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Nuovo Stadio Roma: Investimento da un Mijardo de euri. Più nartro mezzo e quarche piotta, poi se vede

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"Stadio della Roma", ecco i paletti: cubature e rischi ambientali

LA REPUBBLICA (G. SERAO)Le Commissioni Urbanistica, Sport Lavori Pubblici, Ambiente e Mobilità, alla presenza di associazioni, comitati e cittadini, riunite intorno a un plastico del progetto, hanno dato il via all’iter che porterà in aula Giulio Cesare la delibera di pubblica utilità dell’opera. Non poche le questioni emerse nel corso della lunga riunione. In breve, per gli interventi di interesse pubblico, l’allungamento della linea B della metro da Magliana a Tor di Valle, la riqualificazione della Roma-Lido (a carico delle Regione Lazio) il congiungimento della via del Mare con via Ostiense dal Gra a Tor di Valle, lo svincolo a Parco de’ Medici sulla Roma-Fiumicino, il parco verde da attraversare per accedere allo stadio, la riqualificazione dello stazione di Tor di Valle con l’espansione a 4 ferrovie.

I rischi di esondazione sono stati sottolineati dalle associazioni ambientali, mentre Legambiente ha posto la mobilità al primo posto per una corretta realizzazione del progetto. Da parte sua, Giovanni Caudo, assessore all’Urbanistica, ha sottolineato come l’interesse pubblico relativo all’opera abbia raggiunto il record storico del 26 per cento.

Ma dalla “tribuna” dei comitati è arrivato un coro di “no”. Italia Nostra "non riesce a capire come il Comune possa votare per l’interesse pubblico su un’area che, fino a dicembre 2014, non è ancora di chi propone di farci lo stadio" Altrettanto negativo di Vanessa Ranieri del Wwf: «Già da tre anni esprimiamo un “no” ragionato; il plastico è bellissimo, ma è un satellite atterrato dove c’è intorno il nulla».

(03.10.2014)

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Finalmente si comincia a leggere di opere da realizzare a spese dei contribuenti. Si parte con la riqualificazione della Roma-Lido a carico della Regione Lazio, poi chissà......

Modificato da Marmas

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Il nuovo stadio al vaglio finale del Comune

IL TEMPO (F. MAGLIARO) - E, finalmente, dopo tanta attesa, inizia l’iter di esame della delibera di pubblico interesse sullo Stadio della Roma da parte del Consiglio comunale. Ieri, in una riunione congiunta, intorno al tavolo si sono seduti i membri delle commissioni consiliari Urbanistica, Ambiente, Trasporti, Lavori pubblici e Sport. Insieme a loro, l’assessore all’Urbanistica, Caudo, l’Autorità di Bacino del Tevere, i proponenti, le associazioni ambientaliste e i comitati di quartiere.

Seduta ancora preliminare e interlocutoria: aggiornata fra martedì e mercoledì della prossima settimana per il voto, oggi sono state affrontate le tematiche iniziali, quelle che hanno tenuto banco negli ultimi mesi sui giornali, nelle radio e fra i tifosi. Proprietà del futuro impianto, scelta dell’area, trasporto e mobilità: questi i temi trattati, senza, però, entrare nello specifico.

«Al momento – spiega il presidente della Commissione Urbanistica, Antonio Stampete (Pd) – siamo ancora in una fase interlocutoria. Non sono stati presentati emendamenti alla delibera ma il clima è sempre quello della grande cautela ma favorevole all’opera. Io credo che già con la prossima seduta, almeno per l’Urbanistica, potremo esprimere il nostro parere. Dopo di che, atteso il voto delle altre Commissioni, il testo approderà in Aula per il voto finale».

«Uno degli elementi sollevati nella discussione, a parte singoli aspetti come il depuratore o la tenuta del Tevere – afferma Fabrizio Ghera, (Fdi) – è che stiamo lavorando solo su un rendering e un progetto che riguarda lo Stadio ma che mancano, invece, quanto meno le idee progettuali sulle torri e sugli altri elementi dell’opera. Sembra un po’ una cambiale in bianco, ma è un’opera troppo importante. Non si può dire sempre e solo “no”. A Roma abbiamo un grande bisogno di lavoro, di posti di lavoro. E questo investimento è fondamentale per tornare a far muovere l’economia romana».

«Ho chiesto ufficialmente ad Agenzia per la Mobilità – racconta Roberto Cantiani (Misto) – un modello di esercizio per la metro B: al di là del problema della fascia di rispetto sollevato da Il Tempo, c’è da chiarire quali saranno le reali frequenze dei treni nelle diverse tratte dopo questa eventuale modifica. Già la B è fra le metro più lente d’Europa, non possiamo rischiare di rallentarla ulteriormente. Detto questo, però – conclude Cantiani – l’investimento è troppo importante per dire no».

(03.10.2014)

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Dover leggere per bocca di amministratori locali di "investimenti troppo importanti per dire no" e di "cambiali in bianco" è davvero agghiacciante. Per la cronaca, Fabrizio Ghera (ex An, attualmente Fratelli d'Italia) è l'ex assessore ai Lavori Pubblici della giunta Alemanno.

Modificato da Marmas

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o fanno o fanno sefz:261::261::261:

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Up..........

.mainagioia2

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ma il ritorno lo giochiamo nel nuovo stadio?

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ma il ritorno lo giochiamo nel nuovo stadio?

Ovviamente no visto che er sistema glielo impedirà

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ma il ritorno lo giochiamo nel nuovo stadio?

magari........sarebbe bello rompergli il culetto nel "Pallotta Stadium" prima che quel pagliaccio di Francesco Totti decida, alla sua rispettabile età, di finirla con certi spettacoli pietosi dentro e fuori dal campo.

Modificato da Marmas

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ci siamo quasi .sisi

sefz

presto vedrò pietre volare sefz

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Dover leggere per bocca di amministratori locali di "investimenti troppo importanti per dire no" e di "cambiali in bianco" è davvero agghiacciante. Per la cronaca, Fabrizio Ghera (ex An, attualmente Fratelli d'Italia) è l'ex assessore ai Lavori Pubblici della giunta Alemanno.

Terribile, sarà uno spreco colossale di denaro pubblico, in attesa di un altro Salva-Roma....

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Tutti contro il sindaco, anche il Pd. "Lo Stadio della Roma è uno scandalo"

"Falso ideologico in atto pubblico". Con questa accusa contro Roma Capitale si terrà il battesimo del neonato comitato contro l'impianto di Tor di Valle. E c'è anche Gianluca Santilli della direzione del Pd di Roma

Un esposto contro Roma Capitale per falso ideologico in atto pubblico, rintracciabile secondo l'accusa nella dichiarazione d'interesse pubblico per il nuovo stadio dell'A.S. Roma, approvata dalla Giunta capitolina lo scorso 5 settembre. Sarà questo l'atto di battesimo del neonato Comitato contro il progetto dell'impianto a Tor di Valle.

Tra i "Capitani" della nuova squadra Gianluca Santilli, membro della direzione del Pd di Roma, che premette: "Non siamo contro lo stadio in generale, ma contro l'idea di farlo lì, in quella zona, con tutti i rischi di speculazione e idrogeologici". Insieme a loro, un pool di associazioni e comitati civici, dalla sezione romana di Italia Nostra ad Assoconsumatori, dal LabUr (Laboratorio di Urbanistica) guidato dall'ingegner Angelo Schiavone, agli urbanisti Paolo Berdini e Paola de Jesus, all'avvocato Savino Guglielmi, estensore dell'esposto.

"L'esposto verrà presentato la prossima settimana - annuncia il comitato - e la Procura, come previsto nel caso del reato di falso ideologico, potrà procedere da subito. Ricordo, solo per precisione giuridica, che la pena prevista è da 1 a 6 anni di detenzione".

Nel dettaglio, spiega l'ingegner Schiavone, l'amministrazione guidata dal sindaco Ignazio Marino "ha affermato nel testo, ancora neanche pubblicato nell'Albo Pretorio, che tutte le opere pubbliche funzionali allo stadio saranno a carico del proponente, proprietario dell'area. Peccato, però - nota - che queste stesse opere non cadano nel terreno acquistato da Parnasi dalla Sais, operazione su cui sta indagando già la Procura, ma sull'area adiacente, che deve essere ancora espropriata". In questo modo, "a fronte di 4 opere (ponte sul Tevere di collegamento con la Roma-Fiumicino, ponte ciclopedonale, sistemazione via del Mare e via Ostiense, e prolungamento della metro B da Magliana a Tor di Valle), non richieste dal Piano regolatore del 2008, ci sarà il via libera alla speculazione nell'area, compresi tre grattacieli da 220 metri d'altezza".

"È incredibile che Caudo, assessore molto preparato, abbia voluto fare una centralità metropolitana a tutti gli effetti, senza avviare un processo partecipato", evidenzia De Jesus. E Santilli incalza: "Fatico a comprendere la posizione del Pd Roma su questa storia. È un altro - attacca - dei 'piccoli errori' che l'amministrazione sta facendo, e a cui io e altri compagni del Pd vogliamo porre rimedio, se necessario facendo una battaglia come quella a livello nazionale sull'articolo 18". Sui "rischi idrogeologici dell'area con la possibile esondazione del fosso di Valleranello" insiste invece Mirella Belvisi, vicepresidente di Italia Nostra.

Anche i residenti sono pronti a scendere in campo: "Ieri sera è nato il Comitato 'Salviamo Tor di Valle dal cemento' - riferisce Bruno Ceccarelli - pronto a nuove iniziative di protesta contro la Giunta che regala". Per Berdini "lo stadio è uno scandalo. Sono andati a New York con il piattino a mendicare opere pubbliche che serviranno solo alla Roma, mentre questa storiella costerà 800 milioni di euro al Comune, soldi che potevano essere utilizzati per il Tpl e i veri servizi".

http://www.affaritaliani.it/roma/tutti-contro-il-sindaco-anche-il-pd-lo-stadio-della-roma-uno-scandalo-09102014.html

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Tutti contro il sindaco, anche il Pd. "Lo Stadio della Roma è uno scandalo"

"Falso ideologico in atto pubblico". Con questa accusa contro Roma Capitale si terrà il battesimo del neonato comitato contro l'impianto di Tor di Valle. E c'è anche Gianluca Santilli della direzione del Pd di Roma

Un esposto contro Roma Capitale per falso ideologico in atto pubblico, rintracciabile secondo l'accusa nella dichiarazione d'interesse pubblico per il nuovo stadio dell'A.S. Roma, approvata dalla Giunta capitolina lo scorso 5 settembre. Sarà questo l'atto di battesimo del neonato Comitato contro il progetto dell'impianto a Tor di Valle.

Tra i "Capitani" della nuova squadra Gianluca Santilli, membro della direzione del Pd di Roma, che premette: "Non siamo contro lo stadio in generale, ma contro l'idea di farlo lì, in quella zona, con tutti i rischi di speculazione e idrogeologici". Insieme a loro, un pool di associazioni e comitati civici, dalla sezione romana di Italia Nostra ad Assoconsumatori, dal LabUr (Laboratorio di Urbanistica) guidato dall'ingegner Angelo Schiavone, agli urbanisti Paolo Berdini e Paola de Jesus, all'avvocato Savino Guglielmi, estensore dell'esposto.

"L'esposto verrà presentato la prossima settimana - annuncia il comitato - e la Procura, come previsto nel caso del reato di falso ideologico, potrà procedere da subito. Ricordo, solo per precisione giuridica, che la pena prevista è da 1 a 6 anni di detenzione".

Nel dettaglio, spiega l'ingegner Schiavone, l'amministrazione guidata dal sindaco Ignazio Marino "ha affermato nel testo, ancora neanche pubblicato nell'Albo Pretorio, che tutte le opere pubbliche funzionali allo stadio saranno a carico del proponente, proprietario dell'area. Peccato, però - nota - che queste stesse opere non cadano nel terreno acquistato da Parnasi dalla Sais, operazione su cui sta indagando già la Procura, ma sull'area adiacente, che deve essere ancora espropriata". In questo modo, "a fronte di 4 opere (ponte sul Tevere di collegamento con la Roma-Fiumicino, ponte ciclopedonale, sistemazione via del Mare e via Ostiense, e prolungamento della metro B da Magliana a Tor di Valle), non richieste dal Piano regolatore del 2008, ci sarà il via libera alla speculazione nell'area, compresi tre grattacieli da 220 metri d'altezza".

"È incredibile che Caudo, assessore molto preparato, abbia voluto fare una centralità metropolitana a tutti gli effetti, senza avviare un processo partecipato", evidenzia De Jesus. E Santilli incalza: "Fatico a comprendere la posizione del Pd Roma su questa storia. È un altro - attacca - dei 'piccoli errori' che l'amministrazione sta facendo, e a cui io e altri compagni del Pd vogliamo porre rimedio, se necessario facendo una battaglia come quella a livello nazionale sull'articolo 18". Sui "rischi idrogeologici dell'area con la possibile esondazione del fosso di Valleranello" insiste invece Mirella Belvisi, vicepresidente di Italia Nostra.

Anche i residenti sono pronti a scendere in campo: "Ieri sera è nato il Comitato 'Salviamo Tor di Valle dal cemento' - riferisce Bruno Ceccarelli - pronto a nuove iniziative di protesta contro la Giunta che regala". Per Berdini "lo stadio è uno scandalo. Sono andati a New York con il piattino a mendicare opere pubbliche che serviranno solo alla Roma, mentre questa storiella costerà 800 milioni di euro al Comune, soldi che potevano essere utilizzati per il Tpl e i veri servizi".

http://www.affaritaliani.it/roma/tutti-contro-il-sindaco-anche-il-pd-lo-stadio-della-roma-uno-scandalo-09102014.html

Se non capisco male il Comune di Roma deve farsi carico degli 800 milioni di euro necessari all'esproprio dei terreni che non sono di Parnasi. E meno male che per l'accoppiata Marino-Caudo la realizzazione del progetto avrebbe dovuto essere a costo zero per i romani.........

Mi sa che qualcuno ha trovato l'America a Tor di Valle .asd

ps: chiedo scusa all'autore del post per le modifiche apportate ma è bene evidenziare i passaggi principali dell'articolo

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E comunque sono stati di parola....... .asdsefz

Tor di Valle: “Pubblica utilità inesistente”. Scatta l’esposto

IL MESSAGGERO (S. CANETTIERI) – L’annuncio arriva via blog: l’associazione Labur denuncerà il Campidoglio per il nuovo stadio di Tor di Valle. Ecco dunque la prima grana legale sulla strada che porta alla costruzione dell’impianto e, soprattutto, di novecentomila metri cubi da destinare a commercio, turismo e terziario. Il laboratorio di urbanistica, in passato vicino a tante battaglie del Pd, accusa il sindaco Ignazio Marino e l’assessore Giovanni Caudo di falso ideologico. Perché? «Non c’è alcuna pubblica utilità – spiega l’associazione riferendosi alla delibera approvata giovedì in Campidoglio – ma solo un gran favore al costruttore Parnasi. Soprattutto per il fatto che al momento, pur essendoci ottimi impianti di proprietà di Roma Capitale come il Flaminio, il Fulvio Bernardini a Pietralata o il Pasquale Giannattasio a Ostia, nessuna squadra di serie A, B o C può giocarci».

L’associazione Labur parte proprio dal sì della giunta Marino all’operazione Tor di Valle: «Se il Comune ha dichiarato il pubblico interesse della proposta in funzione delle opere di viabilità e mobilità necessarie allo stadio – spiegano gli animatori dell’associazione – non possiamo dimenticare le affermazioni dello stesso assessore Caudo rilasciate il 14 luglio durante un intervento al IX Municipio: il sistema delle infrastrutture deve risolvere parte dei problemi che oggi ha quell’area, non deve essere funzionale solo allo stadio’. Non è così e questo verrà dettagliato nella denuncia».

(10.09.2014)

:261:

STADIO DELLA ROMA: DENUNCIA PER FALSO IDEOLOGICO

La realizzazione del nuovo stadio della AS Roma a Tor di Valle sta avendo inizio con una serie di falsi ideologici, cioè con una serie di menzogne in atti pubblici, un reato punibile fino a 2 anni di reclusione. A commetterlo, oltre il Sindaco Marino e molti amministratori locali, soprattutto l’assessore alla Trasformazione Urbana, Caudo. E’ per questo motivo che entro settembre, in attesa di tutte le pubblicazioni dovute per legge e avvalendoci della professionalità dell’avvocato penalista Savino Guglielmi, presenteremo alla Procura di Roma una dettagliata denuncia, cui seguirà una conferenza stampa.

Un nuovo stadio privato a Roma non è di alcuna pubblica utilità, soprattutto per il fatto che al momento, pur essendoci ottimi impianti di proprietà di Roma Capitale come il Flaminio, il Fulvio Bernardini a Pietralata o il Pasquale Giannattasio ad Ostia, nessuna squadra di serie A, B o C può giocarci. Perché gli interventi per l’impiantistica sportiva devono sempre favorire i privati, come nel caso dei recenti Mondiali di Nuoto? Che dire poi dello storico Campo Testaccio dove è ancora tutto fermo tra un ricorso amministrativo e l’altro? Se veramente la Legge di Stabilità 2014 (nr. 147/2013) mediante l’articolo 1, comma 304-305, intendeva introdurre una nuova procedura per la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti sportivi, con particolare riguardo alla sicurezza degli stessi impianti e degli spettatori, tutto sembra disatteso. Analogamente, se il 5 settembre il Comune di Roma ha dichiarato il pubblico interesse della proposta in funzione delle opere di viabilità e mobilità necessarie allo stadio, non possiamo dimenticare le affermazioni dello stesso Assessore Caudo rilasciate il 14 luglio durante un intervento al IX Municipio: “il sistema delle infrastrutture deve risolvere parte dei problemi che oggi ha quell’area, non deve essere funzionale solo allo stadio”. Dallo schema in figura si capisce che non è così e questo verrà dettagliato nella denuncia, confrontando il progetto con quello previsto per il corridoio intermodale Roma-Latina.
Realizzare lo stadio della AS Roma è anche un falso ideologico perché in contrasto con la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea 2013/0291 [(NLE), Bruxelles, 28.8.2013,COM(2013) 603 final] sulla promozione trasversale ai settori dell’attività fisica salutare.

Insomma, morto il periodo nefasto della Protezione Civile che promuoveva e gestiva nel nome dei Grandi Eventi ogni occasione buona per far soldi e gestire in maniera ‘sportiva’ i soldi pubblici, ci ritroviamo adesso poche righe della Legge di Stabilità che aprono un mondo di speculazione in nome dello sport (che poi è solo il calcio). Ben vengano gli interventi privati, anche esteri, o i mutui agevolati dell’Istituto di Credito Sportivo, purché si garantisca la realizzabilità delle opere. Perché un altro falso ideologico è dentro l’approvazione dello studio di fattibilità su cui il Comune di Roma ha espresso il pubblico interesse della proposta, vale a dire l’imprimatur dell’opera stessa. Disatteso completamente il contenuto dell’articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n.207 (“Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”).

Insomma un gran favore al costruttore Parnasi, già passato per le contorte vicende del progetto Eur Sud Castellaccio, una finta nuova centralità, sede del mega centro commerciale Euroma2 e dei discussi grattacieli, uno dei quali noto per lo scandalo Zingaretti-Provincia. Terreni rivalutati, speculazione fondiaria, vie brevi per realizzare opere di discutibile pubblica utilità, stravolgimento del piano regolatore, ma soprattutto falso ideologico.

Annunciamo la denuncia solo perché ancora in attesa di vedere pubblicata la delibera di Giunta presso l’Albo Pretorio e perchè ancora in attesa di vedere online il progetto dello stadio, finora rinchiuso nei tablet delle teche della Casa della Città, inaugurata il 4 luglio nel quartiere ostiense per favorire il dialogo e il confronto tra Campidoglio e cittadini. Così non è stato: un altro falso ideologico.

fonte: labur.eu 09.09.2014

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Se non capisco male il Comune di Roma deve farsi carico degli 800 milioni di euro necessari all'esproprio dei terreni che non sono di Parnasi. E meno male che per l'accoppiata Marino-Caudo la realizzazione del progetto avrebbe dovuto essere a costo zero per i romani.........

Ma che strano... ad agosto, i proponenti mettevano in conto di dover spendere poco più di 30 milioni di euro per le indennità d'esproprio.

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Ma che strano... ad agosto, i proponenti mettevano in conto di dover spendere poco più di 30 milioni di euro per le indennità d'esproprio.

Sei certo di questo dato? Dovrei andare a verificare, e se è davvero così siamo di fronte a degli imbonitori oltre che a degli speculatori......

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Sei certo di questo dato? Dovrei andare a verificare, e se è davvero così siamo di fronte a degli imbonitori oltre che a degli speculatori......

L'impianto giallorosso Alcune particelle sarebbero di proprietà del gruppo Armellini. Nuovo fronte di battaglie legali

Stadio sì, stadio no. Tutto dipende dagli espropri

Oltre 46mila metri quadri dell’area interessata fanno parte della riserva naturale della Regione

di FERNANDO MAGLIARO (IL TEMPO 31-07-2014)

C’è un capitolo nella storia dello Stadio della Roma che ancora non è stato esplorato e che, insieme a infrastrutture, parcheggi, mobilità e cubature, deve essere sciolto dalla Conferenza di Servizi di oggi. Si tratta degli espropri. Ed è un tema che può incidere sull’esito finale dell’opera.

Presentando il progetto la Eurnova non ha indicato il «piano particellare», vale a dire l’esatto elenco delle aree interessate dal progetto. Aree che vengono identificate sul foglio del Catasto con dei numeri. È un documento fondamentale perché serve a identificare esattamente l’area su carta, determinarne precisamente la superficie interessata e stabilirne la proprietà. Tutto ciò al fine di avviare correttamente le procedure di esproprio.E non stiamo parlando di pochi metri quadri: nello studio di fattibilità presentato dalla Eurnova si legge, infatti, a pagina 14, che il «progetto di sviluppa su un’area di 547.015 metri quadri di proprietà di Eurnova; 86.716 di proprietà pubblica e 451.789 di proprietà di privati che sarà assoggettata ad esproprio». In sostanza, quindi, su un totale di 1.085.520 metri quadri interessati da tutto il complesso Stadio di Tor di Valle, il 50,4% è di Eurnova; il 41,6% è da espropriare e l’8% è di proprietà pubblica.

Per gli espropri, i proponenti mettono in conto di dover spendere poco più di 30 milioni di euro per le indennità.

Gli uffici capitolini hanno fatto una prima scoperta: circa 46mila metri quadri è vincolato a riserva naturale; la proprietà è della Tenuta dei Massimi, parco di Roma Natura, società regionale. Sull’area in questione, da progetto, dovrebbe essere costruita la rotatoria fra l’Ostiense e la via del Mare.

Non che quest’area non sia espropriabile e non possa cambiare di destinazione d’uso. Ma non dovrebbe poter essere il Comune a farlo. Occorre una variante urbanistica che dovrebbe spettare alla Regione. Condizionali d’obbligo visto che è in atto una sorta di querelle interpretativa delle norme fra i diversi uffici capitolini interessati.

Secondo problema: tutto l’intervento riguarda una cinquantina di particelle catastali: 2 di proprietà Eurnova, 10 pubbliche e 37 di privati. Fra queste ultime, 23 risultano essere di tre società riconducibili, secondo le voci di Campidoglio, al gruppo Armellini. Tanto che, nei giorni scorsi, all’assessorato all’Urbanistica si sarebbe presentato un emissario del gruppo che avrebbe presentato domanda di accesso agli atti dello Stadio. Abbiamo provato a contattare l’avvocato Piselli, storico legale del Gruppo Armellini, il quale si è limitato a un sobrio «non ne so nulla». Se le voci trovassero conferma, si aprirebbe un nuovo fronte di dispute legali.

Sembra che il giornalista si riferisca a dati contenuti nello studio di fattibilità presentato da Eurnova, anche per le indennità da esproprio previste.

Modificato da Ghost Dog

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Sembra che il giornalista si riferisca a dati contenuti nello studio di fattibilità presentato da Eurnova, anche per le indennità da esproprio previste.

quindi si evince che circa 770 dovrebbero essere a carico dei contribuenti .oddio

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Sembra che il giornalista si riferisca a dati contenuti nello studio di fattibilità presentato da Eurnova, anche per le indennità da esproprio previste.

Ricordo quell'articolo e direi che più di qualcosa non torna......

Nel pezzo di Magliaro del 31.07 si dice chiaramente che il costo degli espropri ammonterebbe a 30 milioni (e non a 800) e che quel costo dovrebbe essere a carico dei proponenti (e cioè Parnasi e Pallotta).Insomma, il Comune di Roma in quell'articolo non viene assolutamente menzionato come ente deputato a farsi carico della spesa relativa agli espropri nè mi sembra che il sindaco Marino e/o altri amministratori locali abbiano mai fatto alcun riferimento esplicito ad un onere del genere per il Comune di Roma (il famoso "costo zero" per i romani).

E d'altra parte, rileggendo attentamente l'articolo su "affaritaliani.it" e ribadito che circa la metà dei terreni interessati sono ancora da espropriare, non mi è chiaro l'assunto per cui secondo quell'articolo dovrebbe essere il Comune di Roma a farsi carico della spesa.

Insomma, le domande senza risposta alla fine sono:

1. ammesso che quei terreni possano essere espropriati quale sarà il costo di questa operazione, 30 o 800 milioni?

2. la spesa relativa all'esproprio di quei terreni è ad esclusivo carico dei proponenti, del Comune di Roma o di entrambi i soggetti? E in questo caso, con quali percentuali?

Non ci resta che confidare nella trasparenza del sindaco e della giunta capitolina mh

Modificato da Marmas

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questa storia puzza di interessi e speculazione lontano km.

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questa storia puzza di interessi e speculazione lontano km.

e di inculata con sabbia per i contribuenti

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ps: chiedo scusa all'autore del post per le modifiche apportate ma è bene evidenziare i passaggi principali dell'articolo

Ma scusa di che? Hai fatto benissimo. .asd

wbt9y0.jpg

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Il Presidente del PD di Roma, Tommaso Giuntella, ha rilasciato una nota riguardo lo Stadio della Roma, cercando di spegnere le polemiche degli ultimi giorni: "Il Partito democratico di Roma si è confrontato ed espresso a sostegno del sindaco Marino e in favore della realizzazione tempestiva di una importante opera come loStadio della Roma. Se un singolo esponente assume posizioni differenti e diffonde comunicazioni che possono essere strumentalizzate lo fa a titolo meramente personalee si pone al di fuori della posizione espressa ufficialmente dal Partito democratico di Roma".

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al limite lo fanno a bologna

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lo fanno a Roma :-) ... il messaggero (caltagirone) sta a rosicà di brutto non ci dà pace!

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70 pagine per uno stadio che non é nostro....aho , nun ve ossessionate

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vostro volevi scrivere?

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