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totojuve

Tifoso Juventus
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Tutti i contenuti di totojuve

  1. Tavecchio innocente a prescindere. Qualcuno di voi ci avrebbe scommesso?
  2. Choc nel calcio: Ebossé ucciso in campo dai suoi tifosi 24 agosto 2014 (Sportal.it)A 110 chilometri da Algeri, allo stadio Tizi Ouzou, i padroni di casa del Js Cabilia perdono 1-2 con l'Usm Algeri nella seconda giornata di campionato. Troppo per i tifosi, che al triplice fischio hanno scatenato tutta la loro rabbia contro i giocatori che si apprestavano a uscire dal rettangolo di gioco: un furioso lancio di oggetti che ha costretto tutti gli elementi in campo a scappare a ripararsi. Non ci è riuscito l'attaccante camerunense Albert Ebossé che, ironia della sorte, è stato lunico marcatore della squadra di casa. Il 24enne è stato colpito alla testa da un fumogeno o da una pietra, le dinamiche sono ancora da chiarire, e si è accasciato a terra. Portato via d'urgenza dai sanitari, il ragazzo è morto in ambulanza mentre veniva trasportato in ospedale. Il ministro dell'Interno Tayev Belaiz ha ordinato che venisse aperta un'inchiesta. Ebossé, che la scorsa stagione ha vinto la classifica marcatori trascinando la propria squadra al secondo posto in campionato e in finale nella Coppa d'Algeria, in passato era stato nel mirino del Chievo e in seguito cercato in Francia da Nantes e Montpellier. Come riferisce il quotidiano spagnolo Marca, il calciatore ucciso era diventato padre da pochissime ore. (A cura della redazione di Sportal.it)
  3. Ho pensato la stessa cosa. Mi sembra che Del Piero voglia a tutti i costi sfruttare l'ultimo lauto contratto, Ungheria o India che sia.
  4. A casa mia il segnale di m.set a arriva male e a singhiozzo, per cui ho visto la partita solo a tratti e non ci ho capito niente. Ma Evra è veramente quello che ci farà fare il salto di qualità? Mi pare pochi tiri in porta, no?
  5. Di questo trofeo tim ho ammirato di più le due ragazze che portavano le targhe
  6. Sono mancato due giorni, qualcuno ha presidiato la riva?
  7. Germania, Kramer si ribella: "Nel calciomercato siamo trattati come schiavi" Il centrocampista, in prestito al Moenchengladbach dal Leverkusen, replica al ds del Bayer Voeller che lo aveva definito incedibile: "Se non voglio giocare in un club non sarò mai obbligato a indossare quella maglia". Anche il Napoli tra le squadre che lo avevano cercato 17 agosto 2014 Christoph Kramer BERLINO – “Nel calciomercato di oggi siamo trattati come schiavi”. Non usa mezzi termini, in un’intervista concessa a “Der Spiegel”, Christoph Kramer, 23enne centrocampista tedesco della nazionale campione del mondo e del Borussia Moenchengladbach, in prestito dal Bayer Leverkusen. Il giocatore è stato cercato da diversi club, fra i quali anche il Napoli di Rafa Benitez, ma il direttore sportivo del Bayer Leverkusen, Rudi Voeller, lo scorso mese lo ha dichirato incedibile: “Non intendiamo vendere Kramer, resterà un altro anno al Borussia Moenchengladbach e poi tornerà nella nostra squadra”.Secca la replica del centrocampista che vorrebbe trovare una soluzione definitiva: “Se io non voglio giocare in un club non sarò obbligato a indossare quella maglia. Mi rivuole il Leverkusen? Sono stufo di andare avanti e indietro”, ha precisato Kramer, titolare nella finale di Coppa del Mondo contro l’Argentina. La tensione tra il centrocampista e il Leverkusen, insomma, è evidente ed i tanti estimatori del tedesco, soprattutto il Napoli, potrebbero magari provare a riaprire una trattativa con il Bayer facendo leva sul malcontento del giocatore.
  8. Ho letto una frase di Tommasi, per il quale non nutro alcuna simpatia, che mi è sembrata interessante: "senza sanzioni a Tavecchio non c'è credibilità"
  9. Teniamo presente che noi gli dobbiamo una stella, la terza poi non messa, vabbè
  10. Vai su google e digita : le 50 stelle della juve
  11. E' fresca si. Ha lasciato la Juve quando si è liberata la panchina della nazionale. Ed ora, eccolo lì. Ha già dimenticato il trattamento avuto nella vicenda del calcioscommesse, quando era juventino.
  12. Nell'ultima tua frase c'è un ossimoro: orgoglio e dignità sono l'esatto contrario di professionalità, che, invece, è concordante col denaro (pane). Purtroppo. Noi ervamo orgogliosi di avere un allenatore come Conte, che lottava contro la federazione (nemica della Juve, ricordiamocelo). Ora che accetta l'incarico, .....
  13. Visto l'ingaggio? Ora voglio vedere se convocherà i giocatori della Juve. Non dovrebbe, visto che sono scarsi, non sono da 40-50 milioni di euro e più di tanto non possono migliorare. L'ha detto lui! Ma la figgiccì gli acquisterà i calciatori da 40-50 milioni? Avrà Di Maria, Cuadrado, ....?
  14. A maggio Prandelli aveva un contratto lungo con la nazionale e Conte accetta di onorare il suo con la Juve. A luglio Prandelli lascia la nazionale e Conte rescinde con la Juve. Oggi sento che il prossimo allenatore dell'Italia potrebbe essere proprio Conte. Se succedesse, tutti i conti tornerebbero. Io la vedo così.
  15. Tavecchio che è Tavecchio, ma quando aprono la bocca certe persone che si definiscono giornalisti si sente un fetore.....
  16. In figc le cose vanno così come vanno nella nostra Italia. Né più né meno.
  17. Tutto giusto! Ma a me, amico mio, non è piaciuto quasi niente. Solo Pogba e sono molto contento per Pepe, che può essere il vero acquisto di quest'estate. :interxxx:
  18. Elezioni Figc: quando Tavecchio & C. cacciarono Baggio per non perdere potere Arruolato come responsabile per il settore tecnico, il "Divin Codino" presentò un progetto di 900 pagine: partiva dai campi di provincia, ma riduceva l'impero della Lega dilettanti. Per questo fu stroncato dal candidato presidente della Figc di Carlo Tecce | 11 agosto 2014 Quanto piace il modello tedesco. E qui c’entra il pallone e non l’economia: vivai, serietà, selezione. Forse il modello di Roberto Baggio, racchiuso in un progetto di 900 pagine, per precauzione depositato da un notaio milanese e disperso chissà dove in Federcalcio, aveva tratti tedeschi e poteva funzionare. Baggio fu arruolato quattro anni fa – c’erano ancora le tracce del fallimento di Marcello Lippi in Sudafrica – con il grado di responsabile per il settore tecnico: doveva formare i maestri di periferia, non semplici allenatori con i patentini, che poi dovevano formare i giovani. Il dribbling di Baggio a una Federazione governata dai Giancarlo Abete, dai Carlo Tavecchio e dai Mario Macalli s’è interrotto un anno e mezzo fa: era inutile, quel terzetto era insuperabile, non mollava un centimetro di potere più che di campo. E quel gruppo, sempre attivo nei palazzi romani e nei sintetici di provincia (l’erba artificiale è l’immenso affare dei Dilettanti), tranne per la defezione-dimissione di Abete, è ancora candidato al comando, al controllo totale. E lo stesso Tavecchio, se non barcolla in maniera drammatica tra Optì Pobà mangia-banane e sportive handicappate, insiste con i ragazzi, le cantere spagnole e i cantieri federali: “Voglio creare un sistema di centri di formazione Figc partendo dai centri locali, dalle regioni dove confluiranno circa 700 mila soggetti che potranno essere valutati”. Traducendo, i soggetti sarebbero i ragazzini di talento e di ambizioni. Per il resto, copia Baggio. Ma fu proprio Tavecchio, assieme ai compagni in Federcalcio, a neutralizzare il Divin Codino: “Il settore tecnico (cioè Baggio, ndr) doveva dare seguito con la Lega Dilettanti alla nascita dei centri federali nelle regioni”, così parlò Abete, regolarmente in carriera mentre Baggio diceva addio. Era il gennaio 2013. Baggio portò con sé l’inseparabile procuratore Vittorio Petrone, non frequentava molto la sede di via Allegri a Roma, ai documenti allegò un piano di sviluppo che sarebbe costato 10 milioni di euro. Questi 10 milioni di euro, stanziati, li hanno prima ridotti e poi li hanno congelati, scomparsi: Tavecchio & C. non potevano perdere un pezzo di patrimonio, fatto di trafile, iscrizioni, cartellini, investimenti, scambi di favori. Il giorno di Tavecchio (o di Demetrio Albertini, che pure è vice di Abete da 7 anni o di un commissario straordinario) è fissato irrimediabilmente a lunedì, 11 agosto: nessuno si ritira, nessuno invade. Il Coni osserva, il governo pure. E l’esempio di Baggio testimonia una (brutta) stagione passata che s’appresta a diventare infinita. Corioni (Brescia): “Roby mi disse non mi fanno lavorare”. Il commendatore Gino Corioni, un quarto di secolo padrone del Brescia, oggi non più presidente e ancora proprietario, conosce bene Baggio: “Mi telefonò, fu rapido: ‘Non ne vale la pena, questi chiacchierano. Non puoi fare niente in Federazione’”. Il Brescia non preferisce Albertini a Tavecchio o viceversa, non vota: “Ci vuole un esterno, uno che – spiega Corioni – faccia davvero la rivoluzione. Abete e Tavecchio hanno rovinato il calcio italiano. Era il migliore d’Europa, adesso saremo tra i peggiori del mondo. Ci vuole un terremoto, qualcuno con due palle quadrate”. Corioni un po’ è nostalgico, un po’ è rassegnato: “Quando c’era Luciano Nizzola in Federazione, io ero delegato a incontrare i giornalisti cinesi che volevano scoprire il nostro segreto, c’erano stadi pieni e le televisioni ancora non avevano comprato la serie A. Oggi in B giocano i ragazzi in prestito dalle grandi società di A e in A ci vanno gli stranieri. La B non ha più soldi, l’ha presa in quel posto ripetutamente, la C di Macalli ha sbagliato l’inverosimile e in A curano gli interessi personali. Va rifondato tutto, ci vogliono persone adatte e coraggiose”. Corioni va a memoria: “Il diritto soggettivo per le squadre ha distrutto il sistema, i soldi non sono stati distribuiti bene: a chi tutto, a chi niente. Io lascio il Brescia in B perché non ho più il denaro per questo calcio italiano e non posso dire ai miei tifosi accontentatevi di una salvezza”. Anche se è tempo, sembra, di mettersi in salvo. Da Il Fatto Quotidiano del 7 agosto 2014
  19. Ho visto poco la partita di ieri, causa segnale scarso, ma mi sembrava di vedere la Juve di Ferrara. Squadra confusa, difesa distratta e passaggi tutti sbagliati.
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