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Lerner prima aveva fatto pure un piccolo riferimento "ai giocatori".... come a dire: "Ma di che azienda stiamo parlando? cosa c'entra la difesa dell'azienda con Mucchetti o Vieri?" Poi hanno pure parlato dei codazzi pieni di gente per un solo dirigente che nemmeno Berlusconi....
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Appero! Pure Lerner non ci va troppo leggero....
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Mucchetti accusa apertamente l'operato finanziario di Tronchetti. E poi collega il tutto alla Security che doveva spiare i politici per mantenere dei rapporti buoni in modo da fare i porci comodi. (svuotare l'azienda) Grande! Grande! Grande!
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Mucchetti sullo spionaggio dei politici.
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Tavaroli comunque ? un buon comunicatore.... niente da dire... sa muoversi bene con le parole... comunque ne esce colpevole dal programma (per ora)
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Hanno anche letto una mail (ricevuta in diretta) di Jannone (ex collaboratore di Tavaroli).... (anche questo ha accusato )
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11 settembre e Marco Mancini...
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Hanno smontanto il libro di Tavaroli (edito con Mondadori), che presenta una specie di versione "eravamo costretti". La m***a ha detto che era una "difesa attiva".... Meno male che i dubbi di Mucchetti nel partecipare al programma sono svaniti... ad un certo punto (con un primo piano FANTASTICO) lo ha ripreso ridicolizzandolo. Anche Peter Gomez ci da dentro. Porca Vacca!
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Francesca DeGregorio Peter Gomez e Massimo Mucchetti lo hanno accusato apertamente e hanno accusato apertamente Tronchetti. Con delicatezza, ? ovvio, ma lo hanno fatto. Interessante davvero il fatto che sia La7 a fare un programma cos?.
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Mucchetti lo ha piallato! Grandissimo!
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Godetevi sta chicca va: .read Inter, Mourinho: "3 punti importanti, cos? si vincono gli scudetti" 13.09.2008 22.34 Fonte: SKY Jos? Mourinho ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky nel post partita: "Nel primo tempo, in 11 contro 11 abbiamo avuto diverse possibilit? di segnare, pensavo di utlizzare Mancini e Adriano nel secondo tempo ma l'espulsione di Muntari ha cambiato le carte in tavola. La partita ? stata difficile e il Catania ha giocato bene, sono stati 3 punti molto importanti. Qualche volta si vince 4 a zero a volte si vince come oggi, ma ? cos? che si vincono i campionati. Tedesco sembrava morto e invece ha giocato tutta la partita, Muntari paga la fama, fosse stato uno Zanetti o Cambiasso non sarebbero stati nemmeno ammoniti. Ho seguito le parole di Zenga in settimana e lui ha detto che voleva vincere ma poi hanno giocato molto chiusi..." The Special One sa gia come si ruba in Italy. SENZA IL MINIMO PUDORE! Ha tranquillamente ammesso che Cambiasso e Zanetti non vengono praticamente mai ammoniti, e che gli scudetti, a Milano, si vincono con i regali arbitrali.... E i giornalisti intanto fanno finta di non sentire e di non vedere.... Riavremo gli scudetti prima o poi, ma ce li ridaranno le tifoserie delle altre squadre, perch? prima o poi ci sar? qualche rivoluzione. Si vede ad occhio nudo che rubano, noi con Moggi non siamo mai stati a questi livelli di arbitraggio, ormai lo sanno tutti che Calciopoli ? adesso. Tifosi del calcio unitevi! E mentre fate la rivoluzione state attenti ai portafogli, perch? a Milano sgraffignano. -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
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porc! tanti altri anni con questa gente? Nooooooooooooooooooooooooooooooooo, ma allora vado a suicidarmi io. Con una buona raccomandazione potrei anche diventare un angioletto, e a quel punto potrei cercare di darvi una mano con metodi un p? pi?.... efficaci. Il suicidio ? peccato, per? cerco di fare un purgatorio lampo e poi mi metto a lavorare pro-scudi. Quando poi questi signori lasceranno la terra per andare negli inferi, magari riesco a far diventare John Elkann un tifoso della Juve invece che dell'Inter. -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
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DE BENEDETTI, PI? SMENTISCE E PI? ZAMPILLANO NOMI: ORA ? LA VOLTA DI TITO BOERI PASSERA, ESPERTO DI BAD COMPANY: VI RICORDATE L?OLIVETTI PERSONAL COMPUTER? MEDIOBANCA, NULLA SAR? COME PRIMA - DOV?? FINITO L?ERMOLLI? LONTANO DAI GUAI 1 ? PASSERA, ESPERTO DI BAD COMPANY: VI RICORDATE L?OLIVETTI PERSONAL COMPUTER? Mentre a Fiumicino baciava l?anello pastorale, il laico Augusto Fantozzi, commissario di Alitalia, si ? sentito dire dal Papa in partenza per Parigi: ?da tempo prego per la Compagnia?. Nessuno sa da quanto tempo Benedetto XVI si ? rivolto al Padreterno, forse da quando ha visto salire al timone amministratori come Federico Cempella, Marco Zanichelli, Francesco Mengozzi e Giancarlo Cimoli, ma resta il fatto che arrivati a questo punto anche le preghiere non servono. Le notizie di questi minuti si accavallano freneticamente mentre migliaia di famiglie si attaccano ai telefonini per sapere se ? scattata la mobilit?. Intorno alle 14 il ministro Sacconi ha annunciato che la macchina del commissario ? inesorabilmente in moto, ma alle 14,26 il segretario confederale Cgil, Fabrizio Solari, lo ha smentito. ? un balletto drammatico nel quale i colpi di scena si moltiplicano e non escludono un accordo sul filo di lana. Nei giorni scorsi si ? parlato molto della ?zona grigia?, cio? quell?area di servizi (manutenzione, informatica, call center) dentro la quale gli esuberi sarebbero imponenti, e che ? stata rifiutata dai 18 furbetti della Magliana capeggiati da Roberto Colaninno. In realt? pi? che di zona grigia bisognerebbe parlare di zona buia e nera nella quale sono in molti ad aver giocato una strana partita con comportamenti discutibili. Il punto di oscurit? si ? intravisto all?inizio delle trattative quando Rocco Sabelli si ? rifiutato di rivelare l?intero contenuto del Piano Industriale partorito dalla mente fertile di Corradino Passera e dei suoi uomini. Ma c?? un altro protagonista che ha giocato con spregiudicatezza sui numeri nascondendo la mano in un crescendo di voluta drammatizzazione che ha messo con le spalle al muro i sindacati. ? Maurizio Sacconi, il 58enne ministro del Welfare di Conigliano che tutti considerano uno dei politici pi? sottili. Sacconi si porta alle spalle una lunga esperienza in materia di lavoro e di previdenza e un?intensa frequentazione con quel mondo socialista che oggi insieme al collega Brunetta sembra menare la danza nella maniera pi? vivace. Nei giorni scorsi quest?uomo al quale Marco Biagi scrisse prima di morire una lettera lamentandosi di non avere una scorta adeguata, ha negato che gli esuberi fossero pi? di 3.250 previsti, e anche stamane intorno alle 12,30 ha detto che 5.000 unit? rappresentano un dato ?che non ? mai emerso nel corso del negoziato?. ? davvero curioso che il primo protagonista per conto del Governo non parli in modo chiaro e definitivo, ma questo fa parte del balletto della politica che l?inutile Angeletti della Uil vuole lontana dal tavolo, ma che oggi ritorna ad essere protagonista indiscussa dell?intera vicenda. Alle spalle rimangono i manager di BancaIntesa che difendono il progetto Fenice e gli interessi della Cai, la societ? dei capitani coraggiosi. In testa c?? Corradino Passera che segue con ansia la vicenda e condivide al 100% la linea del Governo. D?altra parte lui ? abituato a queste operazioni di risanamento aziendale e di sotterramento sindacale. Quando dal ?92 al ?96 ? stato amministratore delegato di Olivetti ha preparato un bel piano di risanamento per poter ottenere la licenza Gms da Carletto Azeglio Ciampi, un passo necessario per dar vita all?Omnitel. L?operazione fu costruita creando una ?bad company?, la Olivetti Personal Computer, nella quale furono scaraventati i debiti di Olivetti e centinaia di persone che risultavano inutili. Il mondo politico aspetta con il fiato sospeso pronto a scatenare l?inferno. Se ci sar? un accordo in extremis il Cavaliere dai capelli cremolati ringrazier? l?ex-socialista Sacconi e far? squillare le trombe dei telegiornali (primo fra tutti quel Tg1 di Gianni Riotta che ? diventato una liturgia inguardabile). Se invece salteranno il tavolo, i tavolini e le cordate, allora ci sar? legna per il fuoco di una polemica contro i sindacati e contro i ?comunisti? che ancora si annidano nelle aziende. Anche Berlusconi prega per la Compagnia. 2 ? NAGEL E PAGLIARO NON POTRANNO PI? GESTIRE I DOSSIER DI TELECOM, RCS, GENERALI, COME SE FOSSERO VICENDE PRIVATE Mediobanca il giorno dopo. ? il momento di sciogliere il rebus e di capire chi ha vinto e chi ha perso nella battaglia che ha visto Cesarone Geronzi affondare il coltello nella torta meneghina. A leggere i giornali hanno vinto tutti: il banchiere romano che ha sconvolto la governance, il pallido Nagel che rester? capo-azienda, e il triste Pagliaro che coprir? la carica di direttore generale. Ha vinto Alessandro Profumo che con movimenti contraddittori e dichiarazioni ingoiate, si ? fatto paladino dei manager giovani e moderni allevati alla scuola di Maranghi. In realt? da gioved? 18 quando sar? approvato il nuovo statuto, inizia il ?dopo-Maranghi?, un?epoca diversa dove gli spazi di autonomia si riducono per chi pensava di tenere immobilizzata piazzetta Cuccia nelle grandi scelte strategiche. I giovani manager bocconiani (primo fra tutti Pagliaro), non potranno pi? gestire i dossier di Telecom, Rcs, Generali, come se fossero vicende private. E d?ora in avanti dovranno pedalare parecchio perch? se ? vero (come scrive oggi ?l?Espresso?) che il 2007 ? stato un anno di grandi risultati, l?esercizio di quest?anno sar? ben pi? problematico. La telenovela ? finita tra sospiri di sollievo e le massaie di Voghera, affezionate a Dagospia, hanno capito che si ? montata una lunga sceneggiata, per molti versi incomprensibile al di fuori di una logica di puro potere. Le moine di Geronzi sono state quelle dell?incantatore di serpenti e questo ? l?unica cosa che appare acquisita. Oggi su qualche giornale appare la notizia che da Mediobanca partir? nei prossimi giorni un plico per il Governatore Draghi che dovr? dire l?ultima parola sullo statuto bagnato dal sudore del notaio Marchetti. Gli uscieri di piazzetta Cuccia hanno rivelato a Dagospia che in realt? Draghi il nuovo statuto l?ha gi? visto e scommettono che non ci saranno sorprese. 3 - DOVE ? FINITO L?ERMOLLI? LONTANO DAL FUOCO A Milano gira una domanda insistente: dove ? finito l?Ermolli, il manager di Varese che dagli anni ?70 ha camminato dietro l?ombra di Silvio Berlusconi? Il quesito ha una sua ragione perch? negli ultimi mesi l?immagine del superconsulente si ? appannata fino a dissolversi. Eppure ? stato lui il primo a sondare il portafoglio dei capitani coraggiosi nella vicenda Alitalia, e tutto faceva pensare che avrebbe avuto un ruolo protagonista. Invece con grande sorpresa della piccola provincia ambrosiana, il varesotto 69enne si ? ritirato dietro le quinte e oggi appare una piccola notizia sul ?Corriere della Sera? in cui si dice che comprer? un?aziendina di Gallarate che lavora nel cargo con 60 dipendenti. Ma non basta, perch? il nome di questo personaggio importante del gotha milanese non ? tirato in ballo per l?altra partita che si sta decidendo in queste ore, quella dell?Expo dove se la battono Formigoni e la Moratti in un duello che dovrebbe trovare una soluzione imminente. Al suo posto girano per la presidenza dell?Expo i nomi di Diana Bracco e Lucio Stanca, mentre i giornali dedicano fiumi di parole a Paolo Glisenti che rispetto a Ermolli ? il Davide contro Golia. Il superconsulente di Sin&rgetica ? un manager vero, mentre il povero Glisenti nasce giornalista e deve la sua patente di manager a Piero Bassetti, che lo sfil? dal ?Corriere della Sera? per farlo diventare suo assistente alla Camera di Commercio. E quando Glisenti mise un piede dentro il gruppo Rcs per dedicarsi con Luchino di Montezemolo agli affari della Carolco cinematografica, fu un bagno di sangue. Dove ? finito l?Ermolli? Le sciure di via Montenapoleone dicono che sta a guardare perch? non vuole bruciarsi le penne nella nuova Alitalia e nel business dell?Expo per il quale si profetizzano avvisi di garanzia. L?uomo ? furbo, anzi furbissimo, e sa che il Cavaliere non vuole bruciare gli amici storici. 4 ? NON DITE A DE BENEDETTI CHE PI? SMENTISCE E PI? ZAMPILLANO NOMI: ORA ? LA VOLTA DI TITO BOERI ? bella l?immagine di Carlo De Benedetti che a 74 anni affonda le mani nel giornalismo e difende la sua creatura. Meno bello e gradevole ? l?idea che quest?uomo si lasci prendere da contrazioni nervose e scriva di suo pugno un comunicato che tronca le voci sulla successione a ?Repubblica? di Ezio Mauro. Per un manager con la sua storia alle spalle non c?? bisogno di arrivare a tanto e viene il sospetto che questa smentita voglia colpire un tema caldo e vitale per Carletto. Eppure dovrebbe rendersi conto che gi? il distacco dell?editoria dal resto del Gruppo Cir, annunciato poche settimane fa, ha dato la stura a interpretazioni di ogni genere. Da un lato c?? chi pensa che l?operazione sia stata voluta dal figlio Rodolfo, ignaro del peso politico della carta stampata; dall?altro c?? chi dice il contrario e cio? che Carletto si sia reso conto che ?il divorzio? dei destini editoriali e industriali, ? stata un?operazione abile e concordata per confondere le idee. A questa si aggiungono gli interrogativi sull?uscita di Marco Benedetto, il supermanager che ha costruito le fortune del Gruppo di via Po, un esodo maturo che comunque ha acceso altre domande sul futuro dell?impero editoriale. Il Carletto giornalista non vuole inseguire le voci e i pettegolezzi, n? vuole sentir parlare di un De Bortoli al posto di Ezio Mauro con il quale si ? creato per pi? di un decennio un sodalizio granitico che aveva in Marco Benedetto il terzo protagonista. Lasciamolo lavorare sereno. L?uomo ? pieno di risorse meravigliose. A tradirlo ? sempre stato soltanto il suo carattere. PS - A proposito non dite all?Ingegnere che ? cicciato un altro nome per ?La Repubblica? edizione 2009: l?economista Tito Boeri, neo acquisto del Gruppo Espresso. 5 ? LUCHINO CAPOTRENO Luchino di Montezemolo, il desaparecido di Confindustria, legge con attenzione tutti gli articoli e le notizie che riguardano le Ferrovie dello Stato e ieri ? rimasto soddisfatto quando il ministro dei Trasporti Matteoli per la prima volta ha parlato della sua societ? Ntv che far? concorrenza alle Ferrovie di Mauro Moretti. Insieme a Dieguito Della Valle, Giuseppe Sciarrone e Gianni Punzo, il 60enne Montezemolone esamina al lentino i movimenti di Moretti e riceve dall?interno delle Ferrovie notizie a rotta di collo. Cos? ieri quando ha letto che Moretti studia alleanze con le ferrovie tedesche e svizzere per l?Alta Velocit?, Luchino non si ? agitato pi? di tanto perch? dal palazzo-obitorio di piazza della Croce Rossa dove governa Moretti, gli hanno detto che la sortita del manager di Rimini ? ispirata pi? dalla paura che dalla verit?. ? una bella battaglia quella che si sta svolgendo sui binari, ma Luchino ? tranquillo perch? Moretti e i suoi uomini devono risolvere ancora grandi problemi tecnici sulla rete e sui treni veloci. Ne sanno qualcosa le case produttrici dei convogli che aspettano di leggere il capitolato delle gare delle Ferrovie per le quali l?obiettivo di 300 km/h ? allo stato attuale irraggiungibile. Dagospia 12 Settembre 2008 -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
? 2008-09-12 14:38 Fiat: joint venture in India L'accordo e' finalizzato alla produzione di sistemi elettronici (ANSA) - TORINO, 12 SET - La Magneti Marelli e la Unitech Machines Limited hanno concluso un accordo per la creazione di una joint venture in India. L'accordo e' finalizzato alla produzione di sistemi elettronici per autoveicoli. La nuova societa' sara' partecipata al 51% da Magneti Marelli e al 49% da Unitech Machines Limited e sara' operativa entro il primo trimestre 2009. Le attivita' industriali saranno localizzate presso Manesar, a circa 40 km a sud-ovest di New-Delhi. -
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I debiti tributari, l??assicurazione sulla vita? della Lazio Grazie alla transazione consentita dalla legge con il fisco, che ha accettato la rateizzazione di 140 milioni in 23 anni, non conviene agli altri creditori presentare eventuali istanze di fallimento: riceverebbero solo le briciole L?indebitamento della Lazio si ? assestato a 126,04 milioni, con somme scadute per 8,69 milioni. Il dato, risalente al 31 luglio ? registrato nell?ultima comunicazione Consob del 31 agosto scorso. I tifosi della Lazio per? non dovranno preoccuparsi: non tanto perch? la cifra ? diminuita rispetto ai 129,29 milioni di fine giugno, ma per una semplice constatazione pratica. Il 20 maggio 2005 il presidente Claudio Lotito sottoscrisse l?atto di transazione in 23 anni dei debiti fiscali con l?Agenzia delle entrate ?relativo alle imposte Irpef e Iva ? si legge nel bilancio al 30 giugno 2007 ? dovute a tutto il 31 dicembre 2004 e non versate dalle precedenti gestioni, pari a complessivi Euro 108,78 milioni, ai quali vanno aggiunti gli interessi legali (per un totale complessivo di oltre Euro 140 milioni)?. Questo atto, siglato in base alla legge 178/2002 (in seguito abrogata), rappresenta la vera ?assicurazione sulla vita? per la Lazio: quest?ultima, stando sempre alla comunicazione del 31 agosto scorso, deve ancora 88,72 milioni, ed ha versato regolarmente tutte le rate finora dovute al fisco secondo l?accordo. Ma perch? l?intesa raggiunta ? un??assicurazione sulla vita?? Considerato che il fisco ? il maggior creditore della societ? biancoceleste ed ? per legge il primo privilegiato in assoluto, non c?? alcuna convenienza per tutti gli altri a presentare eventuali istanze di fallimento. Infatti, sarebbe molto difficile per essi recuperare le cifre dovute dalla squadra romana, poich? l?amministrazione tributaria sarebbe la prima a incassare le somme provenienti dall?ipotetico dissesto. In pi?, l?Agenzia delle entrate ha garantito i suoi importi con la cessione pro-solvendo dei crediti rivenienti dagli incassi da biglietteria, mentre sul centro sportivo di Formello grava un?ipoteca iscritta dal 31 marzo 2004 dal Concessionario del servizio della riscossione della Provincia di Roma. ?Tale garanzia ? si legge ancora nel bilancio 2006/07 ? rimarr? operativa sino alla definitiva esecuzione della transazione con l?Agenzia delle Entrate?. Insomma, ai fornitori (che devono ricevere ancora 10,19 milioni), al personale (11,25 milioni) e alle societ? di calcio (9,38 milioni) non c?? alcun interesse a chiedere il fallimento: gli resterebbero soltanto le briciole. Oltre a ci?, c?? un altro vantaggio per Lotito, che controlla la societ? biancoceleste tramite la sua Lazio Events con la quota del 61,312%. Proprio grazie alla transazione non ha dovuto effettuare un?immediata operazione di ricapitalizzazione per ripagare le somme dovute all?amministrazione tributaria. Se quest?ultima avesse subito avviato le procedure coattive di riscossione e intentato l?eventuale successiva azione fallimentare, sarebbe stato costretto a farlo: ma il numero uno laziale ? stato abile a trovare la legge che ha consentito di evitare tutto questo. E tutti vissero felici e contenti. Marco Liguori http://marcoliguori.blogspot.com -
Topic "C O M P L O T T O D I F A M I G L I A"
CRAZEOLOGY ha risposto al topic di CRAZEOLOGY in Calciopoli (Farsopoli)
Gi?. Sapevo che ti sarebbe interessato. Ormai ti conosco.... hi hi hi hi! -
Il Buon Onesto Brindellone
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Se dovessero davvero mandare in galera i disonesti, Moggi ci sarebbe entrato per ultimo. Indoviniamo un p?, chi sarebbe entrato per primo/i? -
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EREDIT? CARACCIOLO:OLTRE ALLA FIGLIA ADOTTIVA ALTRI DUE FIGLI NON RICONOSCIUTI IL PRINCIPE EDITORE NON FAREBBE MISTERO DI ESSERE IL PADRE DEI FRATELLI REVELLI IL DESTINO DEL 10% DEL GRUPPO ESPRESSO POTREBBE DIVENTARE OGGETTO DI RISSA Andrea Ducci per ?Il Mondo?, in edicola domani Prima il progetto di scissione della holding Cir, con la separazione della parte editoriale dalle altre attivit?. Poi, la repentina uscita dell?amministratore delegato, Marco Benedetto, dopo 24 anni di onorato servizio. Ora il destino del 10% della societ?, ossia il secondo pacchetto azionario per importanza dopo quello di Carlo De Benedetti. Per il gruppo Editoriale L?Espresso si preannuncia una fase storica del tutto nuova. L?ultima novit? riguarda proprio la rilevante partecipazione del 10% attualmente in capo all?ottantatreenne Carlo Caracciolo, cognato di Gianni Agnelli, fondatore e storico azionista della casa editrice tenuta a battesimo da Adriano Olivetti negli anni ?50. Si tratta, in effetti, di una quota tale da incidere sugli equilibri che ora vedono De Benedetti saldamente al controllo, sebbene affiancato da partecipazioni amiche come quella di Caracciolo, delle assicurazioni Generali, di Giulia Maria Mozzoni Crespi e della fondazione Cassa di risparmio di Trieste. Un equilibrio il cui destino ? legato a quello del 10% di Caracciolo. Il motivo ? strettamente personale. Da qualche mese l?avvocato Vittorio Ripa di Meana ?, infatti, impegnato su incarico del fratello di Marella Agnelli di occuparsi di una delicata questione di famiglia. Nell?eventuale asse ereditario di Caracciolo potrebbero, oltre alla figlia adottiva Jacaranda Falck, entrare anche altri due figli fino a oggi non riconosciuti. In privato, del resto, l?editore non farebbe mistero di essere il padre di Carlo Revelli e di sua sorella Margherita, sposata con Fabiano Rebecchini, terza generazione della famiglia di costruttori romani. Non a caso, proprio Ripa di Meana avrebbe a lungo vagliato la strada da seguire per procedere all?adozione o, in alternativa, al riconoscimento dei due nuovi eredi. Una soluzione definitiva sarebbe stata individuata nella seconda opzione per scongiurare dissapori e preservare i rapporti tra i figli. Certo ? che, in caso di difficolt?, la vicenda potrebbe accompagnarsi con una querelle sul destino dei beni e del patrimonio di Caracciolo con tutte le implicazioni del caso per quel pacchetto del 10% del gruppo di Largo Fochetti. Oltre a quella nell?Espresso, dove siede tuttora come consigliere, il fondatore del quotidiano La Repubblica detiene una partecipazione di peso nel settore della sanit? in veste di socio di Giuseppe Ciarrapico. In particolare, si tratta delle attivit? di Eurosanit?, la holding a cui fanno capo una serie di cliniche e laboratori di analisi. Il caso ha, poi, voluto che Caracciolo fosse nella cordata di imprenditori che ha rilevato la gestione della Casina Valadier, storico locale della capitale, appartenuto proprio a Ciarrapico negli anni ?80. Un altro asset ? la quota del 33% del quotidiano francese Lib?ration, che fa di Caracciolo il secondo azionista della societ? editrice del giornale dopo Edouard de Rothschild, che a sua volta controlla il 38%. A fianco delle partecipazioni nell?editoria e nella sanit? ci sono, inoltre, i beni immobiliari da lui stesso descritti nel libro intervista a Nello Ajello. Alcune storiche propriet? di famiglia come il palazzo sul lungotevere a Roma e altre acquistate e valorizzate da Caracciolo. ? questo il caso della tenuta di Garavicchio a Capalbio (in provicnia di Grosseto) e di quella di 600 ettari di Torrecchia nel basso Lazio (Latina), rilevata all?inizio degli anni ?90 all?indomani della vendita a De Benedetti di una quota dell?Espresso. Quota, poi, in seguito riacquistata e che adesso potrebbe diventare oggetto di una saga famigliare. Dagospia 11 Settembre 2008 -
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2 - MATRIMONIO CON LAPO? Uno dei matrimoni pi? attesi dell?anno. Cerimonia civile a Parigi per Coc? Brandolini d?Adda, stilista e icona chic del jet-set, e Matteo Colombo il 13 settembre; due settimane dopo il rito religioso e il ricevimento in prestigiosa dimora veneta. Molta attesa per Lapo Elkann con la sua Bianca, sorella minore di Coc?. Dagospia 10 Settembre 2008 -
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? 2008-09-10 15:40 TIFOSI NAPOLI: MARONI, TRA ULTRA' CAMORRISTI E DELINQUENTI ROMA - Sui 3.096 tifosi del Napoli che hanno acquistato i biglietti per la partita con la Roma, 810 erano gravati da precedenti di polizia e 27 contigui alla camorra. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di un'audizione alla commissione Affari Costituzionali del Senato, dedicata alla vicenda della partita Roma-Napoli. Le indagini, ha spiegato il ministro, dimostrano che "c'? l'influenza della camorra" sulla tifoseria napoletana e la presenza di un numero cos? elevato di tifosi con precedenti "costituisce un moltiplicatore di rischio". "Nessuna tolleranza" contro i tifosi violenti: "se dovessero succedere episodi come quello di cui si sono resi protagonisti i tifosi del Napoli, le tifoserie saranno colpite allo stesso modo", ha detto Maroni STOP TRASFERTE TIFOSI PER PARTITE A RISCHIO - Da ora in poi, per le partite segnalate ad alto rischio da parte dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive scatter? il divieto di trasferta per i tifosi. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di un'audizione alla commissione Affari Costituzionali del Senato. Quelle giudicate ad altissimo rischio, ha spiegato il ministro, "si svolgeranno a porte chiuse: la sicurezza di cittadini e forze dell'ordine ? la cosa pi? importante, tutto il resto viene dopo". Da ora in avanti, ha sottolineato, "interverr? quindi per dare indicazioni specifiche: elevati profili di rischio per me significa stop a trasferte o porte chiuse". NO A TRASFERTA TIFOSI CATANIA A MILANO - Stop alla trasferta dei tifosi del Catania a Milano per la partita con l'Inter di sabato prossimo. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso dell'audizione alla commissione Affari costituzionali del Senato. Ieri, invece, Osservatorio sulle manifestazioni sportive e Comitato di analisi sulle manifestazioni sportive (Casms) avevano dato il via libera alla trasferta dei tifosi etnei a Milano, purche' muniti di biglietto del treno e della partita. ''Nei giorni scorsi - ha spiegato Maroni - Osservatorio e Casms hanno individuato alcune partite ad alto rischio con prescrizioni che vanno dall'imposizione della vendita di biglietti singoli al divieto di trasferta. Io sono in grado di anticipare che per le partite di sabato e domenica prossimi ci sara' il divieto di trasferta dei tifosi per Inter-Catania, Napoli-Fiorentina, Virtus Latina-Sora e Foggia-Cavese''. Sulla base delle decisioni del responsabile del Viminale l'Osservatorio e il Casms dovrebbero tornare a riunirsi domani. VIA ALLA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE CONTRO LA VIOLENZA - Dopodomani partir? un'iniziativa straordinaria di comunicazione del ministero dell'Interno come risposta alla violenza dei tifosi. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di un'audizione alla commissione Affari Costituzionali del Senato. Ci saranno, ha spiegato Maroni, "spot su reti televisive in cui si utilizzeranno gli episodi di violenza dei tifosi contrapposti alle buone azioni calcistiche. Gli spot saranno on line sui siti delle societ? calcistiche e saranno proiettati sui maxischermi in occasione delle partite". MARONI, NO RESPONSABILITA'GRAVI PS PARTENOPEA - Per i disordini legati alla partita Roma-Napoli "non ci sono responsabilit? gravi da parte delle autorit? di pubblica sicurezza di Napoli: l'errore ? stato fatto a monte, con l'autorizzazione, da parte dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, della trasferta dei tifosi in una partita a rischio". Ha detto Maroni. ansa.it -
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Il mio infatti era un punto di vista espresso in questa prospettiva. Credo sia arrivato il momento che se deve volare che voli, se si deve bruciare le ali che se le bruci. Lui, non altri. Lui hanno pompato per anni, lui hanno mastrurbato per anni, lui hanno adottato "per". L'accorciamento credo che sia necessario da questo punto di vista. E anche la famiglia pu? "pesare" quanto vale il signorino, oltre al mondo intero, (non quello dei giornali pagati "per", ma quello del mercato che ? molto pi? spietato....). Io sono stato contento fin dall'inizio in cui ho sentito la notizia. Perch? una cosa ? certa, sia Lapo che John hanno avuto una campagna stampa favorevole fin dall'universit?, ma di fatti veri e propri non occasionali, io ancora non ne ho visti. Ma io ? da mesi che dico che il problema ? solo Johnny, gli altri MontalbaniVari si possono solo adattare. (meno Stevens, che ? quello che mi spaventa di pi? nonostante l'et?) -
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Moggi: "Al Milan serve una rivoluzione tattica totale" Marted? 02.09.2008 11:25 "Uno schiaffo nella giornata che doveva esaltare il genio di Ronaldinho". Luciano Moggi definisce cos? la sconfitta del Milan all'esordio in casa con il Bologna. Ma non solo, perch? l'ex dg della Juventus, su "Libero", attacca la "pretenziosa" campagna acquisti del club rossonero, comunque "tra le principali pretendenti al titolo". "Un conto sono i nomi, altra cosa ? inserirli in rosa, cosa che rischia di creare pericolosi squilibri". Quello cio? che secondo Moggi si ? visto contro il Bologna: "manovra lenta, troppi attaccanti impiegati, centrocampo in sofferenza e in inferiorit? numerica (mancava per di pi? Gattuso), difesa sempre in difficolt?'". Mancava Kak?, ma il ritorno del brasiliano per Ancelotti non sar? una soluzione, anzi, con lui "lo squilibrio potrebbe addirittura aumentare e probabilmente i pensieri di Ancelotti erano rivolti a questo. Ancelotti aspetta con impazienza Kak?, ma occorrer? una rivoluzione tattica totale". Stoccata anche all'Inter a proposito dei presunti falli di mano di Ibrahimovic in occasione del gol nerazzurro con la Sampdoria e di Zanetti nella propria area ("Voglio convincermi che non sia stato un anticipo di 'aiutino') E riguardo al suo vecchio nemico, Zdenek Zeman, con la sua Stella Rossa eliminata nei preliminari di Uefa dall' Apoel Nicosia: "Il tecnico boemo - conclude Moggi - farebbe bene a parlare meno e a lavorare di piu'". http://www.affaritaliani.it -
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Zamparini: ?Il problema del calcio ? ai vertici? PALERMO, 9 settembre - ?Il problema del calcio ? al vertice?. Questo, secondo Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, ? il pi? grave problema che assilla il calcio di oggi. ?Nel calcio italiano purtroppo per colpa non dei presidenti diventa difficile aspettarsi nuovi manager, nuovi gruppi imprenditoriali. Noi della Lega Calcio ci scontriamo con un sistema che non funziona sin dai vertici governativi. Abbiamo le istituzioni pi? scassate del mondo che prendono decisioni demagogiche. Ci scontriamo quando parliamo di stadi di propriet?, ci scontriamo quando parliamo per la detassazione sugli ingaggio, considerando che partiamo ad handicap rispetto a Inghilterra e Spagna. Poi si d? addosso ai presidenti che, posso garantirlo, con il calcio non si arricchiscono. Lasciare il Palermo? Ci avevo pensato ma poi ho scelto di restare?. ....................................... http://www.corrieredellosport.it -
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Preziosi: ?Serve manager al di sopra delle parti? ?A e B devono sedersi ad un tavolo ed eleggere un manager al di sopra delle parti, che gestisca il calcio come un?azienda. Qui tutti si rimpallano le responsabilit? per difendere i loro posti, anche se non hanno pi? le capacit??. Queste le parole di Enrico Preziosi, patron del Genoa, rilasciate nel corso di un?intervista alla giornalaccio rosa dello Sport. ?Ci vuole un manager che presenti un piano industriale, noi presidenti lo votiamo e se non raggiunge i traguardi viene rimosso. Credo sia una cosa possibile, utile a tutti, spero sia realizzabile, anzi ci credo, basta svecchiare?. http://www.mediagol.it/articolo.asp?idNotizia=11262 --------------- Preziosi: ?Il calcio ? avvelenato da troppi interessi? Enrico Preziosi, Presidente del Genoa Calcio, nel corso di un?intervista rilasciata alla giornalaccio rosa dello Sport, parla di un calcio italiano ?avvelenato da troppi interessi? precisando che sarebbe opportuna una vera e propria rivoluzione: ?[...] con i diritti tv e le regole di adesso non si pu? sperare molto. Mi auguro che ci sia un?evoluzione in questo sport che metta tutti sullo stesso piano. In passato Cagliari, Verona e Sampdoria hanno vinto lo scudetto, ora ? impossibile, il calcio ? avvelenato da troppi interessi?. http://www.mediagol.it/articolo.asp?idNotizia=11259 -------------------------------------- Preziosi: ?Qui ci vuole una bella rivoluzione? ?I campionati di serie A e B devono essere gestiti da un manager al di sopra delle parti?. Enrico Preziosi dove sogna di arrivare con il Genoa? ?Sarebbe bello non avere limiti, ma con i diritti tv e le regole di adesso non si pu? sperare molto... E' incredibile: tutti investono molto, i prezzi rispetto all'anno scorso sono raddoppiati, ma nessuno guadagna. I soldi finiscono ai giocatori e al sottobosco?. Cosa intende dire? ?Qui chi pi? vince, pi? perde. Guardate il bilancio dell'Inter, la squadra che ha dominato la ultime stagioni. Ma quale altra azienda se va bene ci rimette?? Perch? allora non riuscite a cambiare? ?A parole tutti vogliono farlo, poi nei fatti non accade. Il calcio va rifondato. Ci vogliono budget e piano aziendale. Prendiamo ad esempio il modello Inghilterra... Il nostro sistema ? monco, va rinnovato, ringiovanito?. Insomma, lei cosa farebbe? ?A e B devono sedersi ad un tavolo ed eleggere un manager al di sopra delle parti, che gestisca il calcio come un'azienda. Qui tutti si rimpallano le responsabilit? per difendere i loro posti, anche se non hanno pi? le capacit?. Ci vuole un manager che presenti un piano industriale, noi presidenti lo votiamo e se non raggiunge i traguardi viene rimosso. Credo sia una cosa possibile, utile a tutti, spero sia realizzabile, anzi ci credo, basta svecchiare?. Lei insomma pensionerebbe qualcuno? ?Certo, penso a Macalli e a Campana, persone che hanno dato molto, ma che dovrebbero dare un segnale di rinnovamento, lasciando spazio ai giovani. Altrimenti li troveremo pietrificati al loro posto?. http://www.goal.com/it/Articolo.aspx?ContenutoId=855886