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CRAZEOLOGY

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  1. Il Ros ha sbagliato tutto ed ha depistato i magistrati di Catanzaro di Gioacchino Genchi 7 dicembre 2008 Ritengo di poter diffondere questa parte della relazione che ho inviato a Salerno e che risulta solo in parte riportata nel decreto. Come dimostrato il ROS non ha saputo nemmeno acquisire correttamente l'intestario dell'utenza cellulare di Mastella, che non era da tempo intestata alla "Camera dei Deputati" ma al D.A.P. (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) quando ne sono stati acquisiti i tabulati. La SIM non era nemmeno la stessa (vedi il codice IMSI) ed era pure passata pi? volte dalla TIM alla WIND e viceversa. All'epoca delle intercettazioni con Saladino, che ho esaminato e considerato mesi dopo, l'utenza era invece intestata alla "Camera dei Deputati". La SIM aveva un codice IMSI (International Mobile Station Identity) diverso, operante sulla TIM e non sulla WIND, come risultava dagli ultimi tabulati di Saladino. Ora posso aggiungere che dall'esame delle intercettazioni (pi? recenti) dell'indagine "Toghe Lucane", Mastella era stato pure indirettamente intercettato, mentre trattava di alcune faccende con locali esponennti del centro-sinistra, su un altro numero. Mai e poi mai avrei potuto ipotizzare e/o supporre, quando ho acquisito il tabulato, che quel numero fosse di Mastella. Peraltro non mi sarebbe servito a nulla, posto che ove avessi voluto dimostrare i contatti di Mastella con Saladino questi sarebbero gi? emersi dal suo tabulato. Quindi o io sono troppo bravo - come sostiene oggi con cattiveria Giuseppe D'Avanzo, visto che mi stavo pure occupando di qualche amico suo - o io sono un idiota. Allo stato l'unica certezza - a volere riconoscere la buona fede dei Magistrati di Catanzaro, che si sono comportati comunque con prudenza, senza nemmeno iscrivermi nel registro degli indagati - ? che il ROS ha fatto un accertamento completamente sbagliato, guardando solo il vecchio intestatario TIM dell'utenza e non quello WIND (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria), che ? poi risultato alla data di acquisizione dei tabulati e nell'epoca precedente (dall'08-09-2006), che interessava proprio il decreto di acquisizione incriminato del 20-04-2007, emesso a Palermo dal dr. Luigi de Magistris - presso il mio studio - subito dopo avere letto la relazione che ho riprodotto, stampato e firmato in sua presenza (lo stesso giorno). Su chi e come, poi, ha svolto gli accertamenti sul mio conto e su cosa stavo io accertando ed avevo gi? accertato su di lui e su alcuni suoi colleghi del ROS, sar? oggetto della prossima puntata e delle altre che seguiranno. Intelligenti pauca. Saluti Gioacchino Genchi il resto qui: http://www.antimafiaduemila.com/content/view/11410/48/
  2. L?ARCHIVIO ?ILLEGALE? BY DE MAGISTRIS-GENCHI: 578MILA REPORT SU POLITICI E GIUDICI - VIOLATI I DIRITTI DI MASTELLA CHIEDENDO L?ELENCO DELLE TELEFONATE CON SALADINO - A CHE TITOLO AVREBBERO VAGLIATO ANCHE "UTENZE COPERTE DAL SEGRETO DI STATO"? L'ARCHIVIO "ILLEGALE" BY DE MAGISTRIS-GENCHI: 578 MILA REPORT SU POLITICI, GIUDICI E 007 Giovanni Bianconi per il Corriere della Sera I magistrati di Catanzaro impegnati nella ?guerra? con Salerno sostengono di aver scoperto, nelle carte del processo Why not sottratto all'ex pubblico ministero Luigi de Magistris, la ?illegale costituzione e conservazione, ad opera del consulente tecnico dr. Genchi, di una banca dati, telefonica e telematica, per molti aspetti acquisiti in modo illegale ed in spregio di guarentigie costituzionali, nei confronti delle massime autorit? dello Stato, di parlamentari, appartenenti all'ordine giudiziario, ai Servizi informativi e di sicurezza?. ? uno dei motivi per cui hanno bloccato le carte sequestrate da Salerno. ?Per tali profili, di estremo allarme sociale e pericolo per la stessa sicurezza dello Stato - hanno scritto nel decreto di contro-sequestro - si rende necessario evitare la diffusione di tali dati inevitabilmente connessa alle conseguenze del sequestro disposto dal pm di Salerno ?. Dietro il conflitto tra i due uffici giudiziari, dunque, c'? anche il maxi-archivio accumulato dal perito di de Magistris, il poliziotto in aspettativa Gioacchino Genchi, gi? consulente delle Procure di mezza Italia: 578.000 record di richieste anagrafiche, denunciano i magistrati calabresi, che ?attentano al diritto alla privacy ? e conterrebbero ?perfino utenze coperte da segreto di Stato?. In una delle innumerevoli note contro de Magistris, il procuratore generale di Catanzaro Jannelli - appena proposto dal Csm per l'avvio di una pratica di rimozione, al pari del procuratore di Salerno Apicella - aveva denunciato la ?perniciosa anomalia ? del suo lavoro: ?La delega al consulente Genchi per le indagini su tabulati telefonici relativi a utenze sequestrate agli indagati, dai quali individuare ulteriori utenze e da quest'ultime ancora altre ed altre ancora, con risultati paradossali: migliaia e migliaia di numeri telefonici, costitutivi di una vera e propria banca dati, al fine di provare contatti, senza contenuto, tra persone indagate e non, nel contesto di un procedimento privo, alla data dell'avocazione, della possibilit? di formulare ipotesi concrete e circostanziate di reato?. Il lavoro del perito, che dall'ufficio palermitano in cui lavora nega di aver mai commesso illeciti, ? pure al centro della controversa indagine a carico dell'ex ministro della Giustizia Mastella, che un anno fa avvi? l'azione disciplinare contro de Magistris dopo che questi aveva gi? inquisito il premier Romano Prodi e si preparava a indagare il Guardasigilli, proprio nell'inchiesta Why not. All'indomani dell'avocazione dell'inchiesta da parte della Procura generale di Catanzaro, i carabinieri del Ros sequestrano a Genchi tutto il materiale. Lo studiarono, e conclusero che quando il perito chiese i tabulati di un telefonino intestato alla Camera dei deputati poteva e doveva sapere (per i dati di cui disponeva da quasi un mese) che quel numero - in contatto con l'altro indagato Antonio Saladino - era in uso a Clemente Mastella, all'epoca Guardasigilli e senatore, dunque coperto dall'immunit? parlamentare. La relazione del Ros ? uno degli elementi per i quali, nell'aprile scorso, un giudice di Catanzaro ha archiviato il procedimento a carico di Mastella: il tabulato dell'utenza fu acquisito senza la necessaria autorizzazione della Camera di appartenenza, e dunque ? inutilizzabile. Davanti ai magistrati di Salerno, de Magistris e Genchi hanno sostenuto tutt'altre versioni. Il magistrato dice che iscrisse Prodi e Mastella nel registro degli indagati proprio per ?richiedere l'autorizzazione a procedere per l'acquisizione e l'utilizzo di tabulati e intercettazioni telefoniche ?. Il consulente afferma che quando sollecit? i tabulati del numero del Guardasigilli, ?oltre a non disporre di alcun riferimento sulle intercettazioni di Saladino con Mastella (che secondo il Ros svelavano chi utilizzava quel numero, ndr), non risultava nemmeno correttamente accertato l'intestatario dell'utenza?. I magistrati di Salerno si schierano con la coppia de Magistris-Genchi, ritenendo che le drastiche conclusioni del Ros si fondano su molte ?presunzioni? e nessuna ?certezza?. E in uno degli ultimi interrogatori- denuncia posti a fondamento del sequestro degli atti di Why not, de Magistris mostra di non considerarsi vinto: ?Attendo con immutata fiducia che la Procura di Salerno evidenzi le illiceit? di rilevanza penale poste a fondamento del decreto di archiviazione nei confronti di Clemente Mastella emesso dal giudice di Catanzaro, in modo da impedire anche ulteriori condotte illegali da parte di persone preposte ai procedimenti disciplinari e paradisciplinari nei riguardi dei magistrati?. IL VESCOVO A SALADINO: ASSUMI MIA NIPOTE Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera Tra le intercettazioni di Antonio Saladino spunta un vescovo con ?nipote? da sistemare. Il 1˚ marzo 2006 dalla curia di Lamezia Terme chiama Saladino che lo invita a cena. L'Eminenza obietta: ?Veramente oggi sono le Ceneri non... Sai se c'? un giornalista che fa lo scoop...?. Saladino lo rassicura: ?Vedi la questione di tuo nipote la sto risolvendo... c'? un problema... ma io gli ho detto voi fate cos? e io finanziamenti non ve ne faccio avere pi??. Nel colloquio successivo si parla di ?una ragazza nipote del vescovo? da sistemare. All'Eminenza, Saladino racconta le furbizie: ?Ho un gruppo che fattura 100 milioni di euro... e non ? mio?. E le ?truffe?: ?Il progetto Policoro ormai ? passato tra tutti che ? una truffa?. E l'Eminenza: ?Purtroppo con i vescovi bisogna parlare chiaro?. Il vescovo di Lamezia Terme, Luigi Cantafora, minimizza: ?Non c'? nessuna nipote. Io e tutti i preti mandavamo i ragazzi da Saladino che aveva uno sportello lavoro e aiutava tutti?. ?IO, DENUDATO: UN AFFRONTO INASPETTATO? ?Essere perquisito per un abuso d'ufficio non me lo sarei mai aspettato?. Salvatore Curcio, 46 anni, oltre una decina passati a combattere la mafia prima di finire perquisito sorride amaro: ?Io non sono accusato come altri di corruzione?. E stato denudato? ?Dettagli non ne do. Sono ottimista, la situazione si rasserener? e si vedr? chi aveva torto e chi ragione. Lo posso dire perch? qualche "processetto", l'ho fatto anch'io... Ho fatto il maxiprocesso Galassia a 181 persone e poi il Galassia bis con la prima videoconferenza con i detenuti in 41 bis: sembrava 90˚ minuto. E ho risolto una lupara bianca in Olanda?. (V.Pic.) http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-1868.htm
  3. http://www.youtube.com/watch?v=U9LMNKZorkI...feature=related
  4. ? 2008-12-08 09:38 TORINO, LITE PER UN CANE: UN MORTO E TRE FERITI di Mauro Barletta TORINO - Un cane in liberta' infastidisce una bimba di due anni, il padre rimprovera il padrone dell'animale: nasce da qui la mezz'ora di follia e violenza che, a Torino, ha prodotto un morto, tre feriti e ha portato un uomo, descritto da tutti come una bravissima persona, agli arresti per omicidio e tentato omicidio. E' successo nella tarda serata di ieri nel quartiere Santa Rita in piazza Montanari, vicino allo stadio Olimpico, una zona della citta' considerata relativamente tranquilla. La discussione fra il papa' della bambina, Mario Catelli, 32 anni, e il proprietario del cane e' degenerata in rissa, e poi sono spuntate fuori le pistole. Il tutto davanti a numerosi testimoni, alcuni dei quali non hanno trascurato di filmare la scena con il telefonino. L'arrestato, Antonio Catelli, 59 anni, e' una guardia giurata (da giovane presto' servizio nei carabinieri) ed e' autista dell'imprenditore Sergio Pininfarina. Intervenuto per sottrarre il figlio a un vero e proprio pestaggio, ha detto agli inquirenti di avere sparato, con la sua pistola regolarmente denunciata, solo quando si e' visto puntare contro un'arma. ''Un caso di legittima difesa'', dice l'avvocato Cesare Zaccone, che lo assiste. Tutto e' cominciato quando un dogo argentino, cane di una razza che il Ministero della Salute ha inserito nel 2008 nell'elenco degli animali pericolosi, nello scorazzare per il giardino senza guinzaglio e museruola (cosa non permessa) ha urtato la piccola strappandola dalle mani del papa' e facendola cadere in terra. Mario si e' lamentato ma, quando dalle parole si e' passati alle mani, e' stato sopraffatto dal padrone del cane e dai suoi amici. ''Erano peggio delle bestie'', ha detto uno dei numerosi testimoni: ''Mario era a terra e loro continuavano a tempestarlo di calci''. Arriva Antonio, che prende la sua razione di botte, e poi nella lite si inserisce qualcun altro: e' in quell'istante che si sentono i colpi, chi dice due, chi dice tre. ''Un uomo che prima non era nella piazza - ha raccontato Antonio Catelli - ha tirato fuori dal giubbotto una semiautomatica. Voleva usarla. Allora ho sparato. L'ho visto cadere in terra e ho visto qualcun altro cercare di raccattare l'arma, cosi' ho dovuto sparare di nuovo''. Luca Ragusa, 39 anni, definito ''pregiudicato'' dai carabinieri, muore al pronto soccorso dell'ospedale Mauriziano. Carlo La Tona, 40 anni, indicato da alcuni come il padrone del cane, ha l'intestino perforato all'altezza del colon, e' operato alle Molinette e ricoverato in chirurgia: non e' in pericolo di vita. Mario Catelli ha il naso rotto, Antonio un trauma cranico (''non commotivo'', precisano i medici) con in piu' dei tagli e delle tumefazioni al volto. Entrambi vengono dimessi rapidamente, ma solo Mario puo' tornare a casa. Al pm Fabio Scevola, che coordina il lavoro dei carabinieri, il compito di decidere se si tratta di un omicidio o se, come ipotizza l'avvocato Zaccone, al massimo di un eccesso colposo in legittima difesa. ansa.it
  5. Calcio, Torino: Contestazione tifosi fuori da stadio (domenica 07 dicembre 2008 17:50) Dopo la sonante sconfitta contro la Fiorentina che potrebbe costare la panchina a De Biasi, i tifosi del Torino hanno deciso di contestare la squadra e l?allenatore. http://torino.repubblica.it/notizie-dal-we...stadio/55079242
  6. Stankovic, che vi manca per vincere la Champions? "Un po' di c..." Il centrocampista serbo ? disposto a raggiungere a piedi Appiano Gentile. Lo scorso anno un calo di rendimento e gi? le prime affrettate sentenze che lo etichettavano come "bollito". Adesso, Dejan Stankovic, ? tornato ad essere l'instancabile centrocampista che negli ultimi anni ha incantato nella nostra Serie A, convincendo Jos? Mourinho a dargli sempre pi? spazio. "Io ho sempre dato il massimo - ha detto il giocatore in esclusiva per il Corriere dello Sport - E alla fine il lavoro paga". Il rombo ideato dallo "Special One", lo sta portando a ricoprire il ruolo di trequartista: "Le mie caratteristiche non sono quelle - ha precisato - ma posso essere utile e magari posso migliorare in fase realizzativa". Anche senza i goal di Stankovic, l'Inter ha gi? racimolato un vantaggio di ben 6 punti sulle due pi? immediate inseguitrici, vale a dire Juventus e Milan: "Sono entrambe molto forti, ma il nostro vantaggio ? meritatissimo perch? siamo la squadra pi? forte". E la Champions? "In passato, specie in occasione delle partite con Valencia e Liverpool c'? mancato il "fattore c" - ha detto il centrocampista serbo - A livello di club ? l'unico trofeo che mi manca e a differenza della possibilit? di vincere un Mondiale con la Serbia, questo non sarebbe un miracolo, anzi..." E per la coppa dalle grandi orecchie, Dejan farebbe persino un voto: "Verrei a piedi da casa mia ad Appiano Gentile, una bella maratona di quaranta chilometri". Insomma, l'ex centrocampista della Lazio ha le idee chiare, cos? come chiare lo sono relativamente al proprio futuro: "Giocher? altri tre o quattro anni, poi vorrei chiudere la carriera all'Inter, sempre se mi sar? data l'opportunit?". http://www.goal.com
  7. L' allenatore della Lazio, Delio Rossi: "Avevamo preparato un' altra partita, purtroppo il gol preso subito ha scombussolato tutti i nostri piani. Abbiamo una squadra di giovani di talento, purtroppo stasera paghiamo qualche ingenuit? letale quando si affrontano grandi squadre come l' Inter. Oggi ci ? andato tutto storto, anche gli episodi. Ci hanno annullato un gol, la loro terza rete ? in fuorigioco, forse c'era un rigore su Foggia. Peccato. (FONTE: TuttoMercatoWeb) Intorno al 15' della ripresa succede di tutto: Kolarov batte una punizione dal limite e accorcia le distanze, ma lo fa mentre Orsato sta ancora invitando la barriera a indietreggiare. Tutto l'Olimpico protesta vivacemente, cos? come i padroni di casa. Tare viene espulso dalla panchina, Julio Cesar viene ammonito perch? chiede che il punto di battuta venga spostato pi? indietro. Insomma, il secondo tentativo di Kolarov si infrange contro la barriera e il discorso finisce l?. (FONTE: Voce d'Italia)
  8. pausetta riflessiva.... Gigol?: "Ho clienti in Serie A" "Alcuni giocano anche in Nazionale" Di nomi non ne fa ma le sue dichiarazioni faranno di certo rumore. Un giocatore che milita in Lega Pro fuori dal campo fa il gigol? e tra i suoi clienti ci sono una dozzina di clienti di Serie A. "Millecinquecento euro per qualche ora. I calciatori pagano senza fiatare. Molti sono bisex, anche sposati. Li incontro spesso in albergo la domenica sera dopo la partita. Alcuni giocano anche in Nazionale e sono terrorizzati dall'idea di essere scoperti". Victory fa la doppia vita: professionista della Lega Pro, fidanzato e poi anche gigol?, che tra i suoi frequentatori ha anche giocatori di Serie A: "Ci vediamo dopo le partite - ha rivelato in un'intervista che andr? in onda su La7 - Chiedono di rilassarsi. Non hanno problemi a farsi baciare sulla bocca per? sono terrorizzati dall'idea di essere scoperti". Il gigol? non fa alcun nome ma non si risparmia nei particolari: "In tre occasioni mi hanno chiesto di fare l'amore in gruppo con pi? giocatori della stessa squadra ma anche con amici di formazioni diverse - continua - E' solo una questione sessuale, niente parole. Tengono molto alla privacy e hanno una dannata paura di essere scoperti e di scoprirsi. Lo sanno che gioco anch'io, ma non vengo richiesto per questo. Molti di loro sono bisex. In Italia nessun calciatore ammetter? mai di essere gay, almeno per ora". www.sportmediaset.it/calcio/articoli/articolo18582.shtml
  9. Di Pietro ?sparito? dagli atti di Why not di Massimo Malpica e Gian Marco Chiocci Dove sono finiti i riferimenti ad Antonio Di Pietro contenuti nell?inchiesta Why Not? Perch? nei voluminosi atti dell?indagine del pm catanzarese Luigi De Magistris ci sono pi? nomi di un elenco telefonico, ma ? fatica sprecata cercare quello del buon Tonino? Per il solo fatto di aver parlato o di comparire nelle agende del principale indagato, Antonio Saladino, in tantissimi ci hanno rimesso in salute, in denari per avvocati, in mascariamenti a mezzo stampa. Tanti, tranne Di Pietro. Eppure l?ex pm, strenuo difensore di De Magistris (gli propose invano di candidarsi con l?Idv, come ha confermato il magistrato calabrese il 14 febbraio scorso) era anche lui in rapporti con il ?feroce Saladino?. Lo testimonia proprio quest?ultimo che ieri, a proposito dei nomi eccellenti dei quali si ? tornati a parlare in seguito alla guerra tra procure, ha sbottato: ?Con il signor Di Pietro ho intrattenuto una serie di rapporti fino al febbraio 2006, allorch? mi ? stato notificato un primo avviso di garanzia. In quel momento ho contattato una persona vicina a Di Pietro per fargli sapere che era opportuno cancellare un appuntamento gi? fissato per i primi di marzo proprio per evitare imbarazzi al leader dell?Idv?. Ma c?? di pi?. Di questi rapporti ?ovviamente c?? un riscontro nelle conversazioni telefoniche intercettate?, aggiunge Saladino. Intercettate, ma non depositate. Se quell?incontro venne cancellato, in precedenza ce n?erano stati altri. Attraverso il suo avvocato Francesco Gambardella, Saladino ricorda: ?Con Di Pietro ho avuto pi? incontri, ora non ricordo quanti ma di certo almeno due prima che finissi coinvolto nell?inchiesta?. Dei presunti rendez-vous peraltro fece cenno, quando Why Not entr? nel vivo, un periodico che non ricevette smentite e fu sequestrato dalla magistratura. Nella sua agenda, sequestrata ma mai depositata, Saladino avrebbe annotato un primo incontro all?aeroporto di Lamezia Terme. Da l? i due sarebbero andati insieme all?Hotel Capo Suvero di Gizzeria, vicino Catanzaro, e strada facendo - secondo le ricostruzioni - l?ex pm avrebbe proposto a Saladino, allora non ancora indagato, di correre per l?Idv. Ma non se ne fece nulla. Il secondo incontro, a margine della campagna elettorale per le politiche del 2006, sarebbe avvenuto a Roma. Anche qui l?approccio era finalizzato a offrire all?uomo chiave di Why Not un posto nelle liste dell?Italia dei Valori, ma l?incontro non avrebbe avuto esito. Il terzo meeting di cui il settimanale d? notizia ? quello ?fantasma? di marzo 2006. A fare da intermediario avrebbe provveduto un uomo che lavorava nella segreteria di Nicola Mancino, ma - come detto - lo stesso Saladino ?per evitare imbarazzi all?onorevole Di Pietro? prefer? declinare. Punto. E a capo: ?A me non interessa chi c?era e chi non c?era nell?agenda, o perch? qualcuno figura e qualcun altro no nelle intercettazioni?, dice Saladino alla presenza del suo legale. ?Sono tanti i nomi che non sono usciti, tante le circostanze rimaste fuori dall?inchiesta. Quando sar? possibile, ovvero dopo l?interrogatorio del giudice, penser? io stesso a dire come stanno le cose con una conferenza stampa?. Spiazzato, Di Pietro ? corso subito a puntualizzare. ?Non so se Saladino abbia commesso qualcosa di penalmente rilevante, mi auguro di no. Certo i miei rapporti con lui non sono stati n? opachi n? illeciti, solo incontri elettorali senza alcun altro fine?. Singolare come la memoria di Di Pietro sia cambiata in pochi mesi. A maggio scorso, infatti, Clemente Mastella ironizz? sulle frequentazioni Di Pietro-Saladino, ricordando come lui, a causa di simili frequentazioni, fosse finito sotto indagine e triturato sui giornali. Tonino replic? sdegnato, e con toni molto diversi da quelli usati ieri: ?Non so chi sia questo Antonio Saladino, n? il suo nome n? il suo volto mi dicono niente?. A meno che, ammetteva vago, ?non sia una di quelle migliaia di persone che mi si avvicinano in occasione delle campagne elettorali?. Di fronte al riferimento sulle annotazioni nell?agenda e sulle intercettazioni non depositate, oggi Tonino ricorda molto meglio. http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=312129
  10. Zeman, io e Mourinho simili Boemo premiato da Inter club ammette somiglianza con nerazzurro (ANSA)- ROMA, 3 DIC - Premiato dall'Inter club di Palazzo Madama e accostato a Mourinho, Zeman ammette una certa somiglianza di comportamenti col tecnico nerazzurro. 'E' uno dei pochi che dice quello che pensa e anche io ho sempre cercato di farlo - dichiara il boemo - forse poi lui se lo puo' permettere e io no: ma questo e' un discorso diverso'. Zeman, per sua stessa ammissione 'un po' fuori dal calcio', ha ricevuto in Senato, dall'Associazione cuori Neroazzurri, il premio per l'etica sportiva. http://www.tuttosport.com Non ho parole. Onest? dilagante irregolare taroccata e da annullare.
  11. UN TIRO MANCINO DA CATANZARO ? BOMBA DE MAGISTRIS: NAPOLITANO CHIEDE GLI ATTI ? NICOLA MANCINO, VICE PRES CSM: Non ho mai telefonato a Saladino. SE SCREDITATO POSSO LASCIARE - PECORELLA: E? GUERRA PER BANDE IN MAGISTRATURA? DE MAGISTRIS, NAPOLITANO CHIEDE GLI ATTI... Da "La Stampa.it" - Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra, su incarico del Presidente Giorgio Napolitano, ha oggi inviato al Procuratore Generale presso la Corte di appello di Salerno, dott. Lucio Di Pietro, la seguente lettera: ?La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha effettuato ieri perquisizioni e sequestri nei confronti di magistrati e uffici della Procura Generale presso la Corte di appello di Catanzaro e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di quella citt??. ?Tali atti di indagine, anche per le forme e modalit? di esecuzione, hanno avuto vasta eco sugli organi di informazione, suscitando inquietanti interrogativi. Inoltre, in una lettera diretta al Capo dello Stato, il Procuratore generale di Catanzaro ha sollevato vive preoccupazioni per l'intervenuto sequestro degli atti del procedimento cosiddetto "Why Not" pendente dinanzi a quell'ufficio, che ne ha provocato la interruzione. Tenendo conto di tutto ci?, il Presidente Napolitano mi ha dato incarico di richiederLe la urgente trasmissione di ogni notizia e - ove possibile - di ogni atto utile a meglio conoscere una vicenda senza precedenti, che - prescindendo da qualsiasi profilo di merito - presenta aspetti di eccezionalit?, con rilevanti, gravi implicazioni di carattere istituzionale, primo tra tutti quello di determinare la paralisi della funzione processuale cui consegue - come ha pi? volte ricordato la Corte costituzionale (tra le altre, con le sentenze e le ordinanze n. 10 del 1997, 393 del 1996, 46 del 1995) - la 'compromissione del bene costituzionale dell'efficienza del processo, che ? aspetto del principio di indefettibilit? della giurisdizione?. MANCINO: SE SCREDITATO POSSO LASCIARE... Da "La Stampa.it" - ?Il giorno in cui una campagna di stampa dovesse incidere sulla mia autonomia non ho difficolt? a togliere l'incomodo?. Lo ha detto il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, in apertura del plenum di questa mattina, riferendosi alle notizie secondo le quali sarebbe coinvolto in una inchiesta a Salerno sul caso De Magistris. ?Non vorrei avere sulla mia persona neppure l'ombra di un sospetto - ha detto Mancino - il giorno che dovesse accadere non avrei esitazione a lasciare. Ho sempre operato al servizio delle istituzioni e sono venuto al Csm per cercare di conciliare politica e magistratura, probabilmente me ne andr? senza aver raggiunto questo obiettivo, ma ci? dipende anche da quello che si muove all'esterno del Csm. Io, quando ero ministro dell'Interno, ho appreso come bisogna mantenere i rapporti politici all'interno di culture diverse?. ?Non ho mai telefonato a Saladino, la chiamata partita da uno dei miei numeri di telefono ? stata fatta da un'altra persona, da un rappresentante di Comunione e liberazione, Angelo Arminio, che nel 2001 era nella schiera dei miei collaboratori?. ha esordito Mancino, in apertura del plenum ribadendo di non aver mai avuto rapporti con l'imprenditore Antonio Saladino. ?Nel 2001?, ha ricordato ancora Mancino, ?ho cessato di fare il presidente del Senato, e quel collaboratore ha smesso di far parte della mia segreteria?. Inoltre, a quel tempo ?De Magistris non era ancora destinato a Catanzaro?, ha osservato il vicepresidente del Csm, ?dove ? andato solo nel 2002. Si fa tanto clamore, dunque -ha concluso- per una telefonata che non ho fatto?. Lo solidariet? del plenum ? stata assoluta. ?Dobbiamo un apprezzamento alla sensibilit? mostrata da Mancino, non ne avevamo bisogno - ha detto il togato di Magistratura Democratica, Livio Pepino, - eravamo ampiamente consapevoli che l'operazione in atto, attraverso gli attacchi al vicepresidente, mira a colpire tutti noi. Bisogna avere grande rigore e trasparenza con una risposta dura che ci porta a non farci intimidire?. Passata l'amarezza, ha aggiunto Giuseppe Berruti, rappresentante di Unicost, ?Mancino capir? che la sua missione ? quella di questo consiglio, che riuscir? a reggere in questo momento difficile. Si rifiuta da parte di giudici il controllo sul processo e si cercano vie surrettizie per colpire chi controlla. Ci? determina un attacco furibondo nei confronti dei sistemi tradizionali, che sono fragilissimi e possono crollare sotto il peso della delegittimazione. I grandi poteri di controllo, per?, servono nei momenti limite della democrazia come ? questo?. PECORELLA: E' GUERRA PER BANDE IN MAGISTRATURA... (Agi) - "Sta accadendo quello che non poteva che accadere, e cioe' che una volta entrata la politica nella magistratura questa finisce per intaccare e tagliare le radici della stessa magistratura". Lo ha detto a Radio Radicale il deputato del Pdl Gaetano Pecorella, secondo il quale "con questo sistema per cui le informazioni di garanzia, le notizie sui giornali, le telefonate piu' o meno interessanti vengono pubblicate, si finisce per lasciare in mano a questo o quel magistrato delle forme di epurazione". In questo modo, osserva Pecorella, "si colpisce l'intero Csm perche' Mancino lo rappresenta: se dovesse dimettersi lui ci sarebbe da rivedere l'intero attuale Csm. Oggi, attraverso una guerra per bande la magistratura, ha in mano persino la organizzazione interna, chi deve fare il vicepresidente del Csm, chi il procuratore generale della Cassazione e cosi' via. Credo che sia un danno gravissimo per il Paese che comporta una perdita di fiducia, il Paese non sa se a Catanzaro c'e' una specie di associazione a delinquere fatta di magistrati con ramificazioni che arriverebbero addirittura al Csm oppure se c'e' un gruppo di magistrati che ha sentito la necessita' di scrivere 1700 pagine per fare una perquisizione con lo scopo evidentemente di diffondere dati e notizie, perche' credo che sia la prima volta che per un decreto di perquisizione si occupano 1700 pagine". Tutto questo, secondo l'esponente del Pdl, "alla fine non produce altro che una perdita di credibilita' e fiducia di tutte le istituzioni. Non ne usciremo finche' non faremo davvero profonde e radicali riforme che cambino i poteri dei magistrati e la composizione del Csm". SUL "CASO DE MAGISTRIS" UNA GUERRA TRA MAGISTRATI... (Antonio Massari per "La Stampa") - Il ?caso de Magistris? s'? trasformato in un aspro scontro tra due procure, quelle di Salerno e Catanzaro, che ha gi? coinvolto il Csm, il ministro di Giustizia, Angelino Alfano, e persino il presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano ieri ha chiesto d'acquisire elementi dell'inchiesta sui magistrati di Catanzaro. Il ministro Alfano ha chiesto di esaminare gli atti per verificarne gli aspetti disciplinari. Il Csm, invece, ha gi? aperto una pratica sul caso. E sotto lo ?scontro? cova la brace racchiusa nelle 1700 pagine firmate dai pm Dionigio Verasani, Gabriella Nuzzi e dal procuratore di Salerno Luigi Apicella. Se il loro teorema accusatorio fosse provato, saremmo dinanzi a un'inchiesta devastante, sia per l'immagine della magistratura, sia per i rapporti tra politica e giustizia. I pm salernitani parlano di ?accordo corruttivo? tra alcuni indagati nelle inchieste ?Why Not? e ?Poseidone? e alcuni tra i magistrati che hanno ereditato quelle indagini dopo il trasferimento di De Magistris disposto dal Csm. Per la precisione parliamo dei vertici della procura di Catanzaro: il pg Enzo Iannelli, l'ex reggente Dolcino Favi (che avoc? l'inchiesta Why not a De Magistris), i sostituti pg Domenico De Lorenzo e Alfredo Garbati, il procuratore aggiunto Salvatore Murone, l'ex procuratore capo Mariano Lombardi. Indagati, a vario titolo, per reati che spaziano dall'abuso di ufficio alla corruzione in atti giudiziari. La procura di Salerno ipotizza un ?disegno illecito orientato a favorire - mediante la deviazione del regolare corso dei procedimenti penali, pilotata da intrecci di interessi, costituitisi in precisi accordi tra gli attuali indagati - le persone sottoposte a indagini?. Tra gli indagati di ?Why not? e ?Poseidone?, coinvolti in questi accordi, secondo la procura, ci sarebbero l'ex ministro di Giustizia Clemente Mastella, il responsabile calabrese della Compagnie delle Opere Antonio Saladino, il senatore del Pdl Giancarlo Pittelli. I magistrati di Catanzaro avrebbero favorito, ?mediante reiterati atti contrari ai doveri di ufficio, e in cambio di utilit? promesse e/o ricevute dai predetti indagati, l'esautorazione dalle inchieste? di De Magistris. E non solo: il decreto di perquisizione si parla di ?parcellizzazione dei vari filoni di indagine, disintegrazione degli originari disegni investigativi coltivati, progressivo dissolvimento di tracce investigative, anticipata definizione, in senso favorevole agli indagati, di vicende delittuose necessitanti di approfondimenti investigativi ulteriori?. ? in questo contesto che sarebbero state archiviate la posizioni di Mastella, del segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, del senatore del Pdl Pittelli. A Salerno ritengono che l'avocazione dell'inchiesta Why Not e la revoca dell'inchiesta Poseidone siano un passaggio dell'intero disegno criminoso, volto a delegittimare De Magistris, e a disintegrarne poi le inchieste. Il decreto di perquisizione ? zeppo di verbali, dai quali compare anche il nome di Lorenzo Cesa, indagato in Poseidone. Dalla segreteria dell'Udc sarebbe partita una telefonata a casa dell'ex procuratore capo Mariano Lombardi proprio il giorno prima che revocasse l'inchiesta a De Magistris. I pm di Salerno hanno sequestrato ai colleghi di Catanzaro gli atti delle inchieste Why Not e Poseidone, un atto che vanta pochi precedenti, e che ? destinato a suscitare ulteriori polemiche. Nelle 1700 pagine del decreto di perquisizione, infine, emerge che il ruolo di primo piano, nel ?caso de Magistris?, l'avrebbe avuto Antonio Saladino, leader calabrese della CdO, in contatto - oltre che con Mastella - con i massimi vertici della giustizia, tra i quali l'ex presidente dell'Anm, Simone Luerti (interrogato dalla procura di Salerno), che avrebbe abitato a Lamezia Terme in una casa riconducibile proprio a Saladino. Inoltre, sarebbero emersi contatti tra Saladino e il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, che per? ha smentito drasticamente: ?Mai avuto contatti con lui?. 7 AVVISI GARANZIA A MAGISTRATI DI SALERNO... (Agi) - Le forze dell'ordine stanno notificando sette avvisi di garanzia a magistrati salernitani emessi dalla procura generale di Catanzaro nell'ambito delle indagini sulla complicata vicenda giudiziaria che ha al centro il magistrato Luigi de Magistris. Gli avvisi di garanzia sarebbero scaturiti dal sequestro di documenti effettuato martedi' scorso a Catanzaro, relativi alle inchieste 'Why not' e 'Poseidone', ordinati dai magistrati salernitani sulla base della denuncia presentata dall'ex pm. Non si conoscono i reati contestati negli atti. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-1804.htm
  12. s'indaga sul presunto piano per delegittimare l'ex pm del capoluogo calabrese Caso De Magistris, avvisi di garanzia per molti magistrati di Catanzaro In corso perquisizioni, sequestri e notifiche da parte dei pm della procura di Salerno CATANZARO - Numerose perquisizioni, sequestri e notifiche di avvisi di garanzia sono in corso da questa mattina, a Catanzaro, su ordine della Procura della Repubblica di Salerno, nell'ambito delle indagini, in corso ormai da pi? di un anno, sull'inchiesta ormai nota come ?caso De Magistris?. L'inchiesta parte dalla denuncia dell'attuale giudice del riesame di Napoli, trasferito d'ufficio dal Csm da suo posto di pm a Catanzaro, dopo che le sue inchieste che avevano scosso il mondo politico e giudiziario erano state avocate dagli stessi capi della procura di Catanzaro. Alla procura di Salerno sono aperti pi? fascicoli, tra cui alcuni che riguardano una serie di denunce presentate contro De Magistris ed altre, invece, su un presunto piano per delegittimare lo stesso De Magistris, poi trasferito dal Csm a Napoli al termine di un procedimento disciplinare. L'INCHIESTA - In Calabria sono giunti diversi magistrati della Procura campana, fra cui il procuratore capo Luigi Apicella, ed i due sostituti procuratori della Repubblica Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, fin dall'inizio titolari delle diverse inchieste sorte relativamente alle indagini portate avanti negli ultimi anni dall'allora sostituto procuratore in servizio a Catanzaro, ora in servizio a Napoli. Le perquisizioni ed i sequestri, con contestuale notifica dei relativi decreti, sono indirizzati a molti magistrati in servizio nel capoluogo di regione, e sono eseguiti dai magistrati di Salerno, da decine di carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Salerno, nonch? da poliziotti della Digos dela questura salernitana. In questi minuti molti degli inquirenti si trovano negli uffici della Procura ordinaria e della Procura generale di Catanzaro. Il filone investigativo a cui fanno riferimento i provvedimenti odierni ? relativo a presunti illeciti che sarebbero stati commessi nelle procedure di avocazione delle inchieste ?Poseidone? e ?Why Not? sottratte all'allora pm titolare, De Magistris. http://www.corriere.it ------------------------- I miei anni con Falcone e Borsellino E? il sottotitolo del libro ?Chi ha paura muore ogni giorno?, scritto da Giuseppe Ayala, edito da Mondadori e presentato ieri sera, al Comune di Messina, dall?autore Il Giuseppe Ayala che forse ti aspetti per capacit? dialettica ed istrionicit? di affabulatore ma che allo stesso tempo non finisce di sorprenderti con la sua intensa carica di umanit? e lucidit? intellettiva, ? il protagonista dell?incontro-dibattito di ieri sera, alle ore 18, svoltosi presso il Salone delle Bandiere del Comune ed organizzato dalla Libreria Mondadori, con la collaborazione del Collegio Sant?Ignazio, presente all?iniziativa con tanti giovani e docenti. A dialogare con Ayala inizialmente il prof. Mario Centorrino, gi? docente di Economia Politica presso la facolt? di Scienze Politiche dell?Universit? di Messina ed assessore al Bilancio nella Giunta Genovese, poi, via via, alcuni dei presenti in sala, coinvolti emozionalmente dai racconti del giudice e senatore. L?occasione la fornisce la presentazione di un libro, che ? la testimonianza di una grande, indistruttibile amicizia che supera i confini del tempo e dello spazio, vincendo anche la morte degli amici protagonisti. Il libro ? intitolato ?Chi ha paura muore ogni giorno?, che si ispira ad una delle frasi pi? note di Paolo Borsellino, tratta da un?intervista, nella quale il giudice istruttore, interrogato sul perch?, nonostante tutto, continuasse ad andare avanti e se non avesse paura, risponde: ?E? bello morire per ci? in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.? Presentando l?autore, il prof. Centorrino lo descrive come un ?siciliano a 360 gradi, che unisce nella propria persona le due tipologie dei siciliani: quello che rimane attaccato alla sua isola nat?a come uno scoglio e il siciliano d?altomare, capace di staccarsi dalla propria regione per fare grandi cose anche altrove ma la qualit? della vita del quale ? determinata in fondo anche dalle piccole cose, se egli ? capace di apprezzarle?. Il libro, nella descrizione del professore, che lo ha letto attentamente, commuovendosi e sorridendone, a seconda degli episodi narrati in esso, rappresenta una sorta di viaggio attraverso 5 aspetti, caratterizzati da un?iniziale: la lettera A. A come Amicizia innanzi tutto, perch?, come indicato dal sottotitolo del libro medesimo in copertina, ?I miei anni con Falcone e Borsellino?, rappresenta e narra questa storia di amicizia mai interrotta neppure dalla morte di alcuni dei suoi protagonisti e che riesce a varcare i limiti imposti dal tempo e dallo spazio. Il libro getta una nuova luce sui protagonisti, la cui intensa e semplice umanit? rimane quasi prepotentemente schiacciata dall?essere assurti a simbolo dopo la loro fine e ci restituisce quell?atmosfera di sana schiettezza e di semplicit? della vita di ogni giorno trascorsa insieme dai protagonisti, pur in condizioni di difficile assedio ed isolamento, composta anche di scherzi e battute. A come la narrazione di un Amore timido, pudico, descritto dall?autore. A come Amarezza, sia essa quella provata dai numerosi tradimenti accusati, sia quella riferita ai numerosi misteri non svelati, passando attraverso la mancata nomina di Falcone quale procuratore a causa delle opposizioni in seno al Consiglio Superiore della Magistratura che gli preferisce il giudice Meli, finendo con le ?sparizioni? dei contenuti del computer di Falcone e dell?agenda di Borsellino, mai pi? ritrovata. A come storia dell?Antimafia, che si concretizza proprio con la costituzione del Pool di Palermo, che affronta finalmente la Mafia quale fenomeno unico, cosa non tanto scontata nell?Italia precedente al Pool stesso. Ed infine A come Amoralit?, nella descrizione di Ayala dei Siciliani, verso i quali, da buon siciliano anch?egli, nato a Caltanissetta, ? combattuto da una sorta di dicotomia composta da intenso amore ed odio profondo, quando noi rilasciamo giudizi amorali che la dicono lunga sulla nostra pressoch? totale assenza di senso civico, quale la convinzione che ?la persona brava ? quella che mangia ma che comunque faccia anche mangiare?. ?Questo libro, in verit?, era gi? pronto nella mia mente vari anni prima? ? ci confessa Ayala in sala ? ?ed arriva almeno con 15 anni di ritardo. Non l?ho scritto prima perch? da un lato mi avrebbero certamente accusato di volermi ?arricchire sfruttando le stragi ed il sangue dei miei amici?, cercando di ottenere visibilit? e dall?altro lato perch? attendevo il momento pi? giusto per farlo: adesso mi sembra che questo momento sia arrivato, perch? proprio ora si tenta di riformare ? dicono proprio cos? ? la Giustizia e spinto da alcuni amici, che si sono dimostrati davvero tali anche in anni difficili, che mi esortano a farlo, quale ?dovere? anche nei confronti di Paolo e Giovanni. Io questo libro in realt? lo dovevo a loro? ? commenta il giudice e senatore ? ?ma lo devo un po? anche a me stesso ed esso ? stato in realt? una sorta di seduta psicanalitica, nella quale io ero contemporaneamente sia lo psicologo che il paziente, nel corso della quale ho sofferto tantissimo, con la memoria di chi comincia ad invecchiare, che ? magari incerta per le cose recenti ma vivissima e che ha sorpreso anche me per ci? che riguarda le cose trascorse: me le ricordo tutte! Mia moglie mi chiamava ? perch? ero andato a scrivere questo libro da un?altra parte per concentrarmi ? ed io non volevo sentire nessuno: stavo rivivendo drammaticamente tutto ma dopo averlo fatto gi? cominciavo a sentirmi meglio, confortato anche dal fatto che potesse servire quale testimonianza ed in realt?, nel farlo, ponendomi un duplice obiettivo: Fare conoscere Falcone e Borsellino per ci? che realmente furono nella loro, anzi, nella nostra straordinaria avventura umana; Effettuare una ricostruzione fedele e seria che rendesse onore a persone serie quali essi furono ma con quella leggerezza che li contraddistingueva di persone profondamente umane e straordinarie proprio nella loro semplicit?.? Indubbiamente la storia stessa dimostra come il Pool antimafia insediato a Palermo per volont? di Antonio Caponnetto ottenne dei risultati senza precedenti nella storia, mettendo in ginocchio la Mafia. ?Noi in realt? non abbiamo perso la guerra ingaggiata contro la Mafia? ? sostiene Ayala ? ? n? da essa siamo mai stati traditi, perch? essa era un avversario che avevamo messo perfettamente in conto di dover affrontare. Noi siamo stati invece disgregati da alcune Istituzioni dello Stato: il Pool, di fatto, non esisteva pi? dall?89, ben 3 anni prima delle stragi di Capaci e Via d?Amelio, con le quali la Mafia ha inteso distruggere la memoria storica di un qualcosa gi? di fatto scomposto per volont? altrui. I nostri veri nemici non sono stati i mafiosi: per farvi comprendere meglio con un paragone calcistico, ormai di moda, ? come se si affrontassero due squadre, nelle quali la prima gioca compatta contro la seconda e in quest?ultima, invece, alcuni giocano per la squadra avversaria. E? ovvio che in queste condizioni ? assolutamente impossibile vincere.? Il giudice, nel ricordare le sue esperienze politiche, a proposito della prima ci racconta: ?Me lo chiese Giovanni Falcone, che aveva un contatto con l?onorevole La Malfa e mi candidai per la prima volta con il P.R.I. (il partito repubblicano). Per farvi capire com?erano Falcone e Borsellino, sempre con la voglia di scherzare su tutto, nonostante la loro grande seriet? etica e sul lavoro, vi racconter? questi episodi. La mia elezione non era scontata, dovendomi scontrare con una persona di straordinaria integrit? morale come la Pucci. Viene da me Falcone e mi dice: ?Cosa posso fare per aiutarti?? Gli rispondo: ?Giovanni, che ti devo dire? Non ti scordare di andare al seggio, cos? almeno piglio il tuo voto.? Dopo un po? torna e mi fa: ?Ho trovato: organizzo subito un bel convegno sulla crisi della Giustizia?, argomento perenne e secolare. Nel frattempo arriva Paolo Borsellino, noto per le sue simpatie di destra e mi fa: ?Peppino, io faccio di tutto per aiutarti ma non mi chiedere il voto perch? tu le mie simpatie le conosci ed io non ti posso votare: io sono monarchico! Tu l?hai visto mai un monarchico che vota repubblicano?? Il giorno delle elezioni, mi chiama e mi fa: ?Peppino, sai che m?? successo? Stavo andando a votare e quando mi sono ritrovato da solo nell?aula m?? venuto uno scrupolo di coscienza. Ho pensato: e se poi Peppino non vince per un voto e finisce che gli manca proprio il mio? E cos? t?ho votato.? Questi erano i miei amici: sempre con la voglia di non prendersi fino in fondo sul serio e scherzosi fino allo spasimo, pur rimanendo le persone pi? serie che abbia mai conosciuto.? E prosegue: ?Eravamo una squadra davvero fortissima, ognuno consapevole del suo ruolo e compensandoci complementarmente. Noi lavoravamo con il vecchio Codice di Procedura Penale, nel quale la figura del giudice istruttore era centrale e i due giudici istruttori erano loro due. Poi, per presentare il lavoro e portare avanti i processi, occorreva ovviamente il lavoro del Pubblico Ministero, che svolgevo io e mi avevano scelto proprio per le mie riconosciute capacit? dialettiche. Spesso mi pigliavano in giro. Giovanni mi diceva: ?Non fare troppo lo scaltro, perch? noi siamo quelli veramente importanti. La canzone da cantare te la scriviamo noi.? Ed io rispondevo: ?Si ma se voi la canzone la date a un cane, quello ve la rovina. Invece voi avete trovato in me il vostro Frank Sinatra?. Un bel dibattito in sala ha seguito poi il convegno. Molte domande sono giunte dai tanti giovani presenti in sala a rappresentanza degli studenti del Collegio Sant?Ignazio di Messina. Ad una ragazza che ha chiesto ad Ayala come giudicasse effettivamente i suoi corregionali, il giudice ha risposto: ?Non li ho mai considerati filomafiosi ma nemmeno totalmente antimafiosi, nella loro complessit? di societ? ovviamente, poich? le eccezioni sono tante. Io non sono convinto che i Siciliani siano mafiosi antropologicamente, come sostengono alcuni, specialmente del nord: dico piuttosto che 25 secoli di storia, nella quale siamo stati sempre invasi da altri e di fatto colonizzati, hanno avuto il proprio peso nella formazione di certi atteggiamenti sociali. Il siciliano ? cos? avvezzo, per propria formazione, a ricevere favori o ad elargirli, vivendo in definitiva di questo. Io ritengo la Sicilia quasi assolutamente priva per queste ragioni della coscienza del diritto, insieme alla totale assenza di senso civico. Al di fuori del valore Famiglia, noi non riconosciamo null?altro n? c?importa davvero di altro. Questo dover vivere costantemente di favori, tenendoci vicini coloro che potrebbero elargirceli, non fa che legittimare socialmente la Mafia, presente nei salotti a livello dei suoi capi, alla stessa stregua del politico, del cardinale di turno. Il nostro lavoro ? assai complesso invece: ? come quello del medico, il quale prima individua la diagnosi e successivamente attua la terapia. Se per? le due non lavorano insieme, il malato non guarisce. Ora noi avevamo individuato la diagnosi ma alcuni pezzi delle Istituzioni non hanno permesso che venisse applicata la successiva terapia.? Alle successive domande degli studenti, Ayala, la cui disponibilit? ? enorme ed a tratti commovente, si scatena procedendo a ruota libera: ?Sul giudice Carnevale, io lo giudico un misero. Pensate che lo querelai e quello mi mand? il suo avvocato per convincermi a ritirare la denuncia. Gli risposi provocatoriamente, non pensando affatto che quello si prestasse: ?Ditegli che mi mandi una lettera nella quale la parola meno rilevante sia la parola ?Scusa?? Lo fece davvero. Ora hanno dovuto fare una legge per permettergli di restare a galla altri anni. Non ti curar di lor?? E ancora: ?Sulla mancata nomina di falcone alla SuperProcura ne ho per tanti: mi avesse risposto qualcuno di quei miserabili! Chi tace acconsente: l? la responsabilit? ? chiarissima. Per invidie personali ed altre piccolezze umane, furono alcuni dei componenti del CSM che ci bloccarono. Il fatto ? che noi, gi? appena arrivati a Palermo, costituivamo un precedente pericoloso ed inviso a gente abituata alle raccomandazioni o ad andare avanti per diritto di vecchiaia. Noi imponevamo l?ideologia della meritocrazia, perch? eravamo pi? bravi di loro e questo ce lo fecero pagare. Un nemico che non ci aspettavamo di dover combattere: la miseria umana.? Su questo punto, noi di Tempo Stretto poniamo al giudice e senatore Ayala una domanda, ovvero se per caso non ritenga, alla luce di un periodo in cui la Mafia sembra quasi essere stata dimenticata per certi aspetti ma assunta come un valore per altri, non rientri invece in quell?assenza di risposte di chi tace, alla luce della stesura del suo libro e delle affermazioni che li chiamano in causa, una sorta di strategia nel tenere un profilo basso, affinch? se ne parli poco, il meno possibile. ?E? possibile sia cos?? ? ci risponde ? ?anzi, glielo assicuro. E le dico di pi?: questo libro ? stato totalmente ignorato da tutti, a partire da politici e a finire con la stampa. E? come si volesse tacere, come se questo libro, che ha gi? venduto 50mila copie, un numero rilevantissimo per un saggio, fosse scomodo per il solo fatto di ricordare ci? che ? stato al di l? dei canoni tradizionali nei quali si pu? ricordare Falcone o Borsellino: due volte l?anno, in occasione dell?anniversario della loro morte. Nessuno mi vuole sulla stampa o sui Mass-media: nessuno m?invita. Nel frattempo per? i giornali pubblicano una storia in 6 Dvd di Tot? Riina, ripropongono il Capo dei capi, serie contro la quale io mi scaglio in modo pi? che critico e pubblicano, come fa Repubblica, addirittura una storia sulla vita in carcere di Provenzano. Ma a che serve tutto ci? se non a dare la misura di Istituzioni di fatto schierate con la Mafia, perch? la favoriscono, dimenticando invece di dare lustro a chi ha cercato di combatterla e di sconfiggerla? Sempre i maledetti pezzi d?Istituzioni che ci si scagliano addosso, come quando un?agenzia che io definisco ?funebre parallela? fece sparire dagli incartamenti dell?onorevole Moro addirittura una borsa, dopo l?attacco terroristico delle Br, che non venne mai rinvenuta. O analogamente quando sparirono delle informazioni che il Generale Dalla Chiesa teneva in cassaforte o quando il computer di Falcone venne ripulito da ci? che conteneva, ovvero delle annotazioni pesantissime sulla gestione della Procura della Repubblica di Palermo quando lui si trovava l? o ancora quando l?agenda rossa, nella quale Paolo Borsellino annotava tutto spar? e non venne mai pi? ritrovata. La tempestivit? di tale ?agenzia? mi ? sospetta: ? come se sapessero ancor prima che omicidi eccellenti o stragi vengano effettuati che essi saranno eseguiti. In definitiva? ? conclude Ayala ? ?? come se una mano parallela guidasse certi avvenimenti e ne impedisse altri, fino alla stessa pubblicizzazione ?eccessiva? del ricordo di avvenimenti scomodi, come quelli narrati nel mio libro.? http://www.tempostretto.it
  13. Schifo totale. Preferisco gli sbruffoni ai finti "etici"...
  14. Non ? che voglia il male di Fruttero eh! Per? deve stare attento.... Ah! Dimenticavo di dire che il programma preferito di Johnny, manco a dirlo, ? quello di Fazio... Per questo dicevo che... Affogher??
  15. E? NATO ERNESTO ?CESARINO? GERONZI ? ?L?UNIT?? NON DECOLLA E CONCITA VOLA SUL NIDO DEL TG3? - GINEVRA ELKANN GIORNALISTA - FRUTTERO SFRUGUGLIA OCEANO ELKANN - FERITA LA FIGLIA DI LIGRESTI ? PASSERA SALZA IN VOLO IN CINA ? FINI CON BERTY E SFURIO ? I ?CAMERIERI? DI FORZA ITALIA? 1 - E' nato Cesarino Geronzi. ? il primo maschietto, dopo le femminucce dell'altra figlia, Chiara. il bimbo si chiama in realt? Ernesto, ma per tutti sar? "Cesarino". Auguri a Benedetta e Bobo Bocca. (A proposito di rampolle, oggi segnaliamo la nascita di una nuova giornalista: Ginevra Elkann, autrice di un articolone sul quotidiano di casa Agnelli, "La Stampa"). 2 - Perfido e sublime presa in giro del grande vecchio Fruttero al suo editore, Jaky Elkann. Sfrucugliato da Fabio Fazio sui nomi del c**** da rifilare ai propri beb?, il grande scrittore, collaboratore de "La Stampa", ha detto: povera creatura, chiamarlo Oceano, quando un giorno andr? a scuola chiss? come lo prenderanno per il C**O... [01-12-2008] Dagospia Fruttero... non si sa se lavorer? ancora per tanto.... Prendere in giro i reali pu? costare caro...
  16. Ifi e Ifil si fondono, nessuna concessione ai fondi da parte degli Agnelli Chi aveva sperato in un ripensamento all?ultimo minuto, magari visti i mercati ballerini, ? rimasto deluso: Ifi e Ifil hanno infatti dato il via alla fusione per incorporazione della seconda nella prima, sancendo cos? la nascita di una nuova societ?, Exor, che avr? John Elkann, ?l?erede dell?Avvocato? come presidente, amministratore delegato Carlo Sant?Albano (lo era gi? in Ifil) e Gianluigi Gabetti quale presidente d?onore. Virgilio Marrone, numero uno di Ifi, sieder? in consiglio di amministrazione. Dubbi non potevano del resto esservene, viste sia le dichiarazioni che hanno preceduto le assemblee odierne, con lo stesso Hohn Elkann che ha ripetuto il mantra secondo cui si tratterebbe di un?operazione ?di mercato equa e negli interessi delle minoranze?, e visto soprattutto che gli Agnelli, grazie ai dieci milioni di titoli privilegiati acquistati dal fondo Amber la scorsa estate, erano saliti in Ifi, tramite la Giovanni Agnelli & C Sapa, al 71,82% e al 35% del capitale privilegiato. Cosa che rende ormai ininfluente l?assemblea degli azionisti privilegiati Ifi, convocata marted?, nella quale probabilmente si prender? atto di come si ? chiusa la vicenda nonostante l?opposizione degli stessi azionisti privilegiati. Il cui rappresentante comune, Luigi Santa Maria, aveva incontrato John Elkann senza che si pervenisse ad alcun accordo anche a seguito della nuova composizione del capitale privilegiato. E questo nonostante che RiskMetrics, uno dei pi? noti ?proxy advisor? indipendenti abbia bocciato l?operazione ritenendola ?non fair? per gli azionisti di privilegiati (in larga parte fondi comuni), visto anche che i valori dei due titoli sono ormai cambiati, e di molto, dal giorno dell?annunciata fusione. http://www.affaritaliani.it ------------------------- Ifil, accomandita Agnelli al 73% capitale, MacKenzie ha 8,41% TORINO, 1 dicembre (Reuters) - Si ? aperta nel pomeriggio l'assemblea degli azionisti di Ifil (IFLI.MI: Quotazione, Profilo), che deve approvare la fusione con Ifi (IFPI_p.MI: Quotazione, Profilo), l'altra holding del gruppo Agnelli, per dare il via alla societ? denominata Exor Spa. Il gruppo Agnelli, che fa capo all'accomandita Giovanni Agnelli & C, detiene quasi il 73% del capitale totale, attraverso un 69,9% in capo a Ifi e un 3% direttamente dell'accomandita. Altro azionista di rilievo presente alla riunione ? il fondo canadese MacKenzie, con un 8,41%, di cui l'8,16% attraverso Mellon Bank. http://www.borsaitaliana.reuters.it -------------------------------------- EXOR: GABETTI SARA' PRESIDENTE ONORARIO (ASCA) - Torino, 1 dic - Gianluigi Gabetti sara' presidente d'onore della Exor la societa' nata dalla fusione tra le finanziarie del gruppo Agnelli Ifi e Ifil, approvata oggi dall'assemblea della Ifi. John Elkann ricoprira' il ruolo di presidente. Si prevede inoltre che il primo consiglio di amministrazione di Exor post fusione nomini Carlo sant'Albano nuovo amministratore delegato. Ne da' notizia una nota dell'Ifi diffusa dopo l'assemblea di questa mattina. A partire dalla data di efficacia della fusione, il cda di Exor sara' composto da 17 amministratori con la possibilita' di aumentare i componenti fino al numero massimo di 19. Pio Teodorani-Fabbri avra' l'incarico di Vicepresidente. Amministratori saranno Andrea Agnelli, Tiberio Brandolini D'Adda, Oddone Camerana, Luca Ferrero Ventimiglia, Franzo Grande Stevens, Francesco Marini Clarelli, Virgilio Marrone, Andrea Nasi, Lapo Rattazzi. Amministratori indipendenti saranno Carlo Acutis, Antonio Maria Marocco, Giuseppe Recchi, Claudio Saracco. L'assemblea straordinaria di Ifi, svoltasi questa mattina a Torino, ha inoltre approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata Ifil nella controllante Ifi con un rapporto di cambio doi 0,265 nuove azioni Ifi ord, per 1 azione Ifil ordinaria e di 0,265 nuove azioni Ifi risp per 1 azione Ifil risp. L'assemblea straordinaria di Ifi ha inoltre approvato un aumento di capitale al servizio della fusione per nominali 82,9 milioni di euro mediante emissione di massime 73,8 milioni di azioni ordinarie e di 9,1 milioni di azioni di risparmio del valore nominale di un euro. L'assemblea di Ifil chiamata ad approvare il progetto di fusione si riunira' oggi alle 16. http://www.asca.it ------------------------ Seduta da dimenticare per Fiat (-4,8%) Fiat ha perso il 4,76% a 5,5 euro. Secondo quanto dichiarato da John Elkann nel corso di un?intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, la societ? automobilistica sar? in grado di chiudere il 2009 in utile anche in presenza di un calo del 20% del fatturato. Inoltre, i vertici di Fiat hanno anticipato che nel mese di novembre il mercato dell?auto in Italia avrebbe subito una flessione del 30%. Tuttavia, la quota di mercato del gruppo italiano sarebbe aumentata. Intanto, l'assemblea straordinaria di Ifi (-4,33% le azioni privilegiate) ha approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata Ifil (-5,48%) nella controllante Ifi, con un rapporto di cambio di 0,265 nuove azioni Ifi ordinarie per ogni azione Ifil ordinarie e di 0,265 nuove azioni Ifi risparmio per ogni azione Ifil risparmio. http://www.soldionline.it
  17. Palamara: "Stop ai processi mediatici" luned? 24 novembre 2008 La settimana scorsa su Giustizia Giusta abbiamo pubblicato un articolo di Alessio Di Carlo in cui si criticava la pratica della celebrazione dei processi in via mediatica rilevando come questa potesse finire per condizionare pesantemente gli stessi Giudici, in particolare per quei casi (su tutti, quello di Erba) in cui chiamati a far parte della giuria sono anche i giudici popolari. Intervistato due giorni fa da Klaus Davi su YouTube (il video ? disponibile a lato), il segretario dell'ANM Luca Palamara ha dichiarato che "il processo mediatico rischia di suggestionare la realt?, creando una sovrapposizione di piani, rischiando di suggestionare le persone che sono coinvolte nel processo". L'auspicio ? che con l'intervento del Dott. Palamara - certamente pi? chiaro, esplicativo e soprattutto autorevole del nostro - davvero si voglia sollecitamente porre fine a questo fenomeno degenerativo dellagiustizia italiana di cui davvero non si avverte alcun bisogno. http://www.giustiziagiusta.info/index.php?...4&Itemid=76 2 commenti sottostanti: meglio tardio che mai...dott. Palamara! scritto da filomena, novembre 27, 2008 Il dott. Luca Palamara ha scoperto molto tardi un'ovviet?!Come mai l'ottimo magistrato non ? intervenuto durante...MOGGIOPOLI...inventata dal giustizialista-inquisitore Candido Cannav?...che...alla testa della GAZZETTAdelloSPORT...in barba a DEONTOLOGIA;REGOLE GARANTISTE-COSTITUZIONALI;COMPLETEZZA-di-INFORMAZIONE;RISPETTOdellaVITAdelle PERSONE...ECC..ECC...ha massacrato diverse persone!Naturalmente dietro il giustiziere Cannav? si sono accodati tutti i MEDIA che contano: Mieli,Verdelli,Liguori,Mentana,Biscardi,Mannoni...tutti hanno accusato,trovato verbalmente le prove ed emesso le condanne!Candido Cannav? pare avesse sul tavolo le copie delle intecettazioni telefoniche del processo Doping-Juve prima ancora che passassero sul tavolo degli auto-nominatisi GIUDICI SPORTIVI! Dott. Palamare che cosa si pu? fare per evitare queste distorsioni e magari per punirle? ATTENDO UNA RISPOSTA Giustizia Giusta ??? scritto da Gianni A., novembre 27, 2008 Il Dott. Palamara parla di Giustizia Giusta ????? e quale sarebbe la giustizia giusta, quella dei PM che formulano accuse e costruiscono teoremi accusatori sconfessati PALESEMENTE dai fatti ? Dott. Palamara ? Giustizia Giusta quella dell'accusa alla GEA di Monopolio quando i DATI OGGETTIVI, non le chiacchiere da bar, evidenziano che la societ? di cui sopra aveva la procura di circa l'11% del totale dei professionisti del calcio ? 11% (non 60-70-80%) ? monopolio ???? E' giustizia giusta quella che vuole le ammonizioni comminate prima delle gare con la Juve a giocatori diffidati, per default fraudolente (per mettere su un teorema accusatorio a dir poco RIDICOLO) a prescindere dal fatto che fossero o meno SACROSANTE ??? (faccia analizzare da un perito esperto di regolamento calcistico quella di Mesto di farsopoli, per esempio, e mi dica se ? fraudolenta o sacrosanta) Insomma ? giustisia giusta quella dei PM che sparano accuse senza preoccuparsi di fare delle semplici verifiche sulla fondatezza delle stesse ? Mi dir? che se le accuse sono delle cagate pazzesche, come nel caso di farsopoli e della GEA (mia opinione personale, ovviamente), nei processi verr? fuori; peccato che i processi in questa italietta da 4 soldi durino decenni e nel frattempo, grazie agli infimi media italioti, si ? abbondantemente ricoperto di liquami maleodoranti le persone oggetto dei fantasiosi teoremi accusatori di cui sopra e, nel caso di farsopoli, si sono distrutte squadre (una sola, per la verit?) che altrimenti avrebbero continuato a vincere per anni ed anni. Caro Dott.Palamara, se questa ? la giustizia giusta italiana a cui Lei si riferisce, c'? prima di tutto da vergognarsi di essere italiani, cosa per me gi? pi? che consolidata, e poi da augurarsi davvero di non incapprvi mai, nemmeno per sbaglio, perch? se no...
  18. SPORT - CALCIO Una a 3 giorni dalle regionali. Nel mirino, l'ex presidente della squadra, deputato Pdl "Ha messo la societ? in mani oscure, nuoce al partito e alla nostra citt?" Pescara, gli ultras al premier "Soglia ti far? perdere le elezioni" Il numero uno uscente accusato tra l'altro di controllare di fatto il team che milita nella Prima Divisione, la vecchia C1, del campionato di calcio ROMA - La crisi del Pescara calcio e le elezioni in Abruzzo. A tre giorni dalle Regionali l'umiliante situazione del club di Prima divisione - niente stipendi n? acqua calda al campo - ? diventata l'argomento elettorale principe. Il pi? sentito, il pi? scivoloso. La questione sta regalando cene segrete tra l'allenatore triste (Giuseppe Galderisi) e i futuri padroni della societ? (Giuseppe De Cecco, fratello minore e in minoranza nella grande famiglia che produce pasta). E lettere degli ultras a Silvio Berlusconi. L'altro giorno i minacciosi Rangers hanno scritto, e quindi distribuito, una missiva al premier che riassume i metodi degli ultimi padroni del Pescara 1936 e chiede: "Presidente, faccia pulizia nel suo partito". Ha scritto la Curva Nord a Berlusconi: "E' passato poco pi? di un anno da quando abbiamo avuto modo di incontrarla nella piazza centrale di Pescara e sul palco con lei era presente l'allora presidente del Pescara calcio: Gerardo Soglia. Questa persona, eletta successivamente alla Camera dei deputati nelle liste del suo partito, ha perso il senso delle cose. Da mesi calciatori, dipendenti, collaboratori non percepiscono stipendi. I fornitori non vengono pagati. La societ? di calcio ? stata ufficialmente venduta a una societ? anonima svizzera, la Eurocat sa, e la mancata sostituzione delle garanzie bancarie fa immaginare che il passaggio delle quote sia stato solo fittizio e che l'onorevole Soglia abbia ancora un peso per il presente e il futuro del Pescara". Ecco: "Quest'uomo ci ha consegnato in mani oscure compromettendo il futuro di una storica societ? di calcio e ridicolizzando il nome della citt? di Pescara, sede dei prossimi Giochi del Mediterraneo. Sicuramente", e qui arriva l'affondo degli ultras, "sta minando l'immagine del suo partito, peraltro alla vigilia di un delicato appuntamento elettorale". Gi?, "c'? il rischio che i tifosi attuino l'equazione onorevole Soglia uguale Pdl maturando la voglia di esprimersi diversamente in sede elettorale". L'avvertimento ? chiaro. Delle vicende del Pescara calcio, e dei cattivi pagamenti di Gerardo Soglia, eletto ad aprile con Forza Italia nel collegio di Salerno, oggi segretario della commissione Bilancio alla Camera, ? stato informato anche l'abruzzese Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Gi?. Soglia ha tenuto in mano il Pescara per un anno, fino allo scorso ottobre, cedendolo quindi all'Eurocat, societ? svizzera di amministratori italiani tra cui quel Valentino Rizzuto che nel 2003 tent? di lucrare sul fallimento Fiorentina acquistandone il marchio e tentando di rivenderlo alla famiglia Della Valle. Soglia, figlio del costruttore dello stadio Arechi di Salerno, possiede diversi alberghi sul territorio italiano, alcuni di eccellenza, e nel 2007 ottenne il Pescara calcio dalla Cassa di Risparmio di Pescara non appena si impegn? a prendere la decotta Compagnia italiana turismo: la Cit, gli cost? 70 milioni. E' interessante notare come la Caripe abbia preferito i Soglia a un solido gruppo formato da undici imprenditori tra cui Filippo De Cecco (il capostipite della famiglia), Carlo Toto di Air One, il gruppo Sarni (catering negli autogrill). Questa associazione temporanea di compratori anticip?, a evidenziare le proprie intenzioni, 100 mila euro a testa: un milione e 100 mila euro depositati in un conto Caripe. Di questi, 450 mila euro vennero girati all'allora presidente del Pescara, Dante Paterna. Ma la calata calcistica del gruppo fu stoppata. L'operazione, come tutto quelle che in seguito sarebbe nato intorno al moribondo Pescara, venne governata dal giovane sindaco Luciano D'Alfonso, Pd, tradizione Margherita, desideroso di trovare soluzioni locali per un club in crisi ventennale. Nelle scorse settimane, a campagna elettorale avviata, l'albergatore forzista Gerardo Soglia ha offerto il 50% del Pescara a Riccardo Gaucci, a costo zero. Ottenendo un rifiuto. E allora il sindaco D'Alfonso, avversario politico, ha messo a punto un piano che prevede un prossimo "fallimento pilotato" del club, simile a quello realizzato la scorsa stagione dal Lanciano: un'operazione che consentirebbe al Pescara di restare in Prima divisione (l'ex C1) senza risvegliare automaticamente l'interesse della magistratura, e ai nuovi imprenditori di risparmiare sugli ingenti debiti erariali (10,8 milioni). Per quanto riguarda i 2 milioni dovuti a giocatori e fornitori, sarebbero i futuri proprietari a dettare tempi e modi per il saldo. E i contratti firmati in nero dalla precedente propriet? (2,5 milioni) con la nascita della nuova societ? si trasformerebbero in carta straccia: inesigibili. In queste ore D'Alfonso sta lavorando a questo progetto con l'imprenditore alimentare Antonio Oliveri, gi? vicepresidente del Pescara guidato negli Ottanta dal commendatore e genero Antonio Scibilia. Sul fronte Federcalcio i referenti dell'operazione sono Gabriele Gravina, ex presidente del Castel di Sangro, oggi consigliere federale senza club alle spalle: candidato del presidente Giancarlo Abete alla direzione generale della Figc, Gravina ? stato segato dalla pubblicazione delle intercettazioni di Calciopoli bis. Poi c'? Vincenzo Marinelli, accompagnatore della nazionale Under 21: fu presidente del Pescara, lui, all'inizio degli Ottanta quando i De Cecco erano solo sponsor. Questo giro pescarese ha garantito per stagioni intere Andrea Iaconi come direttore sportivo. E infatti Iaconi, oggi all'Arezzo, ? pronto per il rientro a Pescara a gennaio. Sull'asse federale Gravina-Marinelli passa la valorizzazione dei giovani della futura societ?: l'Under 21 ? una selezione nelle man i dei club, ne subisce le pressioni. E il Pescara calcio, nonostante il dissesto finanziario, possiede ancora un vivaio forte. Da valorizzare. Gi?, l'operazione "fallimento soft" ? tutta tesa a riportare alla guida della societ? la famiglia De Cecco, seppure attraverso il fratello minore gi? proprietario dei dilettanti dell'Angolana e del centro sportivo di Citt? Sant'Angelo dove oggi il Pescara si allena. Insieme ai pastai rientrerebbero una serie di personaggi orbitanti nell'area Scibilia, il padre dell'indebitamento del club. Per allontanare in fretta i fratelli Soglia - invitti all'intera citt?, peraltro - il Comune di Pescara ha trasformato in ingiunzione un debito, 2,5 milioni, che da vent'anni vantava con il Pescara. E per offrire il primo sostegno ai calciatori al verde, D'Alfonso ha messo mano ai 52 mila euro residui del fondo "Amici di Pescara" (quello degli undici imprenditori stoppati), per lungo tempo bloccato dalla magistratura. La partita elettoral-calcistica ne sta aprendo una terza, affaristico-edilizia. Il 29 giugno 2009, in Abruzzo, partiranno i Giochi del Mediterraneo, mini-olimpiade che tra cento scontri ha fatto inaugurare nuovi cantieri in regione: su tutti, la profonda ristrutturazione dello stadio Adriatico a Pescara e l'immenso campus universitario attorno al villaggio atleti di Chieti. (27 novembre 2008) http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/s...ara-ultras.html
  19. ? 2008-11-27 15:03 Il Messina e' fallito Lo ha dichiarato il tribunale della citta' peloritana (ANSA) - MESSINA, 27 NOV - Il tribunale di Messina ha dichiarato il fallimento dell'Fc Messina, la societa' calcistica dei fratelli Vincenzo e Pietro Franza.La Procura aveva chiesto il fallimento nell'ambito dell'inchiesta sul falso in bilancio, dopo aver visionato gli atti sequestrati il 15 ottobre e le perizie depositate dai consulenti. La sezione di Pg della GdF aveva allora sequestrato gli atti e i bilanci relativi alla gestione delle due societa' a partire dal 2006. Attualmente il Messina gioca in serie D.
  20. Per la serie 'Amicizie che non si dimenticano': Berlusconi riceve Capello e...Giraudo! I due ex bianconeri a Palazzo Grazioli. A Palazzo Grazioli, dal premier Silvio Berlusconi, vengono ricevuti personaggi a lui cari. E l'onore della visita al capo del governo, oggi. ? toccata a due amici del mondo del calcio: Fabio Capello e, a sorpresa, Antonio Giraudo. Il primo ? legato a Berlusconi dalla lunga militanza nel Milan, quando fu Berlusconi stesso a volerlo come capo allenatore (Capello era manager delle sue aziende) quando se ne and? Sacchi. Giraudo, invece, si ? trasferito in Inghilterra dopo essere stato investito dal caso Calciopoli con la Juventus, alla guida della quale c'era guarda caso proprio Capello con il quale ha ripreso a frequentarsi ora che vive a sua volta in Inghilterra... http://www.goal.com ----------------------------------- CALCIO: CAPELLO E GIRAUDO DA BERLUSCONI = (ASCA) - Roma, 26 nov - Il Ct della nazionale inglese, Fabio Capello e l'ex Ad della Juventus, Antonio Giraudo sono stati ricevuti nel pomeriggio a Palazzo Grazioli. cer/mcc/ss 262036 NOV 08 -------------------------- CALCIO: CAPELLO E GIRAUDO A PALAZZO GRAZIOLI DA BERLUSCONI = (AGI) - Roma, 26 nov. - Silvio Berlusconi nel tardo pomeriggio ha ricevuto il ct dell'Inghilterra, Fabio Capello, e l'ex a.d. della Juventus, Antonio Giraudo. A Palazzo Grazioli sono stati ricevuti anche il coordinatore di Fi, Denis Verdini, e il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi. (AGI) Gil/Dma Per me ? un fatto positivo.
  21. Anche perch?, mio caro amico alf24, quandanche ci ridessero gli scudetti, faccio per dire, fantascientificamente, io voglio una bella punizione anche per l'Inter, che ? ora che paghi per tutti gli imbrogli che da anni regala al calcio italiano. Ovviamente questo tipo di cose non credo che saranno mai in programma nella Casa Madre..... e la tua e la mia dignit? di tifosi se la sono gi? venduta con l'idea di non ricomprarla mai pi?. Magari qualche scudetto e una sanatoria, a forza di rompere le palle, forse, un giorno... Ma sul resto non credo proprio che.... Per fare una roba cos? ci vogliono le palle... chi le ha in famiglia? Nessuno. La discesa in B ? avvenuta quando gli uomini di serie A sono morti. L'attuale gente di B ha solo seguito la propria natura.... :(
  22. Andrea l'ho archiviato. Non voglio pi? saperne di nessun Agnelli/Elkann. Vendere vendere vendere. Fuori dalle balle. Tutti.
  23. Lapo e John furono interpellati per calciopoli, e hanno ENTRAMBI detto si. Per motivi diversi, ma ENTRAMBI hanno detto si. Lapo ? stato l'ultimo della famiglia a convincersi, ma quando si ? convinto ha detto si. Ergo, ? a 13 scudetti. Ergo, non pu? vantarsi di essere della Juventus... E' interista. Mi conoscete, non dico mai minkiate tanto per fare il fenomeno... le battute solo le battute.... ma questo ? un fatto molto serio.
  24. Bruno Tucci 'Peggio di una dittatura' ?Qualsiasi mordacchio alla stampa, in qualsiasi momento, ? sempre sbagliato. Ma cos? ? peggio di una dittatura?. ? questa, in sintesi, la reazione del presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci, di fronte alla presa di posizione della Roma. Dopo le notizie pubblicate dal "Romanista" sul caso Aquilani, il direttore tecnico Bruno Conti ha annunciato la chiusura di ?ogni tipo di rapporto? con il giornale ?in considerazione della palese volontariet? nel diffondere notizie false e fuorvianti al solo fine di destabilizzare l'ambiente? Presidente, ha seguito la vicenda? ?Certamente, leggo tutti i giornali ogni giorno. Il Romanista ha avuto delle notizie, le ha verificate e le ha pubblicate?. E della reazione della societ? che cosa ne pensa? ?Qualsiasi mordacchio alla stampa, in qualsiasi momento, ? sempre sbagliato. Basterebbe ricordare come inizia l'articolo 21 della costituzione: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non pu? essere soggetta ad autorizzazioni o censure". Anche Berlusconi parla con i giornali di sinistra e Veltroni parla con i giornali di destra. Un atteggiamento come quello assunto dalla Roma ? fuori luogo. Cos? ? peggio di una dittatura?. Ed ? gi? in atto da tempo. Al Romanista non vengono concesse interviste esclusive ai giocatori della Roma da pi? di un anno e mezzo. ?Lo so bene. Scrissi anche una lettera indirizzata alla societ? insieme al presidente dell'USSI Ferrajolo, chiedendo la fine di questo stato di cose. Ma non c'? mai stata una risposta?. Come si spiega questo atteggiamento? ?Non me lo spiego. Ed ? un caso unico. Lotito ? criticato in continuazione, ma risponde per le rime. Galliani non si tira mai indietro. Moratti lo vedi sempre sotto il suo ufficio, pronto a parlare con tutti?. ? un problema specifico di come viene gestita la comunicazione sulla Roma? Le parole di Conti sono molto simili a quelle che si sentono ogni giorno in una radio. ?Ci sono atteggiamenti eccessivi e c'? troppa acredine. Quando si ? davanti a un computer o a un microfono, non bisognerebbe ragionare per ideologie, ma lasciarle da parte. E' quello che cerco di spiegare ad ogni praticante o pubblicista alle prime armi?. Si dice che il nostro giornale faccia il male della Roma. ?Se anche la societ? la pensasse cos?, dovrebbe comportarsi all'opposto. Non bisognerebbe chiudersi verso chi ti critica, ma parlare, anzi, soprattutto con chi ti critica. Perch? in questo modo parli anche ai lettori, e quindi ai tifosi, del giornale che ti critica. Cos? sarebbe la societ? stessa a fare il bene della Roma?. Forse si pensa che bastino giornali senza critiche per fare il bene della Roma. ?Non c'? niente di peggio di un organo di informazione servile. E' sbagliato. E poi il lettore alla fine non ? stupido, se ne accorge, lo capisce da solo che non pu? essere sempre tutto "rose e fiori". Un giornale che facesse cos? perderebbe automaticamente credibilit??. Conosce Bruno Conti? ?Ho avuto spesso a che fare con lui. E' una persona garbata e gentile. Squisita, direi. Capisco che quando si ? al servizio di una societ? bisogna comportarsi di conseguenza, ma stavolta non lo approvo?. (Il Romanista ) http://www.calciomercato.com/index.php?a=103088
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