andrea 1710 Joined: 01-Jun-2005 4449 messaggi Inviato May 27 Di G.B. Olivero · 24 mag 2025 Si finisce sempre lì, su quel dischetto. Dici Liam Brady e pensi al rigore di Catanzaro, la seconda stella della Juve libera di brillare grazie al tiro glaciale di un campione consapevole di dover lasciare posto e maglia a un fuoriclasse, Michel Platini. Si finisce sempre lì e non è giusto, perché Brady è stato molto altro: regista raffinato dal sinistro morbido e affilato, uomo-squadra, autore della rete decisiva per l’unica vittoria dell’Irlanda contro il Brasile. Ma lui stesso, sorridente e gentile, sa che quel dischetto è il pianeta attorno al quale è girata la sua carriera: «Certo, se ne parla ancora adesso. Ma mi lasci dire una cosa: non sono contento di essere ricordato soprattutto per quel rigore. Nella Juve ho fatto tante belle cose, conquistammo due scudetti, segnai in due derby vinti, il secondo dei quali in rimonta da 0-2 a 4-2 con una doppietta di Scirea: Gaetano, persona stupenda e giocatore immenso. Mi viene in mente una partita fantastica contro l’Inter campione d’Italia: 2-1, segnai e poi feci l’assist a Gaetano. Ricordi meravigliosi. E poi... io quel rigore di Catanzaro nemmeno dovevo tirarlo». ▶Scusi? «Le racconto tutto. Ci giochiamo il campionato punto a punto con la Fiorentina. A quattro giornate dalla fine battiamo l’Inter grazie a un mio rigore. Il mercoledì seguente mi telefona un agente inglese e mi avvisa che la Juve ha già preso Platini. Dopo l’allenamento parlo con Trapattoni che mi assicura di non sapere nulla, ma capisco che non mi ha detto la verità perché è in difficoltà. Un’ora e mezza dopo, ricevo una telefonata dalla sede dove vengo convocato da Boniperti che mi spiega cosa sta succedendo. Penso che la società avrebbe voluto tenere tutto segreto fino a fine stagione, ma le voci girano sempre». ▶Quale fu la sua reazione? «Dico al presidente che non avrei più giocato: eravamo campioni in carica e in corsa per il bis, pensavo di meritare la conferma. Torno a casa e racconto tutto a mia moglie, compresa la decisione di non disputare gli ultimi tre incontri. Sono lei e Boniperti a farmi ragionare, a convincermi. Mi fanno capire che l’uomo è più importante del calciatore, che chiudere con un altro scudetto mi avrebbe regalato una gioia immensa: una soddisfazione così forte che mi sarebbe rimasta dentro per tutta la vita. Avevano ragione. Il giorno dopo comunico a Trapattoni la mia disponibilità e lui risponde che mi farà giocare ma preferisce che io non tiri eventuali rigori. A me va bene, anche perché la responsabilità sarebbe grande. Nella partita seguente ci sarebbe stato il rientro di Paolo Rossi dopo la lunga squalifica e anche altri compagni avrebbero potuto calciare dal dischetto». ▶Poi, però, a Catanzaro... «Tutto molto naturale. Marocchino crossa, Rossi prende il palo di testa, Fanna tira, un difensore (Celestini, ndr) salva sulla linea con la mano e la palla, mentre l’arbitro fischia il rigore, rimbalzando arriva direttamente nelle mie mani. L’assist del destino. Fanna esulta, Tardelli e Scirea lo abbracciano, Rossi viene verso di me e mi fa l’occhiolino. Io devo solo battere. Un avversario (Braglia, ndr )fa un paio di buche nel terreno attorno al dischetto, ma non mi disturba: penso solo a segnare. Quel gol regala alla Juve il 20° scudetto». ▶E a lei l’amore perenne del popolo bianconero. «Ho fatto solo il mio lavoro. Avevo un grande feeling con il club e con i tifosi. Quello è stato il modo migliore per suggellarlo per sempre». ▶Che rapporto aveva con Agnelli e Boniperti? «L’Avvocato (testuale, ndr) lo incontrai poche volte. Con Boniperti, invece, avevo frequenti contatti: era un presidente meraviglioso. Ci parlava sempre prima delle partite. Capiva la mentalità dei giocatori e mi spiegò bene cosa significasse stare nella Juve». ▶Prima della Juve c’era stato l’Arsenal. «Lasciai casa a 16 anni per provare a diventare un professionista. A 17 anni debuttai nell’Arsenal anni debuttai in prima squadra. Ero lontano dalla mia famiglia, ma stavo bene. Ricordo la semifinale contro la Juve in Coppa delle Coppe nel 1979-80: ad Highbury era finita 1-1, a Torino con lo 0-0 sarebbero passati i bianconeri. Negli ultimi minuti il nostro allenatore inserì un attaccante 18enne, Paul Vaessen, per cercare il gol della qualificazione e proprio lui segnò di testa all’87’. Poi perdemmo la finale con il Valencia ai rigori: sbagliò Kempes per loro, sbagliai io e alla fine vinsero gli spagnoli. L’Arsenal giocò meglio, il Valencia pensò solo a difendersi, ma poi si prese la coppa. Il dispiacere fu enorme anche perché quella per me fu l’unica occasione per vincere un trofeo europeo. Quelle sfide con la Juve indirizzarono probabilmente il mio futuro, perché fu quasi un esame: io giocai molto bene. Erano le settimane in cui il club stava cercando uno straniero da comprare dopo l’apertura delle frontiere. Io facevo parte della lista, ma non credo che fossi il preferito: ce n’erano tanti altri che provarono a prendere prima di me, senza riuscirci. Come Platini. E così nell’estate del 1980 arrivai io». Dopo la Juve ci furono Sampdoria, Inter e Ascoli. «A Genova ho conosciuto un altro grande presidente come Paolo Mantovani e tanti amici. Lasciai la Samp per l’Inter solo perché volevo respirare di nuovo l’atmosfera di un grande club. Ad Ascoli sono stato bene ma... era un’altra cosa». Adesso cosa fa? «Mi godo la famiglia e gioco a golf tre o quattro volte alla settimana. Ma si fidi: ero più bravo a calcio. Dribbling, visione di gioco, passaggi precisi, tiri da fuori. Però Platini era migliore di me: la Juve non sbagliò quella scelta». 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
gianky99 8392 Joined: 18-Oct-2008 78989 messaggi Inviato May 27 Mi è sempre rimasto nel cuore... Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
CRAZEOLOGY 5491 Joined: 24-Oct-2006 12261 messaggi Inviato May 29 Sempre nel mio cuore, soprattutto dopo quel rigore. Mai dimenticato. Mai. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
maratona 195 Joined: 18-Mar-2014 1201 messaggi Inviato May 29 un grande campione mai capito perchè noi in quel periodo bruciammo lo slot straniero con un difensore, oltretutto mediocre Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Don_Giovanni 4136 Joined: 15-Mar-2023 9485 messaggi Inviato May 29 Uno dei pochi irlandesi passato alla Juventus, se me ricordo.. Peccato che si sia perso definitivamente quando è andato all'Inter Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Nightfly 505 Joined: 05-Aug-2015 1024 messaggi Inviato May 30 Era un giocatore con una buona tecnica, nulla di più. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
andrea 1710 Joined: 01-Jun-2005 4449 messaggi Inviato May 30 14 ore fa, maratona ha scritto: un grande campione mai capito perchè noi in quel periodo bruciammo lo slot straniero con un difensore, oltretutto mediocre Van de Korput https://ilnobilecalcio.it/2021/09/04/van-de-korput-il-suo-cognome-scateno-della-facile-ironia/ 1 Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti