenti sono stati… sono passati inosservati, non sono stati considerati sintomatici di alcuna condotta illecita… e invece un semplice ‘bravo’ detto dal Dottor Moggi al Cenniccola è stato considerato sintomatico di una condotta del Cenniccola, ovviamente, in linea con presunti precedenti accordi fraudolenti finalizzati, appunto, ad alterare lo svolgimento e il risultato di tale competizione calcistica. E questo dimostra quanto vi ho evidenziato in premessa… appunto, dei differenti metodi di valutazione di un elemento anziché di un altro con riferimento, appunto, alla posizione di Tizio o di Caio… quindi, non vi è stata, non emerge una valutazione univoca e indifferente rispetto, appunto, alla figura… al nominativo dell’indagato, ma tutto quello che riguarda determinate persone che sono state, a mio avviso, scelte per essere parte di questo processo, per essere imputati in questo processo… vengono valorizzate in senso accusatorio… altre, magari identiche nei loro contenuti, invece vengono assolutamente abbandonate… quindi, non viene svolto alcuno approfondimento investigativo.
  2. Difesa De Santis - Avvocato Gallinelli – Napoli, 12 Luglio 2011 MP589504.MP3 49'35'' - 1h09'30'' Gallinelli: E, Signori Giudici, con riferimento sempre alla… alle intercettazioni telefoniche… eh, io dicevo, appunto, che tale elemento non può costituire prova della responsabilità del De Santis… anche perché non si tratta di intercettazioni telefoniche dalle quali emerge un contenuto accusatorio dello stesso oppure delle persone che di volta in volta sono gli interlocutori di tale telefonate… perché in tali telefonate non emerge assolutamente quelle che sono… quelli che sono i presupposti della contestazione di frode sportiva… non vi è alcuna telefonata nella quale il De Santis viene istigato, viene avvicinato perché compia condotte contrarie a quella che è la sua funzione di arbitro… a quella, appunto, di una corretta, leale conduzione della partita con… secondo, esclusivamente, una contrapposizione dei valori agonistici in campo e senza, ovviamente, nessuna finalità alterativa della stessa… non vi è una telefonata nella quale vengano fatte promesse, offerte di denaro, o di vantaggio a De Santis per alterare o condizionare il risultato delle partite che sono state indicate nei capi di imputazione. Eh, addirittura, questi vantaggi… proprio da tale assenza, diciamo, indiziaria… sotto tale profilo, vengono dedotti dalla… una presunta progressione in carriera del De Santis… da presunti vantaggi consistenti nella designazione per un maggior numero di partite, un maggior numero di incontri… e quindi, in un maggiore incremento economico dello stesso, appunto… con riferimento in conseguenza dei compensi che lo stesso avrebbe percepito. Ma, vedete, già questa inconsistenza indiziaria… sia a livello dichiarativo, appunto, con riferimento ai testi che sono stati sentiti davanti alle Signorie Vostre… sia con riferimento ai contenuti delle intercettazioni telefoniche che sono state prospettate al Tribunale… anche questo dato indiretto incontra lo stesso corto circuito che… relativo, appunto, a quello consistente nella finalità della condotta arbitrale del De Santis nella… provocare, procurare vantaggio alla società Juventus… perché laddove il De Santis non si comporta… e poi lo vedremo nel prosieguo della mia discussione… avvantaggiando, favorendo la società Juventus… il De Santis, a questo punto, non perseguirebbe neanche un interesse personale che sarebbe costituito da una maggiore designazione… quindi, dal cosiddetto […] per questa sua presunta attività illecita… in una maggiore designazione per le partite del campionato di calcio di Serie A del 2004/2005. Troverete… questo è stato oggetto anche di una dichiarazione spontanea del De Santis… troverete agli atti processuali una statistica… ne sono state fatte tante di statistiche in questo processo… sono state utilizzate le statistiche di Babini, del Meani, del Puglisi… ma, vi è una statistica ufficiale… quella, appunto, elaborata dalla Federazione ogni anno relativa al numero degli incontri arbitrati dal De Santis… il De Santis, in quel campionato di calcio, ha arbitrato meno incontri di Collina… Collina ne ha arbitrati 28… quindi, è l’arbitro che in quella stagione… l’arbitro al di sopra di ogni sospetto… che in quella stagione ha arbitrato il maggior numero di incontri… meno di Trefoloni… che non è imputato in questo processo… meno di Paparesta… e meno dell’arbitro Rosetti. Quindi, mi chiedo, e vi chiedo, in che cosa sarebbe… dove sarebbe ravvisabile questo presunto vantaggio personale… che sarebbe, ovviamente, unito e aggiunto al vantaggio associativo, secondo l’impostazione accusatoria… laddove il De Santis ha arbitrato un numero di partite inferiore ad arbitri che non sono stati raggiunti da alcuna imputazione. Addirittura, in… è stato emerso nel corso di questo processo che per una pubblicità… quindi, uno spot pubblicitario della società ING Direct… società olandese che aveva stipulato un accordo con la FIGC e l’AIA… addirittura, il Collina nella stagione 2004/2005 per tale attività promozionale ha percepito un compenso di 100.000 euro… il De Santis, invece, non ha percepito alcunchè… Quindi, credo che ci sia… emerga, con assoluta chiarezza una simmetria valutativa sotto il profilo indiziario… quindi, sotto un po’ tutti gli aspetti, anche sotto questo profilo… sotto il profilo del cosiddetto interesse personale, del cosiddetto vantaggio del De Santis nella sua presunta partecipazione al contesto associativo, laddove lo stesso… è dimostrato dai fatti in modo insuperabile… lo stesso è stato assolutamente designato meno di arbitri che non sono stati raggiunti da alcun capo di imputazione. Quanto alla protezione mediatica, asserita protezione mediatica… così come prospettata dal Pubblico Ministero… eh, anche qui, vedete, che ritorna alla mente quanto affermato dal Nucini che anche questo aspetto trattava… quindi, come in questi capi di imputazione… e qua, ovviamente, facciamo riferimento alla… al reato associativo… siano stati trasfusi dei segmenti dichiarativi prospettati dal Nucini prima di questo processo, e poi davanti a questo Tribunale… cioè, alcuni arbitri che favorivano… avrebbero favorito… a detta del Nucini… la Juventus, sarebbero stati protetti anche a livello mediatico… in particolare, si è fatto riferimento al Processo del Lunedì… quindi, condotto dal Baldas, come moviolista… invece sarebbero stati avvantaggiati… quindi, svantaggiati, arbitri che avrebbero procurato… quindi, danneggiato nelle partite da loro arbitrato, la Juventus… oppure, non avrebbero danneggiato squadre avversarie della Juventus… Eh, sotto, appunto, questo aspetto, io, ovviamente, evidenzio a questo Tribunale come il De Santis… il capo, cosiddetto capo della Combriccola Romana… l’arbitro che avrebbe avuto un rapporto privilegiato col Dottor Moggi… il De Santis non compare in nessuna telefonata successiva a partite da lui arbitrate, laddove, appunto, fosse stata suggerita al Baldas, o altri giornalisti, una tutela di suoi errori eventualmente commessi a vantaggio della Juventus. Io, Signor Presidente… Signora Presidente e Signori del Tribunale, ritengo opportuno… come, appunto, è stato anche evidenziato dalla Pubblica Accusa… fare ascoltare alcune telefonate, e non solo che… non ritengo che debbano essere esclusivamente lette… che sono relative proprio a questo aspetto, e che sono assolutamente emblematiche della assoluta inesistenza di alcun rapporto, di alcun legame, di alcun vincolo tra il De Santis e il Dottor Moggi… e, di conseguenza, la società Juventus… che, anzi, che vi sia stato un atteggiamento non ostile del De Santis come è stato prospettato dalla Pubblica Accusa nei confronti della Juventus giustificato dalla… dai cosiddetti sdoganamenti… ma, un atteggiamento ostile del Dottor Moggi nei confronti del De Santis perché il De Santis non… non aveva assolutamente nessun… non era ravvisabile nei confronti del De Santis nessun profilo di… nessun rilievo critico, appunto, che potesse essergli mosso. Quindi, io vi evidenzio i numeri progressivi, le date di queste telefonate… Presidente: Sono telefonate trascritte, ovviamente… De Santis: Sono… qualcuna ne è stata chiesta la trascrizione… però, sono tutte quante negli atti… (Gallinelli cerca di far sentire le telefonate. Si sente un gran frastuono) (Si sente in sottofondo la Presidente, il PM Capuano e Gallinelli) Presidente: Avvocato, perché è rilevante questa… sono telefonate trascritte? De Santis: No, sono telefonate… Presidente: Ma le avevate… De Santis: Sì… Gallinelli: Sono telefonate… Illustrissimo Signor Giudice… Signor Presidente, Signori Giudici… sono telefonate che sono altamente significative di questa distorsione accusatoria… quindi, anche rinvenibile nei capi di imputazione… anche con riferimento a questo aspetto… cioè, non sono state assolutamente valorizzate delle telefonate che escludevano qualsiasi riferimento a rapporti… anche sotto il profilo della cosiddetta protezione mediatica… tra il Dottor Moggi e il De Santis… (Gallinelli riprova a far sentire le telefonate. Si sente solo un gran frastuono) PM Capuano: …Presidente, voglio dire… è stato… anche ai sensi del ricordo del 507 è stata fatta un’ulteriore richiesta da parte dalla difesa… Gallinelli: …questa è una richiesta di trascrizione… vostra… PM Capuano: No… non dalla nostra… fu fatta dalle difese… fino alla fase del 507… richiesta di telefonate… adesso, voglio dire, ascoltare una telefonata che non è materialmente agli atti del vostro… del processo così come emerso nel corso dell’istruttoria dibattimentale… Gallinelli: …non è la trascrizione della telefonata… PM Capuano: …io lo rappresento al Presidente… De Santis: …quella che avevamo chiesto noi, non è stata trascritta… è stata fatta ascoltare… Gallinelli: Eh, appunto, la stessa cosa, appunto, una telefonata che venne fatta ascoltare… PM Capuano: No, la telefonata che venne fatta… Presidente, posso… perché ho capito allora a cosa allude l’avvocato… la telefonata che venne fatta ascoltare dalla Pubblica Accusa era una telefonata per la quale ci fu richiesta, e che il perito, nella perizia, l’ha rappresentata di aver trascritto… poi, sostanzialmente, non vi è stata la trascrizione… adesso, se la circostanza è analoga… vi è stata la richiesta nell’elenco della difesa, e poi il perito… per un evidente errore… non l’ha trascritta, allora, voglio dire, può essere ascoltata… ma se non vi è stata la richiesta, allora… De Santis: E’ la stessa richiesta… Gallinelli: E’ analoga… Presidente: Allora, questo progressivo 31533 del 7/2 quando l’ha richiesta, avvocato?… ma mi pare che si potrebbe evitare nella sede della discussione… perché è così rilevante, avvocato? Gallinelli: Guardi, è rilevante perché… per le ragioni appunto che spiegavo… Presidente: Poi non si capisce neanche niente… Gallinelli: Signora Presidente, Signori Giudici… qua si è parlato, appunto, di intercettazioni come… questo, ovviamente, è stato affermato dalla stessa Pubblica Accusa… intercettazioni telefoniche… Presidente: Vediamo qua l’elenco delle trascri… delle telefonate da trascrivere che lei ha presentato… De Santis: Sì, queste erano quelle che… Presidente: Allora, vediamo… De Santis: Queste qui sono state… queste qui sono state richieste sia dalla Pubblica Accusa… sono state richieste sia dalla difesa di Moggi… quindi, è tutto un fascicolo grosso di richieste complessive… non sono solo quelle… Presidente: Vabbè, ja… sentiamo… va bene… non si capisce niente… avvocato… Gallinelli: Comunque, sono… allora, sono… guardi, Signor Giudice, sono tra l’altro telefonate che erano state indicate anche… ma comunque parzialmente… Presidente: Avvocato, il Tribunale non è d’accordo che lei… faccia sentire queste telefonate… avanti, andiamo avanti con la discussione… Gallinelli: Allora, sono telefonate in cui… Presidente: Ci può dire… Gallinelli: …viene evidenziato un assolutamente comportamento arbitrale del De Santis che è assolutamente incompatibile con quanto affermato nei capi di imputazione… quindi, un atteggiamento del De Santis favorevole alla Juventus, anzi… come appunto ho evidenziato nella telefonata che vi ho letto poc’anzi… quindi, tra il Dottor Moggi e tal Pino… il Dottor Moggi si lamenta di atteggiamenti arbitrali del De Santis che ovviamente poi portano addirittura alla sconfitta della Juventus… vi ricordo che in quel campionato la Juventus perse 3 partite, e 2 delle quali vennero… vennero… 2 delle quali arbitrate da De Santis… E io vi volevo… a proposito di telefonate, perché… Illustrissimi Signori Giudici, capisco la… il… la vostra, appunto… il diniego nell’ascolto di queste telefonate… eh, però io vorrei ricordare a questo Tribunale… appunto, laddove gli stessi Pubblici Ministeri hanno affermato che queste conversazioni costituiscono il criterio guida di questo processo… quanto affermato dal Dottor Narducci il 27 Ottobre del 2008… con riferimento anche a quanto prospettatogli dall’Avvocato Picca… con riferimento, appunto, alla posizione Della Valle… ‘Piaccia o non piaccia agli imputati, non ci sono mai telefonate tra Bergamo e Pairetto con il Signor Moratti, o con il Signor Sensi, o con il Signor Campedelli… ci sono solo quelle persone… gli attuali imputati… perché solo quelle per… quelle colloquiavano con i poteri del calcio… i cellulari erano intercettati 24 ore su 24… e l’evidenze dei fatti dicono che non è vero che ogni dirigente telefonava a Bergamo, Pairetto, Mazzini o Lanese… le persone che hanno stabilito un rapporto con questi si chiamano Moggi, Giraudo, Foti, Lotito, Andrea Della Valle e Diego Della Valle’ E il Dottor Beatrice, all’udienza del 19 Maggio del 2009, disse… e qui evidenzio l’estrema difficoltà che noi abbiamo incontrato anche nell’estendere il perimetro valutativo di questo Tribunale, appunto, con riferimento al materiale relativo, appunto, alle intercettazioni telefoniche… proprio per la mancanza, o erronea indicazione dei brogliacci, degli interlocutori, addirittura, spesso, si è… quando, ovviamente, erano tra l’altro facilmente identificabili, no?, nella… brogliacci, addirittura, errati nel loro contenuto… quindi, venivano sintetizzata telefonate che poi il contenuto non corrispondeva alla sintesi iniziale… e, nonostante ciò, il Dottor Beatrice disse, appunto, dinanzi a questo Tribunale che, invece, in queste telefonate c’è l’indicazione degli interlocutori… anche se in maniera estremamente sintetica… c’è anche l’oggetto della conversazione… quindi, la richiesta dei difensori… quindi, la richiesta di estendere, appunto, la trascrizione a telefonate che erano state abbandonate, dimenticate, o comunque non evidenziate dai Pubblici Ministeri… stranamente telefonate che erano relative a fatti, a circostanze che potevano essere favorevoli, appunto, alla dimostrazione di estraneità dei fatti contestati agli imputati… quindi, a nostro avviso è senz’altro generica perché non si fa riferimento innanzitutto a quali sono le utenze che sono state monitorate, e le cui telefonate non sono state poi indicate dal Pubblico Ministero per quanto riguarda la trascrizione… non si dice quali sono gli interlocutori che possono in astratto essere interessanti… quindi, si dice soltanto… tenendo conto che Bergamo e Pairetto sono stati, ed erano all’epoca, designatori arbitrali… devono essere allora a questo punto trascritte tutte le telefonate, anche le telefonate a contenuto privato… anche le telefonate che Moggi faceva su altri fronti… tenuto conto che l’associazione a delinquere, come contestata, riguarda uno spettro di ipotesi molto articolato… e qua, invece, come abbiamo visto, non erano telefonate di carattere privato quelle che sono state tenute, diciamo, nascoste nei fascicoli dei Pubblici Ministeri, ma erano telefonate che, come abbiamo visto, erano determinanti, e sono determinanti al fine di una più completa ed approfondita valutazione dei fatti processuali. E, diceva Joseph Fouche… che era un ministro di polizia ai tempi della Rivoluzione Francese… che ‘Datemi lo scritto di chiunque, e vi assicuro, isolando una frase dal suo contesto, sarò in grado di mandare al patibolo chiunque.’ …e, non siamo in quell’epoca, ma quello, appunto, che ha detto quel ministro di polizia dell’epoca napoleonica si è riverificato durante questo processo… sono state isolate frasi dal loro contesto… ma, addirittura, sono state dimenticate… quindi, selezionate… telefonate solo in senso accusatorio, dimenticando quelle che potevano interferire, contrastare con i capi di imputazione come contestati agli imputati.
  3. Difesa De Santis - Avvocato Gallinelli – Napoli, 12 Luglio 2011 MP589504.MP3 31'57'' - 49'35'' Gallinelli: E allora, emerge… ma, ovviamente, non è stata valorizzata nel suo completo contenuto… una conversazione telefonica tra… del 9 Maggio del… 9 Febbraio del 2005, la numero 18204… tra il Dottor Moggi e un certo Pino… eh, Pino dice ‘Guarda, al Milan gli vogliono veramente bene, non hanno espulso quello lì… Stam… dovevano espellerlo’ … ‘Ma noi…’, e questo è Moggi che parla… ‘…andiamo a Palermo, non ci danno un rigore… andiamo a Parma, non ci danno un rigore’ …e Pino ‘Ma tu a Palermo… eh, io ti posso dire, guarda… io l’ho detto, anche in televisione… fanno bene gli arbitri perché… perché, dopo Bologna-Juventus, no?, dove c’è stata una punizione che è fruttata un gol alla Juventus per vincere la partita, dove se Pagliuca faceva il portiere anziché il vigile urbano…’ …Pino… ‘…poteva prenderla…’ …Luciano… ‘Finiva 0-0, anziché… anziché non sarebbero successe tutte le polemiche che ci sono state…’ …e non esisterebbe neanche il capo di imputazione di cui alla lettera E della rubrica… ovviamente, contestato in concorso con l’arbitro Pieri e allo stesso De Santis… E sempre Moggi prosegue… ‘Una settimana intera… televisione, i giornali… ci hanno caricato… a Reggio abbiamo perso, era difficile…’ …e Moggi... ‘E’ finita il giorno dopo… siamo andati a Parma, rigore con le mani… sì c’era il rigore, però era difficile vederlo… finita la partita, arbitro 7… siamo andati a Palermo… sì era difficile vederlo, però arbitro 6.5… e allora gli arbitri fanno bene perché se vanno contro la Juventus nell’incertezza, ci indovinano sempre’ ... Io non credo che questi passaggi siano stati evidenziati alle Signorie Vostre dalla Pubblica Accusa. Pino… ‘Ora è diventata una sorta di caccia alle streghe… ora tutto ciò che è Juve, tutti gli occhi addosso’ …eh, Signori Giudici, sono stati… sono quegli ‘occhi addosso’ … che sono stati addosso anche all’arbitro De Santis in tutto questo percorso che è nato nel ‘99/2000 e che poi è arrivato ai fatti oggetto di contestazione… ovviamente, col passaggio intermedio di Milano a cui ho fatto riferimento… da lì, la vita di De Santis è stata monitorata illegamente, e… credo, Signori Giudici… anche se questo non è un dato endoprocessuale… ma, se fosse emerso anche da questa attività illecita condotta nei confronti del De Santis e del Moggi qualsivoglia collegamento, qualsivoglia arricchimento indebito da parte del De Santis… ovviamente, sarebbe sicuramente emerso, e non sarebbe stato sepolto in un fascicolo richiesto più volte da questa difesa… a tale richiesta, in modo sorprendente, si è opposta la Pubblica Accusa nonostante all’interno di quel fascicolo vi fossero o non vi fossero dichiarazioni a sommaria informazioni testimoniali rilasciate alla Dottoressa Boccassini da un teste della Pubblica Accusa, e che la stessa Pubblica Accusa aveva interessa, a mio avviso, a sondare nella sua attendibilità… quindi, dicevo, se vi fosse stato qualche concreto elemento magari anche superiori alla inesistenza di elementi accusatori nel senso indicatovi dalla Pubblica Accusa, tale elemento sarebbe sicuramente emerso prima che questi fatti fossero portati a vostra conoscenza e venissero… e vi venisse… e vi fosse richiesta un… la valutazione probatoria in merito agli stessi. E dicevo che tutte queste conversazioni, tutti questi elementi che sono emersi nel corso di questo processo non possono essere valutati in modo parziale, in modo scollegato, in modo non aggregato tra loro perché la prima regola del processo indiziario… quale è questo… come è stato tra l’altro definito dal Dottor De Gregorio in sede di giudizio abbreviato… la prima regola è la valutazione del livello, e di gravità, e di precisione degli indizi che… ovviamente, sussiste, e direttamente proporzionale alla forza logica che lega gli indizi al fatto ignoto da trovare… e una valutazione complessiva del materiale indiziario non dell’indizio valutato singolarmente in modo tale che l’eventuale ambiguità del singolo indizio, valutato unitamente agli altri, possa determinare un… dissolvere l’ambiguità di ognuno nella… in un pregnante e univoco significato dimostrativo dell’insieme… del loro insieme. Tale operazione valutativa indiziaria non è stata operata dalla Pubblica Accusa con riferimento ad ogni elemento che è stato portato quale dimostratirvo della responsabilità degli imputati in ordine ai fatti contestatigli. E dicevo… sotto tale profilo emerge… quindi con riferimento alla… al pregiudizio… quindi, al sospetto per fatti appartenenti al passato di cui ha parlato anche il Dottor Maddalena nella richiesta di archiviazione del procedimento di Torino… appare assolutamente significativa la conversazione telefonica tra il De Santis e il designatore Bergamo… la numero 2266 del 14 Gennaio… ehm, 14 Novembre del 2004… eccola qui… dell’11 Gennaio del 2005… 11 Gennaio, Signor Presidente e Signori del Tribunale… 11 Gennaio, che sarebbe la data… ovviamente, a detta dei Pubblici Ministeri… nella quale, appunto, il De Santis sarebbe stato in possesso della cosiddetta sim svizzera numero 495 finale. Quindi, sarebbe… ovviamente, se queste schede svizzere dovessero essere considerate come elemento organizzativo… quindi, elemento associativo, elemento sintomatico di appartenenza del De Santis alla prospettata associazione per delinquere… questa telefonata s’inserisce, appunto, in questo periodo… e poi vedremo come è stata attribuita… quindi, il criterio adottato per l’attribuzione di tale sim svizzera al De Santis… quindi, la assoluta infondatezza di tale collegamento indiziario… scheda De Santis… Questa telefonata è, appunto, intercorsa tra il De Santis e il Dottor Bergamo… De Santis… e, ovviamente, è successiva all’incontro Parma-Juventus… incontro Parma-Juventus che Auricchio prima considera… ovviamente, parlo dell’attività, quindi dell’esito dell’attività di indagine… come incontro arbitrato in modo sfacciatamente favorevole alla Juventus dal De Santis… e poi, invece, lo considera come incontro cosiddetto sdoganante… cioè, sintomatico della fuoriuscita del De Santis dal contesto associativo per le ragioni che poi vedremo di seguito. Il De Santis… ‘Perché io voglio vedere se… hai visto quell’episodio?’ … ‘Sì, sì’ … De Santis ‘Io voglio vedere se dò quel rigore che cosa mi succede…’ …e Bergamo ‘Sei morto… purtroppo, purtroppo…’ …De Santis ‘Eh, Paolo, io dico sinceramente… rivisto in televisione, io non lo so, ma…’ …e Bergamo ‘Purtroppo non è quanto sia… è quanto lo fanno essere…’ …e questo, ovviamente, vi fa capire quanto sia difficile in questi contesti, assolutamente particolari, quali sono quelli relativi a partite di calcio, del campionato di Serie A… e la difficoltà, appunto, anche mediatica… ma non nel senso prospettato dai Pubblici Ministeri… difficoltà mediatica tra le valutazioni operate dagli arbitri sul campo, e poi le valutazioni che vengono date anche a seconda dell’arbitro in… in considerazione, in questo caso, De Santis, l’arbitro di Juventus-Parma, che ovviamente possono determinare numerose conseguenze… non certamente quelle che sono state prospettate alle Signorie Vostre dalla Pubblica Accusa. E, sempre Bergamo ‘Ora ti sei guadagnato un anno di tranquillità’ …eh, Bergamo ‘perché tanto quest’altra volta dici “Ma che volete?… ma l’altra volta non c’era e non l’ho dato… questa volta l’ho dato perché c’è”’ …eh, Bergamo ‘Ma Rosetti non capisce niente…’ …De Santis ‘No, guarda, io ti dico, Paolo, io ti dico…’ …De Santis ‘Io non l’ho preso neanche in considerazione perché in campo non si è visto proprio’ …e questo, Signori Giudici, per quanto… con riferimento alla… agli elementi costitutivi del reato di frode sportiva… quindi, considerato nella seconda ipotesi di cui al comma 1, come, appunto, è stato anche sostenuto dalla Pubblica Accusa… questo non può non ritenersi… queste telefonate non è che sono, che descrivono solamente l’andamento di una partita… ma non possono non essere sintomatiche dell’assenza di quel presupposto… sia con riferimento alla condotta, alla prima condotta di quell’articolo 1… che con riferimento alla prima condotta dell’esistenza tanto di atti fraudolenti da parte del partecipante… in questo caso l’arbitro alla competizione sportiva… tanto di quella promessa, offerta di denaro, di altra utilità o di vantaggio… offerta diretta al partecipante affinchè lo stesso alteri il corretto svolgimento della competizione sportiva… E qua, traspare l’assoluta buona fede del De Santis… che poi, ovviamente, è stata confermata da altri elementi dichiarativi che sono emersi, appunto, nel corso di questa istruttoria dibattimentale… la deposizione del Farneti… che era un assistente di linea… l’assistente che ha affermato… quindi, ha ammesso di non aver valutato quale rigore quell’episodio… e a domanda di questo Tribunale ‘Ma il Moggi quando… quale fu la reazione del De Santis quando il Moggi negli spogliatoi…’ …nei famosi spogliatoi dove vedremo che non è stata consegnata alcuna scheda svizzera, come, invece, prospettato dalla Pubblica Accusa… ‘…quale fu la reazione del De Santis quando, allorchè il Moggi disse al Farneti “Mettiti un paio di occhiali perché c’era rigore”’, il Farneti disse ‘No, il De Santis non ebbe alcuna reazione’ …De Santis non rimproverò il Farneti nonostante lo stesso non gli avesse segnalato un episodio che potesse favorire la Juventus… ma comunque che potesse determinare una condizione di vantaggio… quindi, qual è quella della concessione del rigore… alla Juventus. E anche questo elemento, ovviamente, non è stato assolutamente valorizzato dalla Pubblica Accusa perché contrario… come la contestazione di questa partita… anzi, la mancata contestazione di questa partita al De Santis… contrario allo schema accusatorio… è questa la particolarità di questo processo, Signori Giudici… è lo slalom investigativo che è stato fatto dai Pubblici Ministeri… eh, perché qua il discorso non è soltanto relativo alla impossibilità, inopportunità di valutare i singoli episodi di gioco… che, poi vedremo, in alcuni casi sono stati valutati dalla Pubblica Accusa, in altri casi non sono stati valutati… ma qua, la Pubblica Accusa non contesta delle frodi sportive commesse in concorso occasionalmente da Tizio, Caio o Sempronio… ma qua, contesta le frodi sportive come programma dell’associazione… quindi, programma associativo diretto, finalizzato… poi vedremo questa cosiddetta operazione salvataggio della Fiorentina… ma geneticamente finalizzato a favorire il Dottor Moggi e la società Juventus… eh, queste sono partite della Juventus… ma, mi chiedo, e vi chiedo, perché non sono state contestate al De Santis?… perché si dice che il De Santis sarebbe attivo… come intraneo alla cosiddetta associazione per delinquere nel primo periodo del campionato, e non lo sarebbe poi successivamente?… e quindi De Santis avrebbe apportato un contributo causale effettivo alla esistenza e alla sopravvivenza dell’associazione nel primo periodo arbitrando solo la partita Lecce-Juventus… quindi, diretto vantaggio per le finalità, per la Juventus… quindi, per il perseguimento, per il raggiungimento dello scopo associativo… e Fiorentina-Bologna, vantaggio indiretto in concorso con l’arbitro Pieri per favorire la progressione in classifica… oltre che la sua progressione in carriera di cui poi parleremo… quindi, l’attività di intraneo all’associazione del De Santis si sarebbe ridotta esclusivamente nel non sospendere una partita per impraticabilità del campo… e nell’ammonire due giocatori diffidati del Bologna, squadra che la domenica successiva avrebbe affrontato la Juventus… eh, credo che già questo sia un corto circuito indiziario di notevole spessore… e credo che secondo questa impostazione accusatoria, l’indizio non giri neanche su sè stesso… e non girando neanche su sè stesso, non può certamente condurre ad alcun risultato di prova… si confonde la tesi con l’ipotesi, Signori Giudici… si è confusa… ma già prima dei fatti che vi stanno occupando… E Bergamo ‘Va bene, recuperi le sfortune’ …eh, è una sfortuna essere etichettato in un contesto così particolare qual è quello calcistico sportivo, che è intriso… come avete avuto modo di constatare… di sospetti, di illazioni, di supposizioni… E De Santis ‘…che fischia la palla va dentro… hai capito?’ … ‘Eh, però, intanto, c’abbiamo messo la testa’, dice Bergamo… E De Santis ‘Che poi ti capita che tu non hai notato una cosa alla Juve in un Parma-Juve che tu facevi dopo cinque anni…’ …il De Santis riarbitrava una partita tra la Juventus e il Parma dopo cinque anni!… qua ci sono arbitri che si sono lamentati per due settimane in cui non sono stati designati per partite di Serie A o di Serie B… ‘Vedi, adesso la gente sembra che stia tutto a posto… è tutto pareggiato…’ …la gente, non… non fa riferimento al suo comportamento, De Santis… ma a quello che pensa la gente… tanto era in buona fede nel 1999 tanto lo è adesso… ma, come vedete, poi qualche scontento ci sarà sempre… come dei Presidenti che avete visto, avete sentito in quest’aula che criticano l’arbitro quando la loro squadra perde… nonostante, appunto, magari, abbia commesso innumerevoli errori… e, invece, lo elogiano quando la loro squadra vince…
  4. Difesa De Santis - Avvocato Gallinelli – Napoli, 12 Luglio 2011 MP589504.MP3 15'55'' - 31'57'' Gallinelli: E quindi, tale delega che venne conferita ai Carabinieri di Roma nel Luglio del 2004 ha prodotto, come esito, una informativa del 18 Settembre del 2004. Informativa a cui sono state allegate solo dichiarazioni testimoniali rese… quelle di Dal Cin, di Cellino, di Spinelli… che non hanno dato, prodotto nessun risultato indiziario nei confronti del Del Santis… risultato indiziario che potesse giustificare la successiva richiesta di intercettazione telefonica che poi è stata ovviamente richiesta all’Autorità Giudiziaria di Napoli. E quindi, questo… Signor Presidente e Signori del Tribunale… è… fa trasparire l’assoluta mancanza di elementi che potessero giustificare un’attività di indagine concreta… quindi, quel concreto quadro indiziario di cui parlò inizialmente Auricchio… con il quale… ha utilizzato lo stesso per la richiesta di intercettazioni telefoniche… che poi lo stesso Auricchio smentì dicendo che assolutamente non c’era nessun collegamento, erano due cose diverse… la Combriccola Romana e il cosiddetto Sistema Moggi… e che un’indagine poteva nascere in un modo, ma poteva… non è detto che doveva morire nello stesso modo in cui la stessa era nata. E questo, lascia veramente perplessi in ordine alla neutralità e l’obiettività dietro l’attività di indagine… quindi, la genesi di questo processo. E, dicevo, Napoli ha integrato le mancanze, le carenze rilevate dalla Procura di Torino, la quale, appunto, aveva affermato come epilogo della richiesta di archiviazione formulata al GIP del Tribunale di Torino laddove veniva detto che non è consentito dalla normativa processuale penale svolgere ulteriore indagine su di un soggetto in presenza non già di una notizia criminis nei suoi confronti, ma di una supposizione con pregiudizio fondato sul suo passato. E, il passato di De Santis… il passaggio ovviamente che serviva, che era necessario e utile alla Procura di Napoli per arrivare tramite lui al Dottor Moggi, era la famosa, famigerata partita Juventus-Parma, dove De Santis non convalidò… si parlò di gol annullato, ma fu un gol non convalidato perché il De Santis emerse, appunto, che fischiò il fallo commesso da Cannavaro ai danni di un difensore della Juve prima che la palla entrasse in rete… tra l’altro, su un calcio d’angolo… quindi, gol che fu originato da un calcio d’angolo che fu segnalato erroneamente a favore del Parma da parte dell’assistente di linea, quindi non certamente dal De Santis… e, da quel momento in poi, l’arbitro De Santis fu accostato al Dottor Moggi, alla Juventus con tutte le conseguenze che poi vedremo. Volevo… prima di illustrarvi una conversazione telefonica che ritengo rilevante… utilizzata in modo parziale, strumentale, incompleto dalla Pubblica Accusa per evidenziare questo dato… questo dato che trovate, diciamo, nell’incipit del Capo A dell’imputazione… quindi, diciamo, l’origine di questo contesto associativo individuato dai Pubblici Ministeri proprio nella partita a cui ho fatto riferimento… laddove, appunto, utilizzata dai Pubblici Ministeri nella… sul punto in cui… nel punto in cui il Meani racconta poi in una successiva… in una conversazione telefonica all’arbitro Collina di quanto riferitogli, asseritamente, dall’Ancelotti, allenatore del Milan, dopo l’incontro disputato dal Milan sul campo del Siena… riguardo alla cosiddetta torta già pronta… cioè, appunto, alla torta pronta all’esito del campionato di calcio 1999/2000… laddove alla Juventus non venne assegnato il titolo… la Juventus perse il titolo di Campione d’Italia perché a seguito delle polemiche suscitate dall’arbitraggio di De Santis… da questo gol annullato nel corso della partita Juventus-Parma. E, Ancelotti che è stato definito teste non attendibile dal Pubblico Ministero, dal Dottor Narducci nel corso della sua requisitoria solo perché si è permesso di non confermare, di non dichiarare come affermazioni corrette e vere… queste, appunto, riferite dal Meani al Collina… badate bene, Signori Giudici, immaginiamoci se in quella conversazione gli interlocutori anziché essere Meani e Collina fossero stati Moggi e De Santis… cioè, Meani stava parlando un giorno dopo la partita Siena-Milan con l’arbitro della partita Siena-Milan… stavano parlando, appunto, riferendo discorsi… quindi, era un riferimento de relato… a situazioni passate e lontane nel tempo asseritamente riferite da Ancelotti, e il… l’Ancelotti stesso è stato ritenuto teste non attendibile perché assolutamente ha escluso di aver parlato di torte già pronte… addirittura, evidenziando alle Signorie Vostre, il fatto che se torta già pronta si doveva parlare… eh, la torta già pronta non era certamente a Torino nella partita Juventus-Parma, ma era a Perugia… dove ha detto che è successa una cosa alquanto strana… quella, la cosa particolare… cioè, che la partita è stata sospesa per… a causa, appunto, del terreno impraticabile per la pioggia… per circa un’ora e mezza… sappiamo poi che quel titolo di Campione d’Italia venne assegnato non alla Juventus, non al Milan, ma alla Lazio… E’ questa la ragione per cui il De Santis… arbitro che risiedeva a Roma… ebbe delle conseguenza disastrose dal punto di vista sia personale che professionale… disastrose, che, a mio avviso, hanno consentito, l’hanno portato anche in questo processo per le ragioni che ho cercato di spiegarvi poc’anzi. Poi vedremo come questo discorso dell’impraticabilità del campo abbia un rilievo e venga valutato assolutamente in modo diverso, in modo distonico a seconda di chi sia l’arbitro… perché in Perugia-Juventus l’arbitro era Collina… e, ovviamente, non c’è nessun riferimento negativo a circostanze relative alla praticabilità o impraticabilità di quel campo, ma solo alla partita Juventus-Parma… e poi vedremo che, addirittura, nel capo di imputazione di cui alla lettera E della rubrica al De Santis gli viene… e al Cenniccola… gli viene contestata la… il concorso in frode sportiva nella partita Lecce-Juventus proprio perché avrebbe consentito… non avrebbe sospeso la partita con la Juventus in vantaggio per 1-0 per finalità fraudolente… quindi, evidentemente per l’ipotesi di cui alla seconda parte dell’articolo 1 della Legge 401 dell’89. Dicevo, questa telefonata… e io, Signori Giudici, ho ritenuto doveroso compendiare alcune telefonate, diciamo, che sono state sottratte dalla Pubblica Accusa ad una valutazione complessiva… quindi, contestuale di tutte quelle telefonate che invece hanno costituito il compendio accusatorio… con riferimento sia a telefonate relative alle singole frodi sportive contestate, ma anche telefonate relative a partite non contestate che, a mio avviso, dovevano, e devono, costituire oggetto da parte di questo Tribunale… perché una affermazione, o meno, di responsabilità degli imputati relativamente a frodi sportive contestate agli stessi quali reati fine di un’ipotesi associativa non può prescindere da una valutazione dei fatti nel loro complesso… non solo dei fatti che potevano interessare ai Pubblici Ministeri per perseguire questa finalità accusatoria mirata tralasciando fatti, circostanze e conversazioni telefoniche che potevano smentire tale impostazione accusatoria. Questa metodologia investigativa… come cercherò di dimostrare in modo più approfondito più avanti… è stata una metodologia assolutamente scorretta. Dicevo… e questo… quanto sto affermando emerge chiaramente nella telefonata progressivo 5608, a cui ho fatto riferimento, tra il Meani e il Collina… telefonata del 18 Aprile 2005 delle ore 12.02. Questa telefonata… sì, si parla, appunto, di questo discorso avvenuto, appunto, nell’autovettura di Meani con Ancelotti al rientro da Siena verso Parma… ma, poi si parla di un incontro, di un tentativo di incontro, anzi… è questo è un altro incontro, Signori Giudici… ho parlato prima di quell’incontro di natura assolutamente illecita… finalità illecita… tra Moratti, Facchetti e Tavaroli… questo incontro, chiamiamolo lecito, non posso dire, affermare che le finalità di questo incontro fossero illecite, ma posso, però, dire, affermare che tale incontro, tale telefonata non è stata assolutamente valutata come doveva essere valutata… al pari di quelle che sono intercorse tra gli imputati di questo processo con altri imputati, o con persone che non sono imputati di questo processo… ma meritava, comunque, la stessa attenzione investigativa… e questo lo affermo anche sulla scia di quanto vi ha prima prospettato l’egregio Avvocato Picca con riferimento, appunto, alla mancanza di attività captativa nei confronti del Della Valle… ecco perché mi sono permesso di affermare, di evidenziare una metodologia investigativa… e poi accusatoria… che lascia forti dubbi sulla attendibilità, sulla neutralità di questa indagine… o mi sono soffermato sulla natura mirata di questa indagine… non certamente per censurare l’operato del Pubblico Ministero… ma perché da un’indagine mirata non possono che discendere del… una valutazione indiziaria mirata, e quindi non contestuale, non complessiva, non integrale… e quindi, deformante i fatti storici che sono stati prospettati alle Signorie Vostre. E qua, c’è una lunga conversazione tra Meani e Collina… e cercano di concordare l’incontro a cui dovrebbe partecipare anche il Dottor Galliani. E allora, qua, si è parlato di incontri riservati, incontri in cui sarebbero state concordate… a scatola chiusa… alterazioni di partite del campionato di calcio 2004/2005… e non si va ad investigare sulle ragioni, sulla natura di tali incontri… non viene predisposto alcun servizio di osservazione, non viene estesa una attività captativa telefonica all’arbitro Collina… l’arbitro al di sopra di ogni sospetto… l’arbitro che, badate bene, lo stesso Nucini disse che era stato graziato dalla Giustizia Sportiva Arbitrale perché aveva intrattenuto rapporti… unitamente ad altri arbitri fra cui… tra i quali non vi era assolutamente il nominativo del De Santis… con il giornalista Di Tommaso. Dove nasce questa affermazione di principio del Collina come arbitro al di sopra di ogni sospetto… come nasce, invece, la definizione del De Santis come arbitro dall’alto profilo delinquenziale… ecco, perché ho fatto riferimento ad indagini mirate… non ad indagini che sulla base di una valutazione neutra ed integrale aggregata del materiale indiziario emerso portano a definire un arbitro, o un assistente di linea, o un dirigente come corrotto, come… come parziale, come arbitro compiacente… e dove attinti elementi per definire aprioristicamente un altro arbitro come al di sopra di ogni sospetto… per quali ragioni il De Santis è stato intercettato sulla base dell’informativa a cui ho fatto riferimento… quindi sulla base del nulla… perché lo stesso Auricchio disse che l’indagine effettuata con riferimento alla cosiddetta ‘Combriccola Romana’ non aveva portato nessun risultato… era solo un’ipotesi investigativa… ma allora perché questa ipotesi investigativa ha poi portato… sulla base del nulla… a tutto quello che è stato contestato successivamente al De Santis? Quindi, si fa riferimento a questo incontro… quindi, addirittura si cerca di… si sceglie il ristorante di Lodi del Meani… ma lì, ovviamente, potevano essere riconosciuti… si parla di una suite in un albergo di Milano… ma nessuna attività di intercettazione telefonica viene effettuata sulle utenze del Collina, nessun servizio di osservazione viene effettuato… l’arbitro Collina rimane un arbitro al di sopra di ogni sospetto…
  5. Difesa De Santis - Avvocato Gallinelli – Napoli, 12 Luglio 2011 MP589504.MP3 00’06’’ - 15'55'' Presidente: Prego, Avvocato Gallinelli… Gallinelli: Illustrissima Signora Presidente e Signori del Tribunale, la difesa del De Santis… e poi, ovviamente, anche quella del Cenniccola… come dimostrerò, sono strettamente legate, nonostante la diversità delle imputazioni... anche dal punto di vista quantitativo... che sono state agli stessi contestate nel capo di imputazione formulato dai Pubblici Ministeri. E la difesa di De Santis… proprio per la sua particolare posizione che adesso vi illustrerò… mi impone di fare qualche passo indietro, non per introdurre in questo processo dei dati extra processuali, ma per spiegarvi l’origine e tutto quello che ne è conseguito. L’origine… che non è frutto di attività investigativa… quindi, di una elaborazione, valutazione di risultati investigativi che sono direttamente oggetto di valutazione di codesto Tribunale… ma, a mio avviso, sono stati mutuati da fatti che erano emersi precedentemente in altre Procure della Repubblica. E io mi riferisco con… più specificamente a quanto emerse nel corso dell’interrogatorio cui venne sottoposto il Dottor Giuliano Tavaroli davanti alla Procura della Repubblica di Milano… procedimento che poi ha… da cui è conseguito, appunto, il cosiddetto processo ‘Telecom’ …e non per… per introdurre dati esterni all’oggetto di questo procedimento, ma perché voi troverete in quel verbale di interrogatorio elementi che poi sono stati pedissequamente riprodotti nei capi di imputazione che dobbiamo valutare. Innanzitutto, si è parlato in questo processo con riferimento alla valutazione dell’elemento strutturale e organizzativo, e, nell’appunto, nella sua ripartizione dei ruoli, della contestazione associativa che è stata elevata anche nei confronti del De Santis, addirittura con il ruolo di promotore, costitutore e organizzatore della predetta associazione, e… qualificazione, ovviamente che mi impone di non credere alla cosiddetta recessione accusatoria… ehm, regressione accusatoria che è formulata dai Pubblici Ministeri nel corso della loro requisitoria, laddove tale contestazione, tale aggravante è stata esclusa… ma, tale regressione non può indurre questo Tribunale a non considerare le circostanze che mi appresterò a indicarvi, laddove tale contestazione… quindi, tale aggravante… ha avuto un suo preciso e specifico significato… cioè quello di arrivare ad integrare il cosiddetto segmento arbitrale, ritenuto mancante nell’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Torino… integrarlo attraverso l’utilizzo di Massimo De Santis quale cosiddetto capo della ‘Combriccola Romana’ …utilizzo strumentale al fine di arrivare a una indicazione, una valutazione di responsabilità del Dottor Luciano Moggi. E, dicevo, troverete in questo verbale di interrogatorio tutti gli elementi che poi sono stati utilizzati e riprodotti dai Pubblici Ministeri di Napoli, soprattutto con riferimento, appunto, ad un incontro che avvenne… un incontro che non è indicato tra quelli che sono stati oggetto di contestazione tra Giraudo, Lanese, Mazzini, Moggi… incontri di Torino, incontri a Colle Salvetti, incontri a Villa La Massa… è un incontro che avvenne nel 2002 nella sede della SARAS, società riferibile alla famiglia Moratti, tra Moratti stesso, Facchetti e il Dottor Tavaroli. Incontro in cui si decide di assegnare, di affidare un incarico… ovviamente di carattere, come tutti sappiamo, illecito… nei conf… avente, tra le altre cose, come specifico oggetto un’attività di monitoraggio di De Santis, Moggi e altri soggetti appartenenti all’ambiente sportivo calcistico nazionale. E questo, ovviamente, deve far riflettere sulla genesi vera di questo procedimento, non tanto perché questo fatto che io vi ho prospettato abbia una rilevanza storica, ma ha una rilevanza sostanziale laddove il… tale origine di questa indagine dimostra tutte quante le aporie, tutte quante le distorsioni che sono state poi operate successivamente proprio nei casi, come il caso di specie, in cui le indagini non vengono svolte in modo asettico, ma vengono mirate nei confronti di alcune persone. E questo, ovviamente, si è riflesso poi nell’attività di captazione telefonica che verrà trattata successivamente. Dicevo anche, appunto, con riferimento alla… ai capi di imputazione che sono… sono rinvenibili, appunto, nei loro contenuti anche in quanto riferì anche all’epoca il Dottor Tavaroli laddove disse, appunto, che l’arbitro Nucini avrebbe incontrato Moggi il quale gli chiese la disponibilità a favorire la squadra della Juventus, mostrandosi particolarmente severo negli arbitraggi delle squadre che la domenica successiva avrebbero dovuto incontrare la Juventus penalizzandole con ammonizioni ed espulsioni, e facendo in modo che in occasione dell’incontro con la Juve si presentassero prive di titolari. Ora, vedete che tutto questo segmento accusatorio relativo alle cosiddette ammonizioni mirate non è frutto di un’attività investigativa svolta dalla Polizia Giudiziaria… in questo caso i Carabinieri del Reparto Operativo di Roma, così come coordinati dai Pubblici Ministeri… ma esisteva già in questi atti processuali, esisteva già nel processo Telecom. Poi, questo… questa tipologia, questi contenuti accusatori hanno trovato un ulteriore sviluppo nella… all’esito dell’ascolto di alcune conversazioni telefoniche che hanno costituito oggetto specifico di questo processo… e mi riferisco in particolare alle intercettazioni telefoniche che hanno visto tra i protagonisti il Dottor Meani, dirigente addetto agli arbitri della società Milan… laddove si parlava di ammonizioni mirate. E, altro elemento che si è aggiunto a tale più antica impostazione accusatoria è derivato, appunto, con riferimento alla figura, alla posizione processuale del De Santis da telefonate intercorse tra giornalisti… e mi riferisco in particolare al giornalista Damascelli… e il Dottor Luciano Moggi. Quindi vedete che tale impostazione accusatoria non trova nessun riscontro in una attività di indagine neutra e obiettiva. E, dicevo, la figura del… la posizione processuale del De Santis era una posizione che diventava fondamentale per dare corso, per costituire uno sviluppo all’insuccesso della indagine di Milano e poi a quella di Torino, laddove il segmento arbitrale era diventato un elemento indifettibile, insostituibile per poter configurare i reati di frode sportiva… ovviamente, con il supporto associativo contestato anche a alcuni degli imputati di questo processo… dalla Procura della Repubblica di Torino per… perché si era ritenuto che non potesse esistere una associazione per delinquere costituita solo da promotori e organizzatori senza la presenza, nell’ambito della stessa, dei cosiddetti intranei, cioè dei partecipanti a tale associazione. E, dicevo, il ruolo fondamentale di De Santis… ma tanto fondamentale quanto strumentale… alla finalizzazione di tale attività mirata all’indagine… tale attività che, come ho detto, nasce da lontano, nasce dalla Procura della Repubblica di Milano… e, vorrei, facendo un passo indietro, far riferimento a quanto, appunto, affermato in tal senso con riferimento alle ammonizioni mirate dal Nucini… Nucini che pervade in modo assolutamente intenso tutto il percorso processuale di cui ci stiamo occupando… laddove Nucini addirittura distingueva… quando, appunto, è stato sentito… quindi, troverete queste dichiarazioni negli atti di questo processo… le ammonizioni in oggettive e soggettive. Quindi, abbiamo le ammonizioni mirate… Nucini parlava di ammonizioni oggettive e soggettive… soggettive, quelle che, secondo lui, potevano essere date o non date secondo un certo buon senso, che poi non c’ha spiegato fino in fondo in che cosa consistesse… e quelle oggettive, che non potevano non essere date. Questo dato lo introdusse… e questo, appunto… con questo intendo richiamare la vostra attenzione… lo introdusse con riferimento ad una mancata ammonizione che, appunto, venne contestata al Nucini dall’osservatore D’Addato, e poi dai designatori… da uno dei designatori arbitrali durante… all’esito della partita Inter-Udinese del 25 Febbraio 2001, laddove non ritenne di ammonire il giocatore dell’Inter Di Biagio. Ricevette i complimenti per tale mancata ammonizione dall’allora… e defunto… Presidente Facchetti… disse in una intervista che dopo questa partita nacque… e poi vedremo quante sono state le versioni fornite dal Nucini in merito a questo rapporto molto particolare, e, a tratti, anche di natura non legale… e disse appunto che tale manifestazione di consenso, di appoggio che manifestò il Facchetti, appunto, dette inizio al suo rapporto. Questo lo disse in una intervista su Repubblica nel 2006… poi, sappiamo che qui ci ha riferito che questo rapporto iniziò nel 2002, nell’estate del 2002. Dicevo… e quindi… poi vedremo che… appunto, come ho detto si parleà di ammonizioni mirate… ma… si parlerà… e questo, ovviamente, verrà evidenziato con… in modo molto approfon… più appronfondito quando verrà trattata l’ultima partita di questo disegno cosiddetto associativo… cioè, il salvataggio della Fiorentina… con riferimento ad una presunta categoria di ammonizioni scientifiche o alfabetiche… ma, vedremo anche che Meani oltre a dare un’impronta attraverso, appunto, dei sospetti manifestati ai suoi interlocutori durante alcune conversazioni del… in merito all’esistenza di queste ammonizioni mirate… noi vedremo che lo stesso Meani introduce una nuova categoria di ammonizioni, cioè le ammonizioni strategiche… ammonizioni… e questo è il dato alternativo che deve essere introdotto in questo processo… ammonizioni che non erano assolutamente, a detta dello stesso Meani, comminate dall’arbitro per svantaggiare la squadra che la domenica succ… avvantaggiare la squadra che la domenica successiva avrebbe dovuto incontrare la squadra la quale aveva appunto subito un’ammonizione nella partita precedente… ma erano ammonizioni che servivano alla… appunto, in questo caso… la squadra Milan, per evitare che il giocatore che era diffidato potesse essere ammonito, e quindi squalificato, nella partita precedente ad un incontro, diciamo, importante… in questo caso mi riferisco alla partita Milan-Juventus. Vedremo che dei giocatori… eh, ma questo dato emerge dalle conversazioni del Meani… alcuni giocatori del Milan venivano indotti a farsi ammonire appositamente per partite meno rilevanti… in quel caso la partita era Milan-Parma… per evitare di saltare partite più importanti. Alcuni giocatori vengono squalificati per… anche, appunto, saltando la partita Fiorentina-Milan… altri, invece, erano indispensabili, e quindi vennero tenuti… mantenuti anche nella loro posizione di diffidati per la partita Milan-Juventus. E, dicevo, la posizione di De Santis appare, appunto, fondamentale nello schema, nell’iniziale schema accusatorio elaborato dai Pubblici Ministeri, e questo emerge da quanto affermato dal Colonnello Auricchio nel corso dell’esame a cui è stato sottoposto. Ora, l’ipotesi accusatoria della cosiddetta ‘Combriccola Romana’ nasce nel Luglio 2004. E’ una ipotesi accusatoria che è relativa alla posizione di Palanca e Gabriele… nasce da una indagine sul calcio scommesse nei confronti degli arbitri Palanca e Gabriele. Palanca e Gabriele appartengono l’uno… il Gabriele alla sezione arbitrale di Frosinone, il Palanca alla sezione di Roma 1… quindi, alla stessa sezione cui appartiene il De Santis… la figura più rappresentativa di tale sezione arbitrale è il De Santis… si inizia ad indagare, a prospettare un collegamento tra i giocatori del Messina, la GEA… e la GEA e un gruppo di arbitri, che sarebbe, appunto, questo gruppo, identificati come ‘Combriccola Romana’. Questo, sulla base di dichiarazioni rese da Dal Cin, ex Presidente del Venezia… dichiarazioni che lo stesso Dottor De Gregorio nel corso del rito abbreviato… all’esito del rito abbreviato ha definito dichiarazioni che non hanno nessuna valenza accusatoria, nessuna significatività sotto il profilo probatorio.
  6. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 1h39'36'' - 1h40'50'' Bratti: Io, sono in conclusione, e ritengo che al di là della insussistenza della premessa accusatoria del Pubblico Ministero… che, come abbiamo avuto modo di vedere, non sussiste né per quanto riguarda la Fiorentina, né per quanto riguarda la Lazio… ritengo, invece, che queste operazioni siano state strutturate ad ok nella piena consapevolezza della mancanza di un apporto causale all’alterazione della partita… diventa più facile per un giudicante arrivare ad una affermazione di responsabilità se vi è un apparato genetico che porta alla condotta dell’alterazione e quindi all’alterazione della partita… era più comodo, per voi, fare ricorso alla prova logica se vi fosse stata davvero un’operazione salvataggio Fiorentina… ma non c’è!… non c’è operazione di salvataggio della Fiorentina, non c’è operazione di salvataggio della Lazio, non c’è prova di fraudolenza delle designazioni arbitrali. In tal senso, concludo chiedendo l’assoluzione del Mazzini da tutti i reati perché il fatto non sussiste. Grazie.
  7. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 1h36'06'' - 1h39'36'' Bratti: L’ultima partita… però, questo Siena-Milan, che c’entra, con le operazioni Lazio?… questo Siena-Milan, che c’entra con l’operazione Fiorentina?… effettivamente non c’entra… potrebbe essere una condotta, allora, che sfugge a queste logiche… in realtà, è una contestazione… mi perdoni il Pubblico Ministero… se io dico bizzarra… illogica, incongruente… io non l’ho capita… Vi è una telefonata tra Mazzini e Giraudo il giorno dopo l’incontro, e Mazzini dice a Giraudo ‘Paolo è stato bravo’ …la Procura ritiene che questo Paolo indicato nella conversazione sia Baglioni, assistente designato per la gara Siena-Milan… il Milan perde la gara 2-1, e sullo 0-0 Baglioni va a sbandierare un fuorigioco inesistente in danno del Milan… La premessa di questa storia, però, per far sì che vi sia una condotta rilevante di frode sportiva dovrebbe portarci a verificare l’esistenza di una telefonata, di un comportamento, di un contatto tra Mazzini e i designatori rispetto a tale contestazione… e invece l’accusa ci propone una conversazione tra Meani e proprio Manfredi Martino rispetto alla opportunità… e qui veniamo al concetto di tutela… di usufruire di un design… di uno sbandieratore… lo chiamo io, che non amo il gioco della palla… di uno sbandieratore esperto… la partita finisce 2-1, Baglioni riconosce il suo errore a Meani, Meani pubblicamente dice che c’era stato un errore, e solo in base alla telefonata che Mazzini fa a Giraudo si crea questo capo di imputazione… qual è la condotta di Mazzini rispetto a Siena-Milan?… io questo vorrei chiedere al Pubblico Ministero che non c’è… qual è, cosa avrebbe fatto? Ultimo inciso… questo, sempre sul concetto della tutela sul quale, penso, insisteremo un po’ tutti… Siena-Milan termina 2-1, le lamentele… precedenti alla gara, visto che Meani chiedeva con insistenza un guardalinee esperto… cosa, tra l’altro, legittima… le lamentele che conseguono a questo errore arbitrale, come dire, consentono al Milan… che chiede espressamente di essere tutelato… uno sbandieratore esperto. Per la partita successiva, infatti, il Milan ottiene Babini. Ecco, allora, ancora il concetto di tutela… sempre presente…
  8. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 1h33'55'' - 1h36'06'' Bratti: Lazio-Parma… gli elementi posti a sostegno dell’accusa diminuiscono man mano… non ripeto quanto detto in precedenza rispetto alla condotta iniziale del momento fraudolento… che qui non c’è… mentre prima c’era la problematica di verificare l’efficacia causale della telefonata di Mazzini post sorteggio su Dondarini… su Rocchi… Mazzini che comunicava a Lotito ‘Guarda è stato designato…’ …qua nemmeno quello abbiamo perché l’unico spunto investigativo… così dovremmo chiamarlo… è la telefonata di Mazzini, famosa, suggestiva, che tutti abbiamo letto sulle spiagge dall’informativa dell’Espresso… ‘T’arrestano… t’arrestano…’ …basta, non c’è nulla!… Per inciso, permettetemi però di sottolineare che sempre a pagina 149 della sentenza De Gregorio, viene analizzata la posizione di Messina… io, come dire, insisto ancora una volta… questi passi riguardano non la posizione degli altri, ma solo la posizione dell’arbitro… ‘I dati di accusa in nulla sorreggono la tesi di un legame tra Messina e i coimputati, tali da far […] condizionabile la direzione di gara oggetto di addebito in favore della Lazio poiché quelli che sono provenienti dalle conversazioni captate sono scarni e di poco spessore, e quelli acquisiti tramite informazioni sono poche chiari e…’ …passo importante che, debbo dire, condivido… ‘…riferibili a decisioni tecniche sulle quali non si può fondare la responsabilità’ …e il dibattimento ha chiarito… tra l’altro, con l’escussione dell’allenatore del Parma, Carmignani… la gara fu regolare, non vi fu nessuna alterazione…
  9. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 1h26'50'' - 1h33'55'' Bratti: Chievo-Lazio… anche per questa accusa… per questa partita, chiedo scusa… l’accusa ritiene che vi siano due momenti probatori… il primo, legato sempre al vecchio discorso che abbiamo fatto in precedenza, è l’ingerenza di Carraro… e l’altro, dalla solita telefonata di Mazzini… Bene… cosa che non ho fatto in precedenza, mi permetto di leggere al Tribunale un passo della sentenza della Cassazione che ha rigettato il ricorso del Pubblico Ministero avverso la sentenza di non luogo a procedere di Carraro… e e questo mette una pietra tombale rispetto a quella che è la tesi che precede la designazione dell’arbitro… e dice ‘Gli altri elementi indicati dal Pubblico Ministero a sostegno dell’accusa di frode sportiva sono stati inquadrati in un contesto di reiterati errori arbitrali in danno della Lazio, che vanno ad elidere, sminuiscono e contraddicono il valore indiziario attribuito ai primi. Sicchè, il giudizio prognostico in ordine alla inidoneità delle risultanze delle indagini per sostenere l’accusa in dibattimento, risulta fondato su di un apparato congruo e immune da vizi.’ Dello stesso tenore è la pronunzia numero 4597 del TAR 2008, sempre su Carraro… e dice, con particolare riferimento a quella che è la telefonata che rappresenta la genesi del salvataggio della Lazio, e anche di Chievo-Lazio… e dice ‘Si trattava di raccomandazioni di carattere tecnico, e la telefonata svolta tra il Signor Carraro e il Signor Bergamo non era finalizzata ad alterare il risultato della gara, ma solo a raccomandare la massima attenzione dell’arbitro già designato, trattandosi di una partita molto difficile, e avendo la Lazio già lamentato, in un recente passato, errori arbitrali a suo danno.’ In questo caso, quindi, a differenza degli altri, non abbiamo la non prova dell’atto fraudolento… ma abbiamo la prova che l’atto fraudolento non c’è proprio!… se questa è la premessa… Ma vi è di più… io non voglio fare il Pierino, ed utilizzare la sentenza dell’abbreviato a mio, come dire, a mia utilità… però questo è un passaggio che non riguarda la valutazione di altri soggetti, perché quando il GUP assolve l’arbitro di questa partita, fa una valutazione che è legata all’operato dell’arbitro… io, quindi, non vi chiedo di valutare l’intero contesto… che, poi, è chiaro che potreste valutarlo per tutti gli aspetti… vi chiedo di valutare questo aspetto… e dice… così recita sugli elementi relativi a Rocchi… ‘Tali elementi più che dalle […] indicatorie degli imputati sono contrastati dall’assenza di dati circa il collegamento tra l’arbitro e gli altri interessati…’ …quindi, gli odierni imputati… ‘…dalla sua mancanza al raduno precedente l’incontro, circostanza che impedì di fatto qualsiasi incontro con i designatori, e soprattutto dalla considerazione logica che Rocchi era un arbitro poco esperto, e pertanto del tutto estraneo a logiche di gruppo’ …quindi, non solo manca l’atto fraudolento iniziale, a monte… manca anche l’atto a valle, il coinvolgimento dell’arbitro. Si dirà, ma… ma c’è sempre la partita?… come sarà andata questa partita?… eh, permettetemi di usare la parola ‘comica’… la cosa ‘comica’ è che, sempre prendendo con le pinze quello che dice, come dire, l’osservatore… in questo diventa veramente paradossale, perché Rocchi arbitra perfettamente… però, gli viene mosso un unico addebito, un unico peccato veniale… e sapete qual è?… avere espulso un giocatore della Lazio!… ma si dice che Rocchi ha alterato la partita… Ecco, allora… e ci si chiede che efficacia probatoria può avere la telefonata di Mazzini che informa Lotito che l’arbitro sorteggiato è Rocchi… la telefonata, forse, avviene prima del sorteggio?… avviene in concomitanza del sorteggio?… no!… avviene sempre quando il sorteggio è pubblico… sempre!… l’abbiamo già detto in precedenza… Ecco, allora, rispetto anche alla tesi del salvataggio della Fiorentina… naufragata in partenza… la corrispondenza di amorosi sensi tra Ferri, Lotito e Mazzini, non può avere nessuna efficacia probatoria su queste partite… nessuna!… al di là delle valutazioni concrete sulle deposizioni di Ferri… perché l’abbiamo visto in precendenza… potrebbe anche essere accaduto che Mazzini si appropriava del dato, e lo comunicava a Mazzini… l’abbiamo visto per gli altri incontri… cosa che in questo caso, tra l’altro, Ferri smentisce… non era alla Lazio, era a Chievo-Lazio che si riferiva… la mia è una deduzione… e in questo contesto, che efficacia dimostrativa, ai fini della fraudolenza, con un arbitro assolto, che non ha collegamenti con i designatori, o l’inesistenza di una condotta iniziale… perché Carraro è stato assolto… ancora una volta, la tesi è naufragata…
  10. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 1h21'30'' - 1h26'50'' Bratti: Lecce-Parma… al di là delle suggestive conversazioni che… che ci sono al termine dell’incontro… e mi riferisco a quella tra Mazzini e De Santis, e quella tra Mazzini e Mencucci… in Lecce-Parma c’è ben poco… perché nonostante la Procura ritenga che il risultato di pareggio sia stato predeterminato a tavolino e studiato dall’associazione, non offre… la tesi accusatoria non ci offre altro… io in questo, mi riporto integralmente all’intervento che è stato fatto dall’Avvocato Picca che ha ricostruito perfettamente quali erano le altre opzioni possibili per la salvezza della Fiorentina… perché Lecce-Parma non era l’unico… l’unica partita rilevante… innanzitutto la partita rilevante era un’altra… che era Fiorentina-Brescia… che la Fiorentina ha vinto sul campo, e ha vinto senza un arbitro compiacente, perché c’è andato Collina… sono state indicate una serie di partite… ben otto… tutte rilevanti ai fini del salvataggio della Fiorentina… E allora, se questa è la premessa della tesi accusatoria rispetto alla predeterminazione del risultato… se questa è la tesi accusatoria, ci aspettavamo, quanto meno, un’attività investigativa finalizzata a trovare dei riscontri… voi non troverete una intercettazione che fa riferimento alla possibilità della fraudolenza della designazione… non troverete una intercettazione che rigurda Lecce-Parma rispetto all’alterazione del risultato… i due elementi probatori sono questa assurda teoria di Auricchio e le due telefonate post partita… Ma il Pubblico Ministero ritiene anche che sia stata alterata la partita… vediamo come, vediamo perchè… soprattutto se… Al di là di quelle che potreste definire come dichiarazioni di favore… di quelle del quarto uomo, e di quelle degli assistenti… i quali, ovviamente, dicono… non dovrei dire, forse, ‘ovviamente’ perché sarebbe importante, però per me il punto forte è un altro… i quali, comunque, dicono che l’operato di De Santis sia stato perfetto… quello che vorrei leggere… davvero per un minuto… è la dichiarazione di Zeman… perché la tesi dice che è De Santis a, come dire… ha arbitrato per far sì che vi fosse un pareggio… Zeman, a domanda del Pubblico Ministero, dice ‘Io faccio l’allenatore, e cerco di giocare sempre… poi, il discorso di salvare qualcuno per condannare un altro non era nella mia mentalità… e quindi, volevo la squadra… che ha giocato per un’ora… e continuava a giocare’ … ‘Poi, dopo, cosa ha fatto?’ … ‘Ah, mi sono alzato e sono andato dietro la panchina… sì, perché non c’era niente da vedere’ … ‘Quindi, lei stava, sostanzialmente, protestando nei confronti della sua squadra?’ … ‘Sì… io ripeto, per me… ripeto il concetto…per me, per un’ora abbiamo giocato un buon calcio… poi, vincevamo e ci siamo bloccati’ …altra domanda… ‘Ma queste partite… io penso che specialmente nell’annata in cui erano invischiati… sono i giocatori che risolvono tutto… sono i giocatori che risolvono tutto in campo…’ E allora, questo pareggio… tra l’altro, sono dichiarazioni di un teste… che, penso se lo definisco ostile, non dico nulla di sbagliato… e se un teste ostile ci dice che il pareggio di Lecce-Parma è frutto esclusivo dell’accordo tra giocatori in campo, e ce ne dà dimostrazione con la protesta fatta da lui stesso durante la partita… in assenza di prove sulla fraudolenza degli arbitri, in assenza di intercettazioni tra le parti… che valore hanno i deliri di Mazzini?… che si appropria, ancora una volta, di un dato per comunicarlo a Mencucci… dice ‘Ti sei salvato’ …se davvero avesse voluto salvarlo, gli mandava un arbitro per Fiorentina-Brescia!…
  11. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 1h09'56'' - 1h21'30'' Bratti: Il ricorso, però, alla prova logica, come dire, è sempre… lo dico davvero onestamente… per voi, per il Tribunale… in genere… un paracadute… e dico questo perché teoricamente ci dovremmo fermare nella valutazione dei reati fine forti del fatto che la Procura non ci ha fornito nessun dato… cade la premessa… e ci riferiamo alle operazioni di salvataggio… cade anche l’inesistenza del mezzo fraudolento… quindi, l’analisi del reato fine, che la facciamo a fare? Il Pubblico Ministero ci dice che, in realtà, potrebbero esserci una serie di conversazioni telefoniche che, rapportate allo svolgimento della gara, potrebbero consentire di arrivare a sostenere che la gara sia stata alterata. Allora, esaminiamo una per una le gare, e verifichiamo che anche in questo caso, il Pubblico Ministero… erra. Inizio con la partita che definisco più ostica… e dico ostica perché è l’unica in cui il Pubblico Ministero si è sforzato di individuare tre momenti… e dico questo perché è inconcepibile, poi, l’utilizzo di una prova logica che non faccia riferimento alla presenza di intercettazione in tutti e tre i momenti… quindi, pre sorteggio, dopo sorteggio e dopo gara… io ritengo che astrattamente, voi, anche… forse può darsi che… anche senza la sussistenza, la prova certa della alterazione del sorteggio arbitrale… potete far ricorso alla prova logica in presenza di intercettazioni gravi, forti che delimitano un quadro, come dire, inquietante… ma questo, poi, quando riguarda tutti e tre i momenti all’interno di un’unica partita… E l’unico… l’unica partita in cui il Pubblico Ministero si sforza di fare questa operazione… che, come vedremo, fallisce miseramente… è Chievo-Fiorentina. La partita Chievo-Fiorentina è dell’8 Maggio… arbitra Dondarini… e il sorteggio è del 6 Maggio 2005, sempre due giorni prima. E’ evidente… insomma, l’ho premesso prima, ma… vista l’assoluta assenza, anche in questo caso, di riferimenti chiari e specifici all’alterazione fraudolenta del sorteggio… vista l’assenza di elementi specifici all’alterazione della partita… visto che il Pubblico Ministero ci presenta una serie di conversazioni, noi ci aspetteremo da questi conversazioni, non dico la prova piena, ma almeno la prova che vi sia stato un tentativo fraudolento di alterare il sorteggio… E il Pubblico Ministero individua una serie di conversazioni… io ve ne cito tre… dopo poi verificheremo che sono smentite da altre due che vi leggerò… la conversazione a sostegno dell’accusa è la 12079 del 2 Maggio 2005 tra Mazzini e Bergamo… la 7417, sempre dello stesso giorno, tra Mazzini e Bergamo, ore 20.28… e la 2446, sempre del 2 Maggio 2005, tra Bergamo e Della Valle. Secondo l’accusa, tali intercettazioni costituirebbero prova del mezzo fraudolento. Ebbene, vi sono due intercettazioni… che il Pubblico Ministero si è ben guardato dal rilevare… che, a mio avviso, smentiscono e demoliscono questa tesi. La prima, è quella che vi ho ricordato in precedenza tra Moggi e Della Valle… che interviene lo stesso giorno di queste partite… quindi, noi stiamo parlando a quattro giorni di distanza da un sorteggio che si presume essere fraudolento… e Moggi cosa dice a Della Valle?… dice, forse, “Non ti preoccupare”?… dice, forse, “La partita sta per essere aggiustata”?… dice ‘No… devi farti sentire per non avere svantaggi, non per avere vantaggi’ …e mi sembra, come dire, una telefonata tra il capo e il sodale del tutto incompatibile con una attività fraudolenta… Ma ve n’è un’altra… questa, come dire, non è così lontana… se quattro giorni può definirsi lontano… dal sorteggio del 6… siamo al 4 Maggio, progressivo 12245, ore 11.11, Mazzini chiama Mencucci. Da un lato emerge sempre… ma questo emerge in qualunque telefonata di Mazzini… la volontà di accreditarsi sempre… presso i Della Valle, presso chicchessia… e dice… quello che più rileva ai nostri fini… dice ‘Bada bene, Mencucci… devi far sì, devi fare in modo che Della Valle chiami Bergamo prima del 6…’ …perché i sorteggi sono il 6… ‘Devi dire all’omino…’ …riferendosi a Bergamo… ‘…che dovete essere tutelati… domenica dovete essere tutelati’ …ancora una volta… e siamo in pieno svolgimento di quella che si ritiene operazione salvataggio Fiorentina… non c’è un riferimento ad una attività fraudolenta… e ancora una volta, ricorre il tema di cui abbiamo parlato in precedenza… essere tutelati, che sembra il leit motiv del calcio italiano… tutti insistono a correre da chicchessia per chiedere di essere tutelati… l’arbitro simpatico, l’arbitro buono, l’arbitro che forse c’ha dato un rigore otto mesi prima… ecco cosa significa essere tutelati… Ma, voglio fare una riflessione… al di là di questa interpretazione… e mi sembra non ci siano dubbi del termine tutelato, perché si pone perfettamente in linea col 50 per 50, di cui abbiamo parlato in precedenza… e con altre telefonate fatte da Moggi con Della Va… ehm, fatte da Mazzini con Della Valle e con Mencucci… ma vi sembra possibile che colui che viene indicato come capo e promotore di questa associazione… Mazzini… come colui che è indicato il dominus dell’operazione salvataggio Fiorentina… Mazzini… per far sì che venga alterato un risultato, per far sì che venga designato fraudolentemente un arbitro, si rivolge a Mencucci per far chiamare Bergamo da Della Valle?… mi sembra, come dire, una cosa assolutamente incompatibile con il ruolo assegnato a Mazzini in questa vicenda… o forse, non è più credibile interpretare questa telefonata… e tutte le telefonate di Mazzini… come un incessante, costante tentativo di accreditarsi presso chiunque e verso chicchessia?… sfruttando il proprio ruolo, e sfruttandolo sempre a vantaggio… Tra l’altro… lo dico subito… badate bene, questo è rilevante ai fini della configurabilità del reato nella valutazione globale delle intercettazioni… nonostante l’invito di Mazzini, Della Valle non chiamerà mai Bergamo… mai! Quindi, anche se voi volete dare rilevanza a qualcosa che non ha rilevanza, ma era necessario… o non era necessario… il segmento ulteriore dove Della Valle chiamava Bergamo?… era certamente necessario… Non c’è un mezzo fraudolento relativo alla designazione, non c’è un mezzo fraudolento relativo allo svolgimento della partita… tuttavia, la contestazione è fatta in maniera tale che è necessario analizzare dal punto di vista probatorio… assolutamente senza entrare nello specifico… anche la bontà dell’operato dell’arbitro sotto il profilo tecnico… perché l’aggravante contestata riguarda lo svolgimento proprio della partita. Quindi, secondo il Pubblico Ministero, le partite contestate sono state anche alterate… vi è anche la prova dell’alterazione… Bene, per questa specifica partita, sono stati sentiti sia gli assistenti di gara dell’arbitro Dondarini, sia il quarto uomo… del quale voi avete il referto… bene, se noi riteniamo… è chiaro, insomma, non cincischiamo… entrambi dicono che l’arbitraggio è stato fatto secondo le regole, l’arbitraggio è andato bene, nessuna regola è stata violata… inutile a dilungarsi su questo, è ovvio. Però, se noi riteniamo che la condotta si ritiene alterata perché vi erano violazioni della regola, allora quando poi vengono i testi che vengono a dibattimento, e ci dicono che l’arbitro ha operato bene… quindi, secondo le regole… e sono stessi loro partecipi a quell’incontro… o riteniamo che effettivamente dicono il vero, o riteniamo che anche loro concorrevano nel reato… quindi, nell’alterazione fraudolenta… e di questo il Pubblico Ministero, ovviamente, si è ben guardato dal fornirci la prova, perché non c’è… ovviamente, i due assistenti, Copelli e Maggiano, dicono chiaramente che non sono mai stati avvicinati da Dondarini per nessun tipo di azione a vantaggio dell’una o dell’altra… squadra… Allora, in questo contesto, che efficacia probatoria ha la telefonata di Mazzini che dice “C’ho il cavallo buono, non ti preoccupare”?… qual è l’efficacia… al di là della suggestione… qual è l’efficacia probatoria che può avere?… nessuna!… nessuna!… ancora una volta… e questa è una telefonata successiva al sorteggio… non troviamo un appoggio per far sì che venga supportata la tesi della designazione arbitrale fraudolenta, non troviamo un appoggio rispetto all’alterazione della gara…
  12. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 58'10'' - 1h09'56'' Bratti: Ma, nonostante sia questa l’interpretazione del Pubblico Ministero che è legata alla contestazione dei reati fine… quindi, Lazio-Parma, Chievo-Lazio… come momenti di quest’unico disegno… uguale a Lecce-Parma e Fiorentina-Chievo… come dire, io, sono pronto a scendere in campo, e dire che è possibile sostenere che nonostante non vi sia salvataggio della Lazio, e nonostante che non vi sia una operazione associativa finalizzata a salvare la Fiorentina… è possibile, in ogni caso, che vi siano concretamente, singolarmente, astrattamente e/o concretamente singole condotte fraudolente che riguardano i reati fine. Il Pubblico Ministero… e qui vengo alla seconda parte del mio programma che vi ho espresso in precedenza… il Pubblico Ministero ci ha parlato del reato di frode sportiva… e ci ha indicato lo stesso come reato di pericolo presunto… io posso anche condividere questa impostazione… quello che non condivido… in realtà perché il Pubblico Ministero, volontariamente, si è ben guardato dal definire il concetto… perché ritengo che non gli convenisse farlo… e cosa sia il reato di pericolo presunto, cosa è… perché il reato di pericolo presunto non può essere certamente un’idea… non può essere certamente una manifestazione di pensiero che emerge da una intercettazione telefonica… manca l’evento, lo sappiamo… ma noi dobbiamo, comunque, sempre, individuare una condotta… sappiamo che lo schema al quale dobbiamo tendere nella valutazione di questo tipo di ipotesi delittuosa è quello dello schema dei delitti di attentato nei quali la condotta integratrice del reato è connotata dagli atti diretti verso il risultato antigiuridico… e questo, come dire, a prescindere… ma lo sappiamo dal verificarsi dell’evento. La circostanza che si tratta di uno schema cosiddetto a forma libera… quindi, dove la condotta non viene identificata, ma si lascia ampia discrezionalità purchè la stessa sia idonea al raggiungimento dello scopo… che cosa ha comportato? Ha comportato che… insomma, da quando sono stati inseriti questi reati nel codice, giurisprudenza e dottrina si sono affannate per far sì di delimitare l’ambito di operatività di tale condotta… e questo, per non andare in contrasto con il principio di tipicità di cui all’articolo 25 della Costituzione. Io non voglio annoiarvi su questo punto… e mi riporterò integralmente al profluvio di documentazione giuridica che vi è stata depositata dall’Avvocato Gentile. E’ inutile leggere massime uguali o diverse. Però, l’unico passaggio che faccio, è rispetto al risultato… perché il risultato di questi anni di giurisprudenza… sono tutti concordi nel ritenere che per avere rilevanza la condotta di attentato ha necessità di avere due profili: idoneità e univocità. E noi, è a questi profili che dobbiamo rivolgerci per verificare in concreto la condotta contestata agli imputati. E quindi, ritenendo, in ogni caso, non punibile, non rilevante, non idonea, non univoca… il chiacchiericcio, l’idea, le conversazioni telefoniche… il primo segmento di condotta, che è certamente rilevante ai fini della designazio… ehm, ai fini dello svolgimento di una gara, è certamente la designazione arbitrale. E quindi, chiediamoci… il momento della designazione arbitrale… e quindi, l’eventuale atto fraudolento teso, finalizzato a modificare la designazione… può essere strumento idoneo per alterare una gara?… può essere strumento idoneo per configurare il reato di cui all’articolo 1 della 401 dell’89? La designazione arbitrale è certamente una parte necessaria dell’incontro di calcio… è una parte necessaria, ma è una parte preliminare… non ha, secondo me, un’efficacia concreta, diretta rispetto all’alterazione della gara se non è connotata da un altro momento… che è quello successivo… che è l’avvicinamento, l’induzione da parte del designatore, o di chi per lui, proprio all’arbitro che è designato fraudolentemente… col fine, con lo scopo, quindi col dolo specifico di alterare il risultato a vantaggio di una delle due squadre… è questo l’atto idoneo!… non quello in precedenza… e questo è anche l’orientamento dei giudici di Torino, che, nella loro richiesta di archiviazione, così motivano… mi permetterà il Tribunale di leggerne un passo… ‘Perché si possa ritenere sussistente il reato, perché si possa parlare di alterazione del corretto svolgimento di una partita di calcio, non è sufficiente la prova che sia stato scelto da Pairetto…’ …all’epoca, insomma, era Pairetto indagato a Torino… ‘…per una partita della Juventus, un arbitro o un assistente in modo fraudolento, ma va anche provato che proprio quell’arbitro, o quell’assistente, è stato scelto perché era disponibile volutamente ad alterare il risultato.’ …ecco quindi, come è necessario il doppio passaggio… designazione fraudolenta, accordo con l’arbitro… chiudono i giudici di Torino dicendo… ‘Analogamente, eventuali contatti tra il designatore arbitrale e il dirigente di una squadra, prima della designazione dell’arbitro, costituiscono di per sé considerati condotta inidonea a configurare il reato.’ …ed è questa, l’opzione ermeneutica che abbracciamo nel valutare i reati fine. E chiediamoci ora, qual è quella che è stata scelta dal Pubblico Ministero… il Pubblico Ministero, rispetto alla moltitudine di capi di imputazione contestati… non mi riferisco solo ai miei, benchè siano cinque, ma all’intero procedimento… mi sarei immaginato un profluvio di documentazione probatoria relativa alla… l’inserimento degli arbitri nelle griglie… mi sarei aspettato un profluvio di documentazione probatoria rispetto al concetto di alterazione in concreto della partita… e mi sarei aspettato un profluvio di documentazione probatoria anche rispetto al momento ‘Attività fraudolenta della designazione’ … il Pubblico Ministero non ci dice nulla… non abbiamo una riga, non abbiamo una pagina, non abbiamo un teste che ci va a confermare una possibile tesi sull’alterazione delle griglie… non abbiamo nulla rispetto alle alterazioni delle partite… L’unico dato a cui si aggrappa il Pubblico Ministero è la… a parte la delirante e inutile deposizione di Cellino, che ci dice “Forse c’era qualche problema di sorteggio” …ma non c’era nessuna prova… lo dico per onestà, ma non c’è nulla… dicevo, l’unico dato a cui si aggrappa il Pubblico Ministero è la deposizione di Martino Manfredi. E’ chiaro… nonostante io in premessa vi ho detto che… l’appoggio, come dire… lo spunto giuridico a cui tendiamo… quello di rilevare l’alterazione nel secondo momento della condotta fraudolenta… è chiaro che se il Pubblico Ministero c’avesse fornito la prova dell’alterazione di tutte le designazioni arbitrali, questo poteva costituire un grande problema… al di là dell’opzione ermeneutica che uno sceglieva… ce ne rendiamo conto di questo… Ma, Manfredi Martino cosa ci dice?… a parte il fatto… l’opportunità di scegliere come teste un soggetto che sostanzialmente concorre nella condotta fraudolenta… se si assume che condotta fraudolenta ci sia… perché, chi era che materialmente metteva i bigliettini?… Manfredi Martino!… Pairetto sceglieva la squadra, e un giornalista di turno sceglieva la squadra… questo ci dice Manfredi Martino… ma, per quello che a noi serve, come dato probatorio, cosa rimane?… qual è la partita alterata che secondo Manfredi Martino è stata alterata perché il soggetto arbitrale è stato alterato?… tutte le partite, tutte le giornate?… una sola… due, in realtà, con una di Coppa Italia… Milan-Juve… e, rispetto agli altri capi di imputazione, questo, come dire, c’è una applicazione analogica di questo sorteggio che si assume fraudolento?… che fine fanno gli altri capi di imputazione?… dov’è la prova della condotta fraudolenta, la prova del sorteggio arbitrale fraudolento?
  13. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 50'15'' - 58'10'' Bratti: Salvataggio della Lazio. Rispetto a quanto detto in precedenza… dove abbiamo dato atto dell’affascinante, suggestiva ricostruzione del Pubblico Ministero che ha inserito una serie di passaggi… qui, permettetemi, non c’è né testa, né coda… nulla! Si assume… perché la vicenda genetica è sempre uguale… io non… eviterò profili di ripetizione, ma qui l’aspetto è diverso, è collaterale… si assume che nell’ambito della vicenda… sempre a cavallo tra la fine del 2004 e il 2005 che ha portato alla rielezione di Carraro e di Galliani… Lotito, opera un intervento presso le massime cariche dirigenziali della Federazione al fine di consentire alla Lazio un vantaggio, di migliorare la classifica… e quindi, sempre secondo la Procura, allaccia, intreccia, una serie di rapporti specificatamente con Carraro e con Mazzini al fine di fare pressioni sui designatori. A differenza, però, della tesi ‘Operazione Salvataggio Fiorentina’, qui non ci sono dei passaggi successivi perché l’opzione ermeneutica scelta dalla Procura è quella di dire "Vabbè, ci sono questi rapporti politici… per me questi costituiscono non solo la genesi, non solo l’antecedente, ma sono anche la chiave di lettura per le ulteriori fonti probatorie", che in questo caso, come vi ha detto prima l’Avvocato Botti, sono costituite dalle intercettazioni tra Lotito e Mazzini. Anche qua, c’è uno scambio elettorale, nell’ottica accusatoria. Ma anche in questo caso, la tesi fallisce miseramente. Sappiamo che Carraro era esponente della Lega Calcio Professionisti, sappiamo che vi era già stata una votazione il 10 Dicembre 2004, sappiamo anche, e non lo ripeterò, del compromesso e l’elezione a Febbraio. Ma tutte queste circostanze, rendono evidenti l’illogicità e l’inutilità di una necessità di affidarsi al voto di Lotito. Questo, per tre motivi. A) Lotito aveva già votato. E’ vero, era a scrutinio segreto, ma Carraro, come dire, aveva già l’appoggio della Lega. La seconda. Nella seconda votazione, badate bene che il voto di Lotito non rappresentava altro che 1/42 del 17% dei voti… Lega Professionisti che rappresenta il 17% dei voti, composta da 42 squadre. Ma, causa assorbente, l’accordo. L’accordo già intervenuto… come detto prima, ecco perché era importante datarlo… a metà Gennaio. Accordo, tra l’altro, evidenziato dalla stampa nazionale. Ma vi è di più, perché è lo stesso Carraro che definisce l’ambito dei rapporti con Lotito… dicendo che era uno che era appena entrato nel mondo del calcio, inesperto, che aveva preso una squadra disastrata, piena di debiti… e che quindi non aveva nessun peso specifico… nessuno… Ma la Procura continua, e dice… ‘L’intervento di Lotito, in realtà, ha un effetto. Qual è l’effetto? Sono le telefonate, una in particolare, che Carraro fa a Bergamo, e riscontrate e riscontrabili tra le successive conversazioni tra Carraro e Mazzini.’ …tra Mazzini e Lotito, chiedo scusa… anche questo potrebbe essere suggestivo… ma non lo è, perché il dato rilevante del passato in giudicato della sentenza dell’Udienza Preliminare… che modifica, che ridimensiona, che demolisce il ruolo di Carraro all’interno di questa struttura… non può non avere riflessi su tutto l’impianto accusatorio del Pubblico Ministero. E vediamo anche perché… i contatti che la Procura ci indica sono abbastanza schematici… Carraro chiama, su sollecitazione di Lotito, Bergamo… questo è il primo contatto… Entra in scena Mazzini… sollecitato da Lotito, chiama i designatori… chiama prima Pairetto, che nulla sa, e non entra in scena… chiama Bergamo, e riferisce della vicenda e della telefonata… Mazzini riferisce a Lotito… Questa è la premessa logica-fattuale del salvataggio della Lazio… e, in quest’ottica, vi è già un primo… una prima perplessità… il capo e promotore… posto che l’unico soggetto attivo che interviene sui designatori è proprio Carraro… il capo e promotore di una associazione criminale… di questa banda di criminali che dovrebbe essere capeggiata da Mazzini… entra in scena in una fase residuale, non ha nessuna condotta attiva… mi sembra, come dire, una tesi assai incomprensibile… Se poi supponiamo anche come veritiera la circostanza che esiste davvero, nel campionato 2004/2005, una associazione che va a condizionare i risultati di calcio, ma perché allora il salvataggio della Lazio è ad opera di Carraro? Si dirà… ma quello era, anche lui, in […] … no!… non c’entra con l’associazione… mi sembra, come dire, una tesi logica… per me, no!… non lo è… e l’unico soggetto attivo nel salvataggio della Lazio, è un soggetto che non c’entra niente con l’associazione! Ma vi è di più perché la famosa telefonata… che è quella del 5 Marzo… dove Bergamo viene pressato da Carraro… che è stata prima anche letta… in realtà, non c’è dubbio sull’interpretazione che è stata fatta… data da Bergamo a quella telefonata… eh!… perché su questo, sia il TAR… dopo, magari, ne vedremo un passo rispetto all’analisi del reato fine… sia la Cassazione, hanno stabilito un punto, sulla circostanza… ovvero, che Carraro si esprime nel pieno esercizio di un diritto, chiedendo non un aiuto alla Lazio, ma esortando Bergamo a fare attenzione perché la Lazio aveva avuto già troppi errori arbitrali… E allora, anche qui… non abbiamo la genesi… la tesi è fallita in partenza… la chiave di lettura, per interpretare tutte le altre intercettazioni, non c’è… perché era legata a questo tipo di interpretazione… l’intervento, l’operato di Carraro è legittimo… il salvataggio della Lazio non esiste!… non possiamo che ritenerlo così…
  14. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 37'40'' - 50'15'' Bratti: Ma, andiamo avanti, perchè… e dico andiamo avanti perché noi possiamo ancora continuare ad aderire all’interpretazione del Pubblico Ministero… e dire, “Abbiamo iniziato male… effettivamente forse questo gruppo antagonista non c’era… effettivamente la ritorsione è difficile da provare perché non abbiamo un capo di imputazione… il Patto iniziale zoppicava… e l’incontro, come dire, non abbiamo i contenuti, però è un dato… facciamo ricorso alla prova logica perché tutte le partite successive all’incontro vedono la Fiorentina vincente” …per voi sarebbe più semplice… prova logica, l’incontro è un dato neutro, non avete la prova, ma avete la prova successiva che le partite successive hanno visto la Fiorentina salvarsi, salvarsi agevolmente perché le ha vinte tutte… E invece non è così… perché il giorno dopo l’incontro… che avviene il 14 Maggio, e quindi siamo al 15 Maggio… avviene forse l’incontro che è decisivo per la salvezza della Fiorentina… stiamo parlando di Fiorentina-Atalanta… la Fiorentina non vince l’incontro… nonostante il Patto… ma quello che rileva, e che, come dire, stimola la mia curiosità, è che se noi premettiamo che in questa operazione salvataggio… e su questo mi auguro che non temo smentite, sono certo di questo… non si fa uso di nessuna scheda riservata… e quindi tutte le telefonate sono quelle che emergono alla luce del sole… allora, se davvero vi fosse stato un patto, perché… visto il risultato negativo della Fiorentina che non vince una sfida determinante con una diretta concorrente… perché successivamente non trovate nessuna telefonata di lamentela?… nessuna!… se io faccio un patto, mi aspetto un risultato… e il Patto era datato 20 Aprile, il risultato non è mai arrivato… voi non lo troverete mai… Ma forse, come dire, la successiva andrà meglio… nemmeno!… perché a Roma, Lazio-Fiorentina, si consuma un altro errore… ve lo indicherò solamente… il famoso fallo di Zauri non sanzionato… la partita finisce 1-1, e la Fiorentina si sente estremamente danneggiata… L’ultima occasione per l’associazione di dimostrare il suo potenziale è quella dell’ultima giornata di campionato… Fiorentina-Brescia… la Fiorentina ha un unico risultato, che è la vittoria… quindi… io, rispetto ad un sodalizio che viene ritenuto come capace di alterare qualsiasi risultato e qualsiasi designazione, mi sarei aspettato un arbitro ritenuto sodale… quanto meno… un associato… quanto meno… uno che condiziona perché è amico… invece, per Fiorentina-Brescia, la gara più importante, che determina di fatto la salvezza della Fiorentina, viene mandato il miglior arbitro in circolazione, Collina… a garanzia della imparzialità… il più onesto… Non c’è la prova della divisione tra i gruppi, non abbiamo la prova dell’attività in danno della Fiorentina, non abbiamo la prova dell’attività a favore della Fiorentina… Si potrebbe però obiettare che in ogni caso gli elementi posto a sostegno del Pubblico Ministero e della sua tesi sono in realtà ricavati da una serie di dati delle intercettazioni. E quindi, dice, anche se, come dire, la tesi è illogica, è incongruente, non è motivata adeguatamente, i dati delle intercettazioni sono insuperabili… c’è una data che lega il Patto, e ci sono delle intercettazioni che fanno riferimento ad atti fraudolenti… ma vediamoli, perché non è così… Conversazione numero 10435 del 21 Aprile 2005… il contesto è… tra l’altro che è sempre importante, ma non devo certo dirlo io per valutare le intercettazioni… è quello del dopo Fiorentina-Messina… ho già fatto un passaggio in precedenza… partita davvero drammatica per le sorti della squadra di Della Valle che prende un gol nella fase di recupero… Mazzini chiama Della Valle… ehm, Della Valle chiama Mazzini… ma io su questo, come dire, sono possibilista… voglio fare il perito e dire è stato Della Valle che ha chiamato Mazzini perché la personalità di Mazzini è emersa, è chiara… la volontà di appropriarsi del dato, della… di utilizzare un dato a favore era, come dire, unica… magari avrebbe chiamato lui dopo 20 minuti per approfittare del vantaggio… e Della Valle gli dice ‘Innocenzo, guarda, adesso sono proprio giù… guarda, Innocenzo, la squadra sta andando male’ …e gli dice ‘Tu sei un fiorentino, l’unico che mi può dare una mano sei tu… guarda sei tu… sei l’unico che mi può tutelare in questo momento perché io mi sento così’ …e continua poi ‘Bada, tutelare in modo legale… attenzione, io non sto parlando di niente…’ …questa telefonata per la Procura segna l’inizio del Patto… tutelare… segna l’inizio del Patto… Conversazione numero 10438, sempre dello stesso giorno, 21 Aprile 2005, ore 15.56… la conversazione è tra Innocenzo Mazzini e Sandro Mencucci… i due commentano la giornata negativa della Fiorentina, e anche… lo dico francamente… tra Mazzini e Della Valle… Mazzini ‘Bada che comprare e vendere le partite non va mica bene… l’unica cosa che si può fare… importante e vera… è quella del 50 e 50… cioè, ti mandano un arbitro che dia il 50%… di più non c’è da fare’ … e risponde Mencucci ‘Beh, qui nessuno vuole di più… è che non vogliamo di meno’, riferendosi ai torti arbitrali ricevuti… e ancora Mazzini… per precisare il concetto, come se non si fosse espresso a sufficienza… dice ‘Bada che cambiare registro non vuol dir mica andare a comprare le partite… cosa...’, continua Mazzini… ‘...che io non ti dirò mai di fare’ … Queste sono le due telefonate che secondo l’accusa rappresentano l’inizio del Patto tra il sodalizio e la Fiorentina in cambio della salvezza della stessa. Ma… io continuo ad aderire alla tesi accusatoria perché mi si potrebbe dire Mazzini è un camaleonte… Mazzini adopera cautela nel primo approccio, e non è importante il rapporto tra il Mazzini e la Fiorentina… quindi, Della Valle e Mencucci… ma è importante quello che si dicono i sodali… eh, vediamo allora cosa si dicono i sodali… La conversazione che rileva è quella tra Mazzini e Giraudo del 26 Aprile 2005, ore 17.25, numero 11150… contesto… secondo l’accusa c’è già stato il Patto… abbiamo visto le due telefonate… una tra Mazzini e Della Valle, l’altra tra Mazzini e Mencucci… già ci sono state… Mazzini interloquisce con Giraudo, e dice riferendosi ai Della Valle ‘Ah, poi mi hanno cercato…’ … ‘Cosa hanno detto?’ … ‘Vogliono salvarsi’ …anche qui, libera interpretazione, come ormai vi siete abituati a vedere anche voi, a sentire… di Mazzini… e quindi, mi fermo un attimo prima di continuare a leggere… io mi aspetto che nella conversazione tra due che non sono semplici sodali… nella conversazione tra due che sono i capi e promotori del sodalizio che va a condizionare tutte le partite della Serie A, si affronti l’argomento salvezza della Fiorentina… e in qualche modo, come dire, anche indirettamente ci si possa riferire ad una fraudolenza… ma anche tirando in ballo Bergamo più o meno direttamente… non c’è nulla!… anzi, i due sodali, i due capi e promotori, concludono l’intervento, innanzitutto parlando di altro… delle comproprietà che era necessario discutere con la Fiorentina e Della Valle… ma per quello che rileva i nostri fini, è importante un passaggio… e lo leggo… dice Mazzini ‘Certo che se questi si vogliono salvare devono fare la partita come se fosse la finale di Coppa del Mondo… giocare alla morte…’ …questa è la conversazione che segue il Patto, questa è la conversazione tra i due capi e promotori… Ma… ve n’è un’altra… perché se noi dovessimo ritenere davvero Mazzini tordo… com’è… e Giraudo non poi completamente questo capo e promotore di grande potenza… e ritenere che l’unico vero albero del male sia Moggi… vi è una telefonata tra Moggi e Della Valle nella quale dovremmo finalmente vedere questa attività fraudolenta… e questa telefonata, tra l’altro, è anche più successiva, più in là coi giorno… si parla del 2 Maggio 2005… quindi, come dire, questo Patto aveva già iniziato a camminare da solo… Della Valle chiama Moggi… tra l’altro, per disdire un incontro a Capri… è sconfortato per l’ennesimo errore arbitrale ai danni della Fiorentina… era successiva alla partita Fiorentina-Milan… e Moggi cosa ci dice, cosa dice a Della Valle?… dice, forse, ‘Ci penso io’?… dice, forse, ‘Parlane con il mio fido scudiero Mazzini’?… no!… la risposta di Moggi… il dominus del sodalizio, quello che viene indicato dalla Procura come il capo e promotore… dice ‘Tu devi andare a farti sentire forte… devi fare sentire la tua presenza… e questo non per darti dei vantaggi… ma per non darti degli svantaggi’ …ancora, ricorre sempre, costante, perennemente il tema della tutela… il tema della tutela… ma, io non vedo attività fraudolenta… non c’è mai un passaggio su alcuna attività fraudolenta…
  15. Difesa Mazzini - Avvocato Bratti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 24’30’’ - 37'40'' Presidente: Prego, Avvocato Bratti… Bratti: Avvocato Bratti in difesa di Innocenzo Mazzini. Io anticipo al Tribunale che cercherò di contenere nel minimo la durata del mio intervento… cercando anche, ovviamente, di evitare profili possibili di eventuali ripetizioni… e mi occuperò, come già è stato detto, sostanzialmente dei reati fine, delle singole frodi sportive, delle singole partite che si assumono alterate. Il mio intervento è sostanzialmente diviso in tre momenti diversi. Il primo, che noi riteniamo assolutamente preliminare, e che è finalizzato a verificare quella che è la sussistenza… possiamo dire anche la credibilità… di quella che è la premessa che ritiene… che è stata argomentata dalla Procura nella contestazione delle partite alterate. Mi rivolgo quindi alle cosiddette operazioni di salvataggio della Lazio e della Fiorentina. La seconda parte… verificheremo in maniera molto veloce… farò il professorino, non ne sono capace… quali sono gli elementi idonei a configurare il delitto di frode sportiva… ma con un particolare accento a quale è stata l’opzione ermeneutica che ha scelto il Pubblico Ministero… e, soprattutto, quali sono le prove che prima ci ha portato in dibattimento e quelle che sono uscite dal dibattimento… In ultimo… cercando assolutamente di evitare clima da “Domenica Sportiva”, da “90°”… vedremo i cinque singoli episodi che sono stati contestati al Mazzini. Ma, andiamo con ordine… quindi, primo punto, salvataggio della Fiorentina. Eh, la Procura ricostruisce l’operazione salvataggio della Fiorentina partendo molto da lontano… e ritiene che i singoli episodi di frode sportive… di frode sportiva siano, come dire, uniti in un unico momento che costituisce un più ampio disegno che prende lo spunto… il momento iniziale è costituito dalla vicenda che ha portato… e di cui, ovviamente, avrete già sentito parlare in questo dibattimento… che ha portato all’elezione di Carraro e di Galliani, rispettivamente al vertice della Federazione Italiana Gioco Calcio e della Lega. La Procura ci dice che in quella fase si crearono due gruppi: l’uno che spalleggiava e supportava Galliani, l’altro che spalleggiava e supportava Abete. In base, e soltanto in base, all’elezione di Carraro, la Procura ritiene che vi fossero due gruppi antagonisti e che vi fu una feroce campagna eletttorale. Continua la Procura… ‘Questo tipo di conflitto generò una attività ritorsiva…’ …proprio così, “ritorsiva”… ‘…che si concretizzò nella prima parte del campionato di calcio 2004/2005 nel danneggiare volontariamente la società Fiorentina condizionando, a sfavore della stessa, una serie di risultati di partite’ …partite, tra l’altro, non meglio specificate… Ultimo corollario conseguenza di questa tesi è che visto l’avvicinarsi della fine del campionato, visto il fatto che la Fiorentina era quasi in Serie B, la Procura dice… i Della Valle, come dire, vengono a più miti consigli… modificano, attenuano il loro atteggiamento antagonista… e ottengono il cambio… lo scambio… tu, modifichi l’atteggimento, e io ti permetto di salvarti. E’ questa l’operazione salvataggio Fiorentina… null’altro. E, come vedremo, nessuno di questi punti trova riscontro… anzi, tutti sono stati smentiti da questo dibattimento. E cominciamo col primo. Non è vero che c’era un conflitto all’interno della Lega e della Federazione nel momento in cui c’è stata la votazione. Se contrapposizione iniziale c’è stata, è stata risolta con un chiaro compromesso… non c’è stato nessun vincitore, non c’è stato nessun soccombente… e questo, non perché lo dice un povero avvocato come me, ma ve lo ha detto lo stesso Abete… quando è venuto Abete in dibattimento, vi ha chiaramente detto che l’elezione di Carraro è stata un compromesso… il programma stilato… e non il giorno dell’elezione… perché stiamo parlando di un momento temporale che è certamente datato 14 Febbraio 2005… ma il compromesso… e questo, come dire, è un dato che si evidenzia dai giornali… che, tra l’altro, sono stati acquisiti… è datato metà Gennaio… circostanza, tra l’altro, rilevante anche per quanto riguarda il salvataggio della Lazio… ma ne parliamo dopo… E questo che significa?… che è una circostanza del tutto incompatibile con la versione data dal Pubblico Ministero… tra l’altro, a testimonianza dell’accordo… e quindi, della non sussistenza di una corrente antagonista?… corrente conflittuale in palese conflitto con l’altra… è la circostanza che come Vice Presidente di Carraro… quando è stato eletto Carraro… è stato eletto Zamparini che era, come dire, uno dei Presidenti che appoggiava Abete… altro che conflitto!… altro che battaglia elettorale!… altro che vincitori!… altro che vinti! Ma, vediamo il secondo punto… la Procura ci dice che c’è stata attività a modificare… questo, prima… risultati delle partite a svantaggio della Fiorentina. Bene, penso ci sia bisogno che io vi dica che l’intero campionato di calcio è stato attenzionato… dall’inizio alla fine… perché, se è vera questa tesi, noi non troviamo nessun capo di imputazione che vede la Fiorentina come parte offesa… perché non c’è nessuna telefonata che evidenzia atti fraudolenti finalizzati a danneggiare la Fiorentina?… concreti, veri, seri, reali… secondo quello che è l’orientamento giurisprudenziale che vi hanno più volte richiamato… perché non ce ne sono?… perché non c’è stata nessuna attività in danno della Fiorentina… e il Pubblico Ministero, abilmente… perché di questo gliene dobbiamo dare atto… perché la tesi, a differenza di quella che vedremo sulla Lazio, la tesi dell’operazione salvataggio della Fiorentina è suggestiva… perché ha introdotto un momento iniziale che abbiamo visto, ci ha introdotto minuziosamente anche quest’altro passaggio… e poi, continua… eh, perché ci dice che la Fiorentina andava male, i Della Valle non sapevano cosa fare… e, proprio il 20 Aprile… successivamente a quella che è indicata come un’altra partita terribile che è Fiorentina-Messina dove accadono una serie di cose che io non vi ripeterò, una serie di circostanze sfavorevoli dove la Fiorentina prende gol nei minuti di recupero… secondo la Procura, avviene il Patto… Quindi, io, gruppo antagonista, smetto di fare l’antagonista… e tu, sodalizio, mi permetti di salvarmi. E, ovviamente, il gruppo in questo caso avrebbe dovuto controllare le partite di gioco che la Fiorentina avrebbe dovuto sostenere al momento del Patto fino alla fine del campionato… controllando, ovviamente, non solo la gestione della gara, ma anche, come momento a monte, la designazione degli arbitri… noi di questo parliamo… Ebbene, se questa tesi fosse vera, noi, a partire… lo ripeto ancora… dal 20 Aprile, dovremmo trovare che le partite della Fiorentina dal 20 Aprile fino alla fine del campionato… dovevano tutte avere un condizionamento a vantaggio della squadra di Della Valle… E vediamo… perché il 24 Aprile c’è subito una partita… Bologna-Fiorentina… la partita non vede la vittoria della Fiorentina… la partita finisce 0-0… e addirittura va ad arbitrare quello che Mazzini nella telefonata che è successiva al sorteggio… che voi non troverete mai una telefonata di Mazzini che anticipa un sorteggio, ma sempre dopo… dice ‘Bertini?… Ah, è un grande, un grande… Bertini è un grande’ …Bertini non aiuta la Fiorentina, la Fiorentina non vince la partita… e l’investigatore ci dice che questa partita non era stata attenzionata… io c’ho messo un po’ di tempo… perché sono un po’ tonto… a capire cosa significava per Auricchio “Non attenzionata” …poi dopo vedremo che lui non attenzionava solo le partite che la Fiorentina non vinceva… E continuiamo, 30 Aprile… ed è un’occasione, per l’associazione, straordinaria… perché il 30 Aprile si gioca Fiorentina-Milan… la Fiorentina è in Serie B… perché è in Serie B al momento in cui gioca con il Milan… tanto è vero che, come dire, l’accusa potrebbe trovare spunto per la sua tesi dal fatto che mandano ad arbitrare De Santis… si potrebbe dire, usando un termine, permettetemi, poco aulico… si potevano prendere due piccioni con una fava… perché se è vero che l’associazione aveva come obiettivo finalistico anche quello di consentire lo scudetto alla Juventus, e se è vero che il salvataggio della Fiorentina doveva permettere la salvezza alla Fiorentina… allora, la vittoria, o un pareggio della Fiorentina avrebbe consentito entrambe le cose… l’incontro termina con la vittoria del Milan… e la cosa più suggestiva, la cosa più incompatibile con la tesi accusatoria è che vi fu un errore clamoroso da parte del De Santis che non sanzionò un fallo da ultimo uomo in favore della Fiorentina… La Procura stessa si accorge che c’è qualcosa che non va… che l’accordo zoppica… che in realtà, come dire, ci ha detto la premessa, ma nessun vantaggio può essere conseguito… e allora, esce fuori l’incontro di Villa La Massa… esce fuori l’incontro di Villa La Massa, e già un dato è significativo… è significativo il fatto che se c’è un’associazione, e c’è un patto, l’incontro tra tutti quelli che fanno il patto avviene a due giornate a due giornate dal termine del campionato?… che senso ha?… che efficacia dimostrativa ha rispetto all’obiettivo finalistico, se l’azione finalizzata a conseguire la salvezza è iniziata un mese prima? Ma, tant’è, la Procura ci dice ‘C’è stato l’incontro’… e da quell’incontro, come dire, rivive il patto?… aumenta l’efficacia?… intendiamola così, ma quali sono i contenuti dimostrativi che ci ha fornito la Procura?… abbiamo gli esiti, gli sviluppi?… nulla!… abbiamo un incontro tra quattro, cinque uomini… non in Sila o sull’Aspromonte, ma sulle colline toscane… non in una chiesa sconsacrata, ma in un relais a cinque stelle… Allora, perché dare il senso di un incontro segreto… avevamo già il titolo “Mazzini e i suoi carbonari”… quando in realtà, questo incontro non è stato poi così segreto… quale efficacia dimostrativa può avere questo incontro?… io questo vi chiedo… quale?
  16. Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595503.MP3 8'17'' - 24'22'' Botti: Ultimo argomento, a mio avviso importante da un punto di vista difensivo, è la sentenza del Giudice di Udienza Preliminare. La sentenza, quella… non quella passata in giudicato che ho più volte richiamato, ma quella dell’abbreviato… quella di Giraudo… la sentenza con la quale il Giudice dell’Udienza Preliminare di Napoli ha condannato il coimputato, e ha ritenuto sussistente il reato associativo. E’ inutile mettere la testa sotto la sabbia… è inutile ricordare ad un Tribunale composto da giudici della vostra esperienza e della vostra qualità… i limiti del 238, del 238 bis… mai norme avrebbero bisogno di un intervento legislativo significativo come queste qui perché, in qualche modo, in tanti processi significa scavalcare la verifica dibattimentale e veicolare delle fonti di prova quando... sono fonti di prova. Allora, cominciamo col dire che non è stato realizzato neanche il giudizio di secondo grado su quella sentenza… ma mi rendo conto, perché è una sentenza scritta bene… è la suggestione del giudice che dovrà, in qualche modo… la suggestione, e anche la tentazione umana… del giudice che dovrà, in qualche modo, ricostruire per iscritto una vicenda processuale così vasta, così sfilacciata… beh, avere un canovaccio fatto anche in modo coerente e logico, è una grande tentazione… è inutile dire che dovete rifuggire da questa tentazione, ma soprattutto… Allora, se questo tema della sentenza del Giudice dell’Udienza Preliminare è un tema che nella requisitoria è messo lì come la brace viva sotto la cenere… ebbene, allora se lo dobbiamo affrontare senza ipocrisie… perché poi io non mi sento garantito da un punto di vista… mi sento garantito da un punto di vista formale… è chiaro che voi se farete una sentenza non potrete prendere la sentenza dell’abbreviato ed utilizzarla… ma non vi è giudice… e la vostra qualità è nota… che nella sua motivazione non potrà riproporre un tema attraverso un’argomentazione simile. E allora, per mia coscienza e per stare a posto con la mia coscienza difensiva, affrontiamo il tema della sentenza dell’abbreviato… che ha detto che c’è un reato associativo… però, se la sentenza del GUP è un elemento che può in qualche modo andare a condizionare la vostra decisione, e allora leggiamola insieme in maniera seria, e vediamo il giudice… per ritenere quali siano gli elementi certi dai quali ricavare la condotta associativa… e vediamo se questi elementi siano o meno riconducibili alla posizione di Mazzini… perché poi non si può buttare lì una sentenza… dice, tanto è un documento… questa storia “è documento” ormai, è un ponte levatoio verso il fascicolo del dibattimento in barba al 431 e a tutte le norme processuali perché io capisco che il giudice ha fame di carte perché ha voglia di capire… però in questo ponte levatoio poi entrano le suggestioni, e quella sentenza è una suggestione… E allora, analizziamola non come una suggestione, ma come un dato processuale. Quali sono gli elementi che il giudice ritiene certi per stabilire la condotta partecipativa?… ebbene, vi sono due elementi ritenuti certi… il primo è quello delle schede svizzere… ebbene, siccome questo discorso delle schede svizzere è un discorso che è emerso in maniera continua nelle pieghe di questa istruttoria dibattimentale come elemento fondante della esistenza di una struttura associativa… ebbene, il tordo promotore la scheda svizzera non l’aveva… e la scheda svizzera non l’aveva… Auricchio, su questo, cerca degli equilibrismi… andate a rileggere la deposizione testimoniale sul punto, quando io gli faccio una precisa domanda… ‘Signor Colonnello, avete mai verificato l’uso di una scheda non intercettabile da parte di Innocenzo Mazzini?’ …Auricchio, ancora una volta, e lo dico con grande rispetto, fa un po’ la lepre… come l’aveva fatto rispetto alle domande sull’incontro in quel ristorante nel quale si sarebbe potuta avere la prova della esistenza… o forse della non esistenza… di una associazione… sulle schede svizzere dice ‘Beh, non è un aspetto dell’indagine che ho fatto io, non me ne sono occupato… ma comunque, non abbiamo riscontro che Innocenzo Mazzini sia stato dotato di schede non intercettabili’ …il riscontro c’è… quindi, il primo elemento ritenuto certo dal Giudice dell’Udienza Preliminare, e quindi sarà una suggestione, non sarà un dato formalmente utilizzabile… ebbene, lasciamolo fuori perché Mazzini, queste schede svizzere ritenute elemento fondante dell’accusa partecipativa, non le ha mai avute. Altro elemento ritenuto questa volta anche nella requisitoria un elemento fondante della verifica probatoria certa della partecipazione all’associazione, sono gli incontri… gli incontri… Mazzini è capo e promotore perché partecipa agli incontri, e gli incontri sono tutti elementi fondamentali per la verifica di quella affectio societatis, e per la verifica dell’accordo fra i soggetti perché in quegli incontri si stabilivano le modalità attraverso realizzare… attraverso le quali realizzare le finalità dell’associazione… ebbene… e le mie fonti sono assolutamente autorevoli perché sono la sentenza dell’abbreviato, il principale teste d'accusa della Procura della Repubblica e la requisitoria… gli incontri richiamati come elemento fondante della prova associativa sono i seguenti… 21 Settembre 2004, 2 Dicembre 2004, 8 Febbraio… ehm, 21 Dicembre 2004, il terzo… 8 Febbraio 2005, 17 Febbraio 2005, 23 Marzo 2005, 30 Aprile 2005, 14 Maggio 2005, 21 Maggio 2005, 5 Gennaio 2001… sono questi gli incontri richiamati nella sentenza e nella requisitoria… io vi chiedo, ancora una volta, di andare a verificare a quali di questi incontri, Mazzini… promotore, tordo, senza scheda svizzera… avrebbe partecipato… secondo la ricostruzione effettuata dalla sentenza del GUP e dalla requisitoria, Mazzini avrebbe partecipato a 3 o 4 di questi incontri… il Pubblico Ministero si pone il problema che, se si utilizza un elemento probatorio come elemento fondante per la prova della responsabilità, bisogna trovare anche l’argomento che giustifica l’assenza del soggetto a quelle riunioni… e allora si dice, Mazzini partecipa o comunque viene informato… andate a verificare utilizzando le fonti che vi ho richiamato se è vero o non è vero che su queste riunioni Mazzini partecipa unicamente a 3 di questi incontri… non ha le schede svizzere, non partecipa agli incontri, passa la sua vita al telefono a millantare ruoli, posizioni e possibilità… Ma vi è un altro argomento che da quella sentenza voi dovete ricavare… ma se io mi pongo il problema con altri soggetti… sono un promotore… di costituire un sodalizio criminoso… ne devo avere un illegittimo… o legittimo… vantaggio… questa è una storia a delinquere nella quale non è scorso un euro!… Signor Presidente e Signori del Tribunale… non è scorso un euro!… e allora, il vantaggio del capo e promotore, qual è?… il vantaggio penalmente rilevante qual è, Signor Presidente, Signori del Tribunale?… qual è?.… essere inserito in un mondo di una grandissima fascinazione… in quale aula di Tribunale vi sono le sedie rosse e i microfoni per ogni avvocato?… me lo dite?… fate i giudici, come me?… dov’è che facciamo i processi con questa attenzione pubblica… eppure, vivaddio, in questo Tribunale si fanno dei processi che hanno uguale dignità e uguale impatto… ebbene, siamo qui assediati da un punto di vista mediatico perché si parla di calcio… e allora, Mazzini in questo mondo ci voleva stare… è un peccato veniale… certamente… è un peccato molto veniale che ha pagato a carissimo prezzo… ma sovrapporre la fattispecie penale, la responsabilità penale a questa forma di vanagloria che chiunque in qualche modo interagisce col mondo del calcio ne viene contagiato in maniera indelebile… e il contesto nel quale abbiamo celebrato questo processo ne è la riprova più evidente e più lampante. E allora, questo peccato, Innocenzo Mazzini lo ha pagato a carissimo prezzo perché da questo mondo è stato espulso a calci nel sedere… e in questo mondo è stato trattato… e lo ha scoperto attraverso le indagini… come il tordo promotore. Vi è l’ultima telefonata a cui faccio riferimento… che è un altro capitolo… piccolo capitolo di quest’indagine… che ha fatto molto soffrire Innocenzo Mazzini. Chiedo al Tribunale di andare a riguardare le altre… le telefonate che riguardano una cena che si doveva tenere a Colle Salvetti, a casa di Bergamo. Ed era una cena durante la quale, sempre secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, il designatore Bergamo vuole ottenere garanzie sulla continuità del suo ruolo all’interno dei vertici calcistici. Quindi è una cena importante… secondo la requisitoria… è una cena che si prepara attraverso molte telefonate… e io vi chiedo di verificare come il capo e promotore viene vissuto dagli associati rispetto a un momento fondante della vita dell’associazione… una cena per stabilire il futuro di chi, poi, rispetto alla gestione arbitrale ha un ruolo, vivaddio, quanto meno formalmente più significativo di Mazzini… mi riferisco alla telefonata numero 8760 del 18 Maggio 2005 tra Bergamo e la Fazi… e ancora la telefonata numero 47943 del 20 Maggio 2005 fra Bergamo e la Fazi… si parla delle persone che dovevano partecipare a questa cena… ‘Io’, dice la Fazi… ehm, dice Bergamo… ‘Io non ho capito… chi è il terzo che devi invitare?’ … ‘E’ Mazzini’ … ‘Aahh, no, ti prego… sminuisci tutto’ …telefonata successiva… ‘Bisogna prendere tempo… bisogna prendere tempo, tanto poi lo viene a sapere cosa gli invento… andateglielo a dire che qui non si discute di tarallucci e vino’ …Mazzini, poi, parteciperà a questa cena, parteciperà a questo incontro… e questo incontro viene richiamato nelle fonti d'accusa come elemento fondante della prova associativa. Ma ritorniamo all’inizio, per concludere. Salviamo le intercettazioni telefoniche da ogni limitante intervento legislativo… ma quando una Pubblica Accusa vi propone e vi chiede una affermazione di responsabilità su questa fonte di prova, e allora il problema per voi diventa serio… cioè, non possiamo andare alla parcellizzazione dell’ascolto suggestivo per individuare la responsabilità… perché bisogna che poi l’accusa organizzi in maniera più ricostruibile la sua ipotesi… se io sono capo e promotore, se le schede svizzere sono un elemento fondante del vincolo associativo, se nelle riunioni si discute delle attività dell’associazione, se l’associazione realizza i suoi fini attraverso la scelta di arbitri compiacenti… ebbene, voi dovete collocarlo Innocenzo Mazzini… voi dovete collocare la condotta di un soggetto che deve essere condannato secondo il Pubblico Ministero addirittura come capo e promotore… dovete spiegarmi perché… andatevi a rileggere, oltre alle telefonate fra Bergamo e la Fazi che tanto hanno fatto soffrire Mazzini… perché ha avuto la plastica dimostrazione di quanto quello che ha detto Luciano Moggi è vero… non contava niente, non era in nessuna considerazione, rappresentava il calcio dilettantistico… persino alla cene… per arrivare a questa cena fanno cinque telefonate… leggetevele tutte e cinque quelle telefonate che vi ho richiamato per stabilire se è plausibile... ma da un punto di vista logico prima che da un punto di vista giuridico… che il capo di una associazione debba essere così filtrato prima di arrivare a sedersi a tavola, a cena dell’associato Bergamo per stabilire del futuro del suo sottoposto… Signor Presidente, Signori del Tribunale, questo, ripeto, è la logica prima della valutazione giuridica… Io ritengo di aver occupato già troppo tempo perché il mio collega dovrà affrontare i singoli capi di imputazione. Ritengo doverosamente che il Tribunale debba mandare assolto Innocenzo Mazzini dai reati a lui contestati perché il fatto non sussiste o quanto meno per non aver commesso il fatto… rappresenteremo poi con delle conclusioni scritte più dettagliate l’esito di queste discussioni… grazie.
  17. Pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca... come diceva quello... anche se l'Avvocato Botti, come dire, è stato facile profeta... Mi riferisco all'intervista al "pentito" apparsa su un noto quotidiano sportivo qualche giorno prima del Natale scorso in cui al riguardo della vicenda Villa La Massa, così rispondeva: Lei ha detto: cose che inizialmente c'erano, non ci stanno più. Cioè? La storia dell'intercettazione ambientale a Villa La Massa, vicino Firenze. E' il pranzo che secondo l'accusa rappresenta l'architrave del patto per salvare la Fiorentina. Andrea e Diego Della Valle da una parte, Mazzini e Bergamo dall'altra. Bene, e cosa non c'è più? Di questo incontro si è saputo nell'arco di 4, 5 giorni, attraverso le intercettazioni. Il servizio era organizzato con telecamera e microfono direzionale. Se la cosa fosse stata fatta in un locale dove c'era gente e avendolo saputo un pò prima, si potevano mettere microspie dappertutto. Invece così, in pochissimo tempo, e non a Roma ma a Firenze, era difficoltoso. Con il microfono direzionale, a cinquanta, cento metri, senti quello che uno dice. E lo filmi con la telecamera. Però 'sta voce non s'è mai sentita... io so che l'hanno sentita... questa cosa è importante perchè là io so che non hanno parlato di niente. Questi qui hanno parlato ma non hanno detto niente di... magari pensi che Della Valle abbia detto a Mazzini: "Dai, famme vince, mandami quest'arbitro", che sarebbe stata una cosa penalmente rilevante. Invece, non hanno detto niente. Ci sono le immagini, Diego e Andrea che scendono dal furgoncino, che si sono incontrati con Bergamo. Hanno dato più rilevanza a questo che non facendo sentire l'audio. Secondo lei, quindi, l'audio c'è? Non secondo me. L'audio c'è. La difesa della Fiorentina, durante il processo, ha puntato proprio sulla presunta esistenza di quest'audio... La Fiorentina evidentemente qualcosa ha saputo... è come il fatto del "Libro Nero" (dell'Espresso, ndr), cioè, 'sto libro nero da là è uscito, non è un foglio, è tutta l'informativa e qualcuno l'ha data all'Espresso. Quindi, i buchi ci stanno. Della Valle qualcosa sa. Come funziona un'intercettazione ambientale con il microfono direzionale? E' una valigetta, c'è un microfono che somiglia ad una specie di pistola con una parabola. La punti verso il soggetto... ma da quel giorno non s'è saputo più nulla di questa cosa qua... Siete un pò curiosi di sapere come il Tribunale ha definito la faccenda? Già, perchè, nel valutare la posizione dell'imputato Mazzini Innocenzo, a pagina 479 delle motivazioni della sentenza così si esprimeva: Nè manca a suo carico l'indizio della presenza a taluno di quegli incontri, che il tribunale ha considerato come indici rivelatori della relazione indirizzata alla frode sportiva. Fu osservato dai carabinieri a Colle Salvetti il 21/5/05, presente dall'inizio (vedi esame p.m. Moraca Gianluca ud.15/12/09); fu osservato dai carabinieri tra i partecipanti all'incontro a Villa La Massa, anche se, come già detto, e come fatto rilevare dalla difesa (vedi controesame avv.Botti teste Auricchio ud.13/4/10) un difetto di solerzia degli investigatori non consente di aggiuntivamente valutare i termini della sua esibizione in quella sede. Sempre Forza Juve
  18. Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595502.MP3 1h47'00'' - 2h02'52'' Botti: C’è un altro dato, a mio avviso, estremamente significativo… perché, effettivamente, vi sono una serie di conversazioni telefoniche che sembrano la confessione del delitto… che sono le conversazioni che più volte… non solo sui giornali, non solo in televisione, anche in questo processo… abbiamo ascoltato quale monito per i giudici. Io però vi invito a fare una verifica su tutti i reati fine che sono stati contestati a Mazzini… per i quali parlerà dopo in sostituzione di Bagattini, il mio collega, Avvocato Bratti… su tutti i reati fine, voi potrete riscontrare una peculiarità… le telefonate più significative, ritenute più significative dai Pubblici Ministeri sono tutte telefonate che intervengono a partita conclusa… a partita conclusa… Ancora una volta, nel rispetto di un impegno di sintesi, indichiamo la fonte e non vado ad imporre letture… ma siamo di fronte ad una sorta di attività partecipativa alla 90° minuto… finisce la partita… e vivaddio non c’è chi non abbia in casa una televisione accesa la domenica sera al 90° delle partite… quello che si scatena… cioè, Mazzini partecipa guardando il calcio in diretta… il fatto eclatante o meno eclatante accade sempre… Mazzini dopo la partita chiama… nella logica conseguenzialità della ricostruzione di un personaggio che sto cercando di farvi fare non attraverso le mie parole, ma attraverso le risultanze del processo… Mazzini ha la partecipazione associativa alla 90° …così come se mi chiedessero di fare la schedina a risultati fatti, io sarei bravissimo a fare sempre 13 perché le partite sono concluse… Andatelo a verificare… andate a verificare quando e come interviene la puntuale telefonata di Innocenzo Mazzini che si appropria di una vicenda della quale lui non ha nessun ruolo perché nessun ruolo poteva avere. Richiamo rigoroso delle fonti processuali in ordine ai singoli delitti contestati… Lazio-Parma, andate a verificare la telefonata 3286 del 27 Febbraio 2005, quella del “Ti arrestano”, tanto per capirci… Chievo-Lazio, andate a verificare la telefonata 2225 del 20 Febbraio 2005 ore 18.02, parla con l’arbitro ‘Mi ha detto Claudio di salutarti e ringraziarti’ …dopo le partite… Siena-Milan, la telefonata numero 6661 del 22 Aprile 2005 delle ore 9.36, ‘Però devo dire che a Siena il nostro amico è stato eccezionale’ …Chievo-Fiorentina, telefonata numero 12779 dell’8 Maggio 2005 ore 16.59, ‘Ricordati una certa cosa… quando ci mettiamo noi le mani, va sempre in un certo modo…’ … Lecce-Parma, telefonata 16774 del 29 Maggio 2005 ore 17.01, ‘I cavalli veri vengono sempre fuori’ … ‘E’ vero… mamma mia, grazie’ … ‘Dove sono Andrea e Diego?’ … Ma lo ritroverete con le stesse modalità millantatorie persino in telefonate per le quali la Procura non ha ritenuto… in partite per le quali la Procura non ha ritenuto di tenere nessun rilievo penale… mi riferisco in particolare alla partita Bologna-Lazio… per quello che riguarda Mazzini, intercettazione numero 10111 del 19 Aprile 2005 ore 14.02, ‘Troppo facile per te…’ …questa è addirittura il giorno dopo… ‘…per te…’ … ‘Oh, l’amico mio… guarda che ieri ho provato, non sono riuscito a chiamare il mio amico vero…’ … Bologna-Fiorentina, telefonata 10972 del 25 Aprile 2005 ore 11.17, ‘C’è l’Ufficio Indagine che vi sta cercando… l’ultimo quarto d’ora, una vergogna nazionale… ma comunque è andata bene così, il clima mi sembra ottimale’ …verificate il contenuto di questa telefonata, mettetelo in relazione con il profilo individuato dal Pubblico Ministero nel capo di imputazione, collocate temporalmente l’intervento di Mazzini rispetto alla partita, rispetto alla conclusione, e vi invito… mi verrebbe di dire vi sfido… a trovare conversazioni simili che possono offrire il medesimo… la medesima suggestione accusatoria… trovatele in un periodo precedente alle gare… trovate delle conversazioni di Innocenzo Mazzini che afferiscono all’andamento di quella gara… verificherete, poi, se questo ha, o meno, rilevanza penale… ma se avessimo trovato questo tipo di conversazioni, precedenti alle gare… cioè se avessimo delle telefonate di Mazzini nelle quali si fa una previsione sull’andamento dell’incontro perché c’è stata la possibilità di intervenire sull’arbitro… ebbene, allora, avremmo dovuto fare per Mazzini un altro tipo di intervento difensivo in ordine alla sua posizione. Ma quando la telefonata avviene il giorno dopo, quando la telefonata avviene a partita conclusa, Signor Presidente, Signori del Tribunale, è di assoluta evidenza che il dato, e la rilevanza indiziaria di queste telefonate… se non le collocate in una giusta posizione logico-temporale… assumono un contenuto assolutamente fuorviante. Dicevo prima che le due vicende che, in qualche modo, nella lettura dei capi di imputazione interagiscono in maniera più specifica rispetto alla posizione di Mazzini sono, diciamo, i due profili di accusa che riguardano l’intervento per salvare la Lazio e l’intervento per salvare la Fiorentina. Ripeto, non entrerò nel merito delle singole contestazioni… però, mi sembra significativo ed importante… diciamo, mi riferisco ai capi u), v) e A5)… queste… questi capi di imputazione dimostrano in maniera plastica che cosa intendevo dire io, che cosa intendeva dire Moggi, che cosa intendeva il medesimo Mazzini quando si vuole ricostruire al Tribunale una storia di grandi e continue millanterie o di una auto-refenzialità basata sul nulla rispetto alla gestione del potere… perché su queste intercettazioni emerge, a mio avviso, un quadro chiaro, e sono vicende nelle quali Mazzini, fra virgolette, “naturalmente” dà il meglio di sé… in questa prospettiva e in questa logica di ricostruzione che mi sto sforzando di restituire al… al Tribunale. In particolare, se voi andate a rileggere tutte le conversazioni telefoniche che Mazzini ha con i soggetti interessati al salvataggio della Lazio, ed in particolare col Presidente della Lazio, con Claudio Lotito, vi renderete conto non solo, a mio avviso… lo dovrete fare… perché essendo la sentenza Carraro passata in cosa giudicata, e quindi assume il rilievo valutativo che assume il giudicato penale… seppur nei limiti di una sentenza di non luogo a procedere che in sé non è una sentenza piena come una sentenza di merito… dico, se dovete comprendere che Carraro no e Mazzini sì, quelle telefonate ve le dovete andare a rileggere, e comprenderete che in ogni conversazione il ruolo di Mazzini è quello di interessarsi di chiedere e di comprendere se il contatto fra Lotito e Carraro c’è stato… cioè, egli a Lotito chiede sempre in continuazione se è riuscito a parlare con Carraro, se ha ottenuto le rassicurazioni che doveva ottenere… Allora, ma in una lettura anche non approfondita, se è vero… se è vero che il ruolo di Mazzini è quello di andare a condizionare i vertici, ma è possibile che costui non avesse un accesso diretto con il Presidente della sua Federazione se si doveva discutere del salvataggio di una squadra di calcio che, secondo l’accusa, era presieduta dal Signor Lotito che aveva degli interessi in comune… non si sa quali siano… con Mazzini? E’ plausibile una ricostruzione che il vertice di una associazione a delinquere che ha la finalità esclusiva del condizionamento del campionato, ha necessità di condizionare le partite che riguardano quella squadra, e che ruolo svolge?… svolge il ruolo di rassicurare Lotito, di millantare Lotito rispetto ai suoi interventi… senza avere neanche, troverete nel processo, un contatto diretto fra Mazzini e Carraro, nessuna conversazione col contenuto di queste cose… nonostante, poi… ve l’ho letta prima… la conversazione fra Carraro e Bergamo il quale, evidentemente, è intervenuto in maniera energica… non ha ottenuto i risultati che sperava di ottenere o che sperava gli fossero dovuti… e si lamenta in quel modo. La vicenda Fiorentina, in qualche modo, è ancora plasticamente più sintomatica… rappresenta una plastica evidenza di quello che sto sforzandomi di dire… perché qui abbiamo un dato in più… abbiamo la specifica circostanza che a Mazzini viene messo su un piatto d’argento la possibilità di questo suo auto-referenziarsi perché viene interpellato dai rappresentanti della Fiorentina… in particolare, segnalo al Tribunale la conversazione numero 10435 che interviene fra Della Valle e Mazzini alle ore 15.42 del 21 Aprile 2005. Va innanzitutto detto… e questo mi sembra fuori discussione… che sono i rappresentanti della Fiorentina… è il Presidente a rivolgersi a Mazzini allo stesso modo nel quale Lotito si rivolge a Carraro. La squadra ritiene di subire torti arbitrali, e si pensa… tutta la questione Della Valle fuori dal sistema, aveva cercato… voglio dire, è veramente una fanta-lettura di questa vicenda… molto più banale perché se avesse un minimo di credibilità logica la ricostruzione delle ragioni che avrebbero indotto Della Valle a chiamare Mazzini… bene, vi chiedo… e dovete rispondere con la vostra sentenza… come è possibile poi per ogni presidente di società che cerca di ottenere un clima o un arbitraggio favorevole alla sua squadra… dietro quelle richieste di intervento… che cosa c’è, nulla in più se non una cattiva abitudine di vivere sempre la sconfitta sportiva come un torto arbitrale… e quindi, la richiesta di intervento dei vertici della Federazione come la possibilità di limitare gli effetti di questi torti… Della Valle chiama a Mazzini, e in questa telefonata, al di là delle lamentazioni… la telefonata che vi ho richiamato… al di là delle lamentazioni sui risultati sportivi… potete individuare immediatamente perché Mazzini viene scelto… non perché associato, non perché capo o promotore di alcun sodalizio a delinquere… ma Della Valle lo dice nel suo esordio… perché fiorentino… Presidente della Fiorentina ha la opportunità di avere un esponente di vertice nella Federazione Gioco Calcio… non ha neanche bisogno di una interlocuzione difficile, lo chiama al telefono, e gli dice mille volte… ‘Ti chiamo perché sei fiorentino, e quindi sei il mio naturale… sei il naturale destinatario delle mie lamentazioni… e sei quello che potrà prendere più a cuore le sorti della squadra della tua e della mia città’. Se è vero… e in qualche modo mi sembra che nella dimensione che il Tribunale riterrà, è vero… che Mazzini non aspettava altro che poter finalmente diventare il destinatario diretto di una richiesta di aiuto… cioè, non doveva più andare a ricavare faticosamente un suo spazio, ma gli era proposto direttamente… e immediatamente in questa telefonata, quando Mazzini comincia a dire che di queste cose si parla da vicino… su questo il Pubblico Ministero nella sua requisitoria ha inserito una serie di suggestioni valutative… dice, ‘Vedete sa di essere intercettato, invita alla prudenza’ …se vi andrete sul punto a rileggere la telefonata che immediatamente dopo… Ehm, posso fermarmi un attimo… perché ho un attimo un giramento di testa? Presidente: Sì, sì… Botti: 5 minuti… Presidente: Sospendiamo per 5 minuti… Botti: Grazie… Presidente: …si riposi un poco… ci ritiriamo anche noi… tra 5… sì, sospendiamo… Botti: Grazie… Presidente: …facciamo 10?… 5 bastano? Botti: No, 5 minuti… giusto…
  19. Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595502.MP3 1h34'40'' - 1h47'00'' Botti: Vorrei, in primis, utilizzare Luciano Moggi a riscontro della veridicità di quello che dice Innocenzo Mazzini. Mi sembra che Moggi… leggerò un passo del suo libro, che è un tema extra processuale, ma egli in una dichiarazione spontanea ha detto le stesse cose… e non mi sembra, onestamente, che Luciano Moggi si sia speso, se non per la sua difesa, nel parlare di altre posizioni… e questo, onestamente, perché non è detto che tutto quello che proviene dall’imputato di per sé è mendacio ed è menzogna. Prima del processo, Luciano Moggi ha scritto un libro… in un paragrafetto di questo libro, parla di Innocenzo Mazzini… parla di alcune telefonate, e dice ‘Nel rileggere le parole di Mazzini mi sono fatto delle risate, ed ho ritrovato un minimo di serenità. Le sue telefonate erano uno spettacolo. Non voglio ridicolizzarlo, ma per una necessità fisica ero costretto a mettere il vivavoce, lasciavo il telefono sul tavolo, e ogni tanto rispondevo “Sì, sì… ehm, ehm… hai ragione…” perché lui andava avanti per ore. Un torrente in piena. Era un colloquio tra un uomo, Mazzini, che nessuno in Federcalcio aveva in grande considerazione, ed il sottoscritto, Luciano Moggi, del quale in una dichiarazione fatta ai giudici, l’ex Presidente Carraro dice di parlare per prendermi in giro. Ha il difetto di parlare troppo, con quella lingua toscanaccia, toscana tagli e cuci che io conosco bene. E soprattutto si trasforma quando prende un telefono in mano, diventa un attore assoluto, racconta cose inverosimili per far vedere che è dentro al potere, che conosce gli intrighi e gli agganci. Voleva contare o dimostrare di contare, ma era stato eletto soltanto come rappresentante della Lega Dilettanti. Mazzini, comunque, per me era, e resta, una persona per bene. Il calcio è popolato da personaggi ben più inquietanti’. Fonte extra processuale confermata in una dichiarazione spontanea che invece è atto processuale del quale il Tribunale dovrà tener conto. Verbale 8, pagina 56, dichiarazione spontanea di Moggi. Quando si parla di Mazzini delfino di Moggi, che comanda la Nazionale… qui, veramente, se uno si informa, sa perfettamente che non è così… che Mazzini, probabilmente, era l’ultima ruota del carro… era un brav’uomo che parlava tanto… voglio dire, magari che sproloquiava qualche volta, ma era, ed è, un uomo che ha la sua coscienza. Quindi, il dato extra processuale diventa dato processuale… trova in qualche modo riscontro nelle parole dell’imputato… e soprattutto, trova riscontro nelle fonti di prova del medesimo Pubblico Ministero… non solo per le osservazioni che vi ho fatto poc’anzi, ma per quelle che continuo a fare. D’altronde, lo stesso Auricchio nella sua deposizione dibattimentale, non ha potuto fare a meno, incalzato dalle domande dei difensori, di dare… sebbene delle valutazioni, ma si discute di conversazione tra persone, e quindi i toni e i modi consentono, impongono delle valutazioni… non ha potuto di dire che Mazzini era una persona che amava giocare… in particolare, verbale deposizione Auricchio 16 Marzo 2010, quando dice… folio 48 e seguenti… Mazzini al telefono utilizzava un linguaggio scurrile… e, addirittura, facendo un esempio specifico… quando Mazzini dice a Mencucci ‘Vi sta cercando l’Ufficio Indagini’ …è una battuta come tante, ne troviamo diverse. Ma vi è, a mio avviso, un altro riscontro processuale alla veridicità di quello che dice Mazzini, alla veridicità di quello che dice Moggi… ribadisco, Signor Presidente, Signori del Tribunale… Moggi, non mi sembra si sia speso per difendere nessun altro, se non sé stesso… e allora, anche questo, in qualche modo, va tenuto nella sua considerazione… Io vi prego di andarvi a rileggere la deposizione del teste Ferri. Ferri, portato in quest’aula dalla Procura della Repubblica, mi sembra, al di là della sua qualifica che ricordavo prima… mi sembra che offre una ricostruzione assolutamente logica, non solo sulla questione Lazio, Lotito-Carraro, e quindi sul ruolo di Mazzini, ma soprattutto sulla personalità del soggetto… perché non si può fare a meno di valutare la personalità del soggetto per decifrare in maniera corretta quelle conversazioni, e per collocare poi, o meno, quelle conversazioni nell’ambito di fattispecie penalmente rilevanti. E il… grazie… il buon Ferri nella sua deposizione… 24 Aprile 2010, folio 63 e seguenti… definisce Mazzini giocherellone, logorroico, uno che millantava. E quando durante il mio controesame chiesi a Ferri che cosa intendeva dire quando diceva che Mazzini era uno che millantava, è venuta fuori l’anima del magistrato, e c’è un passaggio che mi ha colpito molto nella rilettura degli atti, mi chiede scusa, dice ‘No, chiedo scusa, forse ho usato un termine forte’ …perché accusare di millanteria qualcuno in talune ipotesi potrebbe avere anche rilevanza penale… egli spiega che cosa intendeva dire, e dà l’assoluto contenuto al perimetro che traccia Luciano Moggi nella sua dichiarazione, e a come Mazzini ha caratterizzato la sua vita nel mondo del calcio e nel mondo delle relazioni. Io adesso consegnerò un elenco che per l’impegno assunto non andrò a leggere… un elenco in cui le fonti processuali dalle quali il Tribunale verificherà che quanto ha detto Mazzini, quanto sta dicendo il suo difensore, trova un riscontro negli atti… andate a verificare se è vero o non è vero quello che stiamo dicendo… in particolare, le… parliamo di intercettazioni telefoniche… le conversazioni con Bergamo, la numero 11819 del 30 Aprile 2005 ore 19,11… la conversazione numero 12079 del 2 Maggio 2005, sempre con Bergamo… la conversazione con Moggi, la numero 227 del 12 Agosto 2004 ore 16, 50… la conversazione con la sede della Roma, la numero 9818 del 21 Maggio 2005 ore 15, 16… la conversazione con la segreteria della Juventus, la numero 12177 del 3 Maggio 2005 ore 16, 04… la conversazione con Abete, la numero 16396 del 27 Maggio 2005 ore 13, 11… la conversazione con Facchetti, la 16301 del 26 Maggio 2005 ore 16,56… e poi, altre due sulle quali dobbiamo soffermarci con un attimo di maggiore attenzione perché sono gli elementi processuali dai quali il Tribunale potrà trovare riscontro di quello che Mazzini vi è venuto a dire… In particolare, vi è una telefonata… la numero 314 del 12 Agosto 2004… tra Moggi e Lippi, che è il… l’allenatore della Nazionale di calcio… Moggi chiama Lippi, e parlando di Mazzini in questa telefonata, ad un certo punto dice ‘Coinvolgi coso…’ … ‘Chi? Mazzini?’ … ‘Coso… che lui ci tiene’ …sintomatico in queste brevi parole quello che stiamo cercando di dimostrare… cioè, ogni qual volta vi è un’interazione fra chi nel mondo del calcio conta e fra chi nel mondo del calcio non conta nulla… come Mazzini… il modo nel quale egli può interfacciare con coloro che invece contano, è assolutamente questo, come abbiamo visto con Lotito. Ma vi è un’altra telefonata che io invece devo richiamare un attimo… so bene quanto dispiacerà e mortificherà Innocenzo Mazzini… il richiamo a questo verbale telefonico… perché molto spesso, vedete, dalla… la telefonata con Lippi, ve l’ho detto… Lippi risponde ‘E lui, anche questo… vabbè, anche così… per dargli una soddisfazione, magari’ … ‘Guarda, Marcello, che questo è uno genuino’ …dice Lippi e quant’altro… La telefonata più amara, ma a mio avviso più sintomatica, è quella… la telefonata del 28 Aprile 2005 alle ore 9.45… ed è una telefonata fra Meani e Contini… si parla del più e del meno… folio 12… ad un certo punto, i due soggetti cominciano a parlare di Mazzini… ‘Quello che va a trovare a casa al pomeriggio a Mazzini’ … ‘Ah!… diobon… ma Mazzini cosa fa nella vita?’ … ‘Il tordo!… il tordo!… ma tu l’hai visto come gira?’ … ‘Sì, vestito da… come un deficiente…’ … ‘Ma lascia perdere, va… eppure, questo qui, è Vice Presidente della Federazione, eh!… per questo la Federazione non conta niente… d’altronde, chi c’è?… c’è lui, c’è Abete… che è un altro ebete… Ghirelli e quant’altro’ … il tordo… il tordo, capo e promotore di una associazione a delinquere che secondo la Procura della Repubblica di Napoli ha necessità di una nuova figura giurisprudenziale… il capo promotore, l’associato ed il tordo promotore… come si evidenzia in queste telefonate… sono le fonti che mi sembrano più significative da richiamare al Tribunale per andare a fare il doveroso riscontro… ma sul punto vi assicuro che troverete ampia, ampia possibilità di verifica.
  20. Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595502.MP3 1h23'50'' - 1h34'40'' Botti: Analoga situazione riguarda l’altro soggetto che si trova nella stessa situazione istituzionale di Innocenzo Mazzini… è Abete, l’altro Vice Presidente… questo, neanche indagato… E allora, ancora una volta, vi richiamo le fonti… andatevi a leggere le telefonate fra Abete e Ghirelli, la numero 6375 del 25 Novembre 2004, le telefonate fra Abete e Mazzini, la numero 9430 del 19 Maggio 2005, altra telefonata fra Abete e Mazzini, la numero 15181 del 23 Maggio 2005. Poi, sul discorso Fiorentina torneremo, ma verificherete che l’intervento di Abete è un intervento… così come quello di Carraro… che ha le medesime caratteristiche. Che cosa significa lamentarsi verso i vertici istituzionali e ottenere questo tipo di risposta? Per le ragioni che dicevamo prima, mi sembra di tutta evidenza che l’indirizzo di una federazione calcistica importante come quella italiana sia quella di salvaguardare, in qualche modo, anche quello che c’è dietro talune società di calcio. Se è vero quello che sappiamo e quello che da questo processo è emerso, cioè quali sono gli interessi primari che ruotano attorno al mondo del calcio e dietro le partite di calcio, io ritengo doveroso e legittimo che se il Presidente della Federazione e i suoi vertici verificano che realtà imprenditoriali con grandissime utenze importanti come Roma e Firenze lamentano una serie di problemi sull’andamento delle partite, non solo è opportuno, è doveroso l’intervento… è doveroso l’intervento che significa nella salvaguardia di realtà urbane e geografiche di squadre e di città importanti, nel caso in specie, Roma e Firenze, cercare di creare un clima favorevole attorno all’andamento di certe partite di calcio. E’ un obbligo, a mio avviso, della Federazione Gioco Calcio, e la circostanza che l’adempimento di un dovere… un dovere nei termini in cui è evidente il concetto che cerco di esprimere… nell’adempimento di un dovere deve tramutarsi una condotta penalmente rilevante, e addirittura in comportamenti che vanno a integrare nella ipotesi di Innocenzo Mazzini il ruolo di capo e promotore, significa non aver compreso nulla o far finta di non comprendere come si muove il mondo del calcio, ed è un movimento di interessi che è assolutamente trasversale alle squadre di calcio, ed è assolutamente, certamente ridicolo e riduttivo ritenere che tutto ciò sia l’elaborazione di un demonio che si chiama Luciano Moggi e di una serie di accoliti che sono i suoi associati, o i suoi co-promotori. La verità è che se quello che vi ho detto lo andrete a riscontrare nel contenuto delle risultanze investigative, vi troverete di fronte a un dato… che abbiamo una triade che gestisce la Federazione Gioco Calcio che rispetto a dei momenti di fibrillazione che vengono da loro associati, si è mossa in un certo modo. Vi è un elemento in più… mentre in qualche… per qualche ragione, è evidente… e questo emerge dalle conversazioni… che vi era un interesse forte da parte di Carraro ad avere una buona relazione con Della Valle e Lotito per motivi che riguardano la sua rielezione… come abbiamo plasticamente evidenziato, e come i numeri ci dicono, Mazzini, a questa vicenda, era assolutamente indifferente perché che Lotito e Della Valle avessero dei buoni rapporti con Mazzini rispetto all’iter della sua vita nell’ambito del mondo del calcio, era assolutamente indifferente diversamente da quello che capitava per Carraro… questo non significa che è un elemento indiziante ai fini della responsabilità penale, ma siccome in questo processo si discute molto di risultanze investigative che poco hanno a che fare con le vicende di rilevanza penale… se questo è un elemento, e allora è un elemento che non riguarda Mazzini. E allora, vi starete domandando, ma Mazzini perché ha trascorso due campionati di calcio a discutere al telefono di tutto e con tutti… ebbè, io penso che una riflessione sulla personalità del soggetto vada in qualche modo fatta… ed è una possibilità che anche se in maniera molto marginale, il processo ci ha offerto. Innocenzo Mazzini è una persona onesta… che giocava a fare il potente… senza essere ferrato per il potere… una persona che parlava molto… che millantava troppo… è una persona a cui tutti, in qualche modo, volevano bene. Vi assicuro che ho avuto grandissima difficoltà a convincere Innocenzo Mazzini a venire innanzi al Tribunale per due ordini di ragioni… da un lato il pudore della persona onesta, e dall’altro la consapevolezza che venire qua doveva significare unicamente mettere a nudo una serie di comportamenti che aveva tenuto nell’ambito degli anni nei quali aveva rivestito cariche associative… significa, e ha significato, e vi assicuro che non è stato facile venire qua a ricostruire una storia di piccole, o grandi, millanterie. Naturalmente, so bene che è piuttosto diffuso… anche piuttosto banale… per tutti gli imputati raggiunti da prova che deriva unicamente da intercettazioni telefoniche andare a svilire il contenuto di quelle conversazioni. Abbiamo degli esempi illustri nel nostro Paese, ma è comunque una prassi diffusa… mi contesti la telefonata… io dico che stavo giocando, stavo millantando… che non hai ben compreso il senso della dichiarazione… Ebbene, Mazzini vi ha detto anche questo… i difensori di parte civile, soprattutto, che hanno parlato dopo la dichiarazione spontanea di Mazzini, hanno ricamato su questo… e hanno, in qualche modo, svilito e banalizzato un tentativo di consentire una ricostruzione alternativa… quella che la giurisprudenza richiamata in premessa vieta perché se devi richiedere una condanna sul presupposto della intercettazione, sul presupposto unico… allora, non può essere una… contenuto ambivalente… non puoi avere una ricostruzione alternativa plausibile del contenuto di quelle conversazioni… Mazzini ve le ha date, ma naturalmente l’imputato che si difende… badi bene, Signor Presidente, Signori del Tribunale… siete troppo esperti per rendervi conto che la scelta della dichiarazione spontanea… e non di sottoporsi all’esame… è stata una scelta imposta dal difensore lì dove non era la preoccupazione di non riuscire a sostenere le domande del Pubblico Ministero, ma è evidente che… non bisogna essere avvocati da 30 anni per rendersi conto che in un contesto processuale nel quale la fonte investigativa è la telefonata, e nel quale gli imputati, giustamente, nella gran parte, non hanno sostenuto l’esame… significava doversi subire la contestazione di due anni trascorsi al telefono con l’inserimento di un dato di suggestione processuale e mediatica che, onestamente, Innocenzo Mazzini non meritava. Quindi, scelta tecnica. Ma la dichiarazione spontanea di un imputato come tutte le dichiarazioni che provengono da una parte del processo, vanno prese col beneficio dell’inventario. Con Mazzini, però, voi avete la possibilità di andare a riscontrare nelle risultanze che la Procura vi ha proposto… se in qualche modo la sua difesa, cioè la sua ricostruzione di quelle conversazioni, la sua ricostruzione di quel ruolo e di quelle millanterie sono delle legittime argomentazioni difensive o possono adeguatamente trovare conforto anche nella vostra valutazione perché riscontrate in atti del processo.
  21. Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595502.MP3 1h11'55'' - 1h23'50'' Botti: Sarebbe… è opportuno tenere presente quello che abbiamo cercato di veicolare anche durante gli scarni controesami che abbiamo effettuato durante l’istruttoria dibattimentale… che Mazzini è Vice Presidente della FIGC, espressione del calcio dilettantistico… e che, ai sensi dell’articolo 12 del Regolamento Federale, il calcio dilettantistico esprime il 34% dei voti per la elezione dei vertici. Ciò significa che Mazzini è stato eletto, e sarebbe stato eletto, solamente ed esclusivamente con il consenso e il contributo elettorale del calcio dilettantistico. Allora, se il teorema è “Tu dovevi condizionare i vertici della Federazione, e dovevi, in qualche modo, portare con te le società di calcio per facilitare la tua elezione”, le società di calcio coinvolte nel processo e nel capo di imputazione sono tutte società di calcio di Serie A… mi sembra che Innocenzo Mazzini, della buona relazione con queste società, non avesse alcun bisogno perché egli era espressione di un calcio che, per fortuna, è fuori da questa vicenda processuale. Persino, il Tenente Colonnello Auricchio… anzi, non più Tenente Colonnello, ma Capo di Gabinetto dell’Ufficio del Sindaco, Auricchio… nella sua deposizione dibattimentale non ha potuto fare a meno… richiamo, naturalmente, senza leggere… foglio 49, udienza 16 Marzo 2010… non ha potuto fare a meno di ricostruire… nel discutere delle vicende che hanno portato alle elezioni… il dato che Mazzini era espressione di quel settore calcistico, ed è stato eletto in virtù dell’articolo 12 e del 34%. Il medesimo Abete, graziato… giustamente… il problema è perché non sono stati graziati anche gli altri… dalla vicenda processuale nonostante una deposizione testimoniale che sola la bontà dei Pubblici Ministeri ha ritenuto potesse concludersi in questa fase… cercando, comprensibilmente, in una prospettiva di difesa, di una situazione di verginità che era resistita alla indagine della Procura della Repubblica di Napoli… nonostante i tanti sviamenti… soprattutto quando abbiamo posto delle domande specifiche sulla posizione di Mazzini… ci ha fornito un altro elemento importante… perché voi se dovete valutare la condotta, e la condotta nasce dal ruolo, non potete prescindere da questo… dice, ‘Mazzini era un medico, seguiva da sempre l’area antidoping’ …quindi, espressione del calcio dilettantistico… che nell’ambito di una struttura che il medesimo Abete ha dovuto convenire… lo troverete durante la sua deposizione… era struttura che aveva una gestione collegiale… lo ha detto Abete nonostante io cercassi di avere una risposta chiara sul punto, ma, evidentemente, una preoccupazione atavica lo costringeva a delle risposte abbastanza ambigue… Abete ci conferma che Mazzini si occupava di antidoping, sostanzialmente… cioè, non di arbitri, non di griglie, e non di quant’altro… e che poi la gestione della Federazione era una gestione collegiale fra la Presidenza e le due Vice Presidenze. A me interessava che lui ribadisse questo concetto, ma saranno poi le telefonate a dimostrare che in concreto non vi era una gestione univoca di un aspetto dell’attività dei vertici federali assolutamente lecita, che però nella vicenda processuale è stata ritenuta illecita. E allora andatele a confrontare le intercettazioni telefoniche… io mi limiterò a richiamare le fonti… andrete poi a verificarne il contenuto per stabilire se, per esempio, nelle condotte e nelle conversazioni realizzate da Carraro in ordine alla vicenda del salvataggio della Lazio, o di Abete in ordine alla vicenda del salvataggio della Fiorentina… voi troverete un comportamento, un approccio, delle parole diverse da quelle che troverete nelle conversazioni che il medesimo Innocenzo Mazzini fa in relazione a questi che sono i due capi di imputazione, in qualche modo, più specifici. In particolare… in particolare c’è una telefonata importantissima, quella fra Carraro e Bergamo, la numero 23518 del 1 Febbraio 2005… ed è la telefonata durante la quale Carraro si occupa del problema che gli aveva proposto Lotito, Presidente della Lazio. Lotito lamentava di aver subito una serie di ingiustizie, e questa lamentazione non la va a fare nei confronti di Innocenzo Mazzini… questa lamentazione, giustamente, la va a portare ai vertici della Federazione. Lotito ritiene che gli arbitri l’abbiano maltrattato, si rivolge a Carraro per esternare il suo malumore. Signor Presidente e Signori del Tribunale, ma se è l’interessamento dei soggetti istituzionali rispetto alle sorti delle società di calcio il dato indiziario di maggiore pregnanza, ma Carraro che cosa avrebbe dovuto fare, secondo una impostazione asettica che la Procura della Repubblica pretenderebbe da coloro che rivestono cariche istituzionali nel mondo del calcio? Avrebbe dovuto dire “Caro Lotito, il problema non mi riguarda, mi occupo di altro” …non è così, Signor Presidente, Signori del Tribunale… andatela a rileggere la telefonata che vi ho richiamato, andate a rileggere la telefonata che interviene dopo questa del 1 Febbraio 2005, quella del 3 Febbraio 2005, e precisamente la numero 23785, sempre fra Carraro e Bergamo… Carraro è addirittura irritato nei confronti di Bergamo… Carraro rimprovera Bergamo che evidentemente il suo intervento precedente per garantire alla Lazio un adeguato arbitraggio, non ha avuto nessun esito… tanto è vero che lui dice “Perché le dirò di fare il contrario… così forse riusciremo ad ottenere qualcosa… non lo so, io…” … Presidente… Presidente… 425, non luogo a procedere… sentenza passata in giudicato… della Federazione… il quale, giustamente, senza nessun rilievo penale interviene… e non solo interviene, ma quando il suo intervento non produce effetti… perché poi verificheremo questi interventi quali effetti producono… si prende la briga di riparlare con il suo interlocutore, e di dire “La prossima volta, io ti dirò di fare il contrario, così riusciremo ad ottenere qualcosa… non lo so io, eh!” …l’irritazione… e Bergamo che si difende “No io ho parlato, ho parlato” …ma Carraro insiste “Eh, ha parlato, ha parlato… ma allora vuol dire che ha parlato a… vuol dire che anche a lei l’ascoltano al contrario” … Allora, questo atteggiamento ha rilievo penale?… no!… certamente no!… ma andatele poi a riprendere le telefonate di Mazzini rispetto a Lotito… poi le affronteremo rapidamente, separatamente… cioè, andate a ritrovare in questa unica fonte di prova comportamenti diversi che determinano effetti diversi… per cui, l’uno ha la sentenza di non luogo a procedere, e l’altro è capo e promotore di una associazione a delinquere e vengono richiesti anni e anni di carcere… Non è diversa la posizione… nel richiamo delle fonti, oltre la prova delle due telefonate, ritengo opportuno che il Tribunale vada a verificare sul punto la conversazione tra Bergamo e Pairetto del 3 Febbraio, la conversazione tra Fazi e Bergamo del 4 Febbraio… e poi, subito dopo, si leggano le conversazione tra Mazzini e Pairetto, e le conversazione tra Mazzini e Lotito… perché mentre Lotito, Presidente di una squadra di calcio, che si sente danneggiato, si rivolge al capo, al Presidente della Federazione per esternare il suo disappunto, Mazzini ha necessità di ritrovarsi uno spazio e un ruolo in questa vicenda… nel senso che da queste conversazioni, soprattutto dalle conversazioni fra Mazzini e Lotito, emergerà, che cosa?… il fatto che Mazzini tende a ricavare uno spazio in una relazione che come capita puntualmente passa assolutamente sulla sua testa… è Lotito che chiama Carraro… telefonate senza rilievo penale, e lo ribadisco per evitare equivoci… Mazzini interviene in questa vicenda, e nelle sue telefonate con Lotito, continua a realizzare la sua migliore dote, come verificheremo, che è la millanteria… la necessità di ricavare uno spazio di credibilità e di potere che costui non ha… perché quando andrete ad esaminarle, le vicende del capo di imputazione che in qualche modo interfacciano più da vicino con Mazzini… che sono quelle del salvataggio della Lazio e del salvataggio della Fiorentina… troverete il riscontro preciso di quello che sto dicendo… leggetele le telefonate tra Lotito e Mazzini… sono, da questo punto di vista, un capolavoro di prestigio di chi nello specifico, ma in assoluto, non conta niente… perché gli passa tutto sulla testa e cerca disperatamente di ricavarsi uno spazio di credibilità.
  22. Mi fa molto piacere il tuo apprezzamento. Sai, ho quasi finito di leggere la sentenza, e spesso mi viene voglia di riproporla qui subito per poterla commentare tutti insieme. Però, ci sono gli interventi degli avvocati che, detto fra noi, mi sembrano più interessanti della sentenza. Ecco, non so se siete tutti d'accordo, ma io preferisco prima trascrivere le arringhe degli avvocati (tenendo l'ordine degli imputati in sentenza) e quindi passare alla trascrizione della sentenza. D'altro canto, fretta non ce n'è... da come leggiamo sui giornali (...sempre bene informati!) l'appello dovrebbe tenersi a fine 2013! Voi cosa ne pensate? Siete d'accordo?
  23. Difesa Mazzini - Avvocato Botti – Napoli, 20 Settembre 2011 MP595502.MP3 55'08'' - 1h03'55'' Botti: Ma, al di là delle questioni giuridiche, mi sembra che i Pubblici Ministeri volutamente ignorano nel continuare a sovrapporre il reato associativo… ripeto, forse per restituire forza a questo processo, perché, forse, diversamente da me, ritengono che la funzione giurisdizionale diventi significativa e importante se i reati siano più gravi e significativi… lì dove io penso che la giurisdizione sia sacra anche davanti al giudice di pace… continuano a fare finta di ignorare quali siano le consuetudini, le gerarchie, le relazioni ed i comportamenti che caratterizzano il mondo del calcio. E mi sembra che in questo senso il dibattimento, e lo sforzo difensivo di Moggi e dei suoi avvocati rispetto ad ovviare alla violazione di legge della Procura della Repubblica di Napoli sia stata importante perché c’ha restituito, tristemente, un mondo del calcio nel quale queste relazioni… assolutamente sgradevoli, assolutamente poco decorose, assolutamente poco corrette… attraversano integralmente il mondo del calcio… e la quantità di squadre che hanno la possibilità di interagire ed intervenire rispetto a coloro che questo sistema controllano. E allora, e lo chiedo con estrema onestà… io vorrei comprendere come e perché sono stati fuori… sono stati tirati fuori come da questo cilindro… questo cilindro squallido e triste che è venuto fuori da queste indagini del mondo del calcio… perché un prestigiatore ha messo le mani in questo cilindro e ha tirato fuori dei nomi… Mi sembra che individuare… per le cose che andremo a verificare nel processo… che siano associati Tizio, Caio, Sempronio e Medio e non anche altri soggetti… siano dei criteri assolutamente arbitrari e casuali… cioè, che cosa diversifica i promotori di questa associazione rispetto a coloro che pure in questo processo sono… le cui responsabilità… se di responsabilià penali si tratta… sono emerse da ogni feritoia di quest’aula… no!… ci sono i cattivi, ci sono i capi e i promotori, ci sono gli associati, e ci sono coloro che si sono comportati in maniera, evidentemente, poco corretta. E’ la storia di sempre che, soprattutto nel calcio italiano, si ripropone… i capri espiatori, il lavaggio della coscienza, la sanzione mediatica, la pubblicazione in tempo non dovuto delle intercettazioni, i processi sportivi… ma il carrozzone deve andare avanti, i cattivi sono messi fuori, i buoni… o perlomeno, i poco corretti rimangono dentro… e tutto si ripropone. Questa non è una sintesi banale e qualunquistica di questa vicenda processuale, ma è quello che è emerso in quest’aula, Signor Presidente… in quest’aula… E allora, se vogliamo essere amanti della statistica… io non so che passione o conoscenza calcistica hanno i componenti di questo collegio… ma ritenere che, nella storia del calcio italiano, vi sia stata una società, la Juventus, che abbia, in 30 anni, monopolizzato quello che di trasparente o non trasparente è avvenuto nel mondo del calcio, e che questo sia stato un monopolio esclusivo che abbia riguardato il principale imputato di questo processo, che è Moggi… per cui, altre società siano rimaste fuori da questo processo… a me non mi interessa fare la parte civile contro nessuno… a me però interessa restituire al Tribunale questo senso dell’assoluta casualità della scelta degli imputati di questo processo. Io, purtroppo, o per fortuna, sono tifoso di calcio… mi sono andato a rileggere le statistiche degli ultimi 30 campionati… e allora, se monopolio è esistito, è un monopolio economico, è un monopolio di politica calcistica, è un monopolio di forza imprenditoriale che ha caratterizzato tre società: la Juventus, l’Inter e il Milan… in pari dignità… ma noi qua stiamo facendo il processo a Luciano Moggi… perché se prendete l’almanacco del calcio che l’ottimo Mungiello aveva portato in udienza, verificherete che dal 1980 ad oggi su 30 scudetti assegnati solamente 7 volte lo scudetto è uscito dall’orbita Milano-Torino… una volta a Verona, una volta alla Sampdoria, una volta alla Lazio, due volte alla Roma, due volte a Napoli… dove non c’era… cioè, dove non solo c’era Luciano Moggi, ma c’era anche Diego Armando Maradona… che mi sembra il più grande, e c’è voluto Maradona per tirar fuori lo scudetto da Milano e Torino… questi sono numeri, Signor Presidente… e allora, se poi, noi, siamo chiamati a ricostruire la vicenda calcistica degli ultimi 30 anni, o di campionati in contestazione, e dobbiamo stabilire che esiste un cattivo che si chiama Luciano Moggi, esiste una società dominante che è la Juventus, se esistono una serie di servi sciocchi che lavorano attorno alla Juve… e poi, ci sono i santi dell’Inter e del Milan, che in quest’aula sono entrati, ma che non hanno bisogno di un difensore tecnico… allora, io dico, potete farla questa ricostruzione, ma è una ricostruzione fallace da un punto di vista giuridico, fallace da un punto di vista della ricostruzione investigativa, e, soprattutto, incompleta dal punto di vista della ricostruzione storica. Non c’entra niente il reato associativo. Chiunque si occupi di calcio, anche da semplice spettatore, sa che esiste una soggezione inevitabile da parte di quel signore che si mette la giacchetta nera e il fischietto in bocca e ogni domenica va ad arbitrare le partite di calcio. Questa soggezione è in un triangolo politico, economico, industriale che è Milano-Torino. E chiunque abbia arbitrato queste partite… abbiamo letto i risultati di 30 campionati, non di 10 campionati… subisce una inevitabile soggezione. E allora, se questa soggezione che è stata… e continua ad esserci… dobbiamo dare la veste del reato penale, facciamolo pure… ma, insomma, mi sembra una cosa che non ha un senso perché la soggezione significa garantirsi… al di là di un intervento diretto… di un intervento di corruttela, o di un intervento di imposizione… la necessità di avere un arbitraggio favorevole… perché l’arbitro sa bene che se interagisce con la famiglia Agnelli, con la famiglia Moratti, o quant’altro… è molto diverso… e non vorrei fare nomi di soggetti che perlomeno nella nostra città hanno gestito le sorti del calcio. Questa è una ricostruzione di verità. Se partendo da questa ricostruzione di verità, voi che siete giudici, e non siete tifosi seduti in un Bar dello Sport, dovrete a questa ricostruzione di verità restituire una veste giuridica… dovreste partire da questo per poi effettuare la collocazione di questa corretta ricostruzione nell’ambito… nell’ambito della sentenza.
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