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CRAZEOLOGY

Tifoso Juventus
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  1. PLUSVALENZE, LA JUVE PATTEGGIA. MA LA TRIADE DA' ANCORA BATTAGLIA http://www.cronacaqui.it/news-plusvalenze-...glia_16508.html
  2. Collina: "I pantaloncini? Non ci avevamo pensato" Il designatore arbitrale ammette una lacuna regolamentare sullo strip di Vucinic: "Per analogia per? potrebbe essere considerato un gesto punibile". Pi? severo Campana, riconfermato alla guida dell'Aic: "Basta con gli spogliarelli" ROMA ? Dopo il ?trucchetto? del Catania i pantaloncini abbassati tornano a far parlare il mondo del pallone. Ora ? Vucinic a riaprire il caso: ieri l?attaccante montenegrino della Roma si ? reso protagonista dell?atipico spogliarello dopo il decisivo gol contro il Cagliari. Il regolamento prevede una sanzione per chi esulta togliendosi la maglietta. E chi si abbassa i pantaloncini? ? un caso non previsto espressamente dalla norma. Lo spiega meglio il designatore arbitrale Pierluigi Collina: "Non avevamo pensato che ci si potesse togliere anche i pantaloncini ? ammette Collina rispondendo ai detenuti del carcere di Massa, dove oggi ha partecipato a una conferenza -. Per analogia, essendo i pantaloncini un indumento di gioco, si potrebbe considerare un gesto punibile. Forse si penser? in futuro ad ampliare la casistica degli indumenti che non ci si pu? levare in campo". "Non posso dare pareri perch? deve ancora decidere il giudice sportivo. In generale, per?, viene punito il gesto dello spogliarsi in campo", aggiunge l'ex arbitro. Ci sono gi? stati comunque altri casi atipici. "Ricordo che il discorso sull'esultanza ? molto particolare ? dice Collina - e ha subito diverse tappe: inizialmente gli arbitri erano tenuti ad ammonire chi si toglieva la maglietta. Poi nel 2006, dopo l'episodio di quel giocatore che indoss? la maschera dell'uomo ragno dopo un suo gol, fu aggiunta nel regolamento l'ammonizione per chi andava a coprirsi il viso". Uno a cui l?esultanza di Vucinic non ? piaciuta affatto ? il presidente dell'Aic Sergio Campana. "Non capisco e non giustifico il fatto che un calciatore debba per forza togliersi la maglietta dopo un gol - spiega Campana - Devono esultare in un altro modo, non levandosi la maglia e ancor meno i pantaloncini. E' un'usanza del calcio moderno di cui non capisco il significato e vorrei proprio vedere i giocatori esultare senza spogliarsi". Campana ? stato confermato questo pomeriggio a Milano alla guida dell'Assocalciatori ma ha precisato che non arriver? alla fine del mandato quadriennale e di aver accettato l'ennesima rielezione "solo perch? in questo momento non ? ancora matura la situazione per cambiare il conduttore. Ma - ha aggiunto - distribuir? tutte le deleghe possibili e immaginabili al vicepresidente Leo Grosso e a Demetrio Albertini e, non appena potr? finalmente godermi il meritato riposo, allora provveder? di conseguenza". http://sport.kataweb.it/articolo/sport/3456980
  3. Non ho parole. Quoto Martinvai. E' una stategia ben precisa questa.
  4. ? 2008-12-16 13:44 ADDIO CARACCIOLO, PRINCIPE DEGLI EDITORI ROMA - E' morto nella sua abitazione a Roma l'editore Carlo Caracciolo. Era nato a Firenze il 23 ottobre 1925. Appartenente alla nobile famiglia dei Principi di Castagneto e Duchi di Melito, Caracciolo ? stato un editore italiano tra i pi? importanti. Presidente del Gruppo L'Espresso, con Eugenio Scalfari nel 1976 fond? il quotidiano 'La Repubblica'. Figlio di Filippo Caracciolo e di Margaret Clarke, fratello maggiore di Marella, vedova di Gianni Agnelli, cominci? la sua imprenditoria editoriale nel 1951 fondando a Milano la Etas Kompass, dedita alla pubblicazione di riviste tecniche, di cui rest? Amministratore Delegato fino al 1975. Nel 1976, da una joint venture tra Editoriale L'Espresso (di cui era diventato azionista di maggioranza) e Arnoldo Mondadori Editore, nacque la Societ? Editoriale La Repubblica, della quale Caracciolo ? stato presidente e amministratore delegato: il 14 gennaio 1976 cominciano le pubblicazione del quotidiano, diretto da Eugenio Scalfari. ansa.it
  5. FIAT A Torino oggi parte la Cassa integrazione. La gelata dell'economia ferma 10mila operai. Il rientro al lavoro ? previsto a met? gennaio. (La Stampa pg. 5) Come al solito, si privatizzano gli utili e si statalizzano le perdite..... "The Agnelli style"
  6. 14 Dicembre 2008 Il telefono caldo di Paolo Mieli e l'informazione a luci rosse Carlo Vulpio ? un giornalista. Dall'inizio del 2007 seguiva le inchieste "Poseidon", "Why Not" e "Toghe Lucane" per il Corriere della Sera. Dal 3 dicembre non pu? pi? farlo. Nel suo ultimo articolo ha fatto i nomi di magistrati, di politici e di imprenditori coinvolti nell'inchiesta della Procura di Salerno in seguito alla denuncia di Luigi De Magistris. Subito dopo ha ricevuto una telefonata in cui ? stato sollevato dall'incarico da Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera. I nomi erano troppi, il tanfo era insopportabile anche per i lettori del Corriere. Mieli, lo dica qui in Rete prima che sia ridotta come i giornali servi del potere con la legge fotti blogger di Cassinelli. Ci dica chi ha telefonato a lei per invitarla a disfarsi di Vulpio? Uno della lista? Un membro del consiglio di amministrazione di RCS? O ha fatto tutto da solo? Altrove, in altri Paesi, in Francia o negli Stati Uniti, un gesto come il suo non sarebbe stato apprezzato. L'avrebbero cacciata. Qui la premieranno, magari con la direzione del Tg1. Leggere l'elenco di Vulpio, dal CSM, alla Corte d'Appello, alla Corte di Cassazione ? come sollevare il tombino di una fogna. In Italia siamo tutti al di sotto di ogni sospetto. Dall'articolo di Carlo Vulpio del 3 dicembre 2008: "Non era mai accaduto prima in Italia, che una procura della Repubblica fosse ?circondata? come un fortino della malavita. Ieri ? successo alla procura di Catanzaro, che per tutta la giornata e fino a tarda sera ? stata letteralmente accerchiata da cento carabinieri e una ventina di poliziotti, tutti arrivati da Salerno. Con i carabinieri del Reparto operativo e i poliziotti della Digos, sono entrati in procura ben sette magistrati, tra i quali il procuratore di Salerno, Luigi Apicella, e i titolari dell' inchiesta, Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. Hanno notificato avvisi di garanzia e perquisito case e uffici dei magistrati calabresi che hanno scippato le inchieste "Poseidone" e "Why Not" all' ex pm Luigi de Magistris (ora giudice del Riesame a Napoli) e dei magistrati che queste inchieste hanno ereditato, ?per smembrarle, disintegrarle e favorire alcuni indagati?, scrivono i pm salernitani. Tra gli indagati "favoriti", l' ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, il segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa, l' ex governatore di Calabria, nonch? ex procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, il generale della Guardia di Finanza, Walter Cretella Lombardo, l' ex sottosegretario con delega al Cipe, Giuseppe Galati (Udc), Giancarlo Pittelli, deputato di Forza Italia, il ras della Compagnia delle Opere per il Sud Italia, Antonio Saladino. Ma questo ? solo il troncone calabro. Gli stessi magistrati salernitani, infatti, stanno indagando anche in altre due direzioni. La prima riguarda uno stuolo di giudici lucani coinvolti nella "madre di tutte le inchieste" sul marcio nella magistratura (l' inchiesta "Toghe Lucane", che de Magistris ? riuscito a "chiudere" prima di essere frettolosamente trasferito). La seconda andrebbe diritta verso alcuni membri del Csm: per esempio, il vicepresidente Nicola Mancino e i presunti legami con Antonio Saladino, figura chiave di "Why Not", il procuratore generale della Corte di Cassazione, Mario Delli Priscoli, andato in pensione qualche giorno fa, e il sostituto procuratore generale della Cassazione, nonch? governatore (Ds) delle Marche per dieci anni, Vito D' Ambrosio, che in Csm sostenne l' accusa per far trasferire de Magistris. Ce n' ? anche per l' Associazione nazionale magistrati e per il suo presidente, Simone Luerti. Molto amico di diversi indagati eccellenti quando faceva il magistrato in Calabria, Luerti non ha mai perso occasione di esternare contro de Magistris. Quando poi, qualche mese fa, si ? scoperto che incontrava regolarmente Saladino e Mastella nella sede del ministero della Giustizia, mentre lui negava, Luerti s' ? dovuto dimettere dalla carica di presidente dell' Anm. Nel decreto di perquisizione eseguito ieri, 1.700 pagine, i pm di Salerno accusano di concorso in corruzione in atti giudiziari - per aver tolto "illegalmente" a de Magistris "Why Not" e "Poseidone" - il procuratore di Catanzaro, Mariano Lombardi, il procuratore aggiunto, Salvatore Murone, il procuratore generale reggente, Dolcino Favi, il parlamentare Giancarlo Pittelli e ?l' uomo ovunque? Antonio Saladino. Ma accusano anche il sostituto procuratore generale Alfredo Garbati, il sostituto procuratore generale presso la Corte d' Appello Domenico De Lorenzo e il pm Salvatore Curcio di aver preso in eredit? quelle scottanti inchieste al solo scopo di farle a pezzi. Mentre il procuratore generale Vincenzo Iannelli e il presidente di Sezione del tribunale Bruno Arcuri si sarebbero dati da fare non solo "per archiviare illegalmente" la posizione di Mastella ("la cui iscrizione tra gli indagati era invece doverosa"), ma anche "per calunniare de Magistris e disintegrarlo professionalmente". Poi, dicono i pm campani, Iannelli, per una causa che gli sta a cuore, fa intervenire Chiaravalloti su Patrizia Pasquin, giudice del tribunale di Vibo Valentia, che poi sarebbe stata arrestata. Cos?, da magistrato a magistrato, come da compare a compare." Carlo Vulpio, www.carlovulpio.it beppegrillo.it ---------------------- Antonio CABRINI: "Questa nuova Juventus non conosce la parola riconoscenza!" Non ? pi? un mistero: per lei televisione vorr? dire un mese in Honduras per l?Isola dei Famosi insieme a Heather Parisi e alla velina bionda Veridiana. Quanto ha impiegato a dire di s?? ?Non poco. Quando quelli di Magnolia mi hanno offerto di entrare nel cast sono andato a parlare con loro per educazione, ma ho preso tempo. Anche perch? quando vedevo il reality di Raidue dicevo a me stesso: non lo farei mai?. Quindi la tv non l?ha proprio rubata al pallone? ?Da febbraio ho lasciato la carica di ct della Siria perch? non si poteva lavorare nella pi? totale disorganizzazione. Ho avuto qualche promessa in Italia, ma sono fuori dalla lobby calcistica. Non ho amici procuratori, ho sempre evitato i compromessi. C?? chi sa destreggiarsi, io non sono capace. Aspetto e spero?. Proprio nessuno l?ha aiutata? ?Soltanto Bettega, che con me si ? dimostrato un vero amico. Mi ha fatto lavorare nella scuola calcio della Juve, mi ha portato al Novara e ora mi sta dando una mano per capire se posso aspirare alla panchina del Ravenna?. La Juve societ?? ?Tutto tace. Volevano ex campioni e si sono lasciati scappare anche Tardelli. Guardate il Milan: Berlusconi trova sempre un posto agli ex giocatori. Io ho dato a quella maglia tredici anni di carriera, ho accettato di giocare anche quando ero infortunato e rischiavo di spaccarmi per sempre. Si vede che la riconoscenza a Torino non esiste?. (FONTE: Montero77)
  7. Irruzione in diretta a Controcampo di alcuni tifosi del Milan Protesta singolare di alcuni sostenitori del Milan. Nella tarda serata i supporters rossoneri si sono resi protagonisti di un blitz negli studi di Mediaset, interompendo verso mezzanotte la trasmissione sportiva Controcampo, in diretta su Rete4. I tifosi hanno fatto irruzione urlando ?Dove sono i biglietti, dove sono i biglietti?, prima che la regia mandasse in onda un blocco pubblicitario. Alla ripresa del programma, il conduttore della trasmissione, Alberto Brandi, ha spiegato che si ? trattato di ?un?invasione pacifica, fatta di soli cori e parole, una protesta di un gruppo di tifosi milanisti contro i divieti alle trasferte?. Forse era meglio per i milanisti, attendere la squadra reduce dalla pesante batosta rimediata contro la Juventus dal Milan in arrivo da Torino al grido "Dove sono i campioni, dov?? lo scudetto". http://www.forza-roma.com
  8. Non credo... Mi sembra pi? che si vogliano evitare disastri, provando a tagliare rami secchi... (mantenendo per? il potere )
  9. "il prossimo Barack Obama italiano" Meno male che nel 2012 c'? la fine del mondo, senn? chiss? cosa ci sarebbe toccato vedere.
  10. Moggi: "Vi racconto i miei Juve-Milan... Temevo Gattuso, ora lo rimpiango" "Due club amici, ma in campo ce le davamo di santa ragione. E nessuno parlava di arbitri". "Indimenticabile quel 6-1 per noi a San Siro nel 1997. Il dispiacere? 3-1 per loro nel 2004". "Il colpo? Sicuro Davids. Furono dei signori a darci Abbiati. Domenica punto su Pato e il mio Del Piero" BUONGIORNO signor Moggi. Domenica si gioca Juventus-Milan, per caso le viene in mente qualcosa? ?Ci mancherebbe, ? stata per anni la sfida scudetto del nostro campionato. Sono sempre state grandi battaglie, per quei novanta minuti ce le davamo di santa ragione e il rapporto amichevole e di grande correttezza fra le due societ? scompariva per poi ricominciare dal giorno dopo?. Infatti, raramente si sentivano polemiche dopo una sfida fra bianconeri e rossoneri, eppure qualche svista arbitrale c?? stata negli anni... ?Il desiderio di protestare veniva quasi spontaneo, ma tutto iniziava e finiva in cinque minuti e si dimenticava una volta andati via dagli spogliatoi. I direttori di gara sbagliavano a favore nostro o a favore loro, ma mai in maniera decisiva, perch? alla fine erano i valori in campo a determinare il risultato. Ma quando due club hanno (avevano?) relazioni pi? che cordiali tutto passa in secondo piano, anche i torti?. Torniamo a quella che si definiva la santa Allenaza fra la Triade juventina e il Milan ?berlusconiano?... ?Certe definizioni sono puramente giornalistiche, ma non si pu? negare che ci fosse grande feeling fra i due club. Un esempio su tutti: quando nell?estate del 2005 Buffon s?infortun? nel Trofeo Berlusconi dopo uno scontro fortuito con Kak?, il Milan volle venirci incontro offrendoci in prestito gratuito (in effetti dai bilanci Juve risulta oneroso, per 200mila euro, ndr) Abbiati. Furono molto carini, apprezzammo tanto quel gesto?. Guai a pestarvi i piedi sul mercato, per?... ?Si prendevano strade diverse. Oppure ci si scambiava giocatori. Il miglior affare l?ho fatto prendendo Davids, che non rientrava pi? nei programmi dei rossoneri. Non era ?bollito? come qualcuno sosteneva, tant?? che noi riuscimmo a rilanciarlo alla grande. Per?, io non avrei mai ceduto uno come Ibrahimovic alla concorrenza, n? al Milan, n? tantomeno all?Inter?. Torniamo ai suoi Juve-Milan: visto dalla tribuna, ci dice qual ? stato il pi? bel duello sul campo di gioco? ?Sarebbe troppo semplice parlare di uomini-gol, dei campioni dal tocco raffinato, perch? ce n?erano tantissimi. Ma io vi dico che ero molto pi? tranquillo quando sapevo che i rossoneri non avrebbero schierato Gattuso, un vero fenomeno. Rino permetteva al Milan di giocare con tre o quattro attaccanti, perch? era capace di coprire davanti alla difesa e giocare in appoggio ai bomber. E perci? la sua assenza mi rendeva felice. E certamente sar? un bel vantaggio anche per la Juventus domenica?. Ma se le piaceva tanto perch? non lo ha portato Gattuso alla Juventus? ?Lo ammetto, ci ho provato, quando era a Perugia. Ma non ci riuscii, e riconosco pure che il Milan ? stato pi? bravo. Ed io lo rimpiango?. Una partita contro il Milan da ricordare e una da dimenticare... ?Ahi, ahi. Sulla seconda la memoria un po? mi tradisce, ma a pensarci bene ci fu un 3-1, quello del marzo 2004 a Torino, che mi fece restare male. Per?, ho ancora nella mente una delle pi? belle partite dei bianconeri: gi?, proprio contro il Milan, vincemmo 6-1 a San Siro il 6 aprile 1997. Doppiette di Vieri e Jugovic, segnarono anche Zidane e Amoruso. Che spettacolo ragazzi, una Juve straordinaria?. Torniamo invece all?attualit?: chi pu? decidere la sfida di domenica? ?Ah, se gioca Ronaldinho, allora decide qualcuno della Juventus... (risata, ndr) No, scherzo. Piuttosto, scommetto su Pato, ammesso che sia in campo, e occhio all?attacco della Juventus. Uno come Amauri pu? far male sempre, e se Del Piero ? in forma son dolori per tutti?. http://quotidianonet.ilsole24ore.com
  11. ....e Murigno risponde! (AGM-DS) - Milano, 13 dicembre - Mourinho non le manda a dire a Mihajlovic sulla gestione di Adriano: "? giusto dargli una seconda possibilit?". Alla vigilia del match contro il Chievo, in casa nerazzurra a tenere banco ? la polemica sollevata dal tecnico del Bologna, vice di Mancini ai tempi dell`Inter, che ha ricordato come fosse realmente difficile la gestione dell`attaccante brasiliano. "All`Inter il clima ? assolutamente umano, ? giusto dare una seconda possibilit? ad Adriano - ha affermato - d`altra parte l`Inter ha dato una possibilit? a Mihajlovic di fare il secondo allenatore nonostante in campo abbia sputato ad un avversario. Mi sembra che il nostro allenatore in seconda sia Baresi, che parla meno di Inter rispetto a Mihajlovic". (FONTE: DataSport)
  12. Caso Adriano, Mihajlovic attacca Murigno Il caso Adriano non ha lasciato indifferente uno dei protagonisti della storia recente nerazzurra, Sinisa Mihajlovic, attualmente allenatore del Bologna.Il serbo ha colto l'occasione per attaccare il collega Mourinho, che ha preso il posto di Mancini (e, di conseguenza, il suo) sulla panchina dell'Inter: "Mourinho e i suoi collaboratori sono arrivati all'Inter sostenendo di essere i pi? bravi e che loro sapevano come gestire il gruppo. Invece mi sembra che siamo ancora alle solite. Noi abbiamo gestito Adriano per 4 anni, evidentemente quando Mancini lo lasciava fuori un motivo c'era. Per? quando non giocava c'erano sempre polemiche e Roberto veniva attaccato dai media. Con Mourinho questo non succede". (FONTE: TuttoMercatoWeb)
  13. Calcio, Moratti: Del Milan temo la qualit?, della Juve il carattere MILANO - Il patron dell'Inter, Massimo Moratti, getta acqua sul fuoco sui presunti casi Adriano e Maicon: ''E' solo un equivoco, credo che chiariranno tutto con Mourinh?'. Poi una battuta su Juve-Milan: "Sar? una bella partita tra due squadre forti che hanno in mente di fare sempre meglio. Ma ? molto importante anche la nostra partita, perch? condizioner? quella di Torino. Il Milan fa paura per la sua qualit? e la Juventus per il carattere. Non riesco a calcolare cosa sia meglio per noi". (Agr) http://www.instablog.org/sport/22417.html
  14. Inter: Adriano, altri guai, stavolta "a luci rosse" 13.12.2008 Non c'? pace per Adriano. Ci sarebbe infatti anche il nome dell'attaccante nerazzurro tra quelli dei frequentatori di un locale di lap dance di Vicenza chiuso l'altra notte dai carabinieri perch? nascondeva un giro di prostituzione. A fare il nome di Adriano ? stata una delle ragazze romene fermate nel locale al momento del blitz dei militari, l'altra notte. La giovane avrebbe infatti detto di aver visto e riconosciuto in un'occasione nel locale il bomber nerazzurro. Il nome di Adriano, stando a fonti investigative, comparirebbe anche in un'intercettazione telefonica risalente allo scorso settembre fra il titolare del "Bunny Ranch" e un amico del calciatore, nella quale questi chiedeva la disponibilit? del club per una serata speciale cui doveva intervenire Adriano. Ma nelle registrazioni effettuate dai carabinieri nel locale il volto del giocatore non appare mai. Secondo le indagini, all'interno del night c'era un giro di ragazze, provenienti soprattutto da Romania e Slovacchia, che nei priv? avevano rapporti sessuali a pagamento con i clienti. CIrca 20 le ballerine identificate nel corso della retata. Fonte: Repubblica.it
  15. Fiat (-5,9%) tra i peggiori a Milano Fiat protagonista in negativo a Piazza Affari. Il titolo del gruppo automobilistico ha registrato una flessione del 5,93% a 5,155 euro, in linea con l?andamento del settore, dopo che il Senato degli Stati Uniti ha bocciato il piano di salvataggio da 14 miliardi di dollari per il settore automobilistico. In avvio di seduta il titolo era sceso sotto quota 5 euro. Intanto, il numero uno di Fiat, Sergio Marchionne, ha aperto la porta a un?alleanza strategica, anche se un?operazione di questo tipo dovr? essere conclusa da una posizione di forza. Secondo gli analisti di Ubs un partner per Fiat potrebbe essere la francese Peugeot. Sono arrivate alcune bocciature dalle banche d?affari. Morgan Stanley ha tagliato a 2,4 euro il target price su Fiat, mentre il rating ? ?Underweight? (sottopesare). Equita sim ha sforbiciato a 6,9 euro il prezzo obiettivo sul gruppo automobilistico, in seguito alle pessime notizie provenienti da Oltreoceano. Il giudizio resta ?Hold? (mantenere). http://www.soldionline.it Il 17 Johnny ? atteso a Palazzo Chigi.
  16. CROLLA L'AUTOMOBILE: MARPIONNE SENZA SPONDE E SENZA MARCEGAGLIA Non era affatto allegro Sergio Marpionne quando ieri ha riunito i dirigenti per gli Auguri di Natale. Per il manager italo-canadese che indossa il pullover anche davanti al Papa, bruciano le notizie che arrivano dall'America e dalle banche d'affari. Mentre ricordava ai suoi collaboratori che il 2008 segner? per la Fiat il risultato operativo pi? alto in 109 anni di storia, gli fischiava nelle orecchie il report di Morgan Stanley che ha stimato il valore del titolo a 2 euro, un declassamento che roviner? le feste alla Sacra Famiglia degli Agnelli. In genere le case d'affari compilano i loro report con freddezza burocratica, ma una di queste ha intitolato il suo documento sulla Fiat "mamma mia che disastro!", un linguaggio davvero inconsueto. Forse Marpionne sapeva gi? ci? che ? avvenuto stanotte al Senato americano dove il piano di salvataggio da 15 miliardi di dollari per le industrie automobiliste ? stato bocciato spalancando il terrore su questo venerd? nero che porta General Motors, Crysler e Ford sulla strada del fallimento. La Borsa di Tokyo ? finita nell'abisso e il titolo Fiat ha aperto stamane a -8%, e da luned? i cancelli della fabbrica torinese saranno chiusi per 58mila operai che speravano nel miracolo. A questo punto non c'? alternativa: Fiat dovr? trovare un partner e lo dovr? trovare al pi? presto per sopravvivere. Gli ultimi operai di Mirafiori scommettono che la scelta cadr? entro febbraio sul gruppo francese Peugeot Citroen che produce 3,5 milioni di macchine, mentre non credono all'ipotesi di un'alleanza con i giapponesi di Honda e i sudcoreani di Hyundai-Kia, troppo lontani per diventare compagni di strada. Anche la banca svizzera Ubs spinge sull'alleanza con i francesi di Peugeot e questo orientamento non sembra casuale perch? Marpionne siede come vicepresidente non esecutivo nel board dell'istituto. Per il 56enne manager di Chieti che in tre anni ha rivoltato la Fiat come un pedalino ? il momento della verit? e dell'orgoglio. L'orgoglio lo ha spinto a rifiutare qualsiasi complicit? con la politica romana e ogni idea di aiuto di Stato. Adesso si trova profondamente solo e senza sponde. Il governo ha fatto l'elemosina ai poveri con la social card e si ? preoccupato di Alitalia, ma nulla impedisce di pensare che gi? ieri nell'incontro di Bruxelles Sarkozy e Berlusconi abbiano affrontato il dramma delle quattro ruote. Un'altra sponda su cui Marpionne non pu? contare ? Confindustria, dove Luchino di Montezemolo ha tirato la volata a Emma Marcegaglia pensando (nella migliore tradizione Fiat) di avere una quinta colonna nell'Associazione degli imprenditori. Non ? cos? perch? a Dagospia risulta che nel Direttivo che si ? svolto mercoled? pomeriggio a viale dell'Astronomia, appena la moretta di Mantova ha accennato all'eventualit? di aiuti e incentivi per l'automobile, c'? stata un'autentica rivolta. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1988.htm
  17. FIAT: EPIFANI, NON HO CAPITO E NON CONDIVIDO IDEA MARCHIONNE... (AGI) - L'idea dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, di fare aggregazioni nel settore auto per sopravvivere, non piace al segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. "Onestamente - ha spiegato Epifani, a margine di un convegno dello Spi-Cgil, non ho capito questa idea e non la condivido. Penso che se Marchionne la pone in termini di scuola, non si pone prima che parta la Cig. Se nasconde qualche altro progetto e' bene invece parlarne con i sindacati". Riguardo invece ad aiuti nel settore auto, che proprio ieri sono arrivati dal Governo Usa, il leader della Cgil ha aggiunto: "se l'auto viene sostenuta in tutti i Paesi, questo dovra' essere anche in Italia. C'e' un problema di reciprocita'". http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1976.htm
  18. ? 2008-12-10 12:18 Fiat corre a Piazza Affari (+3%) John Elkann conferma ipotesi di aggregazione paneuropea (ANSA) - MILANO, 10 DIC - Ancora non si fanno nomi sul possibile partner ma a Piazza Affari piace l'ipotesi di un'aggregazione paneuropea per Fiat. La strategia e' stata confermata anche da John Elkann in un'intervista al Wall Street Journal. Il titolo prosegue la seduta sui massimi, in rialzo del 3,02% a 5,8 euro sull'eco delle dichiarazioni del vicepresidente del Lingotto e presidente di Exor. 'La priorita' e' trovare il partner giusto', ha detto Elkann.
  19. As Roma/ Titolo vola +21,7% su voci interesse Libia... (Apcom) - Giornata boom per il titolo As Roma che ha chiuso la seduta con un guadagno del 21,7%, dopo essere stato fuori dalle contrattazioni per l'intera seduta per eccesso di rialzo. A spingere gli acquisti sono state le indiscrezioni di stampa che parlano di un interesse di fondi sovrani libici insieme alla compagnia petrolifera Tamoil per un ingresso nel capitale della squadra capitolina. L'indiscrezione ? stata per? smentita da Italpetroli, societ? della famiglia Sensi che controlla l'As Roma, che ha negato qualsiasi contatto sia diretto sia indiretto con rappresentanti dei fondi libici o di Tamoil. No comment, invece, da parte di Unicredit che, secondo la stampa, sarebbe il tramite fra i libici e la Roma.
  20. Libici "puntano" la Roma,obiettivo quota di minoranza "Interesse pi? che concreto, modalit? stile Juve" (Mf) Roma, 9 dic. (Apcom) - I fondi libici orientati ad acquisire una partecipazione nell'As Roma. Purch? ci sia un partner italiano disposto a guidare la societ?. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza. "Dopo Eni e Unicredit - si legge nell'articolo - il prossimo target nel mirino dei fondi libici potrebbe essere una partecipazione di minoranza nella squadra di Francesco Totti, da sempre considerato dal leader Muammar Gheddafi e dal suo entourage 'un giocatore straordinario, il miglior giocatore italiano'". Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, "l'interesse per una quota nella Roma sarebbe pi? che concreto e le modalit? di partecipazione sarebbero simili a quelle che hanno ispirato l'ingresso col 7 percento nel capitale della Juventus, ma in questo caso con una quota superiore". Nel 2009 - secondo le fonti di MF - dovr? trovare sistemazione definitiva Italpetroli, la holding della famiglia Sensi cui fa capo la Roma, partecipata al 49 percento da Unicredit. "Proprio la banca di Alessandro Profumo potrebbe giocare un ruolo chiave in questa partita. La famiglia Sensi - scrive MF - ? infatti pesantemente esposta nei confronti della banca guidata da Profumo (oltre 350 milioni i debiti che dovranno essere coperti entro il 2010). E, secondo il piano di ristrutturazione siglato tra i Sensi e Unicredit nel luglio scorso, la prima tranche di pagamento prevede un assegno da 130 milioni che dovr? essere staccato entro il 31 dicembre prossimo. Un assegno che potrebbe essere pi? facilmente coperto se a mettere mano al portafoglio fossero anche i libici". Al momento - si precisa - non c'? evidenza che le trattative siano state avviate, in ogni caso la soluzione - qualora la famiglia Sensi dovesse abbandonare la partita - passerebbe per l'ingresso, accanto ai libici, di un imprenditore italiano il cui nome verrebbe suggerito all'istituto di credito di Piazza Cordusio. http://sport.alice.it
  21. ADDIO FIAT, LA FESTA ? FINITA ? MARPIONNE: SOPRAVVIVER? SOLO CHI PRODUCE PI? DI 5 MILIONI E MEZZO DI AUTO ALL?ANNO - TARGET OGGI RAGGIUNTO SOLO DA GM, TOYOTA, FORD, VOLKSWAGEN E RENAULT-NISSAN ? FIAT BIVIO: O SI FONDE O MUORE? Sole 24 Ore.it Sopravviver? solo chi produce pi? di cinque milioni e mezzo di auto all'anno. Lo ha dichiarato Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, in un'intervista pubblicata oggi sul quindicinale dell'industria dell'auto "Automotive News Europe". Questo target oggi ? raggiunto solo da General Motors, Toyota, Ford, Volkswagen e Renault-Nissan. Secondo il numero uno della Fiat, la crisi porter? ad una forte ristrutturazione del mercato dell'auto perch? ?non pu? continuare ad andare avanti come in passato: l'indipendenza in questo settore non ? pi? sostenibile?. La parola d'ordine ? concentrazione: ?La nostra strategia delle alleanze industriali mirate era un metodo per arrivare a un certo tipo di aggregazione. - spiega Marchionne - Ma vista la situazione dei mercati e quel che ci aspetta in futuro, quanto fatto finora non basta?. Secondo l'amministratore delegato della Fiat ?tra due anni potrebbero restare solo sei grandi produttori: uno statunitense, uno tedesco, uno franco-giapponese con una possibile ramificazione negli Usa, uno in Giappone, uno in Cina,e infine resterebbe lo spazio per un altro soggetto europeo?. Stando all'ipotesi, la casa torinese potrebbe trovare spazio proprio in questa combinazione europea che potrebbe includere anche attori non europei. Tra i possibili candidati per la costituzione del "sesto" grande gruppo globale ci sono la Bmw e Daimler Benz. ?Se ci? non avverr? - ha affermato Marchionne - i mercati finanziari reagiranno con tolleranza zero. Dobbiamo quindi sederci intorno a un tavolo e riconoscere che la festa ? finita. Non tutti gli attuali protagonisti del settore ce la faranno a sopravvivere?. Le parole di Marchionne sono in linea con quelle rilasciate da John Elkann in un'intervista al Sole 24 Ore: ? Stiamo attraversando una crisi epocale da cui il mondo dell'automobile uscir? radicalmente mutato, e Fiat potrebbe giocare un ruolo nel suo consolidamento?. Intanto il top manager del Lingotto sta lavorando per mettere al sicuro il gruppo Fiat Group Automobiles dalle conseguenze della crisi: ? Sto tirando i freni su tutto, sto tirando i freni su nuovi modelli il cui sviluppo non ? ancora arrivato all'80% o al 90% - ha spiegato Marchionne - La nuova Alfa 147 uscir?, questo ? sicuro, ma se mi chiedete se investir? in un nuovo Suv per l'Alfa la risposta ? no? http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-1876.htm
  22. ?TESORETTO QUERCIA? IN BRASILE - GIRA IL VENTO: IL TRIBUNALE DI TORINO HA RESPINTO LA RICHIESTA DI DANNI (MEZZO MILIONE DI EURO) AVANZATA DAI DS E D?ALEMA NEI CONFRONTI DEL GIORNALISTA DELLA ?STAMPA? PAOLO COLONNELLO E DEL SUO DIRETTORE GIULIO ANSELMI? Michele Brambilla per Il Giornale Siccome si dice sempre che i giornalisti danno notizia delle indagini sui politici ma tacciono poi sulle assoluzioni, ecco una storiella al contrario che forse riequilibra un po? torti e ragioni. Il tribunale di Torino ha respinto la richiesta di danni (mezzo milione di euro) avanzata dai Ds e da Massimo D?Alema nei confronti del giornalista della Stampa Paolo Colonnello e del suo direttore Giulio Anselmi. A far infuriare D?Alema era stato un articolo del 6 giugno 2007, in cui Colonnello dava notizia di un dossier della Kroll, un?agenzia di investigazioni americana fra le pi? importanti al mondo. In quel dossier, chiamato ?Project Tokio?, si diceva che secondo ?fonti d?intelligence in Italia? c?erano, in Brasile, conti segreti di alcuni esponenti dell?allora maggioranza di governo, ?in particolare del ministro degli Esteri Massimo D?Alema?. La notizia era stata intercettata dagli uomini della Security Telecom di GiulianoTavaroli, e finita quindi all?attenzione della magistratura milanese. Il giorno dopo, l?intero mondo politico (maggioranza e opposizione, va detto) s?era schierato contro ?l?ennesimo caso di malcostume giornalistico?. Al Tg1 D?Alema aveva detto: ?Quello che colpisce ? che un giornale serio come La Stampa, che ha quella propriet?, utilizzi questa spazzatura, la faccia diventare notizia e la getti nella vita politica italiana. Questo colpisce, ferisce e preoccupa?. Quindi aveva beffardamente annunciato la causa civile per danni e il sicuro incasso: ?Il conto ?Quercia? adesso diventer? il conto ?Ulivo? con il Partito democratico... ?. Invece, il giudice Maria Francesca Christillin ha ora rigettato il ricorso di Ds e D?Alema condannandoli a pagare 5.500 euro di spese processuali. Questo non vuol dire che D?Alema avesse un conto (che non ha mai avuto) in Brasile. Vuol dire che, come ha scritto il giudice, Colonnello ha semplicemente riportato la notizia di un?indagine in corso, oltretutto contestualizzandola tra i ?veleni? sparsi in quel momento sulla politica. Colonnello e La Stampa avevano quindi fatto, e bene, il loro dovere. Ma ? questo che a volte non si tollera. Per mesi si parl? di ?fango?, l?Unit? diede lezioni di giornalismo a Colonnello e ci furono inviati della Stampa che, a differenza dei colleghi degli altri giornali, non poterono seguire le missioni del ministro degli Esteri sugli aerei di Stato. Cos?, tanto per far capire quale, tra le due?caste?, abbia poi maggiori poteri di pressione. http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-1874.htm
  23. Il Ros ha sbagliato tutto ed ha depistato i magistrati di Catanzaro di Gioacchino Genchi 7 dicembre 2008 Ritengo di poter diffondere questa parte della relazione che ho inviato a Salerno e che risulta solo in parte riportata nel decreto. Come dimostrato il ROS non ha saputo nemmeno acquisire correttamente l'intestario dell'utenza cellulare di Mastella, che non era da tempo intestata alla "Camera dei Deputati" ma al D.A.P. (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) quando ne sono stati acquisiti i tabulati. La SIM non era nemmeno la stessa (vedi il codice IMSI) ed era pure passata pi? volte dalla TIM alla WIND e viceversa. All'epoca delle intercettazioni con Saladino, che ho esaminato e considerato mesi dopo, l'utenza era invece intestata alla "Camera dei Deputati". La SIM aveva un codice IMSI (International Mobile Station Identity) diverso, operante sulla TIM e non sulla WIND, come risultava dagli ultimi tabulati di Saladino. Ora posso aggiungere che dall'esame delle intercettazioni (pi? recenti) dell'indagine "Toghe Lucane", Mastella era stato pure indirettamente intercettato, mentre trattava di alcune faccende con locali esponennti del centro-sinistra, su un altro numero. Mai e poi mai avrei potuto ipotizzare e/o supporre, quando ho acquisito il tabulato, che quel numero fosse di Mastella. Peraltro non mi sarebbe servito a nulla, posto che ove avessi voluto dimostrare i contatti di Mastella con Saladino questi sarebbero gi? emersi dal suo tabulato. Quindi o io sono troppo bravo - come sostiene oggi con cattiveria Giuseppe D'Avanzo, visto che mi stavo pure occupando di qualche amico suo - o io sono un idiota. Allo stato l'unica certezza - a volere riconoscere la buona fede dei Magistrati di Catanzaro, che si sono comportati comunque con prudenza, senza nemmeno iscrivermi nel registro degli indagati - ? che il ROS ha fatto un accertamento completamente sbagliato, guardando solo il vecchio intestatario TIM dell'utenza e non quello WIND (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria), che ? poi risultato alla data di acquisizione dei tabulati e nell'epoca precedente (dall'08-09-2006), che interessava proprio il decreto di acquisizione incriminato del 20-04-2007, emesso a Palermo dal dr. Luigi de Magistris - presso il mio studio - subito dopo avere letto la relazione che ho riprodotto, stampato e firmato in sua presenza (lo stesso giorno). Su chi e come, poi, ha svolto gli accertamenti sul mio conto e su cosa stavo io accertando ed avevo gi? accertato su di lui e su alcuni suoi colleghi del ROS, sar? oggetto della prossima puntata e delle altre che seguiranno. Intelligenti pauca. Saluti Gioacchino Genchi il resto qui: http://www.antimafiaduemila.com/content/view/11410/48/
  24. L?ARCHIVIO ?ILLEGALE? BY DE MAGISTRIS-GENCHI: 578MILA REPORT SU POLITICI E GIUDICI - VIOLATI I DIRITTI DI MASTELLA CHIEDENDO L?ELENCO DELLE TELEFONATE CON SALADINO - A CHE TITOLO AVREBBERO VAGLIATO ANCHE "UTENZE COPERTE DAL SEGRETO DI STATO"? L'ARCHIVIO "ILLEGALE" BY DE MAGISTRIS-GENCHI: 578 MILA REPORT SU POLITICI, GIUDICI E 007 Giovanni Bianconi per il Corriere della Sera I magistrati di Catanzaro impegnati nella ?guerra? con Salerno sostengono di aver scoperto, nelle carte del processo Why not sottratto all'ex pubblico ministero Luigi de Magistris, la ?illegale costituzione e conservazione, ad opera del consulente tecnico dr. Genchi, di una banca dati, telefonica e telematica, per molti aspetti acquisiti in modo illegale ed in spregio di guarentigie costituzionali, nei confronti delle massime autorit? dello Stato, di parlamentari, appartenenti all'ordine giudiziario, ai Servizi informativi e di sicurezza?. ? uno dei motivi per cui hanno bloccato le carte sequestrate da Salerno. ?Per tali profili, di estremo allarme sociale e pericolo per la stessa sicurezza dello Stato - hanno scritto nel decreto di contro-sequestro - si rende necessario evitare la diffusione di tali dati inevitabilmente connessa alle conseguenze del sequestro disposto dal pm di Salerno ?. Dietro il conflitto tra i due uffici giudiziari, dunque, c'? anche il maxi-archivio accumulato dal perito di de Magistris, il poliziotto in aspettativa Gioacchino Genchi, gi? consulente delle Procure di mezza Italia: 578.000 record di richieste anagrafiche, denunciano i magistrati calabresi, che ?attentano al diritto alla privacy ? e conterrebbero ?perfino utenze coperte da segreto di Stato?. In una delle innumerevoli note contro de Magistris, il procuratore generale di Catanzaro Jannelli - appena proposto dal Csm per l'avvio di una pratica di rimozione, al pari del procuratore di Salerno Apicella - aveva denunciato la ?perniciosa anomalia ? del suo lavoro: ?La delega al consulente Genchi per le indagini su tabulati telefonici relativi a utenze sequestrate agli indagati, dai quali individuare ulteriori utenze e da quest'ultime ancora altre ed altre ancora, con risultati paradossali: migliaia e migliaia di numeri telefonici, costitutivi di una vera e propria banca dati, al fine di provare contatti, senza contenuto, tra persone indagate e non, nel contesto di un procedimento privo, alla data dell'avocazione, della possibilit? di formulare ipotesi concrete e circostanziate di reato?. Il lavoro del perito, che dall'ufficio palermitano in cui lavora nega di aver mai commesso illeciti, ? pure al centro della controversa indagine a carico dell'ex ministro della Giustizia Mastella, che un anno fa avvi? l'azione disciplinare contro de Magistris dopo che questi aveva gi? inquisito il premier Romano Prodi e si preparava a indagare il Guardasigilli, proprio nell'inchiesta Why not. All'indomani dell'avocazione dell'inchiesta da parte della Procura generale di Catanzaro, i carabinieri del Ros sequestrano a Genchi tutto il materiale. Lo studiarono, e conclusero che quando il perito chiese i tabulati di un telefonino intestato alla Camera dei deputati poteva e doveva sapere (per i dati di cui disponeva da quasi un mese) che quel numero - in contatto con l'altro indagato Antonio Saladino - era in uso a Clemente Mastella, all'epoca Guardasigilli e senatore, dunque coperto dall'immunit? parlamentare. La relazione del Ros ? uno degli elementi per i quali, nell'aprile scorso, un giudice di Catanzaro ha archiviato il procedimento a carico di Mastella: il tabulato dell'utenza fu acquisito senza la necessaria autorizzazione della Camera di appartenenza, e dunque ? inutilizzabile. Davanti ai magistrati di Salerno, de Magistris e Genchi hanno sostenuto tutt'altre versioni. Il magistrato dice che iscrisse Prodi e Mastella nel registro degli indagati proprio per ?richiedere l'autorizzazione a procedere per l'acquisizione e l'utilizzo di tabulati e intercettazioni telefoniche ?. Il consulente afferma che quando sollecit? i tabulati del numero del Guardasigilli, ?oltre a non disporre di alcun riferimento sulle intercettazioni di Saladino con Mastella (che secondo il Ros svelavano chi utilizzava quel numero, ndr), non risultava nemmeno correttamente accertato l'intestatario dell'utenza?. I magistrati di Salerno si schierano con la coppia de Magistris-Genchi, ritenendo che le drastiche conclusioni del Ros si fondano su molte ?presunzioni? e nessuna ?certezza?. E in uno degli ultimi interrogatori- denuncia posti a fondamento del sequestro degli atti di Why not, de Magistris mostra di non considerarsi vinto: ?Attendo con immutata fiducia che la Procura di Salerno evidenzi le illiceit? di rilevanza penale poste a fondamento del decreto di archiviazione nei confronti di Clemente Mastella emesso dal giudice di Catanzaro, in modo da impedire anche ulteriori condotte illegali da parte di persone preposte ai procedimenti disciplinari e paradisciplinari nei riguardi dei magistrati?. IL VESCOVO A SALADINO: ASSUMI MIA NIPOTE Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera Tra le intercettazioni di Antonio Saladino spunta un vescovo con ?nipote? da sistemare. Il 1˚ marzo 2006 dalla curia di Lamezia Terme chiama Saladino che lo invita a cena. L'Eminenza obietta: ?Veramente oggi sono le Ceneri non... Sai se c'? un giornalista che fa lo scoop...?. Saladino lo rassicura: ?Vedi la questione di tuo nipote la sto risolvendo... c'? un problema... ma io gli ho detto voi fate cos? e io finanziamenti non ve ne faccio avere pi??. Nel colloquio successivo si parla di ?una ragazza nipote del vescovo? da sistemare. All'Eminenza, Saladino racconta le furbizie: ?Ho un gruppo che fattura 100 milioni di euro... e non ? mio?. E le ?truffe?: ?Il progetto Policoro ormai ? passato tra tutti che ? una truffa?. E l'Eminenza: ?Purtroppo con i vescovi bisogna parlare chiaro?. Il vescovo di Lamezia Terme, Luigi Cantafora, minimizza: ?Non c'? nessuna nipote. Io e tutti i preti mandavamo i ragazzi da Saladino che aveva uno sportello lavoro e aiutava tutti?. ?IO, DENUDATO: UN AFFRONTO INASPETTATO? ?Essere perquisito per un abuso d'ufficio non me lo sarei mai aspettato?. Salvatore Curcio, 46 anni, oltre una decina passati a combattere la mafia prima di finire perquisito sorride amaro: ?Io non sono accusato come altri di corruzione?. E stato denudato? ?Dettagli non ne do. Sono ottimista, la situazione si rasserener? e si vedr? chi aveva torto e chi ragione. Lo posso dire perch? qualche "processetto", l'ho fatto anch'io... Ho fatto il maxiprocesso Galassia a 181 persone e poi il Galassia bis con la prima videoconferenza con i detenuti in 41 bis: sembrava 90˚ minuto. E ho risolto una lupara bianca in Olanda?. (V.Pic.) http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-1868.htm
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