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[ Serie A Tim ] Juventus - Roma 4-1

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Joined: 30-Aug-2008
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tieni la lingua in bocca .asd

A me non è piaciuta

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Joined: 10-Sep-2011
124 messaggi

Sono curioso di sentire Zeman

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Joined: 17-Jun-2007
11848 messaggi

Ottimo allenamento

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Joined: 01-Mar-2011
2803 messaggi

E così dopo quasi 40 minuti di lodi ai Florenzi, Perrotta, hazziemmazzi di ruolo anche Bergomi e Caressa sono stati purgati.

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Joined: 13-Oct-2005
220406 messaggi

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Joined: 04-Apr-2006
130548 messaggi

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Serie A - 6^ Giornata - Andata - 29-9-2012 (ore 20:45)

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Andrea Pirlo (11′)

Arturo Vidal (16' - R.)

Alessandro Matri (19′)

Osvaldo (69′ - R.)

Sebastian Giovinco (90′)

Juventus Stadium - Torino

Arbitro: Nicola Rizzoli

Spettatori: 39221

La Roma si schianta sul treno Juve: 4-1

Troppa Juventus per la Roma di Zeman che dopo 19 minuti è già sotto 3-0 grazie alle reti

di Pirlo, Vidal e Matri. Giallorossi "in partita" solo a risultato ormai compromesso

con il gol di Osvaldo su rigore. Chiude la rete di Giovinco nel recupero.

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Eurosport - Sabato, 29 settembre 2012

Continua il tabù Juventus Stadium per la Roma che dopo il 4-0 della passata stagione, esce con le ossa rotte – e non solo – anche in questo caso subendo un 4-1 che lascia poco spazio alle discussioni e riporta i bianconeri ad un momentaneo +3 sul Napoli. Se la Juventus continua così il suo cammino vincente che la vede ormai a 45 turni consecutivi in serie A senza subire sconfitte, l’impressione, in negativo, è tutta per la Roma di Zdenek Zeman.

IN BAMBOLA - Il riferimento al risultato della passata stagione non è casuale. Se l’undici di Luis Enrique infatti, dopo 29 minuti, si era trovato sotto 3 a 0 e con un uomo in meno, Zeman riesce “nell’impresa” di farlo in 19 minuti e in parità numerica. L’atteggiamento della squadra giallorossa è infatti al limite dell’impresentabilità mettendo in scena difetti congeniti della filosofia zemaniana – la difesa ballerina –, scelte di ruolo discutibili e una scarsa efficacia in zona offensiva che è tutto sommato una novità. Se un Pirlo libero di agire indisturbato passa probabilmente una delle sue serate più divertenti da molto tempo a questa parte, non lo fa il centrocampo della Roma, incapace di trovare soluzioni al pressing asfissiante dei bianconeri, di fare filtro per la difesa e di riuscire ad inspirare i suoi avanti: insomma, in una parola, di giocare una partita alla pari.

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I 19 MINUTI DI FUOCO - La superiorità della Juventus è quindi totale e dopo 19 minuti del primo tempo la gara è già di fatto decisa. All’8’ Caceres scappa sulla destra e mette al centro: Matri non ci arriva di pochissimo e Marchisio, sul secondo palo, non trova lo specchio. Passano 3 minuti e la Juve va avanti. Su un lancio dalle retrovie la difesa della Roma è in vacanza e Taddei deve stendere Marchisio lanciato a rete; dagli sviluppi della punizione Pirlo trova il buco nella barriera e punisce un rivedibile Stekelenburg sul suo palo. E’ solo l’inizio di un incubo per il portiere giallorosso. Al 16’ infatti l’olandese è costretto all’uscita disperata su Marchisio capace ancora di infilarsi nel burro della difesa giallorossa; il portiere della Roma riesce sì nell’anticipo ma il pallone resta in zona pericolosa e sulla conclusione a botta sicura di Vidal, Castan deve immolarsi allargando un braccio: giallo e calcio di rigore che lo stesso cileno infila per il 2-0.

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Nemmeno il tempo di tornare a centrocampo e la Juve fa tris: la Roma, ancora altissima, prova un fuorigioco inspiegabile sul lancio lungo per Matri che, pur non concludendo benissimo, infila solo davanti a Stekelenburg il 3-0 che chiude la gara. Diciannove minuti e per l’undici di Zeman è notte buia.

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ROMA, TRAVERSA AMICA - Sì perché la Juventus, come spesso gli accade, continua ad affrontare la gara come se fosse uno zero a zero e, solo un po’ di leziosità sotto porta degli avanti bianconeri, salvano la Roma da un risultato più ampio. De Rossi nella posizione di interno di centrocampo sembra decisamente fuori ruolo, la difesa non imbrocca un movimento, Totti e Osvaldo sono abbandonati al proprio destino e l’intensità del pressing bianconero, insieme a un Pirlo libero di pensare (e agire!) fanno sì che la Juventus vada prima con Marchisio (22’) e poi con Vucinic (36’) – entrambi fermati dalla traversa – ancora vicina al gol.

STEKELENBURG SALVA TUTTO - L’intervallo corre così in soccorso dei giallorossi che però, ad inizio ripresa, si presentano inspiegabilmente con lo stesso undici e, come facilmente prevedibile, continuano a subire lo stesso tipo di trattamento della prima frazione. Vucinic dopo 40 secondi chiama Stekelenburg al grande intervento, Matri è lento 9 minuti più tardi a scattare sul filtrante proprio del montenegrino. La Roma si salva e Zeman, al 61’, si sveglia: fuori Totti e Tachtsidis dentro Destro e Perrotta.

QUESTIONE DI GIRI - Il doppio cambio rinvigorisce la Roma che con il campione del mondo trova un po’ di dinamismo nella zona nevralgica del campo e con il giovane attaccante un po’ di movimento in un attacco statico come piloni dell’alta tensione. In contemporanea poi, la Juventus opta per un drastico taglio ai consumi, levando il piede dall’acceleratore del pressing e permettendo alla Roma di trovare un po’ di campo e fiducia: Destro ci prova al 67’ con una pregevolissima girata al volo e due minuti più tardi si conquista un rigore per una netta ostruzione in area di Bonucci. Osvaldo spiazza Buffon e il punteggio – solo quello – si riapre.

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ZEMAN, CONTROINDICAZIONI E (PRESUNTI) VANTAGGI - Sì perché la Juventus, spaventata, nel giro di 3 minuti fa capire che la macchina, per quanto a giri bassi, è dotata di un’ottima ripresa e con Marchisio – destro a giro vicino al palo -, Vucinic – gran conclusione da fuori – e Bonucci – gol annullato per fuorigioco -, può ancora fare male. Avvisaglia consegnata, i bianconeri tornano a chiudere tutti gli spazi a una Roma sì in grado di mantenere tra i piedi il pallone ma di farlo con ritmi decisamente poco pericolosi. E’ quindi Barzagli, al 90’, a punire ancora una Roma sbilanciata superando con un pregevole sombrero Taddei e lanciando il contropiede che Giovinco – entrato a un quarto d’ora dalla fine al posto di Matri – chiude saltando Stekelnburg e infilando il 4-1 che mette fine ai giochi. Per la Juventus l’ennesimo esame di maturità (se ancora ce ne fosse bisogno) superato. Per la Roma un pesante ridimensionamento sul quale a Trigoria ci sarà da riflettere: se la difesa ballerina è una controindicazione ben indicata sul “pacchetto Zeman”, il gioco spumeggiante è la garanzia che invoglia il consumatore a correre il rischio. Di quello però, fin ora, se n’è visto ben poco.

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Simone Eterno - Eurosport

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