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cccp

Per Kefeo...E Per Coloro Che Vogliono Discutere...

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Joined: 15-Apr-2007
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Se uno compra una scheda telefonica in Svizzera può essere denunciato per associazione a delinquere?

in quel caso sarei a rischio ché di schede svizzere ne ho due

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Difesa Bertini - Avvocato Messeri – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 22'38'' - 40'52''

Messeri: Come si difende Bertini? La difesa di Bertini è… se io mi devo difendere dal possesso di una scheda telefonica che non ho avuto… dicendo non ho avuto la scheda telefonica… e quindi, è una difesa che… tutti sappiamo che una delle regole principali del processo è che io non posso provare un fatto negativo, io non posso provare che non avevo una scheda… posso soltanto… è un onere probatorio, tornando a quello che avevo detto all’inizio, che compete esclusivamente al Pubblico Ministero, e che se il Pubblico Ministero non riesce a soddisfare, praticamente, vengono respinte le sue domande… ma non riesce a soddisfare, non nella, se si potesse fare una statistica, al 51%… se non riesce a soddisfare oltre al ragionevole dubbio… che è una cosa diversa dalla presunzione civilistica, per esempio, perché nell’ambito civilistico se ritengo che una cosa ci sia più probabilità che sia successa che non, posso porre… posso accogliere la domanda in relazione alla quale è posto a fondamento quel tipo di fatto… la regola dell’oltre il ragionevole dubbio, no… anche se ritengo che una tesi possa essere stata dimostrata più di un’altra, se nonostante questo, oltre la soglia del 50%, permane il ragionevole dubbio… che è concetto difficilmente, secondo me, classificabile… forse risponde la coscienza umana e giuridica che ogni giudice deve avere… ma che sia tentato anche con delle recenti sentenze della Corte di Cassazione, anche della Corte Costituzionale, di individuare… quindi, se, anche se siamo oltre la soglia del 50%, non ho superato il ragionevole dubbio, devo assolvere.

Quindi, dicevo, tornando alla tesi difensiva di Bertini… Bertini dice ‘Io la scheda 155 non l’ho mai avuta… me lo devi dimostrare te che ce l’avevo… non ce la fai a dimostrarlo perché non l’ho avuta… e poi perché utilizzi delle prove…’ …e qui, si tornerà nel tipo di prove che si utiliz… che sono state utilizzate… ‘…e quindi, non posso far altro che negare l’assunto difensivo’.

In subordine… una linea subordinata, ma che ha la sua valenza… la diapositiva dice aver usato una scheda telefonica svizzera non integra la partecipazione associativa e non integra la frode sportiva. E’ un concetto che svilupperò meglio dopo, ma che si… trova il suo fondamento sempre sia nell’onere probatorio e sia nelle modalità di formulazione della normativa che riguarda la frode sportiva, sulla cui tecnica legislativa qualcuno vi ha sicuramente già detto… vorrei tornarci anch’io… chiedo scusa se vi dico cose già dette, però per motivi, anche personali, recentemente non ho potuto seguire le discussioni di tutti, e quindi vi chiedo in anticipo scusa se torno su argomenti che sono stati trattati da altri.

Quindi, abbiamo parlato di questo onere probatorio… nella fattispecie, appunto, tornando al caso di Bertini… possesso della 155, utilizzo… consegna della 155 da Moggi e Fabiani a Bertini, utilizzo della 155 prima e dopo quattro gare, che sono quelle indicate nel capo di imputazione, ad eccezione di Inter-Fiorentina che è una frode di secondo tipo, quella col cartellino arancione… e poi, la famosa frode di Inter-Fiorentina, appunto, che si differenzia come fattispecie incriminatrice.

Detto questo, si può dire che è il processo delle schede svizzere. Ed è il processo… se è il processo delle schede svizzere… per Paolo Bertini è il processo della 0041XXX155. Quindi, credo che sia opportuno andare a vedere se si ritiene che possedere una scheda non sia reato, ci si ferma qui, e si fa una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Se si ritiene che dal possesso di una scheda riservata consegnata con certe modalità possano derivare anche conseguenze giuridiche, si va a vedere dove nasce, dove muore e dove opera questa scheda… chi la prende, chi la dà, chi la usa, come viene usata… e quindi, si cerca un po’ di ricostruire il percorso. Accettiamo questo tipo di sfida che viene proposta dal punto di vista probatorio, andiamo a vedere questa scheda.

Come nasce… ho detto prima che il… che uno dei punti principali dell’accusa è che questa scheda sia stata consegnata a Bertini da Moggi o Fabiani… perché, altrimenti, si ritiene che sia una scheda che serve per comunicare riservato con i membri dell’associazione, e si è cercato di dimostrare che l’associazione aveva comunque acquistato 9 schede… ho detto prima che la 155 non fa parte delle 9 schede acquistate direttamente da Moggi o Fabiani, ma si arriva alla 155 attraverso le telefonate che le prime… alcune delle prime 9 schede fanno al secondo gruppo di 9 schede… e quindi, non c’è prova non solo che a Bertini… presumibilmente a Bertini, l’abbia consegnata Moggi o Fabiani… ma non c’è prova neanche che l’abbia acquistata mai Moggi o Fabiani o chi per loro, la 155. Questo lo dice il Maresciallo Di Laroni nel… all’udienza in cui è stato sentito, che dovrebbe essere quella del 13/11/2009… quando a più riprese gli viene chiesto da più difensori, e a domanda precisa di un avvocato dice… ‘Questo secondo gruppo, da cui deriva il terzo… voi non avete capito esattamente… cioè, non avete avuto dal De Cillis un fax, una scheda, un foglio nel quale il De Cillis indicava che questo secondo gruppo faceva parte delle schede che lui verosimilmente avrebbe dato al Bertolini?’ …risposta ‘No’ …ecco, una risposta sintetica, perché poi leggendo quello che ha detto Di Laroni troverete sviluppata in maniera sicuramente più ampia, in concetti anche successivi. Quindi, la scheda 155 non si sa chi la compri… per cui, la riferibilità ad una associazione sotto il profilo della prova diventa veramente difficile.

Ho parlato di processo indiziario… sul processo associativo per Bertini legato al possesso della scheda. Perché indiziario?… perché il ragionamento che fa il Pubblico Ministero è di tipo indiziario… hai… cerco di dimostrare che te hai questa scheda telefonica attraverso un procedimento indiziario, che come tutti sappiamo prevede la partenza da un fatto noto, l’arrivo a un fatto ignoto… quindi, il fatto ignoto è chi è che ha la scheda 155… il fatto noto… poi vedremo, di volta in volta, cosa c’è stato messo nel fatto ignoto… e s’è legato, cercato di legare il fatto noto al fatto ignoto da… come tutti sappiamo, perché un indizio sia valido… o da leggi scientifiche o da massime di esperienza. Quando si è in presenza di una legge scientifica, il giudice è abbastanza tranquillo perché se io devo ritenere, lasciando questa custodia di occhiali, dove vada a finire, posso prevedere che vada a finire verso terra perché c’è una legge scientifica che è rappresentata dalla forza di gravità che mi ha detto che fino ad oggi tutti gli oggetti che sono stati lasciati cadere nel vuoto sono andati verso terra… il giorno in cui un oggetto andrà verso l’alto, si rivedrà la legge scientifica e si rivedrà il procedimento indiziario. Questo per dire che quando il giudice è in presenza di una legge scientifica, la deduzione indiziaria è rigorosa, e può essere, sicuramente, fonte di prova rigorosa.

Cosa diversa è la massima d’esperienza, che se la crea il giudice non a suo uso e consumo, ovviamente, a uso e consumo della sentenza che deve fare, ma che, come tutti sappiamo, è una relazione tra fatti che prevede un passaggio induttivo… quando delle categorie di fatti che si ripetono posso induttivamente estrapolare una regola che poi applico al caso specifico per deduzione. Tanto per farvi un esempio… poi lo vedremo successivamente… ritengo che tutte le persone che risiedono in una certa città telefonino da quella città… quindi, a livello induttivo ricavo la regola che chi telefona lo debba fare dalla propria città… siccome la 155 telefona da Arezzo, e Bertini sta ad Arezzo, la 155 ce l’ha Bertini. Questo è il procedimento induttivo e indiziario che è stato seguito dal Pubblico Ministero e dal… e anche dal Maresciallo Di Laroni, che è un procedimento che nel caso specifico è assolutamente errato per due ordini di motivi: è errato perché poi come cercherò di spiegarvi, non esiste un fatto noto in questo tipo di procedimento indiziario… perché il fatto noto dovrebbe essere il dato che deriva dal tabulato telefonico… e poi vi spiegherò perché il dato che deriva dal tabulato telefonico non può essere messo in quella casellina lì, che poi è un tondo dove c’è scritto ‘Fatto noto’… perché il fatto noto… se dal fatto noto si vuol desumere l’ignoto, deve essere certo al 100% …altrimenti si finisce per desumere l’ignoto dall’ignoto, e per utilizzare il sospetto come prova in violazione dell’articolo 192 secondo comma del Codice di Procedura Penale.

Perché poi non può essere utilizzato come indizio?… perché sono state utilizzate delle massime d’esperienza… che per fortuna a livello accusatorio ha util… ha… sono quelle, non del Tribunale, ma del Maresciallo Di Laroni, inizialmente poi recepite dalla Procura… che sono sbagliate, tipo l’esempio che vi ho fatto io… come faccio a dire che tutte le telefonate che vengono fatte da un soggetto vengono fatte dal luogo di residenza anagrafica?… quando si parla di telefonate fatte con telefoni cellulari… quindi, non legate ad un posto fisso… che agganciano svariate celle, tra cui, nel caso di Bertini, una, la più agganciata di frequente, che è quella del casello autostradale di Arezzo dove passano… ovviamente, può passare chiunque indipendentemente dal… dal proprio luogo di residenza.

Quindi, tornando a quello che il Pubblico Ministero deve dimostrare, dice ‘Hai questa scheda telefonica, te lo dimostro attraverso un procedimento indiziario… utilizzo il tabulato come fatto noto, poi ci lego una massima d’esperienza… e ti dimostro il fatto ignoto, che la 155 ce l’ha Bertini’. Io dico no, il fatto noto non lo puoi utilizzare nel procedimento indiziario perché non hai un fatto noto… perché se il fatto noto è il tabulato, andiamo a parlare di che cosa è dal punto di vista processuale e probatorio il tabulato. Il tabulato, dal punto di vista probatorio, credo che siamo tutti d’accordo, che è un documento… che segue la regola di tutti i documenti… quindi, per poter trovare ingresso in un processo ha bisogno di una produzione, ha bisogno di un giudice che ai sensi del 495 ne dichiari l’ammissibilità e l’utilizzabilità, ha bisogno di un giudice che in una sentenza, ai sensi del 526, lo utilizzi come materiale probatorio utilizzabile, se è utilizzabile… e in questo caso, però, siamo in presenza di un documento un po’ particolare… non è un documento facilmente intellegibile, non è una fotografia… è un documento in formato elettronico, è un documento, c’ha detto il Maresciallo Di Laroni, è un CD, è un DVD, nella stragrande maggioranza dei casi… quindi, il dato contenuto nel DVD… qui si discute in dottrina in giurisprudenza, ma secondo me, visto che le modalità per veicolare un documento nel processo sono quelle di produrlo, e il documento si legge, poi, gli si dà lettura ai sensi del 511… perché ho tanta testimonianza, io l’ascolto in udienza, quindi il giudice utilizza quello che ha ascoltato… un documento il giudice se lo va a vedere… quando è scritto ne può dare lettura alle parti, quindi lo veicola come documento, come materiale utilizzabile all’interno del processo ai sensi del 511, dandone lettura… eh, in questo caso, dare la lettura di un DVD o di un CD diventa… significa dover fare i conti con la natura informatica di questo tipo di documento… secondo me, è un documento che se non viene trascritto, sbobinato, reso su supporto cartaceo attraverso, forse, una perizia per non bypassare il principio del contraddittorio dell’articolo 111 della Costituzione, è un documento che nel processo ha trovato ingresso solo sottoforma di supporto informatico, solo sotto forma di DVD.

E allora, riprendendo una distinzione, cioè i vari significati che… di prova penale… secondo me, la definizione migliore rimane quella di Paolo Tonini che ho avuto la fortuna di avere come professore di procedura penale all’Università di Firenze… che distingue le fonti di prova, dal mezzo di prova, dall’elemento di prova, dal risultato probatorio… nel caso specifico, che cosa abbiamo?… la fonte di prova, che è il tabulato telefonico… il mezzo di prova, che se fosse un foglio, sarebbe un foglio, in questo caso abbiamo un CD e un DVD di gestori telefonici… l’elemento di prova, sono i dati grezzi, l’insieme, quelle che il Maresciallo Di Laroni chiama, simpaticamente, schifezze… poi vedremo come… che si trovano dentro questo DVD… e il risultato probatorio è la valutazione che il giudice, il collegio deve fare del dato grezzo che è dentro il DVD… in questo caso un DVD non trascritto, non sbobinato.

E allora, il Maresciallo Di Laroni in maniera, così, sintetica… ho ripreso una dichiarazione che lui fa all’udienza in maniera simpatica e genuina, dice… stretto nel controesame, anche mio, dove insistevo per accertare la provenienza del documento… perché dovevo fare i conti con un tabulato, con un DVD, che è un documento, e quindi dovevo stabilire da dove proveniva questo tipo di documento… e, con il contenuto di questo documento, arriva a dire, a pagina 148 della deposizione il 10/11/2009… ‘Alla fine i gestori ci danno la loro schifezza… piangicela tu…’ …ricordo al collegio che questa dichiarazione la fa dopo averci spiegato in centomila modi come era avvenuta l’acquisizione del documento. Ritengo che, a seguito di quello che ha detto il Maresciallo Di Laroni, si possa parlare nella fattispecie di un documento anonimo perché credo che non ci sia prova se quel CD o quel DVD da chi provenga. Ricorderete che io, io stesso, ho fatto una fila di domande interminabili al Maresciallo Di Laroni… dove aveva, e come aveva preso questo documento… lui non mi ha risposto, se non arrivando a dire, alla fine, che il documento glielo aveva dato l’omino addetto alla gestione dei rapporti con l’Autorità Giudiziaria. La mia curiosità non era tanto quella di sostenere che semmai domani questo documento fosse sbobinato, e ci venisse scritto nell’intestazione che proviene dalla Telecom, dalla H3G, da chi volete voi… non è attendibile la scritta nel documento… era un’altra… siccome il documento è di formazione extraprocessuale… cioè, lo forma il gestore, tanto è vero che in via subordinata ebbi a formulare delle richieste ai sensi del 507 di sentire, dopo che il Di Laroni aveva detto ‘Me l’ha dato l’omino…’ …usando le sue parole… ‘…della Telecom’, di sentire il Signor Telecom… tanto per, sinteticamente, individuare il problema… per chiedere come aveva formato questo documento… perché avevo ascoltato le parole di molti imputati nel procedimento che non ritrovavano telefonate effettivamente fatte…non è il caso di Bertini, perché non è stato mai intercettato, cioè sottoposto ad intercettazione telefonica il suo telefono cellulare chiamiamolo tra virgolette ‘ufficiale’ …però di molti si diceva ‘No, no, ho fatto delle telefonate, non ho ritrovato la telefonata qui… come mai?’ …allora, a fronte di un disco che non si sa da chi viene, a fronte di un Maresciallo che dovrebbe aver preso il disco, che mi dice che glielo ha dato l’omino della Telecom, cioè l’addetto del gestore, senza un nome, senza un cognome… a fronte di un disco in relazione al quale si sono fatte delle eccezioni preliminari… c’è la dottrina che ritiene che sia necessaria per l’acquisizione quanto meno un decreto motivato del Pubblico Ministero, perché comunque è un qualcosa che svela un traffico riservato che attiene alla privacy di alcuni soggetti, tra dei numeri telefonici ancorchè non ci dicano il contenuto delle telefonate… credo che si possa affermare senza ombra di dubbio che quel… che quel documento possa, appunto, essere considerato un documento anonimo… anonimo, perché non si sa da chi proviene, non si sa come è stato formato… inutilizzabile, in quanto anonimo per quello che c’ha detto, appunto, il Maresciallo Di Laroni.

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Difesa Bertini - Avvocato Messeri – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 40'52'' - 47'24''

Messeri: Andiamo oltre, comunque… facciamo finta che quello che c’ha raccontato il Maresciallo Di Laroni… e, se si ritorna alla diapositiva precedente, siamo alla valutazione fatta dal giudice del dato grezzo perché non stiamo ora discutendo su dei dati fissi telefonici… avendo a che fare con un DVD o un CD di natura informatica, tutti i numeri telefonici, tutte le schede che hanno fatto ingresso nel processo ce l’hanno fatta perché ce l’ha detto il Maresciallo Di Laroni… il quale, con assoluta onestà e assoluta linearità, c’ha detto ‘Guarda che quando io sono andato a prendere questi dati telefonici, non è che li ho ricopiati…’ …ha parlato anche di ricopiandoli con olio di gomito… ‘…ma li ho valutati’ … perché “Li ho valutati”?… perché si ritorna a quello che aveva detto prima, cioè alla schifezza del gestore telefonico… schifezza, che non c’entra niente, ovviamente, le modalità di lavoro del gestore telefonico… ma, e qui è bene aprire una parentesi, tutti ricorderemo che si tratta di schede telefoniche svizzere, e che una telefonata fatta in Italia tra una scheda telefonica svizzera va a finire in Svizzera per poi ricadere in Italia… per cui, il Maresciallo Di Laroni ha detto ‘Noi abbiamo individuato il primo ponte che la scheda… la telefonata mandata dalla Svizzera aggancia in Italia’ …c’ha detto che questo primo ponte, se altri ponti sono occupati, non è quello esattamente ubicato nel luogo dove si trova il telefono… e qui ci torneremo poi per dirvi che la massima d’esperienza ancora una volta non si basa sul fatto noto per attribuire residenza e scheda… c’ha anche detto che se la telefonata svizzera avviene dall’Italia in Italia, la storia della telefonata poi riguarda tutto il territorio italiano, e lì finisce… se per caso la telefonata fatta con la scheda svizzera parte dall’Italia ma va a finire all’estero, aggancia un ponte di uscita che riformula dei numeri… e qui sono quelle famose, scusate il termine, ma credo che serva per sintetizzare il concetto, schifezze… che sono nel tabulato telefonico che lui non ha dato, ma che ha valutato, e che ha tolto o messo a seconda dei bisogni, dei suoi bisogni investigativi… tant’è vero che questo meccanismo poi porta come conseguenza che non tornano i numeri, cioè se la 155 telefona alla 185 e c’ha due telefonate in uscita e due in entrata, la stessa cosa dovrei trovare se vado a leggere il traffico telefonico della 185 nei confronti della 155, dovrei trovare due a due… tanto per dirla in gergo sportivo… invece, e qui non vi starò a tediare, ma il punto è importante, vi invito ad andare a vedere, i dati non tornano… ma non tornano non solo perché la partita tra la scheda presunta di Bertini, la 155, con una di quelle presunte di Moggi finisce dodici a nove se la leggo in un modo oppure dieci a cinque se la leggo in un altro… perché per questo si potrebbe dire “Vabbè…” …si è tentato, anzi, di dirlo nel processo… “Vabbè, comunque sia, se il traffico non è dieci, sarà cinque” …al di là che mi devo sempre poi confrontare con quel famoso ragionevole dubbio col quale devo fare i conti… e che questo concetto giuridico la vedo dura farla passare da quella cruna di questo… di questa, appunto, richiesta legislativa… ma ci sono dei dati, proprio a domanda sua, del Presidente, in cui la partita finisce cinque a zero… cioè, zero vuol dire che non c’è stata telefonata… ammesso e considerato che di telefonate si possa parlare… proprio perché lo stesso Maresciallo Di Laroni c’ha parlato che non si trattava di telefonate, ma di contatto…

Quindi, tornando al caso nostro… non abbiamo mai in questo processo un dato grezzo che io posso valutare in un certo modo, che il Pubblico Ministero può valutare in un altro modo, che voi potrete valutare in un altro modo ancora… abbiamo i dati che ci fornisce il Maresciallo Di Laroni… sulla cui attendibilità, onestà, ovviamente, non ci sono dubbi di questo tipo, non foss’altro per la trasparenza con la quale ha deposto in udienza… che sono passati dalla sua valutazione… tanto è vero, ad un certo momento, ad un certo passaggio si parla di telefonate al netto e di telefonate al lordo… e con una certa… in maniera, anche qui, molto… naif, ma altrettanto sincera e vera, ci dice “Avrei potuto mettere dieci per far tornare il dato… proprio per farti vedere la mia cristallinità, ti metto un numero che il dato non torna neanche a me” …e quindi, questa è quella che è stata la deposizione del Maresciallo Di Laroni, che non è stata… ora, definirla dal punto di vista probatorio, non per quello che ha detto, ma per… che cosa c’ha raccontato, io ho cercato di incasellarla nei mezzi istruttori, e credo che si è trattata di una consulenza di parte, poi, alla fine… il Maresciallo Di Laroni ha preso il CD che gli ha dato forse il gestore… cioè, sicuramente il gestore, non si sa quale… ha guardato questo CD, ha elaborato i suoi dati, ha consegnato, secondo la nostra valutazione, una certa… un certo tipo di consulenza. Quindi, dal punto di vista probatorio, ha la validità che può avere una consulenza. In alcuni casi, anche inutilizzabile sotto il profilo della testimonianza perché ci parla di dati appresi per conoscenza e dalla conoscenza di altri, e quindi che devono essere valutati come la regola processuale ritiene.

Quindi, ricapitolando, non siamo in presenza… tornando alla mia prima diapositiva… sto andando avanti, anziché indietro… non siamo in presenza di un fatto noto da cui far desumere l’ignoto attraverso una massima d’esperienza. Non abbiamo un dato preciso. Se avessimo un dato preciso, ognuno lo potrebbe valutare come meglio crede, ognuno potrebbe fare la propria regola d’esperienza che meglio crede… salvo poi in motivazione di sentenza dare conto del perché ha scritto quella regola d’esperienza perché ha tratto da quella regola… ehm, da quel dato certo, con quella regola d’esperienza, quelle conseguenze. In questo caso, non siamo nell’ambito della prova indiziaria.

Mi dovrei fermare qui, dovrei dire che Paolo Bertini dovrebbe essere assolto perché la scheda, per il meccanismo con cui gli è stata attribuita, non ce l’aveva e non è possibile attribuirla… e finire.

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Difesa Bertini - Avvocato Messeri – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 47'24'' - 1h00'00''

Messeri: Andiamo oltre… facciamo finta che i numeri che c’ha dato il Maresciallo Di Laroni possano per un momento essere considerati fatto noto da cui desumere l’ignoto… e prendere le massime d’esperienza… le massime d’esperienza, che ha applicato il Maresciallo Di Laroni.

Ho scritto ‘In ogni caso non si può dall’ubicazione senza mappali delle celle agganciate con maggior frequenza, fatto noto, desumere l’ignoto’. Qui importante è il… la frequenza che viene stabilita. Voi ricorderete che io al Maresciallo Di Laroni ho chiesto ‘Quando lei parla…’ …cioè, lui dice ‘Siccome la 155 ha agganciato prevalentemente le celle di Arezzo… o meglio con maggior frequenza… le celle di Arezzo, e Bertini risiede ad Arezzo… ho desunto che la scheda l’avesse Bertini’ …io gli chiedo il concetto di frequenza e di prevalenza… ‘Lei che ha guardato un tabulato…' …e se avessimo noi a disposizione i dati del tabulato, vi direi “La scheda fa 100 telefonate… 85 agganciano le celle di Arezzo… quindi, è un dato oggettivo su cui poi ognuno potrà fare le proprie valutazioni” …quando mi si dice che la 155 aggancia con maggior frequenza le celle di Arezzo, o prevalentemente le celle di Arezzo… non mi si dice nulla dal punto di vista oggettivo del fatto storico da cui poter far desumere l’ignoto… perché siamo ancora una volta all’ignoto che desume l’ignoto… quindi, siamo ancora una volta nell’ambito del sospetto…

Vado oltre, per non essere ripetitivo sul punto e per essere… cercare di essere il più veloce possibile… mi si dice che la cella aggancia celle di… ehm, la scheda aggancia celle di Arezzo, senza aver fatto il mappale delle celle… io gli chiedo ‘Sa lei dov’è la località San Zeno?… sa lei dov’è la località San Fabiano?… sa dov’è la località Via Petrarca?… di Arezzo?’ …mi risponde ‘No, no, no… non mi interessa perché sono tutte nel Comune di Arezzo’ …c’è una cella, che è la… quella del casello autostradale, che è quella di Battifolle… viene individuata come cella di Battifolle… che è sul casello… quindi, se io vengo dalla Sicilia in macchina e vado a Milano, e faccio una telefonata, o passo da Arezzo mentre telefono, aggancio la cella di Battifolle. Per cui, quando vado ad applicare questo dato, in quel famoso schema delle massime d’esperienza, ovviamente, è un dato che… in cui diventa importante andare a vedere dov’è ubicata e collocata la cella… perché una cosa è che la cella sia nel centro storico di Arezzo, e una cosa è che la cella sia al casello autostradale di Arezzo… o se Arezzo avesse un aeroporto, se avesse agganciato la cella dell’aeroporto di Arezzo.

Secondo criterio utilizzato da Di Laroni sulla residenza… dice, siccome le celle agganciate con maggior frequenza erano quelle di Arezzo, e Bertini risiede ad Arezzo, e… c’aggiunge un altro ‘e’… ad Arezzo in quel periodo non c’erano soggetti diversi da Bertini che potevano avere un rapporto istituzionale con la Federazione Italiana Gioco Calcio… di qui, la scheda è di Bertini.

Sbagliato un’altra volta, per una serie di motivi. Primo: Di Laroni confonde… ma non confonde, perché non lo sa… perché non è stato oggetto di approfondimento d’indagine la residenza, che è un concetto giuridico, con la dimora o il domicilio, che sono cose che possono avere una valenza giuridica, ma che partono da dati di fatto. Il fatto che io risieda ad Arezzo… è l’esempio della massima d’esperienza sbagliata che vi facevo prima… non vuol dire che, siccome io risiedo ad Arezzo, le telefonate le faccio ad Arezzo. Il concetto che lega me alla cella… ehm, al luogo dove la mia telefonata aggancia il ponte radio sarà quella di dove io sono presente, non di dove io risiedo. Io faccio una domanda al Maresciallo Di Laroni, e gli chiedo se avessero mai, a livello di indagine, verificato se quando la 155 telefonava ad Arezzo, Bertini si trovasse effettivamente ad Arezzo… concetto che porterebbe il campo ai 100.000 abitanti di Arezzo, comunque… ha detto ‘No, il concetto è quello della residenza’ …quindi, quando la 155 aggancia celle di Arezzo… sì, sappiamo che Bertini risiede ad Arezzo anagraficamente, ma Bertini potrebbe essere a… non so dove… e non è che sono io che devo fornire la prova di dove sono in quel momento, ma se avessi avuto un tabulato telefonico di riscontro… cioè, se Bertini fosse stato intercettato nel telefono ufficiale… per questo, credo che la posizione di Bertini, sotto questo profilo, sia diversa da chi ha avuto una intercettazione diretta sul proprio telefonin… sul proprio telefono… si possono anche fare dei riscontri… te, agganci… la 155 aggancia la cella ad Arezzo, ma te sei ad Arezzo in quel momento lì, perché anche il tuo tabulato 5 minuti prima o 5 minuti dopo ha agganciato celle di Arezzo… in questo caso, no… è solo la 155, e questo concetto anagrafico della residenza che aggancia schede ad Arezzo… quindi, elemento della residenza che non può essere considerato.

Altro elemento che Di Laroni ha preso in considerazione… dice, ad Arezzo ci sta soltanto Bertini che ha un rapporto con gli arbitri o con la Federazione Italiana Gioco Calcio… non è vero un’altra volta, perché non sta a me fare un elenco di tutti i tesserati che stanno ad Arezzo… primo, perché non lo conosco… secondo, perché non vorrei pensare di farlo con finalità di dare la colpa ad altre persone… lungi da me questa idea… ma, mi devo difendere su questo punto, e a Di Laroni gli chiedo ‘Lo sa chi era Marcello Nicchi?’, attuale presidente degli arbitri… mi dice ‘Sì’‘Sa dove sta?’‘Sta in provincia di Arezzo’ …cioè sta a Laterina, guarda caso vicinissima al casello autostradale dove aggancia la scheda… c’è l’Arezzo che gioca in un campionato professionistico di Serie B, con il Presidente Mancini che è stato più volte chiamato… ehm, citato nell’ambito di questo procedimento… ci sono degli assistenti, tra cui Camerota, tra cui… Ghiandai, tra cui… c’è una serie di persone che hanno rapporti con la Federazione… ammesso, e non concesso, che avere rapporto con la Federazione… ancora una volta è una massima d’esperienza sbagliata… significhi legare la necessità di telefonare a Moggi… perché non è che a Moggi gli telefona solo quello che ha rapporti con la Federazione o con l’AIA… avrebbe potuto telefonargli uno di Arezzo che non c’entra niente con l’ambito sportivo…

Altri criteri… viene preso in esame il… il concetto della… della ubicazione di Bertini durante i raduni di Coverciano. Sul problema dell’ubicazione delle celle, vi dicevo prima, c’è anche il problema della cella occupata… quindi, quando prendo una cella di confine… Vadi Al Pino, cella di casello autostradale di confine, con la provincia di Siena, con la provincia di Perugia… ma al confine, si parla di meno di quattro, cinque chilometri di confine tra le due… tra le tre province… se quella telefonata lì avesse trovato celle occupate da altri terreni, mi è stata dirottata lì pur essendo il telefonista… mi sia consentito il termine… in territorio diverso dal comune aretino.

Dicevo, sempre con i problemi… sempre con il modo di procedere da parte di Di Laroni, c’ha detto che è andato a vedere anche quando Bertini era ai raduni a Coverciano… e, in determinati casi, questa scheda, essendo lui presente a Coverciano, telefonava, aveva agganciato celle da Coverciano, che sono nei pressi di Coverciano… su questo punto l’indagine è incompleta perché sono stati monitorati 6 raduni… cioè, Bertini era presente a 6 raduni… in 4 di queste circostanze, la cella ha agganciato telefonate da Coverciano, in altre circostanze non le ha agganciate pur essendo Bertini presente… e a questo dato della non telefonata non è stato dato, da parte investigativa, la stessa importanza che invece è stata data quando Bertini si trovava all’estero… perché il Maresciallo Di Laroni, e chi ha fatto poi la struttura accusatoria, ha detto “Quando te sei all’estero, la 155… nelle due ipotesi in cui io riesco a stabilire quando te eri all’estero… la 155 non ha telefonato” …e io gli dico “Sì, va bene… questo dato qui, del silenzio, ha una valenza soltanto quando io sono all’estero, perché non ha valenza quando io sono a Coverciano, e te hai, ancora una volta, il dato preciso e storico che io sono a Coverciano, e la 155 non telefona da parte… dalle celle di Coverciano?”

Viene come ultimo elemento indicato… come ultimo elemento distintivo indicato il fatto che la cella aggancia in talune situazioni luoghi dove si svolgono partite arbitrate da Bertini… e quindi, si dice “Ce l’ha Bertini” …ovviamente, in occasione di Juve-Milan ci sono 90.000 persone allo stadio, tutte legate al mondo sportivo… ci possono essere persone di altro genere… quindi, il dato ha una rilevanza veramente poco significativa.

Questo per dirvi che non si può, a livello indiziario, collocare la cella… la telefonata… la scheda svizzera 155 a Bertini. Ma non lo si può fare perché… ammettendo che siamo nello schema dell’indizio… e credo di avervi sufficientemente dimostrato che qui l’indizio non si può scomodare… per poter essere un indizio utilizzabile ai sensi del 192 deve essere… ci devono essere delle caratteristiche… intanto, ricordo a me stesso che la prova indiziaria è una eccezione alla regola… perché al 192 si dice che il fatto storico si prova con delle prove dirette… e l’indizio è una prova, come abbiamo detto, indiretta… quindi, posso utilizzare l’indizio… che non è una prova minore, è una prova valida quanto le altre quando ha quelle caratteristiche, a condizione che non ci siano altre prove che escludano l’elemento indiziario… quindi, quando gli indizi sono gravi, precisi e concordanti… la gravità fa pensare ad una pluralità di indizi… quindi, in questo caso, l’indizio sarebbe soltanto uno solo, cioè da un dato telefonico presumo il possesso della scheda… e quindi, sarebbe solo questo il dato da cui trarre questo tipo di deduzione… la precisione e la concordanza devono… son concetti che io è inutile che vi richiami perché sapete meglio di me, e che devono portare tutti verso un unico… verso un unico… convergere verso un unico risultato.

Finisco con la deposizione del Maresciallo Di Laroni, perché credo che a pagina 179 della sua deposizione all’udienza del 10/11/2009 sia stato… sia stato preciso quando gli viene chiesto che… se lui è in grado di dire quante volte la 155 telefona, ha contatti con la 185 o con altre schede… e lui praticamente dopo averci spiegato tutta questa situazione ci dice di no. C’era stato anche un altro… cioè, ci dice di non essere in grado di stabilire il numero di contatti… c’era stato anche un altro passaggio importante da parte del Maresciallo Di Laroni che era quello dell’errore dei tabulati… addirittura, torno un attimo indietro, il Maresciallo Di Laroni ci dice che per il secondo gruppo di schede… quelle alle quali fa parte la 155… la sua valutazione sui dati è avvenuta due volte perché c’era stato un errore di trasmissione da parte dei gestori che hanno trasmesso dei dati errati. Quindi, anche sotto questo profilo, siamo nell’ambito dell’incertezza più totale.

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Difesa Bertini - Avvocato Messeri – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 1h00'00'' - 1h13'42''

Messeri: Comunque, anche ammettendo… andando avanti con le ammissioni… che il ragionamento del Maresciallo Di Laroni possa essere considerato un indizio, si scontra in maniera clamorosa e inequivocabile… ed è qui la posizione che si differenzia… che differenzia Bertini da altre posizioni… non sta a me esaminarle, ma qui Bertini ha una posizione differente da tutti gli altri… e poi, è la differenza che l’ha fatto portare ad avere assoluzione nell’ambito del procedimento sportivo e domestico da parte della Federazione Italiana Gioco Calcio… perché deve fare i conti, in questo procedimento indiziario, con una prova diretta di segno contrario… anzi, due… che sono le testimonianze dei Paparesta, che io provocatoriamente ho chiamato padre e figlio, e… e poi citiamo l’articolo 112 della Costituzione…

Perché, che cosa dice… che cosa dicono i Paparesta?… si parla… ehm, si parte da Romeo Paparesta… il quale, Romeo Paparesta, all’udienza del 24/09/2004… è una testimonianza importantissima per l’accusa perché è la testimonianza con la quale viene radicata la competenza territoriale del Tribunale di Napoli su Napoli… perché se in questo processo non ci fosse stato Romeo Paparesta che diceva che il 24 Settembre del 2004 aveva ricevuto a Napoli una scheda telefonica da Moggi, non ci sarebbe la competenza territoriale del Tribunale di Napoli a decidere… secondo alcuni, me compreso, forse potrebbe non esserci uguale, tanto è vero che ho fatto delle questioni di incompetenza per territorio, che sono state rigettate dal Tribunale, che, pur rispettando assolutamente le vostre ordinanze… considerate come riproposte anche in questa sede.

La testimonianza di Paparesta Romeo è una testimonianza, credo, sui cui dubbi non ci si possa neanche pensare… perché è una persona attendibile, una persona di una certa età, una persona che ha sempre avversato un certo… il sistema, ammesso che ci sia, che viene processato in quest’aula di giustizia… è sempre stato contro certe posizioni… e il figlio ha sempre seguito, anche, sotto questo profilo, le orme del padre.

E allora, andiamo a vedere cosa dice Romeo Paparesta. Romeo Paparesta, ci dice che la… il 24 Settembre del 2004 riceve da Moggi… e Fabiani, se non vado errato… qui a Napoli, la scheda 0041XXX185… che è rappresentata graficamente in questa diapositiva, e che io, per comodità, come ho chiamato 155 quella di Bertini, chiamo 185 quella di Paparesta. Ci dice delle cose importantissime, Paparesta… sia sulle modalità di consegna della scheda… ci dice “Quando mi è stata data questa scheda, era contenuta in un telefonino…” …intanto ci dice “Ho intrattenuto un rapporto di lavoro con Moggi… perché Moggi, nel preciso fatto storico, aveva il sospetto di avere degli arbitraggi sfavorevoli, o comunque non si fidava di certe cose che avvenivano nel campionato… e quindi io, come ex arbitro di onorata esperienza arbitrale… mi aveva chiesto se ero disposto a collaborare con lui…" ...forse anche con la finalità di ammorbidire l’arbitraggio del figlio che fino a quel momento era sembrato particolarmente duro nei confronti della Juventus… era sembrato a Moggi, a dire di Paparesta… “…e quindi m’ha chiesto se volevo intrattenere con lui un rapporto di lavoro. Per facilitarmi, siccome io…” …parla sempre Romeo Paparesta… “…avevo il sogno nel cassetto di divent… di ricoprire un incarico importante nella piramide arbitrale a coronamento di sogni che coltivavo fin dagli anni ’70…” …in cui si era scontrato, anche lì, con un episodio che riguardava la Juventus come, tra virgolette, quasi contro parte di questa società… “…ho accettato l’incarico nella prospettiva che mi portasse a ricoprire il ruolo… qualche ruolo importante che m’avrebbe dato soddisfazione nella conclusione della carriera. Quindi, accetto di collaborare con Moggi”.

Questa deposizione… cioè, questo punto lascia intendere… A) Che ci sono dei soggetti che Mog… se si crede a Paparesta… che ci sono dei soggetti che Moggi incarica per andare a controllare che cosa fanno gli arbitri al giro per l’Italia per le domeniche. Verificate questo dato con la massima d’esperienza del Maresciallo Di Laroni che mi diceva che ero io che telefonavo da Torino quando c’era Juve-Milan… perché io arbitravo Juve-Milan… e, ammesso e non concesso che valga tutto quello che ho detto prima sul procedimento indiziario, quindi ci dà una chiave di lettura particolare del processo. Ci sono dei soggetti che controllano, tra virgolette, l’operato degli arbitri, e che vanno al giro per l’Italia dietro gli arbitri… per cui, ammesso e non concesso, che potessi fare una deduzione di tipo probatorio di quella che ha fatto Di Laroni sulla presenza dell’arbitro in un certo luogo, non posso escludere che non ci siano persone che seguano l’arbitro e che quindi la scheda di quelle persone abbia lo stesso itinerario di quello che fa l’arbitro di una certa partita. Primo punto.

Secondo punto, ci dice una cosa importante… questa scheda telefonica, 1) non sapevo che era svizzera… me ne sono accorto a distanza di qualche mese quando ho telefonato alla controparte, ho trovato staccato il telefono, e mi ha risposto la voce di un gestore estero… mi sono accorto neanche che era svizzera, che era estera, mi son chiesto perché se era successo questo… questo è un dato assolutamente importante perché se il meccanismo di consegna delle schede è quello di Paparesta, e l’unico dato processuale che c’è in questo processo sulla consegna delle schede è quello che c’ha raccontato Romeo Paparesta, devo ritenere che sia stato uguale per tutti… quindi, anche ammesso e non concesso che uno avesse ricevuto un telefono in regalo da un’altra persona… siamo nell’ambito di regali anche leciti… ci sono stati gli scandali dei Rolex, ci sono stati gli scandali… cioè, scandali tra virgolette, perché ci sono dei regali che potevano essere fatti, e anche no… non c’è la prova, anzi avete un dato di segno contrario, che chi ha ricevuto il telefono sapesse che dentro vi fosse una scheda telefonica svizzera, che è un elemento che il Pubblico Ministero pone assolutamente come condizione dell’appartenenza ad una associazione a delinquere per la scelta delle modalità di comunicazione. Anche questo aspetto apre dei profili enormi sotto il profilo dell’elemento soggettivo del reato, perché comunque sia, qualsiasi cosa avessi fatto, non l’ho fatto con la consapevolezza di parlare svizzero, di parlare riservato con l’associazione… ho preso una scheda per motivi miei, se l’avessi presa… che non ha però le conseguenze giuridiche che dice il Pubblico Ministero.

Terzo punto importante della deposizione di Romeo Paparesta. Romeo Paparesta dice che in questo telefonino c’erano 4 numeri telefonici: Angelo1, Angelo2, Luciano1 e Luciano2. Questa è una circostanza che poi ha un’importanza assolutamente fondamentale per il traffico telefonico che la 185 ha con la 155… la presunta scheda di Bertini… perchè è la circostanza che vi dimostrerà che è impossibile che la 155… come prova diretta, non che non esiste l’indizio, ma che è impossibile che quella prova ce l’avesse Paolo Bertini.

Quindi, questi sono i punti centrali della testimonianza di Romeo, il quale dice “Questa scheda l’ho sempre utilizzata io… prova ne è dell’assoluta buonafede che non conoscevo la provenienza svizzera e la finalità illecita della scheda che c’ho telefonato a tutti…” …ci sono dei contatti con l’INPS di Bari… e quindi, il Pubblico Ministero giustamente crede alla deposizione di Romeo Paparesta, e è l’unico… questo diventa un paradosso perché nel processo delle schede svizzere gli unici due che non sono processati son quelli che han detto che le schede ce l’avevano… Romeo Paparesta, Nucini e Gianluca come utilizzabilità… però… è per questo che nella mia diapositiva precedente dove dicevo Romeo Paparesta padre, figlio e articolo 112 della Costituzione… io non credo che il Pubblico Ministero sbagli nell’esercitare l’azione penale in relazione alla quale ha un obbligo costituzionale al quale deve rispondere… quindi, se esercita l’azione penale per la scheda telefonica contro uno che secondo lui ha la scheda, e non la esercita per un altro, mi dovrebbe dire perché… e questo episodio si verifica in altre posizioni in questo processo… Ambrosino, per esempio, gli vengono affibbiate due schede telefoniche con gli stessi meccanismi di Di Laroni, viene chiesta l’assoluzione… altri soggetti che sono stati prosciolti… Gabriele dal GUP… per Paparesta non si va a finire neanche nel registro degli indagati… ma io non dico che è sbagliato il trattamento che hanno avuto queste persone… ha ragione, anche… è sbagliato il trattamento che ha avuto Bertini in questa situazione perché è convinto lo stesso Pubblico Ministero che il possesso della scheda telefonica non sia un elemento sufficiente a configurare il reato di associazione partecipativa altrimenti si ecciterebbe l’azione penale in maniera diversa dovendo fare i conti con l’articolo 112 della Costituzione in confronto ad altri soggetti…

Tornando a Paparesta… ci dice… Paparesta Romeo… che questa scheda l’ha utilizzata prevalentemente lui, eccezion fatta per tre situazioni in cui le ha prestate al figlio Gianluca. Le tre situazioni sarebbero in occasione del dopo Reggina-Juventus… 7 Novembre 2004, se non vado errato… durante… per aver necessità di colloquiare con Moggi dopo un alterco che ci sarebbe stato negli spogliatoi nel dopo partita di Reggina-Juventus… l’avrebbe usata una seconda volta… il figlio… a Bagni di Romagna, perché aveva sempre necessità di parlare con Moggi e Fabiani, e quindi quando il figlio è andato a ritirare un premio, il giorno successivo, l’8 Novembre 2004, ai Bagni di Romagna ci va con due telefoni… il telefono svizzero che gli dà il padre e il proprio telefono cellulare… e, in un’altra circostanza, a… mi sfugge sempre… Quarto d’Altino, due o tre mesi dopo, dove si reca ad accompagnare la mamma… credo per… dopo una visita medica.

Queste sono le deposizioni che ci dice Romeo Paparesta. Ad una domanda precisa mia… “Conosce Paolo Bertini?” …mi dice “No, lo conosco soltanto come un arbitro che all’epoca era un arbitro internazionale, e lo conosco come un amico di mio figlio” …qui, credo che sia importante leggere proprio la deposizione… la domanda precisa… perché non voglio alterare il risultato della risposta… addirittura la domanda è del Pubblico Ministero… siamo a pagina 62 delle trascrizioni del verbale d’udienza 19/05/2009… il Pubblico Ministero gli chiede… “Senta, lei ha mai usato quella iniziale utenza o telefonino… scheda o telefonino… ovvero una delle altre… per colloquiare telefonicamente con il collega di suo figlio, cioè con l’arbitro Paolo Bertini di Arezzo?” …la risposta è stata “No, mai… no, perché, ripeto, i numeri che io avevo su quel telefonino erano esattamente riferentisi a due persone, con un riferimento 1 e 2… Luciano 1 e 2, Angelo 1 e Angelo 2” …circostanza importante, non tanto perché Paparesta dice di non aver… Paparesta padre… dice di non aver mai telefonato a Bertini e di non aver mai ricevuto da Bertini telefonate… non solo dalla 155 alla 185, dalla 185 alla 155… ma mai da nessun tipo, neanche da telefoni ufficiali, perché mentre Bertini aveva motivo per telefonare a Gianluca Paparesta e viceversa… non vi era nessun motivo che si telefonassero Paparesta padre con Bertini. Ma la circostanza ancora più importante è che dalla 155, Paparesta padre, non avrebbe mai potuto telefonare alla… dalla 185 alla 155… avrebbe potuto telefonare al telefono ufficiale di Bertini, ma non alla 155 perché avrebbe dovuto conoscere il numero svizzero di Paolo Bertini… e ha detto che non sapeva che possedeva schede telefoniche, che non c’erano altri soggetti che sapesse che possedevano schede telefoniche… e che non potendo invece fare quella telefonata… perché le telefonate svizzere che poteva fare erano quattro… se si vuol credere a Paparesta… Angelo 1, Angelo 2, Luciano 1 e Luciano 2.

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Difesa Bertini - Avvocato Messeri – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 1h13'42'' - 1h23'23''

Messeri: Paparesta Gianluca… Paparesta Gianluca conferma la deposizione del padre, e praticamente conferma sia la carriera del padre dal punto arbitrale… conferma sia le modalità con le quali il padre avrebbe ricevuto la scheda da Moggi o da Fabiani quel famoso 24 Settembre 2004… conferma il fatto di aver usato il telefono del padre senza sapere che dentro vi fosse una scheda svizzera… perché altrimenti veramente si potrebbero porre dei problemi su come viene esercitata in questo processo l’azione penale nei confronti di alcuno e nei confronti di altri, quindi… “Va bene, non sapevo che dentro c’era una scheda svizzera” …quindi, non ti posso contestare alcunchè…

Conferma, Gianluca, di averla usata in tre circostanze… ripeto, il 7/11/2004, dopo Reggina-Juventus… l’8/11/2004, a Bagni di Romagna, per andare a ritirare quel famoso premio… il 31Gennaio 2005, a Quarto d’Altino.

Anche qui, la posizione di Paparesta Gianluca è dirimente per quella di Bertini, e quindi, perdonatemi, ma vi leggo dei passaggi… poi andrò, come ho fatto prima, a livello più narrativo che non documentale…

Paparesta, a pagina 19… Paparesta Gianluca, udienza 16/06/2009, conferma di averla usata dopo Reggina-Juventus… Paparesta Gianluca a Bagni di Romagna, udienza 16/06/2009, a pagina 34 dice ‘Poi avvenne il giorno dopo…solo che io dovevo recarmi a ritirare un premio a Bagni di Romagna… a quel punto mio padre mi disse “Senti, telefona a questo telefono che io ho” …senza che io sapessi, però, la provenienza’ …quindi, gli consegna, il padre, questo telefonino… pagina successiva, 35, dice ‘Quindi, il lunedì mi recai a Bagni di Romagna… chiamai il pomeriggio questo numero che era memorizzato’ …quindi, chiama il numero memorizzato… Angelo 1, Angelo 2, Luciano 1 e Luciano 2… ‘Mi disse… ora gli esatti momenti non li ricordo perché sono passati 4 anni, anzi 5… ma ricordo di aver chiamato la prima volta che Fabiani era con Moggi… no, guarda, etc…’ … ma poi, dopo cena, richiama un’altra volta questi due numeri qui… Paparesta con la 185 fa un traffico telefonico con quei famosi Angelo 1, Angelo 2, Luciano 1 e Luciano 2…

Si arriva a Bertini, e la domanda del Pubblico Ministero è ‘Per lei, in quelle stesse circostanze di tempo e di luogo…’ …quindi, siamo a Bagni di Romagna… ‘…stando lì a Bagni, lei, ha mai avuto la necessità, o comunque vi è stata mai la necessità per lei di colloquiare telefonicamente con il suo collega Paolo Bertini?’ …risposta ‘Io, con il mio collega Paolo Bertini, sono molto legato da un rapporto di amicizia duraturo’ …questo lo dice perché poi si sentivano quotidianamente… e, per Gianluca Paparesta, era successo un episodio il giorno prima di Reggina-Juventus che giustificava anche di aver sentito telefonicamente Paolo Bertini… ‘…era l’arbitro con cui avevo intrapreso tutta la carriera e i vari passi della mia carriera arbitrale… e con lui mi rapportavo sicuramente in momenti di amarezza e sconforto… venivano condivisi con l’arbitro, il collega che avevo più caro nel gruppo… e con Bertini parlavo più o meno tutti i giorni… soprattutto in quel periodo, soprattutto dopo quell’episodio… ripeto, ora sono 5 anni, non ricordo, ma ricordo che quel giorno con lui ci parlai perché dissi “Guarda, io sono amareggiato, non so se vale la pena continuare o meno, perché alla fine se poi dobbiamo subire…” …era stata una giornata particolarmente tesa dettata da forte amarezza… quindi, sicuramente con Bertini c’ho parlato quel giorno’ …quindi, già il fatto che Paparesta si confidi con Bertini di una circostanza contraria a Moggi, lascia ritenere che Paparesta sicuramente non sapeva che… che Bertini non aveva una scheda telefonica, o, comunque, che Paparesta assolutamente non lo sapeva se no non avrebbe affrontato questo tipo di discorso… chiede il Pubblico Ministero ‘Lei ha fatto confidenza a Bertini anche in ordine a quelle telefonate che ha fatto magari prima nel corso della giornata?’‘No, non ricordo di aver parlato di telefonate con Moggi… parlai del fatto che ero amareggiato di queste cose’ …domanda del Pubblico Ministero ‘E’ stato lei a telefonare a Bertini?’ …risposta ‘Mi creda, non ricordo, sono passati 5 anni’ …intervento del Pubblico Ministero ‘In quella circostanza, lei, oltre quella scheda e quel telefono che aveva portato dietro e che erano stati dati a lei da suo padre…’ …risposta ‘Avevo il mio telefono’ …quindi, Paparesta, a Bagni di Romagna, ha due telefoni: il cellulare ufficiale e la 155… continua a dire ‘Ricordo che quel giorno parlai con Bertini…’‘Con quale telefono?’‘Credo con il mio, il 335XXX202… poi non ricordo i momenti esatti, i minuti, etc… credo di aver parlato con il mio telefono, però è passato tanto tempo…’‘Rammenta su quale utenza di Bertini lei ha fatto la telefonata?’ …risposta ‘Sul telefono di Bertini, però il numero, ora, non lo ricordo…’‘L’utenza cellulare?’‘Sì, utenza cellulare… mi sono sentito spesso con Bertini… spesso, sì…’‘Ha fatto telefonate al suo collega usando quell’utenza, quella scheda data da suo padre in circostanze diverse da questo fatto di Bagni di Romagna?’ …risposta ‘No, credo di poterlo escludere’ …domanda ‘Suo padre Romeo aveva rapporti, se sì di che natura, con Paolo Bertini?’ …risposta, identica ‘Era dell’ambiente, lo conosceva, ma non aveva nessun tipo di rapporti’ …e quindi, esclude categoricamente di aver telefonato a Bertini… lo esclude anche su mio controesame… perché la circostanza era importante, e io gli chiedo, pagina 50, se l’amicizia era contraccambiata… questo glielo chiedo perché se lui fa delle confidenze a Bertini e l’amicizia era contraccambiata, c’è da ritenere che anche Bertini faccia altrettanto con Paparesta… mi risponde ‘Spero proprio di sì’ …altra domanda ‘Le ha mai detto Bertini di possedere una scheda telefonica svizzera?’ …risposta ‘No’‘Ha mai telefonato lei a Bertini ad un numero svizzero?’ …in particolare, la domanda precisa ‘Ha mai parlato con Bertini componendo il numero 0041XXX155?’ …risposta ‘No’‘Ha mai parlato prima di arbitri che avevano rappor… ha parlato prima di arbitri che avevano rapporti privilegiati… almeno a suo modo, c’ha raccontato di una sua sensazione con i vertici arbitrali… anche Bertini faceva parte di questi?’ …risposta ‘No, assolutamente. Bertini si trovava nelle stesse mie condizioni’ …il cammino arbitrale di Paparesta e di Bertini era stato lo stesso, e questa amicizia era, come spesso successo negli ambienti di lavoro, legata anche ad un percorso professionale che i due avevano fatto insieme. Poi, viene a dire che ha vinto anche Bertini il premio alla carriera che aveva vinto lui a Bagni di Romagna per il quale si era recato a telefonare.

Ultima circostanza di Paparesta… si parla di scheda svizzera utilizzata a Quarto d’Altino dallo stesso Paparesta… circostanza 31 Gennaio 2005… conferma la circostanza di aver utilizzato questo telefono dato dal padre. Ora, tornando all’indizio… non solo quell’indizio non è buono per collocare la scheda a Bertini, ma c’è due prove contrarie, assolutamente contrarie e assolutamente attendibili perché ci si è costruito il processo sulle testimonianze di Paparesta perché è l’unico che dice che c’erano schede telefoniche in circolazione… distribuite, eventualmente, da Moggi e da Fabiani… è questa la posizione nella quale si differenzia totalmente, dal punto di vista d’approccio giuridico, la posizione di Bertini… ci sono due prove contrarie per le quali è da escludere categoricamente che abbia il possesso di quella scheda… ma non perché Paparesta può ricordarsi o non ricordarsi di averlo chiamato, ma perché la circostanza che quel telefono ha 4 numeri svizzeri memorizzati tra i quali non c’è la 155 esclude categoricamente che possa aver ricevuto o fatto telefonate svizzere da Bertini… inoltre, c’è una circostanza… documentale, anche… che conferma… e che fa tornare i conti, perché Paparesta, con Bertini, dice di averci parlato una volta a Bagni di Romag… cioè, nella giornata, ma non dice c’ho parlato dai Bagni di Romagna… ed è stata acquisita dai Carabinieri il 6 Novembre 2007… è stato acquisito… dovrebbe essere agli atti… sì, a livello di indagine suppletiva ai sensi del 430… è stato acquisito il tabulato del telefono ufficiale di Paparesta… al rigo 22, l’8/11/2004 alle 13.44 fa una telefon… Paparesta Gianluca, 335XXX202, telefona a 335XXX907 di Paolo Bertini… quindi, la stessa giornata… confermando quello che aveva detto al Pubblico Ministero… che aveva detto che in quella giornata ha sentito una volta Bertini… non ha detto che l’ha sentito da Bagni di Romagna… potete rileggere il verbale… e la circostanza è confermata nel tabulato ufficiale di Paparesta, che effettivamente chiama quel giorno lì Paolo Bertini.

Il processo sul possesso della scheda, quindi, sotto questo profilo, non c’è prova che la 155 l’avesse Bertini… quindi, non essendoci prova che la 155 ce l’avesse Bertini, non si possono trarre le conseguenze giuridiche alle quali giunge il Pubblico Ministero… che Bertini faccia parte di una associazione, e che l’utilizzo di quella scheda… fatto, eventualmente, da Bertini… possa configurare il reato di frode sportiva.

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Difesa Bertini - Avvocato Messeri – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 1h23'23'' - 1h37'30''

Messeri: Ma, andiamo oltre… avevo detto in apertura che se ci fosse la prova… ammesso e non concesso che ci fosse la prova che uno avesse posseduto una scheda telefonica… per le modalità con cui questa scheda è stata consegnata e per l’utilizzo che è stato fatto di questa scheda… derivante da quel tabulato, che non è un tabulato… non costituisce reato. Perché ho, in maniera… per richiamare l’attenzione… parlato di ‘Armata Brancaleone’ per fare riferimento all’associazione per delinquere?… perché se l’associazione per delinquere alla quale viene fatta… viene accusato di appartenere Bertini… è quella che è emersa nell’ambito del processo, più che di una associazione a delinquere, secondo me, si tratta di un’Armata Brancaleone’.

Ho detto prima che lascerò spazio… perché credo che sia giusto così… che vi parlino dell’associazione i difensori che difendono persone che sono accusate di averla costituita questa associazione… a me, però, che difendo uno che viene accusato di averci partecipato, qualcosa compete anche a me di dire nell’associazione… Io, credo che l’associazione debba avere un vincolo associativo stabile, permanente, indeterminato… che è la differenza dal concorso di persone nel reato… cioè, quando più persone si associano per compiere un reato, siamo nell’ambito… un reato specifico… siamo nell’ambito di concorso di persone nel reato… quando più persone si associano per mettere sù una struttura… tanto è vero che siamo nell’ambito del reato di pericolo… che può compiere reati di qualsiasi tipo, in qualsiasi momento… siamo nell’ambito associativo… con le conseguenze che ci vuole volontà… da parte del soggetto di partecipare all’associazione… consapevolezza di partecipare… altrimenti, manca il dolo… e qui, vi richiamo le modalità di consegna della scheda, che è l’unico modo per agganciare la partecipazione all’associazione… e contributo causale… che avrei portato all’associazione.

Questa associazione ha come… nasce male, a mio modo di vedere… perché io non ho capito se i promotori sono Moggi, Giraudo e Fabiani… non ho capito se è una associazione a delinquere che riguarda i tre soggetti persone… Moggi, Giraudo e Fabiani… quindi, si parla di una associazione che opera dal ’99… quindi, siccome Moggi è un professionista che opera nel calcio… oggi può lavorare per la Juve, doman l’altro può lavorare per il Milan… che ne succedeva, che ne sarebbe successo di questa associazione se Moggi si fosse trasferito al Milan?… si portava dietro tutto il blocco?… in questo caso, sarebbe assolutamente estranea la Juve al rapporto associativo… e allora, gli scopi sarebbero in quell’anno lì di favorire la Juve, perché Moggi era alla Juve… nell’anno precedente, non lo so, e quindi si varierebbe di volta in volta il programma associativo… Poi, dell’associazione fanno parte… se il riferimento ai soggetti… se si possono abbinare i soggetti partecipanti all’associazione alle squadre di appartenenza… farebbero parte la Juve e il Messina. Inizialmente, ci… secondo la tesi accusatoria… avrebbe fatto parte i vertici della Federazione Italiana Gioco Calcio… Carraro, Ghirelli, Mazzini… di cui, Carraro è stato… vi è il proscioglimento… Ghirelli, vi è il proscioglimento… l’unico che rimane in ballo della Federazione Italiana Gioco Calcio è Mazzini a livello partecipativo. Dell’AIA vi farebbero parte i vertici… cioè, Bergamo, Pairetto e Lanese… alcuni arbitri amici… alcuni assistenti amici… e nessun tipo di osservatore. Gli assistenti sono stati tolti, cammin facendo, da questo processo… perché, forse, si è accorti che la figura dell’assistente non è funzionale ad una associazione che ha come scopo quello di frodare una partita… perché forse è impossibile frodare una partita con tre assistenti, con tutte le partite che ci sono, e con tutti gli assistenti che ci sono…

Quindi, questa è una struttura che io… a livello retorico e, forse, polemico… per richiamare un concetto… ho chiamato l’Armata Brancaleone’ come… a livello di struttura. Una… struttura che avrebbe questi scopi: favorire la Juve sul Milan… ma anche il Messina… perché questi sono gli scopi della struttura… sono le parole usate dal Pubblico Ministero nella sua requisitoria… favorire Carraro su Abete nell’elezione alla presidenza del consiglio… risolvere il problema del futuro dei due designatori. Allora, a parte favorire la Juve sul Milan… che è un concetto, poi, abbastanza difficile da digerire perché da una parte il Milan… cioè, la Juve… da una parte questa associazione favorisce la Juve sul Milan… da un’altra, il Milan partecipa all’elezione di Carraro… e questo farà parte della diapositiva successiva… votando nello stesso modo con cui vota la Juventus… e quindi, è d’accordo sul tipo di dirigenza sia a livello di FIGC sia a livello di Lega… ricordo che il presidente del Milan, Galliani, era il Presidente della Lega Professionisti all’epoca… non solo, ma in questa competizione dove l’associazione dovrebbe favorire Carraro su Abete, il risultato finale è che prima vince Carraro ma con l’accordo che Abete farà gli anni successivi a quelli di Carraro… e questa è la circostanza che manda su tutte le furie Cellino… che era il Presidente del Cagliari, che voi avete sentito, e che rappresenta la minoranza… mi sia consentito il termine… il gruppo di società minori, che volevano avere più peso specifico a livello federale… e quindi, individuavano non già nelle frodi sportive… perché questo è un elemento con il quale dovete fare i conti… non c’è nessuna squadra, nessun tesserato che ha mai fatto una denuncia di qualsiasi tipo… né federale, né con rilevanza penale… di aver assistito ad una partita truccata… questo dal mondo del calcio… neanche quello che è retrocesso in virtù di questo sistema… neanche quello che oggi, magari, si costituisce parte civile… quindi, è una indagine che viene da fuori… cioè, che il mondo del calcio subisce da fuori, ma che non parte all’interno del mondo del calcio.

Futuro dei designatori… gli scopi dell’Armata Brancaleone’, finisce che alla fine della stagione nessuno dei due fa più il designatore. I due designatori che… a giudicare dalle intercettazioni telefoniche… litigano tra di loro… comunque, non si fidano tra di loro perché c’è un problema di rapporti tra i due designatori che sono il frutto della cena delle sette sorelle… su cui poi tornerò successivamente… deposizione di Galati… per cui, la cena delle sette sorelle partorisce due designatori, di cui uno dovrebbe rispondere alla logica di alcune squadre… altre, alla logica di altre squadre… logica, di politica federale, ovviamente mi riferisco… i quali fanno parte… farebbero parte della stessa associazione, sarebbero i promotori… salvo litigare tra di loro perché c’è un problema di supremazia dell’uno che deve prevalere sull’altro… facendosi tutelare da una associazione che alla fine del salmo non riesce in questo perché… e poi, dopo quell’anno lì, nessuno dei due fa più il designatore…

Tornando indietro, scopi dell’Armata Brancaleone’… il primo scopo è favorire la Juve sul Milan… ora, io, ho fatto una premessa… credo che bisogna essere rigorosi in questo processo penale, e il rigore derivi dal dato tecnico e dal dato giuridico… mi sono ripromesso di parlare il meno possibile di Gaxxetta dello Sport, di calci di rigore e di fuorigioco… però, dove non se ne può fare a meno dal punto di vista giuridico, bisogna che c’entro anch’io… Se lo scopo dell’associazione è di favorire la Juve nel Milan, dovrò andare a vedere come s’è comportato Bertini in quell’anno lì… cioè, che cosa ha fatto, quante volte ha arbitrato la Juve, quante volte ha arbitrato il Milan… io credo che Bertini abbia rischiato l’espulsione dall’associazione, se questo fosse… perché questa è la statistica di Bertini, che ho titolato Bertini arbitra contro l’Armata… Bertini quell’anno lì ha arbitrato 6 volte il Milan… quindi, l’hanno mandato… più di quello non potevano perché c’erano le preclusioni… e le partite sono: Milan-Atalanta, ha vinto il Milan 3-0… Milan-Roma, 1-1… Milan-Siena, 2-1… Juve-Milan, 0-0… Messina-Milan, 1-4… da notare che il Milan vince a Messina 4-1, e il Messina è la squadra di Fabiani che era il vertice di quell’associazione alla quale fa parte Bertini… Atalanta-Milan, 1-2… queste due partite, Messina-Milan e Atalanta-Milan, sono importanti anche sotto un altro profilo… risultato, 6 partite arbitrate del Milan, 4 vittorie del Milan, 2 pareggi… totale punti, 14 su 18, ha fatto il Milan con Bertini… media punti, 2,33… credo che se si fa la media punti… questi sono tutti dati che voi avete acquisito al processo, e che personalmente o attraverso una consulenza potete elaborare, potete fare la media punti del Milan di quell’anno… sicuramente è inferiore alla media punti che ha avuto con Bertini… Media punti della Juve con Bertini… la arbitra 3 volte sole… e questo la dice lunga perché se fosse stato un arbitro che avesse favorito la Juve sarebbe forse stato utilizzato per più partite della Juve… Juve-Palermo, 1-1… Siena-Juve, 0-3… Juve-Milan, 0-0… partite arbitrate 3, vittorie 1, pareggi 2… totale punti 5… media punti, 1,67… credo che sia una media punti più in linea per una squadra che sta per retrocedere che non con una squadra che vince il campionato…

I vantaggi che l’Armata Brancaleone' offre agli arbitri… si è detto “Ma che vantaggio ho io…” …visto che non viene contestato di aver preso un soldo… nel capo di imputazione… visto che il Maresciallo Di Laroni ci dice che “Siamo partiti dai conti correnti… dalle indagini sui conti correnti…” …e nessuno ha contestato una lira… ehm, un euro nei conti correnti… quindi, “Che vantaggio ho io… arbitro… di fare l’amico di questa associazione?” …si dice “Sì, hai il vantaggio della carriera e di una protezione mediatica” …carriera, no, perché se sono veri i dati processuali… se la 155 mi fosse stata veramente consegnata nell’Ottobre del 2004, ero già internazionale da 2 anni… quindi, avevo già fatto il mio percorso, non avevo avuto bisogno di questa scheda per fare una carriera folgorante che altrimenti non avrei fatto… Paparesta, quando usa quella scheda, quando la prende il babbo, è già internazionale, già uno dei migliori arbitri del mondo, forse, prima di prendere quella scheda… quindi, non ho bisogno di quella carriera… poi, arbitrerai soltanto la Juve… ricordo la cena delle sette sorelle… cioè, se io favorisco la Juve, eh sì, ho… avrò il favore della Juve, ma poi c’ho sei sorelle che sono abbastanza accanite contro di me e che non mi vogliono più… per cui, finirò per andare ad arbitrare la Juve, ma per partite secondarie, perché il problema non è arbitrare la Juve… in una carriera arbitrale il problema è arbitrare partite clou, e le partite clou, guarda caso, sono quelle dove si incrociano queste famose sette sorelle…

Mi si dice “Hai il vantaggio..:” …se appartieni all’associazione… “…di avere una protezione mediatica” …dico no, perché per protezione mediatica, il Pubblico Ministero cita una telefonata che Moggi avrebbe fatto a Baldas o Biscardi, dopo Juve-Milan arbitrata da Bertini, finita 0-0, dove c’erano stati degli episodi a favore, contro come in tutte le partite… dove, secondo il Pubblico Ministero, Moggi avrebbe chiesto a Biscardi di non parlar male dell’arbitro di Juve-Milan… se voi ascoltate bene quella telefonata… Moggi è libero, ovviamente, come dipendente della Juve in quel momento, di chiedere qualsiasi cosa a qualcuno senza che ne debba rispondere io che difendo Bertini… ma comunque, se voi vedete bene, lo scopo della telefonata non è proteggere Bertini, ma è di proteggere la Juve… che era un dovere istituzionale contrattuale che Moggi aveva in quel momento… ma poi, questo dato, si scontra con un’altra telefonata che io ho fatto leggere… visto che il Tribunale aveva fatto leggere altre telefonate al Colonnello Auricchio quando ha deposto… e che è la conversazione del 7 Marzo, 1446, nella utenza in uso a Luciano Moggi… con la quale Moggi telefona a Biscardi dopo Atalanta-Milan arbitrata da Bertini… era nelle famose partite che avevamo visto prima, Atalanta-Milan 1-2, arbitrata da Bertini… una partita particolare per la Juve, perché il Milan vince a Bergamo 2-1, con questa vittoria aggancia la Juventus in testa alla classifica… ci sono due episodi, tra cui una mancata espulsione di Nesta del Milan non comminata da Bertini, e un gol che, credo, si sia verificato al 94’ in un minuto di recupero… che lasciano… mandano su tutte le furie la Juventus… tanto è vero che Moggi, telefonando a Biscardi, si lamenta di Bertini, e gli dice “Io faccio un attacco a tutto spiano agli arbitri… ci metto Racalbuto, l’arbitro del Milan, Bertini… perché Bertini ha regalato la vittoria al Milan… poi, ci metto Dondarini che ha fatto ripetere un rigore, etc.” …quindi, questa è la protezione mediatica che l’associazione avrebbe dato a questi arbitri che avessero fatto parte dell’associazione…

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Se lo scopo dell’associazione è di favorire la Juve nel Milan, dovrò andare a vedere come s’è comportato Bertini in quell’anno lì… cioè, che cosa ha fatto, quante volte ha arbitrato la Juve, quante volte ha arbitrato il Milan… io credo che Bertini abbia rischiato l’espulsione dall’associazione, se questo fosse… perché questa è la statistica di Bertini, che ho titolato Bertini arbitra contro l’Armata… Bertini quell’anno lì ha arbitrato 6 volte il Milan… quindi, l’hanno mandato… più di quello non potevano perché c’erano le preclusioni… e le partite sono: Milan-Atalanta, ha vinto il Milan 3-0… Milan-Roma, 1-1… Milan-Siena, 2-1… Juve-Milan, 0-0… Messina-Milan, 1-4… da notare che il Milan vince a Messina 4-1, e il Messina è la squadra di Fabiani che era il vertice di quell’associazione alla quale fa parte Bertini… Atalanta-Milan, 1-2… queste due partite, Messina-Milan e Atalanta-Milan, sono importanti anche sotto un altro profilo… risultato, 6 partite arbitrate del Milan, 4 vittorie del Milan, 2 pareggi… totale punti, 14 su 18, ha fatto il Milan con Bertini… media punti, 2,33… credo che se si fa la media punti… questi sono tutti dati che voi avete acquisito al processo, e che personalmente o attraverso una consulenza potete elaborare, potete fare la media punti del Milan di quell’anno… sicuramente è inferiore alla media punti che ha avuto con Bertini… Media punti della Juve con Bertini… la arbitra 3 volte sole… e questo la dice lunga perché se fosse stato un arbitro che avesse favorito la Juve sarebbe forse stato utilizzato per più partite della Juve… Juve-Palermo, 1-1… Siena-Juve, 0-3… Juve-Milan, 0-0… partite arbitrate 3, vittorie 1, pareggi 2… totale punti 5… media punti, 1,67… credo che sia una media punti più in linea per una squadra che sta per retrocedere che non con una squadra che vince il campionato…

Mi piace mettere in evidenza questo passaggio dell'avv. Messeri

Modificato da totojuve

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caro toto e cari altri

la logica

e quanto altro

è assente

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Carissimi,

la questione che voi ponete è la questione di questo processo.

Sarà più visibile quando andremo a commentare la sentenza... nel frattempo, vi riporto alcune note del Colonnello Auricchio rese nelle sue deposizioni a Napoli:

16/03/2010, rispondendo proprio all'Avvocato Messeri:

Auricchio: Ho detto che ho visto qualche partita, ma le assicuro che dal mio punto di vista non è una visione investigativa perché noi non abbiamo fatto le indagini sul campionato di calcio… se è rigore o non è rigore… ma nessuno di noi ha avuto mai, Polizia Giudiziaria e Pubblici Ministeri, l’ardimento di fare questo tipo di… saremmo stati i più fessi del mondo, cioè saremmo caduti nel Bar dello Sport che quotidianamente vediamo anche ai margini di questo processo. Non c’è un’attività di questo tipo. C’è semplicemente un’analisi di dati investigativi… ‘Caro, mi raccomando fai il 50% della tua parte per quella partita’… poi la palla è rotonda, certo… il 50% per la nostra modestissima valutazione investigativa rappresenta la configurabilità del reato per cui si sta discutendo. Poi saranno tutte chiacchiere, lo decideranno altri.

Passa una settimana, e il 23/03/2010 così risponde all'Avvocato Prioreschi:

Auricchio: Ecco, ora mi fa ricordare perché era il discorso da Bar dello Sport… cioè, il problema del rigore è rigore, ammonizione è ammonizione, non è un problema che ci ha riguardato. Noi abbiamo citato… e in questo è il senso per quanto ci riguarda, e per quanto mi riguarda, investigativamente parlando… e lo ribadisco, e la ringrazio perché secondo me è anche opportuno ribadirlo, visto poi i commenti di qualche giornale la volta scorsa… il dato, non è un dato tecnico, calcistico, è un dato investigativo, cioè se due persone, che sono da noi intercettate, dicono… uno è un dirigente sportivo, l’altro è l’assistente che assiste a quella partita… e dice ‘Guarda, siccome ti avevo raccomandato l’Arezzo, quando ho visto che la Salernitana premeva, io che potevo fa’? Eh, ho alzato… ho chiamato fallo…’ anzi, dice qualcosa in più, dice ‘Non potevo alzare fuorigioco, perché altrimenti lì mi sarei messo in evidenza, ho alzato per fischiare una punizione e bloccare l’azione.’ Lo dice Auricchio che è l’ultimo dei tecnici calcistici? No, lo dice Babini in una intercettazione telefonica. Per quanto mi riguarda, Auricchio… che sarà l’ultimo dei tecnici calcistici, ma non credo di essere l’ultimo degli investigatori… dice Attenzione, probabilmente questo è un atteggiamento doloso'

Quindi, l'indagine ha riguardato soltanto ciò che anticipa la partita. Ciò viene considerato dal Colonnello Auricchio dolo. La conferma di questo dolo non è cosa che interessa, giacchè il reato è di pericolo e la sua consumazione è già avvenuta.

Per chiarire, se questo fosse possibile, è come se esistessero due fasi distinte: una in cui si prepara la partita, e poi la partita vera e propria. Ora, le due fasi non sono connesse (...anche se a me, e solo a me, viene il forte dubbio che se Auricchio, Narducci&C. avessero trovato un solo riscontro della preparazione della partita nella partita avremmo visto i fuochi d'artificio... ma non lo trovano... nè nelle partite, i cosiddetti reati-fine, nè nei sorteggi, nè in tutto il resto... da cui le espressioni 'Io lo so che la Juve era fortissima', 'Io lo so che la Juve ha fornito i giocatori che hanno partecipato alla finale della Coppa del Mondo', 'Io non ho mai indagato la Juve', etc... e anche sotto questo punto di vista, sportivo intendo, la Juve avrebbe motivi di chiedere qualcosina... lo so che sotto il punto di vista mediatico sarebbe impossibile, ma dal punto di vista investigativo, come ha detto il Colonnello Auricchio, il campionato 2004/2005 non è mai stato oggetto di indagine!)

Orbene, c'è molto da aspettare, se sono confermate le date... fine 2013, l'inizio dell'appello... ma sono molto curioso di sapere come ci si può difendere da una cosa del genere... mi spiego, se non posso utilizzare, come argomento difensivo, gli eventuali effetti che avrebbero avuto questi comportamenti dolosi che ho fatto prima della gara, come mi posso difendere?... come ha fatto Baldini quando ha spiegato in aula la famosa telefonata con Mazzini... 'Signor Presidente, se si va a sentire la telefonata, non si capisce chi stia scherzando di più'? ...non so se riesco ad essere chiaro, come si fa a convincere un collegio giudicante che il comportamento giudicato doloso prima delle partite non era tendenzioso, o in una sola parola non era doloso? ...lo so, mi sto incartando, ma come contraddire un collegio che giudica come dolosa una telefonata come quella che fa Bergamo a Foti in Reggina-Cagliari, per esempio?...

Sempre Forza Juve

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Difesa Bertini - Avvocato Messeri – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 1h37'30'' - 1h51'10''

Messeri: Ho scritto nella diapositiva successiva ‘Rapporti impossibili’. Perché ‘Rapporti impossibili’?… perché se mai fosse esistita questa associazione, io la colloco male… cioè, difficilmente perché le strutture portanti del calcio erano la Lega, la Federazione Italiana Gioco Calcio e l’AIA… questa associazione sarebbe trasversale, e andrebbe a minare un equilibrio che reggeva il calcio in quel momento lì, e che non lo dico io, ma è che… è questa famosa cena delle sette sorelle indicativa, perché le società di Serie A che vanno per la maggiore si trovano… come ci dice Galati il 30 Giugno 2009 a pagina 51… si trovano a una famosa cena che viene definita la cena delle sette sorelle dalla quale viene fuori nel ’99 che il designatore arbitrale anziché essere uno, questa volta saranno due perché, evidentemente, non si trovavano d’accordo su un nome… e anche questo la dice lunga sul rapporto di equilibrio che i due designatori… che legava i due designatori… e quindi, ne nominano due. Il Pubblico Ministero chiede ‘Innanzitutto, queste incomprensioni tra chi nascevano e perché?’‘Nascevano perché in realtà all’inizio… siccome Pairetto era il rappresentante, diciamo… come nasce il doppio designatore che, secondo me, già creava dei problemi… nel senso che almeno i giornali già scrissero abbondantemente su questa famosa cena delle sette sorelle, dove alcune società si erano riunite per dare il loro assenso sul nome dei due designatori…’‘Vuole riferire quali erano queste società?’, gli chiede il Pubblico Ministero… risposta ‘Quelle che, bene o male, hanno già riportato i giornali… sono state confermate da altre persone… erano la Juve, l’Inter, il Milan, la Lazio, la Roma, la Fiorentina e il Parma’ …cioè, la Juve e il Milan, che sono nella competizione illegale del 2004… così l’ha definita il Pubblico Ministero, perché poi nel capo di imputazione c’è anche Meani che rappresenterebbe il Milan… si trovano d’accordo nella cena delle sette sorelle per nominare i designatori… si trovano d’accordo nel nominare Carraro presidente su Abete… quindi, tutta una serie di rapporti tra strutture che si intersecano tra di loro, e che non tornano…

Non ci dimentichiamo poi che nel ’99 per richiesta, credo, da parte dei due designatori dell’epoca, si instaura una sorta di semiprofessionismo arbitrale… cioè, gli arbitri erano pagati dalla Federazione per ricevere i compensi, e gli emolumen… ehm, per arbitrare le partite, per gli allenamenti, per tutta l’attività agonistica e tecnica che facevano, e anche dal punto di vista economico dipendeva dalla Federazione Italiana Gioco Calcio… da quella Federazione nella quale nessuno si è lamentato di nessuna frode sportiva e di nessuna partita… immaginiamoci se fosse successo qualcosa di quelli del tipo ipotizzato dal Pubblico Ministero che cosa poteva succedere, o che cosa avrebbe scatenato…

Gerarchia AIA… perché l’associazione strutturata, come dice il Pubblico Ministero, non può funzionare?… perché, se l’associazione, la famosa ‘Armata Brancaleone’, opera attraverso la consegna delle schede, queste schede vengono consegnate… i designatori hanno delle schede, in relazione a questo tipo di processo… gli arbitri hanno delle schede… gli osservatori, no…

Allora, andiamo a vedere intanto i rapporti che intercorrono tra designatori, arbitri e arbitri osservatori… poi, andiamo a vedere che cosa potrebbe scatenare la consegna di un soggetto terzo di schede al secondo livello, cioè agli arbitri e agli assistenti… una persona esterna dà la scheda non al designatore… lo capirei se il designatore… cioè, se il soggetto esterno avesse rapporto col designatore, e gli dicesse “Scegli te gli arbitri… è una tua gerarchia, sei al vertice di questa gerarchia… scegli te gli arbitri amici… decidi te di quali arbitri ti puoi fidare… veditela te con il problema degli arbitri” …no, così strutturata, la consegna delle schede avviene dall’esterno al secondo livello, arbitri-assistenti, senza che il primo livello lo sappia… cioè, i designatori, Bergamo e Pairetto, che, secondo l’ipotesi accusatoria, possiedono delle schede, è da ritenere che non sappiano che gli arbitri abbiano delle schede… è da ritenere perché non c’è nessun contatto telefonico svizzero tra… parlo di Bertini… tra la scheda 155 e il designatore… le poche volte che Bertini ha bisogno di parlare col designatore… o le tante volte che ha bisogno di parlare… lo fa in via ufficiale dal telefono ufficiale… per cui, è da ritenere che il designatore, se aveva una scheda telefonica, non sapeva che anche Bertini avesse una scheda telefonica… secondo una logica che doveva, ovviamente, reggere le cose umane, i fatti umani… in questo caso, non serve assolutamente a niente…

Inoltre, è importante vedere il rapporto che c’è tra designatore e arbitro… ce l’ha detto anche Collina… quando è venuto a fare la deposizione… che la carriera di un arbitro è legata al designatore… c’è stato un avvocato che gli ha chiesto “Ma, si può fare l’esempio che tra designatore e arbitro c’è un rapporto come tra allenatore e calciatore?” …ha detto “Ancora di più, ancora più forte”, ci risponde Collina in questa deposizione… “…perché, se io sono un calciatore, e litigo con l’allenatore, a fine stagione la mia carriera non si interrompe perché o cambia lui squadra o la cambio io, ma tutti e due si continua a fare il nostro lavoro… se io sono l’arbitro e litigo col designatore… cioè, o sono fuori dalle grazie del designatore, lì si interrompe la mia carriera tecnica e la mia carriera arbitrale” …lo trovate nella deposizione di Collina, 1/10/2010… testualmente, e velocissima, la cosa ve la leggo… dice ‘Il vincolo di dipendenza gerarchica non esiste tra un designatore e un arbitro… ehm, che esiste tra un designatore e un arbitro è molto superiore tra quello che esiste tra un allenatore e un giocatore, perché un giocatore ha la possibilità… che non ha considerazione da parte del proprio allenatore di poter cambiare club, e di continuare la propria attività in un altro club… se un arbitro non ha la considerazione da parte del proprio designatore, smette di arbitrare’, Collina, udienza 1/10/2010, pagina 88…

Altro problema nella gerarchia… l’importanza dell’osservatore nell’arbitro e nel rapporto arbitro-osservatore… la figura degli osservatori in questo processo è una figura molto importante perché voi dovete fare conto, con il materiale probatorio che avete a disposizione, con dei documenti… stavolta, documenti non anonimi, provenienti da persone certe che, nella stragrande maggioranza dei casi ve li hanno confermati… che sono i rapporti arbitrali… che sono il discrimine, secondo me, su cui… sul fatto tecnico su cui il Tribunale può intervenire o non può intervenire, perché altrimenti poi… ne parlerò nelle frodi sportive… ci si troverebbe nella condizione di dover far arbitrare al Tribunale una partita di calcio. Il dato tecnico, se… ammesso e non concesso che il dato tecnico violato possa avere una qualche rilevanza giuridica in questo processo… ciò è garantito dalla relazione degli osservatori… che non sono parte di questo processo, non c’è un solo osservatore che faccia parte della famosa associazione per delinquere, o al quale venga contestata una frode sportiva… e che quindi, è da ritenere che i documenti che questi osservatori rilasciano sulla validità, sulle regolarità tecniche delle partite che hanno assistito siano inattaccabili… al di là dell’errore che può ognuno fare, e che è nell’ambito umano…

La figura dell’osservatore… si è cercato di sminuirla, perché questo dato non torna con la tesi accusatoria… e si è detto, ad un certo punto “Sì, vabbè, ma, insomma, gli osservatori… se c’è due designatori che si guardano le partite alla televisione… se c’è una associazione così strutturata… in fondo, la figura degli osservatori è una figura abbastanza marginale…” …non è vero, e ce l’ha detto lo stesso Collina, ma soprattutto Rosetti… arbitro sulla cui attendibilità e sulle cui capacità, credo, non sia lecito dubitare da parte di nessuno… che c’ha parlato della differenza che intercorre tra una partita vista alla televisione e una partita vista in campo… Rosetti è vittima del più grosso errore arbitrale, forse, di quella stagione 2004/2005, quando un calciatore della Lazio toglie letteralmente dalla porta un pallone scagliato da un giocatore della Fiorentina che sarebbe andato in rete, e Rosetti non assegna il calcio di rigore… immagine che a tutti, alla televisione, era parsa clamorosa, e che lui dice che in campo aveva una validità… cioè, una… un modo, una percezione… per la posizione dei calciatori, per la posizione delle… per il clima, per tutta una serie di situazioni tecniche… diversa da quella che si è percepita alla televisione…

Questo per dire che l’osservatore non è il servo sciocco del padrone che va alla partita… tanto c’è il designatore che se la vede da casa e che decide lui come fare… è colui che ha la… il punto della situazione allo stesso punto dell’arbitro… ovviamente, visto dalla tribuna… ma ha una percezione diversa… cioè, è necessario nel valutare il comportamento dell’arbitro, valutarlo da un occhio, dallo stesso occhio dell’arbitro, non dalla televisione, con la moviola… ovviamente, l’arbitro non ha disposizione la moviola… e quindi, la figura dell’osservatore diventa importantissima sul campo perché ha lo stesso tipo di percezione che può avere il… che può avere un arbitro sul terreno di gioco…

Quindi, anche… tornando all’associazione… anche con questo tipo di gerarchia, che poi è quella che determina la carriera di un arbitro, non tornano i conti dell’associazione.

Ho fatto una diapositiva, e dico… l’ho chiamata provocatoriamente “L’arbitro e la solitudine dei numeri primi”. Quando a un arbitro gli viene detto “Vai ad arbitrare Juve-Milan” …mettiamoci nella condizione psicologica di questa persona… Juve-Milan, è come arbitrare Agnelli contro Berlusconi… come arbitrare la Fiat contro la Fininvest… come arbitrare… ho scritto provocatoriamente… la Terza Guerra Mondiale…

Per dirla con Di Laroni… al designatore che manda uno ad arbitrare Juve-Milan io credo che non è che interessi… in un rapporto fatto di equilibri, com’era all’epoca, frutto della cena delle sette sorelle… che vinca la Juve o che vinca il Milan… ma interessi ad andare avanti alla domenica successiva… interessi che ci sia la possibilità di aver superato una cosa, un ostacolo, dal punto di vista gestionale, del… degli equilibri, dei rapporti, di quella struttura di cui parlavamo prima… Lega, Federazione Italiana Gioco Calcio, AIA… che è sicuramente insuperabile… tanto per dirla con Di Laroni, avrebbe detto “Ti metto a fare Juve-Milan… poi, piangitela tu” …cioè, sarebbe la dichiarazione che probabilmente farebbe un designatore nella testa di un arbitro…

Il Milan… anche questo, a livello di logica… se fosse vero quello che viene scritto nel capo di imputazione… cioè, che c’è una struttura che controlla il calcio, e i cui scopi sono quelli, nel campionato 2004/2005, di far vincere la Juve sul Milan… i casi son due: o non te ne sei accorto… e allora, non fai parte di questo capo di imputazione… ma, se te ne sei accorto, e fai fronte, fai… cerchi di combattere quello che fa questa associazione con Meani che controlla 3 guardalinee… perché questo è il capo di imputazione… significa… provocatoriamente, ho scritto “Rispondere con il fucile a tappi a chi tira la bomba atomica” …questo, sempre a livello di logica, è una situazione non credibile…

Quindi, riassuntivamente, per chiudere con l’Armata Brancaleone’, questo… la difesa di Bertini è tutt’altra… Bertini non ha la scheda, non c’è prova che quella 155 fosse la scheda, e lì finisce… ma, comunque, dalla scheda non si identifica l’appartenenza ad una associazione… la scheda non serve a portare un contributo all’associazione… questo andrebbe detto per andare a vedere anche il traffico telefonico che ha avuto la scheda… perché se fosse così, non avrebbe senso che prima di Atalanta-Milan… quel famoso 2-1 di cui parlavo prima, dove il Milan… arbitrata da Bertini… e dove il Milan, grazie a degli errori… secondo la Juve… fatti da Bertini pro Milan, aggancia la Juve in testa alla classifica… non avrebbe senso che si telefonasse con le stesse modalità con le quali telefona prima di altre frodi sportive…

Allora, tornando all’esercizio dell’azione penale, chiedo io… “Se avere un traffico telefonico prima di Juve-Milan 0-0 con la 155 comporta il reato di aver violato la norma sulla frode sportiva, perché non lo comporta prima di Atalanta-Milan… o dopo Atalanta-Milan… perché è venuto fuori un risultato contrario nei confronti della squadra, appunto, della Juve?” …quindi, è un assunto giuridico che, praticamente, non… non torna…

Stesso discorso per Messina-Milan, dove vince il Messin… ehm, il Milan 4-1 a Messina, dove il Messina è la squadra di Fabiani, dove questa scheda ha un traffico telefonico prima e dopo con la stessa scheda che viene attribuita a Fabiani… cioè, siamo nell’ambito di una illogicità che non regge nessun tipo di comportamento umano…

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Allora, tornando all’esercizio dell’azione penale, chiedo io… “Se avere un traffico telefonico prima di Juve-Milan 0-0 con la 155 comporta il reato di aver violato la norma sulla frode sportiva, perché non lo comporta prima di Atalanta-Milan… o dopo Atalanta-Milan… perché è venuto fuori un risultato contrario nei confronti della squadra, appunto, della Juve?” …quindi, è un assunto giuridico che, praticamente, non… non torna…

Stesso discorso per Messina-Milan, dove vince il Messin… ehm, il Milan 4-1 a Messina, dove il Messina è la squadra di Fabiani, dove questa scheda ha un traffico telefonico prima e dopo con la stessa scheda che viene attribuita a Fabiani… cioè, siamo nell’ambito di una illogicità che non regge nessun tipo di comportamento umano…

logico illogico

per me siamo pazzi ed hanno ragione loro

buon ferragosto cccp

p.s.

una volta ..........tanto tempo fa mi sembra di ricirdare.............. tu dicesti che cccp non si riferiva alla russia

ce lo puoi spiegare ?' se vuoi

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Allora, tornando all’esercizio dell’azione penale, chiedo io… “Se avere un traffico telefonico prima di Juve-Milan 0-0 con la 155 comporta il reato di aver violato la norma sulla frode sportiva, perché non lo comporta prima di Atalanta-Milan… o dopo Atalanta-Milan… perché è venuto fuori un risultato contrario nei confronti della squadra, appunto, della Juve?” …quindi, è un assunto giuridico che, praticamente, non… non torna…

Stesso discorso per Messina-Milan, dove vince il Messin… ehm, il Milan 4-1 a Messina, dove il Messina è la squadra di Fabiani, dove questa scheda ha un traffico telefonico prima e dopo con la stessa scheda che viene attribuita a Fabiani… cioè, siamo nell’ambito di una illogicità che non regge nessun tipo di comportamento umano…

Beh, che dire... mi hai letto nel pensiero... anch'io ho trovato quest'ultima nota da parte dell'Avvocato Messeri rilevante... e così, ho pensato di dargli una mano, andando a trascrivere Juventus-Milan in sentenza. A voi...

Il reato di cui al capo m) è contestato a Fabiani Mariano, a Moggi Luciano, a Bertini Paolo.

Si ipotizza la turbativa dell’incontro con risultato 0-0 tra Juventus e Milan, svoltosi a Torino il 18/12/04.

La genericità dell’imputazione, poiché non vengono specificati i termini dell’istigazione di Fabiani e Moggi e in che cosa sia consistito il comportamento di Bertini volto a favorire la Juventus, non è circostanza decisiva, essendosi già più volte chiarito che la valutazione va rapportata al tentativo, di cui non altro, si sostanzia in diritto l’imputazione.

Soccorrono anche qui le intercettazioni telefoniche per condannare Moggi e Bertini, e però non anche Fabiani, poiché, pur essendosi il tribunale convinto dell’esistenza, nel periodo sospetto dei giorni antecedenti e successivi alla gara, di contatto con scheda straniera anche tra Fabiani e Bertini, la mancanza di conoscenza del contenuto del contatto con la scheda svizzera, contatto che, quanto a Fabiani, si configura elemento unico, appare di impedimento alla condanna anche per reato di tentativo, indipendentemente dalla dilatazione dell’imputazione ad opera del pubblico ministero, che gli atti attestano, e che trova singolare rappresentazione già nel capo di imputazione, con l’inserimento in esso degli assistenti Ivaldi e Pisacreta e del quarto ufficiale Dondarini, che non sono imputati.

Si elencano gli elementi a carico, dopo aver chiarito che i contatti tra Fabiani e Bertini con uso di schede svizzere dai numeri finali 751 (0041XXX751) quanto a Fabiani e 155 (0041XXX155) quanto a Bertini sarebbero avvenuti per quattro minuti e sette secondi alle ore 11,37 del 15/12/04, per trentatrè secondi alle ore 0,30 del 18/2/04, per un minuto e trentotto secondi alle ore 16,40

del 20/12/04.

Il tribunale ritiene di formare il suo libero convincimento di responsabilità di Moggi e Bertini sulle conversazioni che seguono, di cui non si ignora il contenuto, poiché avvenute con l’uso delle schede nazionali.

Prog. 8782 del 20/12/04, ore 23,08 su utenza 335XXX050

D. \ Ah, direttore, sono sempre Elisabetta

U. \

E. \ Scusi, mi dice Aldo se lei ha qualche - inc. -, se possono mandare le e-mail per quanto riguarda I’arbitro Bertini, perché il problema è che stanno tutti votando con il massimo dei punti, otto o nove, per poter fare una cosa un po' più equilibrata

U. \ E ma io dove li trovo adesso, Elisabetta?

E. \ E lo so

U. \ E ma ora non faccia tanti discorsi...

E. \ Eh

U. \ Ci deve pensare lui, ci deve pensare

E. \ Eh, e no, e il problema è che poi non possiamo modiñcare il televoto

U. \ Mah? Fate un po’ voi, aoh

E. \ Va beh, dai, facciamo noi, ho capito, dai, okay

U. \ Va bene

E. \ Okay, direttore

U. \ Ciao, ciao

E. \ Di nuovo.

Progr.8846 del 21/12/04, ore 12,21 su utenza 335XXX050

U1.\ Pronto?

U2.\ Pronto?

U1.\ Aoh, Aldo

A. \ Ueh, Luciano

L. \ Sai che ieri sera ti ho visto in forma?

A. \ Aoh, ieri sera... mi state facendo fare miracoli, guarda, non ne posso più

L. \ Ma che “c .... " di miracoli? Sono già due settimane che fai due ore sulla Juventus e sugli errori arbitrali, no?

A. \ Quali errori arbitrali?

L. \ Eh, aoh, ieri, ieri hai messo Melli contro tutti

A. \ - Inc. -, era Colombo che · inc. -

L. \ Ma chiamane... chiamane qualcuno di diverso, “p***o cane”!

A. \ Non ci sta

L. \ E ho capito, ma

- A questo punto le voci degli interlocutori si sovrappongono, poi: -

L. \ Ieri hai fatto una cosa che non è piaciuta a nessuno, guarda

A. \ E che ho fatto?

L. \ Chiama Antonio, fattelo dire anche da lui, hai fatto, in pratica, tutto quello che si può fare per “dare in C**O" alla Juventus

A. \ Ma stai scherzando?

L. \ Con eleganza l’hai fatto, con eleganza, ma “gli hai dato nel C**O”, con eleganza l’hai fatto

A. \ Ma quale eleganza? Se io ho detto... mi sono “sputtanato”, ho detto: ma la Juventus è stata...

L. \ Ma che “c .... " ti sei “sputtanato”? Tu hai dato all’arbitro cinque punti, poi mi hai telefonato per dirmi di mandare l’e-maìl alle undici

A. \ Sì, perché io dall’8 gli ho dato il 5, il nove per cento ha votato

L. \ Ho capito, ma ora...

A. \ E non lo dire, perché qualcuno può andare a vedere

L. \ Eh, mi vuoi prendere per il...

A. \ Poi il Lecce non te l’ho dato per niente, ho inventato che si è fatto tardi

L. \ Ma inventati qualche altra cosa, perché, oltretutto, te l’ho detto prima e te lo ripeto, quando un giocatore... quando un giocatore viene trattenuto, si ferma sul posto nella caduta e non a fare quello che ha fatto Crespo, Crespo era in scivolata

A. \ Ma questo l’ha detto Colombo, aoh

L. \ Non è neppure stato toccato

A. \ Ma l’ha detto Colombo, Colombo l’ha detto

L. \ E allora perché l’arbitro ha preso cinque'! Cinque punti

A. \ No, l’arbitro ha preso nove, aoh, lo vuoi capire? Io l’ho messo a cinque perché se fa un’indagine la "Telecom" scoprono la cosa, mi sono preso io, diciamo, il potere di fare questo, mettete cinque, perché pure io - inc. -, hai capito?

L. \ Guarda, per dire tutto quello sarebbe molto meglio che ogni tanto la tua trasmissione

A. \ Poi ho detto: Elisabetta, ditegli se vuole parlare; dice: no, è contento Moggi; eh, aoh

L. \ - Inc. —, mi andavo a mettere in un contesto...

A. \ Sì, ma poi ho messo la moviola, ho messo Zeffirelli che ha parlato del vecchio passato, non sapevo che fare

L. \ No, no, un momento, non sapevi che fare e hai chiamato pure Zeffirelli per "far andare in C**O” alla Juventus?

A. \ No, quello... no, assolutamente, quello si è offerto lui, perché teneva la cosa alla moviola e non ha detto una parola contro la Juve, aoh, perché gli ho detto: però non ripetere le cose di venti anni fa; ha detto: no, il tempo è cambiato, poi Berlusconi ha l' accordo con la Juve

L. \ Comunque le due ore sono più giustificate a farle sull’Inter che ha vinto uno a zero e per poco perdeva anche con il Brescia e non sulla Juventus

A. \ Ma l’ Inter ha vinto uno a zero, se faceva zero a zero facevo un processone, ha vinto uno a zero per caso, dovevo fare il Lecce, dovevo fare il Lecce

L. \ Che “c .... ” fai con l’ Inter, Aldo, dai

A. \ Dovevo fare il Lecce, perché quello era un "casino", perché quello aveva sparato a zero, io te l’ho levato, te lo vuoi ricordare, aoh?

L. \ E mica ha sparato a zero contro di noi, ha sparato a zero contro gli arbitri, a me che “c .... ” me ne frega, scusa?

A. \ E ma io penso che gli episodi... il rigore è stato — inc. —

L. \ Io t’ho solo detto che se si dà il "C**O” è meglio, però che poi in Italia si deve pigliare e portare avanti i lazzaroni, va bene, non c’è mica niente di male .

A. \ No, no, io sto sempre da quella parte, tranquillo tranquillo, cioè certe volte mi devo “parare il C**O", ma con eleganza, perché non faccio attaccare mai la Juventus a morsi come hanno fatto a “Controcampo”, da me non passano mai queste cose qui, perché io sono troppo amico tuo

L. \ Va bene

A. \ Non mi voglio “sputtanare”, però, voglio dire, l’ho fatto con eleganza suprema

L. \ No, no, ce l’abbiamo “nel C**O" con eleganza

A. \ Vuoi sapere una cosa, Luciano?

L. \ Eh

A. \ Anche quelli che vedono le e-mail quelli le vedono, perché poi ci stanno... Klaus David è amico di Lapo Elkann

L. \ Poi c’è quel cretino con gli occhiali che dice delle cose dall’estero, ce ne fosse una volta buona con la Juventus

A. \ Quello è amico di Lapo Elkann, che “c .... ”! E’ un altro juventino di ferro, che “c .... " ne sai?

L. \ Ma quegli amici lì è meglio non tenerli, no?

A. \ Ma me l’ha passato Lapo Elkann dopo la trasmissione, me l’ha passato lui, lui ci parla con il tu, che "c .... ” ne sapevo? Ma poi ti dico di più, poi l’ho ricorretto, però lui vede le e-mail, le email erano tutte contro la Juventus, cioè ne erano solo sette otto, io ho fatto mettere - inc. - in favore della Juve

L. \ - Inc. -, facciamo una cosa, ti dò quindici giorni di tempo, vieni documentato sui favori che ha avuto il Milan e su quelli che ha avuto la Juventus

A. \ Sì, esatto

L. \ E sugli sfavori che ha avuto l’una e che ha avuto l’altra, e l’ammazzo!

A. \ Sì, e l’ho detto io

L. \ Si, va beh, l’hai detto te

A. \ L’ho detto io che dovrei essere al di sopra delle parti, hanno ricordato Reggina-Milan, l’ha detto persino Foti, il presidente della Reggina, ha detto

L. \ Si, ma quando fai al di sopra delle parti non ti crede più nessuno, dicono che... no, dai

A. \ Che cosa?

L. \ Aldo

A. \ Eh

L. \ Così... cosi non va bene

A. \ Eh, aoh

L. \ Quando si vince e si vince bene la difesa non c’è bisogno, è quando c’è bisogno e manca la difesa...

A. \ E io l’ho fatta, perché se facevo “Controcampo” era la fine del mondo, se facevo il “Processo" vero sugli episodi vostri, l’aveva detto Messina, vi facevano un “C**O” tanto

L. \ Ma lo sai che i rapporti nostri con “Controcampo" sono diversi dai tuoi, eh, voglio dire

A. \ E appunto, e perciò c’è la differenza, ma non è che si può passare completamente all’opposto

L. \ - Inc. -

A. \ Eh, io l’ho fatto con eleganza e con cosa, e io mi sono impegnato a dire delle cose... prima di tutto ho tolto il Lecce, poi t’ho levato i punti a quello che aveva avuto nove punti, poi ho detto io: guardate che persino Foti ha detto che è il Milan che ha avuto più favori; io l’ho detto, perché ho detto: Foti ha chiesto scusa a Moggi qui, in trasmissione, in diretta, perché la Reggina ha rubato il risultato alla Juve, con l’Inter c’era un rigore e c’era l’espulsione di Toldo; l’ho detto io, eh, più di questo... poi ho fatto vedere il mani di Costacurta, era dentro l’area, eh, aoh, non l’ha fatto nessuno questo, eh, nessuno!

L. \ Ma che tu metti il mani di Costacurta in area e quando poi, in pratica, fai quello che è stato fatto sull’arbitro

A. \ Tu mi devi dire chi ha difeso mai la Juventus in qualunque trasmissione come l’ho difesa io, se mi rispondi questo, chi ha difeso con Colombo, con Melli e con me stesso, nessuna trasmissione l’ha fatto

L. \ Ieri sera era Melli contro tutti

A. \ No, no, Colombo è stato il più forte, si è beccato pure un imbecille dal ministro, perché Colombo ha battagliato, ha detto: basta, sono trent’annì che dite che ruba e non ruba un “c .... ”, perché è la più forte; l’ha detto chiaro chiaro

L. \ La verità la sai qual è? Te la dico io

A. \ Eh

L. \ La verità è che non si può dire la verità, perché se si potesse dire la verità qualcuno ci lascerebbe le penne

A. \ Bravo

L. \ E bisogna stare tutti zitti, altroché, se no...

A. \ Poi, aoh, lo sai che Matarrese in “Radio romana" che ha detto? Che io non faccio niente sulla “GEA"

L. \ Ma che “c .... " di “GEA”?

A. \ Io non ho parlato mai di “GEA”

L. \ - Inc. -

A. \ Però se questa “GEA” la teneva un altro io l’attaccavo al “Processo", aoh, parliamoci chiaro!

L. \ Sì, ma non...

A. \ Eh, tu sei amico

L. \ Ora la “GEA” è diventata una “cazzata"

A. \ Eh, costano queste cose, perché a me mi costano queste cose, perché fuori e a Roma, dappertutto, me lo dicono, dicono: perché nun parli mai della "GEA”? Fai sempre il “Processo" - inc. -

L. \ Ma puoi anche parlare della “GEA”, sono tutte persone perbene che in pratica

A. \ Lo so, lo so

L. \ Danno dei punti, danno dei punti a... purtroppo sanno lavorare bene e creano problemi a tutti quelli che non sanno lavorare

A. \ E’ certo, è certo, a me perché mi hanno attaccato? Perché io sono come la Juventus, a me mi attaccano perché vinco, eh, questo è il punto

L. \ Va bene

A. \ Che ce ne frega? A noi non ce ne frega, stai buono, stai calmo, quando ci sentiamo per Natale?

L. \ Ci sentiamo prima di Natale e poi ci vediamo dopo

A. \ Va bene, okay

Ad avviso del tribunale, sono utili per condannare Bertini le conversazioni tra Moggi e lo staff del processo del lunedì dirette a ottenere una rappresentazione edulcorata di quanto avvenuto sul

campo, fino all’estremo della modifica del televoto. I sopra menzionati progressivi 8782 e 8846 mostrano il chiaro affanno per far risalire la quotazione dell’arbitro, e questo è tale da soddisfare per intero l’indagine diretta alla decifrazione del reato di tentativo, ove l’affanno venga valutato cumulativamente al contatto diretto attraverso la scheda svizzera, quale è stato ricostruito dagli investigatori tra Moggi e Bertini nel periodo sospetto, ovvero per tre minuti e trentasette secondi alle ore 19,35 del 15/12/04, per due minuti e nove secondi alle ore 21,45 del 17/12/04.

I progressivi indicati dal teste Auricchio all’udienza del 23/3/10, ovvero il progressivo 11185 del 12/12/04, ore 10,01, su utenza 335XXX344, il progressivo 7040 del 13/12/04, ore 22,25, su utenza 335XXX050, il progressivo 1616 del 15/11/04, ore 18,05 su utenza 335XXX050, il progressivo 27837 del 17/12/04, ore 13,06, su utenza 335XXX178 presentano invece un discorso telefonico che, ad avviso del tribunale, non ha alcun addentellato con la specifica imputazione.

Le risultanze probatorie, diverse da quelle procurate dalle intercettazioni telefoniche, appaiono indifferenti al giudizio di responsabilità.

ln particolare non rileva che il teste Auricchio all’udienza del 23/3/10 in sede di controesame da parte dell’avvocato Prioreschi non abbia risposto, quando è stato invitato a specificare con quali atti fraudolenti fosse stata alterata la partita, e si è trincerato dietro il suo potere di investigare, ma non anche di configurare i capi di imputazione, cosi esprimendosi: siccome io non posso configurare i singoli capi di imputazione, io faccio un’attività su ipotesi investigative, questa è la mia ipotesi.

Neppure rileva che l’osservatore arbitrale della partita, Guidi Alessandro, in sede di controesame da parte dell’avv. Messeri all’udienza dell’1/6/10, a conferma del suo rapporto depositato dal difensore all’inizio del processo, abbia dichiarato quanto segue: sì, il voto 8,50 presuppone… una prestazione con delle difficoltà, che c’erano state delle difficoltà nella partita.

Bello, no?

Due sole noticine...

1) Come al solito, le gravissime telefonate fatte in chiaro servono ad avallare il discorso del chissà cosa si sono detti nei contatti antecedenti la partita su scheda svizzera.

2) In questo capo di imputazione raggiungiamo il paradosso che le prove che porta Auricchio presentano invece un discorso telefonico che, ad avviso del tribunale, non ha alcun addentellato con la specifica imputazione.

Le risultanze probatorie, diverse da quelle procurate dalle intercettazioni telefoniche, appaiono indifferenti al giudizio di responsabilità.

Cioè, è stato il Tribunale ad scovare il comportamento fraudolento, e non chi ha fatto l'attività investigativa, che ha portato delle prove indifferenti al giudizio di responsabilità.

p.s.

una volta ..........tanto tempo fa mi sembra di ricirdare.............. tu dicesti che cccp non si riferiva alla russia

ce lo puoi spiegare ?' se vuoi

Beh, sì, nulla di segreto... dovendo scegliere un nickname, mi venne in mente una partita di calcetto giocata da ragazzino in un torneo in cui c'era questa squadra cccp, appunto, che schierava vecchie glorie... ci fecero neri, e io, ingenuo, alla fine della partita andai a chiedere cosa significasse... tra le risate generali mi risposero in coro Col C... Che Passate!... mi è sembrato attinente a ciò che mi apprestavo a fare...

Modificato da cccp

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...nessuna traccia di Messina-Milan, per quanto, come fatto notare dall'Avvocato Messeri, ci sono contatti tra la scheda presumibilmente attribuita a Bertini e la scheda presumibilmente attribuita a Fabiani... magari, se i protagonisti dei contatti fossero stati Moggi e De Santis, la partita veniva trasformata in un bel capo di imputazione, come fatto notare dall'Avvocato Prioreschi per il capo di imputazione t) Lecce-Palermo...

...per inciso, Fabiani, presunto braccio destro di Moggi, è andato assolto... forse, se l'è cavata perchè parla poco o niente con quelli del processo... a seguito di tali colpi di fortuna, il Tribunale, anche se partite come Messina-Milan fossero capi di imputazione, non riuscirebbe a desumere che i contatti avvenuti su schede straniere siano stati fraudolenti...

...ma dobbiamo cercare di non commettere sempre lo stesso errore... come detto dagli investigatori, il campionato di calcio 2004/2005 non è stato oggetto di indagine... qui si è cercato il dolo nei comportamenti fraudolenti che hanno anticipato alcune gare... ove riconosciuto il dolo, il reato è stato ormai consumato... essendo a consumazione anticipata, non necessita di conferma di ciò cui il dolo mirava, cioè l'alterazione dei sorteggi, delle gare, delle ammonizioni, etc... tutte cose, queste ultime, non utili alla comprova che l'atto doloso ha raggiunto il suo scopo...

...Atalanta-Milan... eh, Atalanta-Milan, ovviamente, non è un capo di imputazione... spulciando fra gli alambricchi della sentenza, se ne rinviene traccia nella parte iniziale del capo di imputazione z)

Il reato di cui al capo z) è contestato a Moggi Luciano, e a Racalbuto Salvatore, già in concorso con Giraudo Antonio, giudicato separatamente.

Si ipotizza la turbativa dell’incontro con risultato 1-2 tra Roma e Juventus, svoltosi a Roma il 5/3/05.

Anche qui nell’imputazione non è specificato in che cosa sarebbe consistito il comportamento del Racalbuto e vengono menzionati gli assistenti Pisacreta e Ivaldi e il quarto ufficiale per quanto non imputati.

Il tribunale ritiene che dal contenuto di talune conversazioni telefoniche, nel rapporto con ripetuti contatti tra Moggi e Racalbuto con uso di due distinte schede svizzere, come decifrati dagli investigatori attraverso l’elemento dell’aggancio di cella operativa su Gallarate, domicilio del Racalbuto, si ricavino elementi sufficienti per condannare sia Racalbuto che Moggi.

Ha riferito il maresciallo Di Laroni all’udienza del 10/11/09 di aver accertato che nell’arco di tempo dal 28/2/05 al 7/3/05 Racalbuto Salvatore avrebbe fatto uso di ben due schede svizzere, la scheda 0041XXX187 e la scheda 0041XXX801, per colloquiare con Moggi con altre due schede svizzare in possesso di quest’ultimo, la scheda 0041XXX196 e la scheda 0041XXX334.

Il Tribunale ha maturato il convincimento che l’imbeccata dell’arbitro da parte del Moggi vi sia stata, e stima che la stessa sia sufficiente a concretare gli estremi dell’imputazione, ove si consideri quello che fu il comportamento di Moggi all’indomani della partita, emerso all’udienza del 16/3/10 in sede di controesame del teste Auricchio da parte dell’avv.Messeri,difensore di Bertini Paolo, impegnato a dimostrare che il suo assistito, che veniva additato come protettore della Juventus, era stato l’arbitro della partita Atalanta-Milan, non compresa tra i capi di imputazione, giocata nella stessa giornata della partita Roma-Juventus, e conclusasi con la vittoria del Milan a Bergamo per uno a zero.

In quel contesto il teste Auricchio ha dato lettura della telefonata n.1446 del 7/3/05 sull’utenza 335XXX200, avente come interlocutori Moggi Luciano e Biscardi Aldo, dal contenuto che segue:

Biscardi: "che vuoi quelli del pullman?",

Moggi: "eh?"

"del pullman l’ho sentito, lo speaker", "io parto da quello"

Moggi: "ascolta, però tu adesso devi fare pure un’altra cosa, perché qui ovviamente ci vuole anche un certo... C’è una trattenuta di Cufrè che era rigore su Del Piero. Cufrè - Del Piero rigore. Dellas, addirittura, in una azione ha fatto addirittura due rigori, uno su Cannavaro e uno su...".

Biscardi: "Infatti, due per la Juve".

“Eh”.

Biscardi: "almeno due per Juve, perché il goal di Ibraimovic...",

"eh, eh",

Biscardi: "poi, faccio il fallo di Cufrè da prova televisiva su Del Piero, poi faccio vedere un altro rigore che aveva fatto di un altro e poi faccio vedere Cannavaro, etc. Io so sempre con me, non hai fregature".

Moggi: "si, no, ma vedi, però, voglio dire, bisogna anche metterci in testa..."

Biscardi: "io faccio un attacco a tutto spiano agli arbitri. Ci metto Racalbuto, l'arbitro del Milan Bertini, che Bertini ha regalato la vittoria al Milan, poi ci metto Dondarini, che ha fatto ripetere un rigore, tanto per far chiare le cose, e poi ci metto l'arbitro che ha dato, che ha negato un goal alla Lazio, che la palla era entrata di 48 centimetri!".

Moggi: "l'arbitro ha negato?",

Biscardi: "Un goal alla Lazio, oggi, oggi, regolarissimo, la palla era entrata 70 - 80 centimctri". "Ah, sì?".

“Sì”

"Con chi giocava la Lazio?",

"la Lazio giocava a Messina".

Moggi: "Comunque, guarda, io ti dico una cosa, tenete presente anche l’ambiente di Roma, dove non si può né giocare, né arbitrare, non si può fare niente!".

Biscardi: "Ma io come faccio? Sai come faccio?"

Moggi: "perché Racalbuto è il meno colpevole, quello è un ambiente di matti".

Biscardi: "Lo so, lo so, io lo sai come parto?",

“Eh”,

Biscardi: "parto dal tabellone che non hanno fatto vedere né Capello, né...",

Moggi: "No, no, li hanno fatti vedere, poi lo speaker si è zittato e ogni volta che appariva la fotografia prima di Capello, poi di Emerson, poi di Zebina lo speaker non diceva il nomi e aspettava che li fìschiassero".

Biscardi: "Eh, da quello parto. Poi, tutti i falli che hanno fatto, il fallo che ha fatto Cufrè, la reazione di Totti su Emerson, faccio vedere tutto, tutto, tutto, con le parole di Montella che ha detto all’arbitro: io me ne vedo di bene, mi diverto".

Moggi: "sì, però, attenzione, guarda, io non so quell'attimo, Racalbuto, poverino, è capitato in un casino".

Biscardi: "su Racalbuto poi tu dillo a Moncalvo, che Moncalvo lo dice, hai capito?".

Non serve, quindi, invischiarsi nella valutazione di quello che poi risulta essere stato in concreto il comportamento dell’arbitro sul campo di calcio, del quale hanno riferito al dibattimento gli assistenti Pisacreta e Ivaldi.

...a parte l'errore di Atalanta-Milan 0-1 che invece finisce 1-2... refuso o...?

...a parte la conclusione illuminante sul ragionamento tenuto in sentenza... Non serve, quindi, invischiarsi nella valutazione di quello che poi risulta essere stato in concreto il comportamento dell’arbitro sul campo di calcio... non serve, perchè la solita telefonata di Moggi a Biscardi nella quale salva Racalbuto dal prestigioso concorso della patente a punti presente in quella edizione del processo è sufficiente al Tribunale per intuire che i contatti su scheda svizzera non sono stati convenevoli...

...a parte tutto questo, l'Avvocato Messeri aveva riportato la telefonata 1446 ponendo l'accento dell'attacco di Moggi a Bertini reo di gravi errori in Atalanta-Milan... vi riporto il passo...

Mi si dice “Hai il vantaggio..:” …se appartieni all’associazione… “…di avere una protezione mediatica” …dico no, perché per protezione mediatica, il Pubblico Ministero cita una telefonata che Moggi avrebbe fatto a Baldas o Biscardi, dopo Juve-Milan arbitrata da Bertini, finita 0-0, dove c’erano stati degli episodi a favore, contro come in tutte le partite… dove, secondo il Pubblico Ministero, Moggi avrebbe chiesto a Biscardi di non parlar male dell’arbitro di Juve-Milan… se voi ascoltate bene quella telefonata… Moggi è libero, ovviamente, come dipendente della Juve in quel momento, di chiedere qualsiasi cosa a qualcuno senza che ne debba rispondere io che difendo Bertini… ma comunque, se voi vedete bene, lo scopo della telefonata non è proteggere Bertini, ma è di proteggere la Juve… che era un dovere istituzionale contrattuale che Moggi aveva in quel momento… ma poi, questo dato, si scontra con un’altra telefonata che io ho fatto leggere… visto che il Tribunale aveva fatto leggere altre telefonate al Colonnello Auricchio quando ha deposto… e che è la conversazione del 7 Marzo, 1446, nella utenza in uso a Luciano Moggi… con la quale Moggi telefona a Biscardi dopo Atalanta-Milan arbitrata da Bertini… era nelle famose partite che avevamo visto prima, Atalanta-Milan 1-2, arbitrata da Bertini… una partita particolare per la Juve, perché il Milan vince a Bergamo 2-1, con questa vittoria aggancia la Juventus in testa alla classifica… ci sono due episodi, tra cui una mancata espulsione di Nesta del Milan non comminata da Bertini, e un gol che, credo, si sia verificato al 94’ in un minuto di recupero… che lasciano… mandano su tutte le furie la Juventus… tanto è vero che Moggi, telefonando a Biscardi, si lamenta di Bertini, e gli dice “Io faccio un attacco a tutto spiano agli arbitri… ci metto Racalbuto, l’arbitro del Milan, Bertini… perché Bertini ha regalato la vittoria al Milan… poi, ci metto Dondarini che ha fatto ripetere un rigore, etc.” …quindi, questa è la protezione mediatica che l’associazione avrebbe dato a questi arbitri che avessero fatto parte dell’associazione...

...ergo, quale potrebbe essere, secondo voi, il tra il nesso individuato dal collegio giudicante tra il capo di imputazione z), Roma-Juventus, arbitro Racalbuto, e Atalanta-Milan, arbitro Bertini?

...potremmo considerare, come qui provato, che Moggi si sia accordato con Racalbuto... e questo lo si capisce dal fatto che è molto arrabbiato con Bertini?... e non era più facile, visto che, come dice Di Laroni, le schede ce l'avevano entrambi, chiamare anche Bertini e accordarsi per Atalanta-Milan?... direte voi, chi ti dice che non lo abbia fatto... se così fosse, perchè non è capo di imputazione?... è sfuggito al prode Narducci, o non c'erano evidenze?... e se così non fosse?... cioè, se non ha chiamato Bertini per accordarsi?... come si mette?... pensava che gli era dovuto lo stesso?... Bertini si stava sdoganando?... solita incartata... meglio mettere solo Roma-Juventus, e utilizzare la telefonata 1446 per dimostrare il dolo nei contatti Moggi-Racalbuto... per Bertini, ripassare... Juventus-Milan, come abbiamo visto, è coerente per l'uopo prefisso...

Sempre Forza Juve...

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Difesa Bertini - Avvocato Messeri – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 1h51'10'' - 2h05'40''

Messeri: Parliamo della frode sportiva… la frode sportiva ce ne sono… vi chiedo scusa, come ho fatto in anticipo, sicuramente queste cose sono state dette, ma comunque sono funzionali per la mia difesa, e quindi non posso fare a meno che ripetere… esistono due tipi di frode sportiva: una frode sportiva per corruzione… una persona che non fa parte di una partecipazione… che non è un partecipante a una gara offre denaro o altra utilità ad un’altra… ad uno dei soggetti partecipanti alla gara per alterare il risultato della stessa… è punita per il primo comma… questo articolo è richiamato dal secondo comma… cioè che punisce chi dà e chi prende. Esiste un altro tipo di frode sportiva che è quella di altri atti fraudolenti, che poi vedremo.

In questo processo nessuno contesta la frode di tipo… di primo tipo, che sarebbe quella più grave… hai preso dei soldi… c’è stato chi li ha promessi o c’è stato chi li ha presi… vi sono delle indagini negative sui conti correnti…

Viene contestata la frode di altro tipo… all’interno della frode di altro tipo c’è gli altri atti fraudolenti… siamo nell’ambito delle due categorie che dicevo prima… il primo è il possesso della scheda telefonica riservata, il secondo è il cartellino che io ho chiamato arancione per… in maniera, così, come se… per creare uno slogan che richiamasse il concetto dei diffidati da fargli saltare la partita successiva… un qualcosa che fosse di più del cartellino giallo…

E’ un reato di pericolo… consumazione anticipata e a forma libera… questo… su questo punto ci sono entrati in tanti difensori… secondo me, opportunamente… io vorrei entrarci sotto un profilo che riguarda il processo o la norma. Io credo… ho l’intimo convincimento che siamo di fronte a una norma anticostituzionale… e per come è stata formulata… per la genericità con la quale è stata formulata. Questo non facilita il compito di nessuno… non facilita il compito del Pubblico Ministero che ha a che fare con una norma di così ampio tipo… è vero che la può utilizzare come meglio crede, perché posso ravvisare nell’atto fraudolento sia la scheda telefonica svizzera o qualsiasi altro atto… poi, però, devo fare i conti con le regole del processo, con quell’onere probatorio da cui siamo partiti… e posso partire anche dal grande per rimanere con un pugno di mosche. Quindi, io ritengo che sia una norma scritta in maniera contraria al dettato costituzionale, e poi vi dirò perché. In 23 anni che faccio l’avvocato non ho mai sollevato una questione di costituzionalità perché mi son sempre sentito sicuramente inferiore al legislatore che ha scritto una norma costituzionale… come operatore di diritto ho sempre cercato di salvare l’operato del legislatore… cerco di farlo anche questa volta… anche se in via subordinata, poi, ve la solleverò… ma credo che l’alternativa per uscire dall’incostituzionalità della norma sia quella di agire nell’ambito dell’onere probatorio assolutamente rigoroso…

Esistono nel nostro ordinamento tante altre norme di pericolo a consumazione anticipata… e non per questo sono anticostituzionali… esistono nel nostro ordinamento tante altre norme a condotta libera, con forma libera… penso all’omicidio… il codice non dice… dice è punito chi uccide una persona… non ci racconta la casistica e la tassatività… ma, credo che di norme che contemporaneamente siano di pericolo a consumazione anticipata e a condotta libera ne esistono veramente poche, forse questa è l’unica. Perché dico questo?… perché… mi si potrebbe dire “Te sai qual è il precetto” …cioè, la violazione è che non puoi porre in essere atti che tendono ad alterare il risultato di una partita… se il reato non fosse a consumazione anticipata, e io avessi a che fare con l’evento… come nell’omicidio… la cosa m’andrebbe anche bene… non ti posso dire se è vietato sparare, se è vietato tirare un sasso, se è vietato fare qualsiasi cosa… è vietato fare qualsiasi cosa che cagiona la morte di un soggetto. Io, la certezza con la quale mi devo confrontare, ce l’ho con l’evento… è morto un soggetto a causa della mia condotta… e vado a vedere poi l’articolo 40 del Codice Penale… e posso decidere di difendermi se la mia condotta è da porsi in rapporto di causalità con l’evento che ho verificato.

In questo caso, è… l’inutilità dell’evento… cioè, il fatto che l’evento non interessi a nessuno… cioè, non è rilevante se la frode… se la partita è stata veramente alterata… perché il reato a anticipazione… a consumazione anticipata, eh, mi sposta la partita sulla… sulla descrizione della condotta… ritengo che sia una norma che è carente della parte descrittiva… in sostanza, non mi si dice che cosa è vietato fare… mi si dice che è vietato porre degli atti idonei ad alterare il risultato di una partita indipendentemente che lo alterino… già il concetto di idoneità di un atto indipendentemente dall’alterazione diventa un giudizio prognostico difficile da darsi perché, eh, devo decidere di un atto che non fa parte di una casistica… se è vietato o no… diventa vietato solo questo at… ehm, solo se questo atto è idoneo ad influire il risultato di una gara… se vi influisce, avrei la cartina di tornasole, e dico… te lo dico che è idoneo perché ha provocato un evento… ma in questo caso, il reato è a forma libera e a consumazione anticipata… cioè, non interessa a nessuno l’evento… quindi, siamo nell’ambito di una categoria non descritta di comportamenti che non produce… che può non produrre nessun evento… per cui, anche questi comportamenti che non producono nessun evento diventano vietati…

Per cui, io continuo nella strada che ho percorso per 23 anni a ritenere che la norma, forse, è scritta bene così… ma che, in una norma scritta in questo genere, diventi assolutamente necessario la valutazione del Tribunale sulle modalità di onere probatorio ottemperato dal Pubblico Ministero… in cui diventa assolutamente importante la completezza delle indagini… perché se ritengo che la norma sia stata scritta bene e non sia anticostituzionale, diventa assolutamente necessario stabilire se il possesso di una scheda telefonica… o l’utilizzo di una scheda telefonica… senza sapere che cosa mi sono detto per telefono è atto idoneo ad alterare il risultato di una partita… se ho fatto indagini complete… cioè, se ho guardato tutte le partite di quel campionato, tutte le telefonate che sono state fatte… se prendo in esame 300 schede telefoniche svizzere e ne ho trovato la collocazione soltanto di 31, non posso fare un’indagine a 270… senza 270 schede… perché non sono in grado di stabilire, in quel contesto lì, se quel possesso di quella scheda telefonica riservata, e l’utilizzo di quella scheda telefonica riservata prima della partita, sia un atto idoneo ad integrare il reato di frode sportiva… senza voler entrare nel merito della frode… su questo siamo tutti d’accordo, perché altrimenti, significherebbe far riarbitrare le singole partite al Tribunale.

E quindi, in parole povere… praticamente, ritengo che, sotto questo profilo, la strada sia non tanto quella dell’incostituzionalità della norma… che poi, comunque, vi solleverò… ma sia quella della soluzione… perché il Pubblico Ministero sia un onere rigoroso probatorio… dove siamo in presenza di un precetto dettagliato… lo ha cento volte di più in un precetto così ampio, in un reato a consumazione anticipata e a forma libera.

Il… la frode sportiva… ho scritto tutto in 10 parole… “Chiunque…” …e, il chiunque della prima parte riguarda… promette denaro per alterare il risultato di una partita… ovvero, compie atti fraudolenti volti al medesimo scopo. Dal punto di vista giuridico, forse, vi è già stato detto. Il chiunque, secondo me, e secondo dottrina… c’è anche una pronuncia del GIP di Roma sul caso Carnevale-Peruzzi, credo… un po’ datata… non è riferibile al partecipante alla gara… cioè, è pacifico che l’arbitro di una partita di calcio sia un partecipante alla gara… la norma tende a tutelare la correttezza della competizione sportiva da fattori esterni… tant’è vero che in prima battuta punisce chi offre denaro al partecipante perché alteri il risultato di una partita… c’è il richiamo del secondo comma… con la stessa tecnica della corruzione… che la pena si applica anche a chi il denaro lo prende… ma, il chiunque del primo comma della norma non è in riferimento a chiunque… cioè, è il riferimento a tutti quelli che non rivestono la qualifica di partecipante… perché il partecipante… per il partecipante è un reato proprio, questo della frode sportiva… ed è descritto sia dal primo comma che dal secondo comma… la frode sportiva per il partecipante si può fare in un solo modo… prendere i soldi da uno che te li promette per alterare il risultato di una partita… questo, sotto il profilo del chiunque…

Siccome non siamo nell’ambito della frode corrutti… della frode sportiva corruttiva, ma siamo nell’ambito degli altri atti fraudolenti diretti… ritengo che il chiunque non sia applicabile al partecipante… e che il partecipante, in questo caso l’arbitro, debba essere assolto perché il fatto non sussiste.

Il… il… tornando alle parole di prima… cioè, gli altri atti fraudolenti volti al medesimo scopo. Per atti fraudolenti, anche qui, si intende, credo, una cosa ben precisa… l’atto fraudolento è un qualcosa quasi di sinallagmatico… cioè, non è una mia attività… se io tiro una sassata ad uno, non faccio un atto fraudolento… faccio un’azione della quale… che provoca un evento, e poi risponderò… l’atto fraudolento è un qualcosa che ha in sé le caratteristiche della truffa… cioè, l’artifizio, il raggiro… cioè, una alterazione della realtà… una induzione in errore da parte del soggetto… cioè, mi ci vuole la collaborazione… per questo dico che il chiunque è riferito non al partecipante… perché è il non partecipante che pone in essere un atto fraudolento… quindi, idoneo a trarre in errore il partecipante allo scopo di alterare il risultato della partita.

Per atto fraudolento… quindi, non si parla, ovviamente, di un atto sportivo… cioè, un rigore… un rigore non dato non è un atto fraudolento… è un rigore che non ho dato, ma non ho tratto in inganno nessuno… ho sbagliato… se ho sbagliato dolosamente, ne punisc… ne prenderò le conseguenze dal punto di vista disciplinare… se ho preso soldi per aver sbagliato, sarò nell’ambito della truffa corruttiva… ma non è un atto fraudolento che ho tratto in errore… che è idoneo a trarre in errore qualcuno. Non so… atto fraudolento potrebbe essere uno che monta una porta più corta… più piccola di un’altra… un’alterazione della strumentazione idonea alla regolarità della gara.

Occorre, poi, che questi atti siano volti allo scopo di alterare il risultato della partita… inteso, appunto, come corretto svolgimento della regolarità. E qui, senza avere la… senza avere la cartina di tornasole… se la partita si è svolta regolarmente o no… diventa veramente difficile.

Io credo quindi che non… il possesso di una scheda telefonica che telefona prima e dopo la partita… a parte che Bertini non ce l’ha, abbiamo detto che non ce l’ha… senza sapere che cosa ci si dice per telefono… non sia mai un atto idoneo ad alterare il risultato di una partita di calcio.

E quindi, sotto questo profilo, credo che per tutti… a tutti quelli che viene contestata una cosa di questo tipo, dovrebbe essere emessa una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.

In subordine, se la norma è ben contestata… quindi, se io so da quel precetto che cosa è vietato fare… e quindi, possa decidere prima di porre in essere un’azione se farla o non la fare… di valutare le mie conseguenze… ritengo che, se la norma non è ben contestata, siamo nell’ambito, come dicevo prima, in via subordinata, della anticostituzionalità della norma. E per questo, vi sollevo una questione di costituzionalità in riferimento all’articolo 3 e 25 secondo comma della Costituzione della Legge 401/89 in quanto nella parte in cui prevede che chiunque commette genericamente atti fraudolenti volti al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione è punito con la reclusione da un mese ad un anno e la multa da 500.000 a due milioni… non specifica in modo espresso e con sufficiente determinatezza il fatto che la legge intende punire… con violazione dell’ulteriore principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e di quell’articolo 3 della Costituzione… e del principio di legalità, articolo 1 del Codice Penale, che, se pur rispettato nella forma, viene eluso nella sostanza quando la legge che eleva il reato ad un dato fatto lo configura tuttavia in termini generici da non lasciare individuare con sufficiente precisione il comportamento penalmente sanzionato.

Ve la… la sottoscrivo come questione di incostituzionalità della…

Presidente: Si dà atto che la richiesta viene inserita nel fascicolo processuale… allegata al verbale di udienza…

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Difesa Bertini - Avvocato Messeri – Napoli, 19 Luglio 2011

MP590263.MP3 2h05'40'' - 2h24'46''

Messeri: Per le singole gare contestate… mi avvio alla conclusione… Bertini deve rispondere di cinque frodi sportive di cui quattro messe per scheda telefonica e una commessa con il cartellino giallo. Le singole gare contestate a Bertini con il possesso della scheda telefonica sono Siena-Juve del 23/10/2004, Milan-Juve del 18/12/2004, Messina-Parma del 23/1/2005, Siena-Messina del 13/2/2005… non vi sto a tediare sul punto… per queste partite era stata sollevata anche una questione di nullità del decreto di citazione a giudizio… voi leggerete il capo di imputazione… ho parlato di reati senza prove per quanto riguarda l’associazione per delinquere… in questo caso, siamo a reati senza contestazione… non solo per le problematiche di formulazione dell’articolo 1 della legge richiamata sulla frode sportiva… ma se voi leggete il capo di imputazione, non si contesta niente a Bertini… cioè, si dice per aver… per aver posto in essere…

Presidente: …atti fraudolenti finalizzati…

Messeri: …non si dice per aver usato una scheda telefonica prima che andavi ad arbitrare… si dice “Hai…” …è come se si dicesse a uno “Ti porto a giudizio per furto perché hai rubato in un supermercato” …senza dire se hai rubato una mela, una pera, una susina… leggerete i capi di imputazione… e quindi, manca la condotta materiale che viene contestata a Bertini… se si fosse detto che arbitrare con una scheda telefonica in tasca, svizzera, data da Moggi costituisce atti fraudolenti, si sarebbe potuto intavolare una discussione giuridica... se questo è vero dal punto di vista fattuale, se è vero dal punto di vista giuridico… in questo caso, non si sa quali sono le condotte che vengono addebitate a Bertini…

L’unica contestazione formulata in termini corretti dal punto di vista processuale e dal punto di vista della descrizione del fatto che deve contenere una contestazione è Inter-Fiorentina del 3… del 23/2005… per Inter-Fiorentina, si dice espressamente nel capo di imputazione, hai ammonito dolosamente Obodo e Viali. Ora, a parte sull’ammonizione dolosa che… si potrebbe con una battuta dire… che è la prima volta che si legge ammonizione dolosa… forse, si vedrà poi anche l’ammonizione preterintenzionale… spero di no… ma che Obodo e Viali siano stati dolosamente ammoniti, lo si desume solo dal fatto perché erano diffidati… e qui, si introduce un problema… della famosa caccia ai diffidati che sinteticamente ho tradotto nel cartellino arancione, intendendo il cartellino giallo finalizzato a far saltare la partita successiva del calciatore che avrebbe giocato con la Juventus. Prendendo spunto da una telefonata che Babini fa… la 1894 del 21/3/2005… parlando di Meani, commentando partite che riguardano… una di queste, l’arbitraggio di Bertini… e nella sostanza, Babini direbbe a Meani “Guardati l’ammonizione che ha fatto in Inter-Fiorentina di Obodo e Viali”…perché Obodo e Viali, calciatori della Fiorentina, erano diffidati, e la Fiorentina la domenica successiva avrebbe giocato con la Juventus, e con queste ammonizioni, praticamente, Obodo e Viali avrebbero saltato la partita.

Ora, è stato prodotto, all’inizio, un DVD che riguarda la partita… io sono del vostro avviso… che il Tribunale possa… debba decidere senza andarsi a rivedersi le partite… ma in un caso di questo tipo, Obodo e Viali, a me farebbe piacere… si tratta di un minuto soltanto… farvi rivedere gli episodi che hanno portato all’ammonizione di Obodo e Viali… perché in un caso ci sono delle ammonizioni discrezionali in cui l’arbitro può decidere… in un fallo di gioco… può decidere se il fallo è eccessivo o no… e quindi, siamo in un ambito di discrezionalità… e quando c’è discrezionalità, diventa sempre difficile sanzionare il comportamento… è come se io andassi a ricercare un comportamento doloso in un Tribunale che aveva valutato una prova, quando nell’ambito della valutazione della prova il giudice ha la sua discrezionalità… salvo dover motivare il percorso logico che ha fatto in sentenza nel valutarla in quel modo…

Ci sono invece dei casi, nelle ammonizioni, che io non posso non ammonire… è il caso dell’ammonizione di Obodo, il quale viene ammonito perché in un calcio di punizione battuto dall’Inter si mette ad un metro di distanza dalla palla… e quindi, il regolamento è categorico… vi è stata data, e vi è stata fornita la regola che riguarda questo tipo di situazione… l’articolo 5… nella guida pratica a quiz per la domanda della regola numero 5, si dice “Nell’esecuzione di un calcio di punizione, è consentito ad un calciatore difendente mettersi davanti al pallone allo scopo di ritardarne il tiro?” …la risposta è “No. In tal caso, l’arbitro comminerà l’ammonizione al calciatore colpevole per comportamento antisportivo, perché chi usufruisce del calcio di punizione ha diritto dell’immediatezza del tiro” …quindi, in uno di questi due casi, c’è il calciatore ad un metro dalla palla… i due commentatori di Sky… se il Tribunale me lo consente…

(voce in sottofondo): …abbiamo dei minuti…

Presidente: L’abbiamo… ma non l’avete già depositato…

(voce in sottofondo): Sì… eventualmente, qui c’è una sintesi…

Presidente: Vabbè, va… visto che l’avvocato ha messo l’accento sulla… se lo vogliamo… lo vogliamo vedere?… vediamo…

Messeri: Se si può vedere… si tratta…

Presidente: Lo potevamo anche vedere… visto che lei ne aveva messo l’accento… lo vediamo…

Messeri: La ringrazio…

Presidente: …tu lo vedi di là?… ci vedi?

(voce in sottofondo): …perché non so se questo computer riesce a riversarlo nel…

Messeri: Meglio farlo vedere direttamente… si gira il…

Presidente: Vabbè, altrimenti ce lo vediamo in camera di consiglio… quelli ce li abbiamo, gli schemi… perché noi le abbiamo alcune partite… alcune le abbiamo già viste…

(voce in sottofondo): …qui è solo il servizio… c’è solo…

Messeri: …è solo l’episodio…

(voce in sottofondo): …non riesce a leggere la…

Presidente: Lo vedremo… lo vedremo in camera di consiglio… visto che l’avvocato ha richiamato l’attenzione, vedremo questo… che ha fatto Obodo… andiamo… lo vedremo…

Messeri: …e Viali…

Presidente: …del resto, queste si possono anche scaricare… mi hanno… da Internet, le partite… mi hanno detto… è un po’ complicato, ma… ma mi pare che questa l’avete depositata pure…

Messeri: Era depositata, ma… gliela possiamo…

Presidente: Il dischetto, quello di De Santis, ce l’abbiamo tutte… non lo so se voi siete stati solleciti come l’Avvocato Gallinelli… l’Avvocato Gallinelli ci ha portato tutte le partita di De Santis… abbiamo…

Presidente: Va bene, avvocato, lo controlleremo questo punto… che Obodo si è messo davanti…

Messeri: …per aver fatto… vabbè…

Presidente: …e non aver fatto tirare il calcio di punizione…

Messeri: …comunque, si tratta di una… di una frode sportiva, questa volta, con un atto predeterminato… l’ammonizione di Obodo e Viali… Viali è stato ammonito perché era al terzo o quarto… alla terza o quarta scorrettezza di fallo di gioco, e siamo nell’ambito della discrezionalità… il Tribunale valuterà, ammesso e non concesso che sia giusto farlo, la discrezionalità che aveva l’arbitro… faccio presente che in quella partita la Fiorentina aveva un altro giocatore diffidato, Dainelli… che bisognerebbe vedere la partita… ma ha commesso delle irregolarità che, forse, meritavano l’ammonizione, e che non è stato… e per le quali, non è stato sanzionato.

Dico questo… se il concetto era quello di andare a vedere… cioè, se l’appartenenza di Bertini era quella di andare a vedere come si comportava Bertini quando arbitrava non tanto la Juve, ma quando arbitrava le squadre che la domenica successiva avrebbero giocato con la Juve… perché, a livello di completezza delle indagini, non si è andati a vedere Bologna-Fiorentina… una partita che il Pubblico Ministero ha richiamato per una telefonata che fa Mazzini nei confronti di Mencucci… che parlando di Bertini… che cosa ha fatto Bertini nella caccia ai diffidati in quella partita di Bologna-Fiorentina… Bologna-Fiorentina l’ha arbitrata, il 24 Aprile 2005, l’ha arbitrata Bertini… è finita 0-0… non sono stati ammoniti… nessun calciatore è stato ammonito, tanto è vero che nella… si è trattato di una partita in cui il… il vigore agonistico è stato sicuramente non… non dei più intensi… mi sia consentito il termine… tanto è vero che ci sono stati… nella telefonata di Mazzini, Mazzini dice a Mencucci “Vi ha cercato l’Ufficio Indagini” …facendo riferimento ad un atteggiamento che entrambe le due squadre, ovviamente in maniera lecita, accontentandosi tutte e due del risultato di parità, avevano, da un certo punto in poi, smesso di giocare… la partita finisce 0-0… i diffidati del Bologna… che la domenica successiva avrebbe giocato con la Juventus… erano Loviso e Nervo… Bertini non ha ammonito nessuno dei due diffidati… e quindi, in questo caso ha reso un servizio sicuramente contrario al risultato che avrebbe preteso da lui quella famosa associazione di cui si parlava prima…

Ma sul… sulla validità tecnica delle partite… ritorno al concetto che avevo richiamato… avete una cartina di tornasole, che sono i referti degli osservatori arbitrali… cioè, che nelle cin… quattro… delle quattro gare contestate a Bertini… di cui avevamo visto prima… quelle con frode con scheda telefonica e di questa… la difesa ha prodotto i referti degli osservatori arbitrali che hanno dato il massimo dei voti a Bertini… che non hanno segnalato nessun tipo di irregolarità… e che… dalle quali Bertini esce con una valutazione tecnica sicuramente eccellente…

Siccome l’osservatore arbitrale non è nel banco di questi imputati… e siccome della sua utilità e validità ne abbiamo parlato prima… io credo che il Tribunale prima e dopo… e anche subito dopo aver fatto i conti col DVD della partita… dovrà fare i conti con questo forma di documenti, con le deposizioni documentali che sono state fornite…

Ho detto anche che nell’ambito sportivo… cioè, io ho cercato di essere rigoroso in punto di… in punto di valutazione della prova… e quindi, di tenere lontano il Tribunale da dover riarbitrare le partite… ma, è importante vedere dal mondo sportivo che cosa è venuto fuori da queste partite… ripeto, nessuna… ce l’ha detto Carraro, ce l’ha detto Abete, ce l’hanno detto tutti i dirigenti sportivi… nessuna società si è lamentata di nessuna frode sportiva… la Federazione Italiana Gioco Calcio, che in questo processo si costituisce contro Bertini violando, secondo me, la clausola compromissoria… io ho sollevato delle questioni preliminari alle quali mi riporto… anche in relazione alle parti civili… questioni che riguardano la forma di costituzione… che le sono state evidenziate tutte anche dal difensore Vitiello, per esempio, della Juventus, e da tutta una serie di difensori… ma anche delle questioni di merito che riguardano Bertini… perché la questione della Federazione riguarda Bertini?… perché la Federazione ha celebrato nei confronti di Bertini il processo domestico… così come tutti gli altri diffida… ehm, gli altri imputati… Bertini è l’unico che dai quattro gradi di giudizio… perché sono stati due processi: primo e secondo grado di uno… quindi, Ruperto e Sandulli… tanto per chiamarli con i nomi dei propri presidenti… di uno, e primo e secondo grado di un altro… è uscito con sentenze di assoluzione… nel primo processo è stato assolto da tutti i fatti… nel secondo processo, è stato… con la sentenza finale che ha definito il processo… assolt… cioè, gli è stato dato… applicato il ne bis in idem, come ad altri quattro diffidati, con la differenza che, rispetto agli altri quattro, il ne bis in idem di Bertini si aggancia ad una sentenza di assoluzione, e non ad una sentenza di condanna…

Allora, dico… la Federazione è il soggetto che celebra il processo domestico che ha per oggetto l’illecito disciplinare… l’illecito disciplinare ha un ampio raggio sicuramente più vasto della norma che può configurare l’illecito penale… per cui, prima mi celebra il procedimento… vengo assolto da tutte le violazioni nel procedimento sportivo… viene fuori una accusa di tipo penale… si costituisce parte civile!… credo che sotto questo profilo sia carente di legittimazione attiva…

Sotto il profilo della forma, quando un soggetto cerca di fare una causa alla Federazione, gli viene eccepito… se la facessi di fronte ad un tribunale ordinario dello Stato… il difetto di giurisdizione… perché c’è una clausola compromissoria, che trova valore nel rapporto associativo, in virtù della quale i soggetti tesserati non possono adire l’autorità giudiziaria, se non dietro autorizzazione della Federazione… quando la causa riguarda tra il tesserato e la Federazione, c’è un organo sovrastante la Federazione che deve dirimere il contrasto… in questo caso ritengo sia il CONI… e quindi, credo che la Federazione non abbia titolo per costituirsi parte civile in questo tipo di processo… al di là delle scelte che fa, che non si costituisce contro certi soggetti, e invece si costituisce contro altri… e queste sono scelte personali…

In più, viene chiesto un danno all’immagine che i soggetti avrebbero arrecato per il processo di Calciopoli, quando il processo federale di Calciopoli, senza nessun tipo di autorizzazione… perché chi firma un’adesione alla Federazione Italiana Gioco Calcio… che sia arbitro, che sia dirigente, che sia calciatore… non autorizza la Federazione Italiana Gioco Calcio di celebrare… esagererei dicendo in mondovisione… il processo che lo riguarda… ma, nel Calciopoli 1 siamo andati vicino alla mondovisione perché ci sono state immagini date alla televisione con… celebrate allo Stadio Olimpico in primo grado, e all’Hotel Excelsior in secondo grado… luoghi che, in questa sede, il Presidente, l’attuale Presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio non ha neanche saputo dove si celebrava quel tipo di processo… quindi, anche questo lascia intendere sotto il profilo della richiesta del risarcimento del danno… che non c’è una legittimazione nel richiedere il danno da parte della Federazione…

Vi dicevo… provocatoriamente, ho portato il cartellino giallo che è il mezzo con il quale Bertini ha commesso il reato… perché se con l’omicidio uno spara con la pistola, si sequestra la pistola… se il reato è ammonire dolosamente una persona, io credo che questo cartellino debba essere… se il reato sussiste… forse, anche sequestrato… se lo volete, qui, a vostra disposizione…

Vi dicevo all’inizio… in conclusione di processo… è un processo, ma la cui soluzione è nelle cose semplici, in un articolo del Codice di Procedura Penale… nell’articolo 530… se potrete condannare… se l’imputato risulta colpevole, al di là di ogni ragionevole dubbio… dovrete assolvere se l’imputato non ha commesso il fatto, oppure il fatto non sussiste, o manca la prova… o è insufficiente, o è contraddittoria… la prova sulla esistenza del fatto… io credo che se si fosse, se mai si fosse… non è questo il nostro caso, perché credo che Bertini ha assunto l’onere che non aveva… cioè, quello di provare che non c’entra niente in questo processo… se si fosse nel dubbio, avete la soluzione nel codice… quando non si sa che cosa fare, e siamo nell’ambito del ragionevole dubbio… la soluzione è semplice, lo dice il codice che cosa il giudice deve fare… quindi, Bertini deve essere assolto perché il fatto non sussiste da tutti i reati per i quali è stato chiamato in questo Tribunale a rispondere… ovvero, con una diversa formula di giustizia se il Tribunale accertando l’esistenza di alcuni fatti riterrà invece la sussistenza dei medesimi…

In conclusione, io credo che se la soluzione non fosse quella dell’assoluzione di Bertini, posso pensare che anziché dare un processo al calcio, avrete dato un calcio al processo. Grazie.

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hanno dato un calcio al processo

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5140 messaggi

la Federazione Italiana Gioco Calcio, che in questo processo si costituisce contro Bertini violando, secondo me, la clausola compromissoria…

l'avv. Messeri ha messo in evidenza un aspetto molto importante, ma di cui si è parlato poco nelle discussioni dell'epoca. La figgicci può fare che catzo vuole, entrare ed uscire dagli accordi interni e punire quelli che escono...

Se non si vogliono chiamare atteggiamenti mafiosi, come li vogliamo chiamare?

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Cosa avrà deciso il collegio giudicante della posizione di Bertini?

Andando a pagina 543, si trova:

Va infine esaminata la posizione di Bertini Paolo, a carico del quale il tribunale anche ritiene che sono stati acquisiti i sufficienti elementi di prova per affermame la responsabilità per il reato di

cui al capo a), in aggiunta alla frode sportiva di cui al capo m), consumata in concorso con il capo dell’associazione.

Vi ricordo che, come detto dall'Avvocato Messeri... Le singole gare contestate a Bertini con il possesso della scheda telefonica sono Siena-Juve del 23/10/2004, Milan-Juve del 18/12/2004, Messina-Parma del 23/1/2005, Siena-Messina del 13/2/2005…

Quindi, di 4 reati-fine, solo uno, e nei modi che abbiamo già visto, viene confermato...

A suo carico grava il possesso della scheda straniera consegnata dal capo dell’associazione, identificata, attraverso la ricostruzione operata dagli investigatori, con il numero 41XXX155.

Già si è detto che il tribunale stima che la ricostruzione è complessivamente affidabile, ed è ininfluente la circostanza che la ricostruzione a carico di Bertini sia stata carente dell’elemento di appoggio costituito dai dati emergenti da intercettazioni telefoniche di utenze nazionali, poichè nei confronti di Bertini non è stata mai disposta intercettazione telefonica (vedi esame p.m. teste Di Laroni Michele ud.10/11/09: no, Bertini non era intercettato... su quelli che monitoravo avevo un elemento in più, però il metodo di attribuzione delle svizzere è stato sempre lo stesso... per gli intercettati io avevo dei numeri e quindi potevo ricavare da quei numeri anche le celle, per i non intercettati io non avevo le celle).

Il metodo adoperato è stato descritto dal teste Di Laroni specificamente con riferimento alla scheda 41XXX155 attribuita a Bertini, ovvero è stato accertato che la scheda agganciava celle tutte in Arezzo, luogo di residenza di Bertini, e il tribunale ravvisa una insignificante deficienza nel fatto che non sia stato controllato dall’investigatore quanti e quali appartenenti alla CAN A e B avessero parimenti residenza in Arezzo, e se Bertini fosse effettivamente in Arezzo il giorno in cui veniva agganciata cella in Arezzo (vedi verbale udienza 10/11/09 pagg.150 e seguenti), poiché è preminente la considerazione che la scheda agganciava cella in Coverciano quando v’erano riunioni in Coverciano.

Né è decisiva la circostanza che, non sempre quando v’erano raduni in Coverciano la scheda agganciava cella in Coverciano, rientrando in un criterio di normalità la mancanza di uso costante, e peraltro il teste ha riferito che, in occasione di uno dei raduni improduttivi di contatti tra le due schede, Bertini si trovava all’estero.

Come già visto nelle trascrizioni di alcuni capi di imputazione, la storia delle schede svizzere è stata cavalcata alla grande dal collegio giudicante. Vi ricordo come: se dopo la partita ci sono delle telefonate in chiaro dalle quali poter evincere una qualche evidenza, per dire, della protezione di Moggi nei confronti dell'arbitro della domenica, allora i contatti avvenuti su scheda svizzera prima della partita sono serviti a... se telefonate in chiaro dopo la partita non ce ne sono o non contegono evidenze di cui sopra, allora anche se ci sono contatti su scheda svizzera questi avrebbero potuto contenere semplicemente dei convenevoli...

Neppure è dirompente, nella visione del tribunale, che il teste Di Laroni non sia riuscito a dare spiegazione della mancata corrispondenza tra i contatti in entrata e quelli in uscita, risultanti dall’esame incrociato delle schede 41XXX194, in possesso del Moggi, e 41XXX155, in possesso del Bertini (vedi pag.167 verb.ud. 10/11/09), se comunque il possesso è altrimenti provato dai contatti tra la scheda 41XXX155 e la scheda 41XXX185 in possesso di Gianluca Paparesta, e al possesso della scheda il tribunale ritiene di attribuire un alto valore indiziante, indipendentemente dalla quantità e qualità delle parole pronunziate, rimaste ignote.

Non vale, dunque, alla difesa appigliarsi al mancato accenno da parte di Bertini a possesso di scheda svizzera con l’amico Gianluca Paparesta, che per sua parte pure la possedeva (vedi esame p.m. e controesame difesa Bertini teste assistito Paparesta Gianluca: sicuramente con Bertini ci ho parlato quel giorno...sono molto legato da un rapporto di amicizia duraturo...non mi ha mai detto di possedere una scheda svizzera telefonica... mai ho chiamato Bertini sul numero 4176439155 non esistevano rapporti privilegiati di Bertini con i vertici arbitrali).

Vi rileggo questo passaggio... al possesso della scheda il tribunale ritiene di attribuire un alto valore indiziante, indipendentemente dalla quantità e qualità delle parole pronunziate, rimaste ignote.

Ma non si condannava in presenza di elementi certi al di sopra di ogni ragionevole dubbio?

Così pure, di fronte al possesso della scheda straniera, non è decisivo che non vi è possibilità di valutare parole pronunziate da Bertini, in assenza di intercettazione telefonica che lo mostri diretto interlocutore anche su utenza altrui (vedi controesame avv.Messeri teste Auricchio ud. 16/3/10: mai intercettata una telefonata in cui interlocutore era Paolo Bertini).

Neppure è decisivo che né Ancelotti né Mancini, portatori di interessi in contrasto con quello di Moggi nel campionato 2004/2005, abbiano fornito un qualche dato concreto sul quale poter fondare il giudizio di particolare legame tra Bertini e Moggi, (vedi ud.11/5/10 e 25/5/10), e parimenti non è decisivo tutto quello che Bertini ha fatto valere in sede di dichiarazioni spontanee (vedi ud.16/11/10), e in particolare che la Juventus nel campionato 2004/2005 con lui ebbe una media di punti inferiore a quella che poi attenne nell’intero campionato ( con me ottenne un risultato inferiore rispetto a quello che poi ottenne con altri arbitri che non sono qui presenti all’interno di questo processo...con me il Mlan ottenne più punti di quanti ne ottenne la Juventus...ci sono dati che non tornano).

Beh, se i propri argomenti non sono decisivi, non rimane che la condanna... Bertini Paolo alla pena di anni uno e mesi cinque di reclusione...

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Beh, se i propri argomenti non sono decisivi, non rimane che la condanna... Bertini Paolo alla pena di anni uno e mesi cinque di reclusione...

Infatti, gli argomenti delle difese non sono mai decisivi.

Mi pare di leggere una delle spiegazioni della Commissione che ha appena squalificato Conte. (cosiddetta giustizia sportiva! :| )

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i giudici dovrebbero a priori dire cosa devo dimostrare per essere scagionato

altrimenti fai la fine di dattilo

un solo incontro una condanna

con telefonate aggiustate dall'accusa sia in orario che in contenuto

tre cartellini gialli ininfluenti passati per influenti un rosso su segnalazione del segnalinee

è vero era un ' altro processo

ma dattilo per me è il massimo della ..............................

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Prima di passare oltre, il riferimento a Paparesta in qualità di amico di Bertini mi ha fatto ricordare una piccola incongruenza che è passata per l'aula.

Come ricorderete, il processo viene radicato a Napoli causa consegna di scheda svizzera a Paparesta Romeo proprio a Napoli. Paparesta padre darà della questione una sua spiegazione... che ovviamente non soddisfa il PM il quale passa al contrattacco già nella prima parte della sua arringa:

03/05/2011

PM Narducci: Quello che accade serve per comprendere una serie di accadimenti immediatamente successivi, oppure per rintracciare immediatamente dei metodi che sono stati utilizzati anche nella vicenda Paparesta, e che poi sono immediatamente preliminari al fatto che quella scheda telefonica svizzera che è stata fornita in un momento precedente a Romeo Paparesta… padre… a partire da questo incontro comincia ad essere utilizzata con una certa frequenza da Gianluca Paparesta. Tanto sostanzialmente da determinare… lo vedremo, lo registreremo nel corso di vari momenti… un cambiamento di atteggiamento di Gianluca Paparesta, e soprattutto nei confronti di Gianluca Paparesta… che se per una certa fase è, come dire, l’obiettivo di una sorta di ‘liquidazione’… non di tipo fisico, ma di carriere e di fortune… poi, in realtà, le cose prenderanno un’altra piega.

Quindi, come si vede, si formula una ipotesi di utilizzo continuativo della scheda data a Romeo da parte di Gianluca con intenti che leggete sopra.

Nell'udienza successiva, ci dà conferma di questo, attraverso l'esplicitazione del metodo Di Laroni:

10/05/2011

PM Narducci: Dicevo… ritornando immediatamente al tema delle dichiarazioni dei Paparesta… i Carabinieri, e la Procura, sostengono che l’utenza 0041XXX185 finale e l’utenza 0041XXX168 sono state utilizzate da Gianluca Paparesta. Si tratta… in particolare, per la prima delle due che presenta anche il traffico più cospicuo e verificabile… proprio della utenza di cui ho parlato prima, e che viene… e che veniva citata dai testimoni. Si tratta della utenza che ha effettuato quelle famose telefonate verso parenti, amici, e addirittura persone di casa di cui parla Romeo Paparesta. Ed la utenza… per far comprendere assolutamente, dunque, come il metodo è un metodo probatorio di sicura garanzia e affidabilità… che risulta aver agganciato celle che risultano ubicate in determinati luoghi fisici allorchè con sicurezza l’arbitro Gianluca Paparesta è stato presente a deteminati eventi. Si tratta dunque della stessa utenza che aggancia la cella di Via Soldani di Firenze in data 21 Ottobre del 2004 in occasione dello svolgimento del raduno arbitrale che si svolge presso il Centro Tecnico di Coverciano tra il 21 e il 23 Ottobre del 2004. Stessa situazione che vale per altri momenti in cui risulta presente Gianluca Paparesta a questo stesso evento. Mi riferisco al fatto che questa utenza aggancia la cella di… sempre di Via Soldani… poi ce n’è un’altra, la vedremo per altre utenze… in data 4 Novembre 2004 per il V raduno arbitrale di Coverciano… il 9 Dicembre del 2004, quella di Milano, Via Brenta n.10 perché il VII raduno arbitrale nelle giornate fra il 9 e l’11 Dicembre si svolge presso la città di Milano… e di nuovo, ancora, il 18 Dicembre del 2004 e il 17 Gennaio del 2005… data, la prima dell’VIII raduno arbitrale a Coverciano… la seconda, a Milano… perché la cella è quella di Milano, Piazza Cavour… incontro con allenatori, capitani e dirigenti.

C’è un evento a cui Gianluca Paparesta non partecipa. Si tratta del VI raduno tecnico che si svolge a Coverciano fra il 25 e il 27 Novembre del 2004, e insieme a altri due arbitri, Gianluca Paparesta… secondo la comunicazione ufficiale della Federazione… è assente poiché è impegnato in una gara internazionale, e dunque non è qui. E si tratta infatti di una giornata in cui questa cella… scusatemi, questa utenza non aggancia alcuna cella, né qui, né altrove… e certamente non presso il raduno di Coverciano.

Così come la stessa utenza risulta impegnare celle ubicate nelle città dove l’arbitro Gianluca Paparesta si recherà per arbitrare incontri di Serie A di quel periodo… il 31 Ottobre 2004 per Siena-Bologna… il 28 Novembre 2004 per Messina-Fiorentina… il 6 Gennaio del 2005 per Brescia-Bologna… il 9 Gennaio del 2005 per Lecce-Reggina, partita a cui egli partecipa come quarto ufficiale di gara… il 30 Gennaio del 2005 per l’incontro Sampdoria-Siena, a Genova… e, infine, il 10 Aprile del 2005 per la partita a Bergamo Atalanta-Chievo. Ovviamente, parlo… come potrete rilevare dal tabulato… di orari e di celle che riguardano le città dove si svolgono questi incontri.

Un’ulteriore conferma è quella che viene offerta da quella telefonata che io vi ho già illustrato nella precedente udienza, allorchè è avvenuto l’episodio di Reggina-Juve in data 6 Novembre. Io vi indicai una telefonata… cioè, vi illustrai, e lessi dei pezzi, di una telefonata che intervenne sulla utenza telefonica 335XXX344 in uso a Luciano Moggi, alle ore 12.06 del 7 Novembre 2004… il progressivo era il 150… e mentre Luciano Moggi conversava con il proprio interlocutore… si trattava della Signora Silvana Garufi… egli, abbandonando il telefono, inizia una conversazione con altra persona… dunque, in ambientale, ascoltiamo la voce di Luciano Moggi che in quella circostanza parlava con tale Gianlù… abbreviato, ed accentato… e che chiude… telefonata molto brusca, tempestosa, che viene chiusa in modo brusco da Luciano Moggi che è visibilmente irritato… e che infatti dopo con altra persona dirà che ha parlato con Gianluca Paparesta… e che, insomma, lo farà fermare. Ebbene, abbiamo detto che alle 12.06 inizia questa conversazione sull’utenza di intercettazione… la telefonata con Gianluca Paparesta… che ascoltiamo in ambientale… inizia… è molto breve… alle ore 12.11… e la troverete sul tabulato che riguarda due utenze telefoniche… è una telefonata in uscita dal numero 0041XXX185 finale che prima vi ho detto, e che Gianluca Paparesta effettua verso un altro numero… si tratta dunque del numero 0041XXX194 utilizzato in quel momento da Luciano Moggi. La telefonata ha una durata di… è breve, abbiamo detto… di 50 secondi circa… e dunque, ci permette di dire che queste due utenze sono certamente utilizzate da Paparesta e da Luciano Moggi.

Orbene, ho riportato solo ciò che mi necessita all'uopo, ma, voglio dire, come mai Paparesta viene stralciato e archiviato? Come stiamo vedendo è sufficiente una protezione dell'arbitro al lunedì per avere chiaro ciò che avviene il sabato... è il PM che ipotizza che l'utilizzo della scheda da parte di Gianluca avviene per fini di ammorbidimento da parte di Moggi... non sarebbe stato difficile trovare una qualche chiamata con Baldas o Biscardi e confezionare un bel capo di imputazione...

Vabbè, comunque, quello che mi preme ricordarvi è quello che dice l'Avvocato Prioreschi al riguardo nella sua arringa:

27/09/2011

Prioreschi: Le dichiarazioni… secondo elemento, Presidente… le dichiarazioni di Paparesta.

Allora, qual è la valenza indiziaria di queste dichiarazioni sulle schede?… qui si cerca sempre di confondere il Tribunale, perché, Presidente, il primo a non credere al metodo Di Laroni sulla attribuibilità delle schede, non è l’Avvocato Prioreschi che è diffidente, molto diffidente nei confronti dei Carabinieri che hanno fatto questa indagine, ma il Pubblico Ministero!… perché il Pubblico Ministero chiede l’archiviazione per Gianluca Paparesta, imputa… indagato di associazione a delinquere e di una serie di frodi sportive… perché vi dice, nella richiesta di archiviazione che noi abbiamo prodotto, che obiettivamente non c’è la certezza che questa scheda l’aveva Paparesta!

E guardate, Presidente, che il metodo di attribuzione della scheda a Paparesta è lo stesso identico metodo utilizzato per Luciano Moggi, per Paolo Bertini, per Massimo De Santis, e per chiunque.

Allora, quando… per Moggi il metodo è valido, per Paparesta non è valido. Ma se non è buono per Paparesta, non è buono nemmeno per Moggi. E Paparesta non ce ne aveva una, Presidente, ce ne aveva due.

E Di Laroni, a dibattimento, è stato quant… per la verità, come andavo su Paparesta, il Pubblico Ministero cercava di svicolare, e ci… gli diceva ‘Questo non mi interessa’ … ‘…non mi interessa’.

Quindi, non è che siamo noi a non credere a Di Laroni, il primo a non credere è proprio il Pubblico Ministero.

Noi, l’archiviazione, Presidente, ve l’abbiamo prodotta all’udienza del 23 Novembre… vi risparmio la lettura perché la potete tranquillamente fare in Camera di Consiglio.

Ripeto, nelle schede di Paparesta, c’erano le telefonate alla moglie, alla zia, alla nonna, alla cugina, a tutti i suoi amici, ai commercialisti, a… di tutto e di più… forse era la scheda dove ci potevano essere più elementi di tutti… di tutti, per attribuirla… ammesso e non concesso che il metodo sia valido, e noi diciamo di no per quello che dirò da qui a poco.

Ma, Presidente, noi siamo contenti dell’archiviazione di Paparesta, non è che ci dispiace… perché l’archiviazione di Paparesta comunque toglie qualsiasi valenza indiziaria alla consegna della scheda che Luciano Moggi… delle schede che Luciano Moggi fa al padre… e che è confermata da tutti e due i Paparesta.

Qui non dobbiamo confondere il Tribunale.

Allora, Romeo Paparesta… che viene utilizzato dal Pubblico Ministero, tra l’altro, per ancorare la competenza a Napoli di questo processo, perché dice ‘Ecco la scheda consegnata a casa di Luciano Moggi in Via XX’… quando gli chiedono perché Moggi gli aveva dato la scheda, disse ‘Moggi mi disse…’ …udienza 19 Maggio, pagine 25, 26 e 27… ‘…”Senti, ma tu, oltre a fare questo problema che mi poni tu come designatore…”’ …perché Paparesta gli va a chiedere un favore, Luciano Moggi dice sempre de sì, e poi quello il designatore, per tre anni di seguito, non l’ha fatto… ma lasciamo perdere, altrimenti, come al solito… ‘”Senti, ma tu oltre a fare questo problema che mi poni come designatore, non ti piacerebbe anche interessarti di porre qualche risposta a quelle che sono le mie perplessità circa la gestione dei campionati, sempre in riferimento alle squadre milanesi, e vedendoti un po’ di partite, caso mai sentendoci, dammi il tuo giudizio anche da arbitro perché… lasciamo fuori completamente tuo figlio, perché, tra l’altro, è anche una situazione di imbarazzo che tra te e tuo figlio che arbitra, ed è per questo motivo proprio per evitare qualsiasi tipo di problema che potrebbe sorgere anche usando i telefoni tuoi, anche a livello di spese, tieni questo telefonino, quando vuoi chiamami, e raccontami le eventuali situazioni che tu dovessi ritenere poco limpide”’ …questa circostanza della motivazione della consegna della scheda è confermata da Gianluca Paparesta all’udienza del 16 Giugno, pagine 16 e 17…

E quindi, Presidente… ricordo, tra l’altro, una sua battuta in udienza… dice ‘Ma non è che possedere una scheda è reato…’ … la consegna della scheda a Paparesta ha una sua motivazione, ha una sua giustificazione, e non ha nulla di illecito… anche perché Romeo Paparesta non è mai stato indagato in questo processo, il figlio è stato archiviato perché la usava il padre… e quindi, per quanto mi riguarda, questo dato non può essere un dato indiziante ai fini di dimostrare le attribuibilità e il possesso delle altre schede.

Bello, no? Avete letto bene? Secondo l'Avvocato Prioreschi, nell'archiviazione di Paparesta il metodo Di Laroni non viene considerato proprio proprio attendibile... a pensar male si fa peccato, però la sensazione è che... giusto?

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Difesa Racalbuto - Avvocato Mungiello – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 1h42’47’’ - 1h54'50''

Mungiello: Signor Presidente e Signori del Tribunale, prendo la parola quale difensore di Racalbuto Salvatore… direttore di gara fra gli anni ’90 e 2000… lo stesso deve rispondere innanzi alla Signoria Vostra dei reati di cui al capo a) dell’imputazione… cioè, il 416… nonché di tre reati fine… il capo n), il capo o) e il capo z).

Faccio una premessa d’obbligo, che è importante… non fosse altro perché in sede di 415bis, il Signor…

(vocio in aula)

Presidente: Silenzio…

Mungiello: …il Signor Racalbuto Salvatore rispondeva pure del capo h)… capo, che poi è stato, voglio dire, stralciato… e quindi, messo da parte… era il famoso capo in cui lo stesso rispondeva del delitto… sempre per le frodi sportive… ed è quella famosa partita Reggina-Brescia… quel Reggina-Brescia, che poi, ripeto, è stata completamente stralciata da quello che era il procedimento penale… non fosse altro perché, quella partita finì, per fortuna del Signor Racalbuto Salvatore, con la vittoria del Brescia per 3-1 a Reggio Calabria, con la Reggina.

Vorrei fare subito una premessa che mi sembra, voglio dire, comunque, basilare. Noi, come difesa di Racalbuto Salvatore, abbiamo dato mandato ad un nostro consulente… e cioè, al Signor Ingegner Pietro Nicolosi… di queste famose tre partite… le famose tre partite, le partite così come contestate, così come reati mezzi e reati fine… non fosse altro perché, cercherò in tutti i modi di essere meno tecnico, e parlare poco, diciamo… fin quando mi porterà qualche riflessione il Tribunale… su quelle… su quelle che erano le partite… anche perché io credo e ritengo che sia il Tribunale, sia i Pubblici Ministeri, sia coloro i quali hanno fatto l’indagine… e cioè, sia Di Laroni che il buon Auricchio… non siano dei tecnici… così come non siete dei tecnici voi, non posso essere tecnico io, nonostante sono un appassionato di calcio… ho 58 anni, da 50 anni vedo il calcio, ma sicuramente non potrò mai entrare in quelle che sono i fatti tecnici di cui è in programma…

Vengo al capo d’imputazione, e parto subito dal capo a) dell’imputazione. E’ la prima volta… devo dire la verità, sinceramente… Signor Presidente e Signori del Tribunale… che trovo una associazione dove in questo… in questa associazione, non vi è stata nessuna dazione di danaro, neanche 1 centesimo. Ecco perché poi mi spiego per quale motivo il Signor Racalbuto Salvatore si sarebbe dovuto associare. A mio avviso manca la causale, però. La causale è quella che noi, poi, andiamo a discutere quando discutiamo di omicidio, quando discutiamo di particolari reati gravi… qual è la causale?… per quale motivo, Racalbuto Salvatore, arbitro non internazionale… lo ripeto, e questo, credo, che sia agli atti… al terzo atto di deroga… l’accusa ha detto spesso e volentieri “Ecco, già stava in deroga… quindi, come se fosse non tanto un privilegio” …ricordo a me stesso che quasi tutti gli arbitri hanno avuto i tre anni di deroga… l’ultimo, recentemente, è stato l’arbitro di Ascoli Piceno, Rodomonti… no Rodomonti… l’altro arbitro, che ora…

(voce in sottofondo)

Mungiello: …eh?…

Presidente: … e vabbè… è una deroga…

Mungiello: …che è stato sentito anche innanzi alla Vostra Signoria… ha avuto tre anni di deroga, ha fatto l’ultima partita… la famosa partita di Coppa Italia, finale di Coppa Italia…

Dicevo, da parte del Signor Racalbuto non c’è nessun dato oggettivo per cui lo stesso si sarebbe dovuto associare con i sodali. Non ha percepito danaro… e questo è pacifico, ce l’hanno detto anche coloro i quali sono venuti oggi dinanzi… oggi… nel periodo in cui abbiamo ascoltato i testi dell’accusa… non ha avuto regali… non vi è stata da parte… non ha avuto nemmeno, voglio dire, la percezione di poter avere regali… non è, per esempio… abbiano avuto una concessionaria FIAT, visto e considerato che si parlava della Juventus… sicuramente, non ha avuto nessun bonifico, corrente o […], che sia stato mai trovato sulla sua… sul suo conto corrente.

L’accusa, a mio avviso, non ha fornito nessuna causale per quale motivo lo stesso si sarebbe dovuto, ripeto, associare con i sodali per… in effetti, per poi avere un beneficio così come è tutto strutturato.

Quando andiamo ad analizzare, per esempio… questo poi lo vedremo in seguito… quando andremo ad analizzare le partite… quando il Racalbuto Salvatore viene… allo stesso viene contestato quelle famose schede svizzere… che noi abbiamo chiaramente visto che, praticamente, allo stesso gli vengono contestate due schede svizzere… queste schede svizzere… che poi ne parleremo in un secondo momento… non hanno nessun valore probatorio… non fosse altro perché… e poi, dopo, in seguito, io vi farò vedere che, praticamente, su due… due contatti telefonici che lo stesso avrebbe avuto seguendo quella che era la dinamica di cui della Procura della Repubblica… ci diceva che, praticamente, il Salvatore Racalbuto… è il caso che riguarda l’incontro di calcio che si svolgeva il 26 Ottobre 2004, Piacenza-Ascoli… in cui la cella ubicata… agganciata alla località ‘Somalia’ …qua è sbagliato perché non è ‘Somalia’, è ‘Somaglia’ …perché è diverso, è sbagliato… che è lungo la strada che certamente è percorribile di rientro dalla […] emiliana nella zona di Gallarate, Varese… si trova a Lodi… non solo… vi è un’altra contestazione che dice che, praticamente, il Signor Racalbuto, 10/11/2004… allorchè Racalbuto Salvatore ha diretto Brescia-Milan… e l’utenza 187 finale, quelle famose utenze delle schede svizzere… alle 23.36 aggancia una località in cella… in località Gussago di Brescia, che è sulla direttrice di rientro verso casa… sappiamo che Racalbuto Salvatore abita a Gallarate… quindi, in provincia di Varese…

Da queste… da tutto ciò, il Signor Racalbuto Salvatore si è permesso di fare uno screening… e si è venuti a conoscenza che sia la notte del 26 Ottobre 2004, sia la notte del 10 Novembre 2004 il Signor Racalbuto Salvatore… questo è un documento che io oggi deposito alla Signoria Vostra… è un documento da cui si evince che lo stesso ha soggiornato subito dopo le partite… una, all’Hotel Ovest Piacenza… e un’altra presso l’Hotel Parco… Parco Hotel di Brescia… tutte e due le notti, per cui lo stesso non è mai ritornato a casa… per cui, essendo la cella particolarmente specifica… quella di ‘Somalia’ …che poi sarebbe ‘Somaglia’ … e lungo la direttrice… se voi andate a controllare, ‘Somaglia’ fa provincia di Lodi… quindi, Lodi, sicuramente, non è nell’emiliano, ma sicuramente è nel… città vicino Milano… perché Lodi è diventata anche lei capoluogo di provincia… per cui ‘Somaglia’ è quella praticamente, ripeto, sulla direttrice di Lodi…

Questi sono i documenti che poi vi presenterò… depositerò in un secondo momento…

Veniamo ai fatti per cui è procedimento… Signor Presidente… abbiamo sentito un sacco di testi… la verità, tutti i testi, quasi, dell’accusa… i quali ci hanno… sono venuti a riferirci che, praticamente, volevano… cioè, che parecchi di loro avrebbero avuto interesse a che… a che il campionato di calcio, secondo la prospettazione d’accusa, fosse falsato…

Uno dei primi che abbiamo ascoltato… devo dire la verità, ha suscitato un po’ di ilarità presso questo Tribunale… è stato il famoso Rosario Coppola, che lei ricorderà… il 4/12/2009… Rosario Coppola, ex arbitro, il quale si presenta ai Carabinieri… in particolar modo, dagli ufficiali di P.G. … e per essi, Di Laroni e Auricchio… perché invitato da Borrelli, allora capo dell’Ufficio Inchieste, che ci dice “Qualunque sappia qualcosa… comunque, chiunque possa dirci qualcosa su questo benedetto Calciopoli… o Moggiopoli, che si dica… ci venga a dire qualche cosa…” …il buon Rosario Coppola si presenta, e incomincia a parlare di arbitraggi, di coloro i quali… essendo lui ex arbitro o ex guardalinee, ora non ricordo… anzi, assistente dell’arbitro… incomincia a dire tante di quelle cose… che praticamente gli arbitri cercavano di farsi raccomandare… perchè gli stessi comunque arbitrando guadagnavano quel famoso gettone di presenza di 5000€ …che noi sappiamo che gli stessi guadagnavano arbitrando le partite di calcio… e a un certo punto ci dice “Io ho parlato… voglio dirvi qualcosa sull’Inter…” …questo è uscito fuori dal… una specie di autogol che ha fatto la parte civile… mi ricordo, l’avvocato dello Stato Di Silva… il quale gli chiese “Ma lei perché è andato là?” …e lui, dice “Io sono andato… io vi vorrei parlare dell’Inter…”“Fermi tutti!”, hanno detto Di Laroni e il buon Auricchio… “Noi a questo punto… lei ci deve parlare solo ed esclusivamente della Juve…” …è come se si va alla Polizia Giudiziaria, e si va a dire “Vi voglio dire dell’omicidio dell’Avvocato Giacomo Mungiello” …e quello gli dice “No, dell’omicidio dell’Avvocato Giacomo Mungiello non ce ne può fregà de meno… lei ci deve dire dell’uccisione dell’Avvocato Prioreschi…” …e continua su questa falsa riga… quindi, si vede subito, e questo è pacifico, come le indagini siano partite solo ed esclusivamente verso una… ma anche, voglio dire, per curiosità, ad un certo punto, un Ufficiale di P.G. per me ha il dovere di chiederglielo, e di dire “Senta, mi scusi… ma pure per curiosità… ma lei, sull’Inter, che ci voleva dire?” …nulla… assurdo… non è stata profferita nessuna parola sull’Inter… del resto, l’abbiamo visto poi, in un secondo momento, che cosa è successo con le intercettazioni telefoniche…

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"Voglio dirvi qualcosa dell'inter"?

Come si è permesso questo Coppola? Chi è?

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Difesa Racalbuto - Avvocato Mungiello – Napoli, 20 Settembre 2011

MP595503.MP3 1h54'50'' - 2h02'25''

Mungiello: La requisitoria dei PM. La requisitoria dei PM non è stata altro che una pedissequa requisitoria fatta, così come ha detto prima più egregiamente di me l’Avvocato Botti, in ordine praticamente al rito abbreviato. E’ stata letta l’informativa dei Carabinieri… non vi è stato un riscontro, uno, obiettivo, con i testi di accusa ascoltati in aula… qua ci troviamo, Signor Presidente, Signori del Tribunale, in una cross examination… ci troviamo in una discovery in cui la prova viene fornita in Tribunale… non ci troviamo assolutamente in quello che è il calderone… perché noi lo chiamiamo così, il calderone dell’abbreviato… dove anche dei pezzi di carta buttati a terra, pure delle cose così, vengono messe nell’abbreviato… tanto, tutto fa brodo… serve a confermare quello che ci dicono le indagini espletate con i riscontri dei testi di accusa… qua non ci stanno i riscontri dei testi d’accusa… qua non c’è stato assolutamente nulla… abbiamo sentito più di cento… più di cento, sicuramente… e centoventi di loro ci sono venuti a dire, tutti quanti… becchiamo l’arbitro?… “Io non arbitravo perché non ero ben visto”“La mia squadra…” …presidente di calcio… “La mia squadra è andata in Serie B perché me l’hanno mandata in Serie B perché non era…” …gli arbitri che praticamente non arbitravano perché avevano dei loro problemi particolari… dirigenti&c. che hanno solo ed esclusivamente tirato l’acqua al proprio mulino… nessuno di costoro ci ha detto, sicuramente e pacificamente, che vi è stata una combine, che vi è stata una associazione… di cui avrebbe fatto parte come partecipe il Signor Racalbuto Salvatore… con tutte le conseguenze del caso…

Ricordate Nucini?… Nucini è uno dei tanti che è stato accompagnato qua da qualche amico col camice bianco… ci ha detto delle cose veramente inadatt… inenarrabili… addirittura, non sapev… non ho capito ancora qual è la funzione… è venuto come teste… credo e ritengo da dichiarazioni che lo stesso ha fatto, mi sembra che come teste era un poco fuori luogo… perché sicuramente da quello che c’ha detto… e cioè, dalle sue pregresse attività insieme a Facchetti Giacinto… ahimè, morto… che lo stesso era vivo, mentre arbitrava comunque si sentivano, si vedevano… comunque, arbitrava delle partite di calcio…

Questa miriade di persone, ripeto, non hanno dato un contributo oggettivo a quello che era il… la fattualità della situazione in ambito alle contestazioni mosse al Signor Racalbuto Salvatore.

C’erano, per esempio, il Presidente del Bologna… abbiamo sentito Gazzoni Frascara… abbiamo sentito Zeman il quale sembrava che fosse diventato uno dei più grandi allenatori di calcio, e non allenava perché era malvisto dall’ambiente, tant’è che poi alla fine si scopre che il Signor Luciano Moggi gli procurò… mi sembra al Napoli… gli procurò… lo fece, diciamo, accasare a Napoli… e lo stesso si lamentò perché fu cacciato dopo 2 giornate… ricordo a me stesso, ma più che altro a voi, che un arbitro che viene caccia… ehm, un allenatore che viene cacciato viene pagato regolarmente… non è che viene cacciato, e, praticamente, non arbitra… cioè, non può più allenare… oppure rimane in braghe di tela…

Abbiamo sentito poi altri testi… e in particolare, abbiamo sentito testi… quelli che praticamente… particolarmente, il Maresciallo Di Laroni… Maresciallo Di Laroni, nonchè il… il Colonnello Auricchio… c’hanno detto che il telefono del Signor Racalbuto Salvatore non era stato mai attenzionato. Questo è vero, ma inizialmente. Difatti, nelle fonti di prova… come potete andare a vedere… il numero di telefono del Signor Racalbuto non è attenzionato… parlo del numero di telefono suo, non di quello delle schede svizzere famose… famose schede svizzere, che presumibilmente avrebbe avuto, e che poi, dopo vi dimostreremo, che quel numero lui non l’ha mai avuto… e che se anche l’avesse avuto… stiamo attenti… c’è una bellissima intercettazione telefonica che diventa ambientale dove dimostra… potrei dire “Viva la Giustizia” …che cosa, eventualmente, il Signor Luciano Moggi avrebbe detto al Signor Racalbuto Salvatore secondo una ricostruzione fatta dalla Procura della Repubblica, e per essa dal Pubblico Ministero… una ricostruzione tutta loro, particolare, però… che non c’hanno detto poi il tenore della telefonata… perché noi poi andiamo sempre a controllare il […] della telefonata… ancorchè la stessa non… non viene trascritta…

Il telefono di Racalbuto Salvatore viene attenzionato… non è vero quello che ci dice Di Laroni perché ci sono innumerevoli telefonate che se il Pubblico Ministero… ma, ahimè, io devo dire la verità, non è colpa loro… c’è l’ha dimostrato ultimamente il Dottor Beatrice che il 23 Giugno, credo, in un articolo apparso sul Corriere dello Sport parlando di queste famose telefonate che la nostra difesa… più che altro, la difesa di Moggi… è riuscita a trovare… ha detto “Non ci sono mai state attenzionate, perché le avremmo valutate in base all’articolo 350… non le abbiamo mai valutate… non le abbiamo mai valutate perché non ci sono mai state poste sotto la nostra percezione…” …facendo, praticamente, ricadere la colpa sia su Auricchio che Di Laroni… perché, in effetti, se il Dottor Beatrice, conoscendo la sua meticolosità, la sua cura… sicuramente non avrebbe… non avrebbe sicuramente scartato l’ipotesi di valutare quelle telefonate… tant’è che forse, oggi, il Signor Racalbuto Salvatore… che da 5 anni è sotto processo… non sarebbe nemmeno stato rinviato a giudizio, e presumibilmente ci poteva essere da parte della Procura della Repubblica una richiesta di archiviazione.

Perché dico questo?… perché ci sono quelle famose telefonate… e ci sono… dolosamente sono state, diciamo, messe sotto?… artatamente?… non credo… anche se, come diceva il buon Andreotti, “Pensar male delle persone ci si fa male… fa male, però, spesso, ci si azzecca” … ma non credo che sia questa la questione… è che erano innumerevoli telefonate che sono state un poco, voglio dire, diciamo, scartate… fra virgolette… che non hanno potuto consentire la vera identità di Racalbuto Salvatore…

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